lunedì 23 aprile 2018

Test Drive II - The Duel

Quante volte ve l'ho promesso? Tante. Quante volte aprivate al lunedì il blog dell'Ex Videogiocatore speranzosi senza trovare niente? Boh, penso poche, ma non è questo il punto. Il fatto è che oggi parlo di un gioco che quando mi fu passato (sempre dal Colonnello) non me lo cacai di striscio, perché sull'etichetta del dischetto ci stava scritto "Test Drive" e io credevo che fosse un'utility per verificare l'integrità del lettore dischetti, che al tempo per darci un tono chiamavamo "il drive". 

Eppure ero certo di averlo visto da qualche parte questo "Test Driver"

Quindi per un po' manco me lo cacai 'sto gioco. Poi fortunatamente mi trovai in quei momenti in cui accendevo il computer e non sapevo cosa fare, quindi decisi di fare un test al lettore dei dischetti, che sai mai che si metta a leggere il formato ad alta densità. Alta densità? Eh sì, cari amici: molti di voi gli unici dischetti che hanno visto avevano buchi quadrati da entrambi i lati, quelli erano i dischetti ad alta densità, contenenti 1,44 Megabyte. Il mio computer, al tempo, era in grado di leggere solo i dischetti a bassa dentità, ovvero da 740 kilobyte. Per questa ragione un sacco di giochi erano per me inaccessibili (a meno che qualche buon'anima munita di driver ad alta densità me li comprimesse spezzettandoli in diversi file). E magari, pensavo, magari, c'è il modo per convincere il mio depotenziato lettore dischetti a darsi da fare e leggere quello che c'era da leggere. D'altra parte a me veniva sempre detto di sforzarmi per fare di più del dovuto, a scuola e nella vita (sempre per la storia del primeggiare), poteva darsi un po' da fare pure lui, no?

Ovviamente non è stato così. La delusione ha lasciato posto alla sorpresa quando il programma che doveva testare il mio lettore dischetti, invece, era tutta un'altra cosa. Sigla!


Ahhh, rassicurante, no? L'introduzione uguale a quella di Grand Prix Circuit e il suo equivalente con le motociclette (Arriverò anche a quello, prima o poi). Il proiettile rosso che attraversa la scritta Accolade dà proprio l'idea di velocità.


The Duel! - Test Drive 2. Ebbene sì, amici, questo è un sequel! A Test Drive 1 non ci avevo giocato ma mi si dice non fosse tanto differente da questo, anzi. La grafica era più brutta, ma di poco. E si guidava contro il cronometro. Stavolta, come dice il sottotitolo, è un duello! E dopo che il pilota della bellissima Ferrari F40 ci saluta, subito passa una Porsche a inseguire. Come a dire che le Rosse di Maranello battono in volata le auto di Stoccarda. ITAAAAALIA, ITAAAAAALIA, DI TERRAA BELLA UGUALE NON CE N'È POOOO PO PO PO PO POOOOO POOO MERKEL CULONA


Scusate. Dove ero rimasto? Ah sì. la scritta "Test Drive 2" diventa vettoriale, si scompone e va a formare il logo degli arcinoti DSI, che probabilmente sono uno dei gruppi di sviluppatori che ha avuto più visibilità su questo blog finora. Oh beh! Salutate Don "Don Matrelli" Mattrick e noi andiamo a vedere le auto disponibili.


Ecco, la già menzionata Ferrari F40, di cui avevo un modellino BBurago in scala ben 1:16. L'alettone era qualcosa che mi esaltava un casino, peraltro. La velocità massima è di 201 miglia all'ora, e fa da 0 a 60 mph in 3.9 Secondi. Prezzo: 260.000 Dollari del 1989, che al giorno d'oggi sono circa 438.000€.


La grande avversaria del duello è la già vista Porsche 959. Ha una velocità massima più bassa, 197 miglia orarie, ma un'accelerazione più rapida. 3.6 secondi per arrivare alle 60 miglia orarie. Prezzo: 387.000€ odierni.


Poi ci sono le auto del data disk "Muscle cars", le classiche macchine americane grosse e inquinanti. Questa è la Camaro COPO, ovvero una Chevrolet Camaro a cui è stato installato un motore Big Block V8 da ben 7.000 cm². Se pensate che io abbia idea di quello che significa, pensate molto male. Ma tant'è. Prezzo: circa 12.500€ odierni. Una vera bazza.

Dodge Charger Daytona, una versione della Dodge Charger taroccata esclusivamente per vincere le gare di NASCAR. Al giorno d'oggi l'affarone lo si farebbe con circa 12.500€, alla faccia di uno che viveva nei dintorni del Vecchio Paese che compensava al pene microscopico con una Dodge di importazione che in teoria doveva essere una macchina fighissima.


Pontiac GTO, una personalizzazione della Pontiac Tempest. Onestamente le auto americane potevano esaltarmi quando ero piccolo, ma il Colonnello non mi aveva passato il data disk delle Muscle Car, quindi tutte queste auto non ce le avevo nella mia versione del gioco. Quindi sticazzi, non sto certo a fantasticare come un'auto che costa circa 7.500€. Roba che il mio capo ne potrebbe comprare una al mese, se volesse.


Una versione taroccata dalla Shelby (una Abarth americana) della Ford Mustang. Ma siamo sicuri che costi così poco? Forse ha più senso se calcolo l'inflazione non a partire dal 1989 ma dall'anno di costruzione di questa macchina, che è il 1968. In tal caso, avremmo che costa circa 30.000€. Così è più credibile, in effetti. Allora dovrei tornare indietro e ricalcolare il prezzo delle altre auto, ma ovviamente tavò.


Infine, per le muscle car, abbiamo la Chevrolet Corvette Sting Ray: che dire?  È la classica macchina che trovereste in rappresentazioni filmiche degli USA dei bei tempi andati in cui tutto sembra più pulito e in cui il sogno americano è in perfetta salute. L'immagine vincente degli Stati Uniti che è arrivata in Italia e per la quale nonostante tutto ancora oggi sembriamo avere un'enorme ammirazione mista a complesso di inferiorità, come se fossimo sessanta milioni di Nando Mericoni. Il prezzo adeguato al giorno d'oggi sono circa 29.000€.


Il secondo data disk sono le supercars, le auto di lusso, che nulla hanno che vedere con quella cagata di telefilm che vedeva protagonista David Hasselhoff e un'auto parlante con lo zingarissimo neon animato. 

MA COME OSI INSULTARE QUESTA PIETRA MILIARE DELLA MIA INFANZIA, EX VIDEOGIOCATORE! ORA CHIUDO IL BLOG, CANCELLO I COOKIE E DO FUOCO AL MIO ROUTER PER PURIFICARE I MIEI RICORDI DI UN TEMPO GIOIOSO IN CUI IL MONDO NON SI ASPETTAVA CHE MI PRENDESSI UN BRICIOLO DI RESPONSABILITÀ SULLA MIA VITA!

Bah. (94.000€).


Ferrari Testarossa! Ricordo a tal proposito una volta che io e un mio conoscente non proprio sveglio andammo a visitare il campo di allenamento della nostra squadra del cuore. Il nostro contatto per farci entrare era una conoscente che aveva i capelli tinti color prugna, e io e il mio compagno di sfiga la stavamo cercando. Io dissi "Ecco, mi sa che è là, ho visto una testa rossa" e l'altro, sbuffando come se avesse a che fare con un totale deficiente "No, non è una testarossa, è una Porsche Carrera". (225.000€)


Lamborghini Countach. Ho già detto nella recensione di Stunts (sempre degli amici dei DSI) che "Countach" è un'esclamazione in piemontese stretto, ma l'amico Paolo detto IlTimido, che è più torinese di tutti i Savoia messi assieme, è perplesso dal fatto che "Countach" non l'ha mai sentito dire. Purtroppo la Lamborghini Boia Faust non esiste. (244.000€)


Lotus Turbo Esprit. Disegnata da Giugiaro, come tutta la roba anni 80 disegnata da Giugiaro è una roba squadratissima che pare un videogioco francese con grafica vettoriale. A me personalmente fa stracagarissimo, ma non posso non amare la colonna sonora del videogioco "Lotus Turbo Challenge" composta dall'eccellente Barry Leitch, che fa più o meno così: "putuputuputuputu CIÀ". Lo so, è solo su Amiga. Ammetto la mia inferiorità, maledetti amighisti fighetti con la puzza sotto il naso. (114.000€)


E infine, la RUF Twin Turbo! La RUF sta alla Porsche 911 come la Abarth sta alla Fiat 500, ovvero quella che al Vecchio Paese chiamano roba da "maragli". Maragli pieni di soldi, però. Un livello di ricchezza, comunque, inferiore a quelli che al giorno d'oggi si fanno regalare da papino la Koenigsegg o la Zonda Pagani. Peraltro il figlio di Horacio Pagani per un po' era nella compagnia frequentata dal mio avvocato (che coincidentalmente è pure mia sorella) e un mio amico con velleità "maraglie" mi disse "Ohi bene, dille che ci si metta insieme così poi ti fa fare un Test Drive e mi inviti".  (298.000€)


Vabbè. Scegliamo di guidare la F40. Il vetro si apre e il pilota ci fa il pollice su. Beh, me la tirerei anch'io con quella macchina lì. Anzi, per dirla come i giovani sfigati al Vecchio Paese, "Meeee che ferro".


Come avversario per il duello scegliamo la Corvette e partiamo con lo scenario originale del gioco (ci torno dopo). Il livello di difficoltà è ovviamente il minimo, perché io sono un totale imbranato.


E via che si parte! Subito la mia Ferrari semina la sfigatissima Corvette e ho già superato del 100% il limite di velocità. Sto facendo lo slalom tra le macchine quando una pubblicità poco occulta che mi invita a giocare Grand Prix Circuit mi distrae, e finisco con il muso nel sedere a un minivan bianco. Mannaggia.


Ah ma sorbole, ci sono anche le vite in questo gioco! Sarà meglio fare attenzione...


E dunque la facciamo. Iniziamo a fare lo slalom tra le varie auto, mentre la strada si allarga e alla fine del livello mancano circa due miglia. In alto a sinistra abbiamo il radar che ci indica quando sta arrivando la polizia, ma ammetto che non ho mai capito come funziona.


Il livello termina con il raggiungimento della stazione di servizio, tra due larghe strisce bianche. Se non ci fermiamo, il gioco ci fa perdere una vita dicendo che abbiamo mancato clamorosamente la pompa di benzina finendo il carburante. Se ci fermiamo dal lato opposto della strada, il gioco ci dice che ci siamo fermati troppo distanti dalla stazione di servizio e moriamo di inedia mentre cerchiamo di attraversare la strada. Ma stavolta non manchiamo la pompa (inserite qui le vostre battutine prepuberali) e dunque "fill 'er up!" "Riempila!" (inserite qui le vostre battutine prepuberali).


Arrivati alla stazione di servizio, facciamo i truzzi con la nostra F40, e fare i truzzi da un benzinaio cinese disperso a inculonia di mezzo è troppo facile. Comunque, abbiamo ancora 5 vite. Premiamo un tasto per continare...


...e a bbiamo le statistiche! Abbiamo vinto questo primo round, comunque il gioco ci invita ad andare più veloci, perché è solo un gioco! Bello questo rendersi conto dell'astrazione dalla realtà e invitarci alla guida responsabile. Casco in testa ben allacciato, luci accese anche di giorno, e prudenza. Sempre!


Secondo round! Strada di montagna. Ricordo che al tempo questa sezione era per me difficilissima. Sarà cambiata la situazione, ora che ho la patente da quasi due decenni? Vediamo.


Dopo aver dribblato varie auto, la strada va in alto e al mio fianco c'è una scarpata senza guard-rail. Pavura! Fortunatamente la strada aggiunge una terza corsia, che detto tra noi è più un'eccezione che la regola nelle strade di montagna che ho percorso. Peraltro , in realtà la corsia è doppia solo dal lato del burrone, ma a me piace pensare che la corsia di mezzo sia come quella che descriveva il buon Sandro della scuola guida Starter del Vecchio Paese: una corsia messa in mezzo alle altre due, nella quale si poteva circolare nei due sensi, ed era adibita al sorpasso. "Lo sapete com'era chiamata?" chiede Sandro. "Corsia di sorpasso?" risponde timidamente qualcuno. "No, CORSIA DELLA MORTE. Infatti non la fanno più". Qualcuno di voi che è più vecchio di me sa dirmi se esisteva davvero?


Oh, una galleria! Che ficata. Adoravo le gallerie da bambino, e mi piace come la galleria sia più credibile del famoso tunnel di Montecarlo com'è reso in Grand Prix Circuit. Incrociamo una macchina della polizia che sembra non notare che stiamo facendo i 280 su una strada di montagna. Oh, ma è a tre corsie, quindi ci sta. No?


Vabbè, anche qui arriviamo alla stazione di servizio di Amblar (TN) e subito i vecchi al bar del paese si commuovono (rigorosamente in ladino) perché è la prima volta che vedono una F40. In realtà è la prima volta che vedono una macchina diversa dalle solite.


Stavolta ho fatto in fretta, e non mi sono schiantato neanche una volta! Il gioco mi applaude perché sono andato rapido, e mi chiede il mio brevetto di pilota. Erano i tempi in cui ancora credevamo che prima o poi avremmo visto le auto volanti.


Si torna in pianura! Una grande, lunga prateria con qualche vaga montagna in sottofondo. Dell'altra macchina che partecipa al cosiddetto "Duello" non v'è traccia, ma ormai stiamo correndo soli contro il tempo e dribblando audacemente le auto che ci intralciano il passaggio. Bello vedere che a questo punto, ai tempi, non ci arrivavo quasi mai e quando ci arrivavo ero estremamente timoroso.



Ops. Qui prendo veramente la curva male, in realtà taglio la strada proprio. Non so cosa mi sia preso, e la stessa cosa si chiedono i due baffoni con il mullet (probabilmente tedeschi) sulla berlina blu che si schianta contro la mia F40. ACH ITALIANEN PIZZA SPAGHETTI MANDOLINEN!


Vabbè, riprendiamo la strada e lungo l'enorme rettilineo prendiamo male le misure e pensiamo di stare superando un furgoncino quando invece la F40 lo sodomizza (metaforicamente parlando) andando in mille pezzi. Uno direbbe che è poco realistico il fatto che si spacchi tutto sul davanti quando lo prendo con l'angolo anteriore. È anche vero che viaggiavo sui 300 km/h.


Altro curvone che noi tagliamo malissimo, ignorando persino il pulotto che ha improvvisato un posto di blocco. Mangiami la polvere caramba! #ACAB e intanto ci avviciniamo sempre di più alla stazione di servizio...


...Stazione di servizio che si chiama "Dawson's" e subito nella mente di chi gioca parte il "ANAUANAUEI" della sigla di quella fumante cacata di "Dawson's Creek" il telefilm in cui dei 25enni interpretavano dei bambini di 14 anni e la gente ci cascava pure.


E niente, il livello sucessivo è di nuovo montano, ma stavolta la parete rocciosa è sulla destra. Ora non saprei dirvi ma ho come l'impressione che i due livelli siano uno lo specchio dell'altro. Mentre ci sto ragionando sopra e mentre sto evitando l'ennesimo tutore della legge, la macchina finisce nel burrone. Ops.


Nessun problema, proseguiamo! Sto per superare una Mercedes-Benz W124, quella che io chiamavo "l'arrabbiata" perché vista da dietro i fanali sembravano tenere il broncio. Il modello precedente, la W123, io la chiamavo "la sporcaccina" perché i fanali "a righe" parevano occhi cisposi. Vabbè, insomma provo a superarla, e un'altra macchina uguale arriva dall'altro lato. Siccome i veri uomini non frenano mai, commetto un seppuku automobilistico tamponando di brutto la Mercedes. Careful, it's your last life!



Ok, tranquilli. Concentrati, superiamo il furgoncino, sono pure disposto a rallentar-ARGH! Niente, il frontale con la macchina blu ci lascia senza vite. Che palle! Che ci resta da vedere?


Uno scenario alternativo uscito da un data disk. Oltre alle macchine aggiuntive, ci sono due scenari: California Challenge e European Challenge. Ovviamente, visto che abbiamo percorso l'Europa della fantasia di un giapponese con Out Run, sarà ora di attraversare la vera Europa secondo dei canadesi. Avanti col data disk!


E via che si comincia con l'Olanda! Welkom, dice un cartello, e quel poco che so di olandese conferma.


Un poliziotto americano con la sua DeSoto sta facendo il posto di blocco in olanda. Credo sia l'equivalente per i pulotti del programma Erasmus. In un momento di autarchico nazionalismo, sentire parlare di Erasmus mi manda in bestia e sperono il poliziotto. Purtroppo il legalismo sfrenato di Test Drive 2 fa sì che indipendentemente dal numero di vite sia game over. Ricominciamo!


E via, in mezzo ai polder, ai tulipani e al piattume! C'è anche un mulino a vento e un maggiolone della vosvaghen (scritto cosí in onore dell'amico Pier) ma niente biciclette. Immersione rovinata.


Comunque ci credo che la gente si fa le canne se l'Olanda è così noiosa. È davvero così noiosa? Boh. Noi seminiamo un altro posto di blocco...


...evitiamo il tamponamento di un maggiolone e superiamo quella che pare essere una Saab 900 turbo. Giustamente, siamo in Europa, solo piccole macchine europee. E una Ferrari F40.

Più tardi.

Dopo una corsa priva di qualsiasi emozione, vediamo il cartello "Holland - Goeden Dag" che ci dà l'arrivederci. Ora, Goeden Dag è "Buongiorno", e non si dice in olandese al momento del commiato. Un "Tot ziens" (a presto) sarebbe più consono.


Livello successivo - Germania! Willkommen  è corretto, e mi ricorda molto gli stabilimenti balneari di Gabicce Mare (PU, al tempo PS) in cui tutti i cartelli erano bilingue, italo-tedeschi. Con la mucillaggine degli anni 90 e col ritiro dalle scene del Zanza i tedeschi non sono più venuti. Ora mi si dice che in Riviera Romagnola i soldi dall'esterno li portino i russi.

Poco dopo.


Le corsie raddoppiano, e un cartello ci dice "Autobahn begins". Che detto così sembra il capitolo iniziale di una saga avente per protagonista un noto gruppo techno-pop costituito da nichilisti.

Dev'essere faticoso da morire.
La traduzione giusta credo sia "Autobahn anfang", comunque.


Sembra che le automobili europee siano tutte solo maggioloni o Saab 900. Mah. Nessuna Fiat? Vabbè, l'autobahn è finita...


...e pure la Germania. "Lebewohl" ci dice il cartello, che vuol dire il fastidiosissimo "buona vita!" Un po' tipo l'inglese "Farewell" a un confine non ci sta a dire una fava. Sarebbe meglio il più classico degli Auf Wiedersehen.


Le statistiche a questo punto ci insultano perché siamo andati troppo forte. Oh ragazzi, questo è solo un gioco, lo avete detto voi no?


Prossimo livello: Svizzera! Riceviamo i saluti in Francese, Tedesco e pseudo-Italiano ("Grato" per dire "Welcome"?), un po' come nella più classica delle barzellette. Il costone è sulla sinistra e improvvisamente ce lo troviamo anche sulla destra.


Questo però non ci impedisce di fare i 240 mentre passiamo di fianco a uno chalet. Dalla sua auto della polizia, la guardia cantonale Uber non ci dice nulla.


A un certo punto, lo spirito di Marco Cappato possiede la mia Ferrari, la quale improvvisamente decide di provocarmi un suicidio assistito. Subito, in Italia, gruppi di sedicenti cattolici condannano il gesto, auspicando la pena di morte via Facebook a chiunque sia solidale con la mia F40.

Dopodiché ci infiliamo in un tunnel. È tutto molto noioso, d'altra parte siamo in Isvizzera, e quindi decidiamo di spetasciarci contro un maggiolone pieno di italiani che sono appena stati a Lugano al bar Oceano.

Più tardi.


Siamo in italia! Ebbene sì, nascosto da una rovina romana, il cartello ci dice "Grato". Quindi per i canadesi della DSI "Grato" è italiano corretto per dire "Benvenuti" o "Salve" o "Buongiornissimo!! Caffè?" Evidentemente Don Mattrick aveva il tavò di comprarsi un dizionario (Internet al tempo era riservata allo scambio di porno in bassa risoluzione tra esercito e università, amici!)


Più che l'italia qui mi pare di essere a quella pacchianata inguardabile de "L'Italia in Miniatura", vista la vicinanza tra il Duomo di Milano e il Colosseo di Roma. Quell'attrazione ce l'ho sempre avuta vicina, quando andavo al mare alla sovramenzionata Gabicce, ma mi rifiutavo sempre di andarla a vedere. È una delle tante cose di cui non ho alcun rimpianto. 

Notare anche che ai maggioloni e alle Saab si è aggiunto il camion carico di cavalli. Perché in fondo l'Italia del 1989, vista dal Canada, è ancora tanto rurale.


E qui scendiamo nella fantascienza. Un'auto della polizia ci si mette davanti, noi rallentiamo per non cozzare col maggiolone e ci becchiamo una multa per eccesso di velocità! In Italia! In un'italia da cartolina in cui tutti parlano con A.C.M.U. (Accento Capitolino-Meridionale Unificato, ovvero la parlata fintoterrona con cui gli italiani del nord parlano quando vogliono fare i simpatici o dire che si stanno aggirando le regole). No, vabbè. Sono basito. Sospensione dell'incredulità distrutta, vediamo il prossimo livello...


...la Francia. In versione Saint Tropez misto Biarritz e senza manco una torre Eiffel sullo sfondo. Capito? Lo stereotipo vale per l'Italia e per l'Olanda, ma per la Francia no! Mi sono rotto le palle. Prossimo gioco!

È merda? Nonostante la pacchianata dello scenario europeo, non è merda. È un buon predecessore di Stunts, senza la parte figa di Stunts (l'editor dei tracciati) ma gradevole. Non gradevole ai livelli di Stunts, ma insomma, già lo dissi altrove: i voti per me sono una stronzata: un gioco o è merda o non lo è. Il livello dei vaffanculi si è tenuto sotto la soglia di guardia quindi posso dire che questo gioco non è merda.
Ci rigiocheresti? Onestamente, tavò.

7 commenti:

  1. Ho giocato anche io a Test Drive II e ho ricordi abbastanza frammentati. Ti rassicuro però sul fatto che lo scenaro di montagna fosse molto più difficile di quello di pianura. L'idea della stazione di benzina e del rifornimento era carina, peccato che io fossi uno di quei videogiocatori tonti che talvolta si fermava dall'altra parte della strada o che riusciva a mancare la fermata. Non ricordo però quale automobile usassi, non la Ferrari, probabilmente la Porsche.

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    1. Ah, ma non è questione di essere tonti, temo, è proprio questione di mancanza di manualità che se non hai mai guidato è difficile che ti venga. Poi le strisce che delimitano l'area di parcheggio non sempre si vedono bene.

      (Ma giusto per informazione, la storia della "corsia della morte" tu la sapevi?)

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    2. No assolutamente, la storia della corsia della morte la leggo per la prima volta qui da te. Che poi non vorrei aprire un dibattito automobilistico, ma personalmente una strada a tre corsie, con quella centrale adibita ai sorpassi in entrambi i sensi, sarebbe fantastica, MA se utilizzata dagli automobilisti con il senno, cosa che in Italia rischia di essere impossibile. Penso ad esempio a quando becco la marea di ciclisti, avere più spazio per sorpassarli sarebbe necessario (poi va beh, la viabilità dalle mie parti non è da paragonare al caos delle grandi città, però non è esente da criticità).

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    3. Ma in linea teorica è una buona idea, in pratica sarebbe sempre usata come corsia di sorpasso in autostrada collezionando frontali su frontali. Io comunque non è che sia poi così sicuro che sia stata provata a fare in Italia. Fermo restando che tanti, troppi ciclisti sono davvero pericolosissimi: ciclisti e automobilisti, ma anche ciclisti e pedoni, dovrebbero stare in strade completamente separate. Fortunatamente in questo gioco i ciclisti non ci sono.

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  2. vogliamo test drive III "the passion" con Martin Kove del Cobra Kai in copertina, con l'allegro andar per fattorie con macchine extralusso

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    1. Arriverà, prima o poi, forse, assieme a The Cycles, che sto promettendo dai tempi di Grand Prix Circuit e che ancora non ho riprovato.

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  3. da piemontese, posso confermare che nessuno dice countach. msi sentita in 42 anni di vita.
    Su "supercar", ai tempi lo adoravo, visto con gli occhi di oggi, è davvero mediocre, trama sempre uguale per decine di episodi.

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