lunedì 26 ottobre 2020

Pacific Islands


Con tutte le grandi esaltazioni che può avere un bambino di una decina d'anni, quella per i carri armati è stata, oserei dire, quasi trascurabile. E sì, che ne avevo tutte le ragioni per essere un fanatico di panzer e simili. D'altra parte il nonno da cui ho preso metà del mio nome e che non ho mai conosciuto, i carri armati li costruiva e li riparava per lavoro. Il mio padrino del battesimo, il Colonnello, era infatti la sua controparte militare. L'officina in cui lavoravano si occupava, se ricordo bene le cose che mi raccontava e che non ebbi l'accortezza di appuntarmi,della costruzione e della manutenzione di carri armati Leopard 2.

Quindi sulla carta avrei avuto tutte le ragioni per essere esaltato con i carri armati. Ma a parte un giocattolo piuttosto fico che ricordo abbastanza bene il panorama carrarmatistico era abbastanza blando: persino Risiko mi era piuttosto noioso (e sinceramente lo è tuttora). Il giocattolo piuttosto fico era una roba che ben si addiceva al periodaccio a cavallo tra gli 80 e i 90, un carro armato futuristico pieno di optional che premevi un tasto e scattava una molla che lo apriva trasformandolo in una base militare. Un secondo che lo cerco, eh.

E qui si piange, Ex Videogiocatore! Bruschette!

Sì, credo che se al Vecchio Paese ci fosse ancora tutta la robaccia che mi avevano regalato ora sarei probabilmente milionario rivendendola ai teste di cazzo che cercano di ricostruire un'infanzia facendo una disperata e patetica inversione causa-effetto. "Se ho tutti i giochi che avevo e che sognavo e li metto in una teca per adorarli, sarò bambino per sempre" è il pensiero diffuso. È una tentazione forte, che esorcizzo settimanalmente prendendo i videogiochi che avevo e che sognavo e bollandoli come "merda".


giovedì 22 ottobre 2020

Un tentativo di rimediare alla pezzenteria ludica dell'ex videogiocatore - Venus Diskcopy

Uno dei fondamentali di questo blog è il fatto che io fossi un videogiocatore pezzente, da piccolo. E sinceramente fatico a concepire un altro modo di essere per un videogiocatore di una decina d'anni.

Trovatemi, salvo casi particolari, un bimbo delle elementari che si fa comprare regolarmente (e quando dico regolarmente, intendo almeno un paio al mese) videogiochi a 99.900 Lire (139.000 se distribuiti da Halifax).

E in mancanza d'altro pure le pubblicità su TGM facevano effetto "Postalmarket"


Al di là delle grazie ricevute occasionalmente per il compleanno e della necessità da parte del locale negozio della Olivetti di liquidare lo stock (vedi qui, qui e qui), che altro c'era?

lunedì 19 ottobre 2020

Boppin'

Mi è difficile parlare del gioco di oggi senza menzionarne l'autrice, Jennifer Diane Reitz. JDR è stata protagonista di numerosi siti internet, quando ancora internet non era un fenomeno di massa, quindi parliamo intorno ai primi anni 2000, prima della fatidica data del 2007. Ovvero quando internet, per un sacco di cazzoni, ha iniziato a significare i social media, e per social media si intendeva Facebook (D'altra parte, so di non essere un fan delle correlazioni spurie e il confirmation bias è una brutta bestia, ma potremmo ipotizzare una non coincidenza per il fatto che l'economia è andata a puttane proprio nell'anno in cui Facebook è diventato un movimento di massa?)

e quindi per non correre il rischio paralizzo la produttività di ogni altro settore.
Quando internet era ancora un'esperienza emozionante e non l'indigestione di scialba monotonia che è ora, c'era un angolo della rete ben definito che era associato a contenuti decisamente scioccanti. Siti che si divertivano a esporre aberrazioni (nell'accezione più "statistica" del termine) dell'umanità e a riderne sguaiatamente, a volte passando i limiti in maniera decisamente oltraggiosa, ma d'altra parte se ti collegavi a quei siti bene o male sapevi quello a cui andavi incontro.

lunedì 12 ottobre 2020

Sid Meier's Colonization

Buon Columbus Day! Magari al giorno d'oggi la celebrazione del 12 ottobre è piuttosto controversa. È di qualche mese fa la solita sterile polemica sulle statue di Colombo tirate giù che ha fatto ribollire il sangue di tanti nerd reazionari con il quoziente intellettivo di una tanica di piscio. Personalmente, che le statue del genovese stiano lì o vengano tirate giù mi cambia poco: certo trovo ridicolo erigere statue a un navigatore talmente incapace che scoprì un continente per sbaglio e non si rese mai conto di aver sbagliato strada. Ma è altresì vero che il giorno di Colombo marca un punto d'inizio, quello della colonizzazione sregolata che comportava anche lo sterminio dei cosiddetti cattivi selvaggi, quelli che non volevano sottomettersi ai portatori di civiltà venuti dal Vecchio Continente. Questa è una lettura un po' un po' semplicistica, oserei dire "precotta" ad uso di certi vecchi reazionari che vivono costantemente sulla narrativa del vittimismo, la quale va un pochino a cozzare contro l'immagine macho-ista e quasi epica che vogliono dare alla loro vita. Ci passiamo tutti, eh. C'è chi ne esce, e chi ci mette più tempo. (Non sfugge ai più attenti la dissonanza cognitiva, nonché l'ipocrisia, dell'indignarsi con la rimozione di statue di Colombo e immedesimarsi negli sconfitti della colonizzazione iniziata da Colombo. Ma si sa, smontare le persone mostrandogli la loro ipocrisia è una cosa che funziona solo nelle fantasie masturbatorie di Aaron Sorkin.)

Me ne vengono in mente almeno altri due di poster simili, ma per restare neutrale ho scelto quello svizzero.

Viene anche da chiedersi come reagirebbe chi è al 100% d'accordo con questi poster di fronte alla notizia che i nativi americani ricevono dalla tribù pensioni spesso molto ricche. Sareste disposti a vedere la terra dei vostri antenati colonizzata da qualcun altro, in cambio di qualche migliaio di dollari al mese per tutta la vita? Non è in questa sede che voglio affrontare questa discussione, sia chiaro, ma di fronte all'opportunità di avere soldi senza lavorare ho visto molte persone che facevano vacillare anche le convinzioni più forti.


lunedì 5 ottobre 2020

Per me, il blog dell'ex videogiocatore è una CGAta pazzesca! - Alley Cat, Arcade Volleyball e Bouncing Babies

Chi legge da un po' questo blog (basta leggere il sottotitolo) avrà intuito un concetto piuttosto semplice su di me: sono sufficientemente vecchio e sufficientemente permaloso da ricordarmi un sacco di cose. Però, ecco, non sono così vecchio: di una buona metà de GLIANNIOTTANTAH™  non ho alcuna memoria se non qualche flash qua e là, tagliandomi fuori da quella golden age per cui il popolo dei nerd nostalgisti che piglio sistematicamente per il culo qui in questa sede si fa prendere dall'euforia.

"Ragazzi, sono veramente euforico!"

Ora, sapete anche benissimo che una delle missioni di questo blog è farvi capire come ciò per cui ci stracciamo le vesti piangendo in realtà spesso e volentieri è una merda, vista con gli occhi di oggi. L'articolo di oggi parla di una specie di eccezione alla regola: giochi che girano esclusivamente in modalità grafica CGA, una roba che persino allora poteva essere classificata come mediocre (a dire bene), che aveva dato a noi PCIBMcompatibilisti un enorme complesso di inferiorità nei confronti degli amighisti, e che soltanto gli occhiali rosa (o meglio, magenta) del nostalgismo ci hanno fatto apprezzare.

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