giovedì 24 maggio 2018

Microsoft Works, IMPARARE.EXE e il mistero del postino assassinato

Bene. La scorsa settimana vi ho parlato di come pasticciare con utility come se fossero i giochi che non avevo mi ha fatto imparare un sacco di cose che poi mi sono servite nell'orrido mondo dell'informatica "corporate" ben più delle conoscenze apprese all'Atelier Culturale di Ingegneria Informatica. Se non aveste letto l'articolo, vi consiglio di farlo ora, anche se non è strettamente necessario. Comunque, come promesso, inizio una retrospettiva parallela a cadenza irregolare sui programmi di utilità che hanno contribuito a farmi un bagaglio tecnico con cui poter fare il fico al lavoro, stupendo i colleghi con semplici cazzatine vendute estremamente bene.

Nulla vende bene come un sapiente uso delle ClipArt

Una maledizione che da sempre colpisce l'informatica aziendale contemporanea, l'ho già detto in vari articoli, è Microsoft Office. Strumenti semplici, che hanno finalità semplici, come Excel, Word e Access, finiscono per crescere sempre più in dimensioni e funzionalità, trasformandosi in mostri di Frankenstein da cui finiscono per dipendere i flussi aziendali più importanti. Spesso la conoscenza di questi accrocchi risiede nelle mani di qualcuno che fa di tutto per sentirsi indispensabile: un po' perché ha paura di finire nell'obsolescenza, un po' perché non ha voglia di imparare tecnologie differenti, ma spesso e volentieri perché con la sua conoscenza può fare colpo sulle colleghe gnocche.

"La dimensione del mio file Excel è direttamente proporzionale alla dimensione del

Ma non avevo di questi secondi fini nel lontano 1990, in cui assieme al mio Olivetti PCS 86, il primo PC IBM Compatibile a entrare nella casa dell'Ex Videogiocatore, mi fu data la versione OEM di Microsoft Works per MS-DOS, che ovviamente non provai subito perché ero intento a giocare a Ports of Call e ai vari dischi di tutorial, che purtroppo faccio una gran fatica a ritrovare, ma se mai ci riuscissi, li riprenderò. La versione di Works in questione era la 2.0, ed era costituita da ben cinque dischetti a bassa densità. Works, che successivamente sarebbe stata la versione dei poveracci di Office, al tempo era l'unica suite produttiva multifunzione, roba che per DOS, che non era multitasking, era veramente il futuro. C'erano quattro componenti:

1) Elaboratore di testi, ovvero l'equivalente di Word, ma senza la disgraziata impostazione WYSIWYG, per cui la formattazione di interi pezzi di documento va felicemente a puttane in base alla pressione casuale di qualche tasto (questo è quello che ho chiamato "aporiomorfismo", e mi meraviglio che non sia ancora stato accettato dalla Crusca)

2) Foglio di calcolo, ovvero l'equivalente di Excel e la possibilità di fare grafici in alta risoluzione a 16 colori, in cui le serie dei dati sono definite automaticamente dal programma e in cui non è possibile cambiarle (credo)

3) Database, ovvero l'equivalente di Access, ma con una sola tabella.

4) Comunicazioni, ovvero un client per l'utilizzo del modem, utile per mandarsi i file tra utenti di Microsoft Works. Ovviamente, quello era completamente inutilizzato perché nel 1990 manco avevo un mouse, figuriamoci avere un modem.

Ma la cosa più bella del pacchetto era il programma IMPARARE.EXE, ovvero un bellissimo tutorialone su tutti e quattro gli strumenti, più alcune nozioni basilari sul computer e roba avanzata sull'integrare l'elaboratore di testi con un database di indirizzi per creare lettere spam in serie. Vediamo dunque il programma, e nel frattempo vediamo pure di risolvere un omicidio.

Sigla!


Come prima cosa, IMPARARE.EXE ci chiede il nome, che non serve a niente se non a ricordarci quali lezioni abbiamo già fatto. Partiamo da zero, dunque, e vediamo un po' che cos'è questo "compiuter" di cui parlano tutti quanti. Via con le nozioni basilari!


Si può comunicare con il computer in due modi. Usando la tastiera... o il mouse. Che però io nel 90 non avevo, nonostante ce l'avessi avuto nel mio computer precedente, l'Olivetti PC128S. Ovviamente non era compatibile. 


Però a che serve il mouse quando si può usare la tastiera per spostare una bellissima matita ASCII su un foglio che proietta una realisticissima ombra? Era di una bellezza commovente tutto questo. E non perché fossero bei tempi, o perché un tempo tutto fosse migliore (oddìo, la Microsoft in realtà era davvero migliore, ma in generale non è detto che sia sempre così). Il fatto è che ero proprio come il foglio bianco qui disegnato anche io ero un cervello bianco, e rimanevo meravigliato come fa Sinjin Malvineous Giulio Ex Videogiocatore (non è il suo vero nome) quando gli faccio cucù. 


Altro trucco magico. Premendo SHIFT+T, compare un'enorme T sul foglio. Un po' come quelle presentazioni di merda new age che vedete su internet con la voce che vi spiega un modo per diventare ricchi senza fatica e una mano che disegna delle vignette sullo sfondo. In un esercizio di team building sul suo lavoro, mia moglie si è trovata un vignettista che faceva la stessa cosa, in tempo reale. Bah.


Esercitiamoci a volontà ad usare i tasti INS e CANC, che qui fanno tutt'altro che quello che fanno di solito. Nel nostro caso fanno comparire l'immagine di un ... boh. Una montagna?


Premendo Invio (a volte chiamato "RITORNO") mettiamo in moto qualcosa. Cosa? Semplice, facciamo eruttare la montagna! Ebbene sì, amici, questo è il Monte St. Helens, nello stato di Washington (dove c'è pure Redmond), che nel 1980 eruttò molto violentemente causando un'enorme frana uccidendo 57 persone.


Col tasto Alt, il St. Helens (prontamente ricostruito) si ricopre di neve, e con il tasto CTRL si cancella tutto quanto. Devo dire che a questo punto sono molto confuso, ma il calore di una spiegazione con la grafica, e senza dover fare TYPE README.TXT | MORE dal buio e poco rassicurante prompt di MS-DOS, era già qualcosa che in qualche modo mi allontanava la paura di essere solo. Ridicolo, ma è così.


Passiamo al tutorial sull'uso del mouse! Bello che tutto venga spiegato in dettaglio, perché come già dissi altrove, il primo impatto con l'uso del mouse non è così immediato. La tendenza è a sollevarlo. Ce ne dimentichiamo inf retta perché una volta appresi i movimenti, la memoria muscolare pensa al resto.


L'esercizio è questa bellissima e surreale stanza con un cappello a cilindro sul tavolo. Clicchiamo sulla finestra e compare un... boh? Un uccello? Un insetto? Però arriva, fa "POOF!" e si tuffa nel cilindro. Non finirò mai di sottolineare quanto tutto questo era meraviglioso, a costo di diventare noioso, e a costo di ammettere come sta roba mi sia rimasta in testa per anni togliendo spazio a risorse di memoria molto più importanti.


Drag&Drop spiegato come tirare una tendina: fatto. Ora sappiamo tutto del computer e possiamo diventare produttivi...


...con i quattro componenti già menzionati di Works. La cura nello stile del testo è qualcosa di molto "prima repubblica", e mi ricorda i telegiornali della RAI in cui non si poteva dire "membro del Parlamento" perché membro sta anche a significare organo genitale maschile. Come mai riempio il mio blog di turpiloquio allora, se era così bello quello stile antico? Era anche molto più complicato scrivere così, e io tutto il tempo necessario non ce l'ho.


L'elaboratore di testi, in cui mandiamo un invito di gruppo a tutti i nostri ex compagni di università. Gennaro Cosentino è ora diventato capoclan a Scampia e vedendo la facilità con cui gli abbiamo spedito una lettera grazie all'uso di Works, userà questo pacchetto per aumentare la produttività e decuplicare il fatturato sullo spaccio.


Il Foglio di Calolo invece ci propone un prospetto dei costi per una riunione di management con tre possibilità: andare al risparmio, fare una cosa un po' sobria, oppure spendere dibbrutto. Bello che nelle voci di spesa per il meeting ci sia pure la festa da ballo, la discoteca, e i fiori.  Mi chiedo in che conto Co.Ge. siano registrate le spese della coca (fornita a prezzo di favore da Gennaro Cosentino)


Il Database, invece, serve a ordinare e accedere a grandi masse di dati strutturati, se però abbiamo diverse tabelle che vogliamo incrociare tra loro, cazzi nostri. (Notate come l'indirizzo di Gennaro Cosentino non sia presente).


Dopodiché c'è il modulo comunicazioni, che ci permette di scambiarci file, accedere a BBS, partecipare a chat erotiche, fare acquisti (in Italia? nel 1989?) partecipare a chat erotiche, comprare biglietti del treno (in Italia? nel 1989?), partecipare a chat erotiche e scaricare porno fatto in ASCII art. E partecipare a chat erotiche. Ho già scritto altrove (forse) che se il mondo andasse come volevano i francesi avremmo Minitel al posto di Internet, e sarebbe tutto estremamente più bello.

Vabbà dunque, ma che facciamo? Una delle cose più belle di IMPARARE.EXE era che ci spiegava l'uso delle cose con esempi pratici. Ricordo, per il foglio di calcolo, l'esercizio di fare una statistica sulla gara di corsa delle lumache, ma apparentemente esisteva solo su Works 2.0 e sono soltanto riuscito a trovare una copia in italiano di Works 3.0, uscito nel 1992, che è quella di cui vedete gli screenshot in questo articolo. Ma ho badato bene di mostrarvi le parti uguali a quelle della versione precedente. Ma sto divagando.

Dicevamo, esempio pratico. Fortunatamente, l'esempio più bello di tutti è rimasto intonso tra le due versioni di Works, e quindi ora ve lo propongo. Preparatevi, perché stiamo per risolvere UN ASSASSINIO! 

(musica dissonante fatta col theremin)


"Come mettere tutto insieme" è il capitolo finale del tutorial sul database. Abbiamo imparato a definire campi, a ricercare record (senza SQL, per fortuna) e a creare relazioni che potranno essere incluse nell'elaboratore di testi. Non ci sono limiti alle possibilità, dunque, e quindi grazie a Works potremo metterci nei panni di Topolino, che risolveva i crimini da solo perché i poliziotti di Topolinia erano stupidi come la merda.


C'è un giallo ai piedi del Monte Bianco! Il postino di Courpetite (che non esiste), tale Aldo Sapi (che è un nome diffuso in Indonesia) è stato trovato morto ai piedi della parete Boiteux, assieme a delle impronte di scarponi, un macguffin fazzoletto ricamato e dei capelli biondi. Il de cuius è stato assassinato con un'arma da taglio, dice la guida alpina Mario Lelac in un articolo, mentre nell'altro articolo lo stesso Mario si contraddice, dicendo che Sapi è stato ferito e spinto giù dalla parete. (ma ci vuole un'intera giornata di scalata per arrivare al punto da cui Sapi è stato spinto).

Vista l'incoerenza nelle storie un poliziotto decente avrebbe già posto i suoi sospetti su Mario, ma apparentemente l'avere Works installato sul proprio computer ti dona l'immunità. Buono a sapersi!


Nei panni di Mario apriamo il database in cui teniamo traccia di tutti gli scalatori che sono andati sulla montagna, SCALATE.WDB. Pronti?


Via! Ecco il tabellone con dati personali degli scalatori che Mario ha pazientemente raccolto. Me lo immagino che ferma tutti quelli che passano per la montagna chiedendo: Ma lei come si chiama? Il suo telefono? Da dove viene? La targa della sua auto?" E in più segna anche l'orario di inizio scalata e l'orario di fine scalata. "Glielo chiedo perché se mai qualcuno dovesse ammazzare un postino in quota, allora avrò bello che pronto un database di Works con tutti gli indiziati. Oh, non si sa mai." 

Vabbè, per cominciare selezioniamo gli scalatori del giorno dell'omicidio, il 7 maggio '89. 


Ora, mentre il RIS non è stato ancora inventato e nessuno fa controlli del DNA sul fazzoletto ricamato (che viene pure probabilmente smarrito dal tenente Manetta e quindi nessuno ne parla più), noi vediamo di arrivare alla soluzione tramite la strada lunga. Premendo il tasto F9, passiamo alla visione "Struttura" (praticamente una form con cui riempire i singoli report) e aggiungiamo i campi Capelli e Scarponi (ovvero il numero di scarpe), nonché il campo Scalata. Perché? Semplice, Mario ha stimato che ci vogliano almeno 10 ore per uccidere il postino.


Una volta sistemati e allineati i campi (è importante) salviamo il database come CHIFU.WDB, traduzione italiana di WHODUNIT.WDB Bellissimo.

Più tardi.



Iniziano le indagini sul macabro fatto. Gli esperti investigatori non sanno dove sbattere la testa, e intanto Mario, la cui foto rivela una deformità congenita che gli rende la testa blocchettosa e gli occhi enormi e completamente neri come quelli di un astice, rivela una memoria fotografica, rivelando il colore dei capelli dei 51 scalatori che il 7 maggio avevano scalato la montagna. Nel frattempo, c'è anche il momento "HO STATO IO", in cui la mitomane Gianna Buggia si scaglia contro il postino morto, colpevole di aver perso il pacco di Gianna. Viene da chiedere cosa ci fosse nel pacco di così importante.


Ma torniamo a CHIFU.WDB, e dopo aver dato alla polizia tutti i dati sui sospetti, conduciamo la nostra indagine parallela. Teodoro Carini, parente dell'ex portiere di riserva di Juventus, Inter e Cagliari, ha i capelli marroni e di scarpe porta il 46. Si vede che il fisico da portiere è di famiglia.


Dopodiché una roba bellissima, un campo calcolato. Nei database SQL è un casino farli e al giorno d'oggi è meglio implementare questo calcolo a livelo di business logic, piuttosto che direttamente sul DB. Però qui è così elegante e così bello (e soprattutto non c'è la business logic) che impostiamo il campo scalata a =Ritorno-Partenza, con l'uguale davanti, come nel Foglio di Calcolo. 

Non ci avete capito nulla, vero? Oh, mica si può sempre parlare di videogiochi.


Della targa e dei telefoni Mario se ne sbatte, e quindi li cancella. Magari poteva metterli in una tabella separ-ops.


Beh, com'è come non è, ora siamo pronti a risolvere il mistero: abbiamo i dati podalici e tricologici di ogni sospetto, e dimenticandoci del fazzoletto ricamato possiamo trovare il colpevole.


Anche perché nel frattempo la polizia si è rotta le palle di cercare l'assassino, e sono andati dalla famiglia Sapi a dire "Eh, signora, che vuole farci, è stata una fatalità". Pure i giornali, che a cadavere ancora caldo (per quanto possa esserlo un morto sul Monte Bianco) subito si gettano su una nuova storia acchiappaclic: I NOSTRI #KANNIOLINI VENGONO DALLO SPAZIO! Ci lamentiamo della bassa posizione dell'Italia nella classifica della libertà di stampa, ma ogni tanto sarebbe utile considerare la classifica della qualità della stampa.


E ora facciamo una Query SQL, che su Works non esiste, e andiamo quindi alla schermata della ricerca. Cerchiamo i biondi dai piedi piccoli (ah sì amici, ci eravamo dimenticati di dirvi che le impronte degli scarponi erano piccole).


I sospetti filtrati sono soltanto 4, di cui solo uno è stato in montagna più di otto ore. Signore e signori, ecco a voi il colpevole: Gastone Volpe! Andiamo subito a fare i delatori con i pulotti...


E voilà! Mistero svelato da dilettanti. ACAI (All Cops Are Inactive). Con l'aiuto di occhi attenti e di un database di Works  un investigatore locale svela l'assassino. "Bè, è stato facile", dice modestamente l'eroe mentre esce dalla sala operatoria dopo un intervento di rimozione di due costole.

Ma attenzione, anche il postino morto aveva un lato oscuro. Ha morsicato il cane di Volpe! Che è un po' una metafora del giornalismo per cui si ha una notizia quando un uomo morde il cane, ma a me piace pensare che Sapi avesse letto sul giornale che il pelosino di Volpe era venuto dallo spazio e urlando "Gort! Klaatu barada nikto!" avesse cercato di neutralizzarlo a morsi. No eh? Comunque ora non solo abbiamo consegnato un assassino biondo dai piedini minuscoli alla giustizia, ma abbiamo anche imparato a usare il database di Works. Due piccioni con una fava!

E ora, visto che le domande canoniche non hanno molto senso qui, ecco una domanda fondamentale per ogni programma non ludico:

Ti ha aiutato sul lavoro? Beh, quando iniziai ad operare coi database un'infarinatura ce l'avevo (senza SQL però). Devo dire però che per quanto riguarda Excel, senza dubbio, MsWorks mi ha aiutato molto. Non esisteva il fondamentale CERCA.VERT su Works, ma le basi c'erano, e pasticciando col foglio di calcolo ho acquisito quell'agilità che ha fatto sì che in uno dei miei primi lavori mi tenessero dopo i primi mesi di stage, per via del fatto che riuscivo a togliere le castagne dal fuoco a colleghi più pigri di me con un'abile manipolazione delle tabelle. Il difficile è stato iniziare a rifiutarmi di aiutarli quando venivano a rompermi i maroni, però.

7 commenti:

  1. Che post esilarante! Ma non ho capito la prima parte del tutorial? Cioè, che c'azzeccano INS e CANC con la montagna eruttante?
    Non mi capacito della fantasia di questo tutorial databasico. Veramente era così? Credo di aver beccato solo roba noiosissima, altro che cani spaziali!

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    1. Che ci azzecca CTRL con il far sparire completamente la polaroid blocchettosa del monte St. Helens (che nel mistero del postino ucciso diventa il Monte Bianco?) Non ne ho la più pallida idea, ma vuoi mettere con leggere un manuale o già anche l'help di windows? Sarà che da piccolo avevo il cervello che assorbiva più facilmente, ma così la roba l'ho imparata in un niente.

      Il tutorial databasico è semplicemente un capolavoro e dovrebbe essere usato come e-learning in tutte le aziende (chiaramente aggiornato agli strumenti moderni).

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  2. Praticamente "indovina chi" in versione elettronica.
    Come sottofondo potevano mettere l'orrendo motivetto di gatto mammone, gioco idioma per bambini hipster che fa "e allora CHIFU CHIFU CHIFU..."

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    1. In effetti con un database di Works al mio fianco a indovina chi avrei sempre stravinto. Già il motivetto del gatto mammone è abbastanza fastidioso di per sé, fatto col PC Speaker poi non ne parliamo.

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  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  4. É del '92 (almeno la versione 3.0 di Works), quindi é la utility piú bella di sempre.

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    1. Dato che ai tempi (1990) non avevo altro, senza dubbio Works vinceva senza problemi contro una concorrenza inesistente. Un po' mi ha cambiato la vita, professionalmente parlando, quindi sì, è la utility più bella di sempre (ma con riserva)

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