Sono nell'informatica da più di tre decenni. Sì, ho 37 anni, ma ho iniziato a smanettare che ne avevo cinque ed il computer per me era come un gioco, ma come ho detto in un articolo di cui non avete capito una fava di niente, per un bambino il gioco è tutto, e quindi l'affare è ancora più serio che se fosse stato un lavoro. Perché qui si trattava di prendere un pc e farlo funzionare per far andare dei giochi che al massimo restituivano una schermata bianca. E nel caso più disperato, il grande sogno era quello di creare un file .EXE che contenesse il videogioco perfetto con cui deliziare noi stessi e gli altri, in cambio di quel riconoscimento di cui avevo così tanto bisogno.
Insomma, sono nell'informatica da tanto, e come tanta altra gente che è da tanto tempo nell'IT, non sono felice della piega che ha preso. Tutto risale, credo, a quando, nel fecale atelier culturale che è Ingegneria Informatica, fui segato all'esame di "Tecnologie del WEB" (WEB tutto maiuscolo, come se fosse un acronimo) perché per fare il progettino d'esame non avevo riutilizzato i componenti creati dal professore per gli esempi. Ora, io avevo esplicitamente creato da zero l'intero sito perché volevo capire come farlo per bene. No, non andava bene. Non importava che capissi che cosa c'era sotto, semplicemente avrei dovuto riutilizzare le librerie del professore senza fare altre domande. E quindi avevo fatto una roba inenarrabile per il mio prof, cioè usare l'oggetto Session e i cookies contemporaneamente. Una roba che se avete un minimo di conoscenza dei siti internet, fanno più o meno il 100% dei siti che non siano una semplice raccolta di pagine statiche.
Né cookies né session, perfetto, 30 e lode! |
Poi domandatevi perché appena uscite dall'ateneo con una preziosissima laurea in ingegneria al massimo vi offrono uno stage non pagato eh.
Ok, sto A) divagando B) inacidendomi e non va bene. Il fatto è che l'attitudine al riciclo di codice e librerie già usati e non particolarmente ottimizzati (tanto, i computer sono sempre più veloci! Sticazzi dell'ottimizzazione) creano del software che occupa uno spazio enorme ed è incredibilmente lento su computer che hanno più di 3 anni. E non si parla solo di semplice software. Cavolo, persino Gmail, un sito fatto da Google, su Chrome, che è un browser fatto dalla stessa Google, arriva a metterci più di 10 secondi per aprire una cavolo di e-mail! Una semplice pagina web arriva da sola a pesare, in termini di byte, più di molti dei giochi di cui parlo in questo sito, e molti dei byte occupati sono utilizzati da script con cui tracciare quello che facciamo e venderlo a chi ci fornisce pubblicità! Porco cazzo, almeno facessero qualcosa di utile!
Pubblicità non-intrusive |
Date un'occhiata al peso delle app sul vostro cellulare. Com'è possibile che la tastiera di Google occupi più di 130 mega? L'intero Windows 95 ne occupava sì e no 70! E a ogni aggiornamento lo spazio occupato cresce sempre di più. Perché? Dubito che ci sia un piano diabolico di obsolecenza programmata dietro questo rapido e continuo degrado delle prestazioni. Io penso invece che più che malizia dietro a tutto questo ci sia pigrizia e incompetenza, per cui aggiungi una cosina qua in una libreria, aggiungi un accrocchio là perché sarebbe molto fico avercelo e tavò di ottimizzare tutto, e finisce che ci troviamo con un programma di chat testuale che mangia fra 300 mega e 1 giga di ram anche quando non sta facendo nulla, perché al suo interno ha di tutto, persino dei driver per il controller della Xbox.
Questa, amici miei, è la merda. Voi direte che sono tirchio a non cambiare il cellulare o il pc con la stessa frequenza con cui cambio le mutande, ma se andate di fretta e dovete fare una telefonata urgentissima, e il cellulare si ferma a pensare perché vi siete dimenticati di cancellare i backup del database di whatsapp ed ora avete finito lo spazio in memoria perché avete ben 9 copie di sicurezza indesiderate della collezione di foto del tizio di colore con il membro enorme che i vostri amici vi hanno mandato. Questa è la merda.
la merda. |
Ok. In tutto questo, il gioco di oggi che c'entra? Presto detto! Andatevi a leggere l'articolo, che risale a un paio di glaciazioni fa, sul predecessore di questo gioco. Si trova qui. Fate pure con calma, non c'è fretta. Tanto gli articoli qui sono lunghi e se siete stupidi come la merda e non avete la capacità di concentrarvi su una roba di lunghezza ragionevole potete levarvi allegramente dai coglioni.
Fatto? Bene! Sigla!
Accolade! Era un po' che non vedevamo questo logo, e quando lo abbiamo visto, un paio di ere geologiche fa, era esattamente uguale. Nel senso che avrei potuto usare la stessa gif animata usata per Winter Challenge e nessuno se ne sarebbe accorto. Beh, direte voi, ma tu eri quello che si sentiva rassicurato dalla coerenza stilistica nei videogiochi appartenenti allo stesso franchise, no?
Sì, è vero, ma per qualche ragione a me ignota, se mi sta bene che Grand Prix Circuit, The Cycles (ci arriveró, state tranquilli) e Test Drive 2 abbiano dei menu graficamente simili, qui siamo in pieno riciclo. Praticamente hanno preso Winter Challenge e gli hanno cambiato (di poco) la grafica, lo hanno lasciato in caldo per un anno per aspettare le olimpiadi di Barcellona '92 e via che si va! Non è professionale. Non è sportivo. Non è etico! Hai toppato, Accolade. Questo non me lo dovevi fare.
Che vi dicevo? Sì, lo sfondo è cambiato per essere più simile alla capitale catalana piuttosto che a Marilleva 1400, ma il menu è lo stesso, lo stile è lo stesso, e soprattutto non si sono nemmeno sbattuti a cambiare la musica! Che vi devo dire, ragazzi? A me personalmente sa di presa per il culo. Ma oh, il gioco delle olimpiadi invernali ce lo avevamo, un mio amico era preso dalla furia completista, e alla fine il gioco delle olimpiadi estive non se lo fece mancare e lo prese originale. E dunque che faccio, dico di no?
Cominciando un torneo notiamo che la struttura è esattamente uguale a quella di Winter Challenge, con gli stessi identici ritratti e qualche bandiera differente. Beh! Almeno si sono ricordati di togliere la bandiera dell'URSS e mettere quella della Russia. Notare anche che la Svizzera e l'Austria (paesi dalla grande tradizione sciistica) sono state rimpiazzate dall'Ungheria (paese dalla grande tradizione atletica?). Noto solo ora, riguardando Winter Challenge, che la bandiera dell'Austria ha in mezzo alla striscia bianca una chiazza, che si suppone sia l'aquila monocefala con le catene spezzate: molto male! La bandiera con lo stemma è la bandiera di stato (che per legge viene usata solo dallo Stato e dalle sue agenzie in certe particolari occasioni), non la bandiera civile, come è uso negli eventi sportivi. In tutto questo, va detto che in bassa risoluzione la bandiera dell'Austria sembra quella del Libano. Lo so, sto parlando di Winter Challenge nell'articolo su Summer Challenge, ma tanto i due giochi sono talmente riciclati tra l'uno e l'altro che posso benissimo permettermelo.
Quello che invece non posso permettermi è, in occasione di un gioco multi-evento, di chiamare i partecipanti come insigni esponenti della Prima Repubblica: così si è fatto ogni volta che c'era l'occasione, così si continua a fare per garantire continuità fra un tempo e ora. E a chi mi fa notare che potrei usare nomi della classe dirigente odierna, rispondo che la loro totale mancanza di autoironia mi rende questo esercizio irritante. Di tutto si può dire di Andreotti e soci tranne che non sapessero ridere di sé stessi.
Qui invece Andreotti stava morendo dentro. |
Completiamo il Pentapartito, ok?
E giusto perché Cossiga stavolta si era fatto male, e forti della presenza della bandiera ungherese, inseriamo una deputata di minoranza: la radicale Elena Anna "Ilona" "Cicciolina" Staller, che è giusto portare un po' di amore e di grazia femminile in questa camera di vecchi bacucchi ingessati.
Ecco qui! Abbiamo il CAF, abbiamo Cirino Pomicino, don Luigi Ciriaco De Mita che la tradizione vuole essere nero perché la parlata avellinese di De Mita suona molto come l'accento da boveronegro stile Isaac George nei panni del maggiordomo Aziz di casa Zampetti, poi abbiamo De Michelis perché a differenza di De Mita ha il ritmo nel sangue, poi Nicolazzi di cui non gliene frega niente a nessuno, Altissimo e Spadolini per riempire le quote PLI e PRI e infine Cicciolina. Pronti?
Via! Se avete ancora aperto l'articolo di Winter Challenge noterete che la cerimonia d'apertura è ESATTAMENTE UGUALE. Cambia solo lo sfondo, ma capite il livello di presa per il culo? Ecco!
La prima disciplina è il tiro con l'arco, che temo sia un riciclo della parte del Biathlon in cui si spara, ma senza la sezione noiosa e infinita in cui ci si scianca la mano a furia di premere invio in modo da spingere il nostro omino a fare la spina di pesce. Mamma mia che orrore. Oh beh, proviamo!
Sì, in effetti siamo lì. Almeno la grafica qui è più o meno originale, premiamo invio per far incoccare la freccia al Divo Giulio e... Argh! La freccia è scappata subito, troppo in alto e troppo a destra! "Non esistono soluzioni di centro-sinistra o di centro-destra o di centro. Esistono soluzioni valide e basta". E infatti, la soluzione valida e basta...
... è quella di tenere premuto invio per incoccare la freccia e lasciarlo andare per scoccarla. Il resto è prendere la mira con la mano che tremola dall'emozione, o dalla debolezza muscolare. O dall'artrite. O dal Parkinson. Vorrei in questa sede esprimere la mia antipatia nei confronti di chi dice "c'ho il Parkinson" se non riesce a tenere ferma una roba o "c'ho l'Alzheimer" se non si ricorda qualcosa. No, stronzo, c'hai la Sindrome di Münchhausen e sei da ricovero coatto. E vedrai quante belle attenzioni che ricevi in un istituto di igiene mentale.
Intanto, il Divo Giulio ci ha preso la mano, e fa un centro perfetto. Che mira, che tecnica! "La politica non può mai esaurirsi nella tecnica. Essa è innanzi tutto un moto ideale, umano e sociale" mi redarguisce lui, e io non posso far altro che tacere.
Più tardi.
Tutto il resto della Classe Dirigente fa i suoi tiri, e volevo vedere se nel caso di Cicciolina cambia la grafica dell'arciere. Ebbene no! È sempre un uomo un po' appesantito, che stavolta ha il colore rosino shocking che tutti noi associamo all'Ungheria. Ho capito! È Riccardo Schicchi!
Finita la gara, e il vincitore è... O' Ministro! Cirino Pomicino, come ha conquistato il posto più alto del podio? "Promettendo moltissimo e mantenendo sempre, ma con il contagocce." risponde Geronimo. Perdincibacco!
La prossima disciplina è l'equitazione. In vita mia sono andato a cavallo solo una volta e stare seduto su sta bestia che sudava e scacazzava non è che mi sia piaciuto così tanto, per quanto trovi che i cavalli siano dei bellissimi animali. Stavo peraltro facendo un giro da Decathlon e guardavo che gli accessori da equitazione costano veramente uno sproposito, e non oso immaginare i costi di manutenzione del cavallo. Immagino che con la crisi post-2008, molte famiglie di classe media che si sono trovate con meno averi di quanti ne immaginassero si sono dovute liberare degli equini che avevano regalato alle figlie per farle sentire più "principesse", ed è anche questa la ragione per cui nel baracchino del fritto a un chilometro da casa mia le patatine siano state fritte per diversi anni nello strutto di cavallo. È tutto correlato.
Beh, parte a velocità moderata il Divo Giulio, il quale, si sa, ai cavalli preferisce scommetterci. Poco, però, anche se è molto fortunato e spesso vince. Ciononostante, incoraggiato ad adempiere alla chiamata dello spirito olimpico dall'amico Samaranch, Giulio porta il suo fidato Bucefalo dinnanzi al primo ostacolo. Ma un istante: siamo sicuri che l'ostacolo sia così da saltarsi in maniera imperiosa? Magari non sarebbe meglio che si scansasse lui? "Tra un giorno da leone e cento anni da pecora, vi è tutta una gamma di età da viversi placidamente", sentenzia Belzebù ma il cavallo, che evidentemente è stato drogato da Sbardella, anziché saltare frena, e il Divo cade. Non dice nulla, ma è evidente che è nervoso: sta giochicchiando con la fede al dito. Dagli spalti, Sbardella guarda l'amico tradito e dice al suo vicino: "Guarda e impara come si sta al mondo".
Più tardi.
Craxi si è ritirato subito perché era fermo al bar dell'ippodromo a bere Amaro Ramazzotti con l'amata Ania Pieroni, e quando è stato chiamato al paddock perché la sua corsa stava per cominciare, un gruppo di balordi ha iniziato a tirargli addosso le monetine. "Che clima infame" si è lamentato Bettino, che ha lasciato perdere la gara per protesta. Tocca dunque al Coniglio Mannaro, Forlani, che al primo ostacolo tira giù un palo. "Non è che perché si salta bene allora il salto è diventato elemento di civiltà, di progresso e di innovazione reale". Ma non fa in tempo a finire la frase che l'intera platea si è addormentata.
Nel frattempo comunicano ad Arnaldo che nell'altra pista, Il Divo Giulio è stato sbalzato dal cavallo. "Se c'è la candidatura dell'amico Giulio, la mia non esiste, dunque". E quindi volontariamente aggira un ostacolo facendosi squalificare. (In realtà avevo preso la curva troppo larga, ma sssshhhh.)
Nicolazzi, Altissimo e Spadolini sono rimasti a parlare del niente ai paddock. Cirino Pomicino aveva scambiato il cavallo per Di Pietro e ha chiesto al fidato stalliere Giovanardi di farlo macellare e produrre un buon carpaccio. De Michelis era introvabile perché era ancora sotto l'effetto dell'MDMA che aveva preso la sera prima al Pacha. A Nusco i cavalli non ci sono: De Mita aveva provato a proporre l'uso di un ciuccio, ma il comitato olimpico, presieduto da Giancarlo Magalli, si è rifiutato. Tocca a Cicciolina, e tutti si fregano le mani perché ricordano la leggenda metropolitana che attribuiva all'On. Staller il ruolo nel film che fu in realtà di Marina Frajese. Imbarazzata (è vegana e non userebbe mai violenza carnale su un animale, escluso ovviamente il serpente Pito Pito che è consenziente) Cicciolina perde l'equilibrio e cade al primo ostacolo in prossimità del posteriore dell'equino. Subito tutti i porcelloni cercano di vedere dietro all'ostacolo se sta facendo qualcosa.
Prossima disciplina: il kayak! Anzi, il "Kayak idiota" per citare una storia di Paperetta Yé-yé di produzione brasiliana che veniva riportata sul Mega Almanacco. Mi pareva lo dicesse uno del gruppo di Paperetta, un uccello ritardato che era un reprise dell'Aracuan de "I Tre Caballeros", un lungometraggio che conoscevo a memoria perché per un certo periodo della sua infanzia mia sorella si rifiutava di mangiare se in tv non c'era il VHS con il suddetto cartone. Insomma c'era uno che andava in giro con una canoa sotto braccio e l'uccello scemo chiedeva "Che cos'è?" e uno rispondeva "È un kayak, idiota!" e per lui "kayak idiota" era il nome del natante. Sì, non faceva ridere neanche la versione originale, mi rendo conto. Però ci facevamo andare bene tutto, non tanto perché non avevamo niente a differenza dei giovani d'oggi: eravamo viziatissimi. Solo eravamo anche vittima della dissonanza cognitiva che faceva sì che ogni cosa che avevamo preso fosse bellissima, anche solo per non essere presi per il culo per come ci si è fatti fregare. È una giungla là fuori.
Beh, insomma, parte Andreotti, con la gobba a fargli da dispositivo di galleggiamento che viene subito messa in funzione perché andiamo a sfiorare un muro, il kayak idiota si capovolge, e il Divo finisce in acqua. "Quando da noi piove lo chiamiamo cattivo tempo. Dove la pioggia è rara si definiscono invece giorni felici. È difficile trovare una nomenclatura unica per tutta la umanità." Come a dire che aveva voglia di farsi un bagnetto.
Tocca a Bettino, che si è allenato per bene nel mare di Hammamet. Ora, vediamo la discesa della canoa di Ghino di Tacco a velocità aumentata, perché il generale De Gaulle non parlava mai per più di cinque minuti. E di cose semplici e chiare, perché la gente non ha tempo da perdere. Ci viene anche in aiuto il fatto che se manchiamo una porta o abbattiamo un paletto non veniamo squalificati ma abbiamo un malus temporale. Il che significa che...
Con 4 minuti 30 Secondi e 43 centesimi, Bettino si classifica primo per forfait di tutti gli altri. Oh, io quando cercai di andare in canoa, facevo una fatica immane a pagaiare: proprio non mi veniva il movimento. E poi avevo fatto l'errore di non mettermi una maglietta e quindi il giubbotto di salvataggio mi bruciava i capezzoli con lo sfregamento. E quindi basta così. Detto tra noi, avete notato la somiglianza tra questa disciplina e il bob/slittino di Winter Challenge? Ecco.
Si passa ai 400 metri ostacoli! Come è tradizione in questi giochi, si preme invio in continuazione per acquisire velocità, e la barra spaziatrice per saltare, sperando di beccare il momento giustissimo. Cosa che la Vecchia Volpe fa, ma ciononostante il primo ostacolo viene abbattuto.
Qualche ostacolo dopo, Belzebù casca per terra: non importa, l'importante è tirare a campare. Senza stare a tirar fuori la storia di Jim Fixx, l'inventore del jogging che morì poco più che quarantenne, il Divo si limita a dire che passata una certa età è meglio meditare che militare.
Craxi e Forlani lasciano perdere, perché Forlani all'atletica preferisce il calcio (giocò nella Vis Pesaro) e Craxi, beh, diciamo che si era trattenuto a festeggiare un po' troppo con l'amata Ania Pieroni la vittoria nel kayak. Tocca così a Geronimo, che però non si è allenato e dopo neanche 100 metri ha il fiatone e si ritira. Perdincibacco!
Tocca a De Mita che, attenzione! È bianco!! Squallida operazione di "whitewashing", spazio insufficiente sul dischetto per mettere sprite di colore diverso, o semplice pigrizia dei grafici del gioco? Io opto per l'ipotesi alternativa, e cioè che De Mita abbia mandato a correre al suo posto il fidato Mancino.
Tocca all'Avanzo di Balera, che è così carico per la serata passata in discoteca la sera prima che ha ancora il tunz tunz che gli rimbomba nelle orecchie e salta come se stesse pogando con l'aria. Poi finisce contro l'ostacolo e niente, gara finita.
Alla sera leoni, alla mattina coglioni |
Uh, il salto con l'asta. Vi ricordate di Bubka? Lui era veramente un idolo negli anni 90, e ci rimanemmo un po' tutti di merda quando a Barcellona fece cagare, ma almeno da quel fallimento uscì una pubblicità della Nike storica (almeno per me) in cui un imbarazzatissimo Sergey era sul palcoscenico dell'opera e cantava "Le olimpiadi perse ho", e saltava fuori che una specie di Rasputin gli aveva ciulato le Air Max, e urlando "Le Scarpe!!!!1" tornò ad allenarsi per Atlanta 96, a cui non arrivò per infortunio. Ma era bella la pubblicità. E alla fine ho sempre trovato affascinante il salto con l'ast
NO!
Che c'è?
Odio l'asta perché mi ricorda il circo smaccato dell'ultima commedia dell'arte e mio padre povero nella parte di ladro acrobata. Rubava frutta, avendo sempre fame, e saltava la cinta di un'ortaglia preziosa servendosi di un palo da filare. Allora, i filari di viti avevano sostituito i pali di salice all'olmo della tradizione latina: non avendo più filari, mio padre si serviva dei pali per arrivare perigliosamente al fruttosio. Asta, martello e triplo sono discipline aclassiche. Quando qualcuno le esalta, io penso alle Clochemerle di tutto il mondo e agli sbronzi che, allineati lungo una proda, fanno la gara a chi orina più lontano. Non è anche quello agonismo, classico per giunta? Padre Aristofane mi è buon testimone.
Vaffanculo, Fantasma di Gianni Brera. Giochiamo.
Prudente per natura, Andreotti tiene l'asticella al livello più basso. 4 Metri! E nonostante tutto fallisce il salto perché la gobba ha fatto cadere il bastoncino. Bah. Passiamo a Cinghialone...
Ah ecco, molto meglio 5 metri e 10! Anche se la prospettiva è veramente di impedimento quando si tratta di piantare l'asta e praticamente Bettino scava un solco lungo un paio di metri sulla pista anziché piantare l'asta sul piatto. Penso di aver sbagliato ogni possibile termine tecnico, quindi vaffanculo. Salto in alto.
Devo dire che se c'è una cosa per cui finora sto gioco è meglio del predecessore è che c'è un po' di varianza tra i vari sottogiochi. Non abbiamo il bob che è uguale allo slittino, non abbiamo il biathlon che è uguale al fonto, e non abbiamo la libera che è uguale allo slalom. Le cose cambieranno (o meglio, resteranno uguali) con ilsalto in alto? Boh! Vediamo.
Beh sì, è simile, ma ha quella differenza sufficiente da essere apprezzabile e non irritante. Tentiamo il fosbury col Bettino, ma niente. L'asticella crolla e subito Bettino subito scarica la colpa sul mariuolo isolato Mario Chiesa.
Tocca a PCP, che soffre dell'equivalente atletico dell'eiaculazione precoce, e quindi salta a una decina di metri di distanza dal materassi, spaccandosi la schiena sul selciato. "Ow, that hurts!" dice una voce digitalizzata, ma solo per il semplice fatto che le schede audio dell'epoca (e includiamo qui il PC Speaker, che faceva i suoni in una specie di RealSound) non supportavano il "Perdincibacco!"
Tocca a Giriago! Forte della stazza atletica di africano irpino e delle scarpe nuove risuolate dal cugino calzolaio (che ricordo ha sistemato le scarpe pure a me per un compenso esosissimo), un De Mita un po' palliduccio riesce a saltare ben due metri e dieci! Il gesto di esultanza è composto, ma fatica a nascondere una debordante gioia: esaltatissimo, Ciriaco si candida per la diciottomillesima volta a segretario DC, avendo però l'accortezza di indossare un paio di baffi finti prima. Dagli spalti, Goria se ne accorge e si incazza come una bestia. Prossima gara!
Giavellotto! Qui ci vogliono muscoli nel braccio e nella schiena, dice la descrizione. Forse, ma dico forse, questo è il sottogioco meno noioso del gruppo, l'equivalente del salto con gli sci ma meno cruento. Forse.
Inizia Giulio, che però non riesce a frenare in tempo e lancia il giavellotto che è praticamente in mezzo al campo. Molto bello anche come il giudice di gara compaia dall'angolo in basso a destra come il tizio insopportabile in Mortal Kombat che diceva "Toasty!". Son quelle cose che fanno ridere solo una ristretta cerchia di amici e che cercano di esportarla fuori dalla loro compagnia. Un po' come il blog delle prefiche, in cui i commentatori e il titolare cercano di creare questa situazione di gruppo di amici al bar che chiacchiera spensierato, mentre alla fine sono semplicemente persone molto sole che stanno davanti a un pc a dire quanto piangono pensando alla giovinezza.
Bettino ha tirato un ragguardevole 91.72 ma le telecamere erano intente a inquadrare Ania Pieroni che lo incitava da bordo stadio, e tutto il centro di produzione di Rai2 si spellava le mani dicendo "È proprio brava, eh? Ah sì, ma quanto è brava." Quindi tocca ad Arnaldo, che corre fino al limite della pista, tira a un angolo buono, e fa ben 92.31 al primo tiro. Al secondo fa un po' di meno, ma bene così. "Vorrei dare un mio contributo perché le cose nell'atletica andassero meglio. Non sono in cerca di un ruolo, l’età ormai è quella che è." Però intanto è primo in classifica.
O'ministro PCP! Anche qui finisce la rincorsa prima, e siccome non sa l'inglese non capisce cosa vuol dire "Angle" però bigger is better, quindi il giavellotto viene sparato in verticale. Fortunatamente il vento in alta quota ce lo fa cadere a 39 metri e qualcosa. Che delusione! Perdincibacco.
Tocca di nuovo a De Mita, carichissimo, e infatti con un'esplosione di forza muscolare delle braccia, il figlio dell'Irpinia, da bravo erede degli opliti della Magna Grecia, tira la sua lancia a ben 96 metri. È record!
E infatti Ciriaco, pur rappresentando "La base" della DC, anziché stare alla base del podio sta proprio in cima, sul gradino più alto, circondato dal Coniglio e dal Cinghiale. E oh, questo era record mondiale. Che ci crediate o no, la cosa mi ha pure soddisfatto. Forse anche più del dovuto. Sì, direi che questo è l'equivalente del salto con gli sci...
Ultimo ma non per importanza il ciclismo su pista. In un altro gioco delle olimpiadi che nonostante le imprecazioni non riesco a far girare su Dosbox, è tutto ambientato al velodromo, che io inequivocabilmente pronunciavo velodròmo con l'accento sulla penultima sillaba, venendo preso molto per il culo. A tal proposito, ricordo un episodio abbastanza fastidioso della mia infanzia, sempre causato da due delle vecchie di merda che vomitavano livore e terrore negli lunghi pomeriggi che ero costretto a passare in loro compagnia.
"Ex videogiocatore - mi fu chiesto - tu che sei tanto colto e intelligente e tanto bravo a scuola" (e qui già mi partiva il vaffanculo e sognavo di accendere il mio zaino razzo e di volare via sfondando il soffitto).
"Ci sapresti spiegare perché si dice piròscafo e motoscàfo e non motòscafo e piroscàfo?"
Ecco, mi piacerebbe raccontarvi come sbottai insultando 'sta gente con la merda che gli faceva traboccare il teschio, ma mentirei, e penso di avere detto semplicemente "Bòh" in risposta. Ovviamente le V.d.M. si mostrarono assai deluse (erano sorelle, parlavano in sincrono come Qui Quo e Qua) dicendo "Ah, ma come non lo sai, noi pensavamo che tu fossi un genietto, insomma". Questo che cosa significa, cari amici? Che non bisogna creare aspettative nei vecchi che vedono nei giovani una loro proiezione narcisistica. Magari non fingeranno di volerci bene in virtù del nostro non essere perfettini, ma sticazzi. Certa gente è meglio farla sparire dalla nostra esistenza perché è velenosa.
Vabbè, che dire? Velodròmo o velòdromo, il Divo Giulio pedala che ti pedala si fa un po' di giri attorno a sto ciambellone obliquo, in una dinamica di gioco che ricorda molto quella del pattinaggio su ghiaccio del cugino Winter Challenge, ma con meno forza centrifuga. Nonostante la velocizzazione della prestazione del divo, siamo comunque una ventina di secondi più lenti del record. Che ne pensa di tutto ciò, Andreotti? "Fondamentalmente, mi annoio".
Fondamentalmente, anch'io.
Tutti gli altri si sono ritirati dalla competizione e resta solo il Divo Giulio a beccarsi la medaglia. Bene! E adesso?
E adesso, cerimonia di chiusura, la stessa di Winter Challenge, fuochi d'artificio, fiaccola solo accennata perché non siamo sponsorizzati dal CIO, tutta una grande discesa di coglioni. Bah! Anche qui, come nel cugino invernale, vorrei avere una frase ad effetto con cui chiudere tutto, ma non ce l'ho. Prossimo gioco!
È merda? Senza alcun dubbio. Già era merda Winter Challenge, questo idem (non Josefa, per quanto ci sia il kayak). Ma a parte tutto, posso vagamente apprezzare la maggiore diversificazione tra loro delle varie discipline rispetto al prededcessore, ma il fatto che questo sia praticamente un data disk con grafica e musica riciclate dal precedente senza aggiungere davvero nulla lo rende veramente poco gradevole. Ricordo una recensione sull'opinabile stampa di settore che oltre a parlar male della troppa somiglianza tra i due giochi, lamentava l'assenza della seggiovia a variare il paesaggio. Ecco, non sarei così coglione come il recensore di allora da tirare fuori la seggiovia come discriminante, ma è questa è una minestra riscaldata in cui nel frattempo ci hanno pure cagato dentro.
Ci rigiocheresti? No. E il giavellotto, il meno peggio delle discipline, non è al livello del salto con gli sci.
È del 1992. È il videogioco più bello di sempre? Ovviamente no.
E' un giuoco che mi ha insegnato all'epoca una cosa fondamentale:
RispondiEliminacome erano fatte le tastiere, poichè nella foga di battere i record (o semplicemente di provare ad avere quel diavolo di brivido della vittoria) il tasto INVIO centrale si sfasciò malissimo, e dando inizio ad una serie di tragiche sperimentazioni con scotsch e attack, che peggiorarono la situazione.
Se fossi complottista direi che era un prodotto creato apposta per poi vendere tastiere e periferiche nuove.
Che poi nelle tastiere meccaniche di una volta l'invio aveva, al tatto, un comportamento diverso dagli altri tasti. E il "Ciaff" che faceva, un po' come il piatto di una batteria, era veramente appagante. Però sì, la tastiera poi si sciancava di brutto. E ogni tastiera nuova era sempre più smarza. E ora per riavere le tastiere meccaniche devi spendere un troiaio e hanno tutte le lucine a led truzzissime. Sì, è un prodotto creato apposta per le tastiere meccaniche con le lucine a led e le lampade UV così ti abbronzi i polpastrelli mentre giochi.
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