Per introdurre il gioco di oggi, devo mettere in chiaro tre cose che personalmente trovo abbastanza scontate, ma che non tutti sono in grado di accettare, e ipocritamente negheranno. Ma siamo qui per fare autoanalisi collettiva e quindi dobbiamo dirci anche verità che di primo acchito possono sembrare scomode e che però è necessario evidenziare.
La prima: so che siamo in mezzo a un'emergenza sanitaria e vista la natura del gioco di oggi potrei fare un sacco di battutine e riferimenti alla situazione in corso per una facile captatio benevolentiae da comico di Zelig diretto a un'audience che trova il tg di Mentana troppo difficile da capire. Ma non lo farò, non tanto perché ho scritto questo articolo quando l'emergenza sanitaria ancora non c'era, ma per il fatto che voglio rendere questi articoli atemporali, fruibili anche in futuro, senza che dobbiate ricordarvi di quello che succedeva quando è stato pubblicato. E poi magari voi ci siete stati molto male, fisicamente o psicologicamente, e non mi va in questo periodo di infastidire il pubblico con battutine superflue che peraltro, gira e rigira, sarebbero sempre le stesse.
Quindi dai, possiamo essere meglio di così.
La prima: so che siamo in mezzo a un'emergenza sanitaria e vista la natura del gioco di oggi potrei fare un sacco di battutine e riferimenti alla situazione in corso per una facile captatio benevolentiae da comico di Zelig diretto a un'audience che trova il tg di Mentana troppo difficile da capire. Ma non lo farò, non tanto perché ho scritto questo articolo quando l'emergenza sanitaria ancora non c'era, ma per il fatto che voglio rendere questi articoli atemporali, fruibili anche in futuro, senza che dobbiate ricordarvi di quello che succedeva quando è stato pubblicato. E poi magari voi ci siete stati molto male, fisicamente o psicologicamente, e non mi va in questo periodo di infastidire il pubblico con battutine superflue che peraltro, gira e rigira, sarebbero sempre le stesse.
e non hanno mai fatto ridere |
Quindi dai, possiamo essere meglio di così.
La seconda: tutti ci siamo cacati addosso e ci siamo coperti gli occhi durante una o più scene di quel film fighissimo che è "Salto nel buio" di Joe Dante. Che se da un lato Dennis Quaid in stato di grazia che viene miniaturizzato e guida un batiscafo nel corpo di quel coglione di Martin Short è concettualmente una figata nel 2020 così come nel 1989, scene come il rampone sparato nel bulbo oculare del suddetto Short sono roba da svenire. Ecco, ho già un mancamento ora che mi ci fate ripensare. Brrr.
Tipo così. |
La terza: in "Siamo Fatti Così" (o "Esplorando il Corpo Umano", se come vide, il personaggio di nome "Kira" o "Pti", insomma la tizia mora dalla carnagione scuretta, era una figa pazzesca e tutti noi maschietti eterosessuali in prepubertà avremmo voluto pisellarla in maniera non dissimile alla puntata in cui, con un'incomprensibile supercazzola scientifica, il coito veniva annacquato in una definizione degna dell'enciclopedia Peruzzo-Larousse a cui mancavano ancora una milionata di fascicoli.
L'unica immagine non "Rule 34" che ho trovato era il francobollo delle poste francesi dedicato alla serie di Barillé, il quale sono certo che avesse soprannominato il suo uccello "Pierrot". |
Quindi sì, come avrete ben capito, oggi si parla del viaggio nel corpo umano. Di PC Uomo ne ho già parlato, di quell'altra roba in cui si andava a trapanare il cranio della gente ne ho pure parlato, oggi ci inzaccheriamo nella melma della multimedialità ed entriamo nel cervello di uno sviluppatore di software del 1993 che si trova all'improvviso con 650 megabyte da riempire. L'ho già detto, lo so, ma rendetevi conto di quello che succede quando si è sempre cercato di fare economia e a un certo punto tutti i vincoli saltano. O si impazzisce in un senso, cercando di riempire il più possibile queste nuove praterie senza stare a chiedersi che cosa è utile e che cosa non lo è, oppure si applica la logica delle economie portata all'estremo, si muore di inedia per iperstrategizzazione, ci si perde in quello che viene chiamato, in gergo, bikeshedding (si veda, a proposito, la "Legge di Parkinson sulla trivialità", un malanno che flagella l'organizzazione per cui lavoro al momento della stesura di questo articolo) e il progetto diventa "vaporware". Il gioco di oggi appartiene alla prima categoria, e dunque vediamo che scatta nel cervello dei nostri sviluppatori che si trovano di fronte a uno spazio su disco incommensurabile per gli standard del tempo.
E per ogni transizione da una stanza all'altra, 20 secondi non skippabili di Full Motion Video! |
Ecco, sì, coincidenza vuole che il gioco in questione parli proprio di un viaggio nel corpo umano. Poi potrei stare ad autofellaziarmi sul fatto che la migliore rappresentazione di un viaggio nel corpo umano era "Viaggio Allucinante" (Richard Fleischer, 1966) con Racquel Wech e Stephen "Messala" Boyd, ma ci avevo provato una volta a guardarlo e i primi 20 minuti andavano avanti senza che nessuno dicesse una parola perché il film era troppo intento ad autocompiacersi degli effetti speciali. O era "2001 - Odissea nello spazio" ? Non ricordo. Oh beh! Ho detto abbastanza per questa introduzione. Sigla!
Psygnosis! Con il logo della civetta disegnato da Roger Dean. Che bello, ragazzi. L'ultima volta che ho postato questo logo era in occasione di Destruction Derby, articolo piuttosto riflessivo che voi senzadio non vi siete minimamente cacati. Da un lato mi deludete, da un altro lato comunque grazie di non aver scritto banalità azzerbinite come le prefiche del noto blog nostalgista. In fondo preferisco di gran lunga i silenzi e le critiche piuttosto che roba che a livelli di contenuto non aggiunge niente. A parte questo, tenetevi da parte Roger Dean che ci torniamo, eh?
Microcosm! Il gioco mi fu regalato da un mio amico per il mio compleanno (credo fossi in seconda liceo) in edizione ultraeconomica e fu l'ultimo regalo che mi fece prima che ci perdessimo di vista. Un po' mi dispiace, ma d'altra parte così è la vita e mi rendo conto che durante l'adolescenza non devo essere stato propriamente gradevole, come persona. In ogni caso, la prima cosa che mi saltò in mente fu un trip antinostalgico di qualche anno prima, ovvero questo:
maronn' che odio |
Un libretto di spartiti per me completamente cacofonici e dal potentissimo effetto scoglionante, che per un periodo dovevo imparare come compito per la settimana delle lezioni di pianoforte. Una roba che mi faceva morire dentro. Cazzo, almeno la Czernyana aveva un minimo di senso! L'unico effetto positivo del tentare di suonare (male) l'opera di Bartok fu l'ingrossamento dei coglioni che diventarono di misura superiore alla media, cosa che ha permesso di impressionare molto le signore. Ma dal momento in cui ricevetti Microcosm a quando avrei infatti impressionato le suddette signore ci sarebbe voluto ancora un po'. Divago!
Ed ora i crediti! Ho fatto un po' di montaggio perché ogni schermata è intermezzata da anteprime delle animazioni del gioco, tra cui roba che pare anche piuttosto avanti. Mi sa che per gli impediti come me che non riescono ad andare oltre al secondo livello i ragazzi Psygnosis si sono sentiti in dovere di dare un po' di zucchero per gli occhi. Notare anche tra i crediti la musica composta da Rick Wakeman, storico tastierista degli Yes, cosa che conferma la Psygnosis come la software house più prog-rock di tutti gli anni 90, tra il logo disegnato da Roger Dean (che ha firmato una buona parte delle copertine degli album degli Yes, nonché il loro logo) e appunto le collaborazioni con i vecchi scorreggioni del virtuosismo del sintetizzatore e degli assoli di durata infinita.
E questo ve lo dice uno che viene sistematicamente preso per il culo dalla moglie perché ogni tanto mette su "Roundabout", con il magnifico assolo di organo di Rick Wakeman, roba a detta sua pallosissima. (Mia moglie, ovviamente, non ha mai fatto pratica di pianoforte con la roba di Bela Bartok). Ma vogliamo ascoltare un attimo il tema di Microcosm composto dal gigante biondo di Perivale?
Beh, ecco, diciamocelo: questa qui la scrivevo pure io. Ma nel 1993 Wakeman aveva grossi problemi finanziari a causa di una visita inaspettata dell'Agenzia delle Entrate inglese, che lo costrinse a saldare qualcosa tipo 70.000 sterline in una botta sola, e lui, che aveva sempre investito la sua liquidità in maniera molto creativa, dovette fare soldi in fretta vendendo i diritti d'autore sulle sue precedenti composizioni. Posso immaginare che ora che era diventato più o meno nullatenente, avesse bisogno di cash rapido e non faticoso (il fatto che questo brano compaia solo nella versione PC e FM-TOWNS, mentre nelle altre sia stato sostituito sospetto che c'entri qualcosa con i problemi di licenza di cui sopra). Vabbè, dai, gliela perdoniamo.
Sorvoliamo anche sulla tremenda somiglianza tra Wakeman e una mia conoscente che ha la particolarità di apparire in ogni foto come se fosse una pubblicità progresso sui danni della metanfetamina, cosa che tempo fa divenne un tormentone tra alcuni miei amici, e proseguiamo.
Ah sì, ecco gli screenshot di anteprima che ho tagliato dai crediti. Beh, che dire? 3D Studio dei primi anni 90 come se piovesse! Texture spalmate in allegria, ma si capisce che dietro c'è impegno: nella CGI dei film moderni, invece, è tutto tirato via come se nei reparti effetti speciali ci fosse Rick Wakeman abbisognante di soldi facili e rapidi, e i mezzi ci sono, ma non c'è l'impegno. E l'effetto è ben peggiore. Dico bene?
Ah - ha! Secondo titolo! A riprova del fatto che il primo è stato messo dal publisher, come aggiuntina specifica della versione PC, suppongo. Con Rick Wakeman in sottofondo da scrivere sulla scatola per attirare più gente. Qui il gioco vero inizia, l'aggiuntina ex-post di Rick Wakeman non c'è e finalmente si parte. Però ecco, l'animazione è molto bella e veramente non ho nulla da dire. Proseguiamo?
Sistema BATOR - pianeta BODOR. Mi chiedo se i sistemi vengano colonizzati in ordine alfabetico. Sarebbe una bella ottimizzazione, no? Sono anche moderatamente certo che una mia ex morosa che in un certo periodo forgiava per me soprannomi mettendo lettere a caso mi abbia chiamato sia "Bator" che "Bodor" e la cosa non mi ha fatto piacere.
Ma noi ce ne sbattiamo le palle delle sfighe sentimentali dell'ex videogiocatore del passato, perché è tempo di Full Motion Video! Yeah! Dal sole del sistema Bator scendiamo nell'atmosfera del pianeta Bodor, che è super-urbanizzato in maniera non dissimile da bladeru*YAHWN* scusate, mi viene sempre lo sbadiglio furioso quando qualche gioco di fantascienza "Dark & Gritty" copia Blade Runner nell'estetica. Anche se, devo dire, in questo caso, la somiglianza è tollerabile, anche per la semplicità di certe texture di grattacieli sul davanti che fa effetto chromakey e mostra i gratacieli dietro. Dai, è pittoresca questa ingenuità. Più in stile Megarace che in stile Time Commando. Dai, la perdoniamo, mi sento in buona oggi.
Scendiamo in strada e vediamo un'edicola con giornale cartaceo (sì, lo so: colonizziamo lo spazio ma abbiamo ancora la carta). "AXIOM vs CYBERTECH" titola il Bodor Daily News, che insomma nel futuro ci sono le megacorporazioni, le multinazzzzzionali, e sono in guerra tra loro. Un po' come se durante la Seconda Guerra Mondiale, ogni giorno tutti i giornali titolassero "Forze dell'Asse contro Alleati" per ricordarci i fondamentali. Mi piace anche come sotto la testata ci sia la pubblicità "Win Big Money", o c'è scritto "Win Bio Money"? Visto il tema del gioco, sarebbe intrigante pure la seconda. L'articolo di spalla dice "Gene Cause Traced" e non ho idea di cosa voglia dire. Comunque, per Bodor c'è del movimento, un sacco di camion militari...
...tutto intorno alle industrie della Cybertech. Che, a quanto capisco, è la meno peggio delle due multinazzzionali in guerra. Il che mi inquieta un po' perché la mia tastiera MIDI è della Axiom quindi ho finanziato i cattivi. Vi rincuoro comunque dicendovi che con quella tastiera non ci suono Bela Bartok.
Sul palazzo della Cybertech ci sono soldati di guardia, ma proprio soldati veri, cioè attori digitalizzati! La risoluzione è così bassa che non si capisce molto, ma sono tutti molto circospetti per l'imminente arrivo di un elicottero.
Ed eccolo che arriva! O meglio, credo che si intraveda qualcosa in mezzo allo syline, o meglio così sembra vedere una soldatessa non troppo dissimile dalla mascolinissima Nancy Allen di Robocop. Ma arriva 'sto elicottero dunque?
Eccolo! Non capiamo se la soldatessa sta salutando o si sta parando la faccia dal vento che emana l'elica, ma in realtà non capiamo tanto. Non penso ci capissero tanto neanche gli autori, dato che la scena è buia e in bassa risoluzione. Ma sticazzi, 1993 + Full Motion Video = Polluzione! Sì, certo, le fecali riviste di settore non daranno il solito entusiastico 95% (si fermeranno sull'80%) ma la gente vuole vedere video sul computer! La gente esce i soldi ed è questo quello che conta!
E niente, la parata dell'elicottero continua. Che l'elicottero sia della Axiom? Se sì, che aspetta ad aprire il fuoco? Sta forse dicendo "Amici state attenti e preparatevi che io sono solo di scorta a un altro elicottero più importante?" Sì, più plausibile, la prendiamo.
Ah, l'esoscheletro meccanizzato. Un classicone! C'era un periodo, penso attorno a quando il gioco mi fu passato (che a sto punto direi essere il 1996 o il 1997) in cui numerose persone si stracciavano le vesti per il concetto di "mech", che nel frattempo erano usciti mille giochi tutti coi mech. Mechwarrior 2, ve lo ricordate? Earthsiege? Shattered Steel? L'italianissimo Iron Assault? Ecco. Per seguire la moda ne avevo consumati pure io un sacco, ma non ci ho ancora rigiocato perché sono tutti ammassati in un angolino polverosissimo della mia memoria che non ho ancora iniziato a ripulire. Prima o poi, tavò permetendo, ci arrivo.
Allora, ecco! Avevo ragione! Un altro elicottero è in arrivo e stavolta pare un trasporto civile. Forse sì, l'altro elicottero (che passa da destra dello schermo) era davvero la scorta. Vedete? Con qualche decennio a disposizione ce la si fa a capire le cose! Comunque, detto tra noi, quanto fa "Bryce 3D" la texture sull'edificio a pianta circolare di sinistra? Eh?
Ecco sì, l'elicottero civile è un elicottero con la croce rossa sopra. La visuale si sposta pure all'interno dell'elicottero e queste sequenze d'azione che creano la suspense con gli elicotteri mi fanno osar dire che questo è un tentativo di imitare Michael Bay due anni prima che Michael Bay inizi a fare film. Senza la parte delle esplosioni, ovviamente.
Ah, commovente questo bluescreen, roba che neanche la cravatta di Felice Caccamo. Il segnalatore agita le lanternine per fare atterrare il nostro elicottero della Croce Rossa e...
...e intanto atterrano anche gli altri elicotteri? Non capisco. O forse questo elicottero nero è veramente della Axiom e apre il fuoco? Ragazzi, non si capisce un cazzo, ma tutto questo è Full Motion Video, e si suppone che sospendiamo la nostra incredulità di fronte a tutti i pixel che si muovono all'unisono!
Ok, dicevamo, è atterrato e... qualcuno fa una telefonata? Bella anhe la mise che anticipa gli sfigati che di lì a sei anni vorranno atteggiarsi a Keanu Reeves in Matrix. Altri soldati scappano via impauriti, e un altro si gira e chiaramente non ha capito un cazzo di quello che sta succedendo. Quel soldato è tutti noi.
L'elicottero della croce rossa sprofonda nelle viscere della terra di Bodor, e sopra di esso l'altro elicottero finalmente arriva allo stabilimento. "Sciecondo a me" la forma esotica dell'ultimo elicottero significa che contiene i nostri rivali più cattivi. "Sciecondo a me" detto con accento ferrarese era la classica introduzione di un dirigente dal marcatissimo accento ferrarese ogni volta che gli spiegavo quello che intendevo fare del suo importantissimo sistema informativo: "Sciecondo a me - diceva - voialtri sctate cercando di buttarmeuo al culo". È una persona molto genuina, e per essere un dirigente ha un discreto senso dell'umorismo, tant'è che potevo pigliarlo per il culo senza peccare di lesa maestà: ma d'altra parte quando raccontava dei piscina party che faceva coi suoi amici in cui si sfidavano a chi mangiava il peperoncino più piccante è chiaro che qui si sta facendo un cross a porta vuota.
E ci spostiamo su uno schermo di computer dalla grafica particolarmente obsoleta per questo futuro. La divisione medica della Cybertech ha portato in questa sede tale Tiron Korsby ad essere operato di rigenerazione dei tessuti da parte del dottor R. Knowles. Dev'essere una roba come quella dei milionari che fanno di tutto per mantenersi giovani in eterno, tipo quell'omiciattolo di Ray Kurzweil che si fa fare il lavaggio del sangue, o Gianluca Vacchi che si immerge nella vasca di ghiaccio per rallentare l'invecchiamento, o Richard Gere che si fa lo sbiancamento anale (perché i criceti sporcano) o George Clooney che si fa stirare le rughe dello scroto.
E sì, macchinari medici futuristici fanno lo scan tridimensionale del corpo di questo Tiron Korsby e sembra essere tutto molto tecnologico. Io il massimo che ho fatto era una TAC perché il mio dottore si era convinto che avessi un sasso nei reni, invece non ce l'avevo. Peraltro, quando ho fatto la TAC mi ero dimenticato che ero andato all'ospedale indossando le mutande che avevo usato quando ho dato di bianco in casa e, nonostante fossero pulite, erano color verde pisello con chiazze di vernice qua e là. Mi chiedo che cosa abbia pensato il radiologo.
E finalmente, il dialogo! Il dottor Knowles, probabilmente lontano parente di Beyoncé, sta lì che sta iniziando lo sbiancamento anale di Tirone Korsby (che diciamocelo, è un pezzo grosso della Cybertech, sennò non avrebbe i mezzi per smobilitare un esercito per schiarirgli l'orello) e subito arriva un bellissimo uomo che per lavoro fa il sosia di Frank Zappa (morto peraltro nel 1993, casualità?) ma che in realtà somiglia di più a Stefano Belisari detto "Elio" con un paio di baffi abbastanza inguardabili. Insomma salta fuori che Knowles non sopporta Korsby perché non ha mai voluto mettere in pratica le sue idee geniali, e quindi ha deciso di collaborare con la malvagia Axiom, qui rappresentata da Frank. Dunque, a causa del tradimento del buon dottore, il colore del buco del culo di Korsby non farà pendant con la cravatta? OH NO!!!
Ma Frank non è del tutto convinto che il dottore faccia bene il suo lavoro, e quindi si porta dietro due tirapiedi muniti di bellissime code di cavallo da amministratore di database / pornodivo anni 90. Fai quello che devi fare, dice Frank, e poi ti porteremo alla Axiom, dove ti aspetta la poltrona di Vicepresidente! Ah, questi carrieristi senza scrupoli. Però almeno possiamo ammirare il fatto che per avanzare di carriera il dottor Knowles fa qualcosa! Quellli che beccano promozioni non facendo un cazzo per il semplice fatto che non causano problemi li prenderei a calci in culo per un'ora ad orologio fermo.
Intanto che Knowles fa quello che deve fare, però, le porte si aprono e la sicurezza della Cybertech fa fuori i due sysadmin palestrati (e probabilmente pure Frank Zappa e il dottor Knowles). Ma è troppo tardi, qualcosa è stato iniettato. Cosa?
Non lo sappiamo, ma il becchino della Cybertech trova la fialetta incriminata con su scritto bello in grande AXIOM, perché è importante non lasciare mai tracce. Bello anche come la Axiom, stando al prefisso numerico presente sulla fialetta, abbia la sede sociale in provincia di Bologna. Magari in Via Piemonte 7/F, sulle ceneri dell'ex capannone che ospitava la CTO? Non voglio impedirmi di sognare.
E finalmente, il briefing! Forse capiremo qualcosa. Ecco, quello che capiamo è che nel futuro la gente è in uno stato di forma inguardabile. Un panzone con una protesi oculare e un serio problema di contorni ci introduce la situazione. Ebbene, Korsby è effettivamente il presidente della Cybertech, e Frank e i due cazzoni con la coda di cavallo erano effettivamente della Axiom. Quello che il dottor Beyoncé ha iniettato a Korsby era un dispositivo di controllo mentale più altri sistemi di difesa che impediscono a Pierrot e soci di lanciare quei robottini paracadutisti che sono gli anticorpi e far fuori il dispositivo estraneo per il controllo della mente. Verremo miniaturizzati, iniettati nella vena cefalica nel braccio (esiste, ho controllato. Bravo, gioco!) e da lì dovremo decidere se andare nel femore o nella vena cava superiore, per poi arrivare al cervello. La Cybertech ha imbottito Korsby di minuscole installazioni che serviranno come basi d'appoggio per la nostra nave miniaturizzata. Chiaro che se falliamo, Korsby è finito e la Cybertech è storia. Ora, che una multinazionale, anzi multiplanetaria come la Cybertech dipenda interamente dal suo presidente mi pare una stronzata tipica di chi non ha una mezza idea di come funzioni il mondo là fuori. Insomma, se Bezos muore dall'oggi al domani non è che Amazon immediatamente fallisce. Apple è sopravvissuta alla dipartita di Steve Jobs e Bill Gates si gratta allegramente i coglioni in pensione e la Microsoft continua a monopolizzare i sistemi operativi dei PC. E Google? Qualcuno ha idea di chi comanda in Google? I due fondatori sono stati trombati, c'è uno che si chiama Pichai a fare il CEO ma onestamente, che credito gli diamo a uno che si chiama "Pisciai"? Dai, andiamo. Quindi ok la miniaturizzazione, ok tutto, ma questa è la parte che richiede più sospensione dell'incredulità per me.
Fine introduzione! Si entra direttamente nel gioco! Ma come, niente sequenza di miniaturizzazione, che era la parte più figa e più di suspense di Salto nel Buio? Cazzo, Viaggio Allucinante, come già ho detto ci perdeva un casino di tempo! No. Qui no. Pressurizing e via andare, siamo dentro la vena. Cioè, il gioco ci ha menato il torrone per un casino con sti cazzi di elicotteri e neanche un fotogramma su chi siamo e come veniamo miniaturizzati? Ma che merda!
Il gioco, insomma, è uno sparatutto su binari, con sfondo in full motion video che va per conto suo e noi muoviamo il mous puntando e cliccando su tutti i corpi estranei che ci troviamo. Tutto qui, ragazzi! Un lasergame, praticamente. Tipo anche Rebel Assault, a cui non ho ancora rigiocato. Lo so, dovrei farlo. L'idea non mi entusiasma.
Ed ecco, dopo un livello piuttosto monotono (ma d'altra parte, non è che ci sia molta variazione nell'interno di una vena) ecco un dispositivo di difesa, una specie di divaricatore anti-occlusione, ma armato. Con una specie di occhio in mezzo. OH, MI CHIEDO DOVE DOVRÒ MIRARE!!1!
Ecco. Quello che dicevo a proposito dei lasergame, no? C'è un filmato che va avanti, io sparo ma c'è questo perenne senso di scissione tra il FMV e le mie azioni. Cioè, che quello che succede nella pur bella (per il 1993) animazione non è strettamente legato a quello che faccio durante l'azione del gioco. Non so se mi spiego. È sempre quel concetto per cui mi infastidiscono i picchiaduro o gli sparaspara in cui non si "sentono" le sberle sui nemici. Qui le sberle non si sentono per niente. Quasi, dai, che in effetti l'occhio semovente sono abbastanza sicuro che sia uno sprite e non un pezzo del video di sfondo. Però avete capito il senso del discorso. Spero.
Fatto fuori il dispositivo antitrombo (ironicamente si potrebbe dire che pure questo gioco, vista l'età a cui mi era stato passato, sia in qualche modo un dispositivo antitrombo) arriviamo alla base messa dall'equipe medico della Cybertech in cui cambiare. La nostra navicella esce dalla vena cefalica e si insinua nella stazione...
...e per farlo c'è questo stupido minigioco in cui dobbiamo acchiappare dei quadrati sputati a caso dalla stazione in modo da avvicinarcisivicisi. Il fatto è che, col senno di poi, 'sto gioco mi puzza di "abbiamo il full motion video, abbiamo Rick Wakeman, vediamo di metterci più roba possibile attorno. Oh beh...
Acchiappiamo quadrati a sufficienza e attracchiamo (molto più facilmente dell'attracco manuale in Elite, se posso dire la mia). Come dettoci dal panzone male scontornato, possiamo fare sì che il Tuck Pendleton dei poveracci possa decidere dove dirigersi, ma per farlo...
...dobbiamo muoverci all'interno della stazione per raggiungere il menu di scelta. Il fatto che ci muoviamo a scatti qui non è dovuto a chissà quale modalità di movimento stile Myst o Dragon Lore, ma semplicemente per fare un passo nella maniera prestabilita dobbiamo mandare un qualsiasi input di movimento al gioco. Praticamente girando il mouse in tondo il nostro anonimo impiegatucolo della Cybertech avanza di un passo verso la meta. Prendiamoci cinque secondi per pensarci un attimo su. Tengo il tempo io.
Cinque secondi dopo.
Ok, grazie a tutti. Non ho altro da aggiungere. La meta, comunque, è il computer con cui scegliere la destinazione. Che scegliamo?
Il femore sinistro! Non so quanti anni abbia Korsby, ma il femore è sempre problematico per le persone avanti con l'età. Ricordo una serata a base di giochi di società e scorregge (ma principalmente scorregge) a casa del mio amico Alessandro C. (quello che era solito disegnarmi cazzi sul libro di filosofia) e quando tornai a casa scoprii che mia nonna era stata portata al pronto soccorso perché si era spaccata il femore. Quello che ricordo è che quando andai da lei in ospedale non fece altro che dire che il dottore le aveva detto che con la caduta che aveva fatto si sarebbe rotto il femore pure un ventenne. Ci si consola come si può, supppongo.
Vabbè. Insomma, usciamo a cucci e spintoni e andiamo dentro l'osso, che giustamente ha il colore che ci attenderemmo dall'interno del midollo osseo, solo un po' più vuoto e meno spugnoso. E comunque adesso ho una voglia insana di mangiare ossobuco.
A metà livello, al posto del dispositivo antiocclusione (d'altra parte, mica si occludono le ossa, no?) il nostro protagonista decide che è ora di farsi calare sugli occhi un visore...
...perché cambia la prospettiva! Siamo fermi e continuiamo a sparare alle solite particelle, che a differenza dei malvagi virus e batteri di "Siamo Fatti Così" non hanno l'aspetto di impiegati tamarri della Axiom, né del sosia di Frank Zappa.
"Lei ha un brutto caso di infezione da tamarro tabagista della banlieue parigina, temo" |
Oh, beh, tutto si tiene: apprezziamo lo scrolling fluidissimo, ma nel 1993 con il CD-ROM l'esaltazione per lo scrolling era già roba di un'era geologica precedente.
Ahhh! Altro dispositivo di difesa! Una specie di altalena che fa "ding dong" all'interno del femore del Korsby, noi proviamo a mirare all'occhio, ma di occhi qui ce ne sono 5 almeno, e pure asimmetrici! Sfortunatamente, lo scudo della nostra navicella tira le cuoia e per noi è game over. Continuiamo? Ma sì, dai, proviamo l'altra vena che non è il femore...
...oh che bello, abbiamo preso un'altra navicella, sembrerebbe. Stiamo inseguendo un'altra capsula che sta aggirandosi per Korsby, un po' tipo il tizio con la protesi alla mano di "Salto nel Buio" che alla fine viene sciolto dai succhi gastrici di Martin Short (altro momento per cui coprirsi gli occhi, brr). E per meglio inseguire un nemico, tutti sanno che la visuale migliore è quella da dietro! No? No eh? No, era solo un modo per variare un altro po', suppongo.
Beh, ma non è che vari poi così tanto. Prima dovevamo sparare e basta, qui spariamo e schiviamo. E in tutto questo continua ad esserci il distacco tra FMV e azione vera e propria che non mi fa sospendere l'incredulità mandando la credibilità del gioco a puttane. Oh.
E no, gioco, so che pensi di aumentarmi la suspense con una sequenza di intermezzo con la capsula che rilascia una specie di missile che cambia forma e forse va verso la valvola cardiaca (si suggerisce l'inseguimento). È tutto molto noioso e tutto noioso resta.
Eh sì, sta andando verso il cuore ma noi la inseguiamo agilmente. O è il missile? Non lo so, però i spara contro degli shuriken, perché comunque è il 1993 e le cose ninja piacciono sempre. Beh, ninja o non ninja, lo facciamo rapidamente fuori. Fine livello?
No, altro dispositivo di difesa che ci fa cucù da vicino e che comunque facciamo fuori senza problema. So che dovrei tornare nel femore, ma ragazzi, tavò. Sono andato molto più avanti oggi che quando ci avevo giocato a suo tempo e direi che posso ritenermi soddisfatto. Soddisfatto si fa per dire, visto che resta di fondo l'enorme irritazione di una cosa che vorrebbe essere maestosamente epica, ma che non si capisce dove voglia andare a parare, né si capisce cosa voglia dire, né come voglia raffigurarlo, né come voglia strutturare la sua parte narrativa. Insomma, non si capisce un cazzo. Uno dice: almeno ci fosse la gnocca come Raquel Welch, o la Meg Ryan del 1987, o la tizia scuretta di carnagione di "Siamo Fatti Così"! Nemmeno quella. Che inutilità, ragazzi. Prossimo gioco!
È merda? Oh, sì. L'impegno c'è nella parte grafica, ma poi a un certo punto si sono ricordati che c'era pure un gioco da fare. Questo dimostra che quando il paradigma cambia e si ha a disposizione una tecnologia di un ordine di grandezza (due, in realtà) più capace, chi deve usarla va giù di testa e fa sesquipedali stronzate. D'altra parte, nessuno si ricorda un album di Rick Wakeman in cui sperimentava con sintetizzatori futuristici la cui ricerca era stata da lui stesso finanziata, no? CVD.
Ci rigiocheresti? Giammai.
Faccio un commento perché nessuno l'aveva fatto a questo articolo e non mi sembrava giusto. E posso anche fare una cosa che in genere non mi riesce: PRIMO !!! PRIMO COMMENTO !!!
RispondiEliminaGrazie per non aver postato una banalità azzerbinita in cui mi dai ragione a prescindere e mi idolatri come fanno le prefiche del sovramenzionato blog.
EliminaNon sono mai riuscito a capire quale fosse il blog nostalgico. Qualche indizio puoi darlo? Così magari posso andare là a fare polemica scrivendo che la nostalgia è un inganno.
RispondiEliminaIn realtà sono piµ di uno i blog, ma uno su tutti è particolarmente rappresentativo (e famoso), e qualche volta l'ho pure linkato. Ma non andare ad attaccare brighe, primo perché ci avvaliamo del diritto di critica e di insulto da casa nostra, ma non andiamo in casa d'altri a trollare. E poi, alla tua polemica so già che la risposta sarebbe "ma qui si piagnucola con ironia, fatti una risata ogni tanto" *BAN*. The game isn't worth the candle, come dicono in inglese.
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