So che so che può sembrare strano, detto così adesso, ma tanti anni fa in un computer il mouse era un optional. Questo per il semplice fatto che una volta acceso il computer ci si trovava di fronte alla schermata dell'MS-DOS, qualcosa in cui bisognava scrivere i comandi a tastiera e tanto bastava: eri solo tu e lo schermo nero con la scritta bianco, al massimo grigetto, ma questo l'ho detto in dettaglio nell'articolo di qualche tempo fa a proposito di TREE.COM. E insomma, non è che mi piace tanto ripetermi. Ma penso che sia importante, per chi non avesse vissuto quegli anni, sottolineare il fatto che tante cose che adesso vengono date per scontate, al tempo, beh, non lo erano per niente.
Quindi, sia nel mio primissimo computer, l'Olivetti PC 128S a 8 bit. Che nel mio primissimo computer IBM compatibile ovvero l'Olivetti PCS 86, il mouse di serie non c'era. In entrambi i casi mi fu acquistato separatamente, e se devo essere sincero ero veramente troppo piccolo per ricordare con chiarezza le mie fatiche per capire come funzionasse il mouse. Immagino, per una persona che non ha mai provato prima i movimenti del mouse, non sia proprio facile fare la cosiddetta azione di punta e clicca: ho visto molti vecchi di merda trovarsi di fronte al mouse e sollevarlo, pensando che spostando il mouse verso l'alto la freccetta andasse verso l'alto. Beh, in effetti ha senso.
Guarda la freccetta! Non l'è bellissima? |
Può essere che sia stato così anche per me al tempo, ma non ve lo so dire.
Insomma, c'è anche da notare l'involuzione nel passare al DOS partendo dal PC128S, che comunque ci provava a presentarsi bene, perché il dischetto in bundle si presentava così:
prima o poi ci riprovo, anche se tecnicamente non è un PC |
Insomma io quando mi trovai con il PCS 86 avevo sì un computer a 16 bit, ma non avevo più il mouse. Avevo fatto sì un passo indietro, ma insomma, la cosa non mi aveva particolarmente toccato. 16 bit contro otto, bigger is better, no? Poi un giorno, mi trovai di fronte al negozio di videogiochi della cittadina elitarista e fighetta in provincia di Modena in cui avevo visto quell'incredibile "videogioco del barbaro vichingo" che risiedeva su 5 dischetti e tra i requisiti aveva il mouse o il joystick. Alla fine, come già ho scritto, Heimdall non me lo feci comprare (superava le 100.000 lire) però qualcuno di buon cuore e che sinceramente non ricordo chi fosse (il figlio del fornaio? Può darsi) mi rifilò un misero joystick di seconda mano, che usai con piacere per altri giochi, ma di fatto in maniera abbastanza limitata. Poi un altro dei miei principali fornitori, il gestore della palestra in cui faceva judo mi disse:
"Bigatto (lui chiamava così tutti noi giovani virgulti), vuoi provare questa nuova bomba?"
Io che non condividevo l'immagine molto violenta della bomba, ma ero sempre molto molto contento di provare nuovo software, ludico o meno, risposi "Certamente." Penso che si trattasse di Windows 3.1 o di qualcosa che comunque richiedeva l'uso del mouse, tipo Neobook (per fare gli ipertesti) o Newsmaster (programma di publishing per MS-DOS). Comunque, il mio pusher prima di copiarmi i dischetti col Venus mi chiese "Ma tu ce l'hai un topo?"
Forse al tempo mia sorella aveva già iniziato con la mania di tenere animali in casa (mania che ha tuttora) e può essere che avessimo a casa una gabbia con un paio di criceti che non copulavano. Quindi alla domanda se aveva un topo risposi molto probabilmente "no, però abbiamo due criceti in gabbia".
volendo è un sistema di puntamento pure quello |
Com'è, come non è, senza il "topo" non potevo avere Windows o qualsiasi cosa volesse passarmi e quindi non me lo passò. Questo, unito al fatto che Shooting Gallery dei giochi del club della rana non partiva senza mouse, mi faceva crescere il livello di rosicata esponenzialmente, e mi dannavo l'anima per non essermi tenuto il mouse del vecchio Olivetti a 8 Bit quando feci la permuta col PC128s. Probabilmente non sarebbe stato compatibile con la porta PS/2 (o la seriale COM1), alla quale si attaccavano i topi al tempo. Ma di certo il me stesso del 1991 mica lo sapeva. Quindi, quando di lì a poco compii gli anni, il regalo fu ovviamente il topo della Olivetti. Che era, ricordo ancora adesso, di una solidità disarmante: era talmente ben costruito che l'avrei tenuto fino a almeno una decina di anni dopo, quando ormai non ne potevo più di tirargli via gli accumuli di sporcizia dalla palla.
*conato* |
È la stessa ragione per cui al giorno d'oggi le tastiere di default e cadono a pezzi e soltanto a guardarle e bisogna spendere €200 per una tastiera meccanica che non è né più e né meno che una vecchia IBM con in più il tasto Windows, qualche controllo multimediale inutile e dei truzzissimi LED. Va da sé che proprio di recente ne ho acquistata una a 33e dai cinesi per vedere se era sta figata come dicono i miei colleghi che l'hanno presa per lo smartworking. Devo dire che mi trovo benissimo, accidenti! D'altra parte ho imparato a dattilografare su una di 'ste bestie qui, e poter pestare fortissimo i tasti senza preoccupare di sfondare la membrana di cartavelina che sta sotto i tasini dei laptop moderni è veramente un toccasana e mi fa scrivere e pensare molto più velocemente. L'unico difetto è il grande imbarazzo dovuto al fatto che la donna delle pulizie l'ha messa assieme ai giochi dei bimbi. Eh, è una bravissima professionista, ma non avendo lei esperienza informatica non si rende conto che anche l'IT soffre la piaga dell'obsolescenza programmata: è la stessa ragione per cui il vostro frigorifero dura più o meno 10 anni e poi cade a pezzi senza ragione particolare. Mi dice un parente che ha venduto elettrodomestici per decenni, che ora persino la roba della Miele, un tempo il top della gamma fatto per durare in eterno, ha la data di scadenza. Ah, ma dove andremo a finire! Sto divagando: il mouse.
che era questo qui compresa la chicca della fossetta nel tasto centrale, e si ringrazia pc-history.com per la foto |
Per il mio compleanno mi viene regalato il topo qui sopra: probabilmente era il 1991 dunque ne compivo 9, ma non ci metto la mano sul fuoco. L'ineffabile Sandro, il tecnico dell'Olivetti che aveva in carico il Vecchio Paese, venne persino a casa mia a installarmi sull'AUTOEXEC.BAT il driver del topo, e assieme ad esso un piccolo, rivoluzionario, programma dimostrativo delle potenzialità del topo, che si chiamava Paint It! Dipingilo! Col punto esclamativo. Di fronte a un invito così esplicito cosa posso fare, dire di no? Certo che no. E quindi eccoci qua, esattamente a 30 anni di distanza, mese più mese meno, a ritrovare dalle nebbie del tempo quel pezzo di software ritenuto da me perduto, e che nella sua versione originale si chiamava Rainbow Paint. Eh sì, perché la Olivetti di fine anni 80 era da mò che non aveva più cose originali (salvo eccezioni tipo il mitico Quaderno): si limitava a comprare cose altrui (in questo caso della Dexxa International) e a brandizzarle col marchio eporediese, e quindi continuo a sperare che qualcuno abbia, se non la versione del bundle Olivetti PCS 1992, la versione originale del typing tutor che mi era giunto col nome di EUROTAP. Ora che ho la tastiera meccanica, riprovarlo sarebbe davvero il top, sperare non costa nulla. Ma per tornare a Paint It! La memoria che avevo di quel programma era molto gradevole, e negli anni, quando mi tornava in mente, mi sono sbattuto per cercarne in lungo e in largo una copia, ed eccoci qua! Non è la versione italiana, ma ce ne siamo già fatti una ragione. Sigla!
"Only in theaters" credici vez |
Mi spiace che Gal Gadot (che oltre a essere molto bella secondo me è pure brava) si sprechi in ruoli così coglioni ma oh, il mercato quello chiede (o almeno così pensavano i produttori che non hanno visto arrivare il floppone e sono tuttora allo stadio della negazione, dando la colpa alla pandemia) e pecunia non olet, quindi cara Galina, Hashem ti benedica e fai giustamente il cazzo che ti pare. Se nel frattempo fai frignare dei nerd, il mio plauso è ancora più grande. Sto divagando.
...si lancia il programma SLIDE.EXE elenco e voilà! Parte la, diciamo "animazione". Ora a voi tutto questo sembrerà basilare, ma il fatto che IO potessi creare un file eseguibile (nel mio caso un file batch che chiamava SLIDE.EXE) che lanciava una serie di immagini a tutto schermo, era per me una sensazione di potenza che non potevo descrivere, e forse non posso nemmeno ora. Certo, non ho mai sviluppato un gioco in SEUCK . E non ho mai scritto in Commodore Basic. E non ho neanche mai visto l'Amiga in mutande, come dicono alcuni. Però posso dirvi una cosa: dopo aver visto Paint It! e vissuto la storia che vi ho raccontato, beh, penso d'aver realizzato quanto di più stupefacente si possa realizzare in tutti quegli altri posti, e in tutto il mondo. Perciò posso chiudere questo articolo con un sorriso, senza la sensazione che il Signore mi abbia fregato.
Tutto qui? Sì. In effetti non è poi 'sta gran cosa. Ma sapete com'è, il sense of wonder dell'età bambina, e tutte queste cose. Non è che lo abbia mai usato per chissà cosa, se non per trastulli del genere. Ma diciamo che ho iniziato a capire come funziona un editor di immagini, che mi è anche servito più avanti, più o meno.
E quindi? Stai dicendo che in qualche modo ti è servito per la tua crescita professionale? Beh... no.
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