I say this with no disrespect. We’re all
Americans, and we can all agree that America has a huge body count all
over the world, but nowhere more than Asia. Literally, if you look at
history recently, we have bombed the masculinity out of an entire
continent. We have dropped two atomic bombs on fuckin’ Japan and they’ve
been drawing Hello Kitty and shit ever since.
- Dave Chappelle
Immagino si sia capito che lo stile "Kawaii" tipico della cultura giapponese post-bellica mi sta decisamente sulle palle. E se non si fosse capito, lo dico ora. I personaggi con questi occhioni enormi e la boccuccia minuscola (quando c'è) mi causano una fortissima irritazione: Hello Kitty o la rana Keroppi, con quel loro inquietante porsi come creaturine indifese, sono disegnate apposta per creare in chi le guarda un istinto protettivo nei loro confronti. È la neotenia, il fenomeno che fa sì che le caratteristiche morfologiche dell'infanzia permettano di riconoscere i tratti del fanciullo e spingono l'adulto a farsi carico delle cure parentali. 'Sta cosa la studiò Konrad Lorenz, e chiamò "segnali infantili", tra le altre cose, caratteristiche come:
- testa grossa/tondeggiante
- viso piccolo rispetto al resto del cranio
- fronte convessa
- muso corto
- occhi grandi e tondi
- guance paffute
- arti corti e corpo tozzo
Prevedibile. |
A che scopo? Beh, c'è chi sostiene che essendo i giapponesi incapaci di esprimere emozioni senza vergognarsi, hanno bisogno di un intermediario, che sia reale o quasi (vedasi i Kami dello shintoismo che popolano gli oggetti di ogni giorno) o figurato come una mascotte disegnata. Non è un caso che le emoji siano nate in Giappone: in una cultura emotivamente rachitica è meglio usare una faccina come stampella per l'esternazione dei sentimenti. (Lasciate stare che i miei amici ed io usiamo le emoji esclusivamente per mandarci rebus sconci).
Per altre persone, invece, la cultura del Kawaii è parte di un percorso di pacificazione e "innocentizzazione" della cultura giapponese. A partire dalla Restaurazione Meiji (quella del film con Tom Cruise, insomma) la cultura giapponese virò da un isolamento feudale a un nazionalismo militarizzato sullo stile delle nazioni europee dell'Ottocento. I giapponesi consideravano le nazioni vicine popolate da subumani e ritenevano giusto invaderle, con metodi piuttosto spicci.
Ok, ok, sto facendo un understatement, disumani è la parola giusta. Se avete lo stomaco forte, cercatevi le foto relative al cosiddeto "Stupro di Nanchino", il massacro perpetrato nel 1937 dai giapponesi nei confronti della popolazione civile cinese che in un mese fece tra i 40.000 e i 300.000 morti. Perché una discrepanza dei numeri così grande? Presto detto, perché nessuno sa esattamente quanta gente sia morta davvero, anche per il fatto che in Giappone è perfettamente accettato ignorare l'accaduto o negarlo completamente.
"Se la stringe per bene le misuro i thetan, maestà" |
Ora, tra gli esecutori in capo del massacro c'era pure un cugino dell'imperatore Hirohito: alla fine della Seconda Guerra Mondiale, il generale MacArthur si rese conto che se avesse condannato l'imperatore (che dava l'assenso a ogni mossa dell'esercito nipponico) come criminale di guerra, l'intera cultura giapponese sarebbe collassata sotto il peso dell'umiliazione. L'imperatore, discendente del Kami del Sole, È il Giappone. Impiccandolo si uccideva un Dio, e questo avrebbe fatto incazzare non poco l'esercito restante. Quindi, MacArthur esentò quel signore minuto coll'orologio di Topolino e l'hobby della biologia marina dal processo, chiedendogli "semplicemente" di dichiarare di non essere di origine divina. Il primo ministro Tojo assunse tutta la responsabilità guardandosi bene dal dire durante il processo che l'Imperatore sapeva tutto.
Trovati e fatti rapidamente fuori i capri espiatori, grazie anche al fatto che agli USA faceva comodo un alleato in Asia, il Giappone visse il suo miracolo economico postbellico senza mai chiedere scusa una volta (i Cinesi e i Coreani odiano a morte i Giapponesi per questo, ma sono troppo educati per dirlo ad alta voce). A differenza della Germania, che ha passato buona parte del dopoguerra a vergognarsi del suo passato nazista al punto che censurava pure le svastiche dai videogiochi, il Giappone ha nascosto tutta la merda sotto il tappeto, con la stessa cazzimma con cui educatamente non dicono mai di no. Tutto questo per poi, negli anni successivi, diminuire gradualmente il livello di testosterone collettivo, assumendo una caratteristica di neotenia diffusa tramite la popolarizzazione di mascotte inoffensive che ispirano sentimenti che vanno dalla tenerezza (Hello Kitty) alla pietà (Gudetama, un tuorlo d'uovo affetto da depressione). Le restanti emozioni forti vengono esorcizzate culturalmente portandole a un'esagerazione di violenza (in film di Kaiju come Godzilla) o di competitività (nei fumetti Shonen a tema sportivo). Tutto quanto in un'ottica di auto-emasculazione collettiva, volta all'addomesticamento dell'aggressività in modo da evitare di parlare di orride brutalità compiute e mai veramente espiate.
Chi fa sempre massacrare i grandi ed i piccin? |
Trovati e fatti rapidamente fuori i capri espiatori, grazie anche al fatto che agli USA faceva comodo un alleato in Asia, il Giappone visse il suo miracolo economico postbellico senza mai chiedere scusa una volta (i Cinesi e i Coreani odiano a morte i Giapponesi per questo, ma sono troppo educati per dirlo ad alta voce). A differenza della Germania, che ha passato buona parte del dopoguerra a vergognarsi del suo passato nazista al punto che censurava pure le svastiche dai videogiochi, il Giappone ha nascosto tutta la merda sotto il tappeto, con la stessa cazzimma con cui educatamente non dicono mai di no. Tutto questo per poi, negli anni successivi, diminuire gradualmente il livello di testosterone collettivo, assumendo una caratteristica di neotenia diffusa tramite la popolarizzazione di mascotte inoffensive che ispirano sentimenti che vanno dalla tenerezza (Hello Kitty) alla pietà (Gudetama, un tuorlo d'uovo affetto da depressione). Le restanti emozioni forti vengono esorcizzate culturalmente portandole a un'esagerazione di violenza (in film di Kaiju come Godzilla) o di competitività (nei fumetti Shonen a tema sportivo). Tutto quanto in un'ottica di auto-emasculazione collettiva, volta all'addomesticamento dell'aggressività in modo da evitare di parlare di orride brutalità compiute e mai veramente espiate.
(Ed è anche questa la ragione per cui gli sfigati occidentali emasculati dal loro stesso nerdismo vanno matti per il Giappone)
Io a quale delle due tesi esposte credo? Beh, se avete presente che avatar uso per questo blog, credo che la situazione sia sempre molto più complessa, ma entrambe sembravano piuttosto interessanti e mi pareva giusto condividerle. Sta di fatto che quando nel 1983 la Hudson Soft crea Bomberman, un videogioco in cui un tizio in un labirinto ammazza creature con delle bombe a tempo, chiaramente lo fa il più Kawaii possibile perché sì, suggeriamo la violenza tramite ordigni esplosivi, ma lo facciamo con faccine inespressive che ispirano pucciosità quindi tutto ok, no? Sigla!
Dyna Blaster! Che c'entra con Bomberman? Eh niente, Dyna Blaster è l'anonimo titolo della versione europea che ha voluto addolcire il nome abbastanza evocativo di un gioco in cui un uomo caccia delle bombe caricaturali, sferiche e con la miccia. Era anche il 1992 e come ho già detto, checché le lucaniche sugli occhi della nostalgia rendano tutto più bello, da Capaci a Belfast le bombe non avevano nulla di caricaturale. (Non che i distributori della Hudson avessero chissà quale sensibilità o quel politically correct tanto inviso agli adultolescenti falliti che non leggono il mio blog perché ha gli articoli troppo lunghi. Semplicemente temevano che il messaggio negativo facesse vendere meno copie)
Cominciamo a giocare, e in un laboratorio futuristico che non differisce minimamente dai laboratori futuristici in cui vivono i piloti di robottoni tramite cui i giapponesi sfogano le loro frustrazioni represse, succede un misfatto. Una cupola si spacca! E ne esce un tizio vestito tipo da ninja, con gli occhi incazzati, che cavalca un drago e porta via una specie di Kiss Me Licia. In tutto questo, l'equivalente di 'sto ninja, ma bianco e con gli occhioni neotenici esce da dietro la cupola e si agita un po' in maniera tanto tenera. Anche un vecchio scienziato che funge da padre dello pseudo ninja bianco col ponpon rosa si mette a smadonnare (ma sempre in maniera kawaii). Ma come ha fatto il tizio col drago a entrare nello stabilimento? Persino il drago di Haagen von Diakonov era rimasto fuori dal castello dei Von Wallenrod, ricordate?
A proposito di castello, sullo sfondo appare un castello verso cui vola il drago del ninja nero (ok, si chiama Black Bomberman ed è un robot esattamente come White Bomberman, che ovviamente siamo noi. Ma per capirlo ho cercato informazioni su internet, perché questo gioco non ce l'avevo originale). Insomma, noialtri saremo robot ma il famoso pelo pubico che tira più del carro di buoi non sta a guardare alla natura umana di chi lo anela. E quindi andiamo verso il castello facendoci strada con gli ordigni. E lo scienziato? Me lo immmagino che mentre aspetta che torni White Bomberman si svacchi sul divano con la mano infilata nei calzoni a ravanarsi per bene le cadenti e grinzose palle.
Primo round: il labbbbirinto! O qualcosa del genere. Un muro spezzato, insomma. Tipo il muro di cinta dei magazzini abbandonati di proprietà del signorino B. (signorino perché era scapolo) l'uomo più ricco del Vecchio Paese. Attorno a quel muro ci giravo con la mia BMX immaginando cosa ci fosse là dietro. Di fianco a quel muro c'era una casa mai del tutto completata con il negozio di giocattoli della Marica presso cui tutti noi bambini viziati ci rifornivamo. Ah, mi raccomando, Marica con l'accento sulla prima a. Successivamente conobbi una collega prossima alla pensione che si chiamava Marìca, con l'accento sulla i, e ogni volta che vedo una puntata di Narcos mi viene in mente lei.
Sto divagando. Stage 1 - 1: GAME START. Ah, il cosiddetto engrish dei videogiochi asiatici. Bomberman/Dyna Blaster è il remake di un gioco per NES del 1983, e questa versione adattata agli anni 90 nasce originariamente su una console prodotta dalla Hudson Soft, il Turbografx - 16, che in Giappone e in Francia si chiama "PC Engine". La conversione per DOS è fatta pari pari (mi veniva da scrivere "iniettiva e suriettiva" ma non avreste capito) a partire dalla VGA in risoluzione esotica: 256x232. E voi sapete quanto mi piacciano le risoluzioni esotiche. In effetti se c'è qualcosa che apprezzo dei giochi giapponesi è proprio questo.
E via che si parte! La modalità di gioco è abbastanza prevedibile, siamo in un labirinto visto dall'alto e depositiamo bombe che esplodono dopo un po' con cui far fuori nemici a forma di Chupa Chups.
Come in questo caso. Taac! Bisogna calcolare il tempo che impiegherà la miccia a consumarsi (sui 3-4 secondi, mi par di capire) e far sì che quando esploderà il nostro nemico si trovi nel raggio dell'esplosione, che si estende a croce. I muri bianchi la arrestano, i muri di mattoni si sgretolano. Semplice, no?
Semplice e pure avvincente. Ammetto che è una discreta soddisfazione arrostire un lecca lecca con un'esplosione. Ecco, non come in questo caso. Va anche detto che l'esplosione è proprio piccola. Ma rimedieremo.
Bum! Il segreto sta nell'andare più vicino possibile al nemico in modo da chiuderlo in un anfratto delimitato dalla bomba e scappare via dal raggio dell'esplosione. Ora dovrei fare qualche battuta sulla strage di estremità di arti che la notte di capodanno fa a Napoli ma non mi viene in mente niente. Quindi vi mostrerò la copertina americana della versione per Turbografx del gioco.
Non giudichiamo il libro dalla copertina. |
Beh, non è la prima volta che i gloriosi U.S. of A. dicono un "No!" secco allo stile giapponese con risultati inguardabili (ma in maniera quasi pittoresca). In effetti, visto il ritorno di fiamma americano nei confronti dell'autarchia sarebbe interessante buttare lì un bell'embargo nei confronti degli anime e vedere l'effetto che fa. Specie perché il sottoinsieme in età relativamente giovane dei reazionari sostenitori di quest'autarchia si rincoglionisce su 4chan e altra merda per weeaboo. Make Japan Great Again! Che a ben pensarci avrebbe potuto benissimo essere il motto di Yukio Mishima, quando tentò il colpo di stato per ridare all'Imperatore la natura divina e ritrovare la virilità perduta del Giappone. Finì tutto con un seppuku.
Oh ma sia chiaro, a me un sacco di roba del Giappone piace, e non mi riferisco solo al sushi ma ricordo che ho praticato kenjutsu a suo tempo. Semplicemente, mi mette a disagio l'estremizzazione della neotenia, il che è decisamente coerente con il messaggio di questo blog. No?
Vabbè, fatto fuori l'ultimo nemico, c'è un muro che lampeggia, e sfondandolo ci troviamo il bonus del livello. Una fiammella! Che vorrà dire? Semplicissimo, l'esplosione è ora più potente. Proviamo subito la bomba scoperchiando una piattaforma azzurra...
...che ci porta via da qui. Avanti verso il secondo schema!
Che è uguale al primo, ma con un nuovo nemico, una specie di gelatina color magenta dall'espressione pazzoide che ricorda quella del mio maestro delle elementari quando si incazzava. Ai tempi di MSN Messenger (ve lo ricordate?) avevo fatto una faccina che riproduceva esattamente quell'espressione e la mandavo al mio amico Ivano per suscitargli ricordi inquietanti. Purtroppo il consorzio Unicode non ha ancora convertito quella faccina in emoji. Bah!
Ah! Altro bonus! Una prugna! Ora finalmente White Bomberman andrà di corpo. Ah no, mi sa che si tratta di una bomba aggiuntiva: avevo dimenticato di dire che quando una bomba è per terra non possiamo seminarne altre, di default. Ora potremo appoggiarne due per terra contemporaneamente.
Il che è ottimo per bloccare i nemici tra due ordigni, come non facciamo in questo istante.
E via! fatta anche fuori la gelatina incazzata, che ci regala 400 punti (ma ben sapete che me ne sbatto dei punteggi). Deduco che sia per il fatto che va più veloce del lecca lecca. O forse ha intenzioni più cattive? Non lo so. Non importa.
Fatto fuori l'ultimo neico, ora ci tocca di trovare l'uscita, che però non viene segnalata. Al tempo...
Ah ecco! Qui si che si svela l'utilità delle due bombe, così facendo possiamo pulire il campo da gioco molto più in fretta. Intanto però l'uscita non salta fuori, come quasi a confermare quella legge di Murphy per cui le cose che non trovi sono nell'ultimo posto in cui vai a cercare.
Quasi dai. Non amo le leggi di Murphy, le trovo pessimiste e sono già pessimista di mio a sufficienza. E dire che sono pure ingegnere e dovrebbero farmi molto ridere, no? Invece, con me l'atelier culturale non ha funzionato.
Aaaah! Ahi! Ahi! Ahi! Sfioro per un pelo l'esplosione e il White Bomberman perde una vita. Persino l'animazione della morte di White Bomberman è carina anche nel suo essere idealmente cruenta. Tipo Ken il Guerriero, che magari di neotenia ne ha poca, ma mi sta sulle palle per il suo nerdismo nell'eccessiva codificazione delle mosse e per aver ispirato migliaia di adolescenti segaioli col colpo segreto che se te lo faccio dopo tre giorni muori.
Vabbè. Notate che a ogni vita la posizione dei muri sfasciabili nel livello viene generata a caso. Quindi ogni livello contiene informazioni sul numero di nemici e su quale bonus, non sulla posizione dei muri. Forse il numero dei muri sì. Boh.
Fatto! A sto giro il bonus sono i pattini a rotelle che fanno andare il nostro bomber molto più velocemente. Via che andiamo!
Nuovo nemico! Una specie di pesce cilindrico con occhi enormi. Esiste un pesce così, il pagello, detto anche "Occhione", che ha le carni estremamente buone (per quanto gli occhi che esplodono quando lo si mette in forno o sulla brace facciano abbastanza schifo a vedersi). In Liguria il pagello si chiama "Besugo" che è l'ennesima dimostrazione che Antonio Ricci è un uomo di merda che è solo in grado di copiare.
Questo mi ricorda quando l'anno scorso sono stato in un'isola greca e nel nostro ristorante preferito (sulla spiaggia, meraviglioso) facevano il pescato del giorno. In realtà il pesce non era un pagello ma un normalissimo branzino, che comunque era buonissimo. Insomma c'erano nel tavolo di fianco a noi degli inglesi che con il loro birignao del cazzo e il loro accento incomprensibile chiedevano al vecchio proprietario "But is this meaty or boney?" Che già è un modo poco comprensibile per un non lingua madre che deve dire se un pesce ha le lische o no. Insomma il vecchio (che non era affatto un vecchio di merda) li guardò male e disse loro "Is not meat. Is fish." e se ne andò aggiungendo tra sé e sé μαλάκας. Gli avrei fatto un applauso.
Altro bonus: il cuore! Il cuore? E non guadagnamo nessuna vita! Perché i robot non hanno cuore. In realtà questo è un telecomando a forma di cuore ed è fighissimo. Si lascia la bomba, questa non esplode finché non premiamo la barra spaziatrice. Quindi addio, stupidi calcoli del tempo rimanente!
Il livello successivo ha lo scrolling. Grazie al nostro telecomandino cuoriforme comunque la vastità del labirinto non ci spaventa, perché facciamo esplodere le bombe a comando e così pure i nemici pucciosi. Facilissimo no?
Pure troppo. Via un lecca lecca in campo aperto, che senza telecomando ci avrei messo probabilmente almeno tre colpi a vuoto. Restano i besughi...
...che vengono fatti fuori a due a due come i tre Re Magi. Belandi! Aggrediamo la gelatina...
E voilà, pure il bonus ci pigliamo, il passa-bombe, nel senso che ora le bombe che abbiamo appoggiato non ci bloccano più. Mi chiedo se Black Bomberman abbia seminato dei bonus nel percorso per raggiungere il suo castello in modo da rendere la vita più facile a chi volesse farlo fuori! Classico caso di hybris da cattivo giapponese, che ha un suo distorto senso dell'onore. Che poi hanno pure i cattivi da film di James Bond. Vabbè, classifichiamolo sotto "sospensione dell'incredulità" e passiamo oltre.
Ohh, finalmente ho trovato l'uscita. Sesto livello! Uguale al precedente, ma con più gelatine. Iniziamo a farci strada tra i muri...
...e ci pigliamo pure il bonus. Una vita nuova! Tanto gentile e tanto onesta pare la donna mia quand'ella altrui saluta, ma in realtà è una vacca risaputa. Ah ah! Che poi tutti sappiamo che Dante a Beatrice non ci aveva manco mai parlato ma l'aveva eletta a donna ideale (dopo che morì) in modo da convogliare tutti i suoi sentimenti di zerbinismo in modo da trombare come un riccio con le altre fiorentine (e successivamente ravennati). Ma con Beatrice, Dante faceva l'otaku che aveva l'ossessione per la sua idol preferita.
AH CAZZO. Ecco, mi sono distratto, con sto orso velocissimo che mi ha chiuso nell'angolo e che se faccio scoppiare la bomba nell'angolo me la trovo addosso. Niente oh, provo a girargli attorno ma anche coi pattini è troppo veloce. Che palle! Mi sa che ho perso pure il telecomando...
..Eh sì. Oh beh, dai ce la possiamo fare comunque. Però, vaffanbrodo, ho perso il passa-bombe, e ora sto bloccato da non uno, ma due ordigni esplosivi. Cazzo. Riproviamo.
Dunque, dove eravamo rimasti (per citare Enzo Tortora)? Facciamo fuori un besugo, e anche l'orso viene rapidamente fatto fuori al primo colpo. Tiè, stronzo! La mia avversione per gli orsi non è dovuta a qualche incidente con i plantigradi, quanto per l'orchite che mi causò la visione forzata del film "L'Orso" di Jean-Jacques Annaud durante la prima gita scolastica della mia vita. Eravamo in seconda elementare.
Nuovo bonus! Il passa-muri. Solo quelli distruggibili, però. Si dice distruggibili o distruttibili? E soprattutto, perché in Ghostbusters (il primo, quello decente) il cattivone è chiamato "Il Distruggitore"? È voluto o anche quel film è stato tradotto dalla CTO di Via Piemonte 7/F, Zola Predosa ?
Prossimo schema! Che è anche l'ultimo schema della prima sezione, perché ha IL MOSTRO FINALE! Che bello quando il boss di fine livello veniva chiamato "il mostro". Una roba proprio da Console e da Gig Tiger. È un po' nostalgista questo articolo, no? Sto scavando un po' nel passato senza gettare merda così a prescindere, non trovate? Beh, ma non è che sia poi 'sto musone. E poi le risoluzioni esotiche mi mettono ben disposto.
Man mano che il serpentone prende sberle, i suoi pezzi diventano sempre più viola. E sempre per stimolare i ricordi, a proposito di quella gita scolastica in cui fummo costretti a guardare "L'Orso", i bambini della classe che era in gita con noi, quelli del tempo pieno, facevano un sacco di giochi senza vincitori né vinti tipo i "bans" dello scautismo, quelli che mia moglie non sopporta perché non c'è la competizione sana e perché li faceva una sua amica proto-hipster con un entusiasmo eccessivo e alquanto irritante. Insomma uno di questi faceva tipo "Questa è la coda del serpente che vien giù dal monte per trovare il proprio pezzettin. Ma dimmi un po', sei proprio tu, quel pezzettin del mio codin?" Praticamente il serpente era una serie di bambini che si davano la mano e fermavano un bambino a caso chiedendogli se era il pezzettino mancante: il bambino diceva "sì" si univa al serpente. Ora siccome sono sempre stato un po' stronzo io fui l'unico a dire "no". Non so se perché nel fare la coda del serpente quello a cui dovevo dare la mano era particolarmente zozzo o se volevo vedere cosa sarebbe successo se non avessi detto "sì", o semplicemente perché tavò. Però dissi di no e numerosa gente si arrabbiò dicendo "Uffa ex videogiocatore, tu vuoi sempre farti notare!" con il tono di chi voleva farsi notare. 'Sta storia non l'ho mai raccontata a mia moglie, ora che ci penso
Però la canzoncina del serpente l'ho cantata al giovane Sinjin Malvineous Giulio (non è il suo vero nome) per un sacco di tempo per tranquillizzarlo. Ha apprezzato, penso.
Sì, sto divagando. Il serpentone viene fatto fuori (assieme a qualche specie di fantasmino giallo) e compare l'uscita. Föra di ball!
Secondo livello, che pare essere una palude. O il fossato del castello? Forse è il fossato del castello, direi. Beh, al posto dei lecca lecca ci sono delle goccioline, al posto delle gelatine ci sono i caimani, e i besughi sono comunque presenti. Ci appropriamo intanto dell'esplosione potenziata...
...e no, niente, il tavò insorge e il nostro bomberman bianco viene fatto fuori da una gocciolina d'acqua. Game over! Abbiamo due continua, ma onestamente direi che le faccine dalla fisionomia indefinita dei due Bomberman, con gli occhioni grandi e il resto dei lineamenti così piccolo da essere inesistente, mi irritano al punto da chiuderla qui. Ci sarebbe anche la modalità multiplayer, con fino a quattro bomberman che si tirano addosso ordigni, ma non ho tre amici sottomano e se chiedessi ai membri del mio team di prestarsi al gioco rischierei di fare come quel mio ex capo che costringeva me e il mio diretto superiore a giocare a scacchi mentre lui ci guardava. Brrr. Basta così, prossimo gioco!
È merda? No, è giapponesissimo, è kawaiissimo, ma non è merda. Mi sono pure divertito, cosa che non pensavo sarebbe capitata. In realtà ero partito prevenutissimo perché ricordavo di averci giocato tanto per un periodo per poi lasciar perdere all'improvviso. Poi mi sono ricordato meglio, avevo cambiato computer e mi ero detto che era tempo di lasciar perdere i videogiochi perché ero diventato un ragazzo serio (se, vabbè). E quindi no, non è merda. C'entra anche la risoluzione a 256x232, ovviamente.
Ci rigiocheresti? Non lo escludo.
È del 1992. È il miglior gioco di sempre? Non esageriamo.
a proposito di bans. l'amica proto-hipster era riuscita a introdurre alla ricreazione il gioco del gatto mammone ("gatto mammone non fu non fu/e allora chi fu chi fu chi fu") che ancora risuona nelle mie orecchie nelle notti di insonnia, sai come quando uno ha pensieri ossessivi e catastrofici. comunque, mentre tutti giocavano allegri, io chiesi "scusate, ma qual è l'obiettivo del gioco?" e anche a me risposero qualcosa del tipo "nessuno [con il sorriso ebete e lo sguardo acquoso]". "oh, ma devi sempre fare quella difficile? (ma fatte 'na risata)" e passai per la cattivona. oh, io te l'ho detto che ci siamo trovati - tardi, ma comunque in tempo - e che mi sarei innamorata di te anche da bambina. ma tu non mi credi. sul gioco sono stupita (i am surprised) che tu non abbia dato merda.
RispondiEliminaSì beh, da bambina ci posso credere(ovviamente ricambiata). Da adolescente, visti i miei livelli di sfiga ai tempi, ho ancora un po' di dubbi. Di certo, avessimo fatto coppia già all'asilo/elementari/medie/liceo, saremmo stati indicati come "quei due musoni" da gente che con la sua simpatia sarebbe la responsabile inconsapevole del nostro temporaneo immusonimento.
EliminaE sì, I am surprised too che non gli ho dato merda, mi sa che sto diventando più morbido.
A me piaceva moltissimo ( c'era una versione quasi copia carbone come concetto nel cabinato Three Wonders dal titolo Don't Pull ) e ci ho giocato un bel po', ma dopo un tot di livelli mi veniva a noia per le meccaniche di gioco sempre uguali.
RispondiEliminaChe tu ci creda o no Three Wonders me lo ricordo, ce l'avevo sul MAME quando avevo preso tutto il prendibile della capcom perché cercavo un "Gabinato" che avevo visto anni prima al mare. Trattavasi di King of Dragons ma me lo ricordavo piuttosto diverso. Probabilmente era un bootleg.
EliminaInsomma, Three Wonders, con quella grafica fichissima nei primi due giochi, e appunto il terzo, Don't Pull, che giustamente non se lo calcolava nessuno. Mi sa che anche alla fumosa sala giochi del mare (in cui girava la droga) il cabinato era nascosto dietro una colonna.
Sulla ripetitività non hai torto: come distrazione per spegnere il cervello, però, ammetterai che ha il suo perché, anche proprio a causa della ripetitività.
Faccio una piccola puntualizzazione, per quello che ho potuto constatare durante la mia esperienza di vita in Asia:
RispondiEliminaIl Giappone ha chiesto ufficialmente scusa parecchie volte per i crimini commessi durante la seconda guerra mondiale:
https://en.wikipedia.org/wiki/List_of_war_apology_statements_issued_by_Japan
Tuttavia la mia impressione è che siano stati forse troppo timidi, generici e probabilmente non seguiti da fatti concreti e tangibili. Anche se mi è stato riferito che han pagato e forse stanno tuttora pagando ingenti riparazioni. Ricordo il primo ministro giapponese quando fece visita ad un santuario dove sono ancora onorati dei dichiarati criminali di guerra dell'esercito nipponico, facendo pubblicamente infuriare Cina e Corea.
D'altro lato, i coreani alzano la voce eccome. Sembrano essere sordi a qualsiasi tentativo di chiudere la faccenda e, per quel che ho potuto constatare, attuano una vera e propria propaganda di odio nei confronti del Giappone per forgiare e consolidare la propria identità. Negano di aver mai ricevuto qualche tipo di scusa, come quelle riportate nella pagina wiki. Si appropriano di molti tratti culturali comuni alle due nazioni e autodichiarano la propria sovranità sopra territori contesi, spesso su questioni già chiuse a livello internazionale.
Imbarazzantissima la scena a cui assistii, in cui dei miei compagni di corso coreani cominciarono a celebrare apertamente una proclamata eroina coreana, vittima di guerra dei giapponesi, premendo parecchio sui misfatti di quest'ultimi. Fecero sprofondare un altro mio compagno giapponese nella vergogna fino alle lacrime.
Della Cina so poco.
Il gioco in questione, invece, dà il meglio su console con multitap in quattro giocatori.
Grazie della precisazione. Appena riesco a modificare la pagina dei sigari, te ne offro uno. Se dovessi dimenticarmi, sentiti libero di mandarmi un promemoria.
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