lunedì 27 dicembre 2021

Nello spazio nessuno può sentirti cagare - un rapido assortimento di giochi di astronavi e affini

Al di là del crasso e prosaico titolo di questo articolo mi sembra giusto approfittare del buio della stagione per parlare del i giochi ambientati nello spazio che per qualche ragione non sono degni di un articolo tutto per loro. Magari perché sono troppo corti, o più probabilmente perché non è che abbia poi tutti 'sti ricordi o tutte queste storie da raccontare connessi ai suddetti giochi. Lo sapete ormai che questo blog è un esercizio di purificazione interiore, in cui mi piace giocare con la psicologia sociologia, epistemologia e tante altre parole difficili che nascondono quanto mi stanno sul cazzo i vecchi di merda, attaccando queste mie riflessioni alla cosa dell'infanzia che conosco meglio, cioè appunto i videogiochi. L'effetto collaterale è che chi viene qui per leggere di videogiochi si annoia con tutte le parti di riflessioni psicosocioepistemologiche. Chi viene qui per le riflessioni psicosocioeccetera, non credo sia particolarmente interessato ai videogiochi, quindi insomma né carne né pesce, l'esatto posto dell'effetto Barnum.

ovvero quel fenomeno che fa sì che ci facciamo accompagnare da nani


Ciononostante, eccoci qui, alla fine del quinto anno di blog, in vista di un sesto anno che non verrà completato causa tavò, a parlare dell'immaginario collettivo di noi bambini cresciuti da figli unici (Mia sorella è nata che avevo 7 anni), in famiglie benestanti durante gli anni 80.

sabato 25 dicembre 2021

Tavò

Fino a quando non ho cominciato a farmi quelle domande che fanno male ma servono per crescere, era mia ferma convinzione che il più bel Natale della mia vita, e il giorno perfetto, fosse stato il 25 dicembre del 1987, quando avevo 5 anni.  Sarà che sono passati così tanti anni che i ricordi sono sfumati in una serie di quadretti e di immagini sfumati con effetto "vignette", sarà che non mi sono troppo incazzato e quindi i ricordi si sono fissati di meno, secondo la mia ben nota teoria: forse avrei dovuto scrivere un diario, ma non ho mai avuto la costanza di farlo per più di pochi due giorni. Quella mi è arrivata in età matura, quando sono riuscito a tenere duro per ben 5 anni con un blog che, come avrete capito dal titolo di questo articolo, si accinge comunque ad entrare nella sua fase conclusiva.

vignette

Forse il fascino che ha per me quel Natale in particolare è perché in quel momento comincia la mia vita informatica. Troppo presto, dirà successivamente il me stesso più grande. Ma diciamo che al di là della scommessa sull'enfant prodige, il computer che ci trovammo in casa era stato portato da Babbo Natale per tutta la famiglia. Babbo Natale che peraltro non esisteva, perché già mi era stato detto chiaro e tondo che Babbo Natale sono i genitori E QUINDI NON FARE L'INGRATO E COMPORTATI BENE. 

lunedì 20 dicembre 2021

The Curse of Monkey Island

Vorrei dirvi che l'ultimo gioco che mi è stato preso originale mi è stato preso per Natale, visto che siamo vicini a Natale. In realtà, facendo una ricostruzione con la data d'uscita in Europa, direi che è più probabile che sia stato il compleanno, cosa che comunque casca a fagiolo perché oggi è il compleanno di mio figlio. (Non l'ho fatto apposta, ovviamente). 

Per qualche ragione ero sicuro che fosse stato per Natale, ma insomma sticazzi: il fatto è che a posteriori, di sto regalo me ne sono un po' vergognato, visto che non è che fossi proprio piccolo e mi ero fatto regalare una scatola di cartone con stampate sopra delle immagini in stile cartone animato e con il logo della CTO. 

più o meno questa era la direzione intrapresa

Ma immagino ne valesse la pena per questo gioco, visto che come tanti della mia generazione per anni sono stato dentro il culto della personalità nei confronti di Ron Gilbert, che ci portava a venerare come un totem tutti gli adventure al punta e clicca che avessero i pirati e non fossero quella gran cacata del tie-in di Hook, della Ocean.

Il fatto che Ron Gilbert si fosse levato dai coglioni della Lucasarts perché non aveva abbastanza soldi controllo creativo sulla sua proprietà intellettuale (gesto che mima la masturbazione maschile) ci aveva fatto quasi perdere la speranza che si avverasse il sogno del terzo episodio della saga di Monkey Island.

lunedì 13 dicembre 2021

Diablo

Pur nel mio essere molto critico nei confronti della scarsa apertura mentale del mio entourage ai tempi in cui ero bloccato al Vecchio Paese, una cosa gli riconosco, non sono mai cascati nella stronzata che i videogiochi con cui mi rincoglionivo mi portassero sulla strada del satanismo. E sì che i media ci provavano a fare il collegamento, loro, così vogliosi di inseguire l'audience dando credito alle più stupide stronzate, per poi meravigliarsi anni dopo che a forza di martellare la gente ci crede e impazzisce. Qual bizzarro accadimento!

Report è "le iene" per quelli che si fanno meno di tre seghe alla settimana

Ed è stato anche per quello che quando la Blizzard ha detto "ok amici, Warcraft è bello e tutto quanto (opinabile) ma vediamo di fare anche qualcos'altro!" producendo così un gioco chiamato (glom) Diablo, le fecali riviste di settore subito immaginarono eserciti di madri preoccupate che avrebbero chiesto a gran voce la censura del gioco. In realtà il consenso collettivo dei cosiddetti "normies" fu un gargantuesco "chissenincula", anche perché i media italiani del 1997 secondo voi si sbattono a fare ricerca? Bella cazzata! Hahaha!

lunedì 6 dicembre 2021

Metti un tigre nel computer! Altered Beast, Robocop, Ninja Gaiden e le loro patetiche versioni handheld

 Oggi è il 6 di Dicembre, e questo vuol dire soltanto una cosa: domani sarà il 7 di Dicembre.

"Se uno lavora molto, si stanca parecchio. Chi lavora poco, viceversa, secondo me, si stanca molto meno."

Ora, cosa voglio dire con tutto questo? Presto detto: per me il 7 Dicembre è un giorno importante, perché quando ero bambino il 7 Dicembre si stava a casa da scuola: era il patrono. "No aspetta, ci hai menato il tarello per più di trecento post sul Vecchio Paese, la rivoltante realtà provinciale, e alla fine salta fuori che sei milanese?" Ebbene no cari amici! Fino a un certo punto il 7 Dicembre è stato anche il santo patrono del V.P., ed è inutile che lo andiate a cercare, a meno che non sappiate come si chiama il V.P. (e se lo scrivete nei commenti ve lo cancello) non c'è scritto da nessuna parte. Ma onestamente, importa sapere qual è il nome del Vecchio Paese? Importa? No! Anzi, è controproducente! Perché il Vecchio Paese è un test di Rorschach, ognuno ci vede il suo e ci si identifica, quando è necessario farlo! Se non vi ci identificate, è molto probabile che non stiate leggendo questo blog, perché io penso, anzi mi auguro, che a furia di aver decostruito le vostre cazzo di bruschette negli occhi non veniate qui per cercare validazione di un passato che oramai non esiste più. Cazzo, lo diceva pure sant'Agostino, che non è il santo patrono del Vecchio Paese! 

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