In uno dei suoi rarissimi momenti di nostalgia, il mio avvocato (che coincidenza vuole essere anche mia sorella) una volta ebbe a dirmi che in qualche modo rimpiange quando lei era piccola ed erano i tardi anni 90. Riporto più o meno testualmente:
Rimpiango con nostalgia la ricchezza di quegli anni, non solo materiale ma anche "di testa": non c’era Tinder e l'approccio usa-e-getta agli altri; le cose, pur essendo meno facilitate dalla tecnologia erano di base molto più semplici. Se una ragazza e un ragazzo si piacevano, ci si dava da fare per conquistarsi e non sembrava esserci il pensiero diffuso da social media per il quale un partner è un bene fungibile [...] Rimpiango l’entusiasmo e la positività con cui si affrontava la vita, in cui i giovani avevano davvero il mondo in mano e ci era stato detto che bastava volerlo e si sarebbe potuti diventare delle rockstar, mentre ora manco lo si vuole: molto più facile diventare "influencer", che poi che cazzo vuol dire influencer? Vuol dire vivere l'illusione di essere famosi senza fatica grazie ai soldi di qualcun altro, che ti compra migliaia di persone inesistenti che fingono di adorarti."
Ora questo cosa vuol dire (a parte che mia sorella al tempo frequentava le persone sbagliate)? Che in effetti è vero che siamo stati cresciuti da un'ideologia molto new-age / multilevel marketing per cui se lo vuoi a sufficienza allora automaticamente ottieni tutto quello che desideri, e se fallisci è solo colpa tua perché non hai creduto abbastanza al "VOLERE È POTERE". E mi chiedo se la recalcitranza all'assunzione di responsabilità che si registra di sti tempi presso persone adulte non sia anche figlia del rigetto di questa filosofia sbagliata.
Raggiungete il successo vendendo a caro prezzo libri che spiegano come si raggiunge il successo! |
Se vi ricordate quella miniera di frasette da mettere sul diario per i finti duri che leggono Uriel Fanelli che è Fight Club, vi sarà rimasta in mente la seguente frase: "La nostra grande guerra è quella spirituale, la nostra grande depressione è la nostra vita. Siamo cresciuti con la televisione che ci ha convinti che un giorno saremmo diventati miliardari, miti del cinema, rock star. Ma non è così. E lentamente lo stiamo imparando. E ne abbiamo veramente le palle piene!".
Se ci pensate, è una buona spiegazione per il fiorire di movimenti di massa filo-autoritari con cui si riempiono la bocca opinionisti che non capiscono un cazzo. Tutto si riconduce a Hoffer e al suo "vero credente": in un non ben definito "noi" cerchiamo di compensare al fallimento percepito del nostro "io". Ma sto divagando. Il gioco di oggi simula l'ascesa dalle stalle alle stelle di un aspirante Divo della musica, e lo fa con una gradevolissima grafica ASCII. Sigla!
Ebbene sì, amici, oggi trattiamo di Rockstar! Un gioco shareware di una casa scozzese chiamata Wizard Games (nome completo: Wizard Games of Scotland, che però nel 1992 taglierà la seconda metà del nome per via del fatto che non risiede più in Scozia). Il punto di forza dei giochi della Wizard è presentato in maniera pretenziosa: "Non insultiamo la tua intelligenza con sfide da bambini con un bella presentazione grafica... noi facciamo giochi unici per i quali svilupperete dipendenza, perché nulla accade due volte allo stesso modo!" Molto forte come "pitch" (direbbero i pubblicitari) ma ammetto di avere un debole per le cose generate, quindi cerchiamo di dargli una possibilità. Ah, andiamo, chi voglio prendere per il culo. Già il fatto che sia in grafica ASCII me lo fa apprezzare. È molto più colorato di Negromante, peraltro, quindi parte già bene.
Questo gioco è "ispirato" a un altro gioco, uscito solo per Amiga, Atari ST, Amstrad CPC e Commodore 64, chiamato "Rockstar Ate my Hamster". E nonostante la grafica molto più bella, farcita di caricature di cantanti veri, c'era molta meno roba da fare.
L'altra sostanziale differenza era che interpretavamo un impresario che gestiva un gruppo con sosia di Madonna, Tina Turner e Michael Jackson assieme. |
Qui siamo da soli, a interpretare noi stessi, e abbiamo molto più controllo su di noi. Cominciamo?
Cominciamo. Questa è la presentazione, con una breve visione d'insieme su quello che potremo fare. Dobbiamo lavorare tanto: fare pratica musicale, registrare, scrivere canzoni, rilasciare interviste, fare concerti e pianificare una campagna per la dominazione mediatica del mondo! Chiaramente c'è anche la parte divertente: le groupies, le feste, le vacanze, droghe e la possibilità di essere ricoverati! Fortunatamente, abbiamo un manager che ci ama e ci protegge, il suo nome è "Dodgy Sam", Sam l'Equivoco, e con un nome così, non possiamo che fidarci di lui, no?
Scegliamo il livello di difficoltà...
...ovviamente il più semplice: incompetente! e il nostro nome d'arte, per essere un vero Divo della musica, è l'unico che possiamo scegliere. Avete capito quale, no?
CIAAAAO ROMAAAAA! |
D'altra parte chi se non un "medio peccatore" come Andreotti può incarnare al meglio la vita dissoluta di una rockstar?
E infatti appena si comincia la carriera la prima cosa che capita è che il sassofonista della band di Palazzo Chigi, Gianni de Michelis, invita il Divo nel suo pied-a-terre per tirare un po' di coca. Chiaramente, Giulio rifiuta perché non si fida della cocaina del PSI. Subito dopo, Dodgy Sam ci propone di fare una tourneé nella TV dei ragazzi, rigorosamente su RAI1 (che per la lottizzazione ricordiamo essere in quota DC).
...E per non farci mancare niente iniziamo il nostro primo tour, nella regione limitrofa. 3 settimane non stop in giro per i locali, più 3 settimane di prove. Il nostro repertorio è praticamente nullo, ma confidiamo nel fatto che il divo Giulio vada a braccio e parli ai villici di carciofi.
Poco prima di partire, il Divo Giulio viene invitato a casa dell'amata madre Rosa Falasca, che gli offre una dose di eroina. Belzebù non è in grado di dire no all'amata madre. Inoltre il cardinale Fiorenzo Angelini gli ha detto che l'eroina in realtà è il generico del Tedax, quindi Andreotti prende la dose volentieri, sperando che gli passi l'emicrania. E qui parte una delle cose più divertenti del gioco: gli effetti grafici del trip.
Il gioco prosegue e il Divo Giulio ha subito un altro brutto trip. I suoni che vengono gracchiati dal pc speaker durante la sequenza ve li raccomando tutti.
Bene, ma ora la disciplina prevale e vediamo quante droghe stiamo prendendo. Eroina e alcol, e il menu delle droghe ci permette di aumentare il volume, diminuirlo, o smettere completamente. Siccome l'uso occasionale di oppiacei è necessario per combattere le frequenti emicranie di Andreotti (ma voi non siete Andreotti, quindi non fatelo!), cerchiamo di tagliare con gli alcolici.
"Per me solo una Recoaro dell'amico Ciarrapico grazie" |
Sfortunatamente, la volontà di ferro del Divo Giulio non è sufficiente per tagliare il vino, quindi continuiamo così. Oh beh.
Intanto la tournée continua, e anche abbastanza bene. In basso a destra vedete la finestra "feedback from fans" che è esattamente quello che avete intuito. Non riesco a capire bene dove sia localizzata la "local area": suppongo sia Segni(RM) ma non garantisco. Essendo gli autori del gioco scozzesi, magari si riferiscono alla Scozia, e il fatto che l'abbiano chiamata solo "local area" fa pensare che nel 1989 lo spirito indipendentista scozzese ce l'avesse soltanto Sean Connery.
Finito il tour, il Divo Giulio va in sala registrazione a fare il suo primo album! Possiamo scegliere la casa di produzione: non ci sono parametri visibili nei vari studi a disposizione ma suppongo che ci siano vari parametri nascosti che influiscono sul successo del disco. È triste che abbia l' approccio del reverse-engineering al gioco, ma tant'è.
Godfrey Cream, il produttore, schifa la sessione di registrazione chiamandola stupida. Lo stesso Divo ne è infastidito, ma lo spettacolo ha da andare avanti. Il nome del disco è "Il Potere Logora", ma solo perché il nome non può essere eccessivamente lungo.
Nonostante ciò, le dipendenze sono una brutta cosa, e quindi il divo Giulio, instaurando una tradizione di austera sobrietà che ispirerà il Presidente del Consiglio Europeo Herman Van Rompuy, si chiude in convento per meditare e liberarsi dalle droghe.
Poco dopo.
Il Divo è finalmente libero dalla dipendenza dall'ANDREOTTIBOMB, ovvero un mischione di Tedax sciroppo e amaro Petrus Boonekamp, ma è molto triste. (vedasi il grafico in basso a destra) Dunque decidiamo di prenderci un po' di ferie, e siccome non abbiamo tanti liquidi (il TFR da senatore a vita era di un milione di euro, ma non c'erano i soldi) il massimo che possiamo permetterci è una gita nella "soleggiata" Gran Bretagna, dove il nostro Divo del rock in fieri è assediato dalle groupies.
"Più la conosco, signora, più apprezzo il valore del celibato ecclesiastico" |
Ovviamente Giulio non ci combina niente, primo perché ha paura dei pizzicotti che l'amata moglie Livia gli darebbe al ritorno, e secondo perché i denti della sua fan sembrano essere stati partoriti dalla fantasia malata di H.P. Lovecraft.
E via con un altro tour, anche se prima di iniziare, gli Under The Table mi propongono di aprire i loro concerti, pagando in visibilità. Il Divo Giulio, che crede fermamente in una giusta retribuzione (anche a costo di indebitare il paese per decenni) decide di declinare.
E quindi facciamo il tour delle balere di media dimensione, come la mitica Beppe Tronic Band, che causò l'abbandono dell'antifemminismo da parte della superstar del deep web Fabrizio Piludu.
Più tardi.
Finito il tour, è ora di incidere un singolo. Durante l'incisione, l'amante del Divo Giulio, Anna Magnani, invita Andreotti a una cena elegante. Lui ci va, ma ignora il festino.
Jocelyn Pook - Masked Ball |
"Mi creda, io so cos'è la solitudine; non è una gran bella cosa. Per il mio ruolo, per la mia storia, avrò conosciuto nella mia vita approssimativamente 300.000 persone. Lei crede che questa folla oceanica mi abbia fatto sentire meno solo?" L'amata madre Rosa Falasca gli offre altra eroina, la nonna gli offre marijuana, ma Giulio rifiuta, c'è un singolo da finire.
Il singolo si chiama "Mai lasciare tracce". Un nome ridicolo, secondo il gioco, ma a me non dispiace.
Poco dopo, a Dodgy Sam arriva l'offerta per un contratto discografico che ci vincola per due anni con una buona percentuale di royalty e ... solo 5000 sterline di anticipo? Bah! Rifiutiamo. La prima offerta non si accetta mai.
Preso dalla paura di aver fatto un affare sbagliato, Andreotti visita Don Mario, il suo confessore il dottor Reepof, il suo analista, il quale gli consiglia di fare una pausa perché sta lavorando troppo.
Giulio liquida il suo confessore con una battuta di spirito, perché "L'ironia è la migliore cura per non morire e le cure per non morire sono sempre atroci." e subito dopo manda a cagare la Smalltime Records che gli offre un contratto solo lilevemente migliore.
E intanto che facciamo un altro tour della Gran Bretagna, "Mai Lasciare Tracce" sale al numero 15 della classifica locale. E ci arriva un'offerta decente, vincolati per un anno con 39000 sterline di anticipo. Dai, accettiamo, lo "STARMETER" al centro dello schermo è ancora basso...
Intanto decidiamo di incidere un nuovo album, e mentre siamo in sala di incisione la casa discografica pubblica un singolo con un brano filler del nostro precedente album, una ballata melodica chiamata "Spider & Fly", che racconta il caso Gladio con metafore entomologiche.
Finito l'album, vogliamo chiamarlo "Non vedo giganti attorno a me", ma siccome lo spazio sulla copertina è limitato e esce "niente giganti attor-" vabbè, è criptico, è bello lo stesso.
Il tastierista del gruppo di supporto di Andreotti, Sbardella, offre al Divo dell'LSD. "Tieni Giù, da parte dei dorotei". Il Divo è distratto e ingurgita l'acido con il trip che ne consegue. Bello.
Intanto la popolarità coi fan cresce da questo lato dell'oceano. Ci sarà tempo per la "Demochristian Invasion" all'Ed Sullivan Show, e subito dopo il Divo Giulio affermerà di essere più popolare di Gesù. Per poi correggersi dicendo che comunque siamo tutti illustri davanti a Dio.
Intanto vediamo di fare un giro nei pub americani, in cui il Divo si introduce spacciandosi per qualche cantante country locale.
Solo questa sera, al Bob's Country Bunkser, I Good Ole' andreotti Boys! |
E con questa mossa machiavellica, la popolarità del Divo in terra americana. Tutto questo tenendo ben conto che dire no alla repubblica presidenziale in Italia non significa esprimere un giudizio svalutativo sul modo di reggersi degli Stati Uniti d'America o di altri paesi.
Mentre il Divo è in America, l'amata madre Rosa Falasca gli manda da casa un paccocelere3 pieno di eroina, che Giulio rifiuta. Il telegramma che ne consegue è molto severo: "GIULIO MIO NON SFONDERAI NELLA MUSICA SENZA EROINA STOP COPRITI BENE STOP MAMMA"
I wanna wake up in a city, that doesn't sleep / And find your king of the hill, top of the heap |
Il boost di popolarità fa sì che Dodgy "Cirino Pomicino" Sam riceva due offerte di valore crescente per un contrattone di due anni. 339.000 sterline e un'ottima percentuale sulle royalty. Che volere di più?
Un nuovo singolo su ordine della casa discografica, ecco cosa volere di più. E niente, andiamo a lavorare, forti della total HERO WORSHIP! ricevuta in un breve tour in Gran Bretagna.
Chiedono al Divo Giulio: "Che ne pensa di questo disco che sta incidendo?" Risponde il Divo Giulio: "È molto cattivo, è una mascalzonata, direi. Cerca di rivoltare la realtà facendomi parlare con persone che non ho mai conosciuto". Dodgy "Geronimo" Sam capisce male e dice alla casa discografica che il singolo si chiama "Mascalzonata".
E come se non bastasse, subito dopo la conclusione del singolo dobbiamo incidere un nuovo album! Pronti, via! Chi l'aveva detto che fare la rockstar era così faticoso? Ma Andreotti non è mai stanco: al massimo ha una fastidiosa emicrania.
Siamo così a corto di ispirazione per il nome dell'album che facciamo una roba autobiografica, quasi antologica: si chiama "Il Divo".
Seguendo questa logica, il trio "Il Volo" canterebbe canzoni coi testi di Fabio Volo (che in realtà manco si chiama Volo) |
E via con una crociera di lusso sulla Dea dell'Oceano, per ben 6 settimane.
Salpa l'ancora la nave per partir / tuu tuu |
Peccato che a causa della sua salute cagionevole, in vacanza il Divo Giulio come prima cosa si prenda un'insolazione. "Lei ha sei mesi di vita", gli aveva detto l'ufficiale sanitario alla visita di leva. Come è andata a finire la storia la sapete già.
Mentre il Divo fa tanto sesso a bordo della Dea Dell'Oceano (rigorosamente a scopo di concepimento e rigorosamente monogamo con l'amata moglie Livia Danese) ci arriva la grande notizia! NUMERO UNO!!! Il nostro singolo Mascalzonata è in cima alle classifiche...
...e come se non bastasse, lo Starmeter è al massimo! Evviva ragazzi! Gioco vinto? Non ancora. Perché ora siamo una rockstar, ma adesso c'è da diventare MEGAstar! Che differenza c'è tra le due? Boh. Di fatto ricominciamo con lo Starmeter a zero.
No more Mr. Nice Guy! Ora che Il Divo è un vero divo, cominciamo a calarci quante più droghe possibili. Via con la marijuana (nel gioco scritta con due N), che ai tempi del gioco era ancora vista come una "gateway drug" per roba più pesante...
...e via anche di LSD! I colori vanno a puttane, e stando a quello che dice mia moglie, che soffre di emicrania con aura, l'effetto non è tanto diverso.
E via anche di eroina! Il Divo perde temporaneamente la vista, ma non si demoralizza...
...e infine altro LSD. Ma non è che sto esagerando?
Eh, mi sa proprio di sì. A un certo punto il Divo Giulio si sente male ed è portato d'urgenza in ospedale.
L'uso di questa immagine era inevitabile |
Nonostante la supervisione del cardinale/medico Fiorenzo "Sua Sanità" Angelini, purtroppo la situazione rapidamente precipita, anche perché nonostante l'influenza e la fama del Divo, il Tedax non è stato ancora reinserito nel prontuario farmaceutico.
Morto! Il Divo Giulio è morto. La morte è il trip finale, ci annuncia il gioco, mentre vengono riportati i pensieri dei nostri "amici" e della deplorevole stampa di settore. "Che sollievo, grazie a Dio ce lo siamo levati dai coglioni!" dicono tutti. Poi passano 10 anni e tutti lo rimpiangeranno perché la qualità della musica sarà crollata verticalmente e nessuno avrà un uso intelligente e tagliente della melodia e delle liriche come il Divo. Eh beh, così fatto è il grande guazzabuglio che è il cuore umano! Prossimo gioco.
È merda? Per nulla. La grafica spartana non ci tragga in inganno, il gioco è divertente, semplice, ben gestito, e non comporta troppo micromanagement. La Wizard Games (of Scotland) ha mantenuto la parola data nell'introduzione e non può che ricevere il mio applauso. Bravi ragazzi!
Ci rigiocheresti? Può darsi.
Secondo me quella di tua sorella non è nostalgia, ma solo una constatazione degli aspetti migliori della società degli anni '90 rispetto all'attuale. Condivido la riflessione sugli influencer. Venendo al gioco, il pc calcio della musica, è vero che lo schermo che fa le bizze e il gracchiare del pc speaker siano elementi imperdibili, ma se uno evita le droghe virtuali del tutto? Non sfonda come rockstar? Visto che nel grafico citi il livello di tristezza..no droga, tanta tristezza, niente successo? Che poi hai fatto suicidare la tua rockstar con le droghe troppo presto..volevo sapere come procedeva il gioco. Ad esempio: flop del disco, abbandono dei fan ecc. ecc.
RispondiEliminaIn realtà, anche se provi a mantenere uno stile di vita pulito al 100%, assumi droghe "a tua insaputa". Se vai nel menu "drugs" trovi che sei "fairly regular user" di roba varia che non hai mai preso spontaneamente. Se decidi di ridurre le droghe o andare in clinica di riabilitazione ti intristisci ancora di più e rischi il suicidio, se compensi alla tristezza con vacanze e roba varia, il livello di popolarità si abbassa.
EliminaIl flop dei dischi, invece, non è visto come un evento, semplicemente sta in basso in classifica e non ricevi mai il messaggio esultante "Number one!!!".