"Il blog dell'Ex Videogiocatore: vieni per i giochi, resti per la
psicologia!" Così diceva un commento anonimo a un mio articolo che devo dire
che ho gradito molto (il commento, non l'articolo). Ed è per questo che mi
sembra naturale, ora che siamo in dirittura d'arrivo, vedere da dove è nato
esattamente tutto l'interesse per la psicologia che è emerso in questi cinque
anni, prima timidamente, e poi con la discrezione di chi all'improvviso arriva
e senza chiedere permesso ti prende a colpi di minchia in faccia.
Solo che al tempo mica lo sapevo. Questo è uno dei primi giochi che ho
scaricato dai siti abandonware non appena, nel 1999, mi feci la connessione a
internet. Avevo scoperto la miniera d'oro che erano i siti su Geocities
contenenti giochi vecchi interi, e grazie a GetRight tiravo giù tutto quello
che non avevo mai potuto avere. Degli spinoff "Ultima Worlds of Adventure"
(spesso chiamati anche Worlds of Ultima da questi siti) mi era stato parlato
da un mio amico, menzionandoli in ordine inverso: Martian Dreams e Savage
Empire, e quindi ero convinto che il gioco di oggi fosse il primo, e quindi
scaricai quello. E poi diciamocelo, "Martian Dreams" come nome è infinitamente
più fico di "Savage Empire". I sogni di Marte, ragazzi, ma quanto è figo come
nome, eh?
Se un impero selvaggio ci può anche stare con un gioco in stile Ultima, una
roba sui sogni e su Marte, cazzarola! Ci vuole proprio una bella fantasia, no?
Chissà i PaZzErElLiH della Origin che mai avranno inventato! In realtà, questo
gioco è più unico che raro, nel senso che in genere, quando vedevo nomi di
giochi che mi stimolavano curiosità, spesso mi immaginavo chissà che cosa, e
si rivelavano cose piuttosto banali. Mentre scaricavo il gioco pensavo (per
scaricare un megabyte potevano volerci diversi giorni, quindi avevo un bel da
pensare) "Bah, chissà che mi aspetto, probabilmente sarà una cagata blanda e
scialba, se la fecale stampa di settore non ne ha mai parlato". Perché allora
ancora davo molto peso alla fecale stampa di settore: alla fine saltò fuori
che la cagata blanda e scialba che mi aspettavo era un'avventura nell'epoca
vittoriana in cui l'Avatar andava su Marte assieme a Sigmund Freud per
psicanalizzare le celebrità del tempo in modo da restituire loro i loro corpi,
che nel frattempo erano stati occupati da una civiltà marziana estinta. Sigla!
Ah, che bello, quel periodo in cui la Origin si è chiamata OriginFX! La
stessa prefazione con l'orchestra che c'era in Wing Commander 1, ma stavolta
con il pianeta Marte al posto della Terra. Siamo nel 1991 e la Origin fa
produrre abbondante crema nei calzoni ai fecali redattori della stampa di
settore, grazie proprio all'opulenza visiva di Wing Commander 1 e 2. Poi
l'anno successivo arriverà Ultima 7 e migliaia di prostate saranno strizzate
come spugne. La cosa andrà avanti per qualche anno, per raggiungere il
climax con Wing Commander 3, munito di un cast hollywoodiano (più una
pornostar di cui era maldestramente innamorato quello sfigato di Chris
Roberts) e spalmato su ben 4 CD. Poi iniziò il lento declino che portò la
Origin a essere semplicemente il tentativo fallito della EA di rispondere a
Steam. Noto anche come non ho mai fatto l'articolo su Wing Commander 3, pur
avendoci giocato! Forse il medium "blog" non si presta bene al commento,
forse la cosa migliore da fare è i commenti in sottofondo ai video di
intermezzo (e puttana galera, sono proprio tanti) come nella trasmissione
statunitense Mystery Science Theater 3000, che in Italia non si è cacato mai
nessuno. Quindi scordatevelo che lo faccia, perché già è faticoso scrivere
le mie articolesse, ma almeno quello posso farlo in silenzio.
Ultima Worlds of Adventure 2 - Martian Dreams! Eh sì, dicevamo prima che il
primo episodio è Savage Empire, un gioco fatto col motore di Ultima 6
che era ambientato in un racconto pulp a metà tra Doc Savage e "il mondo
perduto" di Arthur Conan Doyle. La cosa interessante era che in
quell'episodio l'Avatar "trovava da far bene" (nel senso del coito) con una
popputa selvaggia...
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beh popputa lo è, selvaggia pure
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...no dai. L'Avatar se la spassa in questa vallata dimenticata dal tempo con
dinosauri e tutto quanto, e dopo aver svolto il suo solito servizio di
pacificazione/salvataggio del mondo riesce anche a rimediare le grazie della
donna primitiva con cotonatura ai capelli molto "ANNI 80", tanga leopardato
e depilazione alla brasiliana perfettamente eseguita.
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dayum dat's sum thick P.A.W.G.
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E uno dice "Benissimo, eh! Alla fine posso pure tollerare la coiffure stile
Rod Stewart, l'importante è fare zuppetta col cotonno circondati da
dinosauri, no? Ma no, alla fine compare la visione del
cockblocker in capo di Britannia e di altre dimensioni, quel
pezzo di merda di Lord British.
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"cosa state facendo voi due scostumati"
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Che io pensavo che in quanto Avatar fossi un nerd sfigato sulla terra che
andando a Britannia diventava una specie di Gesù Cristo, ma muscoloso,
ariano, con un codice comportamentale da imporre con la spada, e pronto a
raddrizzare torti a suon di sberle. Ora diventiamo una specie del Signor
Wolf di Pulp Fiction interdimensionale? Non capisco! Di fatto, con con le
palle di un blu oltremare luccicante, l'Avatar saluta la sua nuova
morosina...
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"ti lascio perché ti amo troppo"
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Nella giungla non ci sono specchi, ma il rumore di unghie sui vetri è ben
chiaro. "No vedi, non staresti bene nel mio mondo, meglio che resti qui in
mezzo ai tuoi uomini e magari finisce pure che muori di dissenteria tra due
giorni perché hai bevuto l'acqua a valle di un ippopotamo, ma vedi, il mio
dovere è di alimentare le voci che vogliano un rapporto uranista tra Lord
British e il sottoscritto e quelle pagine di Dagospia mica si cliccano da
sole! Quindi scusami, io ti amo però devo andare, devo prendermi i miei
spazi, dovremmo vedere altra gente, ma poi torno eh! Ci allontaniamo ma il
mio cuore resta con te e magari però non garantisco niente, ma tornerò ogni
weekend, vedi ho il sassolino magico di ossidiana con me quindi vengo ogni
volta che riesco, promesso, ma ci siamo scambiati il numero? Oh senti senti
si sta facendo tardi io vado ciao eh!"
Pezzo di merda. Vabbè, l'avesse portata sulla terra sarebbe stata la
versione in VGA di "La Schiava Io Ce L'ho E Tu No" con Lando Buzzanca,
quindi meglio così. E questo, amici, era Savage Empire! Che facciamo, ora?
Dove ci porta Lord British a 'sto giro? Ma a colonizzare Marte, ovviamente!
Sempre che non si distragga scavando uno stupido tunnel con dentro un treno
eccessivamente complesso e piuttosto lento, ma dal look molto cool. Ah ops!
Mi sono confuso con un altro nerd a cui la vita ha dato troppi soldi,
scusate.
Siamo nel 1893, e l'astronomo Percival Lowell, con un'ottima dose di
pragmatismo, ha deciso di andare su Marte, senza stronzate come missili,
astronavi e minchiate del genere: una bella cannonata e via! E poi, va anche
detta una cosa: basta con questo stile industrial-chic o peggio ancora
scandinavian-minimalist degli interni delle capsule spaziali! L'eleganza è
una cosa importante, puttana miseria! Un bel lampadario, un timone, queste
sono le cose che rendono i viaggi nello spazio gradevoli, perdiana! In
realtà questo è soltanto vero se siete quello del blog bagniproeliator, che
apprezzo abbastanza come scrive ma appena si lascia andare a nostalgismi
tradizionalisti di estetica mi fa scendere i coglioni sotto il livello del
mare. E io sono uno che non si fa problemi a mettersi il panciotto sotto il
completo, eh. No, semplicemente sono cresciuto in una casa vecchia, con dei
mobili vecchi, e il livello di schifo sviluppato è tale che riesce a farmi
sembrare bella pure la linea degli scaffali KALLAX. Non rompetemi i
coglioni.
Attenzione, però! Un uomo probabilmente nudo accende la miccia in anticipo,
e il cannone scarica in anticipo! Ah, vedete, ragazzi? Già cominciamo con la
psicologia! È chiaramente una metafora della frustrazione per l'eiaculazione
precoce che Lowell ha canalizzato nel progettone della vita. Un po' come
James Cameron ha fatto con Avatar, con la differenza che Avatar ha avuto un
successone istantaneo ma poi subito dopo ha smesso praticamente di essere
rilevante. Proprio come un'eiaculazione precoce! Detto tra noi, sono pronto
a scommettere che Cameron qualche pugnetta su quei cosi blu se l'è fatta, ma
siamo nel reame della speculazione qui. E in ogni caso, non ci interessa
sapere con che cosa si pasticcia il regista dell'ottimo True Lies, finché è
nei limiti della legalità s'intende. Sto divagando.
Aaaahh! Belli però i favoriti del tizio con la bombetta che perde
l'equilibrio. Molto rocambolesco anche l'altro tizio che rotola via seguito
dal cappello a cilindro. Insomma, tutti i leader dell'era vittoriana
finiscono su Marte, e ora tocca a me andare a salvarli. Ok, ma siamo nel
1893, siamo nel 1991, saranno ben pure tutti morti, no? È per questa ragione
che Lord British mi ha stroncato la sbunnata sul nascere? Mannaggia!
Ah no, eccoci al giorno d'oggi! L'avatar è tornato ad essere un ragazzino
nerd che sta seduto al suo computer IBM compatibile con la mano saldamente
piantata nei calzoni mentre guarda immagini PCX in risoluzione 320x200 che
ritraggono tettone dal tanga leopardato. L'avatar è lì che ravana, quando
all'improvviso si spalanca la porta e - porca puttana! Warren Spector
irrompe nella cameretta del nostro adolescente urlando "CHE FAI, DIVENTI
CIECO!"
"Uh, non è come sembra, Warren, stavo facendo i compiti con PC Uomo e..."
"Frega niente. Lavati le mani. Comunque son passato qui perché mi avevi
mandato un telegramma, caro il mio Avatar, e insomma è il 1991, chi è che
manda ancora i telegrammi?"
"Io non ho mandato nessun telegramma caro Warren, però mi fa piacere che hai
portato le fighe, ero qui che pensavo alla troglodita popputa e pensavo
che..."
"Fighe? Dove? Io programmo videogiochi e vado in giro con il panciotto
aperto e la camicia marrone con cravatta verde Padania e fermacravatta
d'ottone ad altezza ombelico! Ti pare che io possa avere qualsiasi contatto
con esseri femminili, e anche se ce l'avessi pensi che la condividerei con
un adolescente?"
E invece, c'è davvero, e strillando "SOTOMAYOR!" una tizia entra in scena
facendo cacare nei calzoni Warren Spector. Beh, sì, è un gioco strano per
essere un Ultima. È un gioco strano in generale.
Insomma, mi stavo rendendo conto di quanto questo gioco avesse tutto tranne
che dell'Ultima. La tizia dal capello rosso e dal corpo semi-digitalizzato
(il mix di foto digitalizzata e pixel art è fatto malino qui) allunga a
Warren un pacco di documenti e dopo una frase criptica si leva dai coglioni.
Sia Warren che l'Avatar sono dei nerd, quindi lasciano perdere la tizia (che
comunque pareva poco incline a darla) e iniziano a guardarsi il pacco. Con
quest'ultima frase fate pure le risatine che volete. Torno subito che vado a
mangiare una noce.
Molto meglio. Insomma, l'Avatar e Warren nel pacco ci trovano: una foto in
cui loro due sono assieme a Freud, a Tesla e a un sacco di altri tizi fighi
di fine Ottocento, una lettera di Tesla destinata a se stesso (Tesla è
sempre stato un po' stranello) una mappa di una zona del Colorado, e un
libro scritto da Warren (che qui usa lo pseudonimo di Johann) nel 1895, a
proposito dei viaggi nel tempo, e spero che sia una roba molto più
digeribile di quella cagata di Donnie Darko, probabilmente uno dei film più
irritanti che abbia mai visto, per una ragione che non so spiegarvi.
Insomma, andiamo in Colorado...
...e scopriamo che Martian Dreams non è un gioco di ruolo ma un'avventura
punta e clicca con sfondo digitalizzato, tipo quelle della Access prima di
Under a Killing Moon (a cui non ho mai giocato, né ho mai avuto gran voglia
di giocare. È la prospettiva in prima persona che mi faceva spegnere la
voglia). Comunque, molto bello che per una passeggiata tra le montagne del
Colorado Spector indossi il camice bianco. Ma questo è perché è molto
previdente e sapeva che avrebbe trovato un laboratorio.
Insomma, nel libro che Spector ha scritto nel passato, lo Spector del
presente apprende che si può viaggiare nel tempo con l'Orb of the Moons, il
sassolino di ossidiana che genera i moongate rossi con cui si va a
Britannia. Beh, sentite, ci sono tante domande che sorgono spontanee da qui,
prima fra tutte: perché l'Avatar da ragazzino è diventato la statua in DAS
di un adulto con una cofana piena di lacca degna di Toto Cutugno, ma biondo?
Non lo sappiamo.
Ah, rotoscoping, amici! L'avatar e Warren entrano nel moongate, sperando che
non ci sia un'orda di gargoyle pronta a sacrificarli sull'altare di...per
cosa volevano poi sacrificarlo, l'Avatar? Ah sì, perché gli attribuivano la
colpa del disastro che aveva devastato il loro mondo, quando in realtà a
prelevare il Codice della Saggezza Definitiva furono i vecchi di merda del
consiglio dei maghi di Britannia. Bah. Alla fine sono sempre i vecchi.
Intanto, nel milleottocentoesblisga, Tesla sta perfezionando il secondo
cannone con cui andare su Marte a salvare i disgraziati di qualche anno
prima. Con lui c'è Sigmund Freud e un altro tizio in camice bianco, magari è
il trisnonnno di Warren Spector? No, non lo è. Comunque bello come Tesla sia
l'unico che fa qualcosa mentre gli altri due si stanno facendo i cazzi loro.
Ma poco importa, all'improvviso compaiono l'Avatar con la sua patetica
sahariana color cachi e Spector che cosplaya il dottor Guido Tersilli medico
della mutua...
...che subito prende in mano la situazione e mostra a Tesla il bigliettino,
e subito Tesla ha un attacco di panico perché il biglietto non è presentato
a multipli di tre. Però per fortuna che Freud lo tranquillizza un attimo
facendogli masticare foglie di coca, e quindi il gioco continua. Leggendo il
messaggio, Tesla dice (e ci crede!) che Warren e l'Avatar vengono dal
futuro, e quella specie di Kevin Kline in camice bianco si incazza per la
creduloneria di Tesla, il quale chiede subito conferma a una specie di
cowboy malamente digitalizzato: siccome non li ha visti entrare, allora la
conferma c'è.
Insomma potrebbe scatenarsi la bagarre tra i parrucconi del passato (tutto
quanto mentre Freud continua a prendere appunti) però fortunatamente Warren
stronca tutto chiedendo informazioni su quello che dobbiamo fare per finire
il gioco, perché si sa, la vita dell'Avatar è vissuta un problema risolto
alla volta. Comunque, ora ci troviamo due anni dopo il disastro di Lowell, e
Tesla ha assemblato un team per andare su Marte a riportare sulla terra la
gentaglia sperduta. E quindi abbiamo un inventore, uno psicologo, un sosia
di Sergio Vastano e un cowboy, più Warren Spector e l'Avatar. Chi manca?
Le quote rosa, ovviamente! No, in realtà credo che Nellie Bly sia stata
reclutata per le sue risorse molto più adatte alla sopravvivenza su Marte di
quelle di Freud: d'altra parte stiamo parlando di una giornalista
investigativa che si è finta pazza per denunciare il trattamento delle
pazienti nei manicomi femminili, nonché di una che ha fatto il giro del
mondo in solitaria in meno di 80 giorni con i mezzi descritti dal romanzo di
Verne! E stiamo parlando di una donna di fine 800, eh!
Il che mi fa venire in mente un'altra roba: tanti anni fa, quando Facebook
aveva iniziato da poco a essere diffuso in Italia al punto di essere
menzionato dai telegiornali, c'era in italia un Presidente del Consiglio che
compensava alla rimozione della prostata con un'ostentata satiriasi. Ci
avete presente? Ma sì che ci avete presente, dai! Prima che il concetto di
troll diventasse sdoganato nel mainstream (sospiro frustrato per aver usato
la parola "mainstream") questo PdC era stato un troll "in real life"
prima di tutti, e diciamo che era molto bravo a scatenare, con la minima
stronzata, sempre la levata di scudi indignata, con discussioni nei talk
show che si prolungavano per giorni, e "comici" che avevano trovato la
miniera d'oro, e riuscivano ad ottenere un pubblico facendo la sparata
vittimista e passivo-aggressiva, che se non ridevi eri a favore di quel
politico, perché si sa, la vita è tutto un "o con me o contro di me".
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so che vi aspettavate che postassi la foto di Luttazzi eh
|
Quando questo famoso politico si dimise dalla sua posizione, tutti 'sti
presunti comici rimasero a piedi e dovettero cercarsi un lavoro vero, con
mia grande soddisfazione. Con mia grande discesa di coglioni, molti di
questi "comici" (e molti di quelli che ridevano sforzandosi la pancia di
fronte alle loro banalità) li ho rivisti anni dopo a inventarsi storie su
presunti intrighi dei poteri forti che lo spodestarono per rendere loro la
vita più miserabile. Insomma, tutta 'sta grande divagazione per dire che a
seguito di qualche uscita molto misogina fatta da 'sto famoso politico, ci
fu il trend da parte di molte ragazze su facebook di cambiarsi la foto del
profilo con quella di una donna famosa che non fosse un oggetto a sua
disposizione: e quindi c'erano molte Rita Levi Montalcini*, qualche Maria
Montessori (ehi, era pure sulle mille lire!) la sopravvalutatissima Vecchia di Merda nonché alfiera
della toscanità Oriana Fallaci (peraltro infinitamente più misogina di tanti
uomini, principalmente per questioni di narcisismo) e via autocompiacendosi.
Insomma la morosa che avevo al tempo mi chiese che avatar mettere, perché
siccome lo facevano le sue amiche doveva farlo pure lei: io insomma proposi
Nellie Bly (che conoscevo, appunto, da Martian Dreams) così almeno proponeva
qualcuno di originale: niente, giorni dopo mi disse che la mia proposta
originale non se l'era cagata nessuno. Sospetto che fosse molto più
"groupthink" che femminismo, quello, ma non mi addentro oltre sennò finisce
che vengo associato a Uriel Fanelli.
*Levi Montalcini che ricordiamo che fu chiamata "vecchia puttana" da uno
di quei comici che sul vittimismo in reazione a quel famoso politico ci
aveva costruito il ponte per far passare la propria carriera da comico a
capo politico non dissimile da quell'altro. Mi rendo anche conto che
scrivere tutto questo senza fare nomi è un casino.
Ah, niente, ora siamo in volo per Marte, non abbiamo visto la cannonata (ma
tanto sarà stata uguale) e durante il viaggio interplanetario, Freud inizia
a romperci i coglioni. "Guten tag, Herr, Herr..."
|
"Er becraun è questo, che Giulio su sto blog latita da 'n
pochetto"
|
"Andreotti."
Andreotti! Beh, non poteva essere altrimenti, visto che Giulio è da sempre
l'Avatar ufficiale del blog dell'Ex Videogiocatore, no?
"Alla visita di leva, quella in cui mi diedero 6 mesi di vita, feci anche un
test psicologico di Rorschach. Mi fecero vedere delle macchie di inchiostro
e descrissi quello che ci vedevo. Non ne seppi più niente, ma dopo quasi 70
anni, mi vennero a trovare due persone della scuola romana di psicologia che
si occupava di quel test, avevano ritrovato le mie risposte e le avevano
interpretate (nel frattempo, lo psicologo che mi aveva somministrato il test
nel 1941 era morto). Andarono avanti per un po' a dirmi che le mie risposte
avevano rivelato un'intelligenza fuori dall'ordinario, unita ad una grande
ambizione, una capacità di autocontrollo sovrumana, allora ho chiesto
scusate, ma i difetti dove sono? e questi mi risposero "abbiamo
appena cominciato". E questa è l'unica esperienza di psicologia che ho, ma
mi fa piacere che il dottor Freud sia intenzionato a esaminarmi. Troverà
prima di tutto un uomo devoto, accorto, e attento a vedere i cambiamenti in
corso in modo da correggere la rotta quando necessario. Il resto lo lascio
nelle mani di Dio."
La percepisco scettico, Andreotti.
"Sì, ed è la stessa cosa che dissi al buon dottor Freud quando eravamo in
viaggio per Marte. Lui ci rimase un po' male e disse che a causa della mia
scarsa fiducia nelle sue tecniche, le mie risposte al suo questionario
sarebbero state ininfluenti. Il dottor Freud, al momento della nostra gita
sul pianeta rosso era ancora giovane e poco noto, nonostante il gioco lo
mostri anziano come lo conosciamo dalle foto sui libri. Stava ancora
affinando le sue teorie, dopo aver sperimentato quella che ora chiamiamo
psicoanalisi sulla paziente nota come Anna O. qualche anno
prima. È chiaro che la sua tecnica era molto grezza, e in questa sede viene
semplificata, venendo ridotta a un set di domande dicotomiche che vanno a
definire, come accadeva col quiz delle virtù della zingara di Ultima 6, le
statistiche con cui cominceremo il gioco. Inutile dire che non funziona
così. La situazione è sempre più complessa. Ma si sa, proprio come accade
con il test delle macchie, se l'analisi non è fatta proprio bene ci si trova
a prendere soltanto quello che vogliamo sentirci dire. D'altra parte lei,
caro Ex Videogiocatore, giocando a Martian Dreams si è appassionato alle
teorie di Freud e si è convinto che sarebbe stato un ottimo psicologo perché
riusciva a capire come pensava la gente, e come spesso accade per tutti
quelli che sostengono ciò, riconduceva sempre ogni comportamento altrui alla
causa fondamentale: tu sei insicuro."
Andreotti! Come sa queste cose su di me?
"Ah, è molto semplice: io sono una proiezione del suo insicuro subconscio,
Ex Videogiocatore."
Beh, intanto cominciamo a giocare e al posto del castello di Lord British ci
troviamo nella capsula che è appena atterrata. Il motore è quello di Ultima
6, ma l'interfaccia utente è molto più steampunk. A parte questo gioco, di
fantascienza steampunk che io sappia c'è solo la pallosissima conversione
della Paragon del gioco di ruolo cartaceo Space: 1889. Poi mi sono rotto il
cazzo dei videogiochi e magari ne sono usciti degli altri, ma non importa
che me lo menzioniate, grazie. "Lei conosce qualcosa a tal proposito,
Spector? - chiede Andreotti - Dopo questo gioco farà gli Ultima Underworld,
poi contribuirà a Ultima 7, poi lascerà la Origin per fare Deus Ex e a
proposito, magari le sarà sembrato intelligente e creativo nel 2000
immaginare un universo in cui tutte le teorie della cospirazione esistenti
sono reali, ma poi sono passati 22 anni e c'e gente che crede sul serio ai
suoi voli di fantasia. Per questo dico: è sempre meglio non avere troppa
fantasia, e dedicarsi a tenere un grosso archivio. Perché il principale
beneficio del tenere un archivio è che quando lo si menziona, chi deve
tacere, si mette a tacere."
Spector si mette a tacere.
Ah, ragazzi, qui siamo in pieno ATELIER CULTURALE, eh! Parlando con Freud,
nella classica modalità Name-Job-Bye+parole evidenziate in rosso, ecco la
base della teoria sulla psiche dell'Austriaco. Beh, fu proprio questo
dialogo che mi fece sbocciare la passione del ricondurre il tutto a Es, Ego
e Superego, al fatto che i sogni sono un'inconscia realizzazione dei propri
desideri (come nella canzone di Cenerentola) e la riealaborazione dei traumi
aiuta a superare le psicosi: in poche parole: "TU SEI INSICURO" e passa la
paura! In realtà era ancora lunga la strada, e lo è ancora tuttora. Una cosa
su cui sono ancora estremamente certo è che la salute mentale è importante e
spesso non serve dire "su non essere triste" per far passare il malessere
agli altri. Immagino che su questo sarete d'accordo pure voi dopo due anni
passati a guardare ogni giorno quanta gente moriva: purtroppo, avendo
vissuto nel mio piccolo questo clima infame di eterno accerchiamento, l'ho
capito molto tempo fa e solo ora sto cercando di sistemare. Quello su cui
non sono d'accordo, invece, è il ricondurre ogni cosa al trauma, come fa in
alcuni casi Freud, ma che soprattutto nella finzione moderna è diventata
un'abitudine deplorevole, che serve a umanizzare in maniera non necessaria
il cattivo. Che cazzo, a volte sarebbe bello che potessimo goderci per bene
un cattivo che fa così semplicemente perché è cattivo, no? Accettiamo che il
male esiste e spesso è frutto di una scelta che non dipende in alcun modo da
un trauma, anzi!
Per esempio, il sosia di Sergio Vastano che c'era nell'intro è storicamente
un pezzo di merda: si tratta di Charles Lewis Blood, un ciarlatano arraffone
che alla fine dell'Ottocento vendeva trattamenti contro la tubercolosi
basati sull'aria ossigenata: un'aria molto ricca di ossigeno che secondo
Blood avrebbe dovuto aprire per bene i bronchi e curare le malattie del
sistema respiratorio. Proprio per la sua specializzazione, Tesla lo avrebbe
portato su Marte, in modo da curare la carenza di ossigeno degli
esploratori. In realtà l'aria ossigenata era semplice gas esilarante, che
effettivamente lì per lì ti faceva sentire meglio, ma se esposti a lungo
all'N2O si rischia la deprivazione di ossigeno. Ops! Comunque in questo
gioco, Blood è rappresentato come un luminare della medicina che è stato
incompreso dai suoi contemporanei, e io mi rendo conto come a Warren Spector
piaccia non poco fare il cosplay del contribuente a contratto di ImolaOggi.
Bene così.
Il motore di gioco, dicevamo, è lo stesso di Ultima 6, ma la grafica è stata
un po' raffinata: se notate, i personaggi sono stati resi più piccoli per
dare un maggiore senso di proporzionalità nella grafica. Il fatto comunque
che la supeficie di Marte sia molto monotona non ci fa ben sperare sul
gioco, sul lungo termine: l'unica speranza è che il pianeta rosso sia più
vario, come il Barsoom di John Carter, il romanzo di Edgar Rice Burroughs da
cui era stato tratto un floppone della Disney. Certo è che su Marte fa
freddo, e quindi il Divo Giulio va nel bagagliaio della capsula a fare
incetta di vestiti pesanti, perché l'amata moglie Livia Danese si è
ripetutamente raccomandata di coprirsi per bene, che sennò si prende un
malanno e non c'è aria ossigenata che tenga. Alcune casse e alcune valigie
però sono inchiodate...
...per fortuna che c'è Garrett, ovvero il cameo di Richard Garriott, il
cowboy che faceva la guardia al laboratorio di Tesla, che abbiamo agilmente
uccellato passandogli dietro tramite moongate. Dopo un lungo e inutile
dialogo riusciamo a farci dare in prestito il suo piede di porco. È chiaro
che il piede di porco è un'estensione peniena da parte dell'insicurissimo
Garrett, vista tutta la manfrina che ci dà prima di passarcelo. E insomma,
al di là della riconduzione al trauma e della scusa dell'insicurezza, c'è
quell'altra cosa in particolare che tutti i sedicenti psicologi amatoriali
tirano sempre in ballo: ogni cosa assomiglia a un fallo e aggrappandomi a
questa simbologia ho infinite munizioni per darti del ricchione. Tiè! Scusi
che ho detto "ricchione", Andreotti.
"È tipico dell'adolescenza il rifugio nella provocazione tramite motti di
spirito che possono sembrare estremamente scaltri da parte di chi li
pronuncia, ma in realtà rivelano solo un disperato bisogno di essere notati,
in qualsiasi modo possibile."
Ah sì, altro bel caposaldo: la ricerca dell'attenzione. Tutti questi
stereotipi da psicologo hanno senso, se c'è la giusta nuance, certo, ma spesso e volentieri la nuance non c'è.
Ma Andreotti, mi scusi, mi sta dando forse dell'adolescente?
"No, le sto dando dello stronzo."
Con in mano il sostituto fallico di Garrett, possiamo aprire delle casse
piene di armi da fuoco. Ebbene sì, amici, altro che spadine e bacchettine
magiche! Qui si spara, che diamine! Ora siamo armati fino ai denti con anche
una magnifica "Belgian Combine", che credo sia una storpiatura del M1870
Belgian Comblain, dove "Comblain" è il cognome dell'inventore di questo
moschetto ed è stato tradotto in "Combine", ed in effetti questo fucile
ideale può sparare in due modalità, appunto combinate. Beh, a posto, no?
Possiamo uscire?
"Momento momento momento momento momento momento momento momento momento"*
ci ferma Tesla "Prima togliamoci dai coglioni il codice di protezione, ok?
Allora, visto che avete sicuramente letto il manuale che vi ho dato,
sapreste dirmi qualcosa sugli animali di Marte?" Andreotti e Warren iniziano
a imbastire un discorso, un po' come facevano i concorrenti di "Chi vuol
essere milionario" quando non sapevano evidentemente la risposta. "Allora,
senza dubbio la fauna marziana è variegata, e come in ogni ecosistema
possiamo immaginare che ci siano dei ruoli più o meno fissi che vengono
riempiti dalla specie che l'evoluzione ha fatto sì che sviluppasse certe
particolari caratteristiche, e insomma, l'aiuto del pubblico non possiamo
averlo?"
*notate la finezza dell'averlo scritto nove volte. Di solito non spiego
le mie battute ma sono così fiero di questa che mi sembra giusto
sottolinearla.
E no, niente, fortunatamente per Giulio (ma soprattutto per il me stesso
circa 1999) alcune domande del codice di protezione sono in realtà domande
di cultura generale. A suo tempo (ci giocavo in modalità DOS puro riavviando
il PC, in modo da avere l'audio) avevo passato il codice di protezione
quando Tesla mi aveva chiesto quanti giorni durasse un anno marziano. Non
avendo internet a portata di mano, in quanto fermo al DOS, e non potendo
riavviare, mi fiondai presso la libreria in stile liberty (non avrebbe
sfigurato in questo gioco, in effetti) e tirai fuori...
|
fatto benissimo, e lo dico senza ironia
|
...ed effettivamente lì c'era la risposta. Avendo pure un'enciclopedia di
una ventina di volumi (la UTET) era molto più semplice andare a pigliare
informazioni in un'enciclopedia molto schematica e soprattutto, in un volume
solo. Oh beh, il concetto di motore di ricerca era ancora una novità, ai
tempi! Ora usciamo dalla capsula e sentiamo che l'ossigeno su Marte è
piuttosto ridotto (tirando così una botta alle nostre statistiche), ma la
cosa più tragica...
...è il fatto che ahimè, il pianeta Marte è tutto rosso e tutto spoglio e
tutto strafottutissimamente sempre uguale! Mannaggia! Hai voglia a mettere
un organo a canne all'interno della capsula per spezzare la monotonia, fuori
di qui è un deserto continuo! Che poi diciamocelo, che senso ha l'organo a
canne in una capsula spaziale? Non bastava un giradischi? L'organo pesa
tantissimo, e meno si pesa meglio è! Ok l'eleganza, ma qui si esagera,
specie se per compensare abbiamo dovuto sacrificare sul carico e nutrirci di
tre gallette cadauno come desco! Vabbè che a differenza di Ultima 6 qui non
è necessario mangiare, ma il cibo è sostituito da una specie di grumo di
ossigeno condensato che si mastica come chewing-gum e occasionalmente si usa
pure come valuta. Sì, diciamo che le dinamiche di commercio e di gestione
dei personaggi sono, per un gioco di ruolo della Origin, discutibili.
E il combattimento? Beh, grazie per averlo chiesto! Esattamente uguale a
Ultima 6, con la differenza che il gioco sembra rallentare un casino durante
le sequenze di sberle. Ma sarà mica per il fatto che in Ultima 6 i
combattimenti andavano troppo veloci e bisognava mantenere la suspense? Boh!
Intanto, durante la battaglia contro questi cactus/celenterati pieni di gas che
svolazzano, Warren resta KO. Restano Giulio e la giornalista (a cui la già menzionata reazionaria toscana non pulisce neanche le punte dei lacci delle scarpe). Va detto che gli "airsquid" sono molto più ostici di quanto non si immagini, e quindi whoa, Nellie! Pure lei è fatta fuori. Fanculo! Ora però meglio non allontanarsi troppo perché sennò quando crepa Giulio (lo so, Andreotti, non è pronto) qui su Marte non c'è il "KAL LOR!" ma qualche Deus Ex machina riporta Warren e soci alla capsula, dove Blood ci fa un clistere di gas esilarante e tutti si ripigliano ridendo come dei matti. Bah! Piuttosto ricarichiamo.
Più tardi.
Eh, finalmente qualcosa di diverso! A quanto pare in questo Marte ci sono delle strade con i bolognini esagonali (esotico!) e pure i canali, che sono delle cloache a cielo aperto, ma secche. Che peccato! Sono certo che giocandoci abbastanza a lungo, arriveremo a riempirle d'acqua per unire sponde prima d'oggi irraggiungibili (come sullo stretto di Messina).
Ah, ecco un superstite della precedente missione! Si chiama Dibbs, e parla con quel cazzo di birignao di merda di chi viene dall'isola dei figli dell'endogamia, che però al tempo ci aveva ancora l'impero e fatico a immaginare quanto potessero essere ancora più arroganti di adesso. Alla fine Dibbs non è particolarmente antipatico, ma è tutto il florilegio di "wot wot" "pip pip" "tally ho" e via stronzeggiando che me lo rende fastidioso. Ciononostante, lo aggiungiamo al party perche come dice Giulio, gli amici si tengono vicini, e i nemici ancora più vicini: almeno potremo utilizzarlo nel caso in cui ci serva il culo di qualcuno per raddrizzare cetrioli marziani, in un ironico contrappasso alla classica e infondata propaganda antieuropea che circola in Gran Bretagna dai tempi della Thatcher, e forse anche prima.
"Ah, non mi parli della Thatcher" - dice Giulio.
"Molto sopravvalutata, secondo me. Aveva dei bravi scrittori di discorsi, senza dubbio, ed era capace di lasciare in giro frasi ad effetto facili da riproporre in tutte le salse, specie da sedicenti anticomunisti. Sebbene pure io non abbia molto a genio la stragran parte delle cose che discendono dal pensiero di Marx, trovo questa ostilità più una posa che altro: stiamo parlando di una persona che vantava le sue umili origini come segno di forza (era figlia di un droghiere) ma che probabilmente non si è mai scrollata di dosso la percezione di essere inferiore, non tanto per il suo essere donna (non le ricorderò certo chi è il capo dello stato del Regno Unito sin dal 1952) quanto perché in un sistema a caste come quello inglese, in cui c'è un'intera camera del Parlamento non eletta, i cui titoli vengono assegnati come verrebbero assegnate medaglie presso le Giovani Marmotte, una commoner là in mezzo si senta perennemente in dovere di dimostrare di valere più degli altri."
Beh, ma non capisco, questa dovrebbe essere una qualità positiva, no?
"Di per sé lo è, suppongo, ma a volte la voglia di rivalsa contro il sistema inizia a spostarsi dal sistema reale e si dirige verso il sistema che viene disegnato all'interno della propria testa. Vede, Ex Videogiocatore, se la signora Thatcher avesse visto la politica come qualcosa di più di una guerra, un io contro tutti, un "o con me o contro di me", ecco, avrebbe ottenuto molto di più del disfacimento culturale che possiamo osservare oggi in Inghilterra. Guardi la Iotti, politicamente al mio opposto ma ci andavo molto più d'accordo, perché aveva l'intelligenza di cogliere l'umanità dietro il simbolo, e sapeva ottenere molto, moltissimo. Al di là dell'ottenere il ruolo di Presidente della Camera, una donna che aveva una relazione con un uomo sposato, nell'Italia del 1979? Lei dirà che pure la sedicente Lady di Ferro era stata eletta quell'anno dopo essere diventata leader del suo partito sconfiggendo Heath, nel periodo in cui il Regno Unito era stato il Malato d'Europa. Quando si viene chiamati malati, ci si aggrappa a ogni cosa per cercare di guarire, anche a una signora che ha la tendenza ad essere eccessivamente drammatica nel dipingere nemici reali o immaginari."
Però sotto la Thatcher l'economia...
"Ngli anni 80 l'economia è cresciuta pure in Italia, e allora le nostre politiche e quelle inglesi non si somigliavano neanche lontanamente. Sarebbe presuntuoso appropriarsi della congiunzione favorevole dichiarandosene unici responsabili. E faccio anche presente che noi non ci siamo mai lanciati in una guerra per dirottare l'opinione pubblica. E lo so che furono gli argentini ad attaccare, ma la stessa signora Thatcher non nascose che era veramente eccitante cimentarsi in un conflitto dopo essere stata a discutere di cose a suo dire tediose come la protezione dell'ambiente. Ancora una volta, qualche frase ad effetto che venga ripetuta a pappagallo da giornali complici non fa di una persona un buon politico. Un bravo politico, maschio o femmina, nobile o plebeo poco importa, sarebbe stato almeno in grado di vincere un confronto con me, ma ogni volta che ci incontravamo ai consigli europei, avevo sempre la meglio io. Non mi sto vantando, sia chiaro, le umiliazioni che subiva dai suoi stessi parlamentari durante le Prime Minister's Questions al ritorno dai vertici parlano per me. Forlani l'ha sempre odiata, lo sa? È convinto che a Ustica il DC9 l'avessero abbattuto gli inglesi come ripicca contro le sanzioni per l'aumento dei prezzi del petrolio. "
E lei che ne pensa?
"Che è più plausibile del caccia francese immaginato da Cossiga."
Intanto siamo arrivati ai resti di una città marziana, che uno dice che finalmente c'è un po' di varietà, ma non tenete conto del fatto che per arrivarci sono stato una buona cinquina di minuti ad andare in giro a caso sull'infinito terreno rossiccio. Bah! Comunque c'è pure una stazione per il trasporto rapido da un insediamento all'altro del pianeta tramite tubi pneumatici (inizio a sospettare che Elon Musk da giovane abbia giocato a Martian Dreams) ma ovviamente non funziona perché il pianeta è vecchio e tutto è sputtanato, e nonostante le più grandi menti del diciannovesimo secolo siano bloccate lì nessuno è riuscito a risolvere questi problemi. Sono tutti lì che aspettano l'Avatar che risolva come sempre i loro problemi...
...non fosse che la stessa popolazione che ha bisogno di aiuto ci mette i bastoni fra le ruote.
"Il che, se mi permette, sottolinea la parte fondamentale della psicanalisi: il fatto che applicare il processo clinico dell'analista alle persone indiscriminatamente, senza ascolto, come se fosse una catena di montaggio, è estremamente controproducente: una persona può essere aiutata nella misura in cui vuole essere aiutata. I miei nipoti, quando insultano i loro coetanei, dicono loro fatti vedere da uno bravo, ma capisce che farsi vedere non serve a nulla se è qualcun altro che ce lo ordina.".
E quindi, Andreotti? Cosa vuole dire con questo?
"Che anche mandando i personaggi di questi Ultima dallo psicologo non ci si caverebbe un ragno dal buco."
Insomma, per entrare nella città che è stata occupata da gente famosa, è necessario farsi firmare una lettera che garantisca che non siamo pazzi. Questa lettera dovrà essere firmata da tre esploratori chiamati Yellin, Sherman e Duprey. Sì, amici...
Molto più tardi.
...questi sono gli ersatz di quei tre imbecilli che ci avevamo attaccato al culo in Ultima 6. Yellin è Iolo, Duprey è Dupre, e Sherman è Shamino, che è anche l'ersatz di Lord British, e quindi spero che non incontri mai il cowboy Garrett o si annichiliranno a vicenda come materia e antimateria. Sentite, io mi sono rotto i coglioni. Ma, direte voi, come mai questo gioco si chiama "Sogni Marziani"? Che cosa c'entra coi sogni tutto questo? Grazie per l'ottima domanda, veramente ben posta, grazie mille, sul serio. Siccome ho un tavò enorme di stare ore e ore su 'sto gioco per arrivare alla parte succosa, chiedo aiuto all'ottimo Chester Bolingbroke del blog "CRPG Addict", che peraltro è molto migliore del mio.
Insomma quello che succede è che nelle varie città di Marte esistono degli strani congegni chiamati macchine dei sogni, che come potete immaginare trasportano l'utente nel mondo dei sogni, abbandonando il proprio corpo nel piano reale. Ora, i Marziani avevano creato queste macchine per rifugiarsi nel mondo dei sogni siccome c'era una pandemia letale in corso sul pianeta, e quindi si incontravano tra loro in questo spazio virtuale e insomma dovrei fare una riflessione sui tempi moderni qui ma mi viene voglia di spararmi nelle palle. In ogni caso, i parrucconi vittoriani della spedizione di due anni prima sono andati a pasticciare con la macchina dei sogni e ora i marziani hanno occupato i loro corpi, mentre le loro coscienze sono bloccate nel regno dei sogni, un posto molto surreale e pieno di obelischi (simbologia!) a gestire i loro problemi interiori che, guarda caso, verranno risolti dall'Avatar agendo sulla simbologia dell'inconscio, un po' come Di Caprio che convince la moglie francese a suicidarsi facendo girare una trottola dentro una cassaforte. Non era male quel film, peccato che dopo Nolan ha iniziato a succhiarsi l'uccello da solo (metaforicamente parlando, s'intende). Beh, che novità, vero? Tutti con i loro problemi, prima pratici e ora mentali, e sempre 'sto cazzo di eroe che viene a sistemare le cose senza chiedere nulla in cambio! Ho provato a parlare a Freud per farmi psicanalizzare, ma tutto quello che ottengo è un questionario in stile scientology (questo è un presagio, eh!) per assegnarmi delle statistiche. Vaffanculo Origin, vaffanculo Warren Spector, andate a fare in culo tutti. Nessuno che pensa a me, puttana miseria! O meglio, si preoccupano solo quando mi rompo il cazzo e me ne vado e lascio perdere tutto, e tutti quanti a dire "Oh ma come, ma potevi dircelo". Andate a farvi fottere, veramente. Eh che diamine.
Comunque, questo è il sogno di Louis Comfort Tiffany, figlio del Tiffany dei gioielli e autore di lampade e mosaici in vetro colorato che nello stile Art Deco erano molto in voga...
...ecco, si diceva della simbologia, no, il Tiffany è ossessionato da un toro che sta distruggendo le sue preziosissime porcellane ("Bull in a china shop" si dice in inglese) e spetta all'Avatar raccogliere un telo rosso e usarlo come un vero matador per portare il toro lontano dal vasellame.
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lo so. |
Ecco, per quanto la premessa sia affascinante, ora, a questo punto della mia vita, non riesco a non essere irritato dalla premessa degli Ultima e dal nocivo influsso che hanno avuto su di me: mi hanno passato il messaggio che risolvendo i problemi altrui avrei potuto comprare la loro ammirazione, diventare un eroe ai loro occhi, in un grande do ut des che ha senso in un sistema in cui ogni grandezza è numerica, ma che nel nostro imperfetto mondo analogico non vuol dire un cazzo! Ed è anche questa la dimostrazione del fatto che non viviamo in una simulazione, no?
Ah, lo sapevate? Tra i terrestri prigionieri dei loro sogni c'è pure Vladimir Ilic Ulianov, detto "Lenin"! Il problema di Lenin è che ha un numero dispari di rubli e deve dividerli presso le varie classi sociali, per implementare il comunismo reale! "Che fare? (coi rubli che avanzano, s'intende)" chiede Lenin. "È semplice - dice Giulio - tu trova la persona che ne trae beneficio e... e... obladì obladà." e gli passa i rubli sottobanco. Una lampadina si accende sulla testa di Lenin e dice "Ma certo! Come ho fatto a non pensarci prima... la persona che ne trae beneficio SONO IO! La forza del comunismo è sempre stata dentro di me, bastava crederci! Grazie, compagno Andreotti!" Ed è per colpa di Giulio che nasce la scusa usata da tantissimi vatnik rimasti all'Unione Sovietica, che il Vero Comunismo non è mai stato provato. Capito, insomma? Risolviamo tutti i problemi del mondo (e pure di altri) noi, e poi ci meravigliamo che siamo una figura messianica. Per dire, alla fine del gioco riusciremo a trovare dei corpi metallici ben mascherati da umani per i marziani (una di questi è la tizia dai capelli rossi vista nell'introduzione) e scopriremo che la pandemia marziana è stata creata da uno psicopatico verde che si era impossessato del corpo di Grigori Rasputin. Sì, proprio il superdotato monaco pazzo che si sbunnava la zarina dicendo che avrebbe aiutato l'emofilia di suo figlio (in effetti, se avesse avuto un figlio da un estraneo piuttosto che da un suo cugino, il figlio avrebbe avuto più probabilità di essere sano). Nel finale, il malvagio marziano ci sfida a farlo fuori, dicendo che la civiltà umana dell'ottocento è così indietro che non hanno ancora le armi per ucciderlo. Ma l'Avatar viene dalla fine del ventesimo secolo, e siccome è un sogno, immagina di avere una mitragliatrice M60 e RRRRRATATATATATATATATAT! Il malvagio marziano è bucherellato, ma chiaramente questo scatena dei cataclismi sul pianeta...
...e quindi rapidamente torniamo dai nostri parrucconi vittoriani che nel frattempo hanno costruito un nuovo cannone con un indispensabile macguffin che, guarda caso, è stato trovato dall'Avatar...
...e via che si torna sulla Terra! Il pillow shading della capsula è orribile, ma tant'è.
Ah, capito? Anche la "ticker tape parade": ci sta, la facevano gli astronauti, lo facciamo pure noi. D'altra parte cosa vuoi mai che sia? mica lo mettono sui libri di storia. E se lo fanno, nelle scuole il programma si ferma al Congresso di Vienna. Notare la fotina che vediamo all'inizio, e abbiamo un bel senso di chiusura...
...col retrogusto amarognolo che tutto quello che abbiamo visto su Marte verrà convenientemente distrutto. Peccato, eh? Beh, direi che è tutto pronto per ricolonizzare e magari scavando un po' ritrovare gli stronzi fossilizzati di Freud, Tesla e Warren Spector, no? Bah! Il fatto è che l'amaro in bocca me lo lascia il gioco in sé. Me lo ricordavo estremamente affascinante per l'ambientazione storica e appunto, i riflessi psicologici: ma a 40 anni, superata la lunga coda dell'infanzia in cui ogni rapporto umano è dominato dall'approccio soluzionista, beh, il tavò viene quasi subito. Non so: è proprio l'idea di mettermi lì a risolvere i problemi di uno stuolo di ingrati che mi fa scendere i coglioni. Mi spiace veramente tanto. È una grande delusione, che ci crediate o no, ma insomma, se vogliamo prendere la parte positiva, senza l'interesse per la psicologia che mi ha dato questo gioco, il blog dell'Ex Videogiocatore voi non ce l'avreste mai avuto. E dunque, bene così, al di là di come possa essere invecchiato Martian Dreams, no? Non ne faccio una tragedia! Prossimo gioco.
È merda? Sì, è invecchiato malissimo, è lentissimo, lo scenario ripetitivo per quanto la grafica sia meglio di Ultima 6, e per arrivare alla parte succosa bisogna risolvere dei problemi decisamente blandi di persone che magari nella vita reale erano dei veri duri, ma qui sono dei cacasotto incapaci che stanno lì ad aspettare che l'Avatar gli tolga le castagne dal fuoco. Un materiale fantastico usato male, e dunque merda sia, ahimé. Leggetevi il let's play PaZzErElLoH su lparchive.org, piuttosto.
Ci rigiocheresti? Ho già dato, grazie.
Comunque nel libro "storie della buonanotte per bambine ribelli" una storia è dedicata alla Tatcher. Cioè bell'esempio del c. da fornire alle bambine ("ribelle" poi...iperconservatrice casomai). Il libro comunque ha venduto tantissimo e dunque tra qualche anno avremo donne che pensano che comportarsi da fascistoide sia una cosa ribelle e femminista...
RispondiEliminaPer quanto riguarda Freud, se ne parli con psicologi sìi ben attento nello specificare che è il padre della psicanalisi, non della psicologia, o gli farai partire il pippone sulla differenza e sul fatto che la psicologia è scienza, la psicanalisi no. (sulla scientificità della psicologia però bisogna fare atto di fede dopo la "crisi della replicabilità" emersa nella decade passata).
Il solito anonimo amighista.
Mamma mia. Poi uno si chiede come mai al matrimonio augurano "figli maschi", eh.
Eliminacome sarebbe a dire "in dirittura d'arrivo" ?
RispondiEliminanon facciamo scherzi, ovvía!
eh sì. Ancora due post (più appendici) ed è finito. Lo avevo scritto qui! https://exvideogiocatore.blogspot.com/2021/12/tavo.html
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