lunedì 24 settembre 2018

Tex 1 - Mefisto

Il personaggio di Bonelli ha scandito generazioni, resistito a mode e cambiamenti, mandato messaggi positivi ed educativi per i ragazzi. Tex, infatti, è un positivo: sta dalla parte dei giusti - non dico dalla parte dei buoni, termine inflazionato, di questi tempi... -, ha coraggio e dignità, è un bianco, ma è anche il capo degli indiani. Leggendo le avventure mi ha sempre colpito la rappresentazione dello spirito di gruppo, il legame con il figlio, con l'indiano, con l'amico Carson. Il messaggio è quello che conta, in tutte le cose: i cartoni animati e i fumetti giapponesi sono pieni di violenza e morti, Tex è pieno di scazzottate e morti, anche, ma è l'avventura, con la maiuscola, è la fantasia che va.
Sergio Cofferati

Tex mette d'accordo tutti, sia i giustizialisti di destra che i pacifisti di sinistra. Vuol dire che la sua ricerca di giustizia e di pace è universale.
Mauro Boselli

Ora, pare che uno dei tormentoni della politica moderna stia diventando sempre più il fatto che destra e sinistra sono categorie sorpassate. Che questo sia vero o falso, viene da chiedere: dove si piazza Tex Willer nella cosiddetta ideologia "fluida" alimentata dalle stronzate raccontate dai cosiddetti esperti di comunicazione social, e che trattano la "gente" come una massa di ritardati mentali pronti a rivoluzionare il loro comportamento e le loro idee grazie a qualche meme "top text/bottom text" con una battuta che non fa ridere scritta in font Impact  ?

Non ne sono fiero

(come se ci fosse bisogno dello scandalo della Cambridge Analytica per capire che Facebook è un'enorme truffa. Bah.)

lunedì 17 settembre 2018

The Need For Speed

Tra il 1995 e il 1996 ero in un periodo di pausa coi videogiochi. Avevo cambiato sì computer, ero passato al fiammante 486, ma avevo promesso ai miei che lo avrei usato solo per cose veramente utili, e tipo quindi per divertirmi pasticciavo col Turbo Pascal, Visual Basic per Windows, e imparando a usare la suite di Office, tra cui l'agghiacciante Microsoft Publisher. Che poi ora mi prenderete per i fondelli per questa ragione, ma mi ha più aiutato con la carriera saper usare Excel che tutto il leccaculismo che potrei collezionare in una vita intera (tutto questo per dire che non sono molto bravo ad arruffianarmi i capi). Per quanto riguarda Publisher, invece, grazie alla conoscenza acquisita quando ai tempi giocavo a impaginare un giornale o stampavo per mio padre un calendario con cui calcolare agevolmente i periodi di estro dei bovini, quando un paio di anni fa mi sono sposato gli inviti li ho fatti io, con una vecchia copia di Publisher. Sono venuti così bene (grazie al buon gusto di mia moglie, che ha curato il design) che parevano professionali, e soprattutto erano esattamente come li volevamo, senza doverci adattare ai dettami di una tipografia. Insomma, oltre che un atelier culturale, fu un investimento sul lungo termine.

Poi gli inviti sono stati trasformati in aeroplanini di carta e lanciati verso gli invitati

lunedì 10 settembre 2018

Dune

"La mia ambizione con Dune era straodrinaria. Io volevo creare un profeta! Un profeta che cambiasse le giovani menti di tutto il mondo. Per me, Dune sarà l'arrivo di un Dio."

Alejandro Jodorowsky

E invece, il Dio di Jodorowsky non arrivò mai. Perché il film di Dune ideato da lui non era soltanto un discreto stravolgimento del romanzo originale di Frank Herbert, ma aveva il peccato originale di non essere una produzione anglosassone. In quanto un film francese che alla regia aveva un mimo cileno che rispettava un regime di droghe piuttosto rigido per mantenere la mente, diciamo, flessibile, non aveva alcuna speranza di essere accettato in quel di Hollywood. E infatti, nessuno accettò il pitch, nonostante tutto fosse praticamente al suo posto. 

Anche perché Jodorowsky ha l'abitudine di esagerare col cavolfiore,
 costringendo chi gli sta accanto a indossare una maschera antigas

Le idee di Jodorowsky furono riciclate da George Lucas (sapete bene quanto, in questa sede, m piaccia ricordare che Lucas non ha mai creato niente di originale), e il film di Dune fu girato da David Lynch. A proposito del qual film, Jodorowsky successivamente dichiarò:

All'inizio ne ho molto sofferto perché pensavo di essere io l'unico in grado di realizzarlo. Sono andato a vedere il film con molta sofferenza, pensavo che sarei morto, ma quando ho visto il film mi è tornata l'allegria, perché il film è una merda.

Il che dimostra che Alejandro Jodorowsky in realtà è il vostro ex videogiocatore. Sigla!

venerdì 7 settembre 2018

La regola delle capre non sbaglia mai

Mi sono appena fatto una settimana e mazza di ferie in cui avevo accesso limitato a internet, cosa che non può fare che bene. Però sapete come si dice, se Maometto non va alla montagna, è la montagna che va a Maometto. Ora, per dirla con le immortali parole di Demis Roussos, io non sarò il Profeta, e per di più sono stato al mare, e non in montagna (e purtroppo il mare non mi segue sul posto di lavoro).

Però mi attacco a internet per vedere le previsioni del tempo e mi trovo un messaggio di un mio lettore che mi dice che secondo lui, le mie continue reprimende sono state lette dai titolari di blog nostalgisti come il luogo delle prefiche che tendo a sfottere piuttosto spesso in questi pixel. 

Perché? Presto detto, apparentemente questo mio lettore ha notato una certa recente tendenza all'excusatio non petita per cui il presunto nostalgismo di fondo è fatto con ironia, perché noialtri non si è come gli abitanti di un ospizio che guardano le trasmissioni-revival sulle reti mediaset.

Noi che... ci ricordiamo di quando Enrico Papi chiamò Pete Burns "Macho e Micio"

Allora, visto che sono tornato dal mare e che ho deciso di rovinarmi ulteriormente la giornata leggendo queste parate di culo, mi sento di dire la mia su un paio di cose su cui forse non sono stato chiarissimo. Come al solito, sentitevi pure liberi di ignorare questo articolo se una voce realmente dissonante ferisce i vostri fragili sentimenti.

lunedì 3 settembre 2018

Ultima 1 - The First Age of Darkness

Evviva! Più di un anno dopo il post di riflessioni sul mio personalissimo rapporto con la saga di Ultima e con l'essere un Avatar, finalmente inizio a parlare dei giochi veri e propri, cominciando dal primo! (non aspettatevi che parli anche dei prossimi episodi in rigoroso ordine cronologico).


"Caro ex videogiocatore, mi permetto di dissentire."
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