Nella scorsa puntata del blog dell'ex videogiocatore!
Salve a tutti, cari amici! E bentornati alla seconda parte di questo imbarazzantissimo articolo. Sì, ammetto che la settimana scorsa ho mandato tutto un po' in vacca come a dissimulare la grande sfiga che trasudava dal me stesso di 13-14 anni. Dopo un momento in cui avevo detto "Massì dai, facciamo una piccola deviazione della mia serietà di ex videogiocatore e mettiamoci a giochicchiare a Ultima 6, sarebbe il primo Ultima a cui gioco e sarà sicuramente l'ultimo", mi sono distratto un attimo e mi sono reso conto che no, non è andata proprio così.
Ora, come ho detto, in quel periodo di videogiochi sul computer non ne avevo, a parte il gioco di oggi, non compravo più fecali riviste di settore, non "sbavavo", per usare un termine di moda a quei tempi, dietro ad altri videogiochi appena usciti: ero un po' in una bolla fuori dal mondo videoludico. Ma ciò non toglie che ho fissato con un gioco di 5 anni prima. Un gioco di 5 anni prima con capacità di immersione piuttosto bassa: abbiamo visto che la grafica non è che fosse granché, e al tempo non avevo nessuna scheda audio. Quindi nemmeno le musiche in formato MIDI (comunque molto belle e orecchiabili) hanno contribuito a dare quel tocco in più di epico all'esperienza. No: ero solo io, una grafica in VGA obsoleta, dei bip col PC Speaker, tanta tanta tanta fantasia e soprattutto tanta voglia di escapismo.
Escapismo! |
Sacrifici umani! |
Il signore degli spiriti! |
Ed ora, la conclusione!
Salve a tutti, cari amici! E bentornati alla seconda parte di questo imbarazzantissimo articolo. Sì, ammetto che la settimana scorsa ho mandato tutto un po' in vacca come a dissimulare la grande sfiga che trasudava dal me stesso di 13-14 anni. Dopo un momento in cui avevo detto "Massì dai, facciamo una piccola deviazione della mia serietà di ex videogiocatore e mettiamoci a giochicchiare a Ultima 6, sarebbe il primo Ultima a cui gioco e sarà sicuramente l'ultimo", mi sono distratto un attimo e mi sono reso conto che no, non è andata proprio così.
Ora, come ho detto, in quel periodo di videogiochi sul computer non ne avevo, a parte il gioco di oggi, non compravo più fecali riviste di settore, non "sbavavo", per usare un termine di moda a quei tempi, dietro ad altri videogiochi appena usciti: ero un po' in una bolla fuori dal mondo videoludico. Ma ciò non toglie che ho fissato con un gioco di 5 anni prima. Un gioco di 5 anni prima con capacità di immersione piuttosto bassa: abbiamo visto che la grafica non è che fosse granché, e al tempo non avevo nessuna scheda audio. Quindi nemmeno le musiche in formato MIDI (comunque molto belle e orecchiabili) hanno contribuito a dare quel tocco in più di epico all'esperienza. No: ero solo io, una grafica in VGA obsoleta, dei bip col PC Speaker, tanta tanta tanta fantasia e soprattutto tanta voglia di escapismo.
(per completezza.)
Nello scorso articolo non ho tanto parlato di quello che è il vero lavoro dell'avatar, che si suppone che faccia l'avatar per bene in tutti gli Ultima a partire dal quarto. Essere l'Avatar è essere una guida spirituale prima ancora che fisica, il potere temporale, potere temporale spetta al self-insert (quello sì, un Avatar dell'autore) a Lord British.
L'Avatar è un profeta. Una persona che fa leading by example, mostra ai cittadini di Britannia come ci si deve comportare, come si deve usare al meglio il set di virtù che è stato dato come quella che io immagino essere una religione civile priva di elementi trascendentali.
L'Avatar è un profeta. Una persona che fa leading by example, mostra ai cittadini di Britannia come ci si deve comportare, come si deve usare al meglio il set di virtù che è stato dato come quella che io immagino essere una religione civile priva di elementi trascendentali.
E d'altra parte non c'è bisogno di soprannaturale in una religione nata ed evoluta in un reame in cui la magia esiste ed è data per scontata. Il fatto che LB, nel canone storico degli Ultima, sia un terrestre che è diventato il Re del mondo immaginario che ha creato in cui si è rifugiato, ci dovrebbe far pensare che lui stesso si ergesse a dio di quel mondo. No, e invece si limita a fare monarca, con i superpoteri, e che concede al giocatore, appunto l'Avatar, la facoltà di essere il numero due in gerarchia. Ed essere il numero due significa che fai tutte le cose che il numero uno non vuole fare, compreso il collegamento con il popolo. D'altra parte, i cristiani d'America si chiedono "What Would Jesus Do?" e non "What Would God do?".
La risposta che si danno comunque è sbagliata |
Un bravo abitante di Britannia, ogni volta che deve fare qualcosa si dovrebbe chiedere che cosa farebbe l'avatar al suo posto e pure io che mi ci identificavo, avrei dovuto chiedermi "cosa farebbe l'Avatar al mio posto?" Io ammetto che questo problema non me lo ponevo, perché io mi ero immedesimato nell'Avatar pienamente: l'Avatar sono io e io faccio le regole. Un modo di pensare comune per un preadolescente entrato in contatto con quello che Dejours chiama il corpo erotico (ne ho parlato qui), immagino: e sì sto facendo con questo di nuovo una grande sponda con voi, cari amici lettori.
Dicevo, modo di pensare tipico della preadolescenza. In qualche modo ci si rende conto della propria unicità nella nell'infanzia: vediamo noi stessi come un'estensione delle nostre figure genitoriali e d'altra parte un pochino lo siamo. Ma quando si tocca l'adolescenza, arriva quello che io chiamo "il momento della grande biforcazione", in cui scopriamo che quello che fa piacere a noi non è necessariamente quello che vogliono per noi i nostri genitori. Io non l'avevo capito in maniera così esplicita, ma me ne stavo rendendo conto e vivendo in un ambiente in cui certi giudizi da parte di figure "genitoriali" molto anziane erano estremamente pesanti, affermarsi era un pochino difficile.
Io poi ero anche un grandissimo mollaccione. Oltre che ad essere un grandissimo cacasotto, quindi nel nome di un certo livello di quieto vivere, non è che facessi i plateali vaffanculi che sono soliti fare gli adolescenti e preadolescenti nei confronti delle figure di autorità. E sì, quando Sinjin e Randy manderanno affanculo me e mia moglie ci staremo di merda, ma tireremo un sospiro di sollievo (senza dirglielo).
"E allora sei tu che non stai attento figliolo, quando dò merda a un videogioco non significa che sia una boiata" "Papà saranno quindici anni che hai chiuso quel blog, basta" |
La mia voglia di indipendenza io la sfogavo nell'escapismo che non significava che sapessi a memoria perfettamente il canone della saga di Ultima come l'amico Paolo detto ilTimido, che ha 10 anni più di me e quindi quando uscì Ultima 6 era già adulto. No, ero più orientato a usare la conoscenza di ultima come quadro generale in cui proiettare le mie fantasie di potenza, quindi non immaginavo me stesso girare per luoghi noti di Britannia, così come avrebbe potuto fare Richard Garriott immaginando se stesso nei luoghi geografici da lui stesso inventati. No, no. Io immaginavo di essere l'Avatar senza tutta la parte filosofica che è presente nel manuale, perché alla fine chiunque abbia mai giocato almeno una volta a un Ultima sa benissimo che l'Avatar può essere un grandissimo stronzo.
Grandissimo stronzo, senza che ne paghi troppo le conseguenze almeno nel breve termine, ma chissenefrega del lungo termine! Con tutto quel l'inglese antico e col fatto che manco c'era una mappa nella versione Jackson Libri, e le informazioni sul manuale tradotto malissimo erano incomplete, i buchi li riempivo io con la mia fantasia, e inevitabilmente erano buchi pieni di piccole vendette personali che mi prendevo contro la gente che mi stava sulle palle, erano buchi che riempivo accoppiandomi con fanciulle irraggiungibile proprio in qualità del mio essere un nerboruto supereroe medieval-style, erano buchi che riempivo con anche solo la facoltà di andarmene dove cacchio mi pareva, senza rendere conto ai padroni della casa in cui vivevo nella realtà. E proprio in qualità del mio uscire di casa senza renderne conto al proprietario, usciamo da 'sto cazzo di castello di Lord British.
Non si fa in tempo a uscire dal castello che arriva il primo rompicazzo a chiedere dei soldi. D'altra parte l'avatar è l'eroe del popolo e quindi magari ci esce dei soldi, no? Invece no, è un mitomane che crede di essere Lord British. Shamino, che è ancora sotto l'effetto della canna, conclude dicendo "Forse c'è un po' di Lord British in tutti noi", il che non vuol dire che sua maestà il fancazzista in capo ha inculato il nostro ranger, ma è un riferimento che sia Shamino che Lord British sono self-insert di Richard Garriot. GARRRIOTTTT!!!! (l'ex videogiocatore agita il pugno verso lo schermo)
Il sindaco, giudice, e segretario generale dell'apparato burocratico di Britain, la capitale del regno di Britannia, è Tholden Von Bazilius, un tempo noto come "il gatto mannaro della cantina dei vini". La reazione dell'ex videogiocatore è lasciata come esercizio allo studente.
Dietro al municipio ci sta la zecca, che serve per convertire le pepite d'oro in moneta sonante. Uno si aspetterebbe che siccome sono in missione per salvare l'intera razza umana, Lord British mi avesse dato una nota di credito infinita per ottenere tutto ciò di cui avevo bisogno, no? E invece no. Il che posso anche capirlo eh, con tutto che ci sono emergenze un vero campione delle virtù non dovrebbe avere una corsia preferenziale nell'economia britannica. "Bah, a parte le guerre puniche mi viene attribuito di tutto, una cosa in più o una in meno cambia poco" dice Giulio e intanto intasca una pepita d'oro che viene usata come fermacarte. Stealing!!! dice il gioco, mentre sentiamo il nostro karma scendere.
Nel frattempo però, nessuno si è accorto di niente, e anzi l'operatrice della zecca, una donna con la faccia da topo e una pettinatura con l'odiosissima frangetta che tanto andava di moda negli anni 2000. Ubriacata e logorata dal fascino del potere che non ha, la fanciulla subito la butta al Divo Giulio, pizzicandogli anche il culo. Giulio pensa all'amata moglie Livia Danese, soprannominata "la colonnella" che pur vivendo ad anni luce di distanza da Britannia, verrebbe sicuramente a sapere e lo pizzicherebbe sul braccio, quindi lasciamo perdere. (Anche perché è il gioco stesso a non fornire alcun follow-up nella potenziale liason tra l'Avatar e la tizia della zecca).
Basta così, mi sono rotto le palle di Britain. Andiamo fuori città e scende la notte, e dunque ci si accampa fuori: in Ultima 6 non è possibile dormire nei letti, ma soltanto sulla nuda terra. Per infilarsi nei giacigli altrui bisognerà aspettare il prossimo episodio, in cui la moralità è molto più sfumata. Qui si dorme fuori e basta un serpentello per svegliarci tutti (tranne Dupre, che è alcolizzato e quindi russa fortissimo tipo l'ex videogiocatore in vacanza ignorante con Alessandro C. che si fece fotografare mentre fingeva di abusare dell'ex videogiocatore con un tubo di Pringles). Continuiamo l'esplorazione...
...AAAAAAAH! I GARGOYLE! In numero di due. Sì, quelli con le ali sono grossi, ma ce n'è giusto uno e qualche altro omino rosso qua e là. Mecojons.
I gargoyle sono fatti agilmente fuori, e scopriamo di essere vicini a un tempio delle virtù. La compassione, probabilmente. Sopra al tempio c'è la pietra lunare che guida i moongate blu protetta da un campo di forza. Senza la pietra lunare si può meditare al tempio e passare di livello, ma resta il problema del campo di forza. A suo tempo provai con la magia "Dispel Field" (no effect) e poi scoprii che ogni virtù aveva una runa ed un mantra ad esso associato. Usando la runa e pronunciando il mantra in prossimità della pietra lunare, si rompeva il campo di forza, i gargoyle sparivano e il tempio era liberato. Fine dell'invasione, vinto! Facilissimo, uno dice, non fosse che:
Per pigliare una runa in particolare bisogna andare a chiedere in ginocchio a una bimba a cui è stata data in affidamento la runa, e siccome non ce la vuole dare, allora dobbiamo andare a chiederla alla mamma
Un'altra runa ce l'ha il capo degli artigiani, e dobbiamo fare il giro delle sette chiese girando Britannia in lungo e in largo per costruire un cazzo di flauto di Pan (sul serio) perché dopo averci tritato le palle con l'imminente invasione possiamo prendercela comoda a trovare un fornitore di tronchi di legno, trovare un boscaiolo per tagliarlo, trovare un'artigiana per modellarlo e darlo al tizio in questione. Boh.
ma d'altra parte con sta faccia che ti aspetti |
Un'altra runa ancora è finita nella tana di un topo e nessuno riesce a trovarla, dunque bisogna reclutare un topo nel proprio gruppetto di avventurieri (il criceto intelligente di Lord British fa al caso nostro) e mandarlo a recuperare la runa. Un classicone da vero Avatar è portare il topo a puttane (e mai come in questo caso l'appellativo "zoccola" è appropriato).
Poi? Mmmh, vado a memoria. Ah sì, un'altra runa è stata affidata a uno che però nel frattempo è morto e bisogna chiedere al fantasma dove era andato a infilarla. Peccato che un bug del gioco (almeno credo) faccia sì che la magia "Seance" (seduta spiritica) non funzioni, e una volta sospettato chi è stato a far fuori il povero Quenton non si possa nemmeno fare giustizia (a parte ammazzando il tipo, cosa che comunque ci abbassa il karma). E dunque? Niente, la runa sta nascosta in un cesto nella casa di sua figlia.
E poi? Ah sì, nella città dedicata all'umiltà bisogna dirimere una lite tra gli abitanti in cui si fa a gara a chi è il più umile di tutti, e dunque l'avatar deve distogliere tempo dalla sua missione risolvendo le beghe paesane ed ergendosi a giudice, pronto a dire chi è il più umile di tutti.
Ma oviemente sono io, che ho un'umiltà straordinéria |
Insomma, già l'ho scritto, ma andare a risolvere i singoli problemini dei britannici è qualcosa che sicuramente ci fa sentire bene in quanto veri eroi di una visione del mondo che Morozov chiamerebbe "soluzionista", ma d'altra parte, il nostro fulgido esempio di virtù non fa altro che accollarsi i difetti degli altri, come un genitore poco paziente che anziché aiutare il figlio a capire dove sbaglia la lezione, gli fa direttamente i compiti. Voti più alti, meno tempo perso, e il figlio viene su fancazzista e viziato (a meno che a un certo punto non si senta in colpa e non inizi a fare da solo, ma non contateci troppo). E quindi? E quindi il genitore, tronfio della sua superiorità, può approfittarne per ricattare meglio la prole: tu non fai un cazzo, ti faccio tutto io, quindi fai quello che ti dico io e non rompere i coglioni. Viene da chiedere se l'Avatar in realtà non sia il braccio armato della dittatura di Lord British. "Non rompete i coglioni sennò non vi mando più l'Avatar a risolvervi i guai" dice il re per tenere buona la popolazione. E la popolazione è talmente assuefatta allo status quo che non può che chinare la testa, salvo, come forma di ribellione, andare a rifugiarsi tra le braccia di un culto simile a Scientology (in Ultima 7) che di fatto ripudia le virtù dell'Avatar. Sì, mi piace molto questa teoria. La teniamo.
Qui comunque non abbiamo ancora nessuna runa a portata di mano, da un moongate siamo andati a un altro moongate in cui i gargoyle ancora ci sono, stavolta quelli grossi sono due, e insomma KAL LOR! Che è la magia chiamata "Help", e che io chiamo "Tavò", perché ci riporta immediatamente al castello di LB, tutti guariti, al prezzo di qualche punto esperienza (credo). Sapete che c'è?
Basta con le rune e basta con la liberazione dei templi delle virtù. Si fottano i britannici! A suo tempo, con grande fatica e procedendo in maniera disordinata (l'Hazon Garzanti del 1974 era lì, ma di consultarlo per ogni singola parola, ecco, Kal Lor!) ero riuscito a liberarle tutte, e ora mi trovavo completamente bloccato. Fermata l'invasione, che si fa dunque? Boh! C'era sempre la storia del perché i gargoyle mi volevano sterminare e forse c'era anche da risolvere questa piccola divergenza di opinioni e far passare il tentativo di Richard Garriott di mandare un messaggio moralista come gli sketch finali di He-Man. Sì, forse, ma io ci avevo 13 anni ed ero pieno di fantasie di potenza, in cui ero sì l'Avatar e risolvevo i problemi alla gente di cui volevo l'amore, ma quelli che mi rompevano il cazzo li sterminavo. Sì, ero una persona di merda, e i videogiochi amplificavano. Bah! Basta così anche con i moongate blu, sperimentiamo il sassolino di ossidiana e usiamo il nostro comodissimo sistema di teletrasporto personale. Moongate rosso e come prima meta andiamo all'Isola dell'Avatar, dove si trova il Codice della Definitiva Saggezza (Codex of Ultimate Wisdom), trovato dall'Avatar alla fine di Ultima 4,e così facendo si è guadagnato il titolo di Avatar. È un po' tipo il manuale delle giovani marmotte, contiene tutta la saggezza del mondo e... l'accesso è vietato perché solo chi è in missione per conto di Dio può accederciviscicisici. Bene bene, teniamo pure la gente nell'ignoranza!
Piazziamo il moongate da un'altra parte ed entriamo nel tempio della Diligenza, che non è una carovana del far west ma è l'essere diligenti, una virtù dei gargoyle. Sì, amici, ci troviamo nel mondo dei gargoyle, che si trova sull'altra faccia del pianeta Britannia, che eccezionalmente per questo episodio è piatto. Come fa Shamino a sapere in che tempio dei Gargoyle ci troviamo? Boh!
Questo è il tempio della Passione, altra virtù dei gargoyle. Ogni dungeon è un po' allegorico, ma sticazzi. Ci sono paludi velenose nel dungeon, per non restare avvelenato mi approprio degli stivali da palude di Iolo.
Peccato, però, che non ci siano stivali da lava, e Giulio si scioglie. Nell'oscurità dell'oltretomba, Andreotti subito mette le mani avanti e dice "Guardi, rispondo di tutto tranne che di Pecorelli e della mafia. Di tutto il resto sì, però." San Pietro lo guarda storto e dice "KAL LOR!" e con i punti esperienza azzerati, Giulio ricompare davanti a LB. Vediamo l'altro tempio dei gargoyle?
Il controllo. Perché ci sono tante leve, capito? Bah. Mi sono rotto. Andiamo a sterminare un po' di gargoyle.
Che fanno, non attaccano? No, parlano, ma non conosciamo la lingua. Ops! "È importante sapere le lingue, ma è ancora più importante sapere ciò che si dice."
Più tardi.
Ah, riconoscete questo posto? Lo abbiamo visto nella intro, qui è dove i Gargoyle hanno cercato di sacrificare Andreotti per punirlo delle sue offese alla moda. Pensare che i figli Stefano, Lamberto, Serena e Marilena lo prendevano per il culo per i suoi cardigan da casa chiamandoli "le giacche da pervertito".
E no, niente, non si può girare per il villaggio dei gargoyle senza venire linciati dai gargoyle senza ali. A questo punto un bravo avatar si chiederebbe: ma perché ce l'hanno con me? Avrò mica fatto qualcosa? È un'ottima domanda, che al tempo non mi ero posto.
Gironzolando di qua e di là troviamo un gargoyle che sembra uno senza ali, ma è in realtà un gargoyle con le ali, però bambino. Non parla tanto bene la nostra lingua, e si presenta come Beh Lem, e subito la mente non può non andare a
con la scimmia-pipistrello al posto della farfallina tatuata |
E diciamocelo, ho sempre avuto l'impressione che la qualche anno fa onnipresente BehLen Rodriguez avesse un non so ché di inumano, nei lineamenti (e non parlo dei possibili ritocchini estetici. Parlo proprio di "uncanny valley". Magari è un gargoyle tipo quelli della Disney e di giorno si trasforma in statua). E potrei raccontarvi di quella volta che, grazie alla mia conoscenza di Ultima, avrei potuto conoscere sua sorella Cecilia, ma siccome sarebbe l'unica storia interessante di questo articolo, non ve la racconto.
Subito vicino a Beh Lem, c'è una caverna, il dungeon Hythloth, in cui si trova tale Capitan John (senza la E). Johne (con la E) era un personaggio fondamentale in Ultima 5, ed era quello che ci spiegava l'oriigne dei tre cattivi. Ma io ovviamente tutto questo non lo sapevo e non avevo la più pallida idea di come fosse l'episodio precedente a questo. Anche graficamente, intendo dire, eh. Comunque come nel precedente episodio, John è l'addetto all'esposizione (lo "spiegone", dicono i giovani). Praticamente, alla fine di Ultima 4, l'avatar ha trovato il codice della saggezza definitiva, quello che è stato messo dietro una fotocellula che impedisce il passaggio a chi non è in missione per conto di Dio, ok? Bene. Appena trovato il codice, Lord British ha detto "benone, mi sei stato utile, ora ciao vez" e ci siamo trovati teletrasportati sulla terra. Dopodiché Lord British ha mandato il Gran Consiglio dei Dieci Assenti a recuperare il codice e la cosa ha messo in moto una serie di movimenti tettonici che hanno devastato il mondo dei gargoyle (notare che in Ultima 4 e 5 il mondo dei gargoyle era sotterraneo, in un pianeta sferico, in Ultima 6 si trova sull'altra faccia del pianeta, che è piatto. Ne so quanto voi.)
Insomma, per via del fatto che abbiamo trovato il codice e innescato la catena di eventi che hanno distrutto il loro mondo, i gargoyle ci odiano e vogliono ucciderci. Dice la profezia gargoyle che il loro mondo sarebbe stato distrutto da un falso profeta e soltanto il sacrificio del falso profeta avrebbe salvato quello che resta del loro mondo. Ah, ecco perché ci volevano ammazzare, capito? Capito. John ci regala un corso di lingua Gargoyle e subito la mia memoria zompa ad un'improbabile pubblicità. Quale? Presto detto:
A parte l'espressione da morto di figa del tizio riccio e la faccia bavosa del tizio che sa l'inglese (al giorno d'oggi una cosa del genere sarebbe da denuncia per molestie sessuali, e la denuncia sarebbe GIUSTISSIMA) ma veramente c'era gente che sperava di trombare grazie al modo con cui dice "E TIPICAR ITARIAN DÈSH"? Ma veramente ci prendevano per il culo così? Ma io spacco tutto, mannaggia to the shit! Ma nella mia lista di gente da scannare in quanto Avatar, tanto sfigato sulla Terra quanto puténte a Britannia, c'erano pure loro.
"You study the scroll!" Mannaggia quanto ho odiato quel comando. Usavo la pergamena e voilà, C2 in gargoylese scritto e orale come niente. Ora una cosa di cui mi vanto abbastanza è l'essere sempre stato in grado di apprendere rapidamente, ma per certe cose che proprio tavò di farmi entrare in testa il pensiero alla frase "You study the scroll!" mi faceva rosicare in una maniera che non vi dico.
Ora comunque con Beh Lem ci capiamo, ed è abbastanza amichevole. Anzi, pure troppo, visto che si unisce al nostro gruppo. Oh, almeno è forte, e ha il boomerang. Sempre meglio del bambinetto rompicazzo di Ultima 7. A differenza del bambinetto rompicazzo di Ultima 7, il padre di Beh Lem è [SPOILER] vivo [/SPOILER] e si chiama Valkadesh,e vive per i cazzi suoi nei sobborghi dell'ultima città rimasta. Andiamo a trovare Valkadesh...
...che non è proprio minaccioso come vengono dipinti i gargoyle. Ha la presenza fisica di Fanfani. "Fanfani che però è un cavallo di razza della DC, almeno così è stato definito." dice Giulio. "Noi i cavalli li mangiamo" dice Beh Lem, che non ha capito il discorso. Fanfani, da bravo cattolico di centrosinistra, dice a Giulio che c'è una sola cosa da fare per salvare il mondo. Sacrificarsi, arrendersi! "No - dice Giulio - non si tratta coi brigatisti." Ma siccome nella lingua gargoyle il sacrificio vuol dire anche sacrificio di cose, il che ci impedirebbe di tirare le cuoia, allora Giulio a malincuore accetta...
...e andiamo ad arrenderci al cospetto del presidente della repubblica gargoyle, Draxinusom, che a volte è re, a volte è inquisitore, non si capisce. Comunque Andreotti si arrende e Draxinusom per vedere se Giulio si è veramente arreso lo sfida a mettersi una collana che poi non si può più togliere. Una volta messo l'amuleto della sottomissione, parte il contatore per quando sarà il momento di effettuare il sacrificio. (Contatore rigorosamente fermo, ma noi non lo sappiamo).
Naxatilor è il più saggio dei gargoyle, e quindi andiamo a vedere se si può fare sta cosa del sacrificio senza far male a troppa gente, nella fattispecie senza far male ad Andreotti. Botta di culo vuole (ma ce lo hanno il culo i gargoyle) che il sacrificio delle cose, che dicevamo è un ottimo surrogato del sacrificio di giulio, significa prendere il Codice e non distruggerlo ma rimetterlo nel vortice extradimensionale in cui si trovava, prima che il Gran Consiglio dei Dieci Assenti lo pescasse. Semplice, eh? Ebbene sì, amici, torniamo sempre al soluzionismo di Morozov! Questo è un gioco sul razzismo: i gargoyle sono mostruosi e sembrano volerci invadere, ma in realtà è solo l'atto disperato di una popolazione distrutta dalla hybris dei Britannici. E fin qui tutto bene, gran bella metafora. Ma visto il fatto che tutto ciò possa essere risolto con una catena di do ut des in cui si raccolgono un "mcguffin" dietro l'altro e si trova la soluzione in cui tutti vincono senza fatica, beh, allora mi sento di dire che Richard Garriott sia il classico prodotto dell'industria informatica in cui ogni cosa che non va al mondo è una issue che si risolve con un'azione troppo semplice per essere veramente benefica! Non me ne frega un cazzo se Uriel Fanelli mi legge e mi dà del farlocco umanista, me ne fotto! Ridurre delle persone (perché i gargoyle sono alla fine persone piuttosto brutte che parlano coi verbi all'infinito e senza soggetto) a macchiette, a pedine di un action plan degno della più superficiale delle riorganizzazioni aziendali fatte da Deloitte, è una forma di semplificazione che del razzismo stesso è la radice! Fanculo. Sapete che c'è? Mi sono rotto il cazzo!
Questo gioco è un'enorme delusione, dal punto di vista narrativo. Dal punto di vista della giocabilità resta comunque gradevole, eh, ma il fatto che ora sappia leggere l'inglese in maniera tale da capire a fondo la trama, beh, vaffanculo! Iolo?
"Sì, Giulio?"
"Spam spam spam humbug" dice Giulio, con gli occhiali calati sulla punta del naso, leggendo da un pizzino passatogli dal cardinale Fiorenzo Angelini.
A fronte dell'inserimento di questo codice il cervello positronico di Iolo rebootta e riparte in modalità provvisoria. Il firmware del nostro bardo balestriere è aggiornato all'ultima versione (ora infilandogli due dita nel naso e una nel culo fa lo screenshot) e quindi prendiamo il menu sviluppatori, con cui procurarci tutti gli oggetti che ci serviranno, tra cui...
...una mongolfiera. Perché? Semplice, per attraversare una piccola catena montuosa al di là della quale c'è il tempio della singolarità, il luogo più sacro della civiltà dei gargoyle. Tanto sacro che solo i gargoyle superiori (quelli che possono volare) possono accedervicisivici. Noi non possiamo volare, non abbiamo il tappeto volante di Ultima 5, e quindi dobbiamo fare un giro infinito per raccogliere tutti i pezzi della mongolfiera. Bah! Grazie a Iolo, che è una specie del gatto Doraemon, che tira fuori dal buco del culo ogni cosa possibile immaginabile, ci appropriamo subito di una mongolfiera completa, e attraversiamo quel monticello basso basso. Penso che con un buon paio di scarponi dalle suole Vibram l'Avatar ci sarebbe arrivato senza problemi, ma archiviamo tutto, come al solito, sotto "sospensione dell'incredulità". Certo, come già detto la grafica è in quell'ingiusto mezzo tra il dettagliato e lo stilizzato in cui non si capisce mai a che punto l'incredulità vada sospesa. Beh, sticazzi.
Parliamo con il tempio, e dopo averci fatto la solita domanda in cui dobbiamo rispondere che cerchiamo la soluzione win-win (per usare un'espressione tipica dei nostri tempi), veniamo invitati ad andare nei vari templi gargoyle: controllo, passione e diligenza. Gli altari hanno l'aspetto dei nemici di ultima 1, 2 e 3 e anche qui è stata fatta una retcon pazzesca, ma sinceramente non andiamo a impelagarci in 'ste discussioni. Sappiate solo che senza aver meditato qui non abbiamo la missione per conto di Dio che ci permetterà di andare a cercare il codice. E quindi sì, amici, non solo il codice è consultabile a monculi di sotto, un'isola piena di vulcani difficilmente raggiungibile, ma per accedervicisicisi (basta) dobbiamo farci dare la benedizione da un altare che si trova presso una razza misteriosa e apparentemente nemica! Bella stronzata, questa saggezza definitiva! Iolo?
"Sì, Giulio?"
"Spam spam spam humbug"
"Bip."
Il "quest flag" è attivato e voilà, i due guardiani di pietra non ci cacano il cazzo e finalmente possiamo leggere il codice...
Dunque, che si fa? Una volta liberati tutti i templi dai gargoyle, bisogna prendere le pietre lunari e metterle dentro un cubo nero, il "Vortex cube". Dopodiché bisogna prendere due lenti, una fatta dai gargoyle (viola, convessa) ed una britannica (blu, concava) e metterle in mezzo ai due bracieri in modo che la luce della singolarità e dell'infinito puntino entrambe sul librone. Fatto?
Una volta fatto, lo stesso Codice ci dice che per farlo tornare da dove è venuto, bisogna "usare" il cubo. Usare? Usiamolo. Interagiamolo. Immaginiamo l'avatar che si siede sul cubo (anche perché è stato in giro fino ad ora) e Dupre e Shamino che gli dicono "Presidente, stia dritto". "Sto tanto comodo così" dice Giulio, ma improvvisamente un turbine magico fa sparire il codice!
Ed è solo ora che compare un moongate rosso: Lord British, il cui fancazzismo è di per sé una missione per conto di Dio, compare all'improvviso nella stanza seguito da Nystul che in questo gioco è uno stereotipo antisemita. Per mantenere l'ottica per cui il re di Britannia è un ingrato di merda, dopo non aver fatto un cazzo per tutto il gioco subito si inalbera perché il codice è sparito.
Ma ehi, si parlava di soluzionismo morozoviano, no? Sticazzi del codice, per ogni problema c'è una app! Prendi questa lente e puntala verso il simbolo del Codice, LB. Lui esegue ed effettivamente ecco il codice, chiuso. Avete capito come va a finire, no?
Eh sì! È ora del sacrificio, ladro! dice Draxinusom che non si è capito se abbia il culo, ma di certo il cotonno non ce l'ha. A questo punto, da bravi democristiani, risolviamo con il più classico dei compromessi che non fanno veramente felice nessuno. Volete la saggezza definitiva? Semplice, dovete aprire il codice che si trova nello spazio puntandoci contro le due lenti, così siete costretti a stare l'uno con l'altro e a capirvi, a volervi bene, e a collaborare! Tié! Qui siamo ben oltre la Democrazia Cristiana, qui siamo a livelli di cerchiobottismo degni di un editoriale di Sergio Romano !
E insomma, tutti vivono felici e contenti: Draxinusom e Lord British costretti a rompersi i coglioni a vicenda quando vogliono consultare il manuale delle giovani marmotte e quindi costretti a farsi i cazzi l'uno dell'altro. Me li vedo proprio, i due.
"LB, venire a vedere il codice che dover leggere una cosa."
"Non ora, sto giocando col mio topo parlante."
"Solo due minuti, promettere."
"Che palle Draxinusom, va bene, andiamo" *zap*
"Chiedere cortesemente di non guardare."
"Ok, ma... ehi! Come cucinare gli esseri umani? Sul serio, Draxinusom?"
"Avere finito i cavalli."
Vabbè. E in tutto questo, l'Avatar è stato spedito a calci nel culo sulla Terra, dove tornerà a fare la vita da nerd sfigato a fantasticare sulle sue belle avventure in un mondo lontano lontano, con la gente che lo venera come un eroe, pensando che la vita vera sia come a Britannia, in cui ogni cosa funziona con la mentalità da script che gestisce un personaggio non giocante: se-questo-allora-quello, il problema del determinismo che io, quando ero piccolo e non lo vedevo riflesso nella vita reale, trovavo causa di ansia. Accidenti! Sarei ipocrita se dessi la colpa a Richard Garriott, ma nel dubbio vaffanculo, Richard Garriott. Prossimo gioco!
È merda? No. La grafica è semplicistica e pure così così, la storia è stucchevole e mi fa incazzare, ma non si può negare che il gioco sia divertente e che comunque, avendo il tempo, sono certo che mi ci attaccherei
Ci rigiocheresti? La frase chiave nel paragrafo precedente è "avendo il tempo"
Bella la pubblicità della DeAgostini che ci dipingeva come un popolo di allupati. Ma mi si è rotto il browser o l'hai caricato senza l'audio ? mi sarebbe interessato sentire la pronuncia...
RispondiEliminaAnonimo Amighista
ops! Sistemato, grazie
EliminaGrazie a te per aver messo l'audio. Rabbrividisco guardando la faccia di quello che "conosceva l'inglese" che accoglie la ragazza in casa annuendo con la testa e facendo l'espressione giudicante da "ammazza quanto è bona"... La ragazza avrebbe dovuto scappare a gambe levate, anche considerato che subito dopo la afferra per il braccio sinistro e poi la prende a braccetto (come ti permetti se nemmeno la conosci?) e lei invece ci va pure a cena (dove sicuramente il tizio le avrà messo della droga nel cibo). Mi sa che questa pubblicità da sola è un bell'antidoto al nostalgismo.
EliminaAnoninmo Amighista