giovedì 7 dicembre 2017

Conàto conàto conàto (così carino così educato) - Blake Stone: Aliens of Gold

Avrete letto in diversi miei articoli che io sono un uomo molto duro con me stesso. Il che significa che per errori anche della minima entità ho una forte tendenza ad autocolpevolizzarmi e ad autopunirmi. Non so dirvi la causa iniziale di tutto ciò, non penso neanche ci sia una causa iniziale ma una serie di concause. Di fatto, a fronte di un errore tendo a dare a me stesso una serie di punizioni che, oggettivamente, sono fuori luogo.



Nelle teorie di analisi transazionale di Berne, suppongo che questo possa tradursi come posizione esistenziale " - + , ma onestamente trovo che l'analisi transazionale possa avere senso solo per uno studio molto spiccio della psiche di una persona, infatti viene usata soprattutto nei corsi di leadership e comunicazione in ufficio, in modo da avere una buona approssimazione sulla tipologia di collega con cui si ha a che fare e come modulare al meglio la comunicazione. Per questo può avere senso, per il resto no. Anzi, è uno strumento che viene spesso usato nell'ambito di culti e di sette. Quindi non parliamone più.

Questo grafico non è Ok per niente.
Ma insomma, perché parlo di questo? È semplice, perché questo è un nuovo post con etichetta "conàto", in cui provo a giocare a uno sparatutto 3D in prima persona fino a quando non mi sento male. Perché lo faccio? Boh! Aiutatemi voi a trovare una ragione per cui autopunirmi così, perché proprio non lo so. Sta di fatto che oggi gioco a un gioco costruito con lo stesso motore di Wolfenstein 3D, ma lievemente modificato e con una trama cento volte più trascurabile. Parlo di "Blake Stone - Aliens of Gold!"

Blazkowicz, mi manchi
La storia di questo gioco è triste. Visto il successo di Wolfenstein 3D, i suoi publisher, la Apogee Software, decide di appaltare un nuovo gioco con lo stesso motore a qualche software house appena creata in modo che si ripetessero rapidamente i profitti del primo gioco. La software house appena formata era la sconosciuta Jam software, fondata da due ragazzi amici di quelli della id, e il gioco era uno sparatutto 3D con ambientazione fantascientifica e una trama complessa (come quelle che piacciono a Tom Hall).
Ora, siamo negli anni 90, gli sparatutto 3D stanno prendendo piede, e il fattore novità di qualcosa che viene definito "come la realtà virtuale ma senza occhiali" non richiede troppe pippe mentali. Un culturista con la mascella quadrata che ammazza i nazisti? Perfetto! Un ex ufficiale dell'aeronautica britannica diventato spia super tecnologica (con strizzatona d'occhio a James Bond) che cerca di sventare un non ben definito piano di dominazione interplanetaria di uno scienziato pazzo / signore del crimine che sembra avere dei trascorsi con il suddetto ex ufficiale diventato spia? Scusate ragazzi, ma mi sono perso a "ufficiale". Sigla!


Apogee! Questa è l'ultimo logo della casa texana prima che cambiassero nome in 3D Realms e facessero Duke Nukem 3D, Max Payne, per poi infognarsi per tre lustri in Duke Nukem Forever. Storia che ha del tragico, un giorno ve ne parlerò. Ma qui siamo nel 1993, la Apogee sforna giochini fighissimi e gargantuesche cazzate che comunque hanno tutti in comune l'idea di essere incredibilmente divertenti e mai troppo noiosi. Quasi mai, dai.


Come vi dicevo, lo sviluppo di 'sto gioco è subappaltato a questa "Jam Productions", fondata da due ragazzi chiamati Jim Row e Mike Maynard (Jam sta per Jim and Mike). Come vi ho detto, Jim e Mike sono amici di Romero e Carmack della id Software, e sanno che mentre loro due stanno producendo Blake Stone, quelli della id stanno creando un altro giochino sempre dello stesso genere. 

Magari ne avete sentito parlare
È quella che io chiamo la sindrome di Gigi Sabani. Dopo una sfolgorante carriera la tua vita viene distrutta da accuse infondate di favoreggiamento alla prostituzione. Poi vieni scagionato e risarcito per i 13 giorni di arresti domiciliari che hai scontato ingiustamente. Ma intanto la tua carriera è distrutta e non hai mai avuto una vera riabilitazione dal mondo di cui facevi parte. Poi muori all'improvviso per via di un dottore incompetente e arrogante, e speri che almeno nella morte arrivi la grande riabilitazione che ti spetta. Ma il giorno dopo muore Pavarotti e non ti si caga più nessuno. È una cosa incredibilmente triste. Ma sto divagando.


PC-13! Esattamente come in Wolfenstein 3D, dove PC sta per "Profound Carnage" Ma qui ci si vuole dare un'aria di serietà e quindi non lo diciamo. NO-IO-SO, ragazzi.


Ed ecco la presentazione, con la stessa figura della copertina, più o meno. Aliens of Gold? Non ho idea di cosa significhi e quale sia il significato di questi alieni che d'oro non sembrano avere niente (l'alieno morto ai piedi di Blake è verde, per chi non lo avesse notato). Boh! Magari è un scimmiottamento di "Goldfinger", uno degli episodi di 007? Chi lo sa!


I Crediti! Come musicista riconosciamo Bobby Prince, autore delle musiche di Doom e di più o meno tutti i giochi Apogee/id Software, più curatore degli effetti sonori di Hexxagon. In comune con Commander Keen 4, il menu sembra essere situato sullo smartwatch di Blake, che è marchiato LINC. C'è un altro videogioco piuttosto famoso, di quegli anni, in cui c'è un supercomputer marchiato LINC. Prima o poi ve lo recensirò, promesso.


Ah! C'è anche una storia. Saltiamo a piè pari le istruzioni (orrore!) e andiamo subito a leggerla. Nel frattempo vado a prepararmi una salutare quanto inutile tisana allo zenzero e provo a indossare i braccialetti della marina che facendo pressione sul polso dovrebbero eliminare il senso di malessere. Mia moglie mi guarda con un misto di perplessità e compatimento e onestamente non la biasimo.


E via che si comincia! OH MA SIAMO PAZZI, COS'È QUESTO MURO DI TESTO? No no no non ci siamo. Gli sparatutto 3D sono i giochi con la soglia d'attenzione bassa par excellence, non mi si può rifilare un romanzo così. Vabbè. Nelle prime due pagine viene introdotto il personaggio di Blake Stone, al secolo Robert Willis Stone III, nato nella vecchia Londra nel 2114. Il padre, Robert Willis Stone II, è morto, ma oramai per evitare confusione il nostro protagonista era già stato soprannominato Blake. Ha una sorella gemella, chiamata Sara.


A 18 anni, una bomba uccide il padre di Blake nella loro casa vacanze in Australia. La madre rimane invalida e Sara si vede costretta a farle da badante. Nel tempo libero, Sara studia ciò che secondo lei è la radice di ogni comportamento umano votato al male. Psicologia? No, genetica. Oh beh, ognuno crede a quello che vuole, dai, almeno non si è data all'omeopatia. Ma il gioco si rende conto di stare divagando e dice che Blake commenterebbe questa divagazione con "Bloody chatter!", pronunciato "CIATTAH" con l'altezzoso birignao tipico degli inglesi e la loro perenne ricerca di una parola in inglese arcaico che l'interlocutore non sia in grado di comprendere, di modo che loro possano sentirsi intellettualmente superiori. Un mio dirigente, originario di York, e dal punto di vista dei contenuti piuttosto un peso piuma, un tempo ebbe a commentare su una cosa "Codswallop!". Tutti fecero sì con la testa facendo finta di capire, ma erano confusi e nessuno aveva il coraggio di dirgli "Ah stronzo, but speak the way you eat"


Vabbè. Sara Stone (stavo scrivendo "sembra un nome da pornostar" poi cerco il nome su google ed effettivamente esiste una pornostar con questo nome, dimostrando che la nomenclatura nella pornografia è quasi più prevedibile che nell'informatica) studia biologia e genetica, Robert detto Blake (che non è Robert Blake, l'ex Tenente Baretta televisivo accusato di uxoricidio)  si butta più sul pratico e si arruola nella Royal Navy conducendo missioni di grande successo, ricevendo medaglie, e diventando un eroe del governo di sua maestà. Nonostante l'apparente prepensionamento a 26 anni, Blake in realtà si mette a lavorare per l'intelligence britannica col nome in codice di Agente Blake Stone. La nomenclatura dello spionaggio del ventiduesimo secolo è ancora più prevedibile che quella della pornografia del ventunesimo.


La missione attuale di Blake è relativa all'istituto STAR che si trova sul pianeta Selon (dove peraltro Sara e la mamma di Blake abitano, se ho capito bene). Il direttore dell'istituto STAR è un certo Pyrus W. Goldfire (il nome originale previsto nel "design doc" per il cattivo era Dottor Goldstern, che però era soltanto lievemente meno stereotipato di "Schlomo Jewstein", quindi si è deciso di lasciar perdere la facile caratterizzazione per evitare controversie). Goldfire, che con questo suo nuovo nome è un perfetto "Bond villain" non sembra essere sui registri dell'intelligence. Il suo contratto con lo Star Institute è stato terminato perché sembra aver fregato dei brevetti o qualcosa del genere. Comunque Goldfire è un ricercatoree nel campo della ...genetica! Proprio come Sara! Ma che combinazione, come direbbero due cassaforti che si incontrano per caso.


Il discorso minaccioso di Goldfire viene riportato dal briefing dell'intelligence.  Sembra che Goldfire conosca bene Blake, tant'è che lo chiama con il soprannome...


...e l'intelligence ammette candidamente che non sa un cazzo. Che presentazione inutile e insipida, ragazzi. A questo punto, davvero, meglio non sbattersi neanche, perché onestamente, chi se la ricorda la trama? Io ora mi ricordo solo che la sorella di Blake fa l'attrice porno. 


Scegliamo la missione l'episodio, e siccome col cavolo che il gioco me lo sarei acquistato (mi aveva passato lo shareware un mio amico dicendomi quanto facesse cagare, ma io che in quel periodo volevo giocare a tutti i giochi della Apogee me lo feci passare comunque), scegliamo il primo episodio, quello dello shareware.


Livello di difficoltà. Purtroppo per il livello più facile non c'è l'immagine di Blake con la cuffietta e il ciuccio come accadeva in Wolfenstein 3D, ma siccome sono un totale imbranato, scegliamo lo stesso il livello novizio, e pazienza se Blake suda, tanto ci gioco io, non ci gioca mia mamma.


Ah che palle! Un'altra sbrodolata di testo. Praticamente dobbiamo andare a prendere Goldfire allo S.T.A.R. Institute ma lui vuole scappare. Dobbiamo prenderlo? Non ho capito...


...Ah, dobbiamo procedere al nono piano, ammazzare il ragno robot  e seguire Goldfire alla Fortezza Fluttuante dove dovrebbe essere scappato, e lì ci arriveranno nuovi ordini. Attenzione anche al fatto che nell'istituto S.T.A.R è pieno di informatori che ci passeranno munizioni e "gettoni" (tokens) non chiedetemi a cosa servano.


Get Ready, Blake! Che sta al "Get Psyched!" di Wolfenstein 3D come il gelato Valsoia alla vaniglia senza cioccolato sta alla Viennetta. In realtà non mi fa manco impazzire la Viennetta.


Uno dei claim del gioco è quello di essere "Lo sparatutto 3D dell'uomo che pensa", e subito ci viene proposta una sfida al nostro intelletto dicendoci che dobbiamo trovare la carta di accesso rossa per poter andare al piano successivo. 


E via che si parte! Il motore è lo stesso di Wolfenstein, con più texture sul soffitto e sul pavimento, che danno l'impressione di un soffitto ancora più basso. Il nostro pistolino di default non ha munizioni ma si ricarica in qualche secondo. Spariamo con un suono vagamente simile a un peto, e come per magia (in realtà per un'enorme botta di culo) facciamo fuori una guardia dalla lunga distanza. "EDEGH!" urla quest'ultima mentre rende l'anima al Creatore, poi ora che ho 35 anni capisco che quello che ha urlato è "Medic!"


Dal cadavere rIcuperiamo la seconda pistola, lo slow fire protector, che è più potente e fa un suono altrettanto ridicolo, ma necessita di munizioni.


Girovagando per lo STAR Institute troviamo uno dei ricercatori. Con la barra spaziatrice possiamo interrogarlo sperando che sia un informatore, ma non lo è, e mi chiede il mio badge. Certo che l'intelligence britannica poteva fornirmene uno falso, eh. E niente, il camice bianco estra una pistola e mi spara, ma io ho la meglio.


Poco dopo sentiamo in lontananza una voce che con un'impostazione un po' "over the top" urla "Intruder!" con un'accento piuttosto impostato e masticato che sembra dire "INCIULER!" che mi fa molto ridere. Sono anche contento che non abbiano usato troppi accenti "british". Bello comunque come sparandogli gli facciamo un foro enorme nel petto. Io nel frattempo però mi sono perso...


...oh, ma che figata, c'è la mappa! Bellissimo. Forse riesco pure a trovare l'uscita dal livello prima di correre ad abbracciare il gabinetto. Fate il tifo per me amici!


Andiamo alla caffetteria del centro di ricerca. È veramente deprimente lo spettacolo, e il cibo e le bevande sono servite da un semplice distributore. Ecco a cosa servono i gettoni! Peccato che sia "out of order", e vabbè, tanto abbiamo un buon 72% di energia. 'Sta roba del distributore mi ricorda quello che disse a me e a mia moglie una nostra amica, che ci raccontava del "favoloso mondo dei distributori automatici" davanti a cui aveva passato le ore libere in università. Non so perché ma questo a me ha messo addosso una malinconia incredibile, forse perché ripensavo a quelli che a Ingegneria occupavano "il favoloso mondo dei distributori automatici", che erano quelli che io chiamavo "gli spettri", ovvero entità eternamente fuori corso che sembravano popolare i corridoi della facoltà da tempo immemore e che non si laureavano mai. Il mio terrore era di diventare come loro. Non lo sono diventato, ma i distributori automatici continuano a mettermi malinconia.


Ah, una gabbia! Cond entro un alieno! Non sembra essere fatto d'oro, come suggerirebbe il titolo, ma pare essere un golem di merda. Spariamo attraverso le sbarre e lo facciamo fuori, mentre sorseggio (inutilmente) un po' di tisana allo zenzero e mi accorgo che cominciano a farmi male le palle degli occhi.


A un certo punto Blake apre la porta e uno scienziato immediatamente offende la moralità della sua sorella Gemella. "SI DICE ADULT ENTERTAINER, PEZZI DEMMERDA" *pìu pìu*.


Un altro scienziato, che in realtà è un informatore. Interrogandolo ci dice cose banali, tipo che le porte con la luce rossa sono chiuse a chiave. A volte ci passano cibo, gettoni e munizioni. A volta ci dicono "bella vez sei tonico? sei carico? sei operativo?" con una voce nasale degna del peggior stefano accorsi. Sto divagando, scusate.


"INCIUCCIER!"  Mi piace molto come le guardie  di base abbiano i riccioli unti in testa e i baffi tipo pornostar degli anni 70/80, e mi viene da chiedere se non siano tutti reduci da una maratona con la sorella di Blake. Questo spiegherebbe l'acrimonia del nostro 007 futuristico nei loro confronti.


Le texture nel livello variano molto, ma sono tutte molto banali e irrilevanti. Ecco un nuovo nemico, la "High-Security Genetic Guard, grande, grosso, pistolone e ci spara da dietro una gabbia impenetrabile.


Vabbè, sticazzi. Lo facciamo rapidamente fuori e subito dopo sentiamo il solito urlo "INCIUCIER!" ed ecco l'ennesimo Ron Jeremy in doppiopetto. Il giramento di palle è sovrastato esclusivamente dal giramento di testa.

Più tardi.


Un anfratto del livello è in mattoni non intonacati e schizzati di sangue. Ricordo che questo è un laboratorio di ricerca. Niente regolamentazioni sulla sicurezza e sull'igiene sul posto di lavoro? E sì che i ricercatori non indossano manco più la cravatta sotto il camice perché potrebbe essere un ricettacolo di batteri. Eppure abbiamo le sgommate di sangue sul muro. Mi sembra che ci sia una forma di repulsione nei confronti della cravatta, come a volersi sentire per forza informali, come se vestendosi in stile Steve Jobs o Mark Zuckerberg allora si fanno i miliardi che hanno fatto i suddetti santoni della Silicon Valley. Un classico caso di inversione causa-effetto. Ho perso il filo del discorso per via della nausea.


In questo anfratto sporco e spoglio c'è un bell'assembramento di nemici, comprese delle strane bolle di plasma che immediatamente abbattiamo, quando una voce metallica urla "DIE HUMAN!" Oddìo, sarà mica...


...ebbene sì, un robot! Non solo ci rubano il lavoro, ma cercano persino di ucciderci. Tassiamoli tutti!


In mezzo al casino troviamo pure la "red access card". Vi ricordate l'inizio del livello? Ecco, per passare al secondo piano dello STAR Institute avevamo bisogno di quella. Lo sparatutto dell'uomo pensante, signore e signori. Io penso che mi farò una limonata calda.


In giro per il dungeon sadomaso del dottor Goldfire ci sono anche dei lingotti d'oro, che subito facciamo nostri. Servono a qualcosa? No, solo a fare punti. Dei punti non ce ne frega un marone. Abbiamo la keycard rossa, andiamo a cercare l'ascensore prima che vomiti anche l'anima.


Ecco l'ascensore! Mi sono perso una dozzina di volte e ho dovuto aprire la finestra per respirare l'aria pulita di campagna (mentre scrivo sono al Vecchio Paese in visita) in modo da riprendermi un secondo. Prossimo livello?


Non proprio! Il livello successivo è a scelta, possiamo andare dove vogliamo, ma le keycard in nostro possesso possono portarci solo al secondo livello. Ciò non ci impedisce di tornare a un livello precedente in futuro, se vogliamo. Bello. Insolito. Inusitato. Inutile.


Via, secondo livel-ARGH! Ma che è quel robo bavoso col gozzo à la George Lucas? Un alieno! Verde! E manco quello è fatto d'oro: Titolo negato, immersione rovinata. Comunque basta un colpo e l'alienone è sforacchiato come groviera. Tutto fumo e niente arrosto amici. La nausea intanto mi è passata ma ho gli occhi rossi come se mi fossi fumato con un solo tiro la canna che non ho mai fumato in vita mia ( sono un uomo noioso, io) e ho un mal di testa bestiale.


Uh, nuovo nemico! Star Sentinel, che è allitterativo e ha una tutina acetata rosa fluo che vedresti bene in una puntata di Friends in cui il pubblico ride in faccia a quello che la indossa. Friends, per inciso, mi ha sempre lasciato abbastanza indifferente. La tizia bionda era insopportabile, i due tizi che non erano quello con la faccia lunga invece erano abbastanza divertenti. Sto divagando? Sì. Però guardate che roba viulenta, mentre il tizio muore il braccio gli si stacca con abbondanza di sangue. Qui siamo più grafici di Wolfenstein 3D e Doom, ma nessuno se lo è mai cacato questo gioco. Peccato. Però nuova arma! Fucile mitragliatore! Bellissimo.


Lo proviamo subito su qualche ricercatore incazzoso che ha visto un post su facebook di Burioni (che stimo) e prova a imitarlo vantandosi poi di come "BLASTA LA GENTE", solo che l'arguzia di Burioni evidentemente gli manca e tutto quello che riesce a dirci è "Ah sì? E allora tua sorella succhia cazzi su internet!" che, scusatemi, è qualcosa che manca di classe completamente. E quindi li falciamo col nostro nuovo mitragliatore. 


Oramai sono così confuso che non riesco a fare fuori manco 'sti marcantonj verdi enormi che occupano quasi metà dello schermo. Ho quello che in termine tecnico si chiama lo "schifetto" e mi chiedo perché perdere tutto 'sto tempo con questo gioco.


E infatti approfitto della precisione nello sparo di una torretta che mi uccide per chiuderla qui. La schermata vira sul rosso con quello che in Turbo Pascal verrebbe fatto con un Putpixel(Random(320),Random(200), 4); e nonostante mi restino ancora due vite direi che è ora di chiudere con questo speciale infrasettimanale concludendo la storia triste delle vendite di Blake Stone, che nella prima settimana vendette 100.000 copie, e nelle settimane successive, quando uscí Doom, ne fece solo diecimila. Un ordine di grandezza in meno. Terribile. Oh beh, prossimo gioco!

Quali sono i sintomi? Giramento di testa molto lieve, senso di nausea abbastanza marcato, un mezzo istinto di vomitare senza sentire troppo l'acidità. Il senso di disorientamento è molto forte (fortunatamente abbiamo la mappa) e più di tutto ho notato che durante il gioco avevo una grandissima difficoltà a deglutire.
Quanto sei durato prima di rinunciare? Il tempo totale misurato è di circa 15 minuti, ma se togliamo il tempo passato a guardare la mappa e a farmi un giro per casa respirando a fondo in modo da ridurre i sintomi di motion sickness, direi a spanne un cinque minuti abbondanti.
Ma anche se non ti facesse star male, sarebbe merda? Penso proprio di sì. A dispetto del tentativo di vendersi come uno sparatutto più ragionato, resta Wolfenstein 3D nel futuro con una trama risibile e un protagonista con la sorella pornostar, dunque fate i vostri calcoli.

9 commenti:

  1. Grazie per la recensione di uno dei miei giochi preferiti (benché gioco trash). Peraltro anche io ho giocato solo alla prima avventura, grazie alla versione shareware.

    Oggettivamente è un gioco migliore di Wolf3d, tranne che per gli effetti sonori (In Wolf 3d più beeep ma almeno i soldati parlano una lingua comprensibile). Ma entriamo nel dettaglio.

    La pistolina n.1, quella senza munizioni. Vedo che anche tu hai notato la cosa: spari a 10 km e uccidi senza problemi, mentre nel corpo a corpo hai più difficoltà (e devi aspettare l'autocharge). Ovviamente i soldati nel corpo a corpo si muovono come le trottole, grosso difetto che è presente anche in un gioco molto più recente e blasonato, Shadow Warrior del 1997, quello che doveva essere il cugino figo di Duke Nukem ed invece è una brutta evoluzione.

    "Medic!". Che rivelazione. Io dicevo "Bereeeec". "Intruder si capisce" ma io dicevo "HITCIULER" (che non è lontano dal tuo "Inciuler"). Comunque vero, spari con la pistolina o con il cannone, gli fai comunque il buco nel petto.

    L'idea degli scienziati buoni e cattivi secondo me è uno delle innovazioni degne di nota del gioco (anche se i cattivi, prima di spararti, si mettono a girare come le trottole). Ed è carina anche l'idea dei distributori a gettone (con i gettoni che ti danno gli scienziati buoni).

    Il golem di merda ha lo stesso effetto sonoro di Motaro in Mortal Kombat 3 (che è un centauro!), effetto che si trovano in altri film, giochi ecc.

    "A un certo punto Blake apre la porta e uno scienziato immediatamente offende la moralità della sua sorella Gemella. "SI DICE ADULT ENTERTAINER, PEZZI DEMMERDA" *pìu pìu*": in realtà cosa dice lo scienziato?

    Veniamo all'idolo del gioco: la High Security sti cazzi. Mostro gigantesco che ovviamente ti spara con un pistolino. Ma anche lui, nella sua lingua, dice "Intruder?". Io ho sempre sentito "GIU-GIUGGER".

    E' dunque merda? Purtroppo sì. Però tutto sommato delle cose buone ci sono. Il panorama dei cattivi non è così malvagio.

    Comunque il confronto con Doom è impari, ma Doom è già la generazione 2.0 di First Person Shooter.

    E ad ogni modo Duke Nukem calcia i culi di tutti.

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    1. Ma sai che Shadow warrior me lo ricordavo più divertente di come lo descrivi tu? Prima o poi lo riprovo, sempre per la rubrica "conàto", ma non trattenere il fiato nell' attesa.

      Ottimo orecchio per il suono "stock" usato da Motaro. Io ho presente il suono della porta che cigola di Daggerfall usato anche in "Robin Hood un uomo in calzamaglia".

      Di Duke3d ricordo quanto era rivoluzionaria la possibilità di mingere e di farsi mostrare le tette prima, e poi effettivamente era molto bello. Ma anche lì al terzo livello, bleurk.

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    2. Sto preparando una retrospettiva su Duke Nukem :D.

      Oddio un retrospettiva monca visto che ho Duke Nukem Forever (Mi è stato regalato), ma non mi piace proprio..

      Forse era preferibile lasciare il 'duca' dove era...lasciando il mito del sequel mai fatto.

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    3. Shadow Warrior è un gioco terribilmente pieno di difetti, secondo me...potevano fare molto meglio.

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  2. Apogee Software ha una storia bizzarra. Ha il merito di avere contribuito significativamente a diffondere lo shareware come modalità distributiva, una digital delivery ante-litteram. Inoltre da qui sono iniziati progetti di team giovani che porteranno a Doom, Descent e Max Payne. Eppure Apogee Software/3D Realms a parte il primo monumentalmente dissacrante Duke Nukem non è riuscita a emergere, anzi si è infilata nel vaporware più famoso di tutta la storia dei videogiochi.
    Concordo con Riccardo che il confronto con Doom sia impari. E' vero, entrambi i giochi furono pubblicati nel dicembre del 1993, ma BlackStone era una rifinitura del motore di Wolfenstein3D mentre in ID Software c'era un coder come Carmack e un level designer come Romero (all'epoca ci prendeva).
    Sembra quasi che Apogee pubblicò questo titolo per "dare fastidio" a Doom. ID Software si staccò da Apogee Software per il timore che non riuscissero a gestire le vendite che si attendevano e non avevano tutti i torti, dopotutto.
    Concordo con te che giocare oggi a Blake Stone è emulazione di Tafazzi menandosi tastiera sugli zebedei e fustigandosi con il filo del mouse (rigorosamente PS/2). Se si vuole sperimentare le origini del genere FPS non dico di risalire all'archeologia di Maze War, ma è sufficiente Wolfenstein3D. Di fatto, dopo Doom e, ancora di più, dopo Quake l'FPS non è stato più lo stesso.

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    1. Scherzi, io appena (ri)finito Duke Nukem, mi fiondo su Blake Stone :D. Ho voglia di sparare ai 'giugger'. Poi in teoria ho ben cinque avventure su sei da fare per la prima volta!

      Comunque la 3d Realms ha cannato a non fare subito il seguito di Duke Nukem. Bastava fare Duke Nukem 3d n.2 al posto di Shadow Warriors. Senza i difetti di Shadow Warriors, possibilmente :D

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    2. Ahahahah fa tu. E sia Blake Stone. Io sto rimenttendo le mani sul joypad della PlayStation con uno dei miei primi giochi comprati insieme alla console: Alien Trilogy. Praticamente il mio primo FPS decente visto che all'epoca non avevo un PC decente. Doom lo giocai sulla PlayStation nell'edizione Final Doom. Il mio primo Doom-like su PC fu il mitico Star Wars Dark Forces. Duke Nukem 3D lo acquistai a Parigi durante un viaggio estivo...mi sta venendo su il magone.

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    3. Invidio molto il vostro stomaco, perché a me basta un livello di sti giochi e sto male.

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    4. Per quanto riguarda la Apogee: verissimo, in-house hanno fatto veramente poca roba, le grosse hit sono sempre venute da fuori. George Broussard avrebbe dovuto riscattare a casa con Duke Nukem Forever, ma è letteralmente impazzito. Se vedete quello che postava sul forum del vecchio sito 3d realms, capirete che era veramente borderline se non proprio psicotico.

      Comunque Blake Stone non uscì per infastidire doom, sapeva di non avere speranza: semplicemente cercarono di farlo uscire prima per vendere più copie possibili prima che doom sbancasse.

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Sicuro di aver letto bene il post? Prima di postare, rileggi.

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