Partiamo subito da una premessa: quello di oggi non è il gioco più bello di sempre, perché è del 1990 e il vero gioco più bello di sempre (che alcuni di voi hanno intuito scavando a fondo nel blog) uscirà solo due anni dopo.
Il gioco più bello di sempre (secondo me) è ovviamente lo Stefano Accorsi Simulator |
Però una cosa si può dire sul gioco di oggi, e cioè che è uno di quelli che più hanno influito su di me, sulla mia personalità. Mi rendo conto, mentre sto scrivendo queste parole, della sfiga che trasuda, ma insomma: la settimana scorsa ho esplicitato la mia sfiga di adolescente che all'improvviso si è scoperto completamente solo, oggi voglio fare un passo indietro e parlare del pensiero magico che permeava il me stesso preadolescente, prima di venire preso a calci nelle palle dalla realtà.
Siamo nel 1995, e io sono in piena disintossicazione da videogioco. Il computer che ho in questo periodo è il mio primo non-Olivetti, un assemblato 486 DX2 a 66 megahertz, 8 mega di RAM, e senza nessuna estensione multimediale. Quindi, niente CD-ROM, niente scheda audio, Windows 3.1 con grafica a 16 colori. (In realtà una SuperVGA ce l'avevo, ma mi mancava l'interesse di caricare il driver della scheda video Trident che avevo da qualche parte).
scheda video di cui mi vergognavo perché in quegli anni in Italia erano arrivate queste |
Dunque? Cui prodest? Ah niente, in realtà il computer lo uso eccome: lo uso principalmente per arricchirmi culturalmente in quello che è un atelier culturale personale. Recupero vecchie copie di PC Action finite in cantina e servendomi di una delle poche rubriche non fecali di quella rivista, imparo la programmazione in Turbo Pascal. Mi dedico al recupero delle nozioni acquisite nei fogli di calcolo con il vecchio Microsoft Works, grazie a una copia pirata di Office con cui pasticcio con Excel (garantendomi così un impiego futuro grazie alla mia padronanza del CERCA.VERT, ma al tempo non lo sapevo). Mi faccio una base di design, producendo volantini e robe simili tramite Microsoft Publisher. In futuro ci avrei fatto gli inviti al mio matrimonio e i bigliettini allegati alle bomboniere del battesimo dei miei figli con quelle conoscenze, ma nel 1995 col cavolo che lo avrei potuto immaginare.
WEDDING.WMF |
Mi dò pure da fare con il CAD, grazie a una copia piratata di Autosketch, di cui non ci capisco una beneamata fava ma acquisisco quel po' che serve per fare progetti di falegnameria e per fare la lista della spesa all'IKEA per riempire alla meglio un appartamento nuovo. Me la cavicchio persino con gli effetti animati, grazie ad Autodesk Animator, una volta tanto non piratato ma trovato in edicola assieme al fondamentale corso "Crea con il tuo PC."
Insomma sono diventato per la prima volta nella mia vita, un ex videogiocatore, cosa che al di fuori del Simulmondo™ mi ha dato un particolare boost di popolarità. Niente di che, eh, (fregna comunque zero, il che è pure accettabile visto che ero in seconda media) semplicemente, per un breve periodo della mia gioventù, mi sento "normale".
Tutto molto bello tutto molto simpatico, tutto molto gradevole, è un certo punto però passando dall'edicola dal Biondo mi cade l'occhio su una scatola nera con l'inequivocabile logo dei "Big Games" della Jackson libri. "Escono ancora!" è la prima reazione. "Cazzo, Ultima 6!" è la seconda reazione. Immediatamente il pensiero vola agli articoli in cui la fecale stampa di settore si straccia le vesti per il seguito Ultima 7 e la sua seconda parte, Ultima 7 Part 2. Per non parlare dello spinoff in prima persona che era bastato leggerne la soluzione per farmici sopra delle fantasie quasi distopiche. Insomma, di Ultima 6 non so nulla, ma un Ultima non ce l'avevo mai avuto, e quindi che male fa? So controllarmi io, e insomma già ho smesso, smetto quando voglio, no? Eh? Dico bene amici? Mi tolgo questo sfizio e basta, giurin giurella!
Sapete tutti come va a finire la storia, no? Ok, ok, non è che rientro subito nel tunnel del videogiochi, questo accadde un pochino più tardi, con la scoperta dell'effetto Westermarck (ne ho parlato qui). Però, in aggiunta all'atelier culturale a conduzione singola che mi ero fatto sul mio computer di allora, una buona parte delle mie attività davanti allo schermo del mio 486 DX2 era quella di proseguire la mia avventura in quel di Britannia. Era inevitabile, suppongo: prima ho scritto che in quel periodo avevo dato alla mia vita di adolescente una vaghissima parvenza di normalità. Viste le aspettative che mi metteva addosso un ambiente che aveva scommesso sul mio ruolo "salvifico" era impossibile che ci stessi troppo a lungo, in quella normalità. Io ero colui che sarebbe stato ambasciatore del mio casato verso il mondo. Avevo dimostrato fin da piccolo di essere intelligente ed ero ritenuto molto più intelligente della media, non so se questo fosse vero, probabilmente no. Ma ero di certo un bambino ad "alto potenziale". D'altra parte, negli anni 80 bastava leggere un "Manuale delle giovani marmotte" per essere ritenuto bambino ad alto potenziale.
Di fatto, appena il mio alto potenziale fu riconosciuto non solo dalla mia famiglia, ma anche dal circolino dei VdM che bazzicavano a casa dei miei, io ero stato investito del ruolo di colui che avrebbe dato lustro e fama al blasone di famiglia. E quindi sarei stato pianista, sarei stato ingegnere, e contemporaneamente sarei stato medico, olimpionico di nuoto (sport completo!) e, perché no? Persino sindaco del Vecchio Paese. Calciatore, stranamente, no: in quel periodo il Bologna languiva nelle serie minori e l'ispirazione mancava, e comunque i calciatori, per quanto miliardari, erano dei poco di buono. Meglio così, vista la mia totale scarsità nel gioco del calcio. Ma era già un discreto "backlog" (in italiano si dice "accollo", credo) che avevo sul groppone. A essere perfetto in una pila di robe del genere ci riescono due persone che io sappia: Doc Savage, la mary sue dalle proprietà quasi divine inventato da Lester Dent per romanzi pulp di qualità infima, e l'Avatar di Ultima, che nei giochi a partire dal quinto episodio, incarna tutto ciò che c'è di positivo delle altre classi di personaggio senza avere alcuno dei limiti. Tutto torna, no? Compresa l'attrazione che io avevo per gli Ultima e che mi aveva portato a cacciare venti carte al Biondo: l'Avatar sono io. Sigla!
"Origin presents" Al tempo la casa texana non aveva ancora iniziato a ostentare il suo motto, "noi creiamo mondi". Però questo è il secondo gioco della Origin che mi accaparrai all'edicola del Biondo, ed era ils econdo gioco della Origin su due, che mi stimolava tantissimo la fantasia in una forma perversa di escapismo in cui io ero l'eroe. Sì, ero uno sfigato.
Lord British Production! Ora, ricordo distintamente che vedere l'autografo di Richard Garriott reso in maniera così grossolana a 256 colori non mi aveva fatto la più bella impressione del mondo: di certo sapevo che la qualità della grafica non sarebbe stata all'altezza degli screenshot di l'ultima 7 che avevo visto sulle fecali riviste di settore. Ma di screenshot di Ultima 6 sulle riviste non ne avevo mai visti: il gioco è del 1990 e io avevo iniziato ad acquistare la stampa di settore soltanto un paio d'anni dopo. Quindi per me questo gioco era tutta una grandissima sorpresa.
E per questo fu molto sorprendente per me vedere che l'Avatar, il carismatico eroe "high fantasy" medievale che conoscevo dalle recensioni di Ultima 7, in realtà era un cazzone che vestiva in casa con un completo di jeans, il cosiddettto "Canadian Tuxedo". E non solo aveva un sistema di stereo abbastanza truzzo, ma teneva peso in casa e un poster con un'inquietante donna centauro-zebra, dai capelli bianchi e verdi e le tette al vento. Perché? Perché tra i grafici del gioco c'è tale David "Dr.Cat" Shapiro, che successivamente diventerà famoso creando un sito di nome "Furtopia", dirà qualcuno. Ma io allora mica lo sapevo. Ma sto divagando: dicevo, unosi aspetterebbe che un eroe senza macchia e senza paura in un reame fuori dal tempo, una volta tornato a casa sulla Terra continuasse, se non con le gesta eroiche, almeno dedicandosi alle buone azioni.
E invece no: l'Avatar, sulla Terra, è praticamente un hikikomori che vive da recluso rincoglionendosi davanti alla TV e facendo zapping tutto il giorno come se sulla terra non ci fossero problemi da risolvere. L'avatar è un asociale che detesta gli altri abitanti del pianeta e preferisce dedicarsi al benessere di "personaggi non giocanti" di un pianeta del in modo da essere da loro venerato come un eroe per nutrire il proprio ego. A questo punto sorge il grande dubbio: Magari l'intera saga di Ultima non è altro che il delirio solipsistico di un personaggio socialmente malfunzionante, di uno psicopatico o magari di una persona che è rimasta traumatizzata e si è chiusa in se stessa elaborando il trauma con le fantasie (stile Marwencol, se ci avete presente).
Vivere nella propria fantasia grandiose avventure in cui si è protagonisti, in un mondo immaginario non propriamente coerente! Cazzarola, l'Avatar di Ultima sono veramente io da più giovane!
Datemi 5 secondi che rabbrividisco.
Ok, fatto.
Ecco, possiamo immaginare che l'Avatar, sopraffatto dall'ansia proveniente dalla TV dica a se stesso che il mondo sta andando in merda e bisogna che qualcuno faccia qualcosa. "Ah, se io potessi... se io fossi!" Ma si sa, fare qualcosa che risolve agevolmente tutti i problemi del mondo non è propriamente facile, Specie se si sta tutto il giorno seduti a fare zapping (o doomscrolling, se vogliamo adattarla al giorno d'oggi)
E dunque? E dunque, nel boschetto della mia fantasia, io Avatar, inizio a pensare che sono ben 5 stagioni che non visito il fottio di animaletti un po' matti inventati da me. Me ne sono andato da Britannia, dopo aver salvato il suo incompetente e indolente sovrano da un terribile mondo sotterraneo in cui era prigioniero delle ennesime incarnazioni del male (Ultima 5, la cui copertina è posterizzata in casa Avatar). Ho scambiato la vita di avventure pericoli di una Bata per una vita più tranquilla, ma grazie dalla continua visione di disgrazie su Fox News, non sopporto più l'idea di vivere su questo pianeta. E dunque, fuori di casa, si alza un vento freddo. Lo sentite? Queste, signori, sono le scorregge del Deus ex Machina.
Un provvidenziale fulmine su un provvidenziale cerchio di pietre, che cosa può andare storto? Niente, è tutto immaginato, un sogno ad occhi aperti. Mamma mia! Devo dire che oggi è la prima volta che dò questa interpretazione a un gioco che a un certo punto della mia vita sapevo praticamentea memoria. Va anche detto che quando l'avevo provato per la prima volta ero alle medie, e alle medie come lingua straniera io studiavo il francese, per quanto sapessi l'inglese abbastanza bene. Va detto però che la mia conoscenza di un inglese complesso, misto al "Jacobean English" shakespeariano fatto di thee e thou era abbastanza carente. Per dire il livello di dedizione che avevo dato a questo videogioco, durante le mie sessioni non solo tenevo il quadernino con cui annotare le varie locazioni, indizi e tutto quanto, ma avevo persino con me il fidato dizionario Hazon-Garzanti del 1974. Anche questo è atelier culturale.
E niente, immaginatevi ora 'sto sfigato che si è fatto venire il culo piatto a forza di stare in poltrona a fare zapping che corre ansioso verso le pietre e quasi si fa venire un attacco di cuore perché non corre più o meno da quando è nato. Ma lui nella sua mente si vede scattante come Conan il Barbaro dei libri, che aveva le movenze di una pantera (cosa che la Quercia di Graz certo non ha). Bah! Immaginatevi anche la mamma dell'Avatar che da casa lo chiama urlando "EX VIDEOGIOCATORE, NON CORRERE SOTTO LA PIOGGIA CHE SUDI TI AMMALI E TI PRENDI PURE UN FULMINE"
E niente, il provvidenziale fulmine, quella stessa forza della natura che trasporta un sosia di Mark Zuckerberg in un mondo alieno, ha portato in mezzo alle pietre un'altra pietruzza di ossidiana nera. La raccogliamo e - magia! Si apre un portale rosso che ci farà fuggire via dalla grande sfiga del mondo reale, portandoci nel regno della nostra mente in cui tutti vivono per noi. Bello, eh? Pensate che una volta che c'era la fiera al Vecchio Paese (prima che iniziassi a boicottarla chiudendomi in casa, ovviamente) c'era una bancarella pseudo-new-age che vendeva pietruzze tra cui una di ossidiana che era uguale a quella tenuta in mano dall'Avatar, e sono stato a tanto così da comprarla sperando di evocare un portale per andarmene via in un mondo lontano fatto di idioti che mi venerano come un dio. Mettete pure su l'album "Tales of Mystery and Imagination" degli Alan Parsons project qui, sostituendo "mystery" con "sfaiga".
Insomma, mentre l'Avatar è lì che si pasticcia guardando il portale, quest'ultimo sembra dire "oh vez dat bain na mosa, metti radici?" e inizia a tremare tutto inquieto.
E dando sfoggio di un taglio di capelli "alla paggetta" , l'Avatar entra sculettando nel portale. L'anno prima avevo visto al cinema "Stargate", in cui c'era tra i protagonisti, oltre a Kurt Russell non ancora trasformatosi in McGyver, un nerd sfigato che magicamente, all'altro lato della galassia, trovava da far bene con la gnoccolona dalla pelle olivastra. E insomma, capite dove si va sempre a parare.
Titolo! Abbastanza pacchiano con quel gradiente azzurrino, eh? Non so ragazzi, non mi sembra molto epico, specie quando la copertina è una cosa del genere:
can't wait to post it on /pol/ |
Ma che vi devo dire? È il 1990, la VGA è una cosa molto nuova e la padronanza del mezzo ancora non c'è tutta. Ma si sa cosa dice McLuhan, no? Il medium è il messaggio, e il messaggio che traspare è poco epico. Poco male! Dove non arrivano i pixel, arriva la fantasia! Madame Bovary non aveva mica bisogno delle illustrazioni dei suoi feuilleton per immedesimarcisivici, no? Dai, creiamo 'sto cazzo di Avatar, orsù.
Andreotti! Ammetto che questo è un falso storico perché nel 1995 eravamo in pieno Governo Tecnico, il Dini I, e quindi il Divo Giulio era passato un po' di moda, lì per lì. Il primo personaggio che creai aveva il nome come il cognome di un tizio a scuola da me che era noto per la sua mancanza di igiene. Per quanto riguarda la faccia, il volto di default era quello del mascellone ariano dalla chioma fluente che compare nella copertina, ma con un serio ritardo mentale. Andreotti, ci si riconosce? "Nel mio caso, posso dire che nemmeno Forattini è in grado di imbruttirmi, quindi sono fortunato. Però, questi ritratti qui fanno onore all'istituto del restauro."
Eh sì. L'Avatar può anche essere donna, una samurai nera, una piratessa con l'orecchino a pugnale, un'albina prodotta dall'endogamia, una specie di Milly d'Abbraccio coi capelli rossi, una nana strabica con una pentola in testa che ci sarebbe stata bene se questo fosse l'adattamento cinematografico girato da Sorrentino. L'unica decente è la tizia mora appoggiata al muro perché troppo stanca. Ma noi interpretiamo Giulio Andreotti, non l'amata moglie Livia Danese.
Ora, di ritratti maschili il meno ridicolo è quello nero, al tempo si sceglieva quello perché oltre ad essere l'unico vagamente credibile ricordava anche Zula, il personaggio del cartone di Conan il Barbaro che nei film con la Quercia di Graz era stato interpretato da Grace Jones, nonostante il personaggio originale fosse maschio. E lì però non ho visto nessun cazzo di nerd reazionario frignare perché a Zula era stato cambiato sesso! I nerd fanno schifo alla merda. Chiusa parentesi: vediamo il resto dei possibili Avatar. Un nano, un vecchio di merda, un amministratore di database con un colino di metallo in testa e Fabio Lanzoni senza le meches. Che orrore, ragazzi. Successivamente, a parte Zula, un'altra delle mie scelte sarebbe stato l'amministratore di database col passamontagna di latta e il cerchietto, ma solo perché nei tardi anni 90 pensavo che quel tipo di pizzetto potesse darmi carisma (per dire i livelli di sfiga). Ma il Divo Giulio non è né africano né un nerd, né un nano (in realtà, a dispetto della gobba era piuttosto alto), né un Vecchio di Merda, né un ritardato. Dunque?
Ciao bellissima |
Ah! Che bel posticino in cui ci veniamo a trovare al di là del moongate. È Britannia? Forse. Ci sono le roulotte degli zingari a Britannia? Può darsi. O sono come i Sinti a Pescara che tengono i cavalli in appartamento?
No, niente cavalli, solo una ragazza dal sorriso inquietante e dalla simmetria assiale della faccia piuttosto fastidiosa (ci avete presente Sam "Shotglass" di Wing Commander? Probabilmente è sua nonna) e diverse fialette da mescolare in un mattraccio. Ogni fialetta è una virtù dell'Avatar, e ogni virtù dell'avatar ha il suo colore, come faccio presente nell'articolo scritto tanti anni fa. Siccome contiene spoiler per questo gioco, ecco qui la chiave dei colori:
La leggenda della legenda |
Lasciate che copincolli quello che avevo scritto in precedenza:
I tre cerchi interni sono i tre principi da cui nascono le virtù: Verità (Blu), Amore (Giallo), Coraggio (Rosso). Le linee tangenti ai cerchi sono le virtù:
Dalla Verità (cerchio blu) nasce la virtù dell'Onestà (linea blu).
Dall'Amore (cerchio giallo) nasce la virtù della Compassione (linea gialla)
Dal Coraggio (cerchio rosso) nasce la virtù del Valore (linea rossa)
Dalla Verità e dall'Amore (cerchi blu e giallo) nasce la virtù della Giustizia (linea verde)
Dall'Amore e dal Coraggio (cerchi giallo e rosso) nasce la virtù del Sacrificio (linea arancione)
Dal Coraggio e dalla Verità (cerchi rosso e blu) nasce la virtù dell'Onore (linea viola).
Il piccolo cerchio bianco in mezzo ai tre cerchi rappresenta la virtù della Spiritualità, che nasce guardando in se stessi meditando su Verità, Amore e Coraggio. Il cerchio nero che circonda tutto il simbolo, invece, rappresenta che dall'assenza dei tre principi di Verità, Amore e Coraggio nasce la Superbia, la cui virtù opposta è l'Umiltà.
Ma tutto questo per dire cosa? Come ho detto, siamo l'Avatar: non decidiamo più una nostra classe (determinata dalla virtù dominante, come in Ultima 4). Semplicemente, decidiamo le nostre statistiche di forza, intelligenza e destrezza in base all'ammontare dei principi (Coraggio, Verità e Amore) riflessi nelle virtù che scegliamo ogni volta.
Coraggio equivale a forza, Verità equivale a intelligenza, Amore equivale a... destrezza? Mi pare un po' una forzatura quest'ultima. Forse è un'interpretazione del noto proverbio "In amor vince chi fugge"? Oppure l'assenza di amore si traduce in un aumento della manualità? Ecco, ho fatto una battuta sulle pugnette. Andreotti mi sta guardando MALISSIMO.
Voilà! La pozione è pronta e ho puntato molto sull'onore, sul coraggio, su insomma tutte le robe che ci danno forza fisica perché onestamente la destrezza non serve a un cazzo e l'intelligenza, tavò di pensare, troppo faticoso. Quindi? Quindi ci prendiamo il beverone proteico del dottor Agricola e l'avatar va in trip.
Nel suo stato di stupore indotto dalla droga degli zingari, l'Avatar trascende la sua forma fisica e guarda le verdi coste di Britannia dall'alto, benedicendola con l'Ankh in mano nella destra e il Codice della Saggezza Definitiva nella sinistra. Piccolo aneddoto: ero andato a casa del mio migliore amico del tempo con i dischetti di Ultima 6 da installargli sul PC (gli piacevano i giochi di ruolo, era riuscito a finire Legend assieme a suo cugino, impresa davvero titanica) e c'era quel giorno pure un altro nostro amico, che era finito in un'altra classe alle medie, ed era quel cazzaro che ci aveva passato Golden Axe sostenendo che glielo aveva passato suo cugino col cavo magico che passava i giochi dal cabinato al PC. Insomma porto Ultima 6 e lui, che non ha perso l'abitudine di sparare cazzate, dice che ce l'ha pure lui e l'ha finito. Posso credere alla prima parte dell'affermazione (d'altra parte nel 1995 ventimilalire in edicola si escono ancora senza problemi), alla seconda, con l'abbondanza di middle english nel gioco, non ci credo. Comunque improvvisamente il tizio, che ha poca attenzione su di se, diventa il massimo esperto mondiale di Ultima, più dell'allitterativo Paolo Paglianti. E insomma quando compare 'sta immagine dell'Avatar che si prepara spiritualmente per la missione di Ultima 6, tutti ci chiediamo chi è 'sto qui. Il nostro amico cazzaro rispone serissimo "È il Signore." "Nel senso che è Dio?" "È il Signore degli Spiriti". Come riuscisse a tirare fuori certe stronzate mantenendo un'aria di serietà autoconvinta, non lo capirò mai. Come mai me ne ricordi a un quarto di secolo di distanza, idem. Bah!
E niente, dopo il trip, il nostro Avatar esce dal portale. Quindi la parte della zingara era tutto un sogno quindi! Ringraziate che non ho fatto la battuta scontatissima "La luna nera!!! Ahahahah! Parapapà" che peraltro ai tempi andava forte. Tipo che faceva incetta di telegatti, mi sa.
"Ehm, Ex Videogiocatore?"
"Sì, Andreotti?"
"Parlava di Telegatti?"
Ritratto di un'italia migliore (a parte Baggio, che è un uomo di merda) |
Ok. Passiamo avanti.
Insomma salta fuori che siamo usciti dal portale, Andreotti pensa subito a tirare a campare piuttosto che tirare le cuoia, ma non riesce ad andare da nessuna parte perché un manipolo di extraparlamentari di sinistra armati lo lega ad un altare di pietra. "Andreotti, verremo a prenderla per scannarla il 26 dicembre" "Bene - risponde Giulio - così potrò passare il Santo Natale in pace". I brigatisti si guardano stupiti...
...e tra la folla si fa strada il loro capetto, armato di una copia de "Il Capitale" e un coltello usato una volta da Lenin per tagliare la porchetta. "Lei è quello della birra - dice Giulio - spiacente, siamo in Quaresima e non bevo". L'extraparlamentare si incazza tantissimo, e Giulio si chiede se non l'ha fatta fuori dal vaso stavolta.
Il Divo chiude gli occhi, non tanto per paura quanto perché è disgustato per l'abbinamento tuta di jeans / stivali da cavallerizzo. "Dall'inevitabile, emerge un'impossibilità: tu sei ancora vivo" dice il gioco e questi, al me stesso di 13 anni, parevano momenti di alta letteratura.
Ah niente! Il brigatista si ritrova con un foro di ventilazione nel cranio, mentre da un provvidenzialissimo moongate escono i tre migliori amici dell'Avatar: Sbardella, Evangelisti e Cirino Pomicino! No, no, che dico, Dupre, Shamino (che prima di attraversare il moongate si è fatto una canna) e Iolo, che scivola su cuscino d'aria con il ghigno autocompiaciuto di chi si sta beando dell'olezzo delle proprie scorregge. Prima ho scritto che dove non arrivavano i pixel arrivava la fantasia e tutto questo riuscivo a farmelo sembrare epico. Ragazzi, non lo so.
Insomma, com'è come non è, Dupre il cavaliere taglia rapidamente i nodi che ci legano all'altare. "Lo vedi, Giù - dice Dupre - non c'è solo la politica nella vita, Giù... io non sono intelligente come te, certo, avrò commesso delle cose incongrue però ti ho sempre coperto quella parte bassa che viene subito dopo il coccige! Sempre! Sempre. Non te lo dimenticare, Giù."
"Hai avuto un'altra uscita incongrua, Dupre - dice Giulio - C'è soltanto la politica nella vita". E mentre i quattro attraversano il moongate, non si accorgono che tre brigatisti li hanno seguiti.
Ora, che ci crediate o no, il manuale di questo gioco (tradotto alla cazzo in italiano dagli amici della Jackson Libri) l'ho consumato. In realtà non avevo fatto partire il gioco subito appena acquistato, non ricordo perché. Però ho avuto modo di divorare il manuale prima di lanciare il gioco, questo me lo ricordo. E insomma, il tono era quello di un'imminente scontro di civiltà tra Britannia e i Gargoyle, mostri mai visti prima, feroci, demoniaci, e pure drogati col veleno dei serpenti d'argento. Un'apocalisse imminente, praticamente. E poi il gioco comincia, con questi tre gargoyle nella sala del trono, e gli astanti che non muovono un dito. Saranno forse paralizzati dalla paura? Terrorizzati dai boomerang usati dai gargoyle come arma a medio raggio riutilizzabile? Forse.
Ma insomma, saranno pure 'sta gran minaccia esistenziale, ma pigliano le frecce come tutti gli altri, e poi dalla balestra di quel vecchio di merda di Iolo, che spara a casaccio e per la legge dei grandi numeri fa fuori i gargoyle. Ma questi sono quelli piccoli, senza ali. I gargoyle ci sono anche di quelli grandi, con le ali, quelli sì terrificanti. Poi nel c'erano anche i demoni, che erano i peggio di tutti perché immortali. Paurissima! Poi li si trovava in alcuni dungeon (rarissimi) ed erano degli sgorbietti rachitici tutti rossi. Mi viene in mente un mio ex collega di tanti anni fa, un vecchio di merda discretamente viscido, il cui motto era "a farsi quelle belle son capaci tutti" e si vantava della sua capacità di collezionare "una-botta-e-via" con donne, diciamo, che non soddisfacevano il comune senso estetico. Che c'entra? Ah niente, anche qui, a combattere contro nemici spaventosi sono capaci tutti: voglio vedere voialtri, al giorno d'oggi, con i giochi in 4k e shader su ogni cosa, a sentirvi veri Avatar facendo a sberle con minuscoli sgorbietti. Poi chi di voi è rimasto a Nethack mi farà presente che i loro nemici sono caratteri ASCII, e insomma, non hanno torto.
Diciamo che ha ragione la mia più famosa (e abile) controparte Chester Bolingbroke di CRPGAddict, quando dice che paradossalmente la grafica più semplice e stilizzata come, appunto, l'ASCII riesce ad essere più immersiva di grafica più avanzata. Nel nostro caso, la grafica è ancora abbastanza semplice da permettere un certo grado di fantasia, ma allo stesso tempo, comunque, è sufficientemente dettagliata per vedere, una volta cresciuti e inariditi, che è piuttosto ridicola. Bah! Una volta fatti fuori gli extraparlamentari, Giulio si rivolge al sovrano indiscusso di Britannia.
Richard Cossigarriott, altrimenti noto come "Lord British", signore e signori! Ora, al cofondatore della Origin questo monarca barbuto, ben crinito e dalla mascella quadrata non ci assomiglia manco per un cazzo. Importa? No! Nemmeno io somiglio a uno dei possibili Avatar da scegliere all'inizio, per quanto desiderassi avere un pizzetto come il sysadmin con lo scolapasta in testa, al tempo. Ma i miei non me lo lasciavano crescere, anzi "vai a farti la barba" era un bel modo per mettermi a tacere quando mi lamentavo di qualcosa o facevo richieste scomode. (prima che mi crescesse la barba, la formula stroncarotturedicazzo di default era "vai a fare gli esercizi di pianoforte"). Andreotti, che ne pensa? "Penso che non ho un aspetto particolarmente virile per i canoni comuni. Le spalle e il petto non abbondano, certo. resta il fatto che attorno a me non vedo giganti, e quindi la guerra la si fa coi soldati che si ha. E basteranno, perché fino ad ora questi brigatisti mi paiono soltanto persone che si prendono troppo sul serio".
E comunque, sono anni che non andiamo a Britannia, alla fine di Ultima 5 l'Avatar si è prontamente levato dai coglioni dopo aver liberato Lord British dal mondo sotterraneo in cui era imprigionato, e quello stronzo di un ingrato del cazzo la prima cosa che fa è il codice di protezione antipirateria. E qui era entrato in azione l'Hazon Garzanti del 1974: "How wert headless produced?" "What doth trolls lack?" "What creature art wisps oft mistaken for?" "How canst one fend off rotworms?" Ora, io il manuale (L.B. lo chiama "Compendium", e ovviamente questo nome la versione italiana non ce l'aveva) lo avevo letto, ma in un italiano del cazzo tradotto coi piedi dalla Jackson Libri. Ci sono stato tre giorni prima di capire che il Compendium era il manuale e non un libro sparso per il castello di sua maestà Cacasotto I da Austin (Texas). Dopodiché ho dovuto tradurre le domande, ricercarle sul manuale e inserirle. Giusto per evitare botte di culo le domande sono tre. Mannaggia. A questo gioco associo anche la mia prima telefonata via cellulare. Avevo fatto una prova a chiamare il mio migliore amico di allora con il TACS di mio padre mentre ero nella campagna modenese, e lui mi aveva chiesto come passare il codice. Avevo dovuto tagliare subito perché quella sessione di tech support rischiava di avere un impatto negativo molto forte sul numero di prefisso 0330 dell'ex videogiocatore senior.
Di fatto, rispondiamo bene alle tre domande (due risposte su tre sono "fire") e Lord British ci attacca il pippone (lo "spiegone" dicono i nerd di oggi) sulla storia del gioco. Sì, la guerra coi gargoyle, sì, i gargoyle hanno lesso degli impenetrabili campi di forza sugli altari delle otto virtù e li presidiano, sì, è una crisi esistenziale per il popolo di Britannia, MA ANCHE
vas ma anche bet, corp ma anche mani |
Ma anche, Lord British che è praticamente immortale e onnipotente, che con le sue scorregge resuscita i morti e guarisce gli infermi, e con un cricco dietro le orecchie ammazza la gente (un po' come il mio ex compagno di classe napoletano Francesco S., che tirava delle schicchere tremende dietro le orecchie urlando "CIPPPPPPSSSSSSSSSSSSSSSSSS"), sta a grattarsi le palle sul trono e fa fare tutto all'Avatar e a quei tre sfigati dei suoi amici. Come Garriott permetta che nei suoi giochi il suo self-insert sia un uomo così di merda, mi sfugge.
Ma noi ce ne sbattiamo e mostriamo la pietruzza nera a L.B. Di solito i personaggi rispondono a "name", "job", "bye" e a tutte le parole che appaiono in rosso in quello che dicono. "orb" (la pietruzza) non appare in rosso, e quindi molti mesi dopo che ci giocavo mi resi conto che potevo farlo. Ma ora la cifra tonda della mia età più vicina agli anni che ho è 40, al tempo la cifra tonda più vicina era 10, quindi qualcosina ho imparato. Ora sappiamo usare il generatore di moongate rossi. Bene così.
Nystul è il mago di corte e in Ultima Underworld 2 tiene nella sua stanza, nascosta, una copia di "Sex" il libro di Madonna. La faccia da segaiolo c'è tutta e infatti da bravo segaiolo ci suggerisce di fare quello che abbiamo appena fatto, cioè parlare con L.B. della pietruzza. Ne abbiamo parlato cinque minuti fa, coglionazzo, e tu eri a mezzo metro di distanza. Prontoooo?
Vabbè. Almeno L.B. è stato così gentile da darci una stanza del suo castello mettendoci dentro dei reagenti magici (apprezzato) un libro di incantesimi (apprezzato), qualche pezzo di armatura di bassa qualità (meh) e cibo (stinchi di maiale dentro un baule, conservati benissimo).
Proseguendo per il castello, incontriamo Chuckles, il buffone di corte, self-insert di Chuck Boeche, impiegato della Origin autore di Autoduel (assieme a Garriot) e 2400 A.D. Ora, chiunque abbia fatto un longplay di un Ultima maggiore o uguale al 4 si sente in dovere di uccidere Chuckles nella maniera più creativa possibile. Ovviamente non lo farò, ma il fatto che di fronte a un giullare l'istinto più naturale sia quello di strangolarlo rivela come Dario Fo fosse una sesquipedale testa di cazzo. Storia lunga e spiegazione convoluta, tavò di raccontarvela, confido nelle vostre capacità. (Ok, "sesquipedale testa di cazzo" era un po' esagerata, mi fanno giustamente notare. Quello che è certo è che non ha mai giocato a Ultima).
Ah! Il fatto di aver passato il quiz di Lord British (perché con la patria sotto assedio da mostri alati con la faccia da scheletro possiamo tutti permetterci di fare giochini, vero signor Garriott?) ci dà una chiave con cui possiamo aprire la guardiola del castello, tirare una leva e abbassare il ponte levatoio e finalmente iniziare a esplorare Britannia! La cui mappa non era inclusa nell'edizione Jackson Libri quindi me l'ero disegnata, basandomi sulle mie esplorazioni, sul quadernino che campeggiava di fianco all'Hazon Garzanti. Sì, amici, una giocatina e poi smetto, mi ero detto! E ci ero entrato per mesi in questo cazzo di gioco, in cui mi immedesimavo come uno stronzo! I videogiochi fanno male, ragazzi, ma non per la ragione che dice un dimenticabilissimo ex ministro già interprete del protagonista del libro Cuore! Bah. Direi che per oggi la possiamo chiudere qui. Per l'operazione di purificazione interiore che è questo blog mi sento in dovere di raccontare il vortice di disagio in cui ero disceso, ma per quello attendiamo la prossima settimana, che rivedere un gioco che ho amato senza le luganeghe della nostalgia sugli occhi in queste condizioni mi fa scendere i coglioni sotto il livello del mare. Salutiamoci dunque con i soliti quesiti-cliffhanger:
Riuscirà l'Avatar Andreotti a salvare Britannia dalla poco incombente minaccia dei Gargoyle?
Riuscirà l'ex videogiocatore a tirare fuori qualche episodio di sfiga profonda senza morire di imbarazzo?
Riuscirà l'ex videogiocatore a resistere alla tentazione di uccidere Lord British con la spada di cristallo?
e soprattutto...
A distanza di 30 anni, questo gioco è diventato merda?
Ci vediamo la prossima settimana.
a parte che questa sospensione dell'articolo senza dirci se il gioco è diventato merda costringe i lettori a giocare ad Ultima 6 e a riprendere il circolo vizioso. Ma questo "Baggio è un uomo di merda" è difficilmente sopportabile e necessita di una spiegazione, dato che Baggio è risaputo essere una brava persona ed è anche buddista, i buddisti sono risaputi essere brave persone. Poi dovresti anche raccontare perchè Dario Fo sarebbe una sequispedale testa di cazzo, è risaputo che i premi Nobel sono delle brave persone, non è che puoi gettare il sasso e nascondere il braccio dietro un tavò. Evito di arrabbiarmi solo perchè la foto di TV Sorrisi e Canzoni è così surreale che mi calma i nervi. Ma quello in alto a destra era Umberto Eco ??? 7 personaggi che non hanno nulla in comune tutti nella stessa foto in una rappresentazione nazional-popolare azzeccatissima...
RispondiEliminasaluti, Anonimo Amighista
Caro Anonimo Amighista,
Eliminahai davvero ragione, KAZZO!
Ma mi permetto di farti notare ke in quella foto i personaggi non sono esattamente come ci dice il caro Exvideogiocatore.....
infatti se partiamo da Gigi Sabani in alto sulla destra, in senso orario, abbiamo Vasco Rossi, Umberto Bossi, Salman Rushdie, Jocelyn, Andreotti e Toto' Riina. Una delle prime testimonianze delle trattative stato-mafia sotto gli occhi di tutti!!! Questo ben prima ke si cominciasse a sparare con il mitra nelle strade di Palermo....RATATATATATATATATA
Per Baggio: potrei lanciarmi nelle solite accuse di ipocrisia per un buddista con riserva di caccia, ma la realtà è che sono ancora scottato dal suo proditorio passaggio all'Inter nell'estate del 1998, quando ancora ero giovane e innocente e pensavo che la brava persona buddista (Soka Gakkai per la precisione) mostrasse gratitudine per la piazza che lo aveva ripreso dall'inferno calcistico diventando la nuova bandiera di un BFC orientato alla rinascita, invece era venuto solo per farsi rimettere a posto dall'Isokinetic (che al tempo era il top per sistemare i calciatori rotti) farsi acquistare da una grande per rimpolpare il conto in banca per bene e farsi convocare in nazionale per i mondiali Francesi, io personalmente non gliel'ho mai perdonata ma non nego di essere estremamente permaloso. (Dovrei ringraziarlo, immagino, per il fatto che grazie al bagno di cinismo che mi ha dato ora non faccio parte del ridicolo culto della personalità nei confronti dell'attuale allenatore, ma ok)
EliminaDario Fo: al di là delle solite accuse di trasformismo politico di convenienza, il testa di cazzo in questo caso era relativo alla sua celebrazione del giullare di corte che è figlia di una visione romantica e semplificata del medioevo che avrebbe avuto senso presso l'ex videogiocatore di 8 anni che si esalta con la copertina di Betrayal. L'ex videogiocatore di 8 anni era una sesquipedale testa di cazzo (un po' anche ora).
E sì, quello in alto a destra è Umberto Eco, e la sua presenza secondo me è quel passo in più che porta quell'immagine nell'Empireo. Non chiedermi dove l'abbia trovata, che non mi ricordo.
@Luciano Loscalzo: il tuo commento sulle vere identità mi ha fatto piegare in due :)
Elimina@exvideogiocatore: grazie per la spiegazione. Sarei un po' più clemente su Baggio, ha fatto ciò che era più giusto per sé stesso pur tuttavia senza fre del male a nessuno, era la sua carriera e ha scelto ciò che gli conveniva di più. Certo puoi rivendicare che non vi amasse, ma i calciatori che davvero amano una città sono pochissimi, molto meno di quelli che si crede. La presenza di Eco nella foto è proprio come dici tu, dà un valore molto più alto e anche un significato molto più complesso.
Anonimo Amighista
Eh lo so, quello è l'ex videogiocatore del 1998 che ogni tanto riemerge. Forse lo strale, più che contro Baggio, andava lancaito contro un certo giornalismo affamato di narrazione pseudo-hollywoodiana. Bah! Ciò non toglie che l'ex codino mi stia sulle balle comunque.
EliminaAnche perchè, perdonami, la colpa è pure del Bologna: potevano fare un contratto biennale (o triennale) a Baggio, invece gliel'hanno fatto annuale, e lui al termine della stagione era libero di firmare con un'altra squadra. Bisognava vincolarlo prima: il Bologna non s'è fidato della sua tenuta fisica e ha pagato questa diffidenza.
EliminaLo so, ma ti aspetti che un tifoso di 16 anni (l'ex videogiocatore nel 1998) ragioni seguendo la logica?
EliminaNon riesco a capire tutto questo livore verso Dario Fo (l'avevo già letto in un tuo pezzo su un videogioco di tennis, mi pare), che immagino tu abbia conosciuto personalmente visto che lo definisci "sesquipedale testa di cazzo", che è un giudizio sull'uomo e non sull'opera. Oppure intendevi dire, con un certa forzatura, che le cose che ha fatto sono talmente brutte da fargli meritare questa definizione? In tal caso, sarei molto curioso di leggere una tua disquisizione sulle sue opere; non dico tutte, perchè è impossibile, ma almeno sulle più celebri: "Mistero buffo", "Morte accidentale di un anarchico", "Non si paga!", "Johan Padan"... scegli tu, illuminami.
RispondiEliminaVedi la risposta all'amighista anonimo di sopra: niente di così profondo, per carità, ma semplificando estremamente:
Elimina- Fo diceva che il giullare di corte era quello che aveva la licenza di insultare tutti e restare impunito
- Il 100% di ogni partita a qualsiasi Ultima coinvolge la brutale uccisione di Chuckles il giullare
ERGO, Fo dice una cazzata. Sì, il "sesquipedale testa di cazzo" è esagerato, ma fai conto che lo abbia scritto con un cappello da giullare in testa.
(comunque, ho aggiornato l'articolo. Il tono era un po' forte).
EliminaNon mi sembra che Fo sia rimasto impunito per le sue opinioni, mi pare che sia stato denunciato e anche condannato a pagare delle multe qualche volta (senza contare che in Rai era più bandito dei banditi).
EliminaSull'impunità dei giullari, sicuramente per ciò che concerne il caso italiano Fo ha "romanzato" la situazione. Però sono sicuro che nella corte aragonese del Quattrocento la tradizione del giullare che sfotteva i "poteri forti" c'era: pare che il re Martino I sia morto per le troppe risate dopo che il suo giullare Borra gli ebbe raccontato una barzelletta contro di lui. Probabilmente è una leggenda, probabilmente però è anche una testimonianza della mentalità dell'epoca. E non dimentichiamo che i giullari furono stigmatizzati, se non peggio, dalla Chiesa. Quindi il discorso di Fo, seppur iperbolico, sta in piedi. Comunque, apprezzo il tono con cui mi hai risposto.
Figurati! Si chiacchiera in tranquillità, cerco pure di farlo con chi mi augura il decesso in questa sede. Direi che la conclusione del discorso è che purtroppo Fo non è più tra noi ma sarebbe stato bello farlo giocare a un Ultima per vedere se pure lui avesse ceduto alla tentazione di brutalizzare Chuckles nel più creativo dei modi.
EliminaGrazie a te per avermi aiutato a sviscerare ulteriormente questo discorso. Sarei tentato di integrarlo nell'articolo ad uso dei posteri.
Cosa mi hai ricordato, avevo anch'io un "amico" che menava schicchere paurose a tradimento sui lobi delle orecchia, esclamando a squarciagola "Autobadillo!!!" (noto concessionario auto della zona). Ancora oggi ho incubi al riguardo,
RispondiEliminama purtroppo mi toccava frequentarlo in quanto facente parte della variegata fauna del parco nel quale ho passato l'adolescenza, insieme a personaggi come Totore Palla (per la forma aggraziata che sfruttava nelle risse), Diego Pallista (perché già dai 13 anni narrava improbabili avventure sessuali con diverse signorine) e Andrea Montero (perché quando giocavamo a calcio puntava alle caviglie come il famoso omonimo). Inoltre il portiere del parco fu ucciso a colpi d'arma da fuoco da una guardia giurata fuori servizio anch'essa del parco mentre tentava la fuga in moto dopo una rapina, e scoprirono che nascondeva armi e droga nel vano ascensore del mio palazzo. Come sia uscito fuori almeno parzialmente sano di mente dalla mia gioventù è una cosa che mi chiedo ancora oggi.
Questo tuo commento mi ha fatto molto sorridere. Ma per caso il tuo amico che urlava "Autobadillo" mentre distruggeva le altrui orecchie si chiamava Francesco?
EliminaNo, si chiama anche lui Salvatore, ed ovunque si trovi ora se esiste il karma starà soffrendo di una brutta artrite a pollice e medio della mano destra.
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