Recentemente su questi lidi si parlava di sfiga, e mi sembra interessante portare in questo articolo il concetto di sfiga in relazione a un evento in cui la sfiga regnava sovrana. Sto ovviamente parlando della sera di Capodanno, che già a ottobre inoltrato era una delle domande rompighiaccio. Sai già che fare a Capodanno? Sì, rispondeva la voce interiore, pagherò un sacco di soldi per andare in un capannone orribile con musica di merda e alcol scadente e non batterò chiodo neanche a piangere.
E ogni volta, c'è sempre il refrain "Ah, ma tanto è come un sabato sera qualsiasi, che senso ha uscire, io quasi quasi faccio l'alternativo VERO e me ne sto a casa" che tradotto dal banalitese significa "ODDIO NESSUNO MI HA ANCORA INVITATO E SONO TERRORIZZATO DALL'IDEA DI FARMI AVANTI E CHIEDERE AVRESTE UN POSTICINO ANCHE PER ME? OCCUPO POCO SPAZIO PROMETTO".
L'immagine di Whatsapp del mio amico Ivano durante queste feste |
E ogni volta, c'è sempre il refrain "Ah, ma tanto è come un sabato sera qualsiasi, che senso ha uscire, io quasi quasi faccio l'alternativo VERO e me ne sto a casa" che tradotto dal banalitese significa "ODDIO NESSUNO MI HA ANCORA INVITATO E SONO TERRORIZZATO DALL'IDEA DI FARMI AVANTI E CHIEDERE AVRESTE UN POSTICINO ANCHE PER ME? OCCUPO POCO SPAZIO PROMETTO".