lunedì 31 maggio 2021

Strike Commander (Seconda Parte)

Nella scorsa puntata del blog dell'ex videogiocatore!

Virtual Cockpit!

Gouraud Shading!


Fregna!

Sfiga!

...Ed ora, la conclusione!

lunedì 24 maggio 2021

Strike Commander (Prima Parte)

Come più volte ho scritto in questa sede, in un periodo di tempo che va dal 1994 al 1996, il mondo dei videogiochi non l'ho minimamente cacato. Questo ottimo trend, ottimo per la mia vita sociale, intendo, sfortunatamente venne interrotto nell'autunno del 1996, innescato dalla resistenza al cambiamento di fronte alla prima volta in cui lasciavo veramente il Vecchio Paese, andando al liceo nella Cittadina Altolocata Situata Adiacente L'Eccellente Capoluogo Con Hotel e Industrie Oligopolistiche (C.A.S.A.L.E.C.C.H.I.O. in breve). Io che di fronte alla puzza sotto il naso degli abitanti della Cittadina Altolocata Situata eccetera eccetera scoprivo di avere attaccato alla schiena la zolla del contadino, e che non avevo ancora conosciuto l'opera del sopravvalutatissimo ubriacone pavese al punto da vantarmi della suddetta zolla attaccata alla schiena, mi sentivo dentro di me totalmente inadeguato e mi rifugiavo nel Simulmondo, tutto questo a dispetto di una confabulazione familiare per cui la famiglia Ex Videogiocatore, pur non uscendo mai dal V.P., era del ceto "alto" e lo stesso ex videogiocatore era lui stesso "un buon partito" per potenziali spasimanti, che erano tutte pronte a intrappolarmi in un matrimonio senza amore perché desiderose di accedere alla dote. 

fratelli siculi armati di lupara inclusi

Notare come la stessa confabulazione familiare fosse la prima a dirmi che nessuna me l'avrebbe mai data perché semplicemente le piacevo, come a dire che facevo così schifo alla merda che sarei stato preso solo per soldi. Ottimo modo per cominciare l'adolescenza, bene così. 

lunedì 17 maggio 2021

Doom (e pure Hexen, già che ci siamo, per ragioni esclusivamente legate alla storia personale dell'ex videogiocatore)

Ok, Ok! Avevo detto che non ci avrei mai rigiocato, ma non mi sono mai contraddistinto per la coerenza. Prima di cominciare con l'articolo, una doverosa premessa: non ho la minima intenzione, per Doom, di tirare fuori trivia, curiosità, e tutte le vaccate che potete trovare OVUNQUE in rete (ci avete presente un sito che si chiama "Wiki-Pedia"? È come la Omnia DeAgostini o l'Encarta di Microsoft, ma è su internet e non c'è il CD-ROM, ci possono scrivere tutti e un sacco di gente ci mette la foto del proprio uccello). Primo perché è stato scritto così tanto e così in dettaglio su quello che è forse il principale caposaldo della cultura popolare del gaming che se vi raccontassi un aneddoto su Romero e soci, subito arriverebbe qualche prefica nei commenti a dire "Actually,", e in questo periodo della mia vita ho il tavò di leggermi 'ste precisazioni.

ACKSHUALLY,


Ma soprattutto il fatto è che per me è importante questo gioco! "Sì, per tutti noi è importante", direte voi. No, è importante per me, personalmente, che ci crediate o no, devo parlarne in quanto fondamentale nel percorso di autoanalisi che è questo blog. "Ma Ex Videogiocatore - direte voi - non ti facevano vomitare gli sparacchini in prima persona?"

giovedì 13 maggio 2021

A lezione di geografia con l'ex videogiocatore

Da che mondo è mondo, la geografia è sempre stata la cenerentola di tutte le materie scolastiche: penso alle superiori di averla fatta solo in prima, e poi basta. Già alle medie il disinteresse era palpabile. D'altra parte, stiamo parlando della seconda metà degli anni 90, la riforma Berlinguer aveva emancipato la scuola da stantii programmi ministeriali che erano un po' una check-list (bene!) e si era un po' lavata le mani dando ai presidi l'autonomia per rendere la scuola più appetibile nel nome di una "sana concorrenza" che però inevitabilmente finiva per essere una "corsa agli armamenti" a colpi di POF (Piano Offerta Formativa, ma per noi era l'onomatopea di uno stronzo che cadeva nel cesso) tra scuole in cui si andava a creare quella dinamica per la quale in seguito avremmo visto una devastante inflazione di lauree, corsi universitari, master, e altre cazzate (meno bene).

"Diploma, Diploma universitario, Laurea, Laurea specialistica,  PhD, MBA, Franco..." 

Il concetto di base, comunque, era che il nozionismo non era la cosa a cui dare priorità nell'apprendimento (giusto!) ma con quel retrogusto di autogestione/sei politico/contrattazione collettiva tra studenti e insegnante (meno giusto). 

lunedì 10 maggio 2021

Cobra Mission - Panic in Cobra City

"Che bello, che bello e ancora che bello, finalmente recensisco il gioco porcello!" Così esordiva, sulla fecale TGM numero 55, luglio/agosto 1993, la recensione del gioco di oggi. Ora, mentirei se dicessi esattamente che cosa mi era saltato nel cervello (che, si sa, è la zona erogena più grande, ma anche altre zone venivano ben irrorate di sangue di fronte a certe visioni) a vedere gli screenshot con delle donnine in stile cartone giapponese che ostentavano pocce, chiappe, e tope senza economie.

e nonostante tutta questa pubblicità al Giappone su una rivista che era quasi un culto della personalità in formato cartaceo non sono diventato un otaku. Sono un uomo migliore di quanto pensassi.

Di certo, quello che ricordo fu che quell'anno, al mare, avevo comprato TGM e tra le varie cose che avevo chiesto al mio fornitore locale, omonimo di mio figlio, era appunto Cobra Mission. Lui ha 5 anni più di me, e quindi al tempo ne aveva 16, e rispose "Ma non ci penso neanche! Cosa dicono i tuoi?" In realtà, la cosa mi preoccupava ben poco visto di incondizionato e totale disinteresse che i miei mostravano per tutte le cose che apparissero sullo schermo del mio pc, probabilmente avrei potuto persino fare andare uno di quei cd con collezione di video porno in bassissima risoluzione che venivano reclamizzati su PC Action e probabilmente non avrebbero battuto ciglio. O forse sì. Chi lo sa da te quando avevo 11 anni mai e poi mai mi sarei sognato anche per questioni di etica personale di aggiungere un programma o un gioco porno al mio disco fisso. 

lunedì 3 maggio 2021

Indiana Jones and the Fate of Atlantis

Cari amici! Poteva essere altrimenti? Indy chiama Indy, e dopo Indianapolis 500 ecco la quarta, per molti unica legittima, avventura dell'uomo che ha preso il nome da un cane. Eh sì, dico l'unica legittima, per il semplice fatto che negli anni che hanno separato il terzo film dal dimenticabile quarto episodio della saga dell'archeologo col Fedora, molti di noi vaneggiavano sul fatto che sicuramente George Lucas avrebbe tirato fuori Harrison Ford dalla grafite facendo una trasposizione cinematografica del gioco di oggi. Certo, come no.

Fohtooh ma Jones kaychahlah!


Eppure avrebbe avuto senso, no? Praticamente era il percorso inverso di Indiana Jones e l'ultima crociata: la trasposizione ludica del terzo film, con un sacco di libertà che erano state prese dei ragazzi della Lucas. Con tutti i suoi difetti (che ce n'erano) alla fine era comunque un discreto adventure, e quindi avventura Lucasfilm dei primi anni 90 + proprietà intellettuale universalmente amata = registratore di cassa che fa ka-ching! No?
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