lunedì 10 maggio 2021

Cobra Mission - Panic in Cobra City

"Che bello, che bello e ancora che bello, finalmente recensisco il gioco porcello!" Così esordiva, sulla fecale TGM numero 55, luglio/agosto 1993, la recensione del gioco di oggi. Ora, mentirei se dicessi esattamente che cosa mi era saltato nel cervello (che, si sa, è la zona erogena più grande, ma anche altre zone venivano ben irrorate di sangue di fronte a certe visioni) a vedere gli screenshot con delle donnine in stile cartone giapponese che ostentavano pocce, chiappe, e tope senza economie.

e nonostante tutta questa pubblicità al Giappone su una rivista che era quasi un culto della personalità in formato cartaceo non sono diventato un otaku. Sono un uomo migliore di quanto pensassi.

Di certo, quello che ricordo fu che quell'anno, al mare, avevo comprato TGM e tra le varie cose che avevo chiesto al mio fornitore locale, omonimo di mio figlio, era appunto Cobra Mission. Lui ha 5 anni più di me, e quindi al tempo ne aveva 16, e rispose "Ma non ci penso neanche! Cosa dicono i tuoi?" In realtà, la cosa mi preoccupava ben poco visto di incondizionato e totale disinteresse che i miei mostravano per tutte le cose che apparissero sullo schermo del mio pc, probabilmente avrei potuto persino fare andare uno di quei cd con collezione di video porno in bassissima risoluzione che venivano reclamizzati su PC Action e probabilmente non avrebbero battuto ciglio. O forse sì. Chi lo sa da te quando avevo 11 anni mai e poi mai mi sarei sognato anche per questioni di etica personale di aggiungere un programma o un gioco porno al mio disco fisso. 

Però insomma, questo è un videogioco c'erano le donne nude, il recensore sulla fecale TGM chiamava le donne nude "muflonchione" e la cosa mi faceva pure ridere. 


(Vaffanculo, NdExV)


Ma avevo 11 anni, c'era in vacanza con me anche il mio migliore amico quell'anno del vecchio paese e leggendo sta cosa delle muflonchione e guardando gli screenshot, l'unica cosa che si poteva fare era mostrare il proprio arrapamento facendo il grugnito con linguino come nei peggiori Fantozzi, cioè tutti quelli dopo il secondo tragico Fantozzi. No, dai, facciamo quelli a partire da Superfantozzi che veramente visto al giorno d'oggi è qualcosa di deprimente. Ma sto divagando perché sto girando intorno alla questione:  è con gran senso di vergogna che vi comunico che questo è ben il secondo videogioco porno giapponese presente sul blog dell'ex videogiocatore in 4 anni di storia, e il primo ha avuto un articolo spalmato su due settimane, pure. Onore che non è toccato manco a Indiana Jones and the Fate of Atlantis! Che merda. L'altro gioco di cui parlo, per voi smemorati, è Season of the Sakura, col mio compagno di classe otaku che mi aveva triturato i coglioni affinché glielo recuperassi, io che ci avevo internet.  Cobra Mission non so se sia nella mia personalissima storia vieoludica successivo a Season of the Sakura: non me lo ricordo, so che quando ebbi una connessione a Internet e in maniera quasi bulimica iniziai a scaricare tutti i giochi abandonware possibili immaginabili, tra loro ci fu pure il gioco di oggi. 

Perché comunque la curiosità era rimasta, e i video Let's Play al tempo non c'erano. E così, anni dopo averlo chiesto al mio fornitore balneare di fiducia, finalmente provai il gioco porcello. E devo ammettere che ci giocai molto più del dovuto perché insomma volevo arrivare a vedere le parti salienti. E a questo punto vi domanderete: "ne valeva la pena?" Scopriamolo ora, no? Sigla!


Megatech! Ovviamente non sono loro gli autori ma sono la società americana che ha preso l'originale gioco della INOS (uno fra gli infiniti eroge giapponesi a causa dei quali andare a vivere nella terra del Sol Levante era il sogno proibito di quegli sfigati segaioli dei fecali redattori di settore) per l'a noi sconosciuto PC-88, lo ha tradotto, e lo ha convertito per gli IBM compatibili. L'idea di prendere giochi giapponesi per segaioli giapponesi ed elargirli a segaioli occidentali col complesso di inferiorità per i giapponesi non era male, ma la MegaTech ha chiuso dopo aver pubblicato più o meno tre giochi. Che misteri.


COB - oh, devo dire che non è male l'effetto titolo tipo Terminator / Commander Keen 4 intervallato da visuali cazzute che fanno molto "Patrick Nagel" incrociato con un cartone giapponese che ho apprezzato più del dovuto: sto parlando di City Hunter, e avevo pure letto (a scrocco, natch) il manga originale e c'era tutta quella parte in cui il protagonista aveva sempre delle gigantesche erezioni che casualmente era stata tagliata dal cartone. E il cartone era su Italia 7 quindi l'influenza mefitica 
dell'odiatissima A.Valeri Manera era pure inesistente. Eppure!


Sì, il programmatore è tale Neuronius, abbiamo capito. Dopodiché continua lo slideshow col titolo e prosegue il caricamento della pistola con pure un triangolo verde flashy in sottofondo, roba così patinata che pare quel video degli Sugar Ray in cui si immaginano di essere i Duran Duran e si risvegliano tutti schifati dal sogno ad occhi aperti. Perché quelli erano i tempi in cui gli anni 80 facevano schifo alla merda, ed era giusto così. Poi mi pare, a dire il vero, che la passione sia un po' scemata ultimamente, ma fa sempre bene tenere la guardia alta. 


C...O....B....R...A...M...

Dicesi "Punzonatura"...

Eh, magari, magari. Ma no, continua lo slideshow sulla pistola, che ora è carica e si capisce dal fatto che fa pling pling. Devo dire che questa intro, al di là di quello che pensi sugli anni 80, è proprio stilosa. Lo stile grafico sarà mantenuto per il resto del gioco! Grazie della domanda, davvero molto pertinente! Grazie mille, sul serio! Molto apprezzato!

COBRAMIS- e poi si scopre chi ha impugnato la pistola, è la classica ragazza manga coi capelli blu disegnata pure piuttosto maluccio. Lo stile Patrick Nagel purtroppo è sparito, ed è comparso un deprecabile effetto "scanlines" e una sinossi della trama in un inglese che fa abbastanza cagare. Si vede che a Torrance California sono tutti molto analfabeti.

Insomma, Cobra è un'isola piena di fighe che però stanno tutte sparendo per colpa di uno che si chiama Kaiser e noi dobbiamo salvarle. Detto questo, la ragazza ci spara bucando lo schermo televisivo. Sei un po' stronza, mia cara, io devo salvare le luscious beautiful ladies di Cobra e tu mi spari in faccia? Cioè, vaffanculo! Io capisco che l'effetto voleva essere quello della sigla del sottovalutato telefilm parodistico "Sledge Hammer!" (in italia "Troppo Forte!") Ma persino nell'originale, il protagonista David Rasche non sparava dritto in camera perché i produttori avevano paura che a chi guardava il telefilm venisse un infarto. Giuro.



E intanto torna quasi lo stile "Her Name is Rio and she's dancing in the sand" e mi sembra che per questa intro i ragazzi Megatech abbiano fatto un lavoro di decoupage abbastanza tirato via, e cioè la parte che non si poteva tradurre dal giapponese ci hanno messo quell'effetto mediocre di cui sopra. Opinione mia, eh. Di certo non sto a cercare un emulatore di PC-88 e recuperare l'originale giapponese per verificare. Fottetevi.


Oh, Peter Kao ed Anthony Luk, come avremmo fatto senza di voi? E soprattutto, perché tutti gli investigatori devono avere il trench e il fedora? Capisco il modello impostato dai romanzi hardboiled ma non sarebbe più semplice andare in giro in borghese se non si vuole dare nell'occhio? Vabbé, questo è quanto per l'intro, iniziamo a giocare, via.

R-Rated?  Dovrebbe stare se ricordo bene per vietato ai minori di 17 anni non accompagnati dai genitori o chi ne fa le feci! Se è vero, come dicevano gli amici di TGM, che questo è "il gioco porcello" con donne nude e scene di coito, vi immaginate il cringe di dover giocare con papy e mamy di fianco che ci dicono "TIENI LE MANI SULLA TASTIERA" a ogni pié sospinto? Ho scritto "cringe" perché so che a voialtri darà fastidio. Sono nel mood della trollata oggi: perché devo farmi del male da solo?


Per una maggiore identificazione possiamo pure cambiare i nomi dei protagonisti. Tenero, pensavo che per 'sti giochi qui bastasse non mostrare il volto del protagonista maschile durante le scene dell'amplesso. Beh! Sapete quali sono le regole cari amici, se si può mettere il nome al protagonista del gioco, il nome è sempre quello. Il nome del cattivo, invece, è Craxi, perché insomma finiamola con questa tranquillità di facciata in cui i membri del CAF vanno sempre in giro a braccetto, ecco.


Giulio non nasconde mai il fatto che la sua nostalgia per Segni è principalmente una questione anagrafica, ma in questo universo parallelo Andreotti P.I. è un residente di Cobra, un'isola che si trova al largo della Florida su cui il governo degli Stati Uniti ha giurisdizione estremamente limitata. Un paradiso per i libertarians dunque, e infatti è tutto andato a schifio, e a garantire uno straccio di ordine sono i vigilanti privati. Veramente molto americana 'sta cosa, e viene da pensare se pure la versione originale giapponese era così. Sì, beh, forse sì, è ben noto il complesso di inferiorità nipponico verso gli usoniani. Molto divertente è anche come a scrivere la costituzione giapponese post-guerra siano stati gli americani e si siano guardati bene dall'introdurre aberrazioni come il sistema dei grandi elettori. 


Sì, sto divagando, anche perché Giulio appena arrivato, in mezzo alla visione dei luoghi natii, vede un canocchiale che non si ricordava. Io al giorno d'oggi vado al Vecchio Paese con frequenza estremamente bassa per varie cause (non ultima una pandemia come non se ne vedevano dal 1919) e ogni volta che torno trovo qualcosa di nuovo che mi rende il V.P. sempre più "paese dormitorio della Bassa tagliato in due da una strada provinciale e pieno di edifici a ferro di cavallo con arte astratta nella piazzetta in mezzo" e sempre meno "il posto in cui sono cresciuto rincoglionendomi davanti al PC". Ecco, di certo non ci sono canocchiali che danno su una spiaggia nudista in cui le bagnanti stanno sempre tutte nella stessa posizione. Giulio, che scemo non è ma in questa realtà parallela è molto arrapato, urla dal ponte "SIGNORINE... VOI DATE LUSTRO ALL'ISTITUTO DEL RESTAURO!" ma queste non si muovono, e noi rimaniamo con il dubbio che sia un'esposizione balneare di bambole realistiche.

Giulio ha finito di sudare freddo davanti al canocchiale e subito viene aggredito da tre extraparlamentari che gli chiedono prontamente una mazzetta di duecento dollari per aver guardato le donne finte sulla spiaggia. Non sta bene. Non è educato. Non è sportivo. Non è etico.


Giulio, dopo aver sospirato giocando con la fede al dito, inizia la colluttazione. Il combattimento in Cobra Mission è a turni, come in tanti RPG giapponesi, con una simpatica variante: combattere non è una sola opzione di menu, ma ha la simpatica caratteristica che bisogna decidere in quale zona del ritratto del nemico attaccare. Poi c'è una specie di istogramma in alto a destra che oscilla tra l'alto (rosso) e il basso (bianco), con il rosso che moltiplica i danni inflitti ma è molto vicino al contrattacco nemico. Ha senso, volendo. Ma tanto 'sticazzi, Giulio è armato di pistola, il problema non si pone.


Ci facciamo a piedi un vialetto della ridente Central Cobra per raggiungere un orribile palazzo di appartamenti di colore rosso scarlatto. Giulio non è contento di andare a Botteghe Oscure, ma si sa, la politica dei due forni... le convergenze parallele... tutte queste cose qui, bisogna sporcarsi le mani, per poi potersele lavare.


A rispondere alla porta c'è Livia Danese, vecchia amica di Giulio, che forte di un'antica cotta per il sette volte Presidente del Consiglio, prima gli porge le cure alle ferite che ha rimediato nello scontro con gli extraparlamentare, dopodiché gli fa "lo spiegone".


Ciò fatto, Livia si unisce al party, cosicché Giulio e Livia girano per Cobra in fila indiana sfoggiando un aspetto orrendamente pixelato. Tenete conto che nella recensione della fecale TGM le immagini erano tutte dei combattimenti e delle donnine ignude, lasciando la schermata di gioco "normale" a uno screenshottino piccino picciò in un angolino remoto della pagina. Beh, facile così! Ma la partigianeria del recensore Giovanni Papandrea, che nel 1993 è evidentemente un morto di figa che si spugnala guardando Occhi di Gatto, è estremamente plateale, e il fatto che il voto sia un miserabile 72% a dispetto del "personalmente a me fa impazzire" nel box del commento la dice lunga sull'oggettiva qualità di Cobra Mission. Auguriamo comunque a Papandrea che nei 28 anni che ci separano da quell'articolo abbia avuto modo di emanciparsi dalla sfiga, come del resto è successo a me. Un abbraccio socialmente distanziato, mi raccomando lavati le mani e non per via del virus. Hai capito cosa voglio dire.




Altro palazzo, altra ragazza tipicamente dell'immaginario giapponese coi capelli viola-fucsia. "Ah, ce la si sbunna!" direte voi. E invece no, trattasi di un negozio in cui comprare Vitamax, Vitamax+ (praticamente pozioni per recuperare punti vita) un petardo e un dardo avvelenato, che sono oggetti one-shot per fare più danni al nemico durante il combaYHAAAAHHHWHN


Altro edificio interessante: Giulio e Livia entrano in una sede di Big Pharma che si trova a Cobra, sempre per la storia per cui la giurisdizione del governo americano non ci arriva qui. "Pensa, Livia - dice Giulio - in un universo parallelo siamo sposati e per Big Pharma ci lavora nostro figlio Lamberto". "Giulio, ma ci stai a provare? Qui? Senza neanche un cimitero nelle vicinanze? Non mi pare bello" dice Livia, che comunque ci tiene a un certo decoro. Giulio decide di affogare il rifiuto nell'alcol, ma siccome beve con morigeratezza, allora decidiamo di spingerci su qualcosa di hardcore, faremo da cavie umane per uno steroide potenzia-muscoli. Oh, ci danno pure 100 dollari. 

Più tardi.


Siamo in giro per Cobra con la gobba di Giulio che è raddoppiata di volume, e a un certo punto Giulio non si sente bene. "Presto, un tedax!" Ma il cardinale Angelini non si trova su Cobra e sul prontuario farmaceutico locale il Tedax non c'è. C'è il vitamax per recuperare punti vita, ok, ma non funge da antidoto al veleno assunto. Viene da chiedere se la limitata giurisdizione del governo federale USA su Cobra preveda che la FDA abbia qualche potere locale. Probabilmente no. Ma avete notato che siccome non abbiamo più proiettili, usiamo il calcio della pistola scarica per picchiare i nemici.

Poco dopo.


Ah niente, torniamo alla sede di Big Pharma e il tizio che pare Ken Williams ci dà l'antidoto. Volendo potremmo tentare di nuovo di fare da cavia per altri 100 dollari, ma mi sa che si crepa immediatamente, quindi lasciamo perdere.


Muflonchiona! Ah no, è la "Aerobee", un nemico che ci attacca gonfiando le tette e rubandoci i soldi usando le tette...prensili? È un gioco strano. Notare anche che su Cobra esiste la possibilità di comprare armi da fuoco, ma costano un troiaio e a furia di incontri random collezioneremo moneta corrente due dollari alla volta per raggiungere la cifra di 3000. Cosa che se avessimo cominciato nel 1992 avremmo probabilmente finito più o meno ora, quindi non lo faremo. D'altra parte su Cobra, pur essendo territorio degli U.S.A, il secondo emendamento non va tanto di moda, allora usiamo armi più umane come una frusta o una mazza da baseball, diamine.


Giulio prova a saltare oltre il ponte, che è stato fatto crollare. Non sembra vista la grafica di merda (gli otaku come Papandrea direbbero super deformed) ma il buco è di più di 10 metri, e siccome a Giulio, alla visita militare, il medico aveva diagnosticato l'incapacità di saltare, lasciamo perdere.


La trama si è un po' impalugata, un po' come un Buondì Motta che ti si impaluga in bocca quando cerchi di mangiarlo in dieci passi (Ricordate 'sta stronzata? Io sì, e voglio in questa sede ricordare che il tifoso medio del Bologna è stupido come la merda). Quindi quello che facciamo è accettare un lavoro part-time come ragazzo delle consegne, che non solo è un ottimo incipit per un porno, ma ci permette di entrare in tutte le case che vogliamo senza mandato di perquisizione, che comunque è una cosa tipica degli USA continentali, ma siccome tutti sono assuefatti alla fiction credono che esista pure in Italia, un po' come la lista dei diritti "Miranda" (Lei ha il diritto di rimanere in silenzio, ogni cosa che dirà potrà essere usata contro di lei in tribunale etc. etc.)


Per poter entrare nelle case altrui abbiamo bisogno di un segno di riconoscimento, e quindi la Bartolini locale rifila a giulio un berrettino rosso con su scritto Make Andreotti Great Again, e con quel distintivo perfettamente taroccabile possiamo girare facendo consegne, ottenendo anche suggerimenti sul fatto che i nemici hanno il punto debole, scoprendo oggetti nascosti dietro i mobili delle case e soprattutto accumulando lentamente soldi e punti esperienza con tediosissimi combattimenti. "Fondamentalmente, mi annoio" dice Giulio a Livia. "Fondamentalmente, anch'io", risponde Livia. Allora si tromba? No.



Ah! Questo gioco ha la pretesa di essere hardboiled, quindi quale miglior posto per raccogliere elementi per procedere nella trama se non il bar? L'informazione interessante qui è che esiste un posto chiamato Club 10 che promette alle ragazze di Cobra una carriera nel mondo dello spettacolo e poi finiscono a fare le portaborse per Cirino Pomicino e nessuno le vede più. Giulio potrebbe fermare tutto questo scempio semplicemente dicendo a PCP di smetterla, ma poi al congresso DC i voti dei napoletani che non vanno alla corrente Primavera chi li piglia? Quindi, meglio andare a indagare.


L'affare si ingrossa! Il Club 10 è proprio un posto in cui il proprietario, un certo Tacker, fa la tratta delle bianche. Nessun uomo ci può entrare. Uno degli avventori del bar sogna di essere una ragazza così potrebbe entrare e vedere tutta la figa che c'è al Club 10. Ma siccome Giulio è un po' bacchettone gli fa notare che 'sta storia della "lesbica nata per sbaglio in un corpo di uomo", con cui molti maigoduto fanno vili tentativi di autoironia, è semplicemente sbagliata. Quindi l'uomo tenta di buttarla lì con Belzebù, il quale in un pessimo inglese (sempre per la storia che a Torrance, California, sono tutti analfabeti) declina.


E insomma, entriamo al Club 10, e siccome Giulio non può entrare in quanto munito di fallo, tenta Livia, ma sfortunatamente il dottor Tacker non è in sede (piripì piripì piripì) e quindi si riprova più tardi.


Nel frattempo andiamo alla stazione per vedere se possiamo andare in altre zone dell'isola di Cobra, ma ahimé, la figlia dell'unico macchinista dell'isola è stata rapita da Tacker quindi finché non si libera non possiamo viaggiare in treno. Convenientissimo. Giulio commenta salace sul fatto che i treni più lenti di Cobra si chiamano "rapidi" e che il "Corriere di Cobra della Sera" esce al mattino, ma il capostazione, forte del suo chiaro ritardo mentale evidenziato dagli occhi troppo vicini tra loro, non capisce.


Tacker è ancora M.I.A. quindi torniamo al bar, in cui le frasi fisse degli avventori ora sono cambiate. Lo sentite questo rumore, amici? È il valore di una variabile booleana che viene messo a true! Torniamo al Club 10, và.


E stavolta magicamente Tacker in persona viene ad aprire a Livia, ed è un orrido mostro effeminato con gli occhioni da cerbiatta, e porta Livia in sede. Giulio cerca di unirsi a loro spacciandosi per il pappone della signora Danese, ma viene lasciato fuori. Sfortunatamente, Livia fa qualche domanda di troppo, e Tacker la accompagna in uno sgabuzzino, dove la chiude. Ops! Era un po' telefonata, questa, no? 


E aspetta fuori che ti aspetta fuori, Giulio si è rotto i coglioni. Meglio trovare un modo per andare a recuperare la futura moglie! Sfiga vuole che Tacker, che sotto la tutina da aerobica ha un enorme tatuaggio a forma di garofano rosso, mandi una serie di spicciafaccende del PSI a far fuori il Divo non appena mette piede fuori dal Club 10. Fortunatamente, sappiamo che il punto debole del nemico "Karate Gang" è la maschera, e con una sana mazzata in mezzo agli occhi riusciamo a far fuori abbastanza agevolmente anche i temibili fucsia. Siamo vivi, ma Livia è prigioniera, che fare?


Ci si ubriaca, ovviamente. Il tizio che ci aveva parlato di come era riuscito a entrare nel Club 10 facendo consegne di pacchi fa scattare l'altra variabile booleana nella testa di Giulio, che attiva la possibilità di spacciarsi per fattorino al Club 10. Sì, lo so, non è l'unico gioco questo a commettere questo peccato. Però qui è molto plateale.


Din don! Chi è ? Fattorino. Mentre parte nella nostra testa "Traffic Boom" di Piero Piccioni, Giulio entra dalla porta posteriore, che se fossimo maliziosi potremmo fare una serie di doppi sensi, e invece no, semplicemente siamo nel Club 10 e di fregna neanche l'ombra. Però la receptionist ci chiede di lasciare il pacco nella stanza di fianco, senza toccare niente. Giulio, che comunque è un investigatore, trova un bloc notes usato recentemente da Tacker e

Tacker tratta gli oggetti come donne, lo sapeva?


Ok niente, c'è una chiave in un vaso. Sto cercando di elevare la trama qui e mi escono con i più banali stereotipi. Sapete qual è un altro stereotipo? Il codice di protezione prima di una scena saliente, ecco.


Ed eco Tacker, che a dispetto della patina effeminata è un pervertito con la bava e il moccio al naso. È anche il primo boss, magari dopo di lui finalmente avremo il coito! Chi lo sa, chi mai lo saprà mi sento di aggiungere, che a forza di mazzolarlo lo scalfiamo a fatica e lui non solo ha un casino di punti vita, ma è pure molto forte. Mannaggia, ma allora dovevo stare davvero anni a pomparmi il personaggio e a racimolare i soldi per comprare una pistola! Niente, Belzebù viene fatto fuori da Tacker e io non ci penso neanche a continuare. Basta così, prossimo gioco!

È merda? 


Ah, va bene, va bene! Caso vuole che trovi la cheat per i punti vita massimi e la forza sovrumana e anche senza arma da fuoco lo tiriamo giù in quattro e quattr'otto. "Craxi mi vendicherà" dice Tacker prima di tirare le cuoia. Ma noi ce ne sbattiamo le cuoia perché la ragazza dietro cui Tacker sbavava inizia a esprimere a Giulio la sua gratitudine buttandogliela lì in maniera eccessivamente esplicita, rinforzando così il concetto di "Do ut des" applicato ai videogiochi. Che stronzata, amici! Una tizia che viene rapita per essere venduta come schiava sessuale a viscidi ricconi di Hong Kong, una volta liberata, secondo voi ha voglia di farsi rodomontare dal pervertito che l'ha salvata? Ma secondo voi, gli autori di 'sto gioco hanno mai interagito con una persona reale? "Ah ma questo è lo stile giapponese, il senso del pudore è diverso dal nostro" direste voi rifacendovi all'articolo di Papandrea. Sì, forse, però il fatto è, dopo aver attentamente ponderato sulla vostra argomentazione che VAFFANCULO


E insomma, niente coito, anche se Steffie (la muflonchiona dai capelli azzurrini) ci lascia il numero di telefono per usufruire delle sue grazie ogni volta che vogliamo con una sequenza a menu tipo quella del combattimento e siccome Giulio in questo universo è un idiota fa notare a Livia (che nel frattempo è stata liberata) che l'uccello non gli sta più nei pantaloni e deve svuotare le gonadi dentro Steffie. Bah! Dite il cazzo che volete, dite che sono troppo politically correct per voi, datemi del bacchettone e del buonista, ma trovo 'ste dinamiche sbagliate. Quindi sul serio, la chiudo qui. Tirate pure fuori le mani dai calzoni, se volete vedere la scena del coito ci sono i video longplay su internet, ma fidatevi, resterete delusi:  è solo vietato ai minori di 17 anni, la sequenza dell'amore fisico è un menu in cui si sceglie che parte del corpo o accessorio Giulio deve usare (bocca, mani, vibratore, e pure una candela) su quale zona del corpo della muflonchiona. Una volta beccate tot giuste combinazioni da eseguirsi sull'immagine della partner più o meno vestita compare la voce di menù "Ready to go" e il coito viene descritto testualmente. Tié, eccola lì la vostra sequenza porno. Ora, se questo è sufficiente per far impazzire un redattore della fecale rivista di settore "The Games Machine" o sono io che sono videoludicamente frigido o il reparto HR della Xenia Edizione andava a pescare nel peggio del peggio del peggio, signori. Fanculo! Sono proprio di cattivo umore adesso. Prossimo gioco!

È merda? Sì. È lento, è noioso, è banale, ma tutti quelli che se lo ricordano lo fanno perché è il primo gioco hentai tradotto (male) in inglese, e pure le sequenze di sbunnata sono due righe in inglese zoppicante che paiono il primo tentativo di un ragazzino di 14 anni di scrivere un romanzo porno. Ragazzino di 14 anni che, fallita la carriera da scrittore hard, ripiegherà diventando un redattore di TGM, ovviamente.
Ci rigiocheresti? No.
1992. No eh? Ecco.


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