Uno dei fondamentali di questo blog è il fatto che io fossi un videogiocatore pezzente, da piccolo. E sinceramente fatico a concepire un altro modo di essere per un videogiocatore di una decina d'anni.
Trovatemi, salvo casi particolari, un bimbo delle elementari che si fa comprare regolarmente (e quando dico regolarmente, intendo almeno un paio al mese) videogiochi a 99.900 Lire (139.000 se distribuiti da Halifax).
E in mancanza d'altro pure le pubblicità su TGM facevano effetto "Postalmarket" |
Al di là delle grazie ricevute occasionalmente per il compleanno e della necessità da parte del locale negozio della Olivetti di liquidare lo stock (vedi qui, qui e qui), che altro c'era?
Beh, c'era un mio amico che per motivi di salute ogni tanto andava a farsi gli esami del sangue, e in più di un'occasione, per rendersi la visita dal dottore più appetibile, riusciva a negoziare una piccola deviazione al negozio di videogiochi in cui poteva "spigolare" ciò che gli andava più a genio. Il più delle volte si trattava di giochi budget, e i giochi budget, si sa, non è che fossero particolarmente di alta qualità. Ma oh, piuttosto che niente, è meglio piuttosto, si dice, no?
Dopodiché, come ancora di salvezza per il videogiocatore appiedato, c'era l'edicola del Biondo, dove uscivano i demo giocabili allegati alle fecali riviste di settore, nonché la la roba della Simulmondo. E in questo non smetterò mai di ringraziare Francescone Carlà. Prendetelo pure per il culo finché volete, ma il servizio che ci ha fatto non lo dimenticheremo mai. Almeno, non io.
tvb |
Restava comunque il fatto che i giochi per cui la fecale stampa di settore si stracciava le vesti, non si trovavano, a meno di cacciare i soldi. E sì che i mezzi c'erano: un mio compagno di classe il cui padre era nella Guardia di Finanza, e il cui fratello maggiore (molto maggiore) era parte di un club di "hobbyisti di informatica" (ehm ehm). E quindi lui sì, che trovava trovava cose all'ultimo grido. Purtroppo però non è che fosse proprio portato a condividre con dei bambini le sue cose, e posso anche capire il perché. Al tempo no, e mi rodeva tantissimo. In un simile club degli "hobbyisti" ci aveva i contatti l'omonimo di mio figlio che incontravo ogni anno al mare, anche se la condivisione era un po' difficile visti i tempi lunghi delle vacanze.
E poi, chi altro? Tra i miei fornitori c'era il figlio del fornaio di fronte a casa dei miei che mi aveva rifilato un sacco di dischetti, oltre che iniziarmi alle gioie dell'MS-DOS e farmi dono della sua conoscenza informatica derivata dalla Scuola Radio Elettra di Torino.
paradossalmente, oggi è pieno di informatici che sognano di fare i panettieri |
E poi? Beh, in occasione della mia Prima Comunione ci fu il contributo one-shot da parte del mio padrino del battesimo, il Colonnello. Purtroppo la cosa non si ripeté per la cresima, perché come madrina mi era stata affibbiata una delle simpatiche vecchie di merda che tanti complessi mi hanno instillato nella mente. Non vorrei dire baggianate, ma sono moderatamente sicuro che una volta finita la cerimonia e preso lo Spirito Santo, la simpatica vecchiarda si fosse interessata alla mia vita sessuale visto che ora avendo pure preso l'olio in testa. l'olio in testa ero praticamente da considerarsi adulto, e fosse mai che diventassi un "invertito".
A parte il giramento di coglioni per l'indisponente domanda, quello che era peggio era che in tutto questo, niente dischetti. Mannaggia.
E infine, per completare l'elenco dei miei pusher (ma è probabile che ne abbia dimenticato qualcuno, quindi "completare" non è il giusto verbo), c'era Beppe M., il padrone nella palestra dove l'ex videogiocatore i suoi amici facevano judo (sì, stereotipato).
Il che la dice lunga sulla mia condizione di sfigato |
Oltre a essere un professore di ginnastica e imprenditore nel campo del fitness, già nei primi anni 90 era un appassionatissimo hobbyista di informatica, cosa che lo rendeva avanti anni luce rispetto al corpo docente di quei tempi, e forse anche del giorno d'oggi.
Come fornitore di videogiochi, comunque, era decisamente banale. Così su due piedi mi viene in mente Rockford, Arkanoid, Operation Wolf e sicuramente altre cose che mi verranno in mente. Come fornitore di software più orientato alla produttività, invece, ricordo cose notevoli. E anche all'improduttività. Tipo software di publishing per stampare, per me che non avevo la stampante, ad esempio. O, che ne so, un'inutilissima agenda per MS-DOS che non essendo multitasking, non è che mi facesse comparire le notifiche delle nuove cose che dovevo fare. Ma importava? No, ovviamente no. A volte era giusto il gusto di inserire un dischetto inedito nel PC. Che il contenuto fosse fine a se stesso o no, veramente, passava in secondo piano. Immagino lo facessi per la stessa botta di adrenalina che ha fatto sì che mettessi un firewall in modo da bloccarmi certi siti che favoriscono lo scrolling continuo.
Beh, di fatto, perché ho fatto tutta questa lunga introduzione a proposito dei miei fornitori di software? Presto detto, che la scarsità di fonti rendeva uno dei software passatimi da Beppe M. Che è stato installato sui miei dischi fissi completamente fine a se stesso. Beh, questo e il fatto che facesse esattamente la stessa cosa di un comando già disponibile su MS-DOS. Questo, signori, è il Venus. Sigla!
Eh, lo so. Trovavo strano il nome per un programma che serviva a copiare i dischetti, ma immagino lo rendesse molto più intrigante. Il fatto è che il DISKCOPY di MS-DOS non era poi così interessante, e anzi, era pure decisamente lento. Questo rendeva la distribuzione di software in maniera, se vogliamo, "eterodossa" più uno sbattimento che altro. Già da piccolo avevo livelli di pigrizia per cui preferivo farmi prestare il dischetto originale, installarlo sul disco fisso e giocarci da lì. Però il disco fisso, a dispetto di tentativi abbastanza patetici di espanderlo con instabilissimi compressori, era quello che era, e a volte i dischetti andavano pure copiati. E dunque?
Beh, almeno guardate che bella grafica ASCII. Il DISKCOPY di MS-DOS non aveva neppure la decenza di svuotare la schermata prima di proporci le sue noiosissime scritte. Qui ci sono pure i colori che sono persino customizzabili! Bellissimo, veramente! Proviamo a copiare un disco? O meglio, l'immagine di un dischetto montata su Dosbox. L'ultima volta che ho visto un dischetto è stato quando l'ho trovato in una vecchia scatola a casa dei miei suoceri e l'ho mostrato a Sinjin per fargli vedere come funzionavano le cose quando papà era piccolo. E per i giorni successivi la storia della buonanotte è stata che quando papà era piccolo, con i suoi amici si scambiava i dischetti, che sono questi quadratini di plastica con dentro un cerchio di plastica sottile sottile su cui si trovano tante piccolissime calamite, più piccole dei granelli di sabbia, che a seconda di come sono girate vogliono dire 0 oppure 1, e il computer, che ha tanti piccoli interruttori dentro, legge queste serie di zero e uno come dei comandi. Tipo, chessò, 001110101010 significa "disegna un cerchio" o 011010101010111 significa "disegna un quadrato" e in genere a questo punto il giovanotto sta già russando. Dicevo, ora copiamo un dischetto?
Via! Il Diskcopy non diceva nemmeno la percentuale di completamento, qui invece abbiamo non solo i settori letti e scritti, ma anche quale memoria sta venendo utilizzata da Venus per copiare i dati. Beh, è bellissimo! Si ha veramente la certezza che... che... ah, vaffanculo, alla fine il risultato è lo stesso del Diskcopy di MS-DOS. "Ma ex videogiocatore" direte voi, "Il Venus fa la copia 1-1 di un dischetto, quindi dischetti come quelli della microsoft che erano formattati in maniera speciale!" Sì, è vero, ricordo vagamente di averlo usato per duplicare Microsoft Office per windows 3.1, ma sì, insomma, se hai tra i dieci e i tredici anni, copiare Office, che non ha nemmeno il fantastico tutorial di Works, è, come dire, una discesa di coglioni. "Ok, ex videogiocatore" direte voi "ma Venus ha anche la funzionalità di copiare i byte strani messi apposta dagli sviluppatori dei videogiochi in modo che il gioco partisse soltanto tenendo il dischetto nel drive!" Sì, vero, verissimo, ma al tempo non ci sono mai riuscito. Zool ed Elite Plus, giochi presi dal mio amico post-visita medica assieme a Jimmy White's Whirlwind Snooker e un altro in una specie di compilation 4-Giochi-In-Uno, usavano la tecnica del "Key Disk" come DRM, ma pur copiandolo così non riuscivo a farlo funzionare. Che vi devo dire, cari amici? Bellissimo a vedersi, ma al tempo inutile, eppure per qualche ragione, mi faceva sentire potente. Ennesimo caso di informatica fine a se stessa, no? E ce ne sono di casi simili, ah se ce ne sono! Arriveranno, forse.
Tutto qui? Beh, che vi aspettate? Questo è un programma per copiare i dischetti, capisco essere prolissi ma no, dai.
Sappi che se hai deciso di pubblicare più spesso e non solo il lunedì hai il mio voto :p quello su PC mai provato, non sapevo nemmeno esistesse, ma all'epoca c'erano i pomeriggi di scambio a casa di mio cugino dove ognuno portava i giochi nuovi "procurati" dallo spacciatore di fiducia, un bel pacco nuovo di dischetti e si facevano frullare all'impazzata i due drive esterni per distribuire la conoscenza mentre si giocava a d&d, ecco se volevi risvegliare il vecchio di merda che è nascosto dentro di me questo era il ricordo adatto XD
RispondiEliminaBeh, una volta al mese cerco di pubblicare infrasettimanalmente. Non sempre mi riesce, ma ci provo (in genere i post infrasettimanale sono bollati come "atelier culturale" o "riflessioni"). Comunque sia chiaro che invidio molto i tuoi party scambisti, nell'accezione del termine che un bambino di dieci anni può avere.
EliminaManca un'informazione "importante", era per Amiga, che altrimenti a dire che manco lo conoscevo e poi lo usavo pare che c'ho l'alzeimer, vecchio si ma non così tanto XD
RispondiEliminaSull'Amiga ne utilizzavo uno fichissimo con Tetris che potevi giocare in multitasking mentre copiavi. Quante centinaia di partite.
RispondiEliminaCon il codesto programma copiai in modalità Bit Nibbler il protettissimo Lotus Esprit caspiterina.
Tetra Copy, l'ho trovato su youtube a causa della mia totale ignoranza amighista. Bello, ma mi chiedo se allora avrei preferito quella pacchianissima grafica o lo stile minimal dell'ASCII.
EliminaIl tutorial di Works.
RispondiEliminaDio mio, e che cosa hai rivangato.
Che gran cosa che era, quel tutorial.
che peraltro mi sono dimenticato di linkare l'articolo a proposito, che puoi trovare cliccando qui. Buon divertimento!
EliminaOMMIODDIO! Ho cercato questo tutorial per un sacco di tempo, perchè non ricordavo di quale fetente di programma fosse! Adesso mi metto a piangere! Il giallo sul Monte Bianco, che ricordi! "minore tre", "minore tre", minore tre"
EliminaSu, su, niente "bruschette", possiamo fare meglio di così.
EliminaSi è questo, soltanto che il mio si chiamava diversamente.
RispondiEliminaLo trovai allegato in una compilation di una rivista "seria" di cui non ricordo il nome.
Hanno copiato anche lui ehehe.
La risposta è per Tetra Copy.
EliminaGrazie per averlo trovato.