lunedì 15 ottobre 2018

Sid Meier's Civilization (Prima Parte)

Ibn Khaldun, Arnold J. Toynbee, Oswald Spengler. Tre storici nel contempo ammirati e criticati che hanno cercato di applicare un modello deterministico all'evoluzione e al declino delle civiltà. Poi voi adultolescenti che mi leggete avete visto "Spengler" e vi siete subito stracciati le vesti pensando a Ghostbusters, e così facendo avete implicitamente dato ragione allo stesso Spengler secondo cui la civiltà occidentale è già entrata nell'inarrestabile fase di declino (il che, coincidentalmente, fu un grande sollievo per i tedeschi della repubblica di Weimar, che videro l'umiliazione del trattato di Versailles e la mostruosa inflazione come parte di un processo inevitabile, quasi scientifico).

Mai incrociare i flussi faustiani di cambiamento
continuo dei modelli di riferimento per mantenere in vita una civilizzazione decadente.
Sarebbe male.
Toynbee è un allievo di Spengler e pur non essendo così "tranchant" nel dichiarare la civiltà occidentale in declino (d'altra parte, mica ci vuole un'opera da diversi tomi per dire la stessa cosa che dicevano quattro vecchie di merda in circolo) trova che la meccanica con cui le civiltà nascono, si evolvono e declinano sia un processo perfettamente determinato e riproducibile. Sarà vero? Se sì, il numero di variabili necessarie a indovinare la direzione in cui è diretta una civiltà (e onestamente, siamo sicuri di essere tutti d'accordo sul significato della parola "civiltà"?) è semplicemente troppo alto e il risultato è troppo imperscrutabile per essere capito.

E non fidatevi di gente con la testa saldamente piantata su per il culo che si spaccia per "esperto di geopolitica". In realtà, chi fa uso della parola "geopolitica" in un contesto differente dal pigliare per il culo chi usa la parola "geopolitica", al 99% o è un povero coglione, o una meretrice del clickbait che spara diversi scenari apocalittici ogni giorno confidando che per la legge dei grandi numeri prima o poi ci prenda, e il resto del mondo dimentichi tutte le cazzate precedenti.

Per stare sul sicuro, distraiamoli con i pupazzetti
Fortunatamente a questo mondo esistono persone serie, non seriose come i sovramenzionati "esperti di geopolitica", che si ispirano a giochi di società e alle teorie di Toynbee e ci fanno sopra giochi mica da ridere, e non sto parlando di quella cagata dai toni che ti aspetteresti da parte dei vecchietti con la tessera del PCI alla casa del popolo del Vecchio Paese (maggiori info qui) che è "Balance of Power" di Chris Crawford...
Balance of Power, ovvero
"Diamo ai sovietici tutto quello che vogliono e anche di più
che quelli sono isterici e se non gli lecchiamo il culo H24
allora pongono fine all'intera umanità con le atomiche!"  
...No, sto parlando di Sid Meier, già autore di Railroad Tycoon (che avete visto su questi pixel), di F-15 Strike Eagle (che avete visto pure lui su questi pixel) e di altra roba  che non avete ancora visto e che magari non vedrete mai, dipende se mi rompo i maroni prima. Sto parlando di quello che è il capolavoro dello zio Sid, che bene o male tutti conosciamo, e che anche ora che non c'è più la Microprose, continua a mietere successi con quello che è il suo sesto capitolo (L'ultimo Civilization a cui ho giocato è stato il 4, ma con grande disciplina ho smesso per evitare di andare a dormire ogni sera alle 4).

Ma questo è il primissimo capitolo, quello che ha dato il via a ogni cosa. Sigla!


Ah sì, la classica introduzione testuale Microprose che tanto il cuore ci scalda. "From those civilized guys at MPS Labs" e immagino che gli altri sviluppatori di videogiochi siano degli incivili. Il mio amico che mi passò il gioco venne a casa mia e dopo averlo installato fece 1-2-1 (VGA/PC SPEAKER/Mouse+Keyboard) velocissimo e io mi arrabbiai un po' perché non avevo visto cosa aveva fatto pronto a dargli la colpa se il gioco non fosse partito. Anche perché era la terza o quarta volta che ci provava a passarmelo e per qualche ragione la copia non era mai riuscita. E intanto quello che mi raccontavano su 'sto gioco era ogni giorno sempre più esageratamente fico, un po' come quando Fantozzi è costretto ad andare a vedere la corazzata Potemkin e sente le leggende metropolitane su Zoff che segna di testa su calcio d'angolo a Wembley.


Ma vabbè! A Microprose presentation, designed by Sid Meier (e l'ex videogiocatore stracuora Sid Meier, anche perché condivide con lo zio Sid il compleanno) e Bruce Shelley. Chi era costui? Boh.


Man mano che i crediti scorrono con una bella lista di carneadi, in sottofondo parte una musica dalle pretese epiche (e non avete idea quanto mi stia sul cazzo l'aggettivo "epico" usato per qualsiasi cosa che non sia un tipo di poema). Non è l'eccellente "Baba Yetu" né la meno accattivante "Sogno di Volare" ma con il PC speaker o, ben che vada, la Soundblaster, ci si deve accontentare (Mi è comunque rimasta in testa per quasi trent'anni, quindi un po' di merito diamoglielo, insomma).


E già che ci siamo la schermata scrolla verso un pianeta in formazione, con tutti i pezzi di asteroide e polvee cosmica che si aggregano in 'sto sferoide schiacciato ai poli. Ah, a proposito: non c'entra niente e so di stare divagando, ma siccome conoscete tutti 'sto gioco allora non siete qui per leggere la solita preficheria di lacrime ostentate per un gioco che sappiamo tutti non essere merda, allora mi va di scrivere quel che mi pare: la gravità all'equatore è più bassa non perché la Terra è schiacciata ai poli e quindi l'equatore è più distante dal centro della terra rispetto al polo. La gravità all'equatore è più bassa perché all'equatore si sente di più la forza centrifuga della rotazione terrestre che controbilancia la forza di gravità. 


Vorrei anche spiegarvi la forza di Coriolis e come mai la storia che a seconda dell'emisfero l'acqua degli scarichi gira in sensi opposti sia una grandissima cavolata, ma vengo interrotto dal gioco che con un bell'effetto gradiente in movimento mi ricorda che questo gioco è Sid Meier's Civilization: sottotitolo "Build an Empire to stand the Test of Time". La menzione del nome di Sid Meier, oltre ad essere un suggerimento del compianto attore Robin Williams (ve ne ho parlato qui), serve a distinguere il gioco dal gioco da tavolo della Avalon Hill da cui lo zio Sid prese ispirazione (pur non avendoci mai giocato), e che alla fine della fiera con il videogioco di oggi non c'entra una beneamata fava. Visto? Copiare senza rielaborare è plagio, e dunque reato. Copiare rielaborando un casino è ispirazione, e dunque un'opera meritoria. Ma ammetto la mia debolezza e so di non essere in grado di dire alcunché di male su Sid Meier. Ma lo ammiro con garbo e senza stracciarmi le vesti frignando, almeno apprezzate questo.


Iniziamo un nuovo gioco, con un mondo "customizzato" (parola orribile, lo so). Possiamo scegliere di giocare sulla Terra, o su un pianeta generato a caso, o un pianeta generato a caso con dei parametri scelti da noi. E dunque scegliamo un pianeta con continenti di medie dimensioni, caldo, non troppo piovoso né troppo arido e vecchio di cinque miliardi di anni. Perché a differenza degli abitanti del Vecchio Paese, a me i pianeti piacciono vecchi. Si parte?


Si parte con la vera e propria introduzione! La rottura di palle era che a ogni nuova partita dovevo sorbirmela, poi scoprii che alla terza schermata potevo saltarla. In realtà si tratta di un truccone di quei ragazzi civilizzati degli MPS Labs, i quali usavano la lunga intro per non annoiare troppo il giocatore mentre il computer generava la mappa del mondo. Bellissimo. In principio, la Terra era senza forma e vuota, dice il gioco. All' "In the beginning", mi scendevano sempre un po' i maroni perché ripensavo a Populous 2, che mi avevano passato con i dischetti fallati e nonostante il mio lavoro furioso di CHKDSK riuscivo a far partire e si fermava all'In the beginning della presentazione. Ricordo anche che secondo una nota rivista di settore, Populous 2 era il gioco più bello di sempre. Civilization era un po' più in basso, ma non era male. Però, sempre per la storia del primeggiare, mi rodeva che sul mio disco fisso non avevo il gioco più bello di sempre.


Ma il Sole splendeva sulla Terra dormiente, e in profondità sotto la fragile crosta, potenti forze attendevano di essere scatenate. Ecco, a questa o alla prossima schermata il gioco finiva di caricare e si poteva cominciare a giocare. Siccome sono preso dalla furia completista, allora mi pare giusto farvi vedere tutta la presentazione: d'altra parte, vi ho fatto sopportare Global Effect, vi pare che non lo faccia anche per il ben migliore Civilization?


I mari si divisero e i grandi continenti si formarono. I continenti si spostarono, le montagne si innalzarono, i terremoti causarono grandi onde, e i vulcani eruttarono, sputando lava infuocata, caricando l'atmosfera di strani gas. Chiaramente a questo punto della presentazione ero carichissimo. Vorrei mentirvi e dirvi che tutto questo mi ricordava la pomposissima suite di rock progressivo "L'evoluzione" dei Banco del Mutuo Soccorso, ma al tempo ovviamente i BMS mica li conoscevo. Però spesso e volentieri quando giocavo a Civilization mettevo su "The Miracle" dei Queen, il che se ci pensate può avere pure senso.


Informi esseri / il mare vomita / sospinti a cumuli / su spiagge putride 
i branchi torbidi / la terra ospita / strisciando salgono / sui loro simili 
e il tempo cambierà / i corpi flaccidi / in forme utili / a sopravvivereeeeeehhhhhh

Così canta la vocina di Francesco Di Giacomo, e io cerco di re-immaginare il me stesso del 1991 che vede questa roba e si sente fighissimo. Mi dicono molti adultolescenti con lo spirito del vecchio di merda che i giovani d'oggi non hanno più il senso della meraviglia per le cose semplici che avevamo noi. La stessa identica cosa veniva detta su di noi dai vecchi del tempo, che giocavano con le torte di fango e facevano le "action figures" con la merda secca. Poi i vecchi del tempo ora o non ci son o più o sono troppo vecchi per usare internet, ma molto probabilmente spenderebbero miliardi su ebay per comprare merda secca con cui fare i pupazzetti. La storia si ripete, amici, frase che peraltro è una grandissima metafora del gioco di oggi. 


Vabbè. I semi della Vita crebbero, e si rinforzarono, e si distribuirono e si diversificarono, e ben presto ogni continente si riempì di Vita. Una ripetizione di questa introduzione è peraltro presente in Civilization 4, con la narrazione di Leonard Nimoy. In italiano, purtroppo, non era doppiata dal bravissimo e compianto Claudio Capone. Sarebbe stato perfetto, ma il mondo è imperfetto.


E con la Vita arrivò l'istinto, la selezione naturale, altre cose che tavò di trascrivere e soprattutto  L'UOMO e L'INTELLIGENZA, perché L'UOMO è il grande cattivo che ha ucciso la madre di Bambi, e che nonostante tutto...

Generale, il tuo carro armato è una macchina potente 

Spiana un bosco e sfracella cento uomini. 
Ma ha un difetto: 
ha bisogno di un carrista. 

Generale, il tuo bombardiere è potente. 
Vola più rapido d’una tempesta e porta più di un elefante. 
Ma ha un difetto: 
ha bisogno di un meccanico. 

Generale, l’uomo fa di tutto. 
Può volare e può uccidere. 
Ma ha un difetto: 
può pensare.

(Bertolt Brecht)

Ma a differenza dell'autocommiserante retorica sull'uomo malvagio che ci veniva insegnata a scuola (e pure a casa, nei discorsi dei vecchi di merda che si inacidivano guardando il telegiornale) e che trova la sua massima espressione nel seguente brano:

La fame nel mondo è assai. Ci sono popoli morti dalla fame. Ci sono le mosche. I coccodrilli. I ragni. La fame. È l’Africa.
Ma l’India neanche scherza.
In Cina se non fai un figlio ti pagano.
La fame nel mondo brulica come i vermi, come i lombrichi. Ci sono popoli ricchissimi, che non sanno neanche dove sta di casa la fame, ma c’è l’India, l’Africa e la Basilicata che lo sanno dove sta di casa, la fame!
Il mondo fa schifo. La terra fa schifo. L’essere umano fa schifo. Il mondo si comporta come il ricco Epulone, e Lazzaro sarebbe l’Africa, e anche un po di Perù. Una volta il Perù era ricchissimo, ora gli fa male la pancia tanto dalla fame.
Il mondo fa schifo, io non ho paura a dirlo, perché sono il capoclasse, e certe cose posso dirle.
E questo tema lo finisco con queste parole:

L’UOMO NON DISCENDE DALLE SCIMMIE, MA DAL VAMPIRO!

(Anonimo bambino probabilmente inventato da Marcello D'Orta, Io Speriamo Che Me La Cavo)

Dicevo, a differenza dell'autocommiserante retorica eccetera eccetera, lo zio Sid ha una visione positiva della storia come continua evoluzione. E d'altra parte, il 1991 è l'anno in cui Fukuyama dichiara la fine della storia: l'Impero del Male dell'Unione Sovietica era crollato e ormai l'intero ordine mondiale sarebbe traghettato stancamente verso l'eterna noia delle democrazie liberali. Ovviamente questa è l'interpretazione che hanno dato alle teorie di Fukuyama quelli che le hanno lette in superficie (mi rifaccio agli "ESPERTI DI GEOPOLITICA" di stocazzo menzionati a inizio articolo). In realtà la situazione è sempre molto più complessa :d'altra parte lo stesso Fukuyama parla della disgregazione dell'ordine sociale come conseguenza della superficiale gratificazione da legami effimeri tramite social media, e in questo non lo menziona nessuno, perché sono tutti impegnati ad essere stupidi come la merda.


Insomma l'uomo si evolve, si unisce prima in famiglie, poi in tribù, poi in villaggi, e crea l'ordine sociale che quei sociopatici di Zuckerberg Dorsey e soci si divertiranno a smantellare in futuro: manca solo un ingrediente finale. Un grande Leader che unisca le tribù e sfrutti la terra per costruire un lascito che durerà nel tempo...


...Una CIVILTÀ! Tiè! Va che pelle d'oca alta così che ci ho. Basta cazzate ordunque, si cominci...


...scegliendo il livello di difficoltà. Capotribù, il livello più semplice, perché a tutti i videogiochi faccio ampiamente cagare, e siccome non ho più tempo per mettermi d'impegno, cerchiamo di andare il più avanti possibile. E insomma, che cazzo, non devo mica giustificarmi. Livello facile.


Scegliamo di giocare in 7 civiltà contemporaneamente, perché più siamo meglio è...


...e infine scegliamo la nostra tribù da trasformare in civiltà dominante. "AH!" Direte voi. "Ora scommetto che l'ex videogiocatore farà la tribù Demochristians guidata dal Divo Giulio Andreotti, questo blog è così prevedibile!" E potreste averci ragione, ma quello che dovreste anche sapere è che ogni regola ha la sua eccezione, e a Civilization non ho mai giocato come Il Divo Giulio. Ebbene no! Avanti con la sigla!


Proprio così, ragazzi, per una volta, il Divo Giulio resta in panchina e tocca a re Jaffe Joffer I della gloriosa civiltà degli Zamunda!

(Auimmaué auimmaué auimmaué auimmaué auimmaué auimmaué auimmaué auimmaué)


Siamo nel 4030 avanti Cristo, l'umanità è raggruppata in quella che Darwin chiama l'orda primordiale. Un giovane guerriero senza scrupoli, LaShawn Joffer, figlio terzo genito del Venerabile Re Sciamano Akeem Joffer II,  uccide i fratelli Akeem Joffer III e Darnell Joffer, desideroso del diritto di primogenitura con tutti i privilegi che ne conseguono.

LaShawn Joffer
LaShawn, rimasto a capo della famiglia-tribù che al momento non ha ancora nome, instaura negli anni successivi un regime dispotico in cui gode del diritto di giacere con tutte le donne del suo villaggio e dei villaggi vicini. Grazie all'enorme harem che il lussurioso e inarrestabile LaShawn si è creato, la famiglia-tribù cresce esponenzialmente, e il numero di figli di LaShawn supera il centinaio di unità. LaShawn sembra essere l'incontrastato dominatore della famiglia-tribù e sta iniziando a mettere in giro voci della sua immortalità per evitare che qualcuno dei figli insidi il suo ruolo di Re Sciamano. Tutto sembra andare per il meglio, fino a quando, dagli innumerevoli figli di LaShawn non emerge, per coraggio ed eroismo delle imprese, uno dei primi figli: Jaffe Joffer.

Jaffe Joffer
Inizialmente addestrato come cacciatore di elefanti dall'anziano guerriero John Tyrone Shaft (figlio di Shaneequa Joffer, sorella di Akeem II), Jaffe inizia a voler espandere l'area di dominazione della famiglia-tribù che ha a capo il padre. Jaffe capisce che per evitare ribellioni interne alla famiglia Joffer è necessario trovare nuove donne per i numerosi figli maschi di LaShawn, che per una strana malformazione genetica, sembra produrre solo spermatozoi con il cromosoma Y. Le guerre di conquista di Jaffe in altre tribù hanno inizialmente successo e tutti i suoi fratelli trovano donne di loro gradimento. LaShawn, però, vuole che le mogli dei suoi figli lo siano solo nel nome, perché di fatto saranno sue concubine nell'harem del Re Sciamano. Jaffe sembra non avere problemi con questa cosa, senonché un giorno si invaghisce perdutamente di Aoleon, una ragazza di basso ceto dell'ultima tribù da lui conquistata.

Aoleon
Jaffe, che fino a quel momento è stato il braccio destro del padre LaShawn, si ribella al genitore quando arrapatissimo tira una sberla molto forte sul culo di Aoleon. Si compie così il sacrificio rituale del padre: i figli di LaShawn, finalmente guidati da Jaffe, si uniscono per reclamare le loro donne, e avventandosi tutti assieme sul padre, fanno a pezzi il vecchio Re Sciamano. Finito il massacro, per acquisire la forza del padre e impedire che il Re Sciamano torni dalla morte, tutti i figli si nutrono delle carni di LaShawn, lasciando a Jaffe, che ha guidato la ribellione, il pezzo più importante. La famiglia-tribù passa sotto il dominio di Jaffe, che allenta la presa sulla tribù, consentendo ai fratelli e ai loro discendenti di creare il loro nucleo familiare senza pretese di concubinaggio con il Re, che a questo punto ha rinunciato al titolo di sciamano.

Come primo decreto, Re Jaffe decide di rinominare la tribù in Zamunda, che nell'antica lingua della famiglia-tribù significa "Uomo", perché è grazie prima ad Akeem II e poi a Jaffe che l'Uomo ha avuto la meglio sugli animali che insidiavano la pace della tribù.


Dopodiché, con poche conoscenze tecniche a portata di mano (irrigazione, estrazione dal sottosuolo e costruzione di strade), e un po' per espiare il senso di colpa per aver ucciso il padre, gli Zamunda, sotto la guida di Jaffe Joffer abbandonano la vita da cacciatori-raccoglitori semi-nomadi, lasciando le terre che per generazioni li hanno accolti, e iniziano a cercare un posto in cui finalmente insediarsi, creando il primo villaggio della loro civiltà. È il 4000 avanti Cristo.


Un rapido tutorial  (una schermata e basta!) e via che andiamo a cercare un posto per il primo insediamento Zamundano. La storia ci insegna che ogni insediamento primordiale nasce ai bordi di un fiume, e visto che già ci troviamo sopra un fiume, iniziamo ad irrigare...


Nll'antichità, i singoli turni durano una ventina d'anni, ma essersi nutrito delle carni del padre dona a Jaffe un'innaturale longevità, e quasi 200 anni dopo aver iniziato l'avventura degli Zamunda è ancora lì, a porre le basi di una grande civiltà, irrigando ed esplorando il circondario, in cui trova un villaggetto abbandonato pieno di metalli preziosi. Inizia così la grande fortuna economica degli Zamunda, che permetterà a Jaffe di fregiarsi del titolo di re più ricco della Terra.


Sono passati 700 anni, e finalmente il terreno è pronto per fondare la capitale degli Zamunda, che si chiamerà Zamunda.

"Ci avremo messo 700 anni prima di fondare la nostra prima città, ma almeno non abbiamo fatto come i Romani, che quando erano in due, uno ammazzò l'altro" - Re Jaffe Joffer
La carovana del popolo di Joffer si ferma, e prontamente il letame dei buoi e dei cavalli viene fatto essiccare per creare mattoni, che costruiranno case, e il primo insediamento, finalmente, prende forma.


Zamunda! In futuro nota come Zamunda City, la capitale amministrativa ed economica del regno. Ma il saggio re Jaffe non concentrerà tutto il lusso e il potere nella capitale, per evitare sollevazioni nelle zone periferiche saprà ben distribuire la ricchezza del regno. Ma a questo ci arriveremo...


Con la prima città, si forma la prima unità militare che la difende, un'unità di milizia armata con mazze e pietre. Onde evitare soprusi da parte dell'esecutivo zamundano, Jaffe dona la totale indipendenza alle nuove forze armate, in una sorta di kemalismo ante litteram, atto a mettere l'esercito come guardiano del popolo contro ogni possibile deriva dispotica da parte del sovrano. È la dottrina Joffer, che viene immortalata in una storica frase del monarca illuminato.

A differenza di Pertini, Jaffe ha raggiunto l'immortalità
mangiando le carni del padre, e quindi può smerdare
chiunque gli attribuisca frasi non vere anche a distanza di secoli
Ovviamente, subito dopo Jaffe sussurra all'esercito che il governo a cui si sta riferendo è il governo di altre civiltà. Jaffe fa sempre quello che vuole il popolo perché Jaffe È il popolo. Ma non diciamolo troppo forte. Altra nuova opportunità è la ricerca scientifica. Jaffe chiama a raccolta il cugino nerd Alfonso e lo nomina ministro della scienza.

Alfonso Joffer
 Prontamente, la priorità è quella di armare le milizie Zamundane e donare nuovi monili alla regina Aoleon, per cui la ricerca si concentrerà sul segreto del bronzo.

Poco dopo.


Ora che Zamunda è difesa da un manipolo di miliziani, è tempo di espandersi nel mondo. Un modo per avercela più facile in Civilization 1 è il cosiddetto "city-spamming", ovvero creare più città possibile senza curarsi troppo di starci dietro. Noi non lo faremo perché Jaffe Joffer ha a cuore i suoi sudditi, ma iniziamo a produrre una nuova carovana di coloni. La schermata della città è divisa in vari quadranti. In alto a sinistra, la specializzazione degli abitanti (attualmente ne abbiamo solo uno, che rappresenta 10.000 abitanti, ed è un contadino/operaio/estrattore). Subito sotto abbiamo le risorse estratte dalla città per turno, grano, scudi (produttività) commercio, oro e risorse scientifiche. Le risorse possono cambiare a seconda di dove clicchiamo attorno alla città, il che vuol dire che concentreremo le attività di un abitante in quel quadratino. Se concentriamo le attività di un abitante nella città stessa, questo diventerà un intrattenitore, che produrrà felicità. Cliccando sopra l'intrattenitore, potremo specializzarlo in un'altra area del terziario, ovvero scienziato o esattore delle tasse. Ma ora ci concentriamo sulla produzione e cambiamo (col pulsante change) da milizia a coloni. Per ottenere l'unità o il miglioramento cittadino di cui abbiamo bisogno, dobbiamo riempire di scudi lo spazio in basso a destra.


Poco dopo, un coacervo di tecnici, filosofi, inventori e saggi zamundani, uniti in uno sforzo mentale comune, riescono a decifrare il segreto della lavorazione del bronzo! A presentarcelo è lo stesso zio Sid Meier, che non ha alcun rapporto di parentela coi Joffer di Zamunda, ma in questo universo è un consulente di Gartner che fattura 25000 sterline zamundane all'ora facendo presentazioni in Powerpoint su come il bronzo si trova nella zona "Leaders" del quadrante magico, mentre la ghisa, l'ottone e altro sono nelle zone meno important, come "Challengers" e "Niche Players".
SAP HANA resta tra i "Visionaries" perché non lo sa ancora usare nessuno e nonostante il cambio di paradigma tutti stanno implementarlo come se fosse ancora il vecchio R/3 con i report basati su module pool e database logici, ma tanto è tutto in-memory quindi va più veloce! Non so se mi rammarica di più questo modo di pensare nell'informatica aziendale o il fatto che voi adultolescenti non capirete un caazzo di quello che ho detto nell'ultimo paragrafo.



I nuovi coloni iniziano ad esplorare la terra circostante Zamunda City, che nel frattempo ha raggiunto i ventimila abitanti. Una volta raggiunta terra fertile, Re Jaffe Joffer ha un'idea: convoca l'amata moglie Aoleon, e le comunica che siccome è il suo millecinquecentesimo compleanno, ha deciso di farle un regalo: un'intera città.

"Proprio così, moglie, una città tutta tua!"

"Smettila di dire stronzate e tagliati quei capelli che non ti si può vedere"
Ma Jaffe non scherza e la città di Aoleon viene presto fondata, e la regina accetta bene o male di buon grado, a patto che il marito si liberi di quel look primitivo così "passé".

"Meglio?" "Molto meglio, grazie."


Nel frattempo, la scienza zamundana ha fatto pasi avanti e oltre al bronzo è stato scoperto pure il ferro. Ma siccome la falange ha gli attributi attacco/difesa/movimento a 1/2/1 e la legione ha 3/1/1, per difendere la nuova città.

È più o meno in questo periodo che viene designato il vessillo del regno.

Passano gli anni, e finalmente, dopo secoli di tentativi vani, la regina Aoleon dà alla luce il primogenito legittimo di re Jaffe, che ha numerosi illegittimi avuti dalle schiave addette al bagno mattutino. Il figlio si chiama Akeem IV Joffer, e viene descritto dagli storici come "una testa di rapa, che va male in sociologia". In realtà, Jaffe è così preso dalla sua missione di creazione di un impero, unita alla rassicurazione dovuta alla sua apparente immortalità, che non si cura di fare del figlio Akeem un grande re guerriero come è stato lui ed il nonno LaShawn. In realtà, viziando all'eccesso il figlio facendolo vivere un'esistenza protetta e coccolata all'interno del lussuoso palazzo di Zamunda, Jaffe mira a evitare che il figlio e gli eventuali fratelli e fratellastri si coalizzino contro di lui, proprio come lui aveva fatto, millenni in precedenza, nei confronti del padre.

Akeem IV Joffer
Jaffe Joffer, forgiando un figlio incapace di fare qualsiasi cosa da solo, pone così le basi della filosofia del blog dell'Ex Videogiocatore, che altro non è che un grido di denuncia contro i vecchi di merda che viziano le generazioni successive riempiendole di attenzioni non necessarie, in modo da ricattarle moralmente accusandole di essere molli e viziate. La dissonanza cognitiva farà sì che Akeem non decida mai di compiere il sacrificio totemico del padre, dando per scontato che il lusso con cui lo ha ricoperto sia solo questione di amore e non attaccamento di Joffe alla sua immortalità, che comunque non è mai stata del tutto provata.

Più tardi.


È il 600 Avanti Cristo e la città di Akeem è stata fondata, e nel frattempo gli Zamunda hanno inventato la ruota. Con la tecnologia che avanza e le casse reali strapiene d'oro, Jaffe si è decisamente "imborghesito", per quanto possa avere senso il termine "imborghesito" a proposito di un re. Jaffe non è più il rude guerriero di un tempo, ora è un re diplomatico, che alla spada preferisce la penna, con cui firmare trattati e assegni. Soprattutto assegni.

La carrozza reale,"Limozeesha"
Con la ricchezza e il benessere arrivano le prime bizzarrie, e Jaffe e la sua famiglia non vanno più in giro senza portatrici di rose che spargono petali ai loro piedi. Queste eccentricità non sembrano turbare gli Zamunda, almeno non fintantoché le casse reali continuano a creare lusso e sfarzo per la famiglia reale, con cui i cittadini si lustreranno gli occhi.


È il 400 Avanti Cristo, e siamo a un punto di svolta per gli Zamunda, arriva il primo incontro con un'altra civiltà. Sono i Russi, di Iosif Vissarionovich Dzugasvili detto "L'uomo d'acciaio", Stalin. Jaffe, che grazie all'elaboratissimo galateo scritto dall'amata Aoleon si è evoluto ed è diventato l'uomo più raffinato del regno, trova Stalin un cafone illetterato e senza il minimo di stile.

Però ha qualcosa che serve agli Zamunda: l'invenzione del codice civile. In cambio Stalin si appropria della matematica, e subito scopre le gioie dello zero. "Se abbiamo zero chili di cibo - dice Stalin al Politburo - e lo dividiamo per zero persone, allora siccome qualsiasi numero moltiplicato per zero dà zero, zero diviso zero fa il numero che vogliamo di chili di cibo! Il problema della fame è dunque risolto, compagni!" Il resto del Partito si spella le mani ad applaudire dandogli ragione, e nessuno ha il coraggio di indicare a Stalin il buco di logica nel suo ragionamento, per il fatto che hanno tutti paura di una vacanzina in Siberia.


Grato per aver risolto il problema dell'holodomor con la magia della scienza zamundana, Stalin ci offre un trattato di eterna amicizia (non prima di aver minacciato Jaffe di rivelargli il segreto dell'equitazione. Jaffe si è pulito il culo con le sue minacce).

Anche perché Jaffe è alto 20 cm più di Stalin, e vedere quel nanetto che si agita lo lascia vagamente infastidito.
Durerà la pace tra la Russia sovietica e il glorioso regno di Zamunda? La situazione è ovviamente sempre più complicata di quanto lo si possa immaginare...


...e nel frattempo nella città di Aoleon viene costruito il Colosso, una statua alta trenta metri che aumenta la produzione di unità di commercio nella città. La regina Aoleon trova la statua pacchianissima, ma lascia correre perché nonostante il passare dei millenni è sempre innamorata di Jaffe.

Estasiati dalla benevolenza del loro re, i cittadini di Zamunda si offrono volontari per la costruzione di una nuova ala del palazzo. Possiamo scegliere tre stili differenti. Ovviamente scegliamo la coerenza. Nella nuova ala del palazzo viene subito costruita una piscina in cui sia Jaffe che Akeem, ogni mattina, si sottopongono al rituale dell'abluzione.

"Il fallo reale è lindo, altezza."
Ma un nuovo pericolo incombe su Zamunda. Il ministro della guerra zamundano, il colonnello Izzi, avverte l'imminente arrivo di un'orda barbarica vicino a Zamunda City.

Il colonnello Izzi
Subito l'esercito zamundano, forte delle sue nuove carrozze da battaglia, si mobilita...


Fortunatamente, Zamunda City è ben difesa, e rapidamente ci sbarazziamo delle disorganizzate legioni barbariche. I barbari, in Civilization, sono principalmente un fastidio: parlo in particolare della loro abitudine a distruggere i terreni irrigati.


È il 220 avanti Cristo. Una nuova civiltà è sorta e ha contattato il regno di Zamunda: si tratta dell'India, guidata dal Mahatma Gandhi. Lo smilzo filosofo di Porbandar ci si presenta sorridente proponendoci, senza nulla chiedere in cambio, un trattato di pace. Jaffe trova questo regalo senza chiedere in cambio niente una forma di enorme scortesia. "La linea tra l'amore e la nausea è sottilissima", sostiene Jaffe, che nei millenni, se è possibile, si è ancora di più indurito. Dunque estorce a Gandhi un'ingente somma di denaro affinché il trattato di non aggressione abbia un senso.


Resta il fatto che questo Gandhi non la racconta giusta a Jaffe: l'istinto di cacciatore del re di Zamunda ovviamente non sbaglia. In questo universo, Gandhi è un robot con uno strano baco nella programmazione: è il più pacifico dei possibili leader di civiltà, e come se non bastasse ogni tot anni il parametro di aggressività gli cala. Il problema è che una volta arrivato a zero, l'indicatore fa il giro e Gandhi va in tilt, minacciando di lanciare le atomiche al primo sgarro. È dunque necessario eliminarlo prima che il parametro vada in underflow. Per questo le truppe zamundane, guidate dalla carrozza da guerra personale di Jaffe, conquistano la capitale degli indiani.

Jaffe Joffer in armatura da battaglia (con toupé di capelli lunghi sotto l'elmo)
Questo impedirà a RoboMahatma di abbassare troppo il parametro di aggressività, e nel mentre il team di hacker Zamundani cercherà di entrare nel cervello positronico del leader indiano in modo da ricalibrare il potenziale della Prima Legge della Robotica.


Concludiamo questa prima puntata riportando un'opera storica dell'epoca. Toynbee, signore e signori, già menzionato all'inizio di questo lungo articolo, esiste anche in questo universo, e se ne sbatte i coglioni del determinismo della Storia delle Civiltà, e si limita a fare i conti in tasca alle varie nazioni presenti nel mondo in questo momento. Gli illuminati e gloriosi Zamunda sono evidentemente i più ricchi, seguiti dai Russi e dai robot  dagli Indiani, più altre civiltà di cui gliene frega poco al resto del mondo. Detto questo, fermo restando che sappiamo tutti che a questo gioco non darò "merda", lasciamo il regno di Zamunda con le seguenti domande:

Quanti millenni durerà ancora il regno di Jaffe Joffer?

In caso di morte o abdicazione del sovrano, sarà Akeem IV in grado di raccogliere il pesante testimone lasciatogli dal padre?

Quali ulteriori follie nasceranno dai circuiti positronici del cervello robot di Gandhi?

e soprattutto...

Quanti di voi frignoni si lamenteranno di come ho impostato questo articolo?

Alla prossima settimana!

11 commenti:

  1. Vorrei solo dirti che ti leggo sempre, sono troppo timido per interagire con continuità ma apprezzo la poco nascosta pazzia di fondo presente nei tuoi scritti, che immagino sia come la mia dovuta ad anni di interazione con fredde macchine che fanno ciò che dici loro di fare ma non ciò che desidereresti nel profondo facessero. Ognuno ha i suoi profondi problemi psicologici, presumo.

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    1. Grazie. L'interazione con le fredde macchine eccetera eccetera ha la sua responsabilità, ma come sempre la situazione è molto più complessa, perché se le macchine non fanno esattamente ciò che desidero che facciano ma solo ciò che dico loro di fare, almeno ho soltanto me da incolpare che non mi sono spiegato bene. Il problema è quando si passa a un livello superiore, quando questa dicotomia la si ha nell'interazione con esseri umani, specie se sono consulenti ben pagati, e poi ogni volta che vanno in bagno devi ricordare loro di sollevare la tavoletta sennò sporcano in giro. Questo e tanti altri piccoli traumi che puoi vedere nei post taggati "riflessioni".

      Grazie dell'apprezzamento, mi fa molto piacere che i miei cinque lettori non siano soltanto frignoni che si lamentano perché aprono l'articolo su Civilization e si aspettano un'elegia-autofellatio sul videogioco in sé , mentre invece ci trovano una cronaca storiografico-ucronica basata su "il principe cerca moglie" con riferimenti a "totem e tabù".

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  2. Non ho proprio capìto il gioco.

    Ovvero: dopo che il giocatore ha scelto il pianeta e i parametri (numero di civiltà + altri che ho già dimenticato avendo una certa età), egli deve solo osservare l'evolversi della dinastia e le altre vicende, o può fare qualcosa?

    Grazie a Wikipedia ho appreso che Sid Meier non solo condivide il compleanno con Steve Jobs (RIP), Bettino Craxi (RIP), Gigi D'Alessio (RIP), bensì anche il giorno di nascita con Plastic Bertrand
    Di Plastic Bertrand (belga), il Governo e Wikipedia negheranno che discenda da Russell Bertrand, filosofo, scrittore, matematico, vincitore di Premio Nobel ma mediocre commercialista.

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    1. Beh, il giocatore guida le gesta (conquiste, scoperte scientifiche, città fondate) della civiltà: tutte le parti di pettegolezzo sulla dinastia dei Joffer le ho estrapolate io sbirciando in un universo parallelo con un cronovisore di Pellegrino Ernetti.

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  3. Ora leggo la seconda parte. Hasta luego kompañeros!

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  4. Ecco, ho letto la seconda parte ma commento qui per sabotare le statistiche.

    Non ho altro da aggiungere, Vostro Onore, a parte l'usuale plauso all'Autore per lo stile brillante e per le battute, che colgo solo in parte essendo io vissuto e morto in tutt'altra epoca.

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  5. Ma se la Terra fosse un po' a forma di Wurstel, la gravità sarebbe costante su tutta la superficie?

    Domani chiederò ai/alle colleghe la formula che determina la forma del pianeta tale per cui la gravità sia costante, in funzione di velocità di rotazione, densità ecc.

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    1. Ma poi le colleghe a menzionare il wurstel sono arrossite pensando alla leggenda metropolitana della tizia dell'itis vicino al Vecchio Paese?

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  6. Si è parlato di una forma tipo palla da rugby, ma la cosa va approfondita.

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Sicuro di aver letto bene il post? Prima di postare, rileggi.

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