lunedì 4 novembre 2019

F-29 Retaliator

Non so il perché, ma per un certo periodo i simulatori di volo erano senza alcun dubbio i miei giochi preferiti. Certo, spendevo un sacco di tempo a giocare a Monkey Island o a giochini shareware semplici semplici trovati sul dischetto allegato alla fecale rivista di settore "PC Action", o anche solo "ciappinando" (termine tipico del Vecchio Paese) con programmi propedeutici al mio personalissimo atelier culturale. Il tempo che passavo sui simulatori di volo era relativamente scarso. Però se mi chiedevano il mio genere preferito, "simulatore di volo!" Subito. Ci ho provato un po' a pensarci sopra e a cercare la causa di tutto ciò. Ho diverse teorie a proposito, e ora ve le elenco.

La causa non è questa, statene certi


Teoria numero uno: l'ex videogiocatore è un nostalgista incallito fin da piccolo, e cerca di rivivere nei primi anni 90 l'emozione di quando, a metà anni 80, i suoi libri preferiti avevano degli aerei da combattimento antichi e moderni. Ne ho parlato a proposito di Chuck Yeager's Air Combat tempo fa. Tanto tempo fa. Devo anche dire che mio figlio, che di anni ne ha due, in questo periodo si esalta moltissimo leggendo libri in cui sono disegnati aerei (chiamati 'ieio! nel suo particolarissimo linguaggio). Deduco che sia una cosa di famiglia, o che effettivamente gli aerei abbiano un grande ascendente sui bambini maschi. Di certo mi fa piacere il fatto che non ho insistito io affinché Sinjin Malvineous Giulio (non è il suo vero nome) si sia appassionato alle stesse cose a cui mi ero appassionato io da piccolo ma gli è venuto tutto da solo. Certo, avere passioni in comune rende tutto molto più facile.

Teoria numero due: l'ex videogiocatore, bimbo ad alto potenziale (qualunque cosa voglia dire) si è sentito costretto a diventare grande tutto d'un colpo, sentendosi perennemente sotto giudizio (interiore ed esteriore). "Sei un bimbo intelligente, sei meglio degli altri, perché perdi tempo con le cazzate? Non puoi permettertele, le cazzate." E quindi ripiegavo su quel genere di gioco che sembrava tutto tranne che una cazzata, perché simulava la realtà! Magari un giorno oltre che medico, ingegnere, pianista da concerto e olimpionico di nuoto sarei stato pure pilota d'aviazione, tutto per far contento un "focolare esteso" che vedeva il mondo là fuori come orribilmente ostile, e che avrei dovuto affrontare preparato per nutrire il bisogno narcisistico di figure pseudo-parentali che mi indottrinavano coi loro proverbi del cazzo. (Il fatto che coi simulatori di volo mi preparassi per una ripetizione di quella guerra che quelle figure glorificavano come l'apice della felicità nella loro vita era chiaramente un plus).

Teoria numero tre: semplicemente guidare gli aerei e tirare supposte sulle teste dei cattivi è una roba fighissima e l'ex videogiocatore ci si esalta un casino, per quanto sia un totale imbranato e non ci giochi più di tanto per il semplice fatto che si rompe i coglioni di venire costantemente abbattuto. Però ci pensa molto.

Ora so che la devozione al rasoio di Ockham ci porterebbe a scegliere la teoria numero tre. Ma la situazione, si sa, è sempre più complessa, quindi non me la sento di liquidare le altre due teorie senza manco scriverle, lasciando così la scelta per esercizio al lettore. Sì, amici! Sono un gran paraculo.

Sta di fatto che il gioco di oggi mi fu passato da un mio amico assieme a Chuck Yeager, al gioco di ruolo Legend e ad altra roba recuperata qua e là che al momento non ricordo.
"Effe Ventinove Ritagliator" lo chiamavamo con il nostro inglese zoppicante, che un incontro con dei ritardati d'oltreoceano non avrebbe affatto aiutato. E io mi dicevo che la cosa aveva senso perché in effetti uno degli aerei in questione ricordava un paio di forbici. Aveva senso, sul serio. Sigla!


Ocean! Fa te che bello questo effetto dithering con il bling bling disegnato a mano! F29 Retaliator nasce su Amiga, e dunque voi direte che questa grafica è così perché è stata presa paro paro dall'Amiga, giusto? Sbagliato. Hanno rifatto tutto, ma in stile più Amiga dell'Amiga. Non mi dispiace questa idea. Peccato che sul PC il dithering sia usato molto meno, e anzi siccome abbiamo la VGA usiamola, diamine! Via di pillow shading e gradienti! No, basta, sono ancora infastidito dalla settimana scorsa. Passiamo oltre.


Schermata del titolo! l'effetto è fighissimo e per ora l'impressione è eccellente. Sono solo due screenshot, lo so, ma sono carico. Ma che aereo è questo ritratto qui? Boh. Ma secondo voi, visto lo sfondo scuro e la curvatura terrestre sullo sfondo (o almeno così pare essere) avremo passato la cosiddetta "Linea di Karman"?


E allora! E andiamo! E che grafica ragazzi! Che colori! Che stile! Basta, aspettative altissime qui. Se vi ricordate un articolo di diverso tempo fa, F-29 Retaliator, primo gioco sviluppato dalle DID di Martin Kenwright, mi è venuto in mente quando ho giocato al loro secondo gioco, ovvero EPIC (pron: epittʃˈi). Ammetto che me n'ero completamente dimenticato, ma ora che rivedo queste immagini ricordo quanto ero rimasto colpito dal sole che si faceva strada in mezzo alle nuvole. Erano i tempi, quelli, in cui si andava al catechismo e ci si dava pure ascolto, nonostante il catechismo e la messa rubassero il tempo a GamesMaster su TMC, e quel sole dal giallo tiepido che si faceva strada tra le nuvole sembrava quadrare con le descrizioni del paradiso che ci venivano date. Anche queste cose succedevano quando non si aveva uno strumento di distrazione sempre a portata di mano.


Eh la peppa. Ben due nuove immagini a schermo intero. Troppa grazia, sant'Antonio! Non vorrei di nuovo ripetere come fosse sufficiente TREE.COM per esaltarmi, ma che cazzo, quello bastava! E dunque qui abbiamo una visione sia esterna che interna del monte Cheyenne in Wyoming, sede del NORAD, ente americano noto principalmente per tenere traccia della slitta di Babbo Natale. Ok, ok, è anche noto per il film WarGames, che onestamente mi è sempre stato sulle palle, e vi giuro, vi giuro che non voglio fare il bastian contrario. Ad esempio, "Giochi Stellari / The Last Starfighter", sempre per stare in tema di vaccate per ragazzi anni 80, mi era piaciuto un botto. Ma Wargames no, sarà che dopo che lo avevo visto mio papà mi aveva chiesto se anch'io ero capace di collegarmi al computer di una banca (e tenete conto che manco avevo il modem) e quando gli avevo spiegato che era tutta una finzione era rimasto deluso. Forse voleva che gli alzassi i tassi d'interesse sul conto deposito. Boh.


Vabbè. Il barbuto equivalente del professor Falken di cui sopra si sta collegando, lui sì, al database dell'USAF creando il profilo del nostro pilota, un giovane tenentino di nome...Andreotti! (La folla rumoreggia) Ebbene sì, amici, è di nuovo il momento del Divo Giulio, che qui è ritratto in maniera poco realistica. A chi assomiglia sto faccione lungo e un po' tonto? Lo rassomiglio a qualcuno, ma vi giuro che non riesco a inquadrarlo. Aiutatemi voi, per favore.


Ed ecco il menu principale! Piuttosto scarno, in realtà, ma oh, era pur sempre un solo dischetto. L'opzione più intrigante è la numero 6: Zulu Alert! E l'amico che mi passò il gioco diceva che era fighissimo perché si combatteva contro gli Zulù, gli altissimi neri (con la G) che all'Equatore vedevan per primi la luce del sole. Zulù era pure un insulto molto comune da parte del nostro maestro delle elementari (che non era Coleman Silk). Ci arriveremo dopo. Ora lasciamo che il Divo Giulio scelga l'aereo con cui volare. "Questo mi ricorda quando Giannini alla Camera, per dire che la DC non l'aveva proprio capita, raccontò la storia della badessa coi due cardellini. Sperava di metterli insieme per fargli far coppia, ma i due cardellini non facevan mai coppia, e la povera badessa non riusciva a capire se ciò avvenisse perché i due cardellini erano dello stesso sesso. Peggio, non riusciva a capire a quale sesso appartenessero i due cardellini, se erano dello stesso sesso. E un giorno esclamò esasperata: Alla faccia del somaro! Con lui si vede subito se è maschio o femmina! Non aveva torto, Giannini. Abbiamo due cardellini d'acciaio, qui, e all'inizio si sarebbe capito quale cardellino fa il maschio, se vogliamo, e quale fa la femmina. Ma adesso, i problemi, anzi no, i requisiti, si aggrovigliano, cambiano..."


I cardellini d'acciaio sono in effetti due, realmente esistenti. Uno è l'F22 Raptor (non quell'altro Raptor), che ha volato per la prima volta proprio nel 1990 e quindi era "hot shit" al tempo per quanto non avesse la linea aggressiva dell'F15, che al tempo era ancora il più cazzuto di tutti. E forse, dico forse, lo è tuttora. L'altro è l'inesistente F-29. O meglio, è esistente come Grumman X-29, aereo sperimentale nato durante un giro di canne tra ingegneri aerospaziali che a un certo punto si sono detti :
"oh vez, oh cioè, cioè troppo, oh" *sbava* "Slurp. Vez oh vez senti questa. Cioè vez, hahahaahaha." "oh vez cazzo ti ridi vez oh ripigliati, ti ribecchi vez oh vez cioè che cazzo c'hai vez oh"
"oh vez sto troppo in cassa vez, troppa botta cioè vez, cioè vez pensa che sborone vez se facciamo vez cioè senti un aereo, ok vez?"
"si vez facciamo un aereo, vez facciamo aerei tutto il giorno vez, che c'è di nuovo vez, stai proprio fuori vez, cioè sei troppo di ultima oh vez ripigliati che sei agli sgoccioli vez"
"si ma vez senti questa vez prendiamo ahahahahahah vez no cioè troppo"
"oh vez cazzo dai oh"
"cioè prendiamo un aereo e gli giriamo le ali all'indietro vez cioè LE ALI ALL'INDIETRO capito la genialità?"
"merda vez"
"stiamo facendo qualcosa di grande"

L'X-29 fu prodotto in due esemplari, ed ovviamente fu così originale (per quanto il primo aereo con ala a freccia fosse stato prodotto da due ingegneri tedeschi sotto anfetamine) che entrò abbastanza nell'immaginario collettivo. Ma non divenne mai F-29, rimase sperimentale, anche perché l'ala a freccia dava all'aereo un'instabilità tale che aveva bisogno di continue correzioni di rotta (una quarantina al secondo) che erano garantite da tre computer separati e tre computer analogici di backup. Insomma, gran inculata. Però era bello a vedersi, e ci avevano pure fatto la versione micromachines.

Bruschette!
Sticazzi delle micromachines. Armamenti!


Beh, bene! Possiamo riempire di missili il nostro prototipo promosso ad aereo di produzione, ma devo dire che tutte queste sigle che ricordano uno a cui sono pestati i calli che urla "AIAAM!" (ha senso, no?)  un po' mi confondono e un po' mi fanno scendere le palle. Quindi sticazzi dell'armamento, andiamo a sceglierci la missione.


Ci sono quattro scenari: il primo è quello di allenamento, ovvero il deserto dell'Arizona. Il Divo Giulio sceglie la prima missione, "Test Range 1", le cui specifiche non sono scritte da nessuna parte, se non ... nel manuale! Porco cazzo, ecco perché non ci capivo niente in 'sto gioco! Beh, tutto capito, ora. Grazie alla buona volontà di Tim Berners-Lee, ora esiste il WWW (e grazie anche alla sua totale incapacità da ingegnere informatico, il WWW è bacatissimo e in balia di agenti maligni che si appropriano dei nostri dati senza che noi possiamo dire la nostra, ma non divaghiamo) e quindi ci fiondiamo a cercarlo e a leggerlo. Apparentemente ci sono dei bersagli da colpire nel settore 5D. Pronti?


Via! Una suggestiva immagine di una Monument Valley in preda alla foschia. Qualcosa non va? Non lo sappiamo, ma il gioco è ambientato nel futuro (almeno, nel futuro del 1989) e magari qualche esplosione atomica ha fatto cambiare il clima, oppure il grafico della DID solo questo effetto nebbiolina sa fare? Boh! "Beh, se giudica tutto dalle piccole cose, dalle nostre miseriole, dai nostri sbagli quotidiani, ha ragione a dire che siamo con le gomme a terra. Ma, se guarda in prospettiva storica, deve concludere che non ce la caviamo male. Io sono ottimista." Ottimista che questo gioco non sia merda, Andreotti? "Non ho detto questo".

Beh, si parte! Accendiamo i motori, via col gas e - you damaged the plane. I freni, cazzo! Oh, beh, riproviamo.


Via i freni, si decolla, dentro i carrelli, via i flap! Sballonzolando come un massaggiatore per collo a punta vibrante "Gigi", il nostro F-29 "Rivalsificatore" si libra in volo. Rivalsificatore è un neologismo con cui ho cercato di tradurre "Retaliator" che effettivamente è un gran nome per un aereo da guerra: peccato che al tempo lo si chiamasse "RITAGLIATOR" perché, appunto, con quelle ali a freccia, parevano delle forbicine di plastica con cui fare le silhouette.

Dal punto di vista grafico, devo dire che l'uso del dithering anche nel motore 3D dà quel'idea di "texture" dove la texture ovviamente non c'è che rende il motore grafico estremamente più gradevole di tanta palta uscita in quegli anni (sto guardando te, Chuck Yeager's Air Combat).


L'aereo è anche estremamente maneggevole, grazie ai 3+3 computer con cui ci stabilizziamo. Che bello, un deserto non troppo deserto! Si direbbe quasi gradevole, no? Ma d'altra parte lo abbiamo già visto con epic(cì) che la DID i motori grafici li sa fare.


Insomma, arriviamo al settore 6D che in quello adiacente ci sono i bersagli. Dove? Boh! Bersagli? Bersagliettiii? 'ndo state? Andreotti apprezza la difficoltà sospirando che in Paradiso non si va in carrozza. E nient'altro perché poi rischiamo di andare a parare su Grim Fandango. Prima o poi rigioco pure a quello, e preparo già la carta igienica.


Eccoli là, quei cazzi di bersagli! Siccome tra una cosa e l'altra non ho caricato alcun missile sull'aereo, ci sparo una serie di cannonate. Ptùm ptùm! Le esplosioni, sempre colorate in dithering, sono piuttosto carine. Andreotti, ma non le pare che stiamo andando un po' troppo in basso? "Sono di media statura, ma non vedo giganti attorno a me" risponde Giulio. Me l'aspettavo. Comunque io penso che stia volando troppo basso. Andreotti? Andreotti?


ANDREOTT- crash. Oh beh! Il Divo si presenta nell'Aldilà a non rendere conto né di Pecorelli né della mafia, e dunque riproviamo con il prossimo pilota...


...Andreotti II. Visto che i giochi della DID ce l'hanno un po' con sta storia dei Biocloni, facciamo finta che Andreotti I sia stato il primo governo Andreotti, che era venuto male (durò giusto 9 giorni). Il secondo governo Andreotti durò un anno e 12 giorni, quindi speriamo in meglio.


E lasciamo perdere l'Arizona e andiamo a fare un bel governo balneare nel pacifico. Apparentemente, nel non ben definito futuro dell'F-29 Ritagliato, gli USA sono in guerra un po' ovunque. Orsù, armiamoci e partite, verso le isole St. Martins! "Io, però, preferisco la montagna - dice il Divo - dove i tempi del sole e della pioggia, come in politica, sono molto cangianti. E tutto è politica. C'è soltanto la politica." 
Ma, Andreotti, anche il clima oceanico delle isole del pacifico tende a essere variabile.
"C'è soltanto la politica" dice Il Divo e poi tace, giocando con la fede al dito. E taccio anch'io.


E via che si parte! La missione,  Scramble, ci chiede di andare al settore 4D, e abbattere due aerei nemici. Ah che bello, finalmente un po' di azione! "C'è soltanto la politica - insiste Andreotti mentre decolla - Non so cosa darei per definirla, ma so che c'è. La politica è cultura, dicono, è morale, è missione, è storia dell’arte eccetera. Ma non ci riesco. D’altronde è come se chiedesse a un pesciolino di definire l’acqua in cui sta.Un pesce non sa definire l’acqua in cui sta, sa solo che la sua vita è quella. "


Ah! Ecco un "Cardellino!" Il Divo Giulio, piuttosto risparmioso, non vuole abbattere uno dei "favazzi" d'acciaio con i missili, e lo colpisce con lo sparapiselli di default della forbicetta volante..


...e prontamente l'aereo nemico viene abbattuto "Splash one lizard" dice la barra di stato, e noi ci chiediamo che cosa voglia dire. Come ci si sente con tutto questo potere in mano, Andreotti? "Bisogna stabilire la definizione di potere.  - risponde Giulio - Per la stampa, ad esempio, il potere è quello che si vede nel suo aspetto esterno. Se uno è ministro delle farfalle e dice che oggi è venerdì, subito riportano le sue parole con ossequio: Il ministro delle farfalle ha dichiarato che oggi è venerdì. Se invece elabora una teoria o esprime un’idea, ha difficoltà a metterla in circolazione. In altre parole, se per potere si intende avere un dato peso e far valere certe idee, indurre gli altri a tenerne conto, allora mi sento abbastanza uomo di potere. Ma di certo abbattere un aereo non è poi tutto questo gran potere. Certo, se è vero che il potere logora chi non ce l'ha, il povero Cristo nell'altro aereo si sente ovviamente molto logorato in questo momento. Per questo dico: il potere logora, ma è sempre meglio non perderlo."


Beh, è ora di trovare il secondo cardellino. Stiamo girando attorno alla nostra base ma l'uccelletto non si fa vedere. Dove sta? Facciamo una virata di stretta misura e improvvisamente a Giulio sopraggiunge fulminea un'emicrania...


...costringendo Belzebù a cercare forsennatamente nelle varie tasche della giacca una pastiglietta di Tedax rapido orosolubile. Trovato! Trovato! Trovat-cazzo. Ci spetasciamo in mare e anche il governo Andreotti II termina qui.


Andreotti III! Anzi, per ragioni di spazio, Andreotti 3. Numeri arabi anziché romani, ma d'altra parte Giulio era amico di Re Feisal, quello delle aranciate, che non beveva alcolici e tutti gli davano del bravo musulmano, mentre a Giulio, quando faceva astinenza e beveva solo l'acqua Recoaro dell'amico Ciarrapico, tutti gli davano del bacchettone. Un mondo ingiusto.


Visto che si parla di Re Feisal, andiamo nello scenario mediorientale, in cui le nazioni malvage di "Egitta" e "Sirias" hanno lanciato un attacco a sorpresa all'AMMERICA. In un tripudio di patriottismo d'accatto e immagini pacchiane di aquile che piangono andiamo a dare la giusta retribuzione (in inglese: Retaliation) a quegli stati canaglia, che appaiono con un'immagine di paese arabo che più stereotipata non si può, manca in sottofondo un motivetto arabeggiante e un tappeto volante che passa sullo sfondo. Comunque il futuro ucronico di 'sto gioco  è il 2002. Hanno mancato di un anno.


Via, andiamo a portare un po' di DC a questi levantini, un bel compromesso che renda tutti quanti mediamente insoddisfatti, alla maniera democristiana. Che la democrazia è un sistema faticoso: pieno di lentezze, di trabocchetti. Richiede pazienza e anche errori. Tipo il fatto che mi sono di nuovo dimenticato il freno a mano e quindi l'aereo non decolla. Ops! Riproviamo.


Partiamo dal settore 8A, dobbiamo andare al settore 5A, in cui ci sono diversi carri armati dei due  rogue states nemici della democrazia e della libertà che però hanno tanto petrolio. "Ma con quale decorrenza i dittatori di Egitta e Sirias sono tra le canaglie? Fino alla loro provocatoria operazione i personaggi, che erano sempre gli stesso, ha stoltamente ricevuto l'appoggio e il sostegno di molti Paesi oggi schierati in battaglia."


Ci fiondiamo sui carri armati bombardandogli con gli ASRAAM, che se non sbaglio era pure il leone titolare del romanzo "il leone, la strega e l'armadio", che detto tra noi era una sesquipedale cacata: una stratificazione di mitologie incomprensibili il cui messaggio finale è soltanto uno: se ti piace scopare in paradiso non ci vai. Detto questo, di carri armati non ne centro manco uno. Perché? Cazzo! ASRAAM è un missile aria aria! Fanculo.


Proviamo a tornare indietro ma la giravolta troppo forte fa sì che anche il terzo governo Andreotti si schianti per terra per via del blackout da numero eccessivo di g. Pare che accada davvero così, ma pare anche che per evitare la perdita di sensi per la forza centrifuga siano state inventate delle tute speciali che comprimono la parte bassa del corpo, in modo che il sangue resti al cervello. Uno si aspetterebbe che l'F-29 Forbicetta avesse questa caratteristica, ma niente. Ops! Prossimo pilota...


Andreotti IV, durato un annetto pure quello, e nato con il governo di unità nazionale in seguito alla strage di via Fani e al rapimento di Aldo Moro. "Quando le brigate rosse rapirono Aldo Moro, mi ripromisi se si fosse salvato di non mangiare più gelati... Io sono molto goloso di gelati." dice Giulio leccando voluttuosamente un Cornetto Algida prima di salire in aereo. Ma dove siamo?


Di nuovo nel pacifico! Di nuovo ad abbattere i due cardellini nemici, e stavolta ci passiamo tutti i missili, fino a quando non raggiungiamo...


...gli AIAAM! Advanced Intercept Air-to-Air Missile! Che per qualche ragione restano fissi a 99 per quanti ne scarichiamo sul velivolo nemico. Ha fatto qualche trucchetto dei suoi, Andreotti? "Non ho trucchetti, né cifrari segreti. Ho solo un diario che scrivo ogni sera che Dio manda in terra: mai meno di una cartellina. Se per caso una sera ho mal di testa e non scrivo, il giorno dopo riempio subito il vuoto. Così, se devo fare un articolo su qualcosa che accadde venti anni fa, consulto il mio diario e trovo cose che non troverei certo sui giornali. Certo, lo tengo in modo tale che nessuno può capirlo all’infuori di me e son cose che tengo solo per me. Quello nessuno deve leggerlo all’infuori di me. È proprio segreto, e spero che i miei figli lo brucino il giorno in cui morrò."

Poco dopo.


"Splash one lizard!" "Well done commander!" Il che significa che i due cardellini sono stati obliterati ed è dunque ora di tornare alla base. Ops! Qualcuno ha idea di come si atterra qui? Nessuno? Nessuno?


"Return to base" insiste il computer di bordo del nostro ritagliatore. "Chi è chiamato al ministero, vi attenda" dice Giulio. "A me non piace chi mette fretta, il farsi tutti rossi e parlare col fiato corto di chi sembra essere sempre fuori tempo massimo. Avevo una zia che si lamentava sempre che i giovani fossero senza energie e sempre stanchi tutto il tempo, quando lei per andare al cimitero iniziava a prepararsi due giorni prima, e in quei due giorni non parlava d'altro. E il cimitero distava mezzo chilometro. Ma è così, il buon Dio ci ha dato un campo visivo che può essere più ampio o meno ampio, a seconda dei nostri orizzonti, e all'interno del nostro recinto tutto sembra così importante! Poi basta guardare più in là e tutto viene ridimensionato, e per fare una visitina ai nostri cari estinti possiamo prenderci così, all'ultimo momento. Una vecchia barzelletta yiddish racconta di un rabbino che andò a parlare col Signore e gli chiese: Adonai, che cos'è per te un milione di anni? E Yahweh rispose un minuto. Allora il rabbino chiese Adonai, che cos'è per te un miliardo di dollari? E il Signore rispose un centesimo. Allora il rabbino chiese Adonai, nella tua infinita bontà, allora dammi un centesimo. E il Signore rispose Certo, attendi un minuto."


Ah! Dimenticavo, le varie visuali. Ero così preso dal cercare di dare un senso a questo gioco, che mi ero dimenticato che ci si può pure guardare in giro. Non si capisce se per via della gobba, ma il Divo Giulio sta un po' con la testa inclinata di lato, con fare estremamente condiscendente. C'era un tizio che mi proponeva continuamente Linkedin, un orrido influencer che cercava di fare una specie di Lega Nerd da solo, che aveva la stessa inclinazione della testa. Ogni volta che aprivo linkedin mi compariva quella faccia di merda che volevo riempire di pugni. Ho cancellato Linkedin.


Vediamo il ritaglino da fuori intanto che cerchiamo di raggiungere sta cavolo di pista di atterraggio! Beh, va detto che l'aereo, per essere il 1989, è ben definito. Ci sono anche i carrelli fuori. Ops. Che facciamo, ci lanciamo alla volta della pista? Dai!


Spetasc! anche l'Andreotti IV è finito, si sciolgono le camere e comunque, nonostante tutto, 480 punti ce li siamo fatti. Che dite, chiudiamo qui? "I have never been a quitter" dice Giulio, citando Richard Nixon...


...e infatti passiamo all'Andreotti V, originariamente durato solo 137 giorni. Eh! Si poteva fare meglio. "Potevate spingermi di più" dice il Divo.


Stavolta ci spostiamo... in Europa! Apparentemente per la DID il 2002 è un anno di merda, perché oltre ai nemici nel pacifico e in medioriente, pure l'Unione Sovietica (che non si è sciolta) sta ammassando gli eserciti presso il confine (di che? Boh) e allora, insomma, abbiamo il ritaglietto, dobbiamo ritagliare. 'Sta storia del 2002 mi ricorda un amico del mio amico Ivano, che è  uno che vive imprigionato nel passato (ringraziamolo per il fatto che non ha un blog) e non fa altro che raccontare aneddoti risalenti al 2002. In realtà, per lui ogni cosa è successa nel 2002. Io del 2002 non ricordo niente, era il mio periodo buio (ci avevo 20 anni) ma lui ricorda OGNI COSA. E anche di più. Spero non sia perché non è felicissimo della sua vita attuale.


L'europa immaginaria della DID (che è fatta da inglesi evidentemente poco in confidenza col Continente) è più simile ad un dipinto preistorico di Zdenek Burian che alla vera base aerea di Ramstein. Ramstein con una m soltanto, mi raccomando, con due sono il gruppo metal che prese il nome dall'incidente del 1988 in cui tre aerei delle Frecce Tricolori fecero un frontale e i pezzi cascarono sulla folla. Fu orribile e morirono 70 persone, e 'sti coglioni di metallari si ispirarono all'incidente per dare il nome alla band. Da ragazzotto lo avrei trovato "edgy". Ora lo trovo una stronzata. Datemi pure del perbenista politically correct, se volete. " In molti sensi, e sia pure in termini di preoccupazione democratica, lei è un conservatore, caro Ex Videogiocatore" dice Giulio, e decolla...


...e niente, subito dopo l'Andreotti V termina tragicamente. Confido che in questa Ramstein immaginaria non ci fosse nessuno in giro, e d'altra parte il paesaggio qui è particolarmente spoglio. Molto più che gli altri scenari. Lasciamo perdere e tentiamo l'ultima opzione che non richieda il multiplayer (che al tempo era un sogno lontano lontano), e buttiamoci a combattere...


...gli Zulù! Praticamente una modalità "Gauntlet" in cui arrivano gli zulù aviotrasportati a ondate contro di noi. In realtà mi sono così rotto le scatole...


...che mi eietto. Fanculo anche gli zulù. Prossimo gioc-"Ex videogiocatore?"

Che c'è, Andreotti?

"Vede, ex videogiocatore, non vorrei essere uno di quei fissati che dicono che le sfide vadano sempre affrontate a testa bassa e portate termine, anzi, mi sembra giusto mantenere un certo distacco, un bilanciamento tra lo stoicismo e l'epicureismo.  Epicureismo classico, ovviamente, non nel senso più medievale. Ecco: oserei dire che lo stoicismo più si addice ai comunisti. Oh, so che cosa pensa, che coi comunisti io non ci parlo. Vi sono comunisti con cui è piacevolissimo stare. Pensi a Pajetta. Pensi a Bufalini.Mario Melloni resta uno dei miei amici più cari. Era democristiano, sa?"

Ok, Andreotti, ma con questo cosa vuole dire?

"Ritengo che lo stoicismo con cui si debba sempre portare a termine ogni cosa sia un po' sciocco a volte, e d'altra parte lei stesso dice che i simulatori li amava non tanto per inclinazione sua quanto per volontà di soddisfare chi la circondava. Astra inclinant, non necessitant: Una volta mostrarono a Lombroso una foto di detenuti e gli chiesero chi fosse quello che mostrava più nettamente i caratteri del criminale. Lombroso mise il dito su una testa che stava al centro della foto, dietro agli altri. Era il cappellano. Insomma, nonostante tutto, ma non le pare proprio brutto non finire manco una missione?"


Ah, beh, sentite, che posso dire? Mi ha pure nominato, per quanto non in termini proprio adulatori, il  Lombroso per cui ho un debole da sempre. Quindi sapete che c'è? Andreotti (VI questa volta) abbatte entrambi i cardellini nella missione del Pacifico dopodiché atterra col metodo Jet McQuack : eiettandosi. L'aereo è perduto, ma la missione è passata. Contento io, contento Giulio, contenti tutti. Prossimo gioco!

È merda? Ci ho pensato un po' sopra, devo dire. La grafica è molto bella e in generale l'idea di prendere un aereo sperimentale e farlo diventare "mainstream" è interessante. Ma il modello di volo è semplicistico, le missioni sono molto poco approfondite, tutto quanto è molto blando, e insomma, non mi sono divertito. Dunque, nel dubbio è sempre merda. Però lodevole lo sforzo di programmazione. Il risultato è pulito. Ma è merda. Oh beh!
Ci rigiocheresti? No.

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