Non so perché, ma da quando sono piccolo ho sempre avuto una passione notevole per la storia romana. Beh, in realtà lo so benissimo perché, un po' perché il mio maestro delle elementari quando ci spiegò Roma (soprattutto la sua ascesa) ci mise un entusiasmo paragonabile solo a quando ci faceva fare problemi ipercomplicati in modo che potesse uscire a fare il galletto con le altre insegnanti (è un uomo piacente) e a quando ci faceva fare ginnastica (è un uomo atletico). Un po' perché tra i vari libri che leggevo da piccolo c'era questo tomo antico di Laura Orvieto, "Storie della Storia del Mondo - Il Natale di Roma" che avevo letto fino a consumare. Un po' perché nei primi anni 90, con la sfiducia nei confronti dello Stato Italiano che montava ai massimi livelli, faceva bene richiudersi in un passato idealizzato in cui l'Impero Romano (i nostri, insomma) dominasse il mondo conosciuto, ignorando come l'ultima volta che ci si era lasciati andare al nostalgismo per la romanità non era finita proprio bene (Lasciamo anche stare che al Vecchio Paese fossimo un misto di Galli Boi e di Etruschi, quindi popolazioni sconfitte).
E poi c'era il film per eccellenza sull'antica Roma che non potevo mai perdermi: "Il Gladiatore?" direte voi. No, L'altro, quello che stava alla Pasqua come "Una Poltrona per Due" stava al Natale. Parlo del Ben-Hur del 1959, l'unico degno di segnalazione in questi pixel, quello con Charlton Heston e il suo set di denti che sbandierava un'equivoca attrazione per il Messala del bravissimo, sottovalutatissimo, e purtroppo prematuramente scomparso Stephen Boyd.
"Morte a Eros, viva il cazzo" |
In realtà del genere peplum me ne fregavo abbastanza. Sì, avevo visto Spartacus (dù palle), Cleopatra (idem) e pure Quo Vadis (quoque), ma Ben-Hur, con la sua bellissima storia, di un uomo ricco caduto nella polvere che con la forza della vendetta tornava grande e faceva fuori l'ex amico diventato un nemico opprimente e responsabile della sua distruzione, e insomma, come si faceva a non esaltarsi?
Con gli scenari di quell'antica Roma idealmente splendente e pulita, una specie di Circo Massimo (che a Gerusalemme non c'era, ma ok) ricostruito a Cinecittà, e quella storia finale di redenzione e conversione che... no, niente, a quel punto mi ero puntualmente rotto i coglioni perché per me il film poteva finire con Messala che crepava e Ben-Hur che aveva ritrovato le sue sostanze, il parentame con la lebbra ma ok (tanto ci ho i sesterzi, una lussuosa casa di cura e via dai coglioni la madre rompicoglioni e la sorella ansiosa) e convolava a giuste nozze stabilendosi in una bella villa a Capri con quella strafiga di Esther, interpretata dalla fascinosissima Haya Harareet.
איזה גוזל |
Proprio per 'sta cosa dell'ammirazione per la romanità, al liceo mi esaltavo pure con il latino (inimmaginabile) e riuscivo a fare versioni perfette senza manco studiare. Riuscivo ad essere un'anomalia statistica con i miei 9 in mezzo a una marea di 3. Mi chiedevano come facessi: presto detto, a me piaceva Ben-Hur. Poi questo faceva sì che i miei compagni di classe mi perculassero dandomi del bigotto chiesaiolo (il sottotitolo del film era comunque "A tale of the Christ"). Per poi quando uscì il gladiatore tutti a farsi le seghe per Russell Crowe e a urlare "Ispanico! Ispanico! Ispanico!" ignorando il fatto che tutta 'sta manfrina era già stata fatta nel 1959. Parvenu di merda.
Ora viene da dire che visto il background questo gioco avrei dovuto divorarlo. Purtroppo non lo ebbi nella mia magra collezione sino a qualche anno più tardi, mi fu passato, credo, dal mio amico Alessandro C. (quello dei cazzi disegnati sui libri) che, proprio in seguito all'uscita del film di Ridley Scott nelle sale, aveva anche lui riscoperto l'antica Roma.
Particolarmente certe insegne a Pompei |
Il latino continuava a fargli cagare, però. Rispettiamo la coerenza, e anche il fatto che non ci fossero, che io ricordi, emblemi fallici disegnati sull'etichetta del floppy. Sigla!
DICUNT ROMAM DISPOSITAM AB DEOS IPSOS FUISSE. TROIA DIREPTA, DEIS POPULUM TROIANUM AD TERRAM PROMISSAM IN OCCIDENTEM DUXERUNT. IBI, ROMULUS REMUSQUE NATI SUNT EX VESTALE VIRGINE ET NUTRITI A LUPA AMICA . E basta perché è sì vero che ero bravo ma non è che abbia ripassato il latino apposta per 'sto articolo (sentitevi pure liberi di correggermi nei commenti e perdonate le eventuali vaccate). Comunque la storia è scarna, perché in fondo la sappiamo tutti, no? I due gemelli sono abbandonati dalla madre Rea Silvia impregnata dal dio Marte, e vengono allattati da una lupa ("Lupa" è anche un modo tipicamente romano per chiamare le prostitute, rendendo tutto molto più credibile) finché il porcaro Faustolo non li trova e non li prende in affidamento assieme alla moglie Acca Larenzia (che aveva un passato da prostituta). Tutto questo il gioco non lo spiega, semplicemente perché non lo sa. Centurion, infatti, non è ispirato alla storia di Roma, ma alla storia di Roma come traspare dai peplum hollywoodiani. E a vedere chi lo ha fatto, si capisce benissimo la scelta...
...perché alcuni nomi che girano sono collegati alla Cinemaware, che in quel periodo sta scemando sul viale del fallimento. Riconosciamo Kellyn Beck già presente su Defender of the Crown e Rocket Ranger, riconosciamo Jim Sachs e il suo inconfondibile stile "a lineette" che abbimo visto un paio di glaciazioni fa in Ports of Call e autore della strabiliante (per il tempo) arte visiva del già menzionato Defender of the Crown, più altra gente che in quelche modo è collegata a un sacco di giochi fichi (tra cui il gioco più bello di sempre, secondo me s'intende). Insomma, il gioco di oggi è un gioco della Cinemaware senza il logo Cinemaware, un po' come Lexi-Cross.
Beh, l'introduzione, altresì detta "lo spieghino" per venire incontro al lessico di voi adultolescenti. Sono passati 400 anni dalla Fondazione, e un giovane centurione romano è accampato con la sua legione sui bordi del Tevere. Bello, poi il gioco comincia nel 275 avanti Cristo, il che significherebbe che la Fondazione di Roma è avvenuta nel 675 a.c. anziché nel 753 a.C. Quasi scazzato di un secolo. Se poi vogliamo anche aggiungere un po' di #pignolinismodellanerchia al tutto direi pure che tenere legioni armate sulla riva del Tevere è una pessima idea se si è un generale, perché le legioni in Italia competono al Senato (ricordate la storia del Rubicone, no?) e se proprio vogliamo dirla tutta, un centurione non è a capo di una legione! Il centurione è a capo di una centuria, che cazzo! E quindi se noi siamo dei centurioni quando mai possiamo dare degli ordini a una legione? Le basi, hercle, le basi!
Pulchra senex! |
Grazie. Andiamo dunque a Roma...
...che dubito nel 275 a.C. fosse già così opulenta, ma sì, sono io che sono stronzo, e ricordiamo che questo non è un gioco storico, ma è un gioco a tema peplum. Quello che possiamo fare è gestire le legioni (ne abbiamo una, e non possiamo averne altre ora che siamo al grado "Centurione") possiamo gestire il livello di tributi, indire dei circenses con cui tener buona la folla, e gestire le flotte. In Italia ci sono 5000 persone reclutabili nell'esercito. Suppongo che sia la situazione precedente alla cosiddetta "riforma mariana" in cui l'esercito recluta in base a censo e... ehi! Ma questo mi ha fatto venire in mente che io avevo giocato al successore spirituale di 'sto gioco! Rome: Total War! Che a differenza di Centurion era veramente ispirato alla storia romana e non alla versione romantica stile Cinemaware, con i sottogiochini e le sottotrame. Era il 2004 e non mi ricordo chi me lo avesse passato. Era quel periodo della mia vita di cui ho pochissima memoria.
Vabbè. Abbiamo una legione in Italia, portiamola fuori dall'Italia andando a conquistare la Gallia Narbonense, le attuali Linguadoca-Rossiglione nonché P.AC.A. (Provence, Alpes, Côte d'Azur). È una regione povera, in cui il turismo non è ancora sviluppato, ma i Galli del sud sono particolarmente incazzosi, in particolare il loro capo, Galba. Galba? Che c'entra? Servio Sulpicio Galba fu il primo dei cosiddetti Quattro Imperatori successivi alla morte di Nerone nel 69 d.C. Se avessimo vouto un nome di capo della Gallia Narbonense, Bituito avrebbe avuto più senso. Ora capisco che nel 1990 non c'era Wikipedia ed era molto più difficile reperire informazioni, e immagino che in America non ci fosse la traduzione in inglese del "Manuale di Storia Romana - per la facoltà di lettere e le persone colte" di Ernesto Bignami. Quindi dovremo lavorare un po' sulla sospensione dell'incredulità. Entrati in una provincia non occupata, il leader si presenta a noi e con un rudimentale sistema ad albero potremmo negoziare un'alleanza. A parte un unico caso, io non ci sono mai riuscito. Dove non arriva l'arte del convincimento, però arriva il gladio. E quindi siamo in guerra.
Ebbene sì, amici, abituatevi a questa schermata perché la vedremo spesso. Ora magari tutto ciò non sembra un granché, ma è quanto di più verosimile ci sia in un gioco di strategia tra quelli di cui ho parlato finora. Perché le guerre combattute all'arma bianca non si combattono creando fattorie e caserme in modo che sfornino unità da mandare al massacro al più presto possibile ad una ad una, ma si va sul campo con una legione ben definita, con centinaia di singoli soldati (qui raggruppati, ma ok) e si sceglie lo schieramento e la tattica. Ora, lo schieramento lo possiamo scegliere solo quando non vediamo lo schieramento nemico. Noi scegliamo la formazione a cuneo (Form a Wedge) e culo vuole che quei deficienti dei provenzali abbiano uno schieramento a linea mandando il capo a combattere in prima fila. Questo significa che mandiamo avanti il cuneo in modo da far fuori Galba per primo.
Là! Via che si parte. Galba si fionda addosso ai miei legionari e io nel frattempo muovo Scipione l'Africano, il comandante della legione (che sarebbe un grado superiore al Centurione, ma facciamo finta di niente) in modo che i nostri soldati lo ascoltino bene. Ora, ogni legione ha il suo comandante con due caratteristiche particolari, la potenza vocale e il carisma. Scipione è il migliore di tutti con un possente 10 di carisma e un roboante 18 di voce. Più è alta la voce, più è ampio il raggio delle unità che possono udire i suoi ordini. Più è alto il carisma, meno scende il morale delle unità. Se le unità vanno in panico, beh, si cacano addosso e scappano via.
Taac! Galba crolla e con l'ultimo respiro agita una bandiera bianca. Già un buon quarto di esercito nemico fugge via concimando per bene il terreno di battaglia. Gli altri...
...vengono annichiliti dalla nostra superiorità numerica oltre che dal nostro morale "Fierce", che viene dal fatto che i legionari italiani sono grandi guerrieri. Se si recluta una legione da altre zone in cui la gente è più codarda, allora il morale di partenza della legione è più basso. PEDICABO EGO VOS ET IRRUMABO! Esclama Scipione mentre insegue i nemici, e dai bordi del campo di battaglia il soldato semplice Catullo dice "Buona questa, me la segno".
Fatto! I narbonesi sono fatti fuori e aggiungiamo la prima provincia a quello che un giorno sarà l'Impero di Roma. Oddio, il fatto che tutto quanto sia dato in mano a una singola persona (un semplice centurione, per di più) fa già pensare che siamo già in piena monarchia. Ma capisco anche che implementare i rapporti col Senato e il Popolo in un gioco che sta su un dischetto da 1.44 Mb non sia così facile. Diciamo che il nostro anonimo protagonista è la personificazione di Roma, in una semplificazione che sta bene in un videogioco, e che mi ricorda il già menzionato maestro delle elementari che cercava disperatamente di far piacere la storia a una mandria di bimbi di 9 anni a cui bruciava ancora la delusione che uomini e dinosauri non avessero convissuto: ricordo ancora quando Roma e i popoli nemici si parlavano tra loro come un sol uomo tutti in coro, con scambi epici come "Vae Victis!" "Non auro, sed ferro, recuperanda est Patria!". Una semplificazione che se hai nove anni ci sta pure. Il problema è quando questa ipersemplificazione caratterizza ogni stronzata ragliata dai sedicenti "esperti di geopolitica" che già ho perculato altrove su questi pixel.
Ed eccoci alla Narbonese, con le sue vaste pianure acquitrinose e le alpi marittime sullo sfondo (credo). Non rimpinguiamo la nostra legione con i nativi perché hanno di coraggio soltanto "Good" e non vorrei che attaccassero il morbo del cacasottismo ai nostri eroi. Passiamo il turno e andiamo a conquistare...
...la Svizzera! Qui chiamata "Alpes", in realtà si chiamava Rezia. Il suo capo Vindelico, ovviamente, non ha alcun riscontro nella realtà: i Vindelici erano la popolazione che abitava la parte settentrionale della Rezia. Interessante come la ricchezza della regione sia definita insignificante: evidentemente non c'avevano ancora le banche, il cioccolato, gli orologi a cucù, la Hunziker ed il suo set di denti.
Comunque, se Galba parlava tipo Hulk, almeno Vindelico ha un eloquio un attimo più articolato, per quanto usi sempre il TUTTO MAIUSCOLO.
Però è così coglione da andare in prima linea. Frontal Assault nostro e via che andiamo. Il generale nemico crolla...
...e rapidamente sbaragliamo il resto degli svizzeri, e Scipione ne approfitta per fare un salto al FoxTown di Mendrisio e prendersi una scatola di Partagas D4 a metà prezzo e senza accise. Turno successivo!
Gallia est omnis divisa in partes tres, e andiamo a fare il culo ad Asterix e soci, come già accadde un'era geologica fa. Ad accoglierci è Vercingetorige, che stavolta esiste ma è completamente diverso dall'iconografia classica da Napoleone III in poi, che lo raffigura con la chioma fluente, i baffi da sparviero, e il torso nudo con i pantaloni a quadretti bianchi e azzurri. Qui Vercy ha in realtà un elmo moto più simile a quelli originali del classico caschetto con le ali d'aquila e parla anche lui TUTTO MAIUSCOLO urlando e sputando per terra. Ah beh, non si chiamano barbari mica per niente.
Porca miseria, però. I Gallici sono molto più di noi e siccome sono un coglione apro la mia legione in modo da prenderli di lato. Questo fa sì che con un dribbling degno di Eric Cantona, Vercingetorige aggiri le difese romane e si trovi dietro a Scipione, che sta scoperto in mezzo alla battaglia. Proviamo a ridirigere una coorte verso il Vercingetorige...
... ma niente. L'austero e tradizionalista Scipione urla a Vercingetorige "DEPILATOS COLEOS PORTES!" perché apparentemente già allora i francesi si radevano là sotto. "Quid ergo?" chiede Vercingetorige, che non ci trova nulla di male.
La disputa pilifera diventa così accesa che Scipione urla di far saltare gli schemi e trasformare la battaglia in un'ammucchiata tutti contro tutti, per poi commettere suicidio, schifato dalle palle depilate di Vercingetorige, che gli fanno perdere ogni fiducia nell'umanità.
Nonostante la morte di Scipione, la legione in modalità "Royal Rumble" riesce a far fuori Vercingetorige e i rimasugli dell'esercito gallico. Il comando della I Ital viene assegnato a tale Cornelio Scipione, che suppongo sia il nipote adottivo, Scipione Emiliano. Non è forte come Scipione l'Africano ma non è una chiavica umana come il noto "Marcus the Meek" che ha carisma 1 e voce 8. In genere, quando moriva Scipione l'Africano si caricava un gioco salvato, ma noi proseguiamo, tenendoci Scipione come nume tutelare.
Più tardi.
È ora di invadere l'Illirico, l'odierna Croazia. Il capo degli illirici è tale Batone, e stavolta il nome ha senso, anche se nel contesto della rivolta pannonica del 6 d.C., quando l'Illirico e la Pannonia, già province romane da mò, si ribellarono. I croati sono dei gran cacasotto secondo il gioco, e tenendo la posizione li facciamo fuori molto rapidamente, anche se sono muniti di cavalleria. Orsù, prossima conquista!
Hispania! Che qui è parte dell'impero cartaginese ed è comandata da Asdrubale, il fratello di Annibale. Qui in Spagna, nel fiume Jùcar morì Amilcare Barca, padre di Asdrubale e Annibale. Sull'origine iberica di Russel Crowe ne "Il Gladiatore" non ci torno su: in realtà intere legioni di coatti televisivi con il numero romano del municipio di provenienza tatuato sul braccino gonfiato dalla palestra mi hanno reso quel film fastidioso. Vi ricordate di quel tizio del Grande Fratello che era aveva conquistato la sua compagna di trasmissione facendole da stuoino umano? Ecco, su Mai Dire GF facevano vedere le sue continue citazioni masturbatorie a quel film, con lui che diceva "A DURA LEGGE DELL'ISPANICO, SE NUN SCOPI TE PIJA ER PANICO!" e poi andava a frignare azzerbinendosi alla tizia e facendosi trattare come una pezza da piedi.
MOECHA PUTIDA REDDE DIGNITATE |
Oh, stando a quello che leggo, alla fine dai e dai fuori dalla casa i due sono chiariti al punto che si sono sposati. Benissimo, ma il rischio è che tutti gli zerbini friendzonati d'Italia abbiano pensato che rinunciando alla spina dorsale fosse possibile conquistare una ragazza, con esiti estremamente diseducativi, quasi quanto quelli ottenuti dall'Ars Amatoria di Ovidio.
Oh, mma avevate notato che lo scenario si è spostato nel deserto? Da bravo Peplum, anche Centurion gira le scene in Almeria. Essendo Asdrubale un cartaginese, ovviamente era munito di elefanti. Ma siccome sto giocando al livello facile, vanno giù come mosche. Nei livelli più difficili, bisogna prenderli di lato, o da dietro: in quest'ultimo caso particolare, "Hunc ego, si placet Dionae,
pro telo rigida mea cecidi" esclamerà il secondo Scipione raccontando agli amici di come lo aveva gettato nel posteriore a un elefante (ma con ironia, mi raccomando). Asdrubale è fatto fuori e la civiltà romana, tra una pedicatio ed una irrumatio si espande.
Ops. Anche in Centurion ci sono gli imprevisti e le probabilità. In questo caso la nostra promozione (che ci permette di avere più legioni e legioni più grandi) è rimandata perché un mio ospite cade nel Vesuvio durante una gita organizzata da me. Bah. Sono pessimo nell'organizzazione di eventi.
Più tardi.
È ora di conquistare la Germania di Arminio! Ci vendicheremo della Clades Variana, ovvero la sconfitta nel bosco di Teutoburgo. In realtà Arminio era un cittadino romano e capo di un'unità ausiliaria di cavalleria. Dopo aver contribuito alla sconfitta di Batone nella rivolta illirica, fu mandato in Germania ad aiutare Publio Quintilio Varo a completare la conquista delle tribù germaniche. Mandare un barbaro, per quanto romanizzato, a combattere contro i suoi compatrioti per conto dei romani non è una strategia molto furba, e infatti Arminio guidò i germanici a distruggere ben tre legioni romane. E sì che Varo era stato pure avvisato da Segeste, il suocero di Arminio. Ma niente, Varo era troppo intento a cercare di fare più soldi possibile coi tributi e fidandosi delle persone che faceva incazzare con le troppe tasse. Un genio, davvero. Noi che siamo persone senza grinta ma capaci di sorridere...
...conquistiamo i Germani e li facciamo contenti con poche tasse e qualche spettacolo. Via! È facile far felice il popolo bue, almeno finché ci sono i soldi.
Poco dopo.
Uh che imbarazzo. Stiamo cercando di far fuori i gloriosi guerrieri sarmati, guidati da Malodor The Impaler, e la legione III Italica guidata da Tito Labieno viene tragicamente sconfitta. Beh, Tito Labieno era un voltagabbana, che passò da Cesare a Pompeo nella seconda guerra civile portandosi dietro un bel po' di alleati gallici. Non parliamo più della Clades Labiena subita da un un comandante che si chiama come un film di Alberto Cavallone mai uscito e di cui non frega un cazzo a nessuno tranne a qualche pervertito. È ora di riposarci un po'...
...anche perché i cittadini stanno rompendosi le palle! Basta con questa Netflixpolitik, con gli strilloni che raccontano le campagne romane di conquista all'estero! Vogliamo vedere il sangue in diretta! E va bene, organizziamo dei Munera di gladiatori (non ho ancora capito se io interpreto un privato o lo Stato Romano, nel qual caso sarebbero stati Ludi). Ma, oh! Non abbiamo il colosseo. Spendiamo 50 talenti per costruirne uno? Ci chiede il gioco. Ne abbiamo 99 di talenti, quindi direi che ci possiamo permettere lo stadio, senza la sovrintendenza all'edilizia che ci rompe i coglioni per il permesso di costruzione.
Via col sottogioco! Bellissimo il colosseo disegnato in pixel art probabilmente da Jim Sachs! (E se non è lui, è un altro che copia il suo stile molto bene). Scegliamo, come gladiatore da tenere nel sottogiochino, Spartacus! Poteva essere altrimenti? No, direi di no. E siccome abbiamo speso un sacco di soldi per l'anfiteatro, ci risparmiamo un po' per allenarlo. In effetti, questo Spartacus non è particolarmente imponente, né ci ricorda Kirk Douglas. È un gladiatore "leggero" che qui si contrappone al gladiatore "pesante". E la differenza tra i due tipi pare essere soltanto grafica. Niente differenziazione fra Traci, Reziari, Secutori, Mirmilloni etc. Bah! Si poteva fare meglio. Per garantire un po' di originalità, combatteremo contro una leonessa selvaggia, e qui c'è un buco di trama grande come il Circo Massimo, visto che più la si paga, meno mangia. Ma non dovrebbe essere il contrario?
Ah. Beh. La sezione "Picchiaduro" è, come dire, molto carente: gli sprite sono qualcosa di legnosissimo, la sensazione che gli affondi vadano a segno è praticamente nulla. Praticamente, in onore all'origine "cinematografica" di questo gioco, è una coreografia da seguire in modo che l'esaltazione del pubblico stia alta. È veramente bello a vedersi, ma completamente inutile, come molti sottogiochini arcade della Cinemaware.
Vabbè. Diamo un'occhiata alle nostre province, e la noia ci sta continuando ad avvolgere come il miele. Che facciamo? Semplice! Abbiamo citato Spartacus, è ora di citare Ben-Hur! (L'ex videogiocatore si esalta tantissimo ora).
Qualche turno più tardi.
La corsa delle quadrighe! Stavolta si vuol fare bella figura, e quindi spendiamo il massimo possibile per prendere il mezzo più adatto alla corsa:
L'Ape Cross nel 59 non c'era ancora |
No, no, no: che cosa sto dicendo! La quadriga pesante! Magari un bel carro greco, quello con gli spuntoni in acciaio (che non esisteva) saldati (con una tecnica che non esisteva) al mozzo della ruota: insomma quello usato da Messala per i suoi giochi sporchi.
E parlando di giochi sporchi, possiamo fare un po' di "Skulduggery", cercando di favorirci la corsa. Possiamo corrompere gli avversari, reclutare un medico (che presumo ci dia un doping basato sul silfio) o invocare gli dei. Via, bando all'avarizia! 50 talenti per comprarci il favore degli Dei! Tanto ora ne scommettiamo 20 e faremo un sacco di soldi. No?
Ah, l'introduzione alla corsa, che bella. Questo è puro Ben Hur, ed è la stessa identica scena di quando si celebrerà il trionfo nel caso in cui finiamo il gioco conquistando il mondo. Questo era uno spoilerone, scusate. Però a tutt'oggi ricordo ancora di quanto era fastidioso, per la sequenza finale, vedere lo scenario riciclato. No?
Via che si parte! Si parte! Coi nostri cavalli bianchi in giro per il Circo Massimo! 4 giri, opportunamente segnalati da dei delfini, proprio come nel film di William Wyler. Ora, gli dei saranno pure a nostro favore, ma prima gli altri tre concorrenti ci superano, e poi il carro cede completamente! Immagino dovessi evitare di tirare troppo. Bah, anche qui, che sottogiochino del cazzo. Ignoriamo la barella col simbolo della Croce Rossa e passiamo avanti, che mi sono scesi i coglioni.
Mandiamo di nuovo Spartacus, stavolta ben allenato, a combattere contro un gladiatore, di nome... JULIUS! Sarà mica... Sarà mica...??
È lui o non è lui? |
Sta di fatto che Spartacus fa rapidamente fuori il succedaneo di Giulio, e spetta a noi decidere se dare il pollice verso. Che anche qui, penso che tutti sappiano che è un falso storico: il segno del pollice sul collo veniva fatto dalla folla come gesto che indicava "Lugula!" ovvero "Sgozzalo!". Noi sgozziamo Julius ma apparentemente anche il pubblico aveva scambiato il gladiatore per il Divo Giulio, e quando viene ucciso, la folla ci resta male. Bah.
È ora di espanderci anche per mare, Creiamoci una flottiglia di trireme, facciamoci montare su una legione e andiamo a conquistare, indovinate un po'?
I Britanni, che domande! Cassivellauno ci accoglie col suo birignao del cazzo e il suo naso arricciato, già allora convinto della sua superiorità e del suo attaccamento al "Sacro Suolo". Duemila anni e non è cambiato veramente un cazzo, eh? Mi piace anche molto l'inglese forzatamente raffinato con cui si esprime Casivellauno, che sembra lì che stia sorseggiando il suo té di merda o ancora peggio quella specie di piscio di gatto caldo e con la schiumina che è la sua birra. "Most odd for your breed" "Codswallop" "Balderdash" "Drivel". Ma Silla, il comandante della legione, non sta ad ascoltare gli autospompinamenti del britanno, perché con tutta la merda che mangia ha un alito veramente pestilenziale. "Non quicquam referre puto,
utrum os an culum olfacerem Cassivellauno, praeterea rictum qualem diffissus in aestu meientis mulae cunnus habere solet."
I Britanni sono tosto che sconfitti (ciononostante la loro fecalissima stampa negherà tutto dicendo di aver vinto) e ora diamoci a una bella battaglia navale coi Cartaginesi, che fa sempre bello. La battaglia navale è un altro sottogiochino, in cui scegliamo l'ammiraglia della nostra flotta e ci scontriamo con l'ammiraglia nemica. Un po' tipo Pirates! di Sid Meier, che qui ancora non ho trattato, ma come sapete, qui si procede ad mentula canis. Insomma, dopo la bellissima schermata introduttiva di Sachs, iniziamo a tirarci palle di fuoco addosso preparandoci alla speronatura. Ecco, in questo caso la nostra ammiraglia viene data in pasto agli squali, e in maniera totalmente indipendente, pure il resto della flotta viene fatto fuori (suppongo che la sconfitta dell'ammiraglia riduca il morale, un po' come nelle battaglie di terra). Beh, ha senso, anche nella battaglia navale in Ben-Hur l'ammiraglia è affondata ma il resto della flotta sconfigge i pirati. Ma niente, ragazzi, Annibale stavolta ha vinto, il grande babau della romanità, quello che i Vecchi di Merda dell'epoca, quando qualcosa andava storto sospiravano "Ehhh, Hannibal ante portas!" con questo tono sentenzioso, quando si declama un proverbio che non vuol dire un cazzo di niente.
Altra battaglia navale, stavolta contro i pirati. Stavolta mi soffermo molto di più a vedere la schermata introduttiva. Ma quanto è Jimsachsiana quell'acqua animata a lineette? E soprattutto, quanto è ricalcata dalla nave di Quinto Arrio la nostra ammiraglia? Tanto per non farci mancare nulla la musica di sottofondo ricorda il bellissimo tema "The rowing of the galley slaves" di Miklos Rozsa, quello in cui Quinto Arrio mette alla prova il fisico di Ben-Hur, di cui si è chiaramente invaghito, dicento all'hortator di far andare i rematori a velocità sci acquatico. Musica bellissima, che inevitabilmente mi risuona in testa quando la situazione si fa difficile. Sì, ho visto quel film un sacco di volte.
Sempre per fare i rompicoglioni, comunque, i rematori erano uomini liberi e non schiavi, che venivano rigorosamente pagati e leggevano sull'equivalente di Wired del tempo che gli automata avrebbero rubato loro il lavoro e che sarebbe giusto tassarli tutti. Inoltre l'hortator non picchiava su un tamburo con due mazzette, ma apparentemente suonava il flauto. Boh!
Stavolta, comunque la nostra ammiraglia ha la meglio! Abbiamo vinto? No, il resto della flotta era in superiorità schiacciante, e abbiamo perso. Vaffanculo, andiamo in Egitto.
Insomma, abbiamo citato Ben-Hur, abbiamo citato Spartacus, che ci resta? Certo, Cleopatra con Liz Taylor e Richard Burton, che io vidi solo un paio di volte e ci rimasi molto male quando il Giulio Cesare di Rex Harrison veniva fatto fuori dai congiurati. Notare che finora la diplomazia non ci ha portato da nessuna parte. Tentiamo di usare il nostro fascino con Cleopatra, ok?
Ah, il potente conquistatore vuole accaparrarsi la ricchezza dei faraoni! Dice Liz, che apparentemente non si è resa conto che la ricchezza dell'Aegyptus è solamente ritenuta "nella media" dal gioco. Roma può essere un'amica potente.
Ha! Che cosa offre Roma che può servirci? chiede Cleopatra tra lo scettico e l'arrapato. Siccome abbiamo ormai conquistato il mondo tranne il Nordafrica, possiamo offrire protezione e supporto. Anzi, meglio, un'alleanza, perché gli egiziani sono ancorati al passato e pensano ancora di contare qualcosa e magari si offendono se gli offriamo di essere nostri sudditi, no?
Ok - dice Cleopatra - ma per questo quanto vuoi di pizzo? Siccome siamo già pieni di soldi, chiediamo a Cleo una cifra simbolica, perché il premio qui è un altro.
Ed ecco la seconda fase delle negoziazioni, ovvero l'intorto! Ci siamo accaparrati l'Egitto, ma la terra dei Faraoni non è evidentemente abbastanza. Possiamo essere caldi, sarcastici, o aggressivi. Allora, il sarcasmo è uno scacciafighe pauroso quindi eliminiamo. Aggressivi, beh, lo siamo già stati abbastanza, quindi facciamo i marpioni come si deve.
Cleopatra, che sta con una tetta di fuori, fa la sarcastica lei. "È che sono timida..." "Timida cara? Cò sta faccia da zoccola? ...una burla!" Oh, beh, senti ciccia, hai perso il regno, capisco che te la vuoi tirare e sai che c'è? Tiratela pure, tanto io sono il Cesare e ora tu sei solo una suddita, quindi fai pure l'acida tipo le quattro squallide protagoniste di Coitus et Urbs, te lo concedo. Anzi, magari faccio un po' il romanticone e proprio come le quattro squallide protagoniste di Coitus et Urbs resti colpita a sufficienza da darmela. E infatti, il nostro anonimo protagonista, che somiglia molto a Messala nella scena della Sauna, si avvicina all'ignuda regina per farle sentire la Verpa. Tiè, pigliati 'sto aspide!
Scusate.
Insomma, abbiamo conquistato mezzo mondo e abbiamo pure trombato, che altro potremmo chiedere a questo gioco? Di finirlo? Ah, beh, ecco: io ci ho provato, ma per qualche ragione a me ignota quando andavo a pigliare Cartagine il gioco si incartava, e non riuscivo ad andare oltre. Anche il mio amico Alessandro C. mi raccontava che non era mai riuscito a finirlo il gioco per via di un bug simile. O forse ricordo male? Boh! Facciamo finta che tornato a Roma a smaltire il periodo refrattario della trombata con la Regina del Nilo, il nostro anonimo ex centurione sia stato colpito da una congiura. E non posso concludere l'articolo senza la storiella su Cesare raccontata dal mio compianto prof. di Storia dell'Arte:
Erano le Idi di Marzo, e Cesare stava andando in Senato, quando arrivano i congiurati, che s'erano incazzati come bestie perché insomma avevano cacciato i re qualche secolo prima e ora Cesare voleva farsi di nuovo re! Con tutta la fatica che avevano fatto! Pareva brutto. Allora arriva il primo, lo pugnala, poi il secondo, poi il terzo, e a Cesare ci stanno a girare i coglioni, no? Insomma per ultimo arriva Bruto, a cui Cesare voleva bene fino ad allora, e Cesare che stava proprio incazzato disse "Tu quoque Brute, fili mi--" e poi morì. Ma non lo avevano lasciato finire! In realtà quello che voleva dire era "Tu quoque Brute, fili mignottae!"
Va detto che per i meme top text/bottom text è ancora meglio l'inglese |
È merda? Ah, no, certo che no. I sottogiochini sono ingiocabili e inutili, per quanto belli a vedersi, ma la parte strategico-tattica è veramente piena di sugo, quindi il gioco ha molto più senso di molti altri prodotti Cinemaware *guarda in direzione di Rocket Ranger*.
Ci rigiocheresti? Forse, forse, più che altro per verificare che la sequenza finale sia effettivamente uguale all'intro della corsa delle quadrighe e per provare a vincerla sta cazzo di corsa delle quadrighe!.
ho trovato moltissimi errori, praticamente in ogni parola: cos'è la lettera che assomiglia a una V ma con il ventre molle (bizantino)?
RispondiEliminaaltro errore è non aver menzionato il culto di Iside. Timida cara?
Mi hai fatto schiantare dal ridere. Letteralmente. Ero quasi morto allo: "scusate" dopo l'escalation "pigliati sto aspide". Non ho mai raggiunto la fase Cleopatra diplomatica=vogliosa. Però il gioco l'ho finito più volte. Oggi l'ultima perché ero nostalgico. Ora devo rigiocarlo per punire Cleopatra sul triclinio di battaglia!
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