lunedì 27 aprile 2020

Star Wars: X-Wing (Prima Parte)

Ho parlato, nelle scorse settimane, di fumetti giapponesi, di basket come di cose che durante la mia adolescenza piacevano più o meno a tutti e che cercavo (invano) di farmi piacere per uniformarmi al gruppo. "OH NO!" direte voi "NON ANCHE GUERRE STELLARI!" Tranquilli, prima che iniziate a dire che ho stuprato la vostra infanzia*, vi rassicuro subito dicendo che non è affatto così. Io ci ho provato a farmi piacere Star Wars, eh! Solo che non lo mandavano in TV! E le rosicate per vedere, sulle fecali riviste di settore, che ogni redattore snocciolava a memoria trivia sulla mitologia moderna di Star Wars mentre io lo sapevo solo per "sentito dire", erano ovviamente enormi.

* Per quelli che hanno da ridire sul fatto che abbia usato un'espressione troppo forte, sappiate che esiste una canzone chiamata "George Lucas Raped Our Childhood" che esprime il disappunto per gli episodi della seconda trilogia, quella con Natalie Portman ed Ewan McGregor per intenderci.

È qui che devo ridere, vero? Vero?
È l'ennesima manifestazione di quella sensazione che ho chiamato FOHMO (Fear Of Having Missed Out): al Vecchio Paese il cinema non c'è (e comunque per motivi prettamente anagrafici non avrei potuto beccare gli Star Wars al cinema) i palinsesti non avevano capito che miniera d'oro fossero i nerd (e quindi non facevano altro che propinare drammoni direct-to-tv tedeschi girati con birkenstock e calzini. O Grosso Guaio a Chinatown che era sì bello ma alla millesima visione iniziava lievemente a stufare.) e quindi io tutto quello che sapevo di Guerre Stellari lo sapevo tramite ricostruzione da riviste di settore e altre cose simili. 
E vi dirò di più: in un'inversione di tendenza rispetto ai due articoli precedenti, la mia conoscenza della mitologia di Star Wars tramite opera di filologia e non basata sulle fonti originali era molto più estesa di quella dei miei coetanei! In poche parole: a me Star Wars sarebbe piaciuto anche, ma:

A - non avevo modo di vederlo
B - anche vedendolo sarei stato l'unico della cerchia che se lo cagava.

Quando al Vecchio Paese arrivò il videonoleggio cercai di ricostruire tutta la mia cultura in materia, cosa che era anche piuttosto difficile perché il videoregistratore stava nella tv in sala da pranzo in cui c'era pure la cucina e certi Vecchi di Merda che si autoinvitavano a casa nostra volevano stare lì a raccontare le loro storie di cui a me di certo fregava meno di niente. Nomino anche la cucina per il fatto che quando non c'erano i VDM in visita, mia nonna soleva aprire il rubinetto del lavello per il sadico gusto di fare casino. E quando non aveva il pretesto per aprire il rubinetto, arrivava con la sua critica degna del miglior Morandini: "mo cus'ela clà pajazèda" o "piò fat schìf" (la traduzione è lasciata al lettore per esercizio). Ora, non pretendo di certo che mia nonna apprezzasse il genere di cinema da cui era attratto il me stesso dodicenne. Il dovermi far notare a ogni pié sospinto che sarebbe stata più felice se avessi guardato le cose che passavano la censura del minculpop di casa ex videogiocatore, invece, poteva benissimo risparmiarselo. 

"al fa caghé i ninétt" - Morando Morandini a proposito di ogni cosa
La cosa stronza è che non potevo nemmeno vendicarmi, visto che mia nonna, lei che aveva vissuto i suoi anni migliori sotto la guerra, millantava uno stoicismo lacedemonico che la rendeva libera da ogni debolezza o bisogno umano. Mi raccontava che per temprarsi si versasse gocce di succo di limone negli occhi. Non ho il coraggio di chiederle se esagerava per mettermi paura perché onestamente non saprei che risposta desiderare. Di certo ricordo che mi aveva proposto, come prova di coraggio, di farlo pure io, e quando mi sono rifiutato categoricamente mi aveva chiamato "scagazàun". Ma oh, mi beccavo del cacasotto pure per il fatto che guardavo Guerre Stellari e siccome era pieno di mostri e siccome anni prima avevo mostrato di essere impressionabile (quando si è attorno ai sette anni capita) allora era automaticamente escluso che fossi un attimo maturato ora che ne avevo dodici. Forse avrei dovuto fare il passaggio all'età adulta versandomi gocce di limone negli occhi. Sto divagando! Tutto questo per dire che che passata la soglia dei 90 anni mi si dice che mia nonna si è un po' ammorbidita e ora guarda "Il Segreto" e ora che potrei vendicarmi tirando scorregge rumorosissime durante la soap opera spagnola, non vivo più al Vecchio Paese. Ah beh, sempre meglio non abbassarsi a certi livelli. Sigla!


Insomma un bel giorno alla sede della LucasArts tutti si chiedono "e mò qual è il prossimo gioco che facciamo?" la software house si è ritagliata una discreta nicchia di fan grazie alle sue avventure grafiche, e sì, tutto molto bello, ma appunto qui si parla di nicchia e non dimentichiamo che George Lucas per mantenersi in vita ha bisogno di alimentare in continuazione l'altoforno che tiene nascosto nel suo enorme gozzo con fruscianti e profumati verdoni. A un certo punto qualcuno ha l'ideona.
"Ma noi abbiamo fatto anche dei film, cazzo!"
"Sì, Indiana Jones, abbiamo fatto due avventure grafiche di cui una apocrifa che è comunque meglio del futuro quarto episodio che farà stracagare nel 2008".
"No, dico, l'altro filone di film! Quello con le astronavi dai!"
"Ah sì! Quello col tipo che ha le orecchie a punta, giusto?"

Che lunga vita e prosperità siano con te

"No dai cazzo, l'altro ! Quello con le spade laser che chiaramente è stato ridoppiato da quei falliti dei Gem Boy dicendo che erano vibratori perché solo quello sanno fare."
"Ah quello! Le guerre delle stelle, certo!
David Hasselhoff > Mark Hamill
Cazzo è vero! C'è abbastanza trama da poterci fare un adventure con lo SCUMM! Ma il combattimento con le spade di laser come lo facciamo? Abbiamo già usato i duelli ad insulti, e non vorrei che ci bollassero come ripetitivi".
"Ah non preoccuparti, la ripetitività è l'ultima cosa di cui si lamentano i nerd visto che questi vivono di citazioni, strizzate d'occhio, e ogni cambiamento è visto come uno stupro alla propria infanzia. Vedrai appena Lucas si decide a fare i prequel della trilogia."
"Ah perché, pensi che li farà? È dall'81 che non prende in mano la macchina da presa."
"Appena finisce i soldi la prende, fidati. La grana è la peggiore delle droghe."

Insomma, in quel momento alla Lucasarts si accorgono che hanno una proprietà intellettuale di peso e decidono di iniziare a mungere la vacca. Dapprima lo fanno con l'occhio agli standard qualitativi che sono propri della Lucas. Più avanti, man mano che l'altoforno sottomento a Lucas richiederà più carburante, spremeranno la vacca sottoponendola alla pressione di qualche centinaio di atmosfere.

Ma qui siamo nel 1993, viene chiamato Larry Holland, che aveva fatto benino con Secret Weapons of the Luftwaffe (a cui, mea culpa, non ho ancora rigiocato) e gli viene assegnato il compito di fare un simulatore di volo con le astronavi viste nei film (il cui più recente nel 1993 aveva 12 anni).

Però, uno dice che magari nel 1993 un film del 1981 è passato di moda, ma quando si ha l'iconico "Tanto tempo fa in una galassia lontana lontana..." e la fanfara di John Williams con il logo del film che compare su sfondo stellato, che gli vuoi dire?  A tutti sembra una figata un po' perché è bello, un po' perché i giochi della Lucas per noi sfigatissimi erano tipo la rivelazione di un segreto di Fatima*, ma soprattutto per la solita storia del senso di inferiorità da parte del mezzo "videogame", che diciamocelo, nel 1993 timidamente iniziava ad avvicinarsi alla spettacolarità del cinema, ma fino ad allora era stato, come dire, un po' carente.

*va detto che il livello di inflazione raggiunto dai giochi a tema Star Wars in futuro ricorderà più gli agglomerati di cliché settimanali lanciati dagli emuli di George Lucas di Medjugorje. Non che Lucas sia degenerato, è sempre stato un avido arraffone più fortunato che cinematograficamente talentuoso, semplicemente a partire da quelle porcate delle "edizioni speciali" ha perso ogni inibizione. E prometto che non faccio nessuna reprimenda sulle "edizioni speciali", sennò che posso scrivere nei prossimi articoli?


E inevitabile come il seguito/spinoff della saga a Natale dopo l'acquisizione della Lucasfilm da parte della Disney, ecco le scritte che scorrono. Tenete conto che era la prima volta che si vedeva una cosa così dal 1981, e a un certo punto della sua vita Lucas ha dimenticato che l'hype non si crea saturando il mercato in modo da creare un senso di affaticamento. Ma detto tra noi, Lucas mi pare che in quanto a comprensione della psiche umana mi pare che sia estremamente limitato: basta ascoltare i dialoghi che ha scritto per la "prequel trilogy", in particolare quelli tra Natalie Portman e il coglione che poi diventa Darth Fener, e sembrano stati scritti da uno che non ha mai interagito con un essere umano.

Un mio sodale, che non ricordo chi sia ma penso possa essere stato l'ottimo Lucio Basik, mi disse che per lui Lucas era totalmente indifferente alla pataffiola (o al babbacammello, poco importa) e queste persone lo inquietavano un pochino. Non posso dire di essere in disaccordo.

Ma insomma, qualcuno ha letto le scritte? Detto tra noi, pure nei film nessuno se le ricorda e di certo non sono esempi di grande capacità letteraria. Di certo sono migliori di quelle della trilogia "prequel", che paiono articoli di quella merda dell'Huffington Post titolati "La Guerra Civile Galattica, SPIEGATA BENE". E anche nella trilogia originale il contenuto è proprio scarsino, ma si sa, derivano dalle intro dei vecchi serial cinematografici che Lucas sembra riconoscere come unici esemplare di cinematografia a parte i suoi film. Indifferente o meno alla varpelosa (o allo sventrapapere, poco importa) che sia Lucas, è di certo una persona di grande chiusura mentale e pochissima curiosità. Sulla trilogia sequel e i milioni di spinoff non so perché non ne ho visto nemmeno uno. Non me ne faccio un vanto, eh, ma semplicemente non ne ho interesse: sarà che ritengo che l'ultima cosa decente fatta da quell'incapace di JJ Abrams è la sceneggiatura di "Filofax: un'agenda che vale un tesoro" con James Belushi e Charles Grodin. Mi ero un po' intrigato con Lost, lo ammetto, ma quando hanno iniziato a fare flashback su ogni singola noce di cocco dell'isola e hanno concluso con la paraculata del "sì, in effetti erano tutti morti" (questo era uno spoiler) mi sono rotto le palle. Ma sto divagando.

Di fatto, bla bla bla, guerra civile, l'impero vuole instaurare un nuovo ordine (yawhn) ma ci sono gli eroici ribelli che hanno una sorpresa: IL CACCIA "ALA X"!


Sorpresa i miei doloranti coglioni, visto che in tutti i film è il caccia più usato. Ma oh, c'è un certo senso scollamento tra i titoli di testa e la realtà del film in tutti gli episodi di Star Wars che ho visto, e in questo il gioco rende bene l'idea. Bene, gioco. Reso anche bene il fatto che dalle scritte che scorrono l'inquadratura si sposta su qualcos'altro, nel nostro caso una pattuglia di incrociatori stellari dell'impero che passa presso il pianeta Turkana. Turkana è un lago del Kenya, cazzo! Sospensione dell'incredulità mandata a puttane, ragazzi, ancora di più del pianeta Lago di Como che si vede in episodio 2. E io vedendo sta scritta quando il gioco uscì, io del Turkana lo sapevo perfettamente! Perché ogni tanto il nostro maestro alle elementari ci faceva lezione di geografia mostrandoci le diapositive dei suoi viaggi intorno al mondo. Immagino integrasse lo stipendio da insegnante statale con qualche altra fonte di entrata sennò non mi spiego come facesse a trovare i soldi per andarsene in capo al mondo due volte l'anno. Vero è che faceva anche il maestro di tennis, magari arrotondava con quello.


"No spetta" direte voi. "Cioè tu ce lo avevi appena è uscito? Lo hai comprato originale? Non ci credo neanche se mi paghi!" E no, e in effetti non è andata così. Oh, avrei dato via i maroni di qualcun altro pur di avercelo installato sul mio 386 SX a 25 megahertz. Ho l'immagine vivida di me che leggo TGM numero 51 (ne ho parlato qui) svaccato sul letto dei miei e decisamente incazzato perché non l'avrei mai avuto. E sì che l'opportunità c'era: un mio compagno di classe aveva il fratello che si era appena iscritto a un club pirata. Ci aveva passato Populous 2 (non funzionante) Civilization (funzionante all'innumerevole tentativo), Warlords, ed  altra roba che non ricordo, che spesso e volentieri aveva qualche problema nei dischetti. Aveva anche cercato di rifilarmi Budokan, ma io volevo X-Wing, di cui si vantava tantissimo! Alla fine lo aveva portato a un altro mio amico molto più carismatico di me, non copiandogli i dischetti ma installandoglielo su hard disk. Quando andai da questo mio amico carismatico a provarlo, non ero capace di riversarlo su dischetti. Non avevo ancora appreso appieno la magia dell'ARJ, e soprattutto, per una forma di volpeuvismo latente, lo avevo trovato ingiocabile. 

Alla fine, ammetto solo ora che ero incazzato perché questo mio amico aveva molto più carisma di me. Oh! I caccia imperiali TIE! Quelli che quando sfrecciano fanno l'urlo copiato dagli Stuka! Fighissimi.


Comunque, dopo la delusione a casa di 'sto mio amico, dove ero rimasto positivamente basito dalla grafica dell'intro ma coi controlli proprio non mi ci trovavo, alla fine ho voluto togliermi lo sfizio e un paio d'annetti dopo, munito di CD-ROM e di 486 DX2 con scheda audio, mi accatto la versione supereconomica "L'Edicola di CTO" che contiene X-Wing: special edition CD-ROM con anche i due data disk (Imperial Pursuit e B-Wing). Ciononostante lo lascio lì dopo poco, e poi vi spiego perché. Nel frattempo, i classici ufficiali imperiali si parlano, e pure nella versione floppy sono (oooh!) doppiati! Peccato che su PC Speaker non si sentano quindi sui nostri 386 ci perdevamo il finto birignao albionico degli ufficiali imperiali, pagando comunque in termini di spazio su disco per cose che non utilizzavamo. Fanculo.


Insomma, il superiore ha dettato la tattica da adottare: ci sono i ribelli, mandate i cacia imperiali! Ah, benissimo, un vero genio della strategia! Un piano ingegnosissimo, sempre che io abbia capito bene. Un orologio svizzero, guarda. E via che i TIE Interceptor (quelli meno smarzi dei TIE Fighter di base) si fiondano verso la flotta ribelle. Uno dice perché sbattersi tanto a organizzare la flotta che tanto basteranno degli orsetti armati di lance e pietre per far fuori l'Impero. Beh, mi viene da dire che la ribellione in realtà sia una roba piuttosto sopravvalutata e l'Impero sia crollato sotto il peso della sua stessa corruzione e incompetenza e la sua eccessiva estensione, che rende molto poco pratico tenere sotto controllo tutta la galassia. Il mucchio di sfigati che si atteggiava a ribelli ha dato la spallata finale, e c'è riuscita per l'enorme botta di culo che tutto l'intreccio della storia di milioni di stelle, tutte con la loro poolazione per un totale stimato di 400 miliardi di abitanti, passa tutto per le beghe incestuose di una singola famiglia. Ha senso.


Com'è come non è, finalmente i caccia TIE arrivano alla flotta ribelle, che si contrasta a quella imperiale per l'aspetto molto più curvilineo, in quello che è stato chiamato l'effetto "Bouba/Kiki", che fa sì che istintivamente associamo ai suoni duri delle linee spezzate, mentre ai suoni più dolci delle linee curve. Diciamo che la separazione tra buoni e cattivi in Star Wars ci è sbattuta in faccia senza pudore, e se da un lato questo prosegue la tradizione dei saturday morning serials (a proposito dei quali ho parlato nell'articolo su Rocket Ranger) secondo me è più un effetto collaterale positivo dell'eccessiva semplificazione dei percorsi di ragionamento di George Lucas, che è talmente basico nel rapportarsi agli altri che non riesce ad andare oltre la lista dei buoni e dei cattivi a mò di favoletta educativa per  bambini. La cosa ha l'effetto collaterale positivo perché nella sua linearità di ragionamenti (i buoni sono questi, i cattivi sono quelli) entra nell'immaginario collettivo molto più facilmente. Pensare? A che serve? Silenzio tutti, qui l'unico rumore che voglio sentire è quello di un registratore di cassa che fa Ka-ching!




A bordo dell'ammiraglia ribelle "Independence". Certo, perché se da un lato ci sono i cattivi col birignao inglese, dall'altro lato sono tutti con accento americano! Ovvio no? La trilogia dei sequel invece punta più sul fatto che i cattivi del nuovo impero sono tutti ariani, mentre la nuova ribellione è un crogiuolo multietnico. Errore! Molti nerd odierni sono reazionari che non hanno mai sfanculato i loro vecchi di merda e quindi, nella perenne ricerca di approvazione, uniformano il pensiero ai nonni rincoglioniti dalla visione continuata di Fox News (o l'equivalente italiano, fate voi quale). Lucas, che è stupido ma ha una specie di istinto primordiale per il danaro, queste cose le sa e la fa semplice senza messaggi politici troppo profondi. Buoni di qui, cattivi di là, ANDREOTTI SI DIA UNA MOSSA E SI DECIDA, molto bene, tutti pronti? KA-CHING!
Oddìo, ora sto un po' esagerando: è vero che nella prequel trilogy ci ha provato a fare qualcosa di diverso, probabilmente in seguito alle critiche ricevute, paragonando Palpatine a George W. Bush nel terzo film. Quasi nessuno (tranne me e l'ottimo Chefelf)lo ha notato perché erano tutti troppo intenti a guardare quella specie di attacco di squaraus in piscina che erano quei film per accorgersi del tentativo di metterci una parvenza di sottotesto.

L'imbarazzo di Jimmy Smits si taglia con la spada laser

Poi di Star Wars si è appropriata la Disney, che proprio come l'impero galattico è troppo grande per riuscire ad accontentare tutti i suoi clienti/sudditi e per non essere taciata di qualunquismo il sottotesto ce lo deve mettere: deve fare qualcosa che non sia troppo semplice (altrimenti è "poujadiste") e che non offenda nessuno (non ultimi i nerd reazionari e regressisti di cui sopra, che comunque saranno sempre insoddisfatti e comunque i soldi li escono) quindi fa qualcosa di appiattito che di conseguenza non fa più exploit di successo rivoluzionario (come, appunto, la trilogia originale). Mi viene da immaginare il consiglio di amministrazione della Walt Disney Company, i vari Bob Iger e Kathleen Kennedy, che non vanno nemmeno a pisciare se prima non hanno l'opinione di un focus group. Ma tant'è, è la vecchia storia dell'effetto Barnum. Il cash-flow continua, perché comunque la massa dei nerd è troppo stupida e troppo rammollita per fare un boicottaggio come si deve. Però insomma, non aspettiamoci dalla Disney odierna niente che impatti la cultura come fece a suo tempo Star Wars. È un grande paradosso: il mostro di Burbank avrebbe i mezzi per prendersi qualche rischio, e più soldi c'ha in banca, meno è incline a rischiare. Piuttosto triste.

Fine della digressione! Ora compare l'ammiraglio Ackbar, quello diventato famosissimo per aver urlato "It's a trap!" che è per qualche ragione a me ignota, diventato un urlo per identificare quando una che sembra una gran gnocca in realtà è un uomo. Noi non sapevamo che si chiamasse così: in realtà non so neanche quante volte venga pronunciato il suo nome ne "Il ritorno dello Jedi", ma compare per più di mezzo secondo, ha il suo merchandising, quindi è canone, cazzo! Dunque il mio amico che aveva X-Wing sul pc lo chiamava "La Rana" anche perché, grazie alla nota collezione di dischetti per l'Amstrad, le rane andavano di moda.


Wossshhh! Beh, molto evocativo, gran bella grafica, anche se tuttora tendo a preferire la sensazione di nodo allo stomaco della sequenza dello scramble del primo Wing Commander, con le due silhouette che corrono verso l'hangar, la sirena e la musica incalzante. Per me vince ancora quella. Sarà che pochi mesi dopo la delusione di X-Wing mi ero accattato in edicola il primo Wing Commander e lo avevo trovato molto più giocabile, e per il semplice fatto che si trovava sul mio disco fisso, per la solita fallacia dei costi sommersi, era molto più bello. Così facendo sfanculai per la prima volta le direttive della fecale stampa di settore che pretendeva di dettare i miei gusti. Max Reynaud e soci avevano dichiarato che finalmente Wing Commander era stato spodestato dal suo trono e io non ero affatto d'accordo. A distanza di anni, la penso ancora così? Ah ma è per questo che siamo qui, dovreste saperlo.


Vabbè, che dire? La sequenza di intro prosegue con un po' d'azione, tutto sembra sempre così facile, con i piloti che chiacchierano e sboroneggiano. Devo dire che sta iniziando a diventare un po' superflua e pesante sta introduzione. Ma sarà l'anticipazione della grande delusione nel non poter fare quello che Red Leader e soci fanno in questa sede...


...e cioè con grande agilità fanno fuori i caccia con le orecchie a sventola con inquadrature piuttosto spettacolari. Io in tutto questo ricordo una sensazione che associo al farmi la barba, e non ricordo perché. Ma non è una sensazione gradevole, eh. Ora che ho il rasoio elettrico autopulente con la soluzione alcolica va anche bene, ma un tempo odiavo farmi la barba. Non so perché ho sta madeleine.


Tutto qui dunque? Il grande assalto? La grande strategia? Mi era stato detto che quando un piano è troppo complesso, qualcosa finisce che va storto. Tre orecchiette spaziali fatte fuori così? E il resto delle torpediniere? "Oh no, ci hanno fatto fuori tre caccia con tre caccia dei loro, abbiamo perso, maledetti, andiamocene!" Che era, una specie di duello in sostituzione della guerra vera e propria, tipo "Robot Jox" ?


Ed ecco il titolo mentre i tre titolari X-Wing schizzano via. Possiamo volare anche coi meno iconici Y-Wing e gli scoglionantissimi A-Wing, ma immagino che siano degli extra, no? Il gioco si chiama X-Wing, cacchio! Voglio volare con quelli! Sì, La Lucasarts sa cosa vogliono i fan, non preoccupiamoci di quello e cominciamo a giocare.


Cominciamo a giocare e subito un vitocatozzo ribelle ci punta il fucile addosso perché non ci siamo registrati. Oh ma che permaloso, ragazzi! Capisco però la paranoia, d'altra parte l'alleanza ribelle è una forma di resistenza parallela alla burocrazia e alla struttura statale dell'Impero, quindi chiaro che gli imperiali mandano spie un giorno sì e l'altro anche, e quindi un minimo di controllo di identità ci vuole. Poi qui basta il nome quindi mi chiedo: metti che io Darth Fener voglio infiltrarmi nella base nemica, arrivo con casco nero ed asma d'ordinanza, mi chiedono come mi chiamo e io rispondo "Mi chiamo Giorgio! Ehm... Giorgio Landi!" "Eh, ok, prego, vadi." Non regge molto, no?

Per chi avesse colto il fatto che dopo Mortal Kombat è la seconda volta che nomino Giorgio Landi, sappiate che quello è il nome inventato di sana pianta dal mio sodale Enrico Cavazzetti (non è il suo vero cognome) quando fu portato in uno strip club dagli amici e per usufruire della riduzione dovette fare l'iscrizione al circolo ARCI e si vergognava a dare le sue generalità effettive. Sta storia mi fa molto ridere e io stesso, talvolta, uso il nome Giorgio Landi su internet quando non voglio condividere troppi dati personali.


Beh! Ovviamente non è il nostro caso, e nell'alleanza ribelle entra un nuovo, per usare il doppiaggio originale del quarto episodio, stellapilota, che a differenza di Luke Skywalker*, Biggs Starlighter, Wedge Antilles e quel ciccione di merda di Jek Porkins, è un robot! Eh cazzo, basta con questo razzismo in cui solo gli organici possono diventare stellapiloti, se quel panzone imbranato di Porkins ha un posto su un X-Wing in una battaglia campale come quella di Yavin...

Sono meravigliato che nelle edizioni speciali George Lucas non abbia sostituito Porkins con un Gamorreano

...perché il droide A1-NDRE8 non può prendere parte all'Alleanza Ribelle?

Il potere logora chi non BEEP BOOP BIRUBIRUBORUBIIP
Questo è chiaramente razzismo. Avanti che si prosegua.


*evito di parlare di quella cagata che ha fatto furore qualche mese fa sull'articolo di topolino che chiamava Skywalker "Celestepedone", cosa che ha mandato in sollucchero una cricca di falliti ormai svuotati di ogni umanità, che trovano soltanto un simulacro di gioia nello sguazzare nel passato come quel porco di Porkins.



Come prima cosa, A1-NDRE8 viene attratto dalla sala degli archivi della Independence. Siccome anche lui ha un archivio molto grande che quando lo nomina chi deve tacere, tace, allora è interessato anche all'archivio dell'Alleanza: magari può confrontare le voci, chi lo sa, che gli è scappato qualcosa. Improbabile, ma tant'è. Bah! Inutile. Qui abbiamo solo le specifiche tecniche dei vari caccia, che immagino siano una manna dal cielo per i nerd "classici" che si esaltano con le domande tipo "quanti X-Wing ci vorrebbero per distruggere la nave Enterprise?" e fanno un calcolo ragionato con la stima delle varie potenze prodotte dalle varie armi, frutto di una lunga ricerca sui manuali venduti come merchandising dalle case distributrici. Questo genere di nerd posso pure rispettarlo in un certo qual modo. I nerd "moderni", che scientificano lo svago senza nemmeno metterci uno straccio di sforzo e di creatività, e che ripetono  a pappagallo "trivia" tratti da "20 cose che non sapevate su Star Wars", beh, quelli fanno veramente cagare. Passiamo oltre.


E andiamo a fare l'allenamento. L'allenamento? Veramente? In genere zompo nel pieno dell'azione in 'sti giochi. A1-NDRE8 commenta scuotendo la testa meccanicamente e dicendo "Biiiiuipp biriburubiuioppp" e in effetti non posso che dargli ragione. Però guardate che grafica le transizioni dalla Independence alle stazioni spaziali ribelli in cui si esegue l'addestramento dei piloti. Stupende e ripetute a ogni passaggio da una sezione all'altra (peraltro, avete notato che bello lo scheumorfismo del menu a forma di atrio della Independence?). Peccato che alla seconda visione, passato l'entusiasmo, diventi una gran rottura di coglioni. Eh sì, ragazzi, incontentabile.


Uh, C1-P8! Chiaramente nella mitologia di Star Wars contano sempre e solo le stesse 5 o 6 persone. L'insolente nano in un barattolo ci mostra il briefing. NOIOSO, RAGAZZI. 8.5 minuti per attraversare dei portali uno dietro l'altro. E allora perché ve lo mostro?


Perché associato a questo incasinatissimo percorso (Gauntlet, verrebbe chiamato in inglese, come il gioco del labirinto fantasy di cui TUTTI avevano la versione gigtiger) ho una memoria molto soddisfacente. In quell'evento epocale in cui nella trasmissione "Big!" condotta dal coloured Carlo Conti apparirono Max Reynaud ed altri due redattori della fecale stampa di settore, alcuni giochi per pc furono mostrati per far sì che l'ex videogiocatore vedesse finalmente la roba su cui sbavava in movimento (effettivamente non è immediato al giorno d'oggi pensare a un mondo senza youtube). Furono presentati, tutti senza mai essere nominati, Ultima Underworld ("In questo gioco bisogna esplorare dei mondi sotterranei"), Comanche Maximum Overkill (non ricordo cosa dissero a proposito, ma riempirono i calzoni di crema parlando della tecnologia "Voxel") e infine X-Wing ("Questo è quello di Guerre Stellari"). Ora che ci penso mi sa che ve ne ho già parlato una volta. Un attimo che cerco. Ah sì, ricordavo bene, eccolo qui. Insomma, per dimostrare "Quello di Guerre Stellari", fecero giocare a Reynaud questo percorso di allenamento qui, e Max fece decisamente cagare mancando le porte come manco l'ex videogiocatore nelle gare di sci.

Ecco, lo sapevo! Non ho fatto in tempo a nominare la fecale rivista di settore "The Games Machine" che subito mi è sceso il tavò. Uno dice "Cazzo, ma hai mostrato solo l'introduzione! Starai mica battendo la fiacca?" E allora, se spezzo batto la fiacca, se faccio un articolo lungo unico la gente si lamenta perché la sua soglia di attenzione non sopporta articoli troppo lunghi, sapete che c'è? Me ne sbatto allegramente i maroni e tanti saluti a tutti. Il fatto è che

Riuscirà il Divo Giulio a dare la giusta spallata al malvagio Impero Galattico e fondare una nuova Repubblica, così perfetta da essere definita nei secoli a venire "La Nuova Prima Repubblica?"

Riuscirà l'ex videogiocatore a superare il bias che ha a favore di Wing Commander per riconoscere che oggettivamente questo simulatore è meglio, a dispetto dei panegirici di quei coglioni che imbrattavano la carta patinata della stampa di settore?

Ma soprattutto...

Avrà l'ex videogiocatore la cazzimma sufficiente per provocare il suo pubblico al punto di dare "merda" a X-Wing?

Ci vediamo la prossima settimana.

2 commenti:

  1. Immagino tu lo sappia, ma le sequenze di transizione sono disattivabili, almeno nella versione CD.

    Passando a un tema più vasto, mi chiedo come mai la sola Lucasfilm, fra le varie case cinematografiche, sia riuscita a trasformare i suoi film in videogiochi di prima categoria e fare palate di soldi. I proprietari di altre licenze assai famose e facilmente adattabili al mondo videoludico hanno deciso di vendere la licenza a terzi e il risultato, con pochissime eccezioni quali i due “Dune”, sono stati prodotti mediocri o addirittura catastrofi storiche.

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  2. Uh, beh, sì, immagino fosse una roba della versione CD, sono CERTO di aver esplorato a fondo il menu e di non averla trovata questa possibilità, nossignore.

    Per quanto riguarda la tua opinione sui tie-in cinematografiche, la cui qualità fecale ho avuto modo di constatare in svariati articoli (*ahem* ocean *ahem*) autocito un mio futuro post: "Quando un nuovo mezzo di comunicazione emerge, è ovvio che i mezzi di comunicazione esistenti, in qualche modo, tendono a sentirsi minacciati e come prima cosa sminuiscono il nuovo arrivato. Sempre così, in realtà, è una reazione abbastanza naturale di chi vede il suo ordine minacciato." Quindi delegare a incapaci l'occuparsi di tecnologie emergenti è una roba tipica dei manager piuttosto miopi. Per quanto Lucas sia un uomo fondamentalmente stupido come la merda , ha un sesto senso quasi soprannaturale per i soldi, e quindi ha capito che l'insourcing è sempre meglio. Poi siccome è comunque stupido come la merda, si è concentrato su dei film inguardabili (la trilogia "prequel") e ha iniziato a sfornare ciofeche a tema Star Wars facendo outsourcing selvaggio, e quindi pure la Lucasarts ha preso il viale del tramonto.

    RispondiElimina

Sicuro di aver letto bene il post? Prima di postare, rileggi.

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