lunedì 5 agosto 2019

Indiana Jones And His Desktop Adventures

Tanto per smentire coloro che sono convinti del fatto che voglia fare il bastian contrario a tutti i costi che getta merda su tutto ciò che ci ha fatto sognare da bambini, a me Indiana Jones è sempre piaciuto. Tiè! Alla faccia di chi si lamenta del fatto che mi lamento. Poi, sul fatto che George Lucas non abbia alcuna forma di fantasia ma sia solo in grado di copiare e di rielaborare cose viste da piccolo possiamo parlarne. Anzi, parliamone pure: già ho parlato di Spielberg tanto tempo fa, di come la sua opera sia un continuo rinvangare nell'infanzia. Dove Lucas e Spielberg si toccano (solo metaforicamente, spero) è quando cercarono di traslare e rielaborare negli anni 70-80 opere d'arte che erano state teatro del loro escapismo negli anni 50, quando erano bambini. Quindi sì, Guerre Stellari è il revival dei saturday matinee serials (ne abbiamo parlato qui) di fantascienza, e Indiana Jones è il revival delle altre serie cinematografiche ispirate ai romanzi pulp su Amazing Stories con cui due bambini sfigati si rifugiavano in un mondo interiore in cui loro erano i protagonisti.

Oppure si chiama Sylvester Stallone a fare Indiana Jones
Ecco, siccome Spielberg e Lucas sono due stronzi, ma stupidi stupidi non sono, hanno fatto una cosa che i remakatori seriali di oggi non sono in grado di fare: si sono ispirati allo stile della roba di un tempo, ma hanno creato nuove franchise con le loro storie e personaggi più o meno originali. Questa secondo me è una differenza fondamentale con la Hollywood moderna che fa remake a tutto andare: conservando i personaggi e riproponendoli sperando di fare appello al nostalgismo di chi con quei personaggi ci è cresciuto, quello che ottengono è solo un grandissimo fastidio da parte dei principali consumatori (i nerd). La ragione è molto semplice e la lascerei al lettore per esercizio, ma vorrei esplicitarla comunque, autocitandomi da un altro gioco della Lucasarts di cui ho parlato su questi pixel. "siete cresciuti, alla biologia non si sfugge, a livello molecolare il vostro cervello è fatto di materia completamente diversa da quello che avevate a 8 anni, e sono altre le cose che creano la magia che tanto andate cercando."


È quella forma di pensiero magico che ci fa associare le cose in modo da crearci una linea narrativa mentale, in cui cose completamente scorrelate entrano in un malsano rapporto causa-effetto. A me ad esempio viene sempre in mente quando guardavamo i mondiali di Italia 90 e io prendevo le partite veramente troppo sul personale, e mia nonna diceva "tra un po' mi alzo e vado a bere, e quando mi viene sete l'Italia fa sempre gol". Che in fondo sapevamo tutti che era una stronzata, forse se ne rendeva conto pure mia sorella che al tempo aveva un anno, ma che male fa crederci? E la cosa fece un effetto valanga tale che quattro anni dopo, quando guardavamo le partite assieme al mare, ci mettevamo tutti con le stesse sedie nella stessa posizione e un mio amico che, quando inquadravano i volti degli avversari durante l'inno nazionale, fingeva di sparare alla TV con un archibugio acquistato a Gradara.

17/07/1994

Col quarto episodio di Indiana Jones, fatto di citazioni e ammiccamenti (più l'insopportabile shia laboeuf), Spielberg e Lucas si sono presi l'indignazione di tutti i nerdisti che vedendo un settantenne nei panni del loro eroe si sono resi conto del fatto che il tempo passa, la magia non c'è più, e sparare a Romario e a Dunga alla TV non impedisce a Baggio di sparare il pallone al secondo anello del Rose Bowl di Pasadena. Frustrazione chiama frustrazione, e il vecchio trucco del riesumare i cadaveri dei nostri idoli per sentirsi spensierati come quando gli idoli erano vivi ci manda in bestia ancora di più. Fossi un executive di Hollywood lascerei perdere il target degli adultolescenti riesumando vecchie proprietà intellettuali e punterei solo su roba nuova, a meno che non si voglia fare cassa sull'indignazione scommettendo sul fatto che gli sfigati guarderanno comunque ogni remake per il gusto di incazzarsi col fatto che un personaggio ha cambiato sesso e creare pubblicità gratuita al prodotto scrivendo lunghe reprimende su internet e convincendo così altri nerdisti a cacciare i soldi del bigietto per incazzarsi ulteriormente e... oh. Beh, come dice Andreotti, "pare che essere ignorato sia peggio che essere criticato", dunque c'è un metodo nell'apparente pazzia degli executive di Hollywood. Tornando a Indiana Jones, anche dal punto di vista videoludico, dopo l'età dell'oro degli adventure Lucas 1989-1992, in cui l'archeologo appare ben due volte, nel 1996 ci si rende conto di essere già passati oltre lo spartiacque di Windows 95 e la Lucasarts rimane inebriata da tutto quel multitasking e decide che il "Casual Gaming" è il futuro. Non ha torto al 100%, ma avrà senso mettere la faccia di Harrison Ford sull'evoluzione di Campo Minato? Sigla!


Dicevamo, casual gaming! Talmente casual che la finestra non si può neppure massimizzare. Sullo sfondo, Windows 95 col suo desktop verde bottiglia, ma IJAHDA funzionava pure su Windows 3.1 (non sono riuscito a farlo andare sul Windows 3.1 che mi gira su Dosbox). Ne sono sicuro perché quando questo gioco lo comprai lo installai su Windows 3.1 all'inizio, con enormi difficoltà, che furono risolte con una patch trovata su un CD di shovelware, forse lo stesso in cui avevo trovato il demo di cui parlerò a breve.

"Ehi un momento!" direte voi "Ma tu eri un videogiocatore pezzente e hai comprato sta ciofeca?" Beh, sì, costava meno di 20.000 lire, avevo giocato al demo su un CD allegato a una fecale rivista di settore, e mi sono detto "perché no?" avere qualcosa di originale era bello. Così sganciai due ritratti di Volta e mi trovai con... un floppy disk da 1.44 mega. Nel 1996. Anno in cui uscivano giochi su 6 CD. Oh beh, a ciascuno secondo le proprie possibilità, no? Comunque ancora pretendevo di voler essere serio, ai tempi, avevo appena iniziato le scuole superiori e non volevo infognarmi in giochi che mi portassero via troppo tempo. No comment.


Vabbè, cominciamo subito, e proprio per perdere pocot empo decidiamo di creare un mondo di gioco molto piccolo e il combattimento facile. Ma insomma, di che si tratta 'sto giochino? Presto detto, si tratta di una roba a metà tra l'adventure e il gioco di ruolo da console (ma senza alcuna statistica) in cui il mondo è generato a caso da un set di "stanze" predefinito e con una serie di "enigmi" che la maggior parte dei casi sono il più classico dei do ut des, ma anche questi sono pescati a caso. Rigiocabilità praticamente infinita, sulla carta. 

"eh"
Sì, sulla carta è infinita, ma in realtà ci si rompe le palle abbastanza in fretta. La trama del gioco è sempre la stessa. Indy si trova in spedizione in una città del centroamerica chiamata "Lucasio" (sic) e a ognia avventura si reca dal collega/amico/figura paterna surrogata Marcus Brody che lo incarica di recuperare qualche particolare artefatto. Tutto qui. Quindi, come prima cosa da fare, andiamo da Marcus...


...che non c'è. È stato rapito dai nazisti che in cambio vogliono una non ben definita "Collana di Giaguaro". Oh! Una variante della solita trama! Bello! Che originalità! Che coincidenza! Che culo. Non dimentichiamo, visto che si combatte pure, di ciulare all'assente Marcus una cassetta del pronto soccorso. E ci arraffiamo anche il denaro che è rimasto (tra le varie cose) sulla scrivania dell'assente professore, che magari ci sarà utile durante l'avventura. Togliamo pure il "magari".


Sempre a Lucasio, andiamo al Bar, in cui la barista Gabriela ci confida uno dei punti fissi di ogni avventura da desktop: il fatto che bisogna trovare una mappa del circondario. Teoricamente il gioco può essere finito anche senza mappa, ma non credo di averci mai provato. Per il tavò, mica per altro. A volte Gabriela ci rifila pure un po' di tequila, se ricordo bene, ma non in questo caso, mi pare.


Altro personaggio fisso, José, che è il fruttivendolo di Lucasio, e come ogni fruttivendolo ci dice che per andare avanti nell'avventura è sempre meglio avere un'arma aggiuntiva, fare fuori i nazisti con la frusta può andare bene una volta, ma non sempre il culo ci assiste. Visto che José è pure o' verdummaio ci consiglia di tornare da lui che ci darà volentieri una pianta medicinale che potremmo trovare utile assai. Che altro ci serve qui?


Ah già, la frusta: andiamo nell'abitazione di Indy, "la sua casa via da casa" , in cui tiene la frusta di fianco al letto. Il che se ci pensate mi fa intuire che con Gabriela del bar ce ne sia, e ce ne sia anche di strano. D'altra parte in ogni film (escluso il 4) Indy se ne fa una diversa, teoricamente pure qui, ad ogni avventura generata, dovrebbe trovare da far bene con una donna differente, no? Ma i videogiochi e i rapporti di coppia sono cose abbastanza sghembe (suppongo che sia dovuto alla relativa inesperienza da parte dei game designer) quindi niente.


Voilà, presa la frusta ed equipaggiata nel quadratino in basso, usciamo da Lucasio e ci fiondiamo nel deserto dove cerchiamo di ammazzare uno scorpione a frustrate. 'Sta cosa mi fa sorridere perché non molto tempo fa (parliamo dei primi anni 2010, e mi rendo conto solo ora che non è più "non molto tempo fa") alcuni miei colleghi avevano soprannominato il mio amico Randazzo col nomignolo de "Il Re Scorpione" per via dell'invasione di innocui scorpioncini della varietà ferrarese nel suo appartamento. Ecco, il Re Scorpione e il film di cui è spin-off La Mummia, quelli erano rimescolamenti di vecchi concetti fatti bene. Nessun personaggio riciclato, una certa originalità che comunque al passato si richiamava. Non che fosse chissà che roba, ma per una visione un po' decerebrata andava benissimo, no? Molto meglio del quarto Indiana Jones, secondo me, ma è anche vero che non vedo nessuno di quei film da un sacco di tempo.


Continuiamo a girovagare per una foresta poco folta, ed ecco un cespuglietto in evidenza rispetto allo sfondo: trattasi di Yerba Buena, una pianta medicinale che al tempo faceva ridere perché si pensava alla droga (pronunciato alla sicula, CCCCIOOOOGH'). Poi di lì a pochi mesi vidi il disagio sbandierato come coolness in cui precipitavano certi miei compagni di classe sfondandosi di canne e la cosa faceva molto meno ridere.

Dopodiché c'è un disegno che pare una linea di Nazca. A cosa serve? Boh.


Altro enigma. Ci sono dei sassi e dei lastroni, e c'è la possibilità di spostare i sassi. COSA VORRÀ MAI DIRE? A parte il fatto che gli enigmi in cui si devono spostare le casse mi fanno stracagarissimo, specie negli adventure (guarda in direzione di Broken Sword 3).


Ah! Messi a posto i sassi, compare una roba strana sul lastrone in cima alla collina. O è una piramide? Beh, non importa, quel segno è un teletrasporto, e funziona soltanto se abbiamo la mappa. E andiamo a cercare sta cavolo di mappa...


...sarà forse in questa zona desertica con pozze di lava? No! Proviamo a spingere un sasso in una fumarola per chiuderla e far esplodere il pianeta per la pressione, ma non ci è dato farlo. Immersione rovinata. Più in là, invece, in fondo a un piccolo Canyon, Indy trova un ramo e se lo accatta perché è un ramo interessante e potrebbe servirgli. Prima eravamo in una foresta, non si poteva prendere lì? Ne so quanto voi amici.

Poco dopo.


Ah! I nazisti! Indy se ne libera facimente a colpi di frusta e, esattamente come succede agli animali, fanno tutti lo stesso rumore mentre muoiono, e il rumore è "Auuwup!" Indy non ha nemmeno crisi di panico di fronte al serpentello ma lo ammazza come se niente fosse, a frustate.


Altra situazione tipica (si fa per dire) è la serie di grotte collegate tra loro, un po' tipo le case di Mêlée Island™ nel primo Monkey Island. Entri in una porta, esci dall'altra, tutto perché i grafici sono troppo pigri per disegnare ulteriori interni. Poi una porta non è collegata a niente, e c'è una grotta. Banale? Sì.


E finalmente si trova l'arma! Una lancia. UNA LANCIA? E questa dovrebbe essere meglio della frusta? A volte l'arma può essere una pistola, a volte può essere un machete, a volte ci capita 'sta ciofeca. E vabbè...


...ce ne freghiamo anche perché finalmente troviamo la mappa! Il mondo è sì decisamente piccolo quindi in teoria potremmo anche non perderci, però sono indicati i teletrasporti (in questo caso inutili, visto che sono uno accanto all'altro) e soprattutto gli enigmi, indicati con un pezzo del puzzle. Se il pezzo del puzzle è pieno...


...allora l'enigma è risolto, come in questo caso in cui troviamo una canna di bambù. Convenientissimo, no? Non so fino a che punto sia un "enigma" trovare una canna di bambù (anzi bamboo) in mezzo a una foresta, ma almeno non è il solito "do ut des" che tanto deploro nelle avventure grafiche.


Come non detto, un nativo non ci fa passare se non gli diamo... uno scudo azteco! Magari lo scudo è anche un nome di moneta, no? No, ovviamente no, gli aztechi commerciavano col baratto e lo scudo come moneta è stato inventato in Francia. Mi fa anche venire in mente qualcuno che mi disse (o scrisse) che "guadagnate 'sto scudo" fosse un modo tipico delle sue parti per invitare la propria partner a praticare fellatio su di lui. Non ho idea di chi fosse e soprattutto non so perché me lo ricordo. Ma mi pareva giusto nominarlo.


Ah! Ecco una specie di ... boh? Che cos'è? Ha l'aspetto di quella che dalle mie parti viene chiamata una "bovazza", ovvero una deiezione solida bovina. Lampeggia, Indy ci si sporca le mani, e taac! Scudo azteco! Lo avevo scambiato per uno stronzo di mucca e io personalmente non l'ho mai toccato. Ma si sa che Indiana Jones non si fa di 'sti problemi, a meno che ovviamente non siano serpenti. In questo gioco manco quelli.


Diamo lo stronzo allo stronzo ed eccoci in un'altra sezione di gioco dalla foresta piuttosto impenetrabile...


...nonché piena di nativi incazzosi. La regola qui è "se si muove, è ostile" I personaggi non giocanti stanno fermi, diciamo pure che sono proprio oggetti. Sì, è abbastanza una stronzata, convengo con voi. Va anche detto che la meccanica è semplificata per fare un gioco casual, ma si torna sempre alla domanda originale: ha senso fare un adventure così?


Ed ecco l'altro do ut des: un nativo che vuole dei soldi che casualmente abbiamo con noi. Se c'è una cosa che trovo insopportabile è cercare problemi da risolvere con una soluzione che ho già. Perché tempo fa stavo scrivendo un business case e un tizio di un altro dipartimento con cui collaboravo mi rompeva i coglioni perché dovevamo usare il blockchain. Il blockchain non serve a un cazzo e serve solo a riempirsi la bocca se non si capisce un cazzo di informatica, come nel suo caso. Ma purtroppo non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire, quindi prendiamoci sta maschera di dea maya che potrebbe esserci utile. Bello che prima abbiamo preso uno scudo azteco, ora una maschera maya, viene da dire che qui si sta facendo un bel mescolone di civiltà precolombiane pescate alla cazzo, che tanto stavano a centinaia di chilometri di distanza l'una dall'altra. Cioè i Maya stavano nello Yucatan e gli Aztechi dove ora c'è la capitale! Boh. Capisco la sospensione dell'incredulità eh, però un po' di ricerca, che cazzo


Altra locazione che brulica di nazisti, "dev'essere uno dei loro alveari!" Beh, questa è la prima volta che vedo i nazisti paragonati alle api. La stanza nella mappa è marcata con una stella, che sta a dire che è il luogo in cui ci sarà il finale di quest'avventura. Entriamo nell'alveare?


"Con un po' di fortuna non c'è nessuno in casa" dice Indy "ma io sono fortunato raramente". In effetti, il tema ricorrente dei film è che alla fine Jones non gode mai della fortuna e della gloria che provengono dalle sue scoperte archeologiche. In qualche modo le perde sempre. Entrando in casa, brulica tutto di nazisti ancora di più, e partiamo pure con la citazione a "Il Tesoro della Sierra Madre": Jones dice "non ho bisogno di nessuna stupida parola d'ordine!" che è una trasposizione di "Badges? We don't need no stinkin' badges!", che a sua volta è la parafrasi dell'originale "Badges? We ain't got no badges. We don't need no badges. I don't have to show you any stinkin' badges! " del film, e ovviamente alla storia è passata la parafrasi. E soprattutto tutti ricordano la frase ma nessuno si ricorda chi la dice e perché.  Però bisogna darsi un tono, no?


Un po' come prima di internet e dello streaming selvaggio dei film, ora se uno non ha mai visto Guerre Stellari o Indiana Jones deve proprio essere disinteressato di suo. Ma al tempo o avevi il videoregistratore e un bell'abbonamento ala locale videoteca oppure dovevi aspettare che passasse in tv, e certi film "culto" non passavano molto di frequente sulle tv generaliste. Quindi magari uno come me non aveva mai visto il primo dei tre Indiana Jones fino a un'età piuttosto avanzata (direi 13 anni? 14) ma chiaramente ne sapevo già perfettamente tutta la trama perché non potevi non sapere la trama di Indiana Jones, ed era una vergogna non saperlo (e quindi ripiegavo studiando la parodia con Paperinik su Topoino). Chi faceva i palinsesti a 'ste cose non ci pensava, perché al tempo non avevano ancora capito la miniera d'oro che erano i nerd. Ma è per questo che Lucas ha fatto i soldi e altra gente no.

Più tardi.

Vabbè. Nell'alveare nazista non troviamo niente e andiamo altrove, dove ci sta una zattera, che chiaramente facciamo andare con il ramo triplo. Sono più le volte in cui dobbiamo trovare un problema alla nostra soluzione che viceversa. Non è una bella cosa.


Come volevasi dimostrare. Abbiamo la maschera di dea, il tizio ha una chiave di giada, taac! Do ut des. Questo non succedeva nei film, però.


Ecco un sasso estremamente ordinario che mi dà l'idea che possa essere mosso normalmente come farebbe benissimo Alabama Smith di Paganitzu (Ci avete presente?) Sfiorandolo, Indy si lamenta che non riesce a muoverlo con le mani. Presto detto! Abbiamo una convenientissima canna di bamboo con cui fare leva. E se avessimo usato il ramo triplo? Ah, saperlo. Ma non facciamoci troppe domande e spostiamo il sasso sferico (sì, come quelllo della sequenza iniziale de "I predatori dell'arca perduta") in modo da fermare il fiume e rivelare una grotta sotto la cascata...


...che ci fa passare da un'altra parte in cui c'è una porta che richiede... la chiave di giada! Ma che coincidenza ragazzi! Hai voglia a dire di essere sfortunato, Jones, ma il tuo culo qui è se-squi-pe-da-le! Una roba tipo quella merda di cartone animato "James Bond Jr" di cui ho pure parlato su 'sti pixel, mi sa. Per dire il livello di irritazione che mi causava. Comunque, ora ci accattiamo una piuma di quetzal che si trova in fondo alla grotta, consci del fatto che qualcuno ne avrà disperatamente bisogno.


Eccolo. Uno che si sente perseguitato dalla sfiga e ha bisogno di un aiutino soprannaturale sotto forma di talismano. Ci si chiede chi è che risponde agli annunci economici dei giornali in cui santoni e sensitivi reclamizzano i loro poteri, eccolo qua: D'altra parte per la legge della domanda e dell'offerta, se quelle offerte ci sono è perché la domanda c'è. Quindi c'è gente che dà un sacco di soldi a ciarlatani sperando che la cosa porti loro bene, quando poteva limitarsi a sparare alla Seleçao in tv mentre cantavano Brasil, um sonho intenso, um raio vívido, De amor e de esperança à terra desce, Se em teu formoso céu, risonho e límpido, A imagem do Cruzeiro resplandece.

Sempre a proposito di USA 94, questo mi fa venire in mente che diversi mesi dopo lessi un'intervista di "Oggi" o "Gente" a una sedicente sensitiva italiana che sosteneva di aver portato gli Azzurri del Pelato di Fusignano in finale coi suoi rituali, e poi essersi fermata perché aveva visto tra gli spalti di Pasadena una maga sudamericana che praticava magia nera per favorire la vittoria dei ragazzi di Parreira, e con certe cose non si scherza. Che stronzata, mi sono detto io, semplicemente mia nonna non aveva bevuto abbastanza acqua. 

Che palle, comunque, ragazzi. Sta dinamica è così trita che voglio ubriacarmi...


...e infatti torniamo a Lucasio a sfondarci di tequila, ma differentemente da quanto credessi, la salute di Jones non cambia. Beh, con un po' di coraggio olandese nel sangue andiamo a far fuori un po' di nazi, orsù. Giusto per dire, come mai avevamo lasciato perdere prima? Ovvio, non avevamo la collana a forma di giaguaro che il ci serviva come riscatto per Marcus. Perché stiamo cercando di liberare Marcus che è stato rapito. Magari ve n'eravate dimenticati. Io sì.


Ok, siamo di nuovo nel covo l'alveare dei nazisti e spostando un po' di detriti troviamo una chiave con l'impugnatura spropositatamente enorme rispetto al resto. Non so perché ma credo che ai tempi una cosa del genere mi avrebbe fatto incazzare come una bestia. Non so perché. Penso che sia relativo a quella cosa che avevo scritto nell'enorme divagazione che era l'articolo su Bubble Ghost.


Usiamo la chiave e troviamo un bar! Un bar? Un bar. I tedeschi stanno cantando una canzone popolare austriaca (ma non ci formalizziamo qui, a differenza di Maya e Aztechi) su un tizio di nome Augustin (senza la e, perché sarebbe stata una tizia) che in tempo di peste nera si era ubriacato ed era stato trovato riverso al suolo e sepolto vivo da dei beccamorti. Era riuscito a farsi riesumare suonando la cornamusa da sottoterra. Macabro, eh? Ma d'altra parte pure la canzoncina del girotondo era a tema pestilenza, mi pare. Si sdrammatizzava come si poteva.

"Wach auf! È l'americano!" Wach Auf signiffica "Sveglia!" e ovviamente non c'entra niente, ma non mi sento di dare la colpa alla CTO di Via Piemonte 7/F Zola Predosa in questo caso: il tedesco "nonsense" come lingua estranea agli eroi è un topos piuttosto comune nella fiction a cui Indiana Jones si rifà. E d'altra parte, la parola "FLUGENDUFEL" non esiste ma suona perfettamente tedesca.


Ok. Altro giro, altro regalo, altro cumulo di detriti, altra chiave, altro testicolo spuntato (oramai ne conto 15) e speriamo che Marcus sia vicino perché non ne posso più.


Ah! Una stanza segreta dietro il ritratto di Beppe Maniglia! E finalmente, ecco Marcus dietro le sbarre e il gerarchetto tedesco che chiede la collana di Giaguaro. Siamo pronti alla chiusura del cerchio, amici?


Il malvagio Schlossberg (che peraltro è un cognome che suona abbastanza ebraico, ma non facciamoci caso) scappa via con la collana. Peccato che Indy debba separarsi da questo cimelio, ma gli affari sono affari! E poi scappa via così velocemente che manca solo che prima di partire dica "Beep Beep!" facendo le ruote con le gambe. "Spietati ma stupidi...una cosa che amo dei fanatici!" dice Indy, che evidentemente non ha mai letto il fondamentale saggio di Carlo Maria Cipolla sul pericolo della stupidità.


Marcus è salvo, e come prima cosa che fa? Si lamenta, ovviamente, perché il posto giusto per quella collana era in un museo, per essere guardato di sfuggita da gente annoiata. Ma - colpo di scena! - era un falso. Marcus è salvo, nessun tesoro è stato perduto, win-win e vaffanculo. Il nostro punteggio, qui chiamato Indy Quotient, è 301, e vista la fissazione dei neonazisti su internet per il quoziente intellettivo trovo inquietante che un eroe antinazista venga giudicato in base a un "IQ". Sul fatto dei reazionari su internet che si esaltano per un numerino del cazzo, è l'ennesima prova del loro nerdismo, del voler quantificare in numeri grandezze non quantificabili. Tipo un tizio che conoscevo che giustificava la sua eterna stanchezza dicendo "non mi stacco dal muro a cui mi sono appoggiato perché consumerei 3 ATP" e mi veniva voglia di dimezzargli i punti vita con un pugno in faccia.


Ma attenzione, non abbiamo finito! Raccogliamo Denholm Elliott come se fosse un oggetto qualsiasi e ce lo infiliamo nello zaino come già Andreotti fece con l'amico Craxi in Secret Quest 2010. Stiamo parlando degli inizi di questo blog e mi chiedo se tutto quello che ho scritto fosse messo in un libro, quanto verrebbe lungo? Meglio non chiederselo. Anche perché in un libro non ci sono le gif animate.


Rimettiamo Marcus sulla sua scrivania, e lui ci ringrazia. "Benfatto, Indy!" dice Marcus, e in realtà ci piace pensare che si stia riferendo a Eleonora Benfatto, già miss Italia nel 1989 nonché assistente parlamentare del gruppo NCD / UDC. Proviamo un'altra avventura?


Che palle, stavolta è la barista che è stata rapita, e Marcus come oggetto che ci sarà utile ci porge un martello curvo. Basta, tavò, ho già speso  un'infinità di punti intelletto in 'sta roba e ho acquisito solo un punto esperienza, e soprattutto mi sono rotto i maroni (tutti e 20). Prossimo gioco!

È merda? Sì, e non ho remore a dare "merda" a un gioco adventure della Lucasarts! Ok, è un gioco adventure "minore" e sto chiaramente paraculando qui. Però insomma, capisco il senso di voler fare un gioco "casual" che vada al di là di Freecell o simili, ma anche la più corta delle partite è troppo lunga per essere veramente "casual". Bisogna tenersi a mente troppe cose in un momento in cui si cerca di spegnere il cervello. Quindi, non ci siamo. Successivamente la Lucas cercherà di fare un gioco del genere anche su Guerre Stellari (Yoda Stories) ma ancora più complesso, e sarà irriso da più o meno il 99,9% del pubblico pagante (o meno).
Ci rigiocheresti? No, proprio per dimostrare che la presunta rigiocabilità è una stronzata.

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