lunedì 2 dicembre 2019

Slicks 'n Slide

Finland, Finland, Finland
The country where I want to be
Pony trekking or camping
Or just watching TV
Finland, Finland, Finland
It's the country for me 

Monty Python, "the Finland Song"

Allora diciamolo, quando lasciai il Vecchio Paese per la prima volta, la destinazione prescelta fu quel paese nordico, e come avrete intuito a fine anni 90-inizio anni 2000, la Mecca nordica dei nerd non poteva che essere la Finlandia. D'altra parte, c'era sufficiente livello tecnologico per far sognare noi poveri italiani ancora legati sentimentalmente ai registratori di cassa a manovella che facevano "Scr-din!", e c'era sufficiente disagio generalizzato per considerare perfettamente accettabile lo starsene chiusi in casa a rincoglionirsi sui videogiochi. Inoltre, mi si diceva che un tizio peloso coi capelli neri neri come ero io (e tuttora sono, a parte i capelli un po' più grigi) avrebbe avuto un successo estremo con le biondine locali, con i loro lineamenti da bambolina.

lineamenti da bambolina
Ovviamente la situazione è sempre un po' più complicata di quanto non si immagini, e le cose andarono un po' diversamente dalle aspettative, come spesso succede. Non posso dire che fu una delusione, perché comunque l'obiettivo di base fu raggiunto (andarmene dal Vecchio Paese e cominciare a lavorare). Ma con il senno di poi avrei pouto fare meglio. Ma si può sempre fare meglio, col senno di poi, quindi sticazzi.

Ma non voglio parlare di questo. Quello che voglio dire è che si può dire molto su una popolazione guardando i videogiochi che fa. Sì, si rischia di scadere nello stereotipo, ma stando bene attenti a non esagerare con la genealizzazione, è giusto ricordarsi che gli stereotipi ci sono per una ragione. E quindi, quando su PC Action trovai il gioco di oggi e lo provai (non senza una certa dose di imprecazioni) l'impressione che ne ebbi era "Uh, questo è un gioco semplice, dritto al punto, che non vuole rotture di coglioni". Quando, circa tre lustri più tardi, me ne andai nella gloriosa nazione in cui questo gioco fu prodotto, l'impressione che ne ebbi era "Uh, questo è un popolo semplice, dritto al punto, che non vuole rotture di coglioni." per poi aggiungere "Magari le ragazze qui se la tirano di meno!" Che volete che vi dica, la sfiga che mi avvolgeva dai tempi di "In Vacanza con Sylvia" ancora non era sparita.

Che non si volessero rotture di coglioni, era pure troppo vero. Ci avete presente la barzelletta per cui due finlandesi si incontrano per bere, uno apre la bottiglia e dice dice kippis! ("salute!") e l'altro risponde "Siamo qui per parlare o per bere?", no? Ecco. Il fatto è che, se si potesse condensare lo stereotipo finlandese in una parola, quella probabilmente sarebbe "essenzialità".  Io tutto questo, nel 1993 o nel 1994 (sinceramente non ricordo la data esatta) ovviamente non lo sapevo. Però, per quel poco che ne sapevo, potevo dire che questo gioco era esattamente come avrei potuto immaginarmi i finlandesi: essenziale. Sigla!


Ah! Un casco da corsa con fiamme e sopra dipinta una faccia con gli occhi iniettati di sangue da piena fattanza! Ecco, questo per un po' era stato il gioco. Perché poco dopo compariva la finestrella con su scritto "Bye!" e immediatamente usciva al dos. Che voleva dire? A tutt'oggi non ne ho la più pallida idea. Era una di quelle manifestazioni di quello che ho chiamato "aporiomorfismo" che mi facevano incazzare a bestia. Porca miseria: in edicola trovavo un gioco completo, e non va? Ma io faccio un macello!

Poi improvvisamente, un bel giorno, la finestrella "Bye!" non compare più. Perché? Ah, saperlo. Magari il gioco incarnava l'anima finlandese a tal punto che era così timido da uscire subito al dos. E quando ha raggiunto il livello sufficiente di ubriachezza per la socializzazione, ha smesso di farlo. Sì, è una buona ipotesi, la teniamo.


Insomma il gioco funziona così. Ci sono 23 piste con nomi finlandesi, ci sono quattro giocatori. Forse potrei cambiare il nome e battezzare il mio come Giulio, ma visto che non lo avevo fatto con l'altro gioco finnico presente su questo sito, voglio continuare la tradizione. Che chiamare la mia automobilina qualcosa come "Juulio Aandreötty", non so, non mi va. So che è un po' che il Divo Giulio non compare su questo sito, ma abbiate fede, tornerà. Cliccando sul numero di fianco al nome del giocatore, possiamo decidere se farlo controllare da un umano, oppure se eliminarlo proprio dalla corsa. Decidiamo di tenere solo il primo giocatore, quello contrassegnato dal colore rosso. Cliccando infine sull'iconcina accanto al nome, possiamo scegliere il nostro mezzo: auto da formula uno? macchina sportiva? Oppure una roba che sembra un pulsante rosso collegato al resto di un circuito tramite due cavi neri? Ah no, è una moto! Ok...


Non so se avete presente i cosiddetti "Droodles" quei disegnini che sembrano strane figure geometriche ma sono esplicabili con delle scenette divertenti e surreali, tipo una roba che sembrano due tette e invece sono due messicani col sombrero in testa che girano in tandem, visti dall'alto. Ecco, così è la nostra moto. Oppure quella storia famosa de "Il Piccolo Principe" in cui un cappello in reltà è un boa che ha ingoiato l'elefante. Penso di non sorprendere nessuno se dico che il piccolo principe mi stava un po' sulle palle quando lo lessi da piccolo, forse per via della mia sindrome di Stoccolma nei confronti dei Vecchi di Merda che mi portava a parteggiare per loro di fronte alla denuncia dell'età adulta come origine di tanti mali. Ora diciamo che sono un po' più aperto.

Anche a mia moglie nominare il libro di Saint-Exupery non suscita una bella reazione, ma solo perché le ricorda quando andava a messa nella parrocchia in cui poi ci siamo sposati, in cui il prete, in preda alla senilità, ogni domenica non faceva che ripetere che l'essenziale è invisibile agli occhi. Ok, sto divagando, partiamo!

La prima pista, scelta a caso, è la Aavikko (deserto) e infatti è piena di sabbia ai bordi! Uno stilizzato semaforo ci dice di premere un tasto per partire...


...pronti, partenza, via! Sto a pigiare tasti a caso per capire con quale si accelera, e subito vengo seminato dalle altre macchine. Non c'entra il fatto che sia in moto, anche con altri mezzi sarei rimasto indietro. Oh beh, tentiamo il recupero! Avete notato la grafica? È VGA, ma con il giusto numero di colori, pulita, e soprattutto, con la sua pista che sta tutta in una schermata e i suoi sprite piccini picciò, è essenziale. E quindi, invisibile agli occhi. Saltiamo la rampa come farebbe il buon Evel Knievel...


...e più tardi giriamo sull'altra curvona, sempre ultimi. Bello anche come lasciamo le sgommate sull'asfalto. Essenziale sì, ma capace di stupirci. Finito il primo giro, ogni macchina mostra il tempo impiegato, che viene misurato in...boh! Non ho idea. Sono millisecondi? cicli del clock interno?


Boh. Intanto siamo al terzo giro e siamo pure stati doppiati. La macchina gialla si è andata a incastrare da qualche parte,ma ciò non ci impedisce di arrivare ultimi col nostro motorino! Oh beh, pazienza, ragazzi. Facciamo i finlandesi e reagiamo con aplomb indifferente, perché l'essenziale è invisibile agli occhi e che nessuno ci rompa i coglioni.


Finito! Con un giro di ritardo, la motoretta taglia il traguardo. Siamo quarti! Non male. Quarti su quattro, ma quelli sono dettagli. Il quarto posto ci garantisce un punto nella classifica finale. Chi fa il giro più veloce prende un punticino aggiuntivo (nel nostro caso il giallo, terzo classificato). Oh, dai, mi pare abbastanza essenziale come meccanica di gioco, no?


Altra pista! Kaasutus, che significa "Gasificazione". Magari è un inside joke tra lo sviluppatore Timo Kauppinen e i suoi amici. Mi chiedo se sia un riferimento alla teoria della cospirazione del cosiddetto Homokaasu, il gas gay, che secondo un pazzo finlandese che distribuiva volantini per le strade di Helsinki, era una creazione della Chiesa Cattolica per convertire la gente all'omosessualità tramite un gas venefico che agiva sulle nostre preferenze sessuali. Immagino che la cosa faccia ridere, se si è finlandesi. Oh, beh, ognuno ha le sue figure particolari, no? Tipo che a Bologna c'è Beppe Maniglia.


Beppe Maniglia che gira con la moto alla quale sono attacati gli amplificatori della ridicola chitarrina che suona su delle basi midi con una strumentazione dalla qualità opinabile. Vabbè, ma lo conoscete tutti Beppe Maniglia, no? Devo proprio scadere nella celebrazione del rocker felsineo-magiaro che faceva scoppiare le boule dell'acqua calda con la forza dei polmoni? Cazzo ci è passato pure Baricco! Cioè, Baricco! La banalità fatta a persona, porca merda! Quindi vi racconterò di quella volta che bighellonavo sotto al Nettuno e mi fermo a vedere Beppe, e uno del suo entourage, un tizio bruciatissimo che sono sicuro abbia un nome ma non so quale, che mi chiede da dove venissi. "Vengo dal Vecchio Paese" gli ho risposto. "Ah! Il Vecchio Paese... Certo! Bellissimo! Chi non conosce il Vecchio Paese... mai stato. Ma senti qui, Vecchio Paese... ci vai a far spese, ci si viene una volta al mese... e tutto il mondo è palese... come scrive Cesare Pavese! Non è male questa rima, vero?" Poi si è girato dall'altra parte ed è tornato a ballare fuori tempo.

Ovviamente ho dovuto parafrasare perché il tizio aveva usato il vero nome del Vecchio Paese, e le rime erano molto più oscene. Ma il concetto rimane.


Comunque, grazie al potere del Rock, la mia Harley Davidson pur appesantita da 50 kg di amplificatori taglia per prima il traguardo. Excellent! *air guitar* Ho fatto anche il giro veloce, per cui piglio un punto in più. Sono fiero di me perché in tutti e quattro i giri ho schivato il muro azzurrino in basso. Son belle cose eh!


Altra pista! "Kasikko, che non ho idea di cosa sia se non un villaggio in Russia vicino alla Finlandia. Non parlate della Russia a un finlandese anziano, che subito vi triterà le palle con la Guerra d'Inverno, in cui Stalin, per distrarsi dalla seconda guerra mondiale, aveva mandato un esercito a conquistare la Finlandia, ma con l'aiuto del freddo i gloriosi soldati finnici, in evidente inferiorità numerica, riuscirono a fermare l'invasione, dando prova di quella roba chiamata Sisu, che è un po' l'equivalente del nostro "fegato", inteso come coraggio, s'intende. Le Sisu sono anche delle buonissime caramelle alla liquerizia salata che nei miei momenti di dipendenza peggiore mangiavo una scatola alla volta. Tutte le persone che conosco le trovano immangiabili. Inutile dire che non capiscono un cazzo.


E insomma, io che scomaccandomi con la moto su degli strani paletti rossi, al terzo giro recupero benissimo approfittando del fatto che gli altri si sono incastrati contro un muro, dando così prova di grande Sisu, e vado a vinc - Ah, affanculo! Mi hanno cacciato fuori. In effetti la cosa divertente di sto gioco è cacciare fuori strada gli avvversari prendendoli a spallate. C'era un periodo in cui facendo il giro di corsa di riscaldamento a educazione fisica, ci prendevamo a pogate mandandoci fuori strada urlando "Slicks!" È bello che riesca a dire certe cose senza provare troppo imbarazzo, no?


Prossima pista: Kumitus! che significa "ricoperto di gomma". Che vuol dire, che i bordi della strada sono ricoperti di gomma? Non ne ho idea. E se questa pista è la gomma, io sono per caso la colla?


E sono di nuovo ultimo. Voi direte che sono poco furbo a usare la moto, che magari le auto sportive vanno più forte, no? E invece no. Vanno tutte uguali. Ma l'ho già scritto, no? Tavò di riguardare.

Poco dopo.


E invece ora sono primo! Bellissimo come la situazione si possa ribaltare, no? Credo che la cosa più fica di 'sto gioco sia proprio questa, a differenza della formula 1 moderna in TV, che complice l'abbiocco post-prandiale e il rumore delle auto, ti addormenti dopo la partenza, e ti svegli per l'arrivo, e le auto sono ancora tutte nello stesso ordine. Sia chiaro che non guardo un Gran Premio da quando alla Ferrari c'erano Eddie Irvine e il supplente Mika Salo (finlandese, ilmeisesti) e tutti gli articoli di Leo Turrini erano esclusivamente incentrati sulle tette dell'allora moglie di Salo, la modella giapponese Noriko Endo.


Vabbè, altra pista. Kurvi! Che mi fa intuire abbia a che fare coi curvoni presenti, o magari si sente l'influsso slavo dei paesi vicini e a bordo pista ci sono le puttane. Chi lo sa! Per non saper né leggere né scrivere né andare in moto (sono andato su uno scooter solo un paio di volte in vita mia) tra una pogata e l'altra sono primo...


...per poi perdere il mio magro vantaggio grazie alla forza centrifuga. E niente, ragazzi, finisce così, mestamente. Ah, dimenticavo: il successo estremo con le biondine locali manco per ischerzo, nonostante fossi moro e peloso. Che poi, le locali manco sono tanto biondine. Il mio amico T. che mi legge con l'aiuto di Google Translate magari mi sconfessa ricordandomi cose che ho fatto mentre ero ubriaco. O magari se le inventa per mettermi in imbarazzo.


Vabbè, altra pista che sembra un po' uno di quei simboli fallici che il mio amico Alessandro C. era solito disegnarmi sull'Abbagnano-Fornero, ma con un problema di gonadi ovoidi.  "Kuvio" significa quella cosa un po' intraducibile che in inglese si dice "pattern", inteso come modello grafico ripetuto a scopi decorativi. Beh, dai, ci sta una carta da parati decorata a cazzi, no?


Finisco il giro e non mi viene contato. Sapete perché? Presto detto, ho tagliato una curva. Da un lato tiro un'imprecazione abbastanza forte, ma subito dopo mi calmo e dico "ben fatto gioco", con il classico applauso lento che si vede spesso nei film e che nessuno fa nella vita reale. Dico bene?


Quest'altra si chiama "Lasol", che in Finlandia è il nome commerciale di un insetticida. Che c'entra? Boh! Dopo una bella configurazione laocoontica in cui mi attacco al fondo della macchina gialla, finisce che raddrizzo una curva e salto un buon quarto di pista, autocondannandomi al giro non contato. Intanto la verde è rimasta impalata sul muro. Bah! Skip!


Mutka! Che significa curva pure quella, ma più intesa come "piega". Effettivamente c'è una bella inversione a U a un certo punto.


(Se vogliamo, si potrebbe dire che sembra una sacca maronaia, no?) Ok, sto di nuovo degenerando come quel tizio dei mesggi subliminali, che non linkerò perché è capacissimo che venga a scoprirmi e mi minacci di scomunica. Oh beh. I cosiddetti "più papisti del papa" sono gente da poco, secondo me.


Altra pista: Muuri! che sta a dire "Muro", ovvero la paretona diagonale. La mia moto si incarta in mezzo a un ponte. Skip!


"Mopee". Non ho idea di che cosa voglia dire. "Mo' piscia!" tradurrei dall'inglese. Ha senso? Ovviamente no, ma la strettoia mi piace molto, è esattamente quello che mi veniva in mente quando vedevo il segnale stradale "Strettoia", come avevamo appreso dal gioco da tavolo chiamato "Concilia?" della Clementoni. "AH, BRUSCHETTE!" direte voi. Haista vittu, risponderò io. I giochi di Sapientino erano belli, sì, e ne avevo alcuni, ma non ricordo più quali. Quello della geografia so che ce l'avevo, che grazie al retro del tabellone avevo imparato a memoria tutte le capitali del mondo e mi facevo bello coi Vecchi di Merda pensando di ottenere il loro apprezzamento, ma stavo solo nutrendo il narcisismo per interposta persona che non era manco loro parente. Mah!


Altra pista: l'ovale. Anzi, l'Ovale2. Qui le curve sono abbastanza regolari, dovrei cavarmela no? Molto bella la manovra con cui faccio le curve in sgommata. Luca B. mi senti? Questa sgommata è per te *scriiiiiiiiiiiiiiiiccccc*. Se mi leggesse, credo che mi direbbe

E! VU! ESSSSE!

e che vuol dire?
EX VIDEOGIOCATORE SBOROOOOOOOOOOONE!

Un personaggio molto sottovalutato.



E sgomma che ti sgomma, finisco primo seminando per bene i miei avversari. Giro velocissimo, peraltro! 1754 unità di tempo che mi piace chiamare "Calzosecondi" per citare un'autocelebrazione della rapidità del mio ex compagno di liceo Calzo. Non ricordo che cosa volesse dire, ma so che era stata ripresa più volte come un "meme" ante litteram, e come spesso succede le origini di certo lessico spariscono nelle nebbie dei tempi. Tipo, chi ha inventato il gergo del tavò? Nessuno lo sa. Qual è il processo cognitivo alla base dell'origine della leggenda dell'homokaasu? Nessuno ne ha idea. E così via...


...intanto, nuova pista, "Pitkis", che non so cosa voglia dire, ma che è troppo complicata e mi sono già perso. Skipkis!


La prossima pista è "Pujottel" che significa "tessitura". Che c'entra la tessitura con questa pista? Non ne ho idea, perché non c'è manco alcun incrocio. Magari i quattro covoni su cui rimbalzare manco fossimo Ivan "Ironman" Stewart? Ah, saperlo. Skip!


Pyöritis! Che significa "rotazione" Ecco, qui ha più senso, direi. Il segreto sta nel non prendere la rampa che ci fa saltare al di là del muro in modo da perdere tempo. Esattamente quello che è successo a me. Apparentemente, non facendo il giro dell'oca attorno al muro, il giro di pista non ci viene annullato.


Forte della lezione appresa, evito il salto e chiaramente mi vado a inzuccare contro un paletto rosso. Fortunatamente gli avversari computerizzati sono sufficientemente coglioni da imbranarsi altrove, ma io mi sarei anche già rotto di questa pista. Skip!


Raju, che significa "forte" nell'accezione più violenta del termine. È molto violento il vaffanculo che mando quando mi incastro nel muro subito alla prima curva e resto indietro come le palle dei cani. Però, sapete che c'è? Per quanto il vaffanculo sia forte, non riesco a dare la colpa al gioco. Cioè, è talmente rapido nella reazione ai miei comandi che ho veramente la sensazione che le cazzate fatte siano esclusivamente colpa mia. Beh, mica male per un gioco semisconosciuto se non per il fatto che ci prendevamo a spallate durante il giro di corsa di riscaldamento urlando "SLICKS!" *pem*


"Ralli" che in finlandese significa... "Rally". Bellissimo. C'è tutto il terriccio che invade la pista, ed è ben sfumato e non a "blocchi" come in Stunts. Ci avete presente Stunts? Quasi 3 anni fa, ragazzi.


Sillat2. Sillat significa "ponti" e in effetti di ponti ce ne sono tre. Mi chiedo se i lapponi siano come gli aborigeni che sanno contare fino a tre e dopo è tutto "tanti". Sarà vera 'sta roba? O è l'ennesima stronzata per giustificare il colonialismo con l'ennesima paraculata finto-moralista? Skip!


Sillat4, e stavolta i ponti sono 3, anche se uno fa la "U". Bella anche la scritta "Drive On" sull'asfalto. Qualche mese fa c'era la festa dei vicini e i bimbi disegnavano il gioco della "settimana" coi gessetti sull'asfalto. Dopodiché si sono rotti le palle di saltare nei quadrati e hanno iniziato a disegnare una serie infinita di cazzi sulla via di fronte a casa mia. Ho subito mandato un messaggio su whatsapp al mio amico Alessandro C. chiedendogli come mai non fosse passato a salutarmi visto che era sotto casa mia.


Silta3! Silta è il singolare di Sillat. È una lingua strana, quella. Quando parlano sembra che stiano parlando all'inglese ma su un nastro registrato che viene riprodotto all'incontrario. In effetti il ponte è uno solo, comunque. Il numero 3 quindi, non ne ho la più pallida idea, sentite, perché dobbiamo trovare sempre una logica dietro le cose? Eh? Lo so, sto facendo tutto io. Skip!


Siltoja2! Che è un altro modo per dire "ponti", al plurale. Stavolta i ponti sono tanti e dopo mezzo giro sono già in confusione. Però, insisto, è divertente. Sono io che ho una costanza pari a zero in certe cose.


Semplicemente voglio fare tutte le piste, un po' per completismo, un po' perché mi incuriosisce come le ha chiamate il Kauppinen e come si relazionino alla forma. Questa ad esempio si chiama "Solmu", che significa "nodo". È tutta circondata da un muro, e la cosa fica è che può capitare di finire incastrati in un quadretto all'interno di una curva, e non se ne esce più, cosa che infatti regolarmente mi capita. Skip!


Super! Che significa "Super". suppongo. Superjohan è il nickname del tizio (finlandese) che fece un bellissimo mashup di una canzone dei Village People, "Sex over the phone" e un brano house del 1989, "Work that Mutha Fucka" di Steve Pointdexter. Il risultato è "Sex ova da fone", di cui è stato fatto un video che è un capolavoro del weird, opera del gruppo della demoscene finlandese chiamato Jumalauta, che è un'imprecazione che significa "Dio aiutami".


E questo è tutto quello che ho da dire sulla faccenda. Skip!


Villee! Che vuol dire? Boh. Ma questa è abbastanza complicata, e il gioco giustamente, col suo random, l'ha messa per ultima. Che dite, almeno questa proviamo a vincerla? Proviamo.


Acc miseriaccia. Mi incozzo e perdo posizioni, ma me la cavo con un dignitoso secondo posto. Tutte e ventotto le piste sono concluse. Avremo vinto qualchecosa, per parafrasare un personaggio del vergognoso Paolantoni che andava di moda ai tempi di questo gioco?


Una bella schermata finale! Tutto fa brodo. Notevole anche il nostro secondo posto in classifica, ottenuto anche grazie all'aver saltato un buon 75% delle piste. Ma oh, voi mica venite qui per vedere uno che videogioca bene! Voi venite qui per leggere le mie reprimende e le mie esalazioni di cultura non propriamente mainstream! E insomma, non potete dire che dopo aver letto questo articolo non sapete qualcosa di più sulla gloriosa Suomi. Questo vi aiuterà ad avere successo con le biondine locali coi lineamenti da bambolina? No, probabilmente no. Oh beh, mica era questo lo scopo. Prossimo gioco! 

È merda? No! Mi sono proprio divertito. Ci sono anche versioni più recenti del gioco in giro per internet, ma questa è quella a cui ho giocato di più, e mi pareva giusto ritoccare quella. Se avete qualche amico con cui giocare e volete propinargli un'alternativa retrò al solito Pes, perché non provare questo gioco? L'unica cosa che raccomando è che prima di tirare una gomitata intercostale agli amici per deconcentrarli dalla guida, urlate "SLICKS!". L'effetto sarà migliore.
Ci rigiocheresti? Appena trovo qualcuno che ci sta un garino lo faccio volentieri.

2 commenti:

  1. Non avevo mai realizzato che sei praticamente un Cicciogamer via blog. Comunque, quando vuoi per una gara.

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    Risposte
    1. Del figlio burino di Kevin Smith con bendaggio gastrico invidio giusto gli introiti (per ragioni di spazio, mica per altro).

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Sicuro di aver letto bene il post? Prima di postare, rileggi.

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