lunedì 28 febbraio 2022

L'ultimo conàto - Sin & Half-Life

Ci ho provato, molte volte. Non so se fosse dovuto al fatto che sentivo il bisogno di essere parte di qualcosa e mi ostinavo su quella cosa, o magari ero stupido, o semplicemente non so, forse sentivo che l'unica cosa a cui mi ero aggrappato per anni mi stava sfuggendo di mano, e quindi dovevo riattaccarmici con le unghie e i denti, superando con la sola forza di volontà quella sensazione di nausea unita alla fitta lancinante nel punto in cui il naso si attacca alla fronte. Non ve lo so dire. Di fatto, a novembre 1998 uscì un numero di TGM che presentava una nuova razza di sparatutto in prima persona (la dicitura "Clone di Doom" aveva già smesso di avere senso). Era il numero 113, e in copertina aveva 'sta roba qui:

graphic design is my passion

In realtà diciamocelo, TGM avrebbe potuto mettere uno stronzo fumante in copertina e tutti noi l'avremmo acquistata senza problemi. Però, per tutti quelli (e sono tanti) che dicono che il 1998 è stato l'anno più bello di sempre per il gaming (dissento, ma per i miei problemi di stomaco che ben sapete) questa copertina è un'eiaculazione vera e propria. 

giovedì 24 febbraio 2022

I nuovi 20

Oggi compio 40 anni. Devo aggiornare il sottotitolo del blog. Avrei potuto tirarmela e chiudere tutto oggi millantando che finalmente ora che sono diventato ufficialmente vecchio allora non c'è più tempo per i videogiochi, ma penso sia ben chiaro che questo blog non ha come principale argomento i videogiochi. Ah beh. Colgo l'occasione per ricordare alla gentile utenza che gli articoli "ufficiali" finiranno tra un mese circa, comunque, dopodiché ci sarà un post di appendice e infine la conclusione. Ringrazio inoltre la piattaforma Blogger per aver sistemato il bug che non visualizzava le gif animate con più di 1000 fotogrammi, quindi ora potete fare letture antologiche senza quel cavolo di triangolo grigio con il punto esclamativo. Grazie per l'attenzione, si prosegua pure.

L'ex videogiocatore

lunedì 21 febbraio 2022

L'ex videogiocatore ha fatto il foglio rosa - Colin McRae's Rally & Carmageddon

Per tanti anni della mia vita, non ho avuto un bel rapporto con la guida delle automobili: sarà anche per il fatto che, quando mi sono approciato all'automobile, non avevo esperienza di altri mezzi motorizzati. Come tutti al V.P. non avrei disdegnato il motorino, certo. Ma, come ho fatto notare più volte in questa sede, ogni cosa che portasse un minimo cambiamento nello stato di quiete totale in cui ci si doveva trovare era vista come qualcosa di malvagio, di pericoloso, da evitare.

sogno proibito

È un po' lo stesso approccio alla sicurezza che vedo in tantissimi settori IT: qualsiasi cosa costituisca un potenziale rischio noi la blocchiamo del tutto così siamo a posto, che nulla è più sicuro del non fare niente. Questo ovviamente è un gran peccato: così facendo, con questo approccio molto codardo, ogni innovazione viene completamente stroncata sul nascere e quindi i metodi di lavoro restano fermi agli anni 80 col calo di produttività che ne consegue. Ecco, durante la mia adolescenza, la macchina era un potenziale rischio, e quindi era bloccata. Stessa cosa.

lunedì 14 febbraio 2022

The Sims

Il gioco di oggi non è stato tanto fondamentale per me, quanto per mia sorella: in effetti, se vogliamo aderire a triti stereotipi di genere, The Sims è il gioco ideale per una bimba che aveva circa 11 anni: è una casa delle bambole interattiva, praticamente! Meno comprensibile se ad apprezzarlo moltissimo era un uomo peloso e dal rutto facile come Alessandro C., il mio compagno di classe che disegnava cazzi sul mio libro di filosofia. Ma così era! In effetti, era molto bello come noi maschietti sfidassimo gli stereotipi di genere già nei primi anni 2000, in un periodo in cui il mio amico Ser Battista si presentava a scuola sistematicamente con polo e magliette di tonalità che andavano dal rosa pastello al rosa shocking, dicendo "Io sono perfettamente a mio agio col mio lato femminile", con una naturalezza e una gentilezza che la reazione più prevedibile, quella di dargli dell'invertito (durante l'adolescenza si è molto cattivi, specie se si viene così influenzati da casa), veniva spenta sul nascere.

al tizio in questa foto invece gli si dà del coglione (a ragione)

A parte l'esempio fotografico di quello che Ser Battista non era, che gli dici a uno così? Certo, il fatto che fosse molto apprezzato dal gentil sesso (appunto, per la sua naturalezza e gentilezza) gli dava anche la popolarità necessaria a fregarsene completamente delle convenzioni cromatiche. Gente come me che era molto meno popolare e molto più sfigata aveva bisogno di aggrapparsi a una o più etichette con cui identificarsi, e la cosa, oltre a essere molto reazionaria, era un grandissimo amplificatore di sfiga: al tempo non ce ne rendevamo conto, però.

lunedì 7 febbraio 2022

Space Hulk

Questo gioco non l'ho mai avuto a suo tempo, né l'ho particolarmente desiderato, ma lo associo a un ricordo abbastanza forte, ovvero di quando da più giovane (fino ai 14 - 15 anni, direi) ero di salute cagionevole. E quindi a Space Hulk associo il me stesso di quinta elementare che legge PC Action nel letto, in un lunghissimo e noioso pomeriggio, con un bel trentottemmezzo ascellare, la borsa del ghiaccio in testa, orridi sciroppi e la prospettiva di infilarmi nel culo supposte di tachipirina (l'unico sciroppo decente, il Panacef alla fragola, era un antibiotico e non veniva dato via facilmente, che ha senso). Insomma, in preda ai deliri della febbre stavo leggendo la recensione di 'sto gioco su PC Action, con l'occhiello introduttivo in cui il fecale recensore faceva il PaZzErElLoH descrivendo uno Space Marine che si lamentava perché aveva dimenticato di andare a pisciare prima di mettersi l'armatura. Al di là del fatto che provavo a immaginarmi che supplizio potesse essere stare chiusi in una scatoletta di tonno con un bordo di dieci centimetri di acciaio potenziato e non avere neanche lo sportellino per tirar fuori il cotonno, allo stesso tempo mi sentivo molto un Marine Spaziale perché sotto le coperte tiratissime del letto in ferro battuto di fine XIX secolo in cui dormivo ero così soffocato che facevo fatica a scivolare fuori per pisciare nel vaso da notte che stava sotto il mio giaciglio. L'ho detto che abitavo in una casa vecchia, no? 

Casa dell'ex videogiocatore - Vecchio Paese

Sì, l'ho detto, l'ho detto. Ma sto divagando.
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