lunedì 16 luglio 2018

L'ex videogiocatore spara a casaccio - Operation Wolf & Shooting Gallery

Ah, bene! Un articolo "due in uno" era da un po' che non si vedeva su questi pixel. Ci ho pensato un po' prima di farlo perché ammetto che facevo una fatica incredibile a cercare l'ennesimo gioco di parole con (vedi sopra). E alla fine, forte del consiglio presente sul blog di mia moglie, ho deciso di dargliela su, per usare un'espressione del Vecchio Paese tradotta direttamente dall'inglese. Insomma, meglio non stabilire troppe tradizioni, che poi diventano tormentoni e senza che ce ne accorgiamo finisce che il blog cambia nome in "Il bunker antiatomico dell'onorevole Andreotti" e la gente che legge questo blog si sente migliore perché ripete i tormentoni a pappagallo.

Il pappagallo parla anche di ciò che non sa / ti guarda dallo schermo e una lezione ti dà
Sta di fatto che oggi ho voglia di spegnere un po' il cervello e fare quello che l'ignorante di videogiochi pensa che i videogiochi siano, o meglio che lo pensava quando andavano di moda i giochi che recensisco. Non so quale sia al giorno d'oggi la concezione del videogioco dell'ignorante. Esistono gli ignoranti di videogiochi al giorno d'oggi? Non ne ho idea. Ma oggi si sparacchia, senza impegno e senza ragionarci troppo su. Oh, mica si può sempre fare le cose intelligenti, eh. Sigla!

Operation Wolf (1989, Taito)

Dei giochi della Taito e delle loro conversioni per PC secondo la linea "Fun Time Arcade" ne abbiamo parlato quando ho toccato l'argomento Arkanoid. Solo che l'articolo è uscito il giorno di Natale e nessuno se lo è cacato perché eravate tutti intenti a fotografare i lego di guerre stellari che vi siete fatti regalare e che le vostre mamme, vergognandosi in negozio, hanno detto che prendevano per i nipotini. Me ne dispiaccio, principalmente per voi, ma in fondo cazzi vostri, no? 

Operation Wolf, uscito in sala giochi nel 1987, ebbe un grandissimo successone per via del controllo, che avveniva mediante l'uso della cosiddetta "light gun", la pistola ottica, evoluzione delle armi a fascio luminoso che si trovavano in genere su cavallo meccanico fuori dalle sale giochi, con le quali si potevano abbattere dei soldatini a forma di indiani d'America che passavano di fronte al cavallo. (e guai ad addentrarsi oltre in sala giochi, perché girava la droga!)

Poi si entrava in sala giochi e oltre alla droga c'era appunto Operation Wolf, che aveva lo stesso concetto e al posto del cavallo col revolver avvitato in testa aveva una specie di Uzi, e sparava a un monitor. Visto con gli occhi di un adulto, praticamente era un downgrade, perché manco c'era il cavallo che ondeggiava.

Questo non è un cavallo.
La pistola ottica si basa su una particolarità degli schermi a tubo catodico. A differenza degli schermi LCD, l'immagine sul tubo catodico viene costruita attivando i pixel uno alla volta, e la stimolazione di un singolo pixel del tubo catodico da parte di un fascio di luce emesso dalla pistola, unita al calcolo del tempo intercorso tra l'inizio del disegno dell'immagine e il pixel stimolato fa sì che il computer riesca a calcolare la posizione in cui si è sparato. O qualcosa del genere, insomma, se siete davvero interessati alla roba tecnica apritevi wikipedia, che di fare il maestrino che vi spiega le cose facendo un copia e incolla da altri siti (per poi incazzarmi se altri siti copiano e incollano il mio copia e incolla) oggi ci ho il tavò

Di fatto, quando le uniche TV che avevamo erano tv a tubo catodico, la pistola ottica era un accessorio piuttosto diffuso per le console casalinghe: la Light Phaser  del Sega Master System, la Zapper del Nintendo 8-bit, il tamarrissimo bazooka "Super Scope" del Super Nintendo, fino ad arrivare alla pistola della Namco per la Playstation 1 che vendevano assieme a Time Crisis, che (oooh) io avevo acquistato!!! Ci credereste? Faccio un "coming out" da paura oggi, cari amici! Io non solo avevo la Playstation 1, ma ci avevo pure l'optional! Prima o poi ne parlo. Forse. Sigla!


Fun Time Arcade! Ho già detto che è bello che diversi giochi inizino tutti allo stesso modo? Dà l'idea di essere una collana coerente. Mi piace. Ma forse sono io che sono un po' ossessivo compulsivo. Vi racconto una storiella: nel mio lavoro serio, per salire rapidamente di livello, esiste la possibilità di fare esami di certificazione ritenuti estremamente difficili, i quali hanno una percentuale di successo dello 0,5%. Un collega si lamentava della difficoltà di questi esami, dicendo che soltanto un autistico era in grado di passarli. Io di quegli esami ne ho passati tre: con questo non so se voglio tirarmela o tirarmela di nascosto facendo un po' di ipocrita "self-deprecation" dicendo che probabilmente sono autistico. Di certo, vi posso dire che a me la coerenza in termini di presentazione grafica piace molto, mi rassicura.


E via che si parte! Un berretto verde con la mascella virile ed una Uzi impugnata con discreta "cazzimma" si atteggia ad eroe, in posa pseudo-"sborona" da bolognese di mezza età che per nascondere lo stomaco a zampogna va in giro con le braccia aperte. Secondo l'articolo su Wikipedia del gioco, il nome del nostro soldatino è Roy Adams, che è un bel nome da "everyman" che suona sufficientemente fico. Immaginate un videogioco su un incursore della "Col Moschin" chiamato Raimondo Adami. CHE PALLE, RAGAZZI! Manco un film di Renzo Martinelli. Anche per questo l'Italia è stata succube culturalmente degli Stati Uniti per decenni. I nomi sono importanti.


Roy viene paracadutato nella giungla di un non ben definito stato centroamericano (mi piace pensare che sia la fittizia Val Verde), con una missione: salvare gli ostaggi! Erano i tempi dello scandalo Iran-Contra, in cui gli ostaggi di una nazione ostile agli stati uniti non furono salvati da un berretto verde solitario ma da una vendita di armi sottobanco all'Iran (a dispetto dell'embargo esistente) che oltre a creare un clima favorevole al rilascio degli ostaggi servì anche a finanziare l'opposizione armata al governo comunista del Nicaragua. Come sempre, la situazione è un po' più complessa.

Vedo che iniziamo a capirci.
Mi scusi Presidente, ma questo articolo non è taggato "Andreotti". Con permesso, se si può proseguire.


Ecco il piano d'azione. Cominciamo dal sabotaggio dell'infrastruttura della comunicazione di Val Verde. Nella versione originale giapponese del gioco, gli schemi possono essere scelti. Nella versione anglofona, il gioco è in sequenza. Cosa cambia?


Semplice, se si passa questo schema il nemico non chiamerà rinforzi e il numero di avversari non crescerà nei prossimi schemi. Se si fosse scelto un altro livello, il numero di nemici sarebbe successivamente aumentato finché non si fosse finito questo livello. Ma non è possibile scegliere altri schemi, quindi fate finta che non abbia detto niente.


Via che si comincia! Abbiamo 5 granate e 6 caricatori. Da piccolo leggevo "6 magazines" e pensavo che il nostro berretto verde avesse con sé Oggi, Gente, L'Espresso, TV Sorrisi e Canzoni, L'Europeo, e soprattutto Panorama, in cui spesso c'erano (deglutisco a fatica) le donne nude.

Oh, questo gioco mi fu passato da uno dei miei pusher (il gestore della palestra in cui facevo judo, ne ho già parlato qui) nel 1990, avevo otto anni. Non rompetemi i coglioni.


E ora si comincia, sul serio. Nel 1990 non avevo il mouse nel computer, triste ma vero. Il gioco non supportava nemmeno la pistola ottica. Dunque? Dunque i veri uomini usavano i tasti freccia per spostare il mirino, col risultato che non ero capace di passare il primo livello. Ma siccome sono vecchio e mi piace prendermela comoda, userò il mouse,e  come prima cosa sparo a un mucchio di candelotti di dinamite che qualche sbadato ha lasciato lì, in modo da far fuori un tenentino dell'esercito valverdiano.


Mentre vengo sforacchiato da alcuni elicotteri, sparo a una specie di Fidel Castro che mi passa a mezzo metro di distanza...


...dopodiché, con una granata ben piazzata, faccio fuori un blindato, due soldati e un elicottero in una sola botta. Il resto degli elicotteri sembra essere abbastanza coriaceo per i miei proiettili.


...un uccello! Un uccello! E niente, pare che il gioco sia stato creato dalla LIPU, e l'avvoltoio non muore...


...quindi torno a concentrarmi sul resto dei nemici. Notate il rapporto tra i nemici colpiti e i proiettili sparati? Notate anche che è molto basso? Ebbene sì, amici, a questo gioco faccio cacare! Mi dò come obiettivo quello di arrivare almeno alla fine del primo livello...


...anche se sto già finendo i proiettili e ho ancora più di 30 soldati nemici da abbattere. Me la vedo grigia, come disse Paris Hilton guardando il suo video porno girato in bianco e nero.


Vabbè. Andiamo di granat-Ehi! Sparando su un caricatore per terra possiamo recuperare proiettili! Dai che ce la si fa! Dai!


E niente, la mia pessima mira mi fa di nuovo comparire il messaggio di pochi priettili.


E in più ho pure poca energia (lo vedete dalla barra dei danni sulla destra). Fortunatamente, sparare ai suini selvatici è ritenuta un'attività salutare, per cui recupero qualche punto vita...


...ma non basta. Lo schermo vira sul rosso e il colonnello Roy Adams esala l'ultimo respiro.


Con un inglese molto macchinoso il gioco ci avverte che possiamo continuare. Peccato però che questo significhi che ricominciamo da inizio livello. E vabbè...


...oh che bello. Stavolta becchiamo il bonus "Machine gun", che per 8 secondi ci dà i proiettili infiniti e che fanno molto più male. È anche bello che, a differenza del "SUPER NASHWAN POWER", stavolta ci siano anche dei nemici in giro su cui usare la mitragliona.


Peccato che finisca troppo presto. Ce la faremo ad arrivare a fine livello?

Più tardi.


No, non ci riusciamo. Vaffanculo, gioco. Riproviamo.

Più tardi.


Vaffanculo, gioco.

Ancora più tardi.


Adesso mi ci metto d'impegno, promesso. Occhio a non colpire le crocerossine, perché verremmo puniti subendo danni aggiuntivi...


...e stavolta un manipolo di deficienti mi passa davanti a prendere paccheri in faccia. Bene così...


Dai che restano 11 nemici! 10! 9! 8! 7! 6!


Ok! liberato il livello! È proprio vero che invecchiando si migliora, fin qui da piccolo non c'ero mai arrivato. Poi mi rompevo le palle molto facilmente, eh.


Oh che bello! Uno sparaspara con la STORIA dietro! Roy, tutto concentrato, fa saltare la parabolica del nemico. Il malvagio generale Esperanza di Val Verde non riuscirà più a prendere Sky Primafila Hot Club.


Secondo livello, la giungla! Facendo fuori tutti i nemici recupereremo la posizione del campo di concentrmaento in cui stanno i nostri ostaggi. Come sia possibile che le informazioni sulla posizione di una prigione siano nascoste nella giungla mi sfugge, ma non ho fatto il servizio militare perché la leva obbligatoria è stata abolita mentre ero all'università, quindi non vi so proprio dire.


E si cominc-oh, ma che cazzo! Abbiamo la stessa bassa energia con cui abbiamo finito il primo livello? Con 60 nemici? E solo due caricatori? Capisco il realismo eh, però non sono d'accordo!


Bassa energia, pochi proiettili, almeno abbiamo la mitragliona! E comunque questo livello graficamente fa molto più cagare rispetto al primo.


Al punto che decido di lasciarmi sopraffarre dal nemico in segno di protesta, come Luttazzi e D'Alema che diedero tutti gli esami all'università e non discussero la tesi per scelta, in modo da protestare contro qualcosa.


Roy si tiene il petto, crivellato dai proiettili nemici. Io mi tengo la sacca maronaia crivellata dalla noia. "Sorry, but you are finished here". Me ne sono già fatto una ragione, gioco.


31,89% è la percentuale di colpi effettivi. Eh, alla fine me la cavo meglio con gli esami lavorativi per "autistici" di cui parlavo un po' sopra. Meno male che non mi sono arruolato nelle forze speciali. Meno male anche che i soldati delle forze speciali non usano il mouse per sparare ai nemici. Meno  male che è tempo di passare al prossimo gioco.

È merda? Sì, un gioco del genere ha senso solo con la pistola ottica. Per quanto sia lodevole il tentativo di metterci dietro una storia, è merda. Inconfutabilmente. Poco da dire. Merda. Prossimo gioco.
Ci rigiocheresti? No.

Shooting Gallery (1991, Nels Anderson)

Questo è uno di quei giochi che hanno avuto più o meno tutti. Io ce l'ho avuto come parte della raccolta del noto "Club Della Rana" (di cui ho già parlato in occasione di Negromante, Secret Quest 2010 e Captain Comic), ma l'ho visto in numerosissime raccolte di roba shareware con cui riempire dischetti, cd, BBS, quello che è. Nels Anderson, autore anche di altri giochini fatti in quello che sembra essere Turbo Pascal, è solo un omonimo del Nels Anderson autore di "Firewatch", un gioco indie uscito di recente e di cui non so assolutamente niente. Però il nostro Nels Anderson è ancora attivo nel mondo videoludico: attualmente gestisce Flightsim, un portale sui simulatori di volo che mi par di capire che abbia un discreto seguito tra gli appassionati (e ce ne sono, un consulente con cui lavoravo passava le nottate assieme ad altri fanatici a simulare in tempo reale voli civili transatlantici con Microsoft Flight Simulator). Se volete un bell'esempio di estetica di internet primitiva, visitate il sito con i suoi videogiochi shareware, che trovate qui

Sigla!


L'avete già visto, vero? Certo che l'avete già visto. Tutti noi lo abbiamo già visto. È una di quelle immagini che ci si imprimono nella memoria ed entrano in qualche modo nell'immaginario collettivo, e che quando le rivediamo la prima cosa che ci viene in mente è "Ah, sì, quello!" e subito dopo "Ma che merda". Questo era uno spoiler.


Il primo livello si chiama "Birds & Bottles". L'allitterazione è sempre una cosa bella, ma onestamente, persino per i tempi in cui una semplice schermata con la grafica a 256 colori era qualcosa di esaltante per noi, tutto questo riusciva a essere noioso. Ricordo di aver pensato, una volta acquistato il mouse per il mio Olivetti PCS 86 "Valeva la pena comprare il mouse per questo?" Perché senza mouse, questo gioco non partiva. Pensate quanto poteva essere noioso tutto questo.


Ecco qui, un tiro al bersaglio da fiera, e tra i vari bersagli effettivamente ci sono sia uccelli che bottiglie. Io, per non saper né leggere né scrivere, sparo agli scoiattoli. State sbadigliando? Non lo state facendo abbastanza.


Vabbè, spariamo anche a qualche bottiglia, và. C'è un certo elemento di sfida dovuto al fatto che le bottiglie sono sottili e vanno abbastanza in fretta, ma onestamente, di che cosa stiamo parlando? Questo è un gioco di punta-e-clicca. Non ha senso. Non è divertente. Che cazzo.


Poco dopo finisco le munizioni e il gioco si complimenta con me per non aver mollato per noia durante il primo livello. Ho anche fatto il record di punti perché tutti gli altri che ci hanno provato hanno mollato per noia.


Il secondo livello è il tiro al piattello. Abbastanza autoesplicativo e anche munito di consigli. Spara un po' più in alto del bersaglio! Giusto, perché il proiettile non va a velocità istantanea. È anche molto semplice sparare vicino a dove il piattello viene lanciato, che la probabilità di beccarlo è molto più alta. Comunque non capisco se quella in alto a destra è una nuvola o un aereo. Magari Nels aveva iniziato a disegnare un aereo ma poi non gli veniva bene e ha fatto una nuvola.

Poco dopo.


Fine round, ed è di nuovo record. Quando la concorrenza è inesistente, inevitabilmente sei il migliore, no?


Terza prova: il tiro veloce. Pensavo che quello di tirar fuori la pistola rapidamente e sparare nel minor tempo possibile fosse una roba da cowboy, ma apparentemente esistono campionati di tiro western, ci partecipava ogni tanto un mio amico ed ex collega che è allenatore della squadra di pistola di Ferrara. La provincia di Ferrara è una fucina di talenti dello sparo sportiva: Vi ricordate di Jessica Rossi? Ovviamente no, perché vi esaltate per gli sport "minori" solo quando gli italiani vincono qualcosa alle olimpiadi, poi le olimpiadi finiscono e quelli che tengono alta la bandierea ogni anno bisestile tornano nell'anonimato mentre voi vi esaltate perché in qualche film nuovo di guerre stellari il canone non è rispettato. Notare che non ho nominato il calcio, che ormai è in chiaro declino. Comunque che si tratti di calcio o cazzate nostalgiste per bambini mai cresciuti, mi fate davvero stracagarissimo.

Più tardi.


Passiamo al settimo round: il quarto e il quinto e il sesto sono una ripetizione del primo, secondo e terzo, con piattelli e bersagli raddoppiati. Io ho un 2% di capelli bianchi in più: vi voglio risparmiare i soldi del "Just for Men". (Se siete gentili signore probabilmente siete molto più furbe delle vostre controparti maschili e questo articolo lo avete saltato a pié pari). In ogni caso, il settimo round è una specie di Operation Wolf senza scorrimento. I cattivi, ci dicono le istruzioni, sono quelli con il cappello scuro. Non spariamo alle donne e ai bambini. Giusto: come prima cosa, però io sparo a un uomo che non ha il cappello scuro. Ops.


Vabbè, stancamente procedo a far fuori i nemici, ma credetemi se vi dico che questa roba è veramente ingiocabile, eh.


E niente, il tempo finisce ed è come se io fossi morto. I nemici saltano fuori e urlano "Yeah! Got him!" e mi chiedo se questa sparatoria finale finisca sempre con l'anonimo protagonista che viene sopraffatto dai nemici. Beh, che dite, ci sta un bello sticazzi?


Finito! Ammetto che la schermata nera con i font delle BGI del Turbo Pascal non mi dispiace affatto. Ma per ragioni mie, visto che con il Turbo Pascal ci ho mosso i miei primi passi da informatico vero e non da semplice utilizzatore finale. Però chiaramente, questo blog è fatto apposta per spogliarmi di ogni forma di nostalgia, dunque finiamola qui. Prossimo gioco!

È merda? Sì. Senza alcun dubbio, questa è stramerda. Lo era allora, lo è adesso. Ci sono tanti giochi migliori shareware di 'sta roba qui, eppure (suppongo per via della semplicità) Shooting Gallery era infinitamente più diffuso. Non so perché.
Ci rigiocheresti? Ma manco per sogno.

2 commenti:

  1. Operation Wolf mi ha ricordato una mezza passione che avevo per Virtua Cop, ci giocavo sul pc in doppio con un mio amico, ma a questo punto mi viene il dubbio: uno dei due giocava con le freccette del computer, quindi uno dei due era un fenomeno. Certo che Operation Wolf mi pare molto più complicato, visto che devi fronteggiare nemici, mezzi ed elicotteri tutti insieme. Ma il gioco mi sembra di quel tipo lì.

    Shooting Gallery lo vedo ora per la prima volta, ovviamente ciò che mi aggrada di più è il settimo round!

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    Risposte
    1. Virtua cop lo vidi in sala giochi ma niente più, preferivo di gran lunga il sovramenzionato "Time Crisis" per via della dinamica spara-nasconditi-ricarica-esci allo scoperto e spara. Anche i vari "House of the dead" mi pare che non si discostino tanto.

      Shooting Gallery, bah. Scegliere il round che mi piace di più è per me come andare a pescare in un mucchio di letame il pezzo che odora di meno, quindi non mi pronuncio.

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Sicuro di aver letto bene il post? Prima di postare, rileggi.

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