lunedì 16 marzo 2020

CyClones

Indovinate un po' di che cosa vi parlo oggi! No, vabbè, creare la suspense in un articolo così lungo non ha senso. Sticazzi! Di fatto oggi vi parlo di uno sparatutto 3D, cosa che non si vedeva da almeno un paio d'anni. Peraltro l'analisi dei giochi in 3D era uno speciale settimanale, ma dopo Wolfenstein 3D e Blake Stone ho deciso di lasciar perdere perché se proprio devo rivisitare la mia infanzia non mi va di farmi venire il mal di stomaco. Giusto? E infatti se ben ricordate ho pure detto che di Doom non avrei mai parlato. E ammetto che per un po' ho veramente fatto finta che il gioco della id Software non fosse mai uscito.

John Carmack! Questo nome mi par bene d’averlo letto o sentito;
doveva essere un uomo di studio, un letteratone del tempo antico: è un nome di quelli; ma chi diavolo era costui?
E insomma sapete dove sto andando a parare. Non che stia esaurendo la vena creativa, che so che tra i lettori di un blog c'è sempre quello che si sente in dovere di dire "non sei più quello di una volta, da Ports of Call è stato un continuo calare". Eh beh, quando avevo dei fan (ci credereste?) c'erano quelli che insistevano che mai e poi mai ogni mia produzione avrebbe potuto superare il mio primo prodotto (che era destinato soltanto a 20 persone e non fu mai pubblicato su internet). Che vi devo dire? Sticazzi.

Comunque, per riprendere il filo del discorso, ho deciso di rimangiarmi questa promessa di non toccare gli sparatutto 3D perché comunque, volente o nolente, gli sparaspara fanno parte della mia carriera di videogiocatore. Perché a un certo punto della storia, praticamente uscivano solo di questi giochi, e i tipi "cool" (inclusi i redattori delle fecali riviste di settore) giocavano agli sparaspara, e io comunque volevo stare al passo coi tempi e con la "coolness" e quindi provavo disperatamente a farmeli piacere. Poi:

A) Mi perdevo nelle mappe che i livelli parevano tutti uguali
B) Dopo 5 minuti mi scappava da vomitare

E quindi a malincuore chiudevo tutto e mentivo a me stesso dicendo "però, che figata!". Sì, gira e rigira si torna sempre all'esperimento di Festinger: è infinitamente più facile fregare una persona che convincerla del fatto che è stata fregata. Per questo solo un coglione (o Aaron Sorkin, che comunque è un coglione) può credere che chi crede nelle teorie della cospirazione o alle notizie false e tendenziose possa cambiare idea con un semplice fact-checking. Autoinganni come, appunto, il  cospirazionismo, sono il rifugio di chi non riesce ad accettare che non sta facendo niente per orientare la propria vita, e si ritiene meritevole di ogni cosa bella possibile. Quindi è ovvio che c'è una forza esterna (politici, massoni, rettiliani, Xavier Jacobelli) che si dà da fare per causarci il male. Ora, andate a portare le prove a un complottista del fatto che Xavier Jacobelli è semplicemente un mediocre giornalista sportivo e non un alieno rettile satanista venuto da Zeta Reticuli. Il messaggio subliminale che gli arriva al cervello è "sei un fallito ciccio, persino Xavier Jacobelli ha fatto qualcosa della sua vita e tu vivi ancora dai tuoi nella tua cameretta con armadio quattrostagioni pieno di adesivi degli sgorbions, e ci hai 43 anni". Chiaro che non è un messaggio che viene accolto bene. A voi piacerebbe? A me no. No, decisamente no. Quindi, siccome milioni di mosche non potevano essersi sbagliato, le fauci affondai nel fiero pasto e niente, addio stomaco dell'ex videogiocatore, e (implicitamente) addio sogni di carriera nel mondo dei videogiochi ad alto livello. Ah, l'obsolescenza. Sigla!


SSI! Ma scusate, la SSI non faceva giochi di ruolo tratti da Dungeons & Dragons? Tre anni fa abbiamo parlato di Hillsfar e già prima o poi dovrei pur fare i vari "gold box" (Curse of the Azure Bonds e soci) nonché i vari Panzer General e soci. Ma di fatto, Strategic Simulations, INC.Le mie perplessità emersero già al tempo in cui questo gioco lo tirai fuori dalla sua confezione...indovinate un po'... ORIGINALE! Cioè ho comprato uno sparatutto 3D conàtofero, uscendogli dei soldi? No! Era incluso con il lettore CD-Rom e la scheda audio (e un joystick, ma sticazzi). Quindi la confezione era una bustina di cartone, tutta rossa, con un tizio tamarrissimo armato, e la scritta "CYCLONES". Pronunciato, ovviamente, CICLÒNES, perché abbiamo avuto THE CICLES, se diventano grandi allora sono CICLÒNES. Un gioco di meteorologia?


Ah, Raven Software! Quelli di Heretic ed Hexen, che a fine terza media erano una figata. In effetti in terza media, io decisamente secchione, entrai in buoni rapporti (non oserei definirla "amicizia", per quanto magari a qualcun altro avrebbe potuto sembrarla) con uno dei bulletti scolastici (in realtà un ragazzo normalissimo ma giusto un po' più scalmanato degli altri, ma al Vecchio Paese si ha quel che si può) proprio parlando di Hexen. Il fatto è che Hexen non ce l'avevo. Ops! Però facevo parlare lui e lui era felice. Mi rendo conto che tra la seconda e la terza media ero diventato incredibilmente popolare per i miei standard normali. Poi venne l'estate, non uscii più di tanto perché temevo un po' di uscire dalla comfort zone e temevo di essere più sfigato stando in società in ambiente non scolastico, mi rituffai definitivamente nel mondo dei videogiochi (sì, compresi gli sparaspara) e sfiga fu.


Ma Heretic sarebbe uscito più tardi, e Hexen un anno dopo. Qui c'abbiamo CyClones, con un sacco di gente che ci ha lavorato sopr, e non ne conosco nemmeno uno. Bello però che c'è uno che si chiama Carl Stika, ed è l'autore dell'engine. L'engine di questo gioco non è lo stesso di Doom (il cosiddetto "id Tech 1") da cui attingeranno Heretic ed Hexen. L'engine è una roba mutuata da una specie di gioco di ruolo semisconosciuto, chiamato ShadowCaster, che era stato pubblicato dalla Origin e non se lo era cacato nessuno. Sembrava bellissimo da una preview di TGM, ma d'altra parte c'era qualcosa della Origin nel 1993 per cui la fecale stampa di settore non veniva nei calzoni? Detto questo, l'engine di ShadowCaster, a differenza di quello di Doom (ma anche quello di Ultima Underworld) aveva i muri tutti perpendicolari, come Wolfenstein 3D. Che dire dunque di questo engine? Stika! (tempi comici inesistenti qui amici)


Cast? Ebbene sì, c'è pure un pezzo di Full Motion Video! D'altra parte, era incluso con un CD-Rom! Avevo ricevuto il vecchio scorreggione Lance Boyle, Werner Von Supersayan e lo Zio Bear, almeno tra Victoria Hunter e Shelly Bacon forse c'è un po' di gnocca! No?


Che pena. John Pena, per la precisione. Cominciamo con sta intro?


Ecco l'intro! Sfortunatamente non c'è né Victoria né Shelly, ma un'astronave dall'aspetto piuttosto umano (sono gli oblò, penso) che si avvicina alla Terra. C'è anche una narratrice che con la voce nasale e masticata tipica dell'accento statunitense, che fa sì che tutte le donne che parlino inglese usoniano sembra che stiano ragliando. Ma non è che dica chissà che cosa di importante, è la fine del ventesimo secolo e Madre Terra se la vede brutta perché...


...perché la Love Boat dello spazio contiene una flotta di invasione, piena di alieni particolarmente stronzi, che scendono sulla terra in numero di .... quattro. Quattro! Ma tutto 'sto casino per quattro astronavine? Ok, sono tecnologie più avanzate, certo, ma mandagli addosso qualche migliaio di, chessò, F16? E tac! Anche con ingenti perdite, quattro aeroplanini si riescono a far fuori! E poi, nel 1994 mancavano due anni a Independence Day, che aveva l'astronave madre mille volte più grande, e centinaia di altre astronavi medie. Costava tanto fare un salto a Bel-Air, reclutare un ragazzetto di Philadelphia trasferitosi dagli zii e fargli lanciare la palla un po' più in su per mandarla sulla testa di quegli alieni laggiù?


No, evidentemente, Will Smith è troppo impegnato a fare...cose. Cosa?

A-pa-che!
 Oh, ok, non lo biasimiamo. Quindi, mentre il superfico di Bel Air è impegnato a fare altro, i quattro aeroplanini arrivano sulla terra e fanno danni trascurabili a enormi scatoloni di cartone con spalmata sopra una texture a rettangolini. Detto tra noi, il nuovo museo di Clerville, di due anni precedente e fatto dalla Simulmondo, era esteticamente molto più bello.


Ah, ma mica ci sono solo gli aeroplanini, eh! Ci sono pure dei soldatini di plastica nemmeno troppo lucida e delle spalline abbastanza ridicole. Che palle, ragazzi! veramente un nemico poco credibile. Se poi pensate che il nemico è chiamato "Cybernetic Clone", alias "Cyclone" mi viene voglia di chiudere tutto e andare a casa (metaforicamente, s'intende).


CULO! Porca miseria, ma ti pare che uno dei primi giochi "multimediali" devono mostrare un uomo nudo? Che diamine! Io capisco che in tema di liberalizzazione selvaggia c'è una megacorporazione chiamata "AI" che ha costruito un prototipo di soldato perfetto metà uomo e metà macchina (un secondo che sbadiglio) ma farci vedere il culo? Non so ragazzi, sarà che mi infastidiva sempre quando facevano vedere il culo di uomini nudi nei film. Mentre invece, donne nude, TOP! Lo so, lo so. Non riesco a prescindere dai miei gusti estetici e dirvi se oggettivamente la nudità femminile è più bella della nudità maschile. Un po' ricordo l'intervista di una massaggiatrice del "Viva Lain" di Torino (quello famoso per fare i servizietti a calciatori ed arbitri) che descrivendo un'orgia disse che trovava la nudità maschile, per quanto con il fisico da calciatore, piuttosto ridicola. Dall'altra parte mi risuonano nella testa le raccomandazioni di mia nonna che mi soleva dire, terrorizzata dall'idea che potessi essere un "invertito", frasi tipo  "MEGLIO UNA BRUTTA DONNA CHE UN BELL'UOMO". Ma esiste anche la possibilità "né l'una né l'altro e mi leggo un buon libro", no?


Insomma il prototipo di soldato perfetto si chiama HAVOC, o HAVOK, non so dirvelo perché in sti cazzo di giochi multimediali degli anni 90 erano tutti così tronfi della parte vocale che non mettevano uno straccio di sottotitolo che fosse uno, porca la merda. Me li immagino proprio quei publisher del cazzo a dire "EHI CICCIBELLI MANCANO SEI ANNI AL DUEMILA E ANCORA ROMPETE I COGLIONI COI SOTTOTITOLI? COM'È POSSIBILE CHE NON ABBIATE ANCORA UNO STRACCIO DI SOUNDBLASTER A POMPARE QUESTO SONORO 8-BIT A 22 KhZ ATTACCATA AL VOSTRO PC? CiAoNeH PoVeRyYyY!!!"

Ok, ma scusate, se uno non può tenere il volume alto che fa?

"SI ATTACCA! (le cuffie al jack di uscita della SoundBlaster, s'intende)"

E se uno non coglie bene l'inglesaccio masticato di attorucoli di serie C che sbarcano il lunario doppiando giochi di merda?

"CAZZI TUOI!"

Ma se uno è sordo?

"CAZZI TUOI! VAI AL TELEVIDEO ALLA PAGINA SETTESETTESETTENONCOMPRIUNASOUNDBLASTERVATTENAFFANCULO"

E se uno soffre di chinetosi e gli viene da vomitare?

"CAZZI TUOI! CAZZI CAZZI CAZZI TUOI!", canterellato sull'aria di "troppi guai, troppi troppi troppi guai" di Bud Spencer in "Uno sceriffo extraterrestre... poco extra e molto terrestre" (credo fosse quello. Tavò di riguardarci). Un'arroganza, quella dei publisher, che pagheranno molto cara quando il mercato si saturerà di giochi multimediali e cloni di Doom, con grande schadenfreude del vostro Ex Videogiocatore.


E niente, comunque anche l'HAVOC ha delle belle spalline ridicole, anche se devo dire che questa commistione di rendering e pixel art non mi dispiace per niente. Secondo me una delle ragioni per cui CyClones ha avuto poco successo è perché aveva un'estetica troppo pulita per quegli anni, quando la fantascienza o assumeva l'estetica che chiamo "VIRTUAL 1993" o era "DIRTY DARK & GRITTY", come, chessò, Abuse. Sto usando troppe maiuscole, scusate.


Vabbè, insomma, due saltini del cavolo, due sparacchiate a caso, anche con due pistole (cosa che nel gioco non accadrà) e ci siamo tutti convinti che l'HAVOC è una roba fighissima. HAVOC che significa "Distruzione" in inglese ma sono sicuro che sia un acronimo. Forse non tutti sanno che anche "Andreotti" è acronimo di Automated Native Demochristian REnovator Of The Trite Italianness, Nativo democristiano automatico per il rinnovo della logora italianità.


Vabbè, insomma, la presentazione dell'HAVOC non era sto granché, e infatti colti da pietà per lo scarso budget, gli amici della Raven (o della SSI?) ci graziano mostrandoci il titolo del gioco. Dunque? Entriamo nel livello demo dritti col menu come in Doom?


No, porca miseria! Abbiamo un video! Con attori veri! Mamma mia! Che novità! Che  freschezza! Che recitazione del cazzo! Che pettinatura anni 90 quella della direttrice della AI corporation! C'erano persone che trovavano sexy una roba del genere? E soprattutto, posso dire che è fantascienza pensare che un manager (uomo o donna importa poco) abbia letto le specifiche del test di HAVOC? Che stronzata! I manager non leggono i documenti, i manager non capiscono un cazzo! Non vedo l'ora di diventare top manager pure io, così smetterò di pensare e mi farò molti meno problemi sulla vita e tutto quanto! Notate che ho messo il video su youtube, così ci sono i sottotitoli generati. Sono gesti, questi che andrebbero apprezzati.


La nostra capoccia (si capisce dal posto alto su questa specie di podio) si presenta: Kathryn Hays, direttrice delle operazioni della "Advanced Ideas Corporation" Ah quindi non stava per intelligenza artificiale? Che ingenuità, ragazzi. Tutto così pittoresco che per pochi secondi sorvolo pure sul video in finestrella (quando Lance Boyle, vaffanculo a lui, era a tutto schermo). Kathryn dice che dà per scontato che la "programmazione beta" che l'HAVOC (che sono io) ha ricevuto dovrebbe essere sufficiente a soddisfare le aspettative. Beh! Partiamo bene. Kathryn, con la sua pettinatura seconda per ridicolaggine solo a quella di un'altra Kathryn* della fiction, ci introduce il suo staff. Il veterano di mille battaglie, il comandante Trevor Shane, che per essere un militare sta molto svaccato sulla poltrona, con le mani amorevolmente appoggiate a massaggiarsi le palle. Molto bene! Ma si sa, privatizzando la qualità inevitabilmente cala perché bisogna fare margine. Dopodiché, come già abbiamo visto su Utopia, l'ufficiale alle comunicazioni, che è bionda, si suppone sia gnocca (ma non mi è dato saperlo vista la bassa risoluzione) e si chiama Dee Dee Ducharme. Pronti per il vaffanculo, bambini? Uno...due...tre... VAFFANCULO! Con la voce ragliante da ochetta americana, Dee Dee la butta lì a Havok, che avrà pure il culo sodo, ma essendo HAVOC creato in laboratorio è molto probabile che abbiano tolto tutte potenziali parti vulnerabili, tra cui l'oiseau. Non posso non pensare al personaggio "Baldwin P. Ross" di un cartone animato dalle pretese abbastanza cazzute chiamato "COPS Squadra Anticrimine" (pretese cazzute annullate dalla sigla della Cristinona nazionale, s'intende). Praticamente era il classico poliziotto nero incorruttibile che viene ridotto in fin di vita dai malviventi, e che per essere risparmiato da una lunga degenza, gli scienziati della polizia gli impiatano un torso cibernetico, che però magicamente gli fa sparire anche tutto l'apparato. Non so voi, mi sarei tenuto la lunga degenza.

*La Kathryn a cui mi riferisco è ovviamente il capitano della USS Voyager Kathryn Janeway, interpretata dall'attrice Kate Mulgrew, attrice con un'autostima così alta da interpretare solo personaggi chiamati come lei.


Trevor intanto toglie le mani dalle palle e con una recitazione che mi fa innamorare si lancia in una reprimenda contro l'HAVOC. "Quella roba lì? I CyClones lo faranno a pezzi! Non voglio mettere le vite dei miei uomini in mano a 'sto coso!" più o meno, perché nemmeno i sottotitoli di youtube capiscono l'accentaccio di Trevor. Comunque la #pignolina della nerchia inizia a fare tribadismo con se stessa dicendo quanto l'HAVOC sia il top della tecnologia della AI Corp. È unico nel suo genere! E infatti è anche questo il problema: c'è solo quello. Ce ne fossero anche solo una ventina, sarebbe tutto molto più semplice. Ma qui dobbiamo fare missioni di infiltrazione...


Come questa missione, di cui i tre sfigados daranno il briefing e HAVOC farà tutto il lavoro. La missione si chiama "Lost and Found" dice Kate sentendosi intelligentissima per il nome che gli ha affibbiato lei. Trevor continua a essere svaccato e scoglionato. Non so, sento di volergli bene col suo scetticismo nei confronti dell'HAVOC, che non è uomo, non è macchina, è un "Whatever" secondo Trevor. Verremo trasportati alle coordinate "Alpha, Bravo, 100, 100" e qui capiamo che il comandante sta tirando parole a caso perché probabilmente è ubriaco fradicio.


Ciò non gli impedisce di cominciare il briefing, che mostra la mappa. Notato la peculiarità? Dai che è facile! I muri! I muri sono tutti a 90°. Non che scottano eh (e notare che non ho fatto battute sul "mettersi a 90").  Ci sono anche delle porte di sicurezza che si aprono con delle keycard. Che però Trev non sa dove siano. Utilissimo, davvero. L'obiettivo è quello di trovare l'uscita, ma tanto dubito che ci arriveremo quindi sticazzi.


E per finire, Trevor che non gli sta poi tanto sul cazzo l'HAVOC come sembra, che e dice "Stai attento! Abbi cura di te!" "Oh grazie mille o sesquipedale testa di cazzo! Per fortuna che me lo hai detto! Pensi che non dicendomelo mi sarei lanciato sotto una macchina come uno stereotipato napoletano uscito da un romanzo di De Crescenzo che campa con le assicurazioni ? Veramente hai bisogno di dire 'ste cazzo di frasette fatte per darti l'illusione di avere tutto sotto controllo e scaricare ogni responsabilità nel caso in cui a me (che faccio il 99% del lavoro mentre tu stai a massaggiarti le palle) succeda qualcosa di male? AH IO GLIEL'AVEVO DETTO DI STARE ATTENTO, MA LUI NON HA VOLUTO ASCOLTARMI, SONO COSÌ MORALMENTE SUPERIORE, UN ISTANTE CHE SENTO L'IRREFRENABILE BISOGNO DI PIEGARMI A METÀ COME UN METRO DA MURATORE E CIUCCIARMI FURIOSAMENTE LE PALLE CON NOTEVOLE AUTOCOMPIACIMENTO Vaffanculo và. Te e il cadavere di Konstantin Sergeevič Stanislavskij che sta rivoltandosi nella tomba così rapidamente che se gli infilassi in culo una dinamo illuminerebbe da solo l'intera Basilicata"

Chiaramente io questo non l'ho mai detto in casa quando, ogni volta che uscivo, mi sentivo a dire 'ste frasi di merda. Non credo la mia risposta sarebbe andata benissimo.


Cominciamo! Oh, c'è il tutorial? Meraviglioso, questo è veramente un gioco moderno! Cominciamo col tutorial.


E il tutorial è così teleguidato che l'Havoc si muove da solo. Prima lezione: aprire una porta! Come? Col tasto destro del mouse. Tasto destro del mouse? Niente barra spaziatrice? Niente freccette? Niente CTRL e ALT? Niente WASD? Ebbene sì amici!


Cioè, ci possiamo muovere con la tastiera, certo, ma l'idea iniziale è che principalmente ci muoviamo con il mouse! Tenendo premuto il tasto destro strisciamo il mouse in avanti in modo da muovere una freccina all'interno del quadrato che circonda il mirino, e l'Havoc seguirà la freccina. Muovendo il mouse senza tasto destro premuto, muoviamo giusto il mirino. Ok, la parte del muovere l'Havoc col tasto destro premuto fa stracagarissimo (ma è una bella idea, sulla carta) e quindi muovo come in quello che suppongo sia uno sparacchino contemporaneo: tasti freccia (niente WASD, abbiate pazienza) e mouse per girarci.


Comunque, capito che figata? Con un motore poco più avanzato di Wolfenstein 3D possiamo però muovere lo sguardo come ci pare! Immagino l'effetto sia fatto con una deformazione del campo visivo perché il motore 3D è in cosiddetto "Raycasting". Ma non ne sono sicurissimo. Comunque è lodevole che sia stato usato un motore Custom invece di fare come erano solite fare altre software house di livello più basso che pigliavano su licenza il motore di Wolfenstein 3D e ci appiccicavano sopra una storiella differente. Pensiamo a cagate tipo Corridor 7 o Operation Bodycount, di cui lessi sulle riviste di settore e presero un voto bassissimo, per il semplice fatto che la Capstone non faceva marchette.


Col tasto destro possiamo anche raccogliere oggetti (in genere keycard e medikit) e nuove armi. Possiamo anche decidere di buttarle giù usando il tasto Drop. Perché l'Havoc ha un'interfaccia grafica nella visuale con cui possiamo interagire sempre via mouse. Un po' tipo System Shock, se vogliamo, ma più...decerebrato. Nel senso che si usa meno il cervello qui.


Cambiata l'arma con una bella mitragliona rotante, proviamo a sparare! Left click to shoot! e Spariamo a un bidone radioattivo. Notare anche come il mirino diventi giallo quando c'è un oggetto che si può distruggere. È avanti coi tempi 'sto gioco.


Infatti, tenete conto che dopo Wolfenstein 3D e poc'altra roba shareware (non Blake Stone, quello lo provai dopo) questo fu uno dei primissimi sparacchini ad vomitandum che provai. Già allora non passai il primo livello perché preferivo le scorregge e i denti finti di Lance Boyle.


"Enjoy the game!" ci dice il gioco alla fine del tutorial. Grazie, gioco, ma non credo ce la farò. Già adesso ho lo stomaco a rovescio, quindi non lo vedo bene l'enjoyment del gioco. Oh beh, pazienza! Andiamo avanti finché si può.


Prima missione: lost and found! Si diceva. L'Havoc viene gettato in mezzo a un cortile, e già lo spazio aperto, per quanto a muri perpendicolari, è qualcosa che nei precedenti giochi non ho presente. Oh sì, c'è il finale di Wolfenstein 3D (lo vidi con una cheat) con l'uscita col prato disegnato su un muro che fa scattare la corsa con saltino di Blaszcowicz, ma non è proprio la stessa cosa.


E insomma, proviamo a fare un giretto nel cortile, usando il mouse per muoverci, e - ehi! Quella è una torretta? No, è un ciclone su una specie di podio. Fatto fuori! Ma la barra di energia (o è lo scudo?) quella blu, insomma, ci è già calata. Beh, andiamo a cercare un ingresso, và!


Ecco, qua pare di stare di nuovo nel tutorial, e io mi sono perso. Mappa!


Wow, ragazzi! La mappa è in 3D isometrico! Detto tra noi, questo me lo ricordavo. E ricordavo anche che fosse stato per me, avrei preferito di gran lunga che tutto il gioco fosse stato in 3D isometrico. Ma non lo dicevo troppo forte, per via della storia della saggezza della folla.


Apriamo la porta! Aaah! Ma questo non c'era nel tutorial! Ebbene sì, amici, questo era un drone quando ancora i droni non andavano di moda,  sia in campo militare che per applicazioni più facete, tipo fare il filmino del matrimonio. Al mio matrimonio ho avuto un normalissimo fotografo, dal nome imbarrazzantemente simile al Presidente del Consiglio in carica al tempo (credo). Penso che se avesse chiesto un euro per ogni volta che gli chiedevano "Ma è parente?" avrebbe potuto appendere la fotocamera al chiodo.


Vabbè! Ci siamo appropriati di una cartuccia per la Gatling, e proviamo a cambiarla, ma ovviamente sbaglio il tasto e attivo il guanto sciabolato. La mano dell'HAVOC sembra meno bionica che nell'intro, e soprattutto ha 'sto guantone che nell'intro non si vedeva. Ennesimo caso di dipartimento grafico delle cutscene e dell'in-game che non si parlano tra loro. Ah che fatica. Notate il "Proceed with caution" che compare nel campo visivo dell'HAVOC? Quello è Trevor che tramite DeeDee ci dice "Abbi cura di te e della tua famiglia" con lo stesso piglio piccoloborghese reazionario e ignorante di un mio conoscente impiegato pubblico che ogni volta che gli chiedo come va, sospira perché il lavoro gli porta via tempo dalla lettura di articoli di qualche santone internettiano. Chissà quanto gli fanno male le palle a furia di grattarle.


Insomma, esercitiamo cauzione perché c'è un ponte sospeso. Wow, che tecnologia ragazzi! Non il ponte sospeso in sé, ma il fatto che si possa camminarci sopra in un motore tipo Wolfenstein 3D. Ed è solido! E cadevo 9 volte su dieci quando provavo a giocarci a suo tempo. Comunque, che sorpresa, a guardarlo con occhi da persona che ha programmato videogiochi. Non è nemmeno un set di sprite su cui camminare, come fa pure Rise of the Triad, che a suo tempo avevo cercato di farmi piacere e che a 'sto punto devo rigiocarci. Ah beh. Xamamina come se piovesse. Comunque, dopo il ponte c'è il ciclone (Visto? L'avevo detto che dovevi stare attento - dice DeeDee per conto di Trevor) e girato l'angolo c'è un drone. Sbadiglione, che fa quasi rima.


Dopodiché, LE CASSE! Mannaggiallamerda che fastidio. Ma la finiamo con ste cazzo di casse? A partire da metà anni novanta sono ovunque in ogni sparaspara. Poi arrivernano pure i giochi stealth, che se è possibile sono ancora più imbranato con quelli che con gli sparacchini, e dietro le casse bisogna nascondercisivicisi. Qui niente, devo saltarci (si può saltare!) perché pare esserci qualcosa, ma le casse sono troppo alte. Boh! Ci sarà un jetpack?


No, ma ci sono dei bestioni ipermuscolari con l'elmetto a forma di teschio. Praticamente un Shao Kahn di Mortal Kombat senza corna, no? Incrociato con la gente che frequentava la serata "decadence" al Millennium a Bologna. Esisterà ancora? Boh, frega poco. Per quanto, non essendo io un metallaro, c'era un periodo in cui le ragazze goth si stracciavano le vesti per il vostro Ex Videogiocatore. Ci sono sempre andato molto con cautela, un po' per la storia dello stattentoatutto, ma soprattutto perché persino un morto di f come me capiva che erano più i grattacapi che altro.


Uh! Fatto fuori un ciclone c'è un altro dei frequentatori del Decadence, e andiamo in "Damage Critical" graziea alla sberla che l'armadio ci dà, indossando il suo completo BDSM a spesso cui attacca un guinzaglio una ragazzina coi capelli color lucido da scarpe e lui se lo lascia fare perché spera prima o poi di toglierle il rossetto nero nella maniera divertente.


Vabbè! Non pensiamo ai goth che fanno all'amore e procediamo. Uh! Dei bidoni! magari se li faccio esplodere dietro c'è un medikit, no? No, tutto il contrario, l'Havoc saluta e il feed video si spegne con l'effetto degno di un tv a tubo catodico "Mivar".


Riproviamo! Nel cortile c'è una cascina e mi par giusto andare a controllare! Mech-Kit! Che cos'è? Serve a riparare l'armatura, senza la quale perdiamo punti vita molto più rapidamente. Praticamente capisco ora che le due barre indicano la salute della parte meccanica e della parte biologica dell'Havoc! Bella pensata, dico tra me e me cercando disperatamente di far fuori un ciclone.


Ok, torniamo giù e ci appropriamo di una keycard, che poi usiamo per andare...porca miseria, LE FOGNE! Che palle. Dopo le casse, le fogne. Vaffanculo ragazzi, ci sono delle cose originali qua, ma poi nel disegno dei livelli dobbiamo usare 'sti cliché? Basta, mi son rotto le palle, mi lascio morire d'inedia anche perché, pur non avendone parlato, ho la cena di ieri sera che si ripropone.


*Burp* capita a fagiolo questo game over, ragazzi. Ciaone! L'Havoc ricrepa e io vado a prendere acqua calda con bicarbonato e succo di limone, non facendo neppure caso agli effetti luminosi. Prossimo gioco!

È merda? Sì, a prescindere dai conàti. Devo dire che alcune cose mi avevano abbastanza colpito positivamente, dal punto di vista dell'innovazione. Quello che mi pare è che CyClones sia arrivato al concetto di sparatutto 3D senza essere a conoscenza dell'esistenza di Wolfenstein 3D e Doom, perché applica l'estetica e il modello dei giochi "mainstream" del tempo. Doom non dimentichiamo che era uno shareware, senza intro a parte la schermata del titolo, e si cominciava subito a giocare. Qui, abbiamo due intro, una renderizzata e una filmata, un motore originale non derivato dalla iD, un sistema di controllo completamente controintuitivo per chi viene da Doom e soci, insomma, strano! Però resta il fatto che il sistema di controllo è abbastanza goffo, il livello è grigio e scontato, e boh, insomma, non mi diverto
Ci rigiocheresti? No.
E quali sono i sintomi? Non propriamente vomito, ma un cerchio alla testa all'altezza delle sopracciglia, male alle palle degli occhi, una lieve nausea e quell'eterna sensazione che potresti fare un rutto ma non te la senti di farlo perché potrebbero eserci sorprese.

Nessun commento:

Posta un commento

Sicuro di aver letto bene il post? Prima di postare, rileggi.

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...