Tette! |
Carri armati alieni! |
Magalli! |
Jacobelli! |
Pacharelli! |
Ed ora, la conclusione!
Cari amici! Bentornati a Utopia: The Creation of a Nation! La scorsa puntata l'abbiamo passata a cazzeggiare sull'introduzione, e sono certo che il dubbio su che cosa c'entri 'sto gioco con il passato del vostro Ex Videogiocatore vi sta consumando da dentro. No, eh? Ve n'eravate dimenticati? Beh, meglio. In realtà non è così importante, e mi piace pensare che certi dettagli della mia vita precedente siano poco importanti per voi. Il fatto è che sì, rivisito zone della mia gioventù perché cerco di capire qualcosa di più su di me. Tipo: "perché ogni tanto mi torna in mente music 3 di Utopia e ci mette una vita prima di andarsene via dalla mia testa?" oppure "perché ricordo che il mio amico a cui passai il gioco chiamava la lucertola dell'intro patagoro mentre se mi chiedete cosa ho mangiato ieri non ne ho la più pallida idea?" Insomma, cose che lì per lì non sembrano proprio utili, ma fidatevi che in qualche modo lo sono. Se è vero che l'unica domanda stupida è quella mai posta, allora porsi queste domande non è assolutamente stupido, no?
D'altra parte, in un mondo dominato dal bovarismo e dalla pascaliana "mascherata sociale" è tutt'altro che facile entrare in contatto con quello che Donald Winnicott chiamava "Il Vero Sé". Tutti noi, chi più chi meno, ha avuto una figura di riferimento che gli vomitava addosso ovvietà tipo "sii te stesso" o "credi in te stesso". Recentemente mi è toccato subirmi un coaching per manager in cui una sovrapagata consulente ci diceva di credere in noi stessi.
Io a un certo punto ho detto che non bisogna per forza dare per assunto che si sappia esattamente chi è "sé stesso", dal momento che veniamo indottrinati a essere come qualcun altro vuole che sia (e tra quel qualcun altro ci metto implicitamente le aziende che pagano affinché i loro manager si facciano fare coaching) e quindi non è proprio immediato capire come è fatto quel "sé stesso" a cui si deve credere. Lei, che come gran parte di chi si autodefinisce coach, non ascolta un cazzo di quello che le si dice, ha detto qualche altra banalità sul fatto che il sé stesso cambia sempre, che quello che saremo domani non è quello che siamo oggi, e insomma salvo rare eccezioni (che personalmente non ho ancora incontrato) il coaching è una grandissima e potenzialmente dannosissima inculata.
Insomma, tutto questo per dire che sì, rigiocare a Utopia : The Creation of a Nation forse non mi dirà chi sono esattamente, ma mi aiuterà a tirarne fuori un pezzettino di descrizione, piano piano, in barba agli inutili e costosissimi coach.
Tra parentesi, a partire da ciò che si è appena detto sul vero sé, quale ennesima dimostrazione della stupidità dei proverbi è "dimmi con chi vai e ti dirò chi sei"? Quale modo migliore per inculcare nella testa alla gente che la propria personalità dipende dalle persone da cui ci si circonda? Certo, si subisce un'influenza nei modi di dire, e nei comportamenti, ma veramente influisce su quel "Vero Sé" che magari mascheriamo proprio per interagire con le persone di cui ci circondiamo? Ne dubito.Chiusa parentesi, che sto divagando. Che dite, si ricomincia?
D'altra parte, in un mondo dominato dal bovarismo e dalla pascaliana "mascherata sociale" è tutt'altro che facile entrare in contatto con quello che Donald Winnicott chiamava "Il Vero Sé". Tutti noi, chi più chi meno, ha avuto una figura di riferimento che gli vomitava addosso ovvietà tipo "sii te stesso" o "credi in te stesso". Recentemente mi è toccato subirmi un coaching per manager in cui una sovrapagata consulente ci diceva di credere in noi stessi.
Io a un certo punto ho detto che non bisogna per forza dare per assunto che si sappia esattamente chi è "sé stesso", dal momento che veniamo indottrinati a essere come qualcun altro vuole che sia (e tra quel qualcun altro ci metto implicitamente le aziende che pagano affinché i loro manager si facciano fare coaching) e quindi non è proprio immediato capire come è fatto quel "sé stesso" a cui si deve credere. Lei, che come gran parte di chi si autodefinisce coach, non ascolta un cazzo di quello che le si dice, ha detto qualche altra banalità sul fatto che il sé stesso cambia sempre, che quello che saremo domani non è quello che siamo oggi, e insomma salvo rare eccezioni (che personalmente non ho ancora incontrato) il coaching è una grandissima e potenzialmente dannosissima inculata.
Insomma, tutto questo per dire che sì, rigiocare a Utopia : The Creation of a Nation forse non mi dirà chi sono esattamente, ma mi aiuterà a tirarne fuori un pezzettino di descrizione, piano piano, in barba agli inutili e costosissimi coach.
Tra parentesi, a partire da ciò che si è appena detto sul vero sé, quale ennesima dimostrazione della stupidità dei proverbi è "dimmi con chi vai e ti dirò chi sei"? Quale modo migliore per inculcare nella testa alla gente che la propria personalità dipende dalle persone da cui ci si circonda? Certo, si subisce un'influenza nei modi di dire, e nei comportamenti, ma veramente influisce su quel "Vero Sé" che magari mascheriamo proprio per interagire con le persone di cui ci circondiamo? Ne dubito.Chiusa parentesi, che sto divagando. Che dite, si ricomincia?
E si ricominci, dunque. Eravamo rimasti che Pacharelli era appena sbarcato sul pianeta Rhebus I, popolato dai misteriosi Eldoriani, no? Come prima cosa, guardiamo la mappa, che pare disegnata da un bambino che sta facendo i primi esperimenti con MS Paint (anzi, come era chiamato al tempo, "Paintbrush"). Dopo aver visto la disposizione dei vari edifici, subito ci salta all'occhio una macchiolina rossa: depositi minerale! Benissimo: coi minerali si costruiscono cose! Cosa? Beh, suppongo i già menzionati carri armati. O le astronavi, così Jordan è felice.
E dunque senza por tempo in mezzo andiamo a costruire una miniera da piazzare sulla macchiolina rossa (che nella schermata del gioco non si vede). Guardando nella schermata del commercio abbiamo 10 unità di minerali, praticamente nulla. Ora vediamo di rimpolpare tutto e magari, dico magari trovare qualche gemma tra un minerale e l'altro, che fanno 180 GR l'una. Per che cosa sta GR? GRediti? Sì, mi piace. Fa molto vecchio. Tipo "Gabina", o "Giabatte" o "Garabinieri" o "Magazzeno", o "Semafero".
E insomma abbiamo le impalcature dove dovrebbero esserci le miniere, aspettiamo un mese e i "free colonists" messi alla costruzione finiranno il loro lavoro. Nel frattempo, essendoci espansi nella zona della macchiolina rossa, la visibilità aumenta (praticamente, una "fog of war" trasparente) e il giacimento minerario è molto più ampio di quello che ci aspettavamo. Oh beh, ci lamentiamo? Non lamentiamoci.
Però le miniere non bastano, serve pure metterci gente che ci lavora! Col pulsantino della fabbrica (che sta a significare i lavoratori) ci compare 'sto listone, stavolta interattivo, in cui possiamo assegnare i tecnici che richiediamo, e che piano piano verranno impiegati a partire dai free colonists. Ho appena avuto il flash del fatto che, guardando uno screenshot di questo menu sulla fecale stampa di settore, il mischione inglese italiano infastidiva molto il mio senso estetico. Ero, già allora, un HASHTAG PIGNOLINO DELLA NERCHIA, e proprio per questo non incito la folla inferocita dei commentatori a insultare chiunque esprima un'opinione di dissenso. Non che qualcuno commenti più di tanto qui. Oh, beh, whatever.
Insomma, abbiamo costruito altre miniere, nonché pure un ospedale, e siccome ogni mese il numero di coloni aumenta, rimpinguiamo le fila dei lavoratori. 10 tecnici ospedalieri e altri minatori! Bellissimo. Pacharelli si gode la visione panoramica di Rhebus I e all'improvviso, eclisse! Orcocazzo, e tutta l'energia qui è solare. Mannaggia. Esultano dicendo "noi l'avevamo detto" tutti i Vecchi di Merda della colonia che lamentano i bei tempi in cui respiravano gli effluvi delle centrali a petrolio e che quella tizia con le treccine è un realtà una rettiliana malvagia connivente col principe delle tenebre Xavier Jacobelli. Ma è una vittoria di breve durata amici, senza accorgercene siamo passati dalla nostalgia degli anni 80 alla nostalgia degli anni 90, e quindi Capitan Planet è tornato di moda! Vaffanculo inquinamento, ci teniamo i pannelli solari, e se c'è un eclisse, beh, useremo le riserve!
Sempre pronto! |
No, non riserve in quel senso, diamine! Per quanto, in effetti, Ballotta (uno dei grandi portieroni usciti dai dintorni del Vecchio Paese) abbia un dono dell'eterna giovinezza e un'energia che ci fa pensare che possa dare la carica a un'intera colonia spaziale. Se poi pensiamo che a Parma, siccome faceva principalmente le coppe, era chiamato "Il Portiere di Notte", ha molto senso che si adoperi pure durante le eclissi. No?
Altra finestra: i soldi. Possiamo alzare le tasse (ora fisse su un fantascientifico 10%) e vendere (facendo clic sulla mano) beni che abbiamo recuperato (benzina, bemme e minerali) o prodotto (armi, manufatti tecnologici, cibo). Quello che ci limitiamo a fare, invece, è buttare un po' di soldi in ricerca per far felice il professor Max "testadiculoblu" Angraq. 10.000 grediti nella ricerca civile e 10.000 nella ricerca militare, tié.
E intanto, vaffanculo, il cibo va a male. "Devi costruire più magazzini!" ci dice il gioco, che il cibo va a male. E infatti con tutte le serre idroponiche che abbiamo costruito, il cibo straborda nelle gabine, nei magazzeni, pure, nei vaterclòssss, e il cibo va a male. Oh beh. Intanto che con grande calma i free colonist si infilano la tuta da lavoro e issano i tubi Innocenti per fare l'impalcatura, il cibo va sempre più a male...
...e quindi che facciamo? Espandiamo la colonia. C'entra? No, ma mi pare importante per aumentare la popolazione. Che è sì vero che il tasso di natalità ora è alto (bastava cliccare su un ospedale per cambiarlo) e però i palazzoni di Via Verdi del Vecchio Paese non sono mica infiniti. Per fare arrivare l'energia più lontano dal QG, dobbiamo creare una capsula di flusso. Immagino che nel futuro si sia creata la trasmissione energetica via etere come pensato da Tesla, ma senza l'effetto collaterale del botto del Tunguska.
Vabbè. Abbiamo la capsula di flusso, creiamo un nuovo cantiere introducendo... dei pannelli solari. Ora, il mio amico Alessandro C. a Utopia ci ha giocato sull'Amiga (nessuno è perfetto) e chiedendogli recentemente che cosa si ricordasse di 'sto gioco così mi risponde:
"Ovvio che ce l'avevo, mesi e mesi, partite su partite senza sviluppare mai un cazzo poi una domenica così a cazzo ha cominciato a sviluppare i nuovi edifici, armi, navi... Stupidi giochi"
Sì, senza dubbio è diventato serio. Glielo avessi chiesto al liceo mi avrebbe risposto la stessa cosa usando la punta di un compasso per incidere un enorme cazzo sulla copertina rigida del mio diario "Comix".
A proposito di navi: abbiamo costruito il cantiere navale e scegliamo la nave da costruire, e diciamocelo: graficamente fanno abbastanza cagare. Ma d'altra parte che la grafica non fosse un granché si intuiva dal fatto che volevano spacciarci Delfi come gnocca.
Attendiamo tre mesi, dunque e avremo il caccia...
...e nel frattempo ci rendiamo conto che non abbiamo la benza: servono stabilimenti chimici per estrarre il combustibile (dove c'è) e serbatoi per stoccarlo. Io ci ho provato a costruire uno stabilimento chimico, ma di giacimenti non ce ne sono. Dunque? Ah boh! Uno si aspetterebbe che come in Global Effect l'impianto avesse un reticolato color grisaglia sopra per dire che è inattivo. Qui no, non è così. Dunque viene da dire che non prendiamo nessuna benzina. Plausibile, ma allora perché il gioco mi dice che devo costruire più serbatoi? Questa è un'ottima domanda! Grazie per avermela posta.
Che altro? Ah! Abbiamo costruito un'officina e una fabbrica di armi, che producono cose che rivenderemo. Nel frattempo, per non saper né leggere né scrivere (cosa che per Pacharelli potrebbe corrispondere pure alla realtà) continuiamo a fare i palazzinari spaziali, creando alveari umani tipo quello in cui abita il mio conoscente noto come "il vez". Ne ho già parlato del vez, vero? Sì, ne ho parlato. In tutto questo, continua ad andare in loop la bellissima "Music 3", che nella versione Amiga è inspiegabilmente "Music 4" ed è forse quasi più bella. Lo dico rosicando tantissimo, eh.
Andiamo a trovare la dott.ssa Belvedere. "La gente è euforica!" ci comunica la psichiatra, per poi lanciarsi sculettando in un azzardatissimo "I'm still I'm still Jenny from the block". Peccato che, insomma, non sta bene dire che la dott.ssa è un cesso a pedali, ma diciamo che è disegnata proprio male. Mica è colpa sua eh! La colpa è del grafico che si chiama (l'ex videogiocatore controlla gli appunti) Berni Hill.
Prevedibile. |
Berni Hill, accreditato semplicemente come "Berni", e insomma, capisco che uno che si chiama così non voglia esporsi al pubblico ludibrio. La musica, invece è attribuita a tale "Baz di Imagitec", ovvero il grandissimo Barry Leitch, autore della colonna sonora di Hero Quest nonché del noto Lotus Turbo Challenge, quella famosa per il "putuputuputuputu CIÀ". Leitch ne ha fatto anche un remix per la raccolta ur-nostalgista "Immortal Amiga" dei primi anni 90, e l'uso di campioni dal suono eccessivamente plasticoso lo rendeva abbastanza una schifezza. Ma le bruschette non erano ancora mainstream, e quindi per rimpiangere il passato si faceva con quello che si aveva. Eh, bei tempi!
A ch epunto siamo con il caccia? Ah, ancora un mese. Ok! Tanto non serve a nulla, non abbiamo trovato la benza! Fortunatamente i carri armati vanno avanti con il famoso potere del "Cuore" reso famoso dallo sfigatissimo bambino indio del già menzionato culturista ecologista blu col mullet verde. Forse è per questo che nell'intro Delfi insisteva coi carri armati al contrario di Jordan che consigliava di lanciare i caccia spaziali. Non c'era la benzina! Povero Jordan. (E no, niente più fotomontaggi che poi vi vengono gli incubi.
Più tardi.
E tutto d'un tratto, il petrolio! Urrà! Ci espandiamo abbastanza da far sì che i nostri rilevatori trovino un giacimento, e subito ci piantiamo sopra una raffineria. Benissimo! Abbiamo la benzina, prendiamo un po' di suv spaziali e iniziamo a inquinare, tanto il parametro "pollution" non c'è. E per fortuna, perché in Simcity e simili, ci faceva molto ridere tradurre "pollution" con "polluzione" come se al posto dello smog ci fosse una roba bianca. Perché alle medie quando c'era qualcosa di bianco si pensava a due cose: allo sfaccimme e alla forfora. A me Utopia arrivò che avevo appena iniziato il liceo e quindi pensavo si dovesse essere già seri. Invece ora ho 38 anni e con il mio team facciamo battute prepuberali. Ma va tutto bene, entro in contatto col mio lato fanciullo.
Intanto Pacharelli pensa alle tette di Delfi e fuori dalla fabbrica di carri armati escono due micromachines. Checcarine! E poi, avete notato? Lì vicino c'è un missilino di difesa. Checcarino (bis!). Tutto molto bello, ma un po' come certi giochi tenuti sotto vetro per non rovinarli mi scendono i coglioni molto rapidamente. Che dite, andiamo a scoprire se c'è vita su questo pianeta?
E voilà, manco a farlo apposta, il rapporto dell'intelligence. Città aliena scoperta a sudest della colonia, non ancora entrato in città, ma lo farò alla prima occasione. Beh, ottimo! Che cosa hai fatto finora? Secondo me ti sei grattato le palle e all'ultimo momento ti sei ricordato che dovevi farmi rapporto. Dico bene?
Poco dopo.
Uh. Una specie di insettoide con un notevole "six-pack!" Forze militari si stanno ammassando fuori la loro città, mi dice la spia. Ok! Ma come sappiamo che sono formiche palestrate se non siamo ancora entrati, in città? CHECKMATE!
E infatti il rapporto di prima era una specie di anomalia tecnica. Le spie ora sono entrate in città, in incognito. Come fanno esemplari di homo sapiens a mettersi in incognito in mezzo a dei formiconi?
Così. |
Insomma, finalmente, con lo spoilerone di prima, le spie ci dicono che i formigconi si chiamano... Eldoriani! Quindi si sapeva fin dall'inizio chi erano: ma quindi a che servivano le spie? Direi che il nome degli scenari nella versione computeristica è abbastanza rivelatorio: nella versione Super Nintendo, ogni scenario ha il nome di un pianeta (In questo caso, Rhendor IV). Ma che senso ha giocare a un gioco del genere, che si comanda via mouse, su Super Nintendo? Che ci crediate o no...
Eh sì. |
Qualcuno di voi (fermo restando che se leggete il blog dell'ex videogiocatore è molto probabile che una console non ce l'abbiate mai avuta) ha avuto questo merdaviglioso pezzo di hardware? E se sì, che malfunzionamenti di personalità vi sono derivati?
Intanto, abbiamo un tot di carri armati, e direi che tanto per fargli sgranchire un po' i cingoli possiamo decidere di spedirli alla città nemica. In realtà potremmo piazzare dei segnalatori sulla nostra mappa e farli girare per la colonia, ma insomma, che divertimento c'è? Li spediamo al di là della mappa, dove ci stanno gli Eldoriani, la cui città peraltro non si vede mai. Una limitazione chiaramente tecnica, ma il nemico invisibile stile "il deserto dei tartari" non è poi così male.
Altro rapporto di intelligence! Apparentemente le spie si sono portate dietro degli xenoetologi, i quali hanno girato un bel documentario stile Attenborough riciclato da Piero Angela in cui spiegano i rituali di comportamento presenti nella società dei formiconi. Incredibile, ragazzi! Questi insetti sono pensanti! Ci avreste mai "creso"?
La faccia più calciabile degli ultimi 40 anni di cinematografia fantascientifica |
E invece, gli eldoriani pensano! E quando i loro vecchi muoiono, se li mangiano! Devo dire che mi piace questo tentativo di caratterizzazione degli alieni, no? C'è un certo sforzo per contribuire alla credibilità dell'ambientazione! Tipo Elite Plus, se ci avete presente, ma meglio.
Ah! Deltaplani? Aeroplanini di carta? No, amici, questi sono gli Eldoriani stessi, che le spie ci dicono essere in grado di volare! E come se non bastasse, l'attacco alla città nemica fallisce miseramente. Così impariamo a mandare i carrarmatini del risiko al posto di macchine da guerra reali, tipo, chessò, astronavi! Jordan tutto ringalluzzito fa la stecca con le dita in segno di scherno a Delfi (al Vecchio Paese viene chiamato "stecca" il gesto dell'agitare la mano lasciando l'indice rilassato in modo che sbatta contro pollice e medio opposti)
Altra sezione del Dipartimento Scuola Educazione sugli Eldoriani: praticamente delle armi se ne sbattono le palle perché volano (coi deltaplani) e si limitano a sganciare esplosivi dall'alto. Insomma, la propulsione non è un granché ma gli esplosivi sono top!
Più tardi.
Ah bene! Esplosivi ancora più top! Già che c'erano, gli Eldoriani sono riusciti a fare meglio del mio amico Alessandro C. e hanno migliorato le loro tecnologie, portandosi a un non meglio specificato livello "Tech 2" Come si traduce in soldoni? Non lo so. Non mi piace nemmeno l'espressione "in soldoni", che trovo come fastidio seconda soltanto a "torniamo a bomba". Poi questo vale in questo periodo della mia vita, magari in futuro chissà. Se come dicono i coach possiamo passare da un falso sé all'altro possono cambiare anche le cose che ci infastidiscono. Giusto?
La terra ha un problema di sovrappopolazione, e ci rifila 124 coloni, al costo di 100 grediti giasguno. 12400 grediti sono dandi, gome vaggiamo? Insomma, se ce li rifilano qui e dobbiamo pagare magari non sono proprio degli spiantati, sono coloni specializzati! Sennò ci pagherebbe la terra per averceli, dico bene? Per lavorare, la gente lavora, ma Pacharelli scopre che tutti e 124 sono persone esiliate dal Vecchio Pianeta perché dopo essere stati in bagno non si lavano le mani e mentre ti parlano ti mettono le mani pisciate sulla spalla. Che orrore.
Poco dopo.
Guarda, Pacharelli, un evento! Dice Xavier Jacobelli al capocolonia. In tempo reale vediamo un paio di magazzeni che esplodono: un meteorite si è diretto sulla colonia facendo un po' di danni. Mi piace l'uso del termine "si è diretto" che mi fa pensare all'odore delle pagine ingiallite di un Hazon Garzanti del 1974.
Più tardi.
E sorbole! Carenza di cibo (forchetta e coltello) Carenza di ossigeno (O2) e come se non bastasse arriva pure lo squaraus ai coloni! Nei corridoi del centro di comando Pacharelli urla "Evacuare!" e tutti si preparano ad entrare nelle capsule di salvataggio, ma in realtà Pachy si riferiva al fatto che deve andare di corpo perché ha uno smottamento interiore non indifferente, tutto questo dovuto al fatto che i coloni dopo essere stati al WC non si lavano le mani diventatndo così veicoli di germi.
Ahhh! Esaurito un intero rotolo di carta igienica tutto da solo (Pacharelli è uno di quelli che fa "il guanto") il nostro capocolonia viene fermato dal tizio blu con le chiappe sul cranio che dice "Oh vez! Ce l'abbiamo fatta a scoprire qualcosa! Bella te! Finche ce n'è dagliene pure!" Ma di che si tratta? Di serbatoi di benza sotto pressione, così ne teniamo di più. Anche se a benza siamo messi malissimo. Oh beh! Si sa, chi ha il pane non ha i denti eccetera eccetera.
Ah dimenticavo! Abbiamo costruito lo stadio! I residenti creano una statua di Pacharelli fatta con la mollica di pane idroponico, e subito decidiamo di far schizzare il livello di QOL (Quality of Life, obviously) dando loro i circenses sufficienti per distrarsi dalle pene di tutti i giorni. Il prezzo da pagare è che non avremo free colonists per tutta la durata dell'evento sportivo, e i vecchi di merda, indignati perché sono convinti di essere gli unici ad aver fatto grande la colonia, vanno su facebook a postare questa immagine, commentando che come si fa a pensare agli eventi sportivi, che gli Eldoriani ci invadono, siamo a corto di ossigeno e cibo, Pacharelli alza le tasse e ha il culo incollato alla poltrona, e insomma per farla breve...
"Faccio fattura, faccio scontrino, o ... faccio bene?" |
Pacharelli, che è preoccupato solo di far sì che la colonia sia sostenibile e se ne sbatte di prendere voti dai vecchi alle elezioni (che non ci sono), risponde così:
Buongiornissimo!!!1! Cicuta??? |
Beh! Finita la reprimenda, Pacharelli assume un accento sardo e decide di spedire un po' di carri armati contro gli eldoriani. I ladri, però, arrivano al QG e fregano un po' di fondi. "Gli sta bene!" dicono i Vecchi di Merda su Facebook "Fosse stato a casa sua, non sarebe successo!"
"Fosse stato a casa sua chi? E a casa sua dove? Di che cazzo state parlando?" Chiede Pacharelli, ma i VdM insistono nel fare "tsk" e scrollare le spalle. A Pacharelli si iniettano gli occhi di sangue e vuole strozzare un umarell che sta guardando l'ennesimo cantiere in cui stanno venendo costruite le ennesime idroponiche, ma Quarx e il contabile culturista Robert Damien lo tengono fermo mentre la dottoressa Belvedere cerca di calmarlo ipnotizzandolo coi suoi occhi batraciani.
Ma attenzione! Attimi di grande tensione! Gli aeroplanini di carta sono tornati sulla colonia e stavolta ci sono pure gli eldoriani! (Quindi che cacchio erano gli aeroplanini? Boh!) Con felina prontezza di riflessi, Pacharelli clicca su un lanciamissile e lo lancia contro i nemici, la cui distruzione assistiamo in diretta TV! "Siete contenti?" Chiede Pachy ai VdM. Ovviamente no, non sono morti abbastanza giovani.
Più tardi.
Altra scoperta, il convertitore di muschio spaziale! Apparentemente su Rhebus prolifera un muschio spaziale che, grazie alla Scienza™ può essere convertito in ossigeno. Subito lo facciamo, perché inizio a sospettare che la Qualità della Vita dipenda da quello. Il problema è che l'ossigeno prodotto dal muschio puzza di ascella, e questo fa sì che i VdM girino per la colonia agitando la manina davanti al naso, storcendo la bocca e dicendo "Prffff! Schiiiif!" ogni due secondi. Pacharelli si sente male, non si capisce se per i VdM o per l'odore. Jenny pensa di prescrivere un TSO al capo ma teme il conflitto di interessi.
Più tardi.
Pacharelli vomita per la quarta volta di seguito, e mentre si accinge a svuotare il secchio, entra in ufficio Quarx ancora incastrato nella sedia da cui non è mai riuscito a uscire, e gli comunica la buona notizia: abbiamo inferto un colpo molto forte agli Eldoriani, comandante! Dopodiché Quarx annusa l'aria e consiglia a Pacharelli il Vichy Homme Roll-On 72h.
Siccome piove sempre sul bagnato, testadiculo arriva con l'hovertank, un po' come il primissimo esperimento di sparatutto 3D della ID Software, fatto da John Carmack in EGA e che ho provato in totale una volta per poi stare malissimo. Beh, sapete che vi dico? Ne produco a iosa e poi li schiaffo contro i formiconi.
Intanto, inondiamo il muschio di generatori di ossigeno. Oramai ci abbiamo fatto l'abitudine alla puzza d'ascella e la qualità della vita schizza dal 33% al 55%. Non ho mai capito se arrivando al 100% si vince, e di certo non ho voglia di controllare.
Taac! Ulteriore botta in avanti della scienza, il farmaco antivirale generico! Che cura tutto, dal raffreddore all'Ebola. E ora che ci è passato il caghetto, decidiamo di mandare degli incrociatori che dovrebbero essere minacciosi ma, grazie alla grafica di Benny Hill, risultano al più "pucciosi", contro le formiche.
Formiche, che, seppur nel loro piccolo si siano incazzate, oramai sono una colonia di ex formiche. No spying necessary now, la colonia eldoriana è ridotta a un mucchietto di cenere. Pacharelli si dà una pacca sulle spalle da solo, e a questo punto un giornalista gli chiede "Mi scusi, capocolonia Pacharelli, ma alla fine nello scorso articolo cosa sta a significare quel riferimento obliquo al passato dell'ex videogiocatore che la vede protagonista?" Pacharelli non risponde e lascia andare un fievolissimo peto.
Benone, amici! Ci sarà pure l'eclissi, ma guardate che paradiso di colonia! 73%, magari proprio non la titolare Utopia ma di certo un bel posto in cui vivere. Le formiche sono fuori dai coglioni, cibo e aria(aromatizzata) c'è per tutti, Pacharelli è felice, che chiedere di più? No, niente battute sugli amari, che io bevo solo Petrus Boonekamp. Anzi, sapete che c'è? Vado a celebrare con un bel bicchierino. Prossimo gioco!
È merda? No. La grafica è ridicola, la musica è memorabile, ma detto questo il gioco in sé è sufficientemente gradevole anche al giorno d'oggi: immediato nell'interfaccia (cosa che non ti aspetteresti da un gioco Gremlin, ma tant'è) e con poco micromanagement. Promosso, direi! E la caratterizzazione e la trama, per quanto siano tradotte malamente, danno una marcia in più. Il problema sarà togliermi dalla testa "Music 3".
Ci rigiocheresti? No, ma "Music 3" la riascolterei (e lo farò, diamine)
È uscito nel 1992. Gioco più bello di sempre? No, la musica non dico sia la più bella di sempre, ma ci va molto vicina (secondo me, s'intende).
Le musiche hanno suoni e stile molto simili a quelle del gioco di Dune. Un amico musicista mi dice che è dovuto all'introduzione del General Midi nei sintetizzatori negli anni '90. Riconosco alcune sonorità compatibili anche con il pop dell'epoca.
RispondiEliminaCredo che sia l'onnipresente set degli strumenti del chipset OPL3. Certo, c'è chi li usa meglio, ma quella è la base.
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