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mercoledì 30 dicembre 2020

Reggerete, finché non vi sostituiranno (o finché non arriva il tavò)

E così oggi sono 4 anni che ogni lunedì, senza mancare un appuntamento, vi trito i coglioni con le mie articolesse estremeamente prolisse e autocompiaciute. Bel risultato, almeno dal punto di vista della costanza.

Bella vez, buon Festivus

E insomma, cerchiamo di trovare il bello delle piccole cose pure nel periodo difficile in cui tutti ci troviamo, quindi alcune cose:

1) Prima di tutto ringrazio tutti quelli tra voi che hanno avuto la costanza nel leggermi che io ho avuto nello scrivere. Non mi aspettavo un gran pubblico, visto che l'idea qui era quella di scrivere per me, ma se qualcuno trova interessanti le mie divagazioni mi fa ovviamente molto piacere. 

2) Questo non è veramente un blog di retrogaming (so che c'è scritto nel riassunto quando incollate un url al blog su whatsapp, ma subito dopo c'è scritto "e altre cazzate). Stiamo cercando di rivisitare la nostra sfiga e di decostruirla. Questo ricordatevelo sempre quando mi leggete.

3) Già l'ho scritto, ma vorrei mettere in chiaro che non ho intenzione di andare avanti in eterno con questo blog. Forse nel 2021, forse dopo, potrebbe sopraggiungere il tavò. Un po' perché prima o poi finirò i giochi che avevo e che avrei voluto avere, un po' perché non ho interesse nei giochi usciti dopo una certa data, per il semplice fatto che non ho ricordi associati. Ma soprattutto, voglio evitare di diventare formulaico e basato su tormentoni, che ci vuole un glossario per capire quello che scrivo. Già il fatto che usi costrutti linguistici del Vecchio Paese e dintorni mi fa sentire un po' in colpa, ma d'altra parte scrivendo così tanto è inevitabile che un certo stile emerga, e qui non posso farci nulla.

Detto questo, grazie ancora, proseguiamo pure. 

lunedì 28 dicembre 2020

Sacro Romano Impero (Prima Parte)

A me Ivan Venturi sta simpatico. Lo ammiro. Lui è una persona che una cosa voleva fare da sempre: i videogiochi. Beh, è riuscito a fare della sua grande passione e secondo me a una persona che riesce in questo obiettivo non gli si può dire nulla di male. Detto questo, a volte lo prenderei a testate. 

"una testata a me vez? Con questa cartola?"

In realtà so che fa un sacco di cose bellissime nel suo tentativo di emancipare la scena italiana da un certo provincialismo da cui non è mai uscita, e lo so che organizza un sacco di eventi in cui giovani programmatori vengono invitati a mettere in scena il loro talento creativo. È bravo perché cerca comunque di insegnare alle persone qualcosa, e ha una passione per i videogiochi che è meravigliosamente sincera. Insomma un sacco di cose molto ammirevoli, però lo prenderei a craniate.

lunedì 21 dicembre 2020

Hidden Agenda

Hola, amigos! L'ex videogiocatore a forza di giocare a giochi di merda è diventato tutto triste quindi l'articolo di oggi lo scrivo io. Sono Luciano. Anzi, ci metto pure il cognome: Luciano Loscalzo. Sono un ragazzo meridionale, sangue caldo, "hot"! Sono nato in Sicilia, a Gela, ma i miei erano calabresi e infatti a 3 anni ero già in Calabria.  Quando ho cominciato a avere 14 o 15 anni (ma no, forse già a 13 anni), ho capito quale  è il mio interesse numero 1, quello che mi manda su di giri: la FIGA! Ho cominciato  guardare i fumetti sexy e di azione, ke mi piacciono un casino, tipo "44 Magnum", "Malavita internazionale", "Mafia", "Pig", "Sciacallo", "Playcolt", "Raimbo" (da non confondere con "Rambo", che era un fumetto meno sexy ma in fondo niente male, anche lui pieno di mitragliate e di belle ragazze) e anche quelli arrapantissimi di qualche anno prima come "Helga" e "Jungla", o anche i foto-fumetti come "Supersex", anke là ogni tanto c'era qualche sparatoria con i  mitra!

non c'è di che

A 18 anni stavo in Calabria, in campagna a fare il contadino, e ogni tanto portavo qualke ragazza a ballare in paese, e un giorno capita che ho infilato la mia "artiglieria pesante" nel... buco sbagliato. La ragazza era di una famiglia di quelle che non si toccano, i fratelli di lei mi cercavano armati di Kalashnikov, così un amico mi ha trovato da andare in Chimerica (vicino al Mexico e a Cuba, nel Caribe, ai tropici!) e ho preso un lavoro: ho fatto il cameriere in una discoteca della capitale Poyais, ke si kiamava "El Babaleche".  Là ho trovato da fare amicizie, eravamo in cinque amici inseparabili, si andava insieme sulla spiaggia a rimorchiare le ragazze in bikini, o a bailare in altri locali.

lunedì 14 dicembre 2020

Sleepwalker

"Le lacrime dei padri sono nostalgia del futuro", così avevo scritto una volta ed è un'affermazione che da più di 3 anni continuo a verificare costantemente, avendo finalmente provato quello che è l'amore più puro e incondizionato che io abbia mai visto. Non credo che nessuno sia mai pronto veramente a diventare genitore. Si possono ascoltare consigli, si possono leggere libri, ma è una cosa così insinuata all'interno della parte più antica dei nostri cervelli, ed è tale e talmente forte l'ondata di emozioni che ci travolge, che descrivere ciò che si prova è qualcosa di impossibile. O meglio, può essere nominata e chi è un genitore "normale" capisce benissimo di che cosa stiamo parlando.

normalissimo

Oddio, dico genitore normale da un punto di vista strettamente di sanità emotiva: non so sinceramente se si possa parlare di norma statistica per un insieme così variegato come quello dei papà e delle mamme.
Sì, certo, ho di certo ho avuto modo di osservare genitori che ragionavano in maniera più "transazionale" nei confronti dei figli. Nel senso che l'amore dato era visto come un accumulo di punti da riscuotere in futuro, e allora qui la "nostalgia del futuro" diventa più attesa del ritorno sull'investimento sia emotivo che economico posto nei figli.

lunedì 7 dicembre 2020

Mega Lo Mania

Da un lato ci sono i fondamentali. I "giochi parametro" li chiamava la fecale rivista di settore K. I totem inviolabili che bisognava venerare salvo essere additati come persone orribili. Uno dice che i nerd sono di mente aperta, progressisti e illuminati nei loro interessi un po' strambi, io penso che il nerd si sia incancrenito nel dare eccessiva importanza a mezzi per lo svago dimenticando il fine di questi mezzi, ovvero lo svago in sé. Se ci si ossessiona su cose che dovrebbero divertirci, dove va a finire il divertimento? Il mezzo diventa il messaggio, ok, ma se il mezzo stesso è una roba nata per spegnere il cervello e non pensare troppo, a forza di ossessionarcisi sopra, che cosa ci resta? Che il messaggio è quello di non stare troppo a pensare perché è così comodo crogiolarci a ricordare quanto erano belli i pomeriggi passati dagvanti alla TV a guardare Bim Bum Bam, e chi non condivide è una merda! Così ci si riduce a una monade completamente isolata in una versione della propria infanzia più artificiosa della faccia di Donatella Versace! Sono trent'anni che lo dico, mannaggia!

Mònade o monàde?
Sto divagando, lo so. Lo so. Ma per colpa di prefiche piagnucolanti che non fanno altro che perpetuare un'immagine sbagliata della mia generazione agli occhi dei Vecchi di Merda, la gerontocrazia imperante viene così rinforzata e gente come Paolo Crepet fa soldi a palate vomitando banalità sui giovani bamboccioni che non vogliono crescere, contribuendo così a una coscienza collettiva grazie alla quale, nel mio vecchio lavoro in Italia, c'erano vecchi di merda che trattavano come bambini gente di trent'anni e l'unico modo per costruirsi un po' di "seniority" era di cambiare azienda (cosa che in effetti ho fatto). 

lunedì 30 novembre 2020

Rise of the Triad

Voi lo sapete cos'è un'ucronia, giusto? È un modo molto autocompiaciuto per definire il racconto di una storia andata in maniera differente dalla realtà. In genere è una valvola di sfogo, quasi una copertina di sicurezza, per tutti coloro che non hanno mai accettato che la storia è andata in un certo qual modo piuttosto che in un altro. In effetti, gran parte della fiction di genere ucronico uscita negli Stati Uniti, immagina molto originalmente che cosa sarebbe accaduto se gli Stati Confederati (i sudisti, insomma) avessero vinto la guerra di secessione. 


Che poi si potrebbe opinare che la guerra l'hanno sì persa sul campo, ma nel lungo termine alla fine l'ideologia confederata si è talmente infilata nelle strutture di governo statunitense che è come se la guerra l'avessero vinta. Dunque la vera ucronia sarebbe "Come sarebbe l'America se i sudisti avessero perso la guerra di secessione ma se ne fossero fatti una ragione?"

Da questo lato dell'Atlantico, invece, la storia alternativa più in voga è "che cosa sarebbe successo se l'Asse se avesse vinto la Seconda Guerra Mondiale?" Oppure la scontatissima variante italiana, che c'è cascato pure Enrico Brizzi (non era male il primo romanzo della serie, però). Arguta astrazione o fantasia masturbatoria di superficialoni che imparano la storia a scuola fino alla prima guerra mondiale perché hanno speso troppo tempo a non imparare a memoria le date della Dieta di Magonza e della Lega di Smalcalda e che fanno uso non perculatorio della parola "geopolitica"? Boh!

giovedì 26 novembre 2020

Prospettive artistiche nella rappresentazione della tassonomia di un filesystem - TREE.COM

Ho parlato più volte in questa sede della cosiddetta fallacia dei costi sommersi. Che è, come ben sapete, quel bias cognitivo per cui se spendete tanti soldi per qualcosa, ne vedete di meno i difetti. Oppure (sto molto semplificando, abbiate pazienza) se compro un videogioco, e questo videogioco a dispetto delle lodi tessute dalla stampa di settore si rivela essere merda, magari al giorno d'oggi questa cosa si sente di meno perché ai videogiochi di li ottiene online, tra Steam e simili...

divertente come il patron di una piattaforma che si chiama "vapore" abbia l'aspetto stiracchiato di una mongolfiera piena d'aria calda (e lo so che Newell ora è dimagrito e ha la barba, grazie)

...ma una volta, quando avevi un oggetto fisico che era proprio "tuo", potevi toccarlo, gli avevi dato soldi (o avevi implorato qualcun altro affinché tirasse fuori i suoi soldi). Insomma, con la presenza fisica del pacchettone tra le tue mani, scattava in testa 'sta fregatura per cui tu dicevi nel tuo cranio: "sì, magari è merda. Ma questa è la mia merda, quindi me lo faccio piacere."

lunedì 23 novembre 2020

Aces of the Pacific

Evviva amici! È di nuovo tempo di simulatori di volo! Lo sapete, no? Per un certo periodo i simulatori di volo sono stati il mio genere di giochi preferito; simulatori di volo della seconda guerra mondiale in particolare. Nella mia costante ricerca di approvazione, avevo questa convinzione che finalmente avrei avuto un ascolto più attivo del semplice "eeeeeeh mo st'i brèèv" (eh, ma quanto sei bravo!) da parte dei VdM che mi circondavano, vivendo anche solo virtualmente quella guerra che ha dato un senso alla loro infanzia, che ah! Voi giovani trovate trutto pronto, e quanto si stava bene quando c'era la miseria, e quella bella sensazione di adrenalina dell'andare a dormire senza sapere se domani saremo ancora qui! E sarà una rappresaglia, un bombardamento o la fame?

E allora, vivendo pure io la mia guerra simulata, magari raggiungerò la felicità che i VdM avevano nel 1945, senza però rendermi conto che nonostante tutto già nel 1992 il livello di umore era profondamente sotto le scarpe: un'eterna lamentela. Come si faceva a riconciliare il concetto che con la miseria si stesse tutti meglio con tutti gli auguri di disgrazie varie inviati a Giuliano Amato per il 6 permille prelevato dai conti in banca? 

Specchio riflesso, asino fesso
Boh! Archiviamo tutto sotto dissonanza cognitiva. E si sa, Festinger ci ricorda sempre che la dissonanza cognitiva è un'arma estremamente forte.

lunedì 16 novembre 2020

Litil Divil

Esistono momenti nella vita in cui ci si trova davanti a delle scelte importantissime, e spesso succede che in questi momenti ci si trovi completamente impreparati si faccia la scelta con criteri non propriamente razionali, un po' così come capita, senza stare troppo a pensare, e soprattutto senza infognarsi in tutte le analisi costi-benefici possibili immaginabili. Vi ci vedreste voialtri a fare, ogni volta che dovete prendere una decisione, un diagramma SWOT di ogni possibile scenario che si potrebbe dipanare?


La prossima volta che mi viene chiesto al lavoro rispondo così.

A meno che non siate top manager in qualsiasi organizzazione il che significa che avete paura anche della vostra ombra, e in quel caso spendete milioni in assessment da parte di Gartner. Ma fortunatamente la maggior parte di noi è un essere umano funzionante e non un CEO o un dirigente, e le scelte le fa con una componente di pancia non indifferente. Il che è anche una cosa, se vogliamo, rinfrescante.

lunedì 9 novembre 2020

Traffic Department 2192

Si è parlato, in questa sede, di Lara Croft. Abbiamo menzionato, su questi pixel, per quanto rapidamente, il personaggio di Jill of the Jungle. Abbiamo lanciato una reprimenda sui preconcetti che il videogioco ha insinuato a noi maschietti a proposito delle ragazze. Abbiamo persino esplorato le caratteristiche della donna ideale secondo i segaioli del Sol Levante, nonché secondo Ivan Venturi. Insomma, siamo di nuovo qui a parlare di una cosa che è più difficile da fare della maionese con le fruste a mano senza che impazzisca: un personaggio femminile forte e assertivo che possa essere protagonista di un film d'azione senza necessariamente essere la Damsel in Distress né fare sforzi eccessivi per scimmiottare il concentrato di testosterone che è il suo equivalente maschile. Difficile, ma non impossibile, ovviamente. Una Sigourney Weaver su Alien o una Linda Hamilton negli unici due Terminator decenti rendono tutto più fico, mentre nei videogiochi, in cui gli autori spesso e volentieri non hanno mai avuto interazioni con donne vere, la domanda che sorge spontanea è sempre la stessa:

La domanda giusta è "Che cos'è "che cos'è una pugnetta?" "

Avrete anche notato, a proposito di protagoniste donna dei videogiochi, che mi rifiuto sistematicamente di portare a esempio Samus Aran di Metroid. Grazie dell'osservazione!

lunedì 2 novembre 2020

The Elder Scrolls - Daggerfall

Togliamoci subito il dente e diciamocelo: il primo episodio della serie i The Elder Scrolls, Arena, da noi non se lo è cacato quasi nessuno. Sì, è stato pubblicato anche in Italia, e sono certo che ora arriverà qualcuno che, inebriato dall'odore delle proprie scorregge fino all'estasi, puntualizzerà "MA VERAMENTE IO HO L'EDIZIONE ORIGINALE SU FLOPPY DEL 1994 ANCORA INCELLOFANATA CARO EX VIDEOGIOCATORE ED ORA SCUSAMI CHE VADO A FARMI TOGLIERE DUE COSTOLE *SLURP*". Che vi devo dire? Bravi. Sarà che nel 94 stavo iniziando a entrare in un periodo di pausa dai videogiochi che sarebbe terminato un paio d'anni più tardi, e sarà anche che ne avevo ignorato bellamente la recensione sulla fecale rivista di settore che si atteggiava a "quella seria". Sto parlando di K, ovviamente, che recensì Arena nel numero 60 (Aprile 1994) e il redattore (tale Emanuele Sabetta) liquida Arena con un misero 750/1000, che se un sette e mezzo a scuola era un voto dignitosissimo, nelle fecali riviste di settore tutto ciò che sta sotto l'80% è minus quam merdam.

la grossa farsa è la credibilità che vi davamo
Ora possiamo tutti dire che il primo The Elder Scrolls fosse frutto di un processo creativo molto alla cazzo di cane, ma definire una roba del 1994 che per la prima volta ricreava un intero continente su qualche floppy disk "farsa" mi pare un più un voler difendere i "grossi" a scapito degli "emergenti" per mantenere una supremazia dei soliti noti, quelli che sono definiti con pomposità i "giochi parametro". 

lunedì 26 ottobre 2020

Pacific Islands


Con tutte le grandi esaltazioni che può avere un bambino di una decina d'anni, quella per i carri armati è stata, oserei dire, quasi trascurabile. E sì, che ne avevo tutte le ragioni per essere un fanatico di panzer e simili. D'altra parte il nonno da cui ho preso metà del mio nome e che non ho mai conosciuto, i carri armati li costruiva e li riparava per lavoro. Il mio padrino del battesimo, il Colonnello, era infatti la sua controparte militare. L'officina in cui lavoravano si occupava, se ricordo bene le cose che mi raccontava e che non ebbi l'accortezza di appuntarmi,della costruzione e della manutenzione di carri armati Leopard 2.

Quindi sulla carta avrei avuto tutte le ragioni per essere esaltato con i carri armati. Ma a parte un giocattolo piuttosto fico che ricordo abbastanza bene il panorama carrarmatistico era abbastanza blando: persino Risiko mi era piuttosto noioso (e sinceramente lo è tuttora). Il giocattolo piuttosto fico era una roba che ben si addiceva al periodaccio a cavallo tra gli 80 e i 90, un carro armato futuristico pieno di optional che premevi un tasto e scattava una molla che lo apriva trasformandolo in una base militare. Un secondo che lo cerco, eh.

E qui si piange, Ex Videogiocatore! Bruschette!

Sì, credo che se al Vecchio Paese ci fosse ancora tutta la robaccia che mi avevano regalato ora sarei probabilmente milionario rivendendola ai teste di cazzo che cercano di ricostruire un'infanzia facendo una disperata e patetica inversione causa-effetto. "Se ho tutti i giochi che avevo e che sognavo e li metto in una teca per adorarli, sarò bambino per sempre" è il pensiero diffuso. È una tentazione forte, che esorcizzo settimanalmente prendendo i videogiochi che avevo e che sognavo e bollandoli come "merda".


giovedì 22 ottobre 2020

Un tentativo di rimediare alla pezzenteria ludica dell'ex videogiocatore - Venus Diskcopy

Uno dei fondamentali di questo blog è il fatto che io fossi un videogiocatore pezzente, da piccolo. E sinceramente fatico a concepire un altro modo di essere per un videogiocatore di una decina d'anni.

Trovatemi, salvo casi particolari, un bimbo delle elementari che si fa comprare regolarmente (e quando dico regolarmente, intendo almeno un paio al mese) videogiochi a 99.900 Lire (139.000 se distribuiti da Halifax).

E in mancanza d'altro pure le pubblicità su TGM facevano effetto "Postalmarket"


Al di là delle grazie ricevute occasionalmente per il compleanno e della necessità da parte del locale negozio della Olivetti di liquidare lo stock (vedi qui, qui e qui), che altro c'era?

lunedì 19 ottobre 2020

Boppin'

Mi è difficile parlare del gioco di oggi senza menzionarne l'autrice, Jennifer Diane Reitz. JDR è stata protagonista di numerosi siti internet, quando ancora internet non era un fenomeno di massa, quindi parliamo intorno ai primi anni 2000, prima della fatidica data del 2007. Ovvero quando internet, per un sacco di cazzoni, ha iniziato a significare i social media, e per social media si intendeva Facebook (D'altra parte, so di non essere un fan delle correlazioni spurie e il confirmation bias è una brutta bestia, ma potremmo ipotizzare una non coincidenza per il fatto che l'economia è andata a puttane proprio nell'anno in cui Facebook è diventato un movimento di massa?)

e quindi per non correre il rischio paralizzo la produttività di ogni altro settore.
Quando internet era ancora un'esperienza emozionante e non l'indigestione di scialba monotonia che è ora, c'era un angolo della rete ben definito che era associato a contenuti decisamente scioccanti. Siti che si divertivano a esporre aberrazioni (nell'accezione più "statistica" del termine) dell'umanità e a riderne sguaiatamente, a volte passando i limiti in maniera decisamente oltraggiosa, ma d'altra parte se ti collegavi a quei siti bene o male sapevi quello a cui andavi incontro.

lunedì 12 ottobre 2020

Sid Meier's Colonization

Buon Columbus Day! Magari al giorno d'oggi la celebrazione del 12 ottobre è piuttosto controversa. È di qualche mese fa la solita sterile polemica sulle statue di Colombo tirate giù che ha fatto ribollire il sangue di tanti nerd reazionari con il quoziente intellettivo di una tanica di piscio. Personalmente, che le statue del genovese stiano lì o vengano tirate giù mi cambia poco: certo trovo ridicolo erigere statue a un navigatore talmente incapace che scoprì un continente per sbaglio e non si rese mai conto di aver sbagliato strada. Ma è altresì vero che il giorno di Colombo marca un punto d'inizio, quello della colonizzazione sregolata che comportava anche lo sterminio dei cosiddetti cattivi selvaggi, quelli che non volevano sottomettersi ai portatori di civiltà venuti dal Vecchio Continente. Questa è una lettura un po' un po' semplicistica, oserei dire "precotta" ad uso di certi vecchi reazionari che vivono costantemente sulla narrativa del vittimismo, la quale va un pochino a cozzare contro l'immagine macho-ista e quasi epica che vogliono dare alla loro vita. Ci passiamo tutti, eh. C'è chi ne esce, e chi ci mette più tempo. (Non sfugge ai più attenti la dissonanza cognitiva, nonché l'ipocrisia, dell'indignarsi con la rimozione di statue di Colombo e immedesimarsi negli sconfitti della colonizzazione iniziata da Colombo. Ma si sa, smontare le persone mostrandogli la loro ipocrisia è una cosa che funziona solo nelle fantasie masturbatorie di Aaron Sorkin.)

Me ne vengono in mente almeno altri due di poster simili, ma per restare neutrale ho scelto quello svizzero.

Viene anche da chiedersi come reagirebbe chi è al 100% d'accordo con questi poster di fronte alla notizia che i nativi americani ricevono dalla tribù pensioni spesso molto ricche. Sareste disposti a vedere la terra dei vostri antenati colonizzata da qualcun altro, in cambio di qualche migliaio di dollari al mese per tutta la vita? Non è in questa sede che voglio affrontare questa discussione, sia chiaro, ma di fronte all'opportunità di avere soldi senza lavorare ho visto molte persone che facevano vacillare anche le convinzioni più forti.


lunedì 5 ottobre 2020

Per me, il blog dell'ex videogiocatore è una CGAta pazzesca! - Alley Cat, Arcade Volleyball e Bouncing Babies

Chi legge da un po' questo blog (basta leggere il sottotitolo) avrà intuito un concetto piuttosto semplice su di me: sono sufficientemente vecchio e sufficientemente permaloso da ricordarmi un sacco di cose. Però, ecco, non sono così vecchio: di una buona metà de GLIANNIOTTANTAH™  non ho alcuna memoria se non qualche flash qua e là, tagliandomi fuori da quella golden age per cui il popolo dei nerd nostalgisti che piglio sistematicamente per il culo qui in questa sede si fa prendere dall'euforia.

"Ragazzi, sono veramente euforico!"

Ora, sapete anche benissimo che una delle missioni di questo blog è farvi capire come ciò per cui ci stracciamo le vesti piangendo in realtà spesso e volentieri è una merda, vista con gli occhi di oggi. L'articolo di oggi parla di una specie di eccezione alla regola: giochi che girano esclusivamente in modalità grafica CGA, una roba che persino allora poteva essere classificata come mediocre (a dire bene), che aveva dato a noi PCIBMcompatibilisti un enorme complesso di inferiorità nei confronti degli amighisti, e che soltanto gli occhiali rosa (o meglio, magenta) del nostalgismo ci hanno fatto apprezzare.

lunedì 28 settembre 2020

Transport Tycoon

Onestamente non me lo ricordo se l'ho già scritto in questa sede (in realtà cambia poco) ma ho una leggerissima miopia, mi manca meno di un grado e mezzo per occhio. Il che fa sì che la maggior parte dei casi riesca a stare benissimo anche senza occhiali, ma di fatto quando c'è da leggere qualcosa da lontano (in genere trattasi di una presentazione Powerpoint con le slide strapiene di testo, cosa che stravolge l'intero scopo delle  powerpoint) dovrei infilarmeli o in alternativa strizzare gli occhi come faceva Bud Spencer. Dico "dovrei" al condizionale perché nel caso delle presentazioni Powerpoint bado ai cazzi miei e non perdo nulla. In realtà il 90% delle presentazioni powerpoint a cui assisto passo il tempo a rimpiangere altre cose che potrei fare, o meglio ancora mi tengo il portatile sotto e fingo di prendere appunti annuendo e guardando in faccia il relatore, quando in realtà faccio cose molto più utili (ovverossia, lavorare). Ma come al solito, divago: resta il fatto che sono miope e per quanto sono certo che sia cosa piuttosto diffusa (si parla di un circa 30% degli italiani) io la mia condizione la vivevo con un certo senso di colpa, dovuto alla probabile causa della suddetta miopia. Quale?

prevedibile

No, ovviamente no. Peraltro, ebbi a leggere su una rivistaccia tipo GQ dal mio barbiere che l'orgasmo maschile in realtà produce endorfine che aiutano a migliorare la vista. Beh, fosse vero, Luxottica perderebbe una buona metà dei clienti, perché noi maschietti saremmo tutti tipo il tizio di X-Men che spara i laser potentissimi dagli occhi.

lunedì 21 settembre 2020

Titus the Fox

Che cos'è che fa ridere le persone? Ah, che domandona, ragazzi! A saperlo, penso che potremmo risolvere indirettamente gran parte dei problemi del mondo. Sulle origini dell'umorismo si sono spesi sociologi, antropologi, persino etologi, letterati e psicologi. Nessuno è venuto fuori con la formula definitiva, anche perché chiunque sia sufficientemente vecchio (intendo dire con più di vent'anni) sa che, per citare Gino e Michele, "sottilissimo è il filo che separa una buona battuta da una tremenda stronzata", e per scavalcare quel filo sottilissimo basta il più sottile dei refoli di vento. Una cosa può essere divertente a seconda dell'età di chi ascolta, del contesto culturale, dell'epoca in cui si vive, di un sacco di roba. Non dimentichiamo che Abraham Lincoln fu assassinato con una pallottola nella nuca mentre il pubblico di un teatro era troppo distratto a spanciarsi dalle risate per via di una battuta della commedia che stavano guardando. La commedia era "Our American Cousin" e la battuta appariva nel testo originale così:

Don't know the manners of good society, eh? Well, I guess I know enough to turn you inside out, old gal – you sockdologizing old man-trap!

"IL MOMENTO È CATARTICO"

lunedì 14 settembre 2020

GFL Championship Football

Al giorno d'oggi sembrerà incredibile visto l'accesso immediato a ogni forma di informazione, ma un tempo i mercati di qualsiasi genere presentavano molte più opportunità per le "new entries" per via del fatto che non c'era subito una sorgente di informazione predominante che dicesse su che prodotto orientarsi. Eh sì! Sto parlando della "saggezza della folla" tanto celebrata dagli psicopatici della Silicon Valley nascondendosi dietro quella stronzata del cosiddetto "libero mercato delle idee" che alla fine, indovinate un po', è una foglia di fico enorme per nascondere il monopolio dietro un'illusione di libero arbitrio! Vaffanculo, dunque! Riabilitiamo i momenti di fremdschämen provati quando i genitori ci portavano a casa imitazioni, sottomarche e cloni più cheap dei giocattoli che sognavamo e noi ci rimanevamo di merda!

"Ti piace il regalo?" "Eh... è o.k."
Intendiamoci, io sono sempre stato molto fiero di essere uno dei pochissimi che al posto del Commodore 64 ha avuto il meno noto Olivetti PC128S, e non è tanto volpeuvismo il mio quanto il prendere coscienza che ricevendo il Commodore per Natale 1987 sarei stato una persona profondamente diversa. Però, quello che voglio dire, è che se gente tipo il blog delle prefiche bercia del fatto (con la solita, ipocritissima ironia) che ancora è traumatizzato da quando gli fu regalato un playmobil tarocco non fa altro che contribuire ad una standardizzazione dei gusti che alla fine sclerotizza il pensiero creativo in un processo industriale in cui non si prende alcun rischio. Un po' come i film di merda della Pixar (lo so, non faccio nulla per farmi amare dai miei lettori) che oramai li fanno scrivere direttamente ai focus group, i quali a loro volta si servono di una grammatica Polygen.

lunedì 7 settembre 2020

Get Medieval! (+ Bonus!)

Spesso parlo della fecale stampa di settore con il senso di fastidio che la fecale stampa di settore merita. È però vero che tempo fa mi è stato fatto notare che c'è una pietra miliare dell'atroce stampa di settore che non ho mai cagato più di tanto: sto parlando ovviamente di GMC, Giochi per il Mio Computer. In realtà qualche volta l'ho comprato per restare decisamente poco impressionato. Sì, era pieno di transfughi di K, in particolare il mago dei tips&tricks, l'allitterativo Paolo Paglianti, c'era il catalizzatore di elefantiasi scrotale Matteo Bittanti detto "Il Filosofo" (di stocazzo, ero solito aggiungere mentalmente io), e alla direzione c'era un diminutivo Andrea Minini Saldini (da pronunciarsi rigorosamente con vocina stridula e facendosi piccoli piccoli, un po' come avrebbe fatto Ezio Greggio) che affianco all'editoriale metteva la sua foto con dolcevita nero su sfondo nero che lo faceva sembrare Giorgio Albertazzi.

"Essere! O non... essere."
Ecco, io che avevo vissuto l'interazione parasociale nei confronti di PC Action, TGM e K, per quanto GMC fosse un reboot della K originale dello Studio Vit, avevo finito le energie per legarmi affettivamente a gente che nella vita reale non mi avrebbe inculato di striscio. Ed effettivamente non lo fece, perché quando su consiglio di un mio fan cercai uno straccio di riflettori per le mie produzioni videoludiche, ovviamente non mi fu concesso. Magari ero io che non mi ponevo bene, chissà.

lunedì 31 agosto 2020

Another World

Ok, io ammetto subito che non ho mai visto un film di Nanni Moretti (non ne sento il bisogno, che vi devo dire) ma sono certo che almeno una volta, il suo film "Bianca" l'ho inconsapevolmente citato. Come? Semplice, con la trita frase "Continuiamo così, facciamoci del male". Soprattutto la seconda parte, perché in più di un'occasione, come tutti del resto, durante la mia vita ho avuto modo di cimentarmi nel masochismo più insensato. 

Ora, mi si nota di più se racconto del male che mi facevo o se mi limito ad alludere?
 Magari me ne rendevo pure conto che stavo dedicandomi all'autolesionismo, eh! Ma forte di una peer pressure o di una forte recalcitranza a cambiare direzione, una volta incanalatomi in una strada la proseguivo finché proprio non mi arrivava lo scossone da dentro per cui a un certo punto dicevo "oh, ok, adesso basta però".

lunedì 24 agosto 2020

Syndicate

L'anno è il 1993, la guerra fredda è finita, di superpotenze ce n'è rimasta una sola e, anche se non lo abbiamo notato, ha iniziato a disgregarsi culturalmente e dal punto di vista della società. Quindi? Dobbiamo tirare fuori la fine della Storia di Fukuyama e di come è stato irriso da gente che di base non lo aveva capito? No, non ho mai voglia di parlare di gente che fa uso serio della parola "geopolitica" o, come preferisco chiamarli io, "falliti che l'ultima volta che hanno visto una vagina dal vivo è stata quando si sono voltati indietro uscendo dalla loro madre". 

Venitemi a dire che questo scopa se ne avete il coraggio
Dicevo: niente più guerra fredda, Tom Clancy va in depressione, su cosa si sposterà la fiction speculativa (nel senso che specula sulle paure collettive)? Semplicissimo!

giovedì 20 agosto 2020

Challenges, opportunities, e l'informatica fine a se stessa

Ho cambiato lavoro.

Rileggetevi l'articolo se vi chiedete il perché di quest'immagine

Erano ormai 5 anni che stavo nel posto che sto lasciando, in due mansioni differenti, ho quasi raggiunto il mio precedente record di 6 anni. Che nel lavoro attuale non mi sia mai trovato troppo bene può essere emerso tra le righe dei miei articoli.  È vero che sono un musone rompipalle, altrimenti non vi rovinerei l'infanzia settimanalmente definendo "merda" i giochi che tante bruschette negli occhi vi danno. 

lunedì 17 agosto 2020

Un piatto di pasta e fagioli con l'ex videogiocatore - Grand Prix Unlimited e Overdrive

Fosse per me da qui alla fine dei tempi potrei mangiare esclusivamente pasta e fagioli. È quanto più si avvicini al concetto di mio piatto preferito, per quanto non mi senta di dire che ho un piatto preferito. Forse è per il fatto che se mi chiedono qual è il mio piatto preferito e io rispondo "pasta e fagioli" vengo inevitabilmente preso per il culo. Almeno, avevo una ex morosa che faceva così e che voleva che mi "raffinassi" un po' di più sul modello della realtà patinata e artefatta che ci propinava quella fregatura di Real Time TV, nella fattispecie il sopravvalutatissimo figlio di Barbara Bouchet, il cuoco televisivo Alessandro Borghese. Sti cazzi di quel ciccione di merda che fa le faccette, datemi la mia cazzo di pasta e fagioli porca miseria!

commozione
 Ecco. Ora voi vi direte: che c'entra la pasta e fagioli? Semplicissimo, è un enorme giro di parole per dire "A tutto gas"! Non male come battuta eh? Sono fico eh?

lunedì 10 agosto 2020

Betrayal at Krondor

"Don't be stupid / don't be silly / put a condom on your willy" così si diceva ai tempi in cui la pandemia du jour era quella dell'AIDS, ma la gente se ne sbatteva le palle dicendo "E a me che me ne frega? Io son normale, mica un invertito!" Poi in tutto questo era ancora più bello quando il provincialismo ignorante e bigotto sbocciava completamente e quando si menzionava che Freddie Mercury fosse morto di AIDS, tutti subito a mettere le mani avanti dicendo "Eh, ma lui era bisessuale, mica un busonazzo" come a dire "Sì lo ascolto eh, e mi piacciono i Queen, ma non è che per questo mi scossa l'orecchio".
Voi direte: "Sì, abbiamo capito che nel Vecchio Paese degli anni 90 regnava l'omofobia, ma nel vero senso della parola, ovvero che aveva un'enorme paura della possibilità di essere, o anche solo di venire etichettati come gay. Ma in tutto questo dove voi arrivare?" Ah niente, ritorniamo alla filastrocca iniziale: l'AIDS dilagava facendo fuori pure gente ricca e famosa, la soluzione era mettersi un condom, che tra il 90 e il 93 mica avevamo capito del tutto bene, e che compariva anche in quella misteriosa pubblicità in cui il prof diceva "Di chi è questo?" e tutti "È mio! È mio! È mio!" Io non lo sapevo, ma era chiaramente copiata da Spartacus di Stanley Kubrick. E poi, ovviamente, c'era la storia di Lupo Alberto:

Lupo Alberto su cui, ammetto, non ho veramente nulla da dire

Il primo e ultimo tentativo di tracciare la linea a partire dal Ministero della Pubblica Istruzione per un'educazione sessuale in tutte le scuole, che fu stroncato vergognosamente dalla subentrata ministra Rosa Russo Iervolino per non aver menzionato l'evidente verità che il modo migliore per non diventare sieropositivi è tenere le gambe ben strette. Ma oh, almeno ci avevano provato. Al giorno d'oggi, con l'ulteriore infiltrazione capillare nelle strutture statali di psicosette pseudocristiane più papiste del papa, una cosa del genere sarebbe impensabile.


lunedì 3 agosto 2020

Stunt Island

Ridiamo un'occhiata all'intro di questo umile sito, vi va? Era la fine del 2016 e scrivevo "Quindi ora provo a giocare ai giochi che avevo e ai giochi che avrei voluto avere, e li documenterò". Ecco, sono lieto di dire che sono stato abbastanza coerente nel mantenere il mio proposito (con l'eccezione di qualche software "atelier culturale"), e la cosa mi rende molto felice. Il gioco di oggi, invece, è un ibrido tra "gioco che avevo" e gioco che avrei voluto avere, perché con mia estrema rosicata, pur essendomi stato passato, mi fosse pigliato un bruciaculo se fossi riuscito a farlo partire. E non è che il mio pusher fosse dietro l'angolo. Beh, insomma, non era neanche a distanze siderali in realtà. Una rapida consultazione di Google Maps tira fuori circa un'ora e mezza di macchina spesa principalmente sull'A14, ma sono sicuro che al tempo sembrasse molto più lungo, che al tempo non c'era lo svincolo della A1 "Vecchio Paese", e quando mio papà superava una certa velocità partivano i cori di ansia che lo costringevano a rallentare. Quindi facciamo almeno un paio d'ore per arrivare alla meta, che, lo avete letto in altri articoli, per quasi due decenni è stata sempre il Bagno 25 di Gabicce Mare (PS al tempo, ora PU).

on the bicc' a gabicc'
E insomma tra le conoscenze che si rivedevano a ogni anno un po' più vecchie (al netto dei decessi avvenuti durante l'inverno) c'era il nipote del proprietario dello stabilimento balneare, un ragazzo di cinque anni più anziano di me che conosco da quando avevo più o meno due anni (e che condivide il nome con Sinjin. Non nel senso che si chiama Sinjin Malvineous Giulio, ma ha lo stesso nome che ha Sinjin in realtà).


lunedì 27 luglio 2020

The Games: Summer Edition

È l'estate del 1988, e io ammetto che non è che abbia delle gran memorie a proposito. So che è l'ultima estate passata da figlio unico, e che è l'ultima estate passata da persona libera dalla schiavitù della sveglia nei giorni feriali, dato che a metà settembre avrei iniziato ad andare a scuola. In realtà l'unica cosa che ricordo, dei flash di memoria che ho, è che il primo giorno di scuola iniziai a pensare a quanto mancava alla pensione. Pensione che sarebbe arrivata a 47 anni, come il mio maestro, che ogni volta che ci penso mi parte il vaffanculo rivolto in direzione del Vecchio Paese.

"piglia i soldi e falli pagare alle generazioni successive mentre li tratti di merda dicendo loro che sono viziati"

Sto divagando (e pure rosicando). No, a parte gli scherzi, delle olimpiadi di Seul non ricordo praticamente nulla se non che c'era Carl Lewis che era fortissimo (ed aveva delle orecchie spropositatamente piccole in una maniera piuttosto inquietante) e Ben Johnson che era un drogato, Gelindo Bordin e gli Abbagnale vincevano l'oro e Greg Louganis tirava una craniata contro il trampolino, l'Unione Sovietica e la Germania dell'Est fecero incetta di medaglie e sembravano così forti da ritenere impossibile che all'olimpiade successiva non sarebbero più esistite, ma soprattutto c'era la storia della silice viola e della videocamera premonitor.


lunedì 20 luglio 2020

Leisure Suit Larry 3: Passionate Patti in Pursuit of the Pulsating Pectorals! (Seconda Parte)


Nella precedente puntata del blog dell'Ex Videogiocatore!

Caraibi!

Comicità!

Coito!


 ...ed ora, la conclusione!


 Cari amici! Bentornati a questa disamina sul riciclo delle avventure erotiche di Larry Laffer, che dopo il mezzo fiasco del secondo episodio (secondo me, almeno: le patetiche riviste di settore lo incensarono pur essendo pieno di falle logiche ovunque) torna agli istinti primordiali, e cioè di accoppiarsi con qualsiasi cosa si muova. Anche se...


lunedì 13 luglio 2020

Leisure Suit Larry 3: Passionate Patti in Pursuit of the Pulsating Pectorals! (Prima Parte)

Cari amici! È arrivata l'estate, e lasciatemi fare un po' il vecchio di merda, ok? Allora: non ho idea di come funzioni al giorno d'oggi con voi giovani e tutte quelle diavolerie di instagram che vi fate le foto ai piedi sulla spiaggia, né ho idea di come questo si concilj con questa particolarissima estate fatta di cazzate tipo l'ipotesi dei separatori in plexiglas tra gli ombrelloni. Di certo, ai miei tempi, con  l'inizio delle vacanze al mare, rigorosamente con il sottofondo di Giuni Russo, l'imperativo categorico era uno ed uno soltanto:

e ringraziate che non ho messo maccio capatonda
E interrompo subito lo stream-of-vecchiodimerdousness che irrimediabilmente avrebbe condotto al riportare (esagerando in maniera oscena) quante ce se ne scopava ai tempi, con medie che avrebbero fatto morire d'invidia il compianto Zanza, che probabilmente al tredici di luglio dei bei tempi andati era già arrivato in tripla cifra (per l'anno, s'intende).

lunedì 6 luglio 2020

Actua Soccer

Sarà il fatto che i due sono idealmente legati tra loro, sarà il fatto che con gli europei rimandati mi sento molto in astinenza da giuoco del calcio, sarà che tutto sommato ho un gran istinto masochista più o meno nascosto, il fatto è che dopo FIFA 96 ora tocca al suo grande rivale. "PES"? Chiederete voi. Ma per favore!

dal PÈS, dal gran PÈS

No, sto parlando del contendente principale di FIFA nella gara a chi portava per primo il calcio in 3D sui personal computer, ecco! D'altra parte Virtua Striker della SEGA ha spopolato nelle sale giochi nel 1994 e non è possibile, con l'hardware dei tempi, giocare al calcio simulato in tre dimensioni su un personal computer. Nel 1994, vi rendete conto? No, dico!

lunedì 29 giugno 2020

FIFA 96 Soccer

La puzza di sudore di inizio pubertà che si respira in uno spogliatoio di palestra di scuola media. Se Proust dice che sono gli odori a stimolare maggiormente i ricordi, l'odore di ascella adolescenziale dopo una partita di calcetto i ricordi li stimola con molta più forza. Non sono necessariamente ricordi belli, sia chiaro. Di certo l'odore non lo è. Sta di fatto che io nel 1995 ero in seconda media, in quell'enorme edificio bianco con il tetto rosso e un enorme anfiteatro costruito alla rovescia, che per questa svista dell'insgegnièr (si dice) che teneva il progetto girato dalla parte sbagliata, si è trovato a risuonare dei rumori della provinciale. Che più fatta bambanada! Il ruggito delle Fiat Ritmo e delle Mirafiori (Gli Agnelli, a giustificar la loro genialità imprenditoriale, hanno antenati dall'Insubria) a coprir i timidi tentativi di produrre musica per la gioia e il nutrimento del trito narcisismo dei pori ciòlla, della cui spinta lombare eravamo frutto, in quel rituale pagano noto come "saggio di fine anno". Eh no un attimo. Che succede? Sento una forza dentro che neanch'io so come! Una forza sovrannaturale mi possiede, dannazione! Dimenticavo che il gioco di oggi è un gioco di calcio, porca miser-

"Cerca dentro di te! Tu sai che è vero! Il Vecchio Paese non sfugge alla nebbia del Po!"
PORCO CAZZO NO! IL FANTASMA DI GIANNI BRERA! Via di qui! Esci da questo corpo! Sentenza Bosman! Totaalvoetbal! Gianni Rivera miglior giocatore italiano di sempre! Monte Turchino spianato per eliminare la nebbia in Val Padana!

lunedì 22 giugno 2020

La sala giochi vintage di quel pezzente dell'ex videogiocatore

Quando un nuovo mezzo di comunicazione emerge, è ovvio che i mezzi di comunicazione esistenti, in qualche modo, tendono a sentirsi minacciati e come prima cosa sminuiscono il nuovo arrivato. Sempre così, in realtà, è una reazione abbastanza naturale di chi vede il suo ordine minacciato. Poi c'è chi la prende meglio e alla fine accetta che le cose non sono più quelle di una volta, e vede di prendere ciò che di buono c'è nel cambiamento, e c'è chi non è capace di accettare il cambiamento, si autonomina eterno dodicenne, e tenta disperatamente di mantenere le apparenze risultando ridicolo. Lo so, è un argomento che ripeto spesso. È che mi sento come la mitologica Cassandra, in questo campo. In molti campi, in realtà. 

La parte in cui viene violentata da Aiace Oileo sotto minaccia di spada però la eviterei se possibile.
Il fatto è che nei film per ragazzi o meno che passavano in TV nei primi anni 90, tutto ciò che riguardava i computer era orribilmente obsoleto. Sarà che c'era quell'uno o due anni di distanza tra il passaggio al cinema e il passaggio in TV, e sarà che persino al cinema i produttori di Hollywood, un po' guidati dal disinteresse, un po' guidati dall'istinto di autoconservazione, pigliavano roba che sembrasse obsoleta e tracciasse una linea ben chiara, come a dire "guardate che merda questi video giochi, roba che non sarà mai fica come il nostro mezzo di comunicazione, cioè! Due quadratini che si muovono, astronavine che sparano, piu piu, ma che stronzata oh? Continuate a uscirci i soldi, grazie amici!"

lunedì 15 giugno 2020

Earl Weaver Baseball

A cavallo tra gli anni 80 e gli anni 90, mia madre e le sue amiche andavano pazze per Kevin Costner. Beh, la mamma del mio migliore amico del tempo andava matta per Michael Douglas perché sosteneva che somigliasse a suo marito, ma questa è un'altra storia e cerchiamo di non divagare sin dal primo paragrafo. Di fatto, non ho mai capito cosa spingesse le donne della generazione di mia mamma (che nel 93 aveva l'età che ho ora io)  a ritenere sex symbol un attore mediocre, di aspetto belloccio, ma sin da giovane piuttosto incartapecorito e dalla virilità non particolarmente debordante. 
Poi, tutto d'un tratto, questa ammirazione magicamente sparì. A causa di Waterworld, direte voi. Nah,  il film non era necessariamente così schifoso, no? Per i canoni di oggi, intendo. No, ben prima di Waterworld il buon Kevin non piaceva più a mamma ex videogiocatore. In realtà ho due ipotesi sul perché sia finito il fangirl-ismo così d'amblet. 

La prima: la delusione per il culetto flaccido e ossuto, con l'accenno di spina bifida sul coccige mostrato da Costner in Balla coi Lupi. 

La seconda: un film di merda con la storia strappalacrime del contadino dell'Iowa che rade al suolo la sua unica fonte di sostentamento per creare un campo da baseball in modo da far comparire dei fantasmi di giocatori di baseball e pure suo padre perché si sa, secondo la narrativa hollywoodiana (e il blog delle prefiche) l'essere umano non è programmato per superare il lutto della morte dei genitori.

ma che posa del cazzo è
Devo dire che dei film col Kevin non ce n'era uno che non mi facesse cagare a spruzzo, ma per qualche ragione il baseball aveva una forte fascinazione su di me. Non ai livelli di Kevin Costner su mia mamma, ma il semplice fatto di non capirci un cazzo me lo rendeva intrigante.


lunedì 8 giugno 2020

Dune II - The Battle for Arrakis

Se io fossi un attention whore paraculo che punta a massimizzare gli accessi, i click (e ovviamente gli introiti) aspetterei a pubblicare questo articolo per Novembre, quando apparentemente uscirà l'ennesimo remake di Dune girato da Denis Villeneuve dopo l'incasinatissimo (ma visivamente gradevole) pastrocchio di David Lynch nonché la fedelissima al libro (ma visivamente rivoltante) miniserie con Giancarlo Giannini nei panni dell'imperatore dell'universo. Devo dire che questa nuova versione mi intriga abbastanza, se non per Paul interpretato dal tizio mezzo francese che in un film di Guadagnino ha scambiato effusioni col disgustoso Armie Hammer*, almeno per l'onnipresente Oscar Isaac nei panni del Duca Leto Atreides. Oscar Isaac che, a prescindere dall'inutile nuova trilogia di Guerre Stellari (che non ho minimamente cacato), ho molto apprezzato in "Ex Machina", in cui interpretava l'omonimo Oscar Giannino.

Non risulta che per questa interpretazione abbia vinto l'Oscar, però
Peraltro, piccola curiosità: Oscar è anche uno degli infiniti nomi aggiuntivi che risultano all'anagrafe parrocchiale del Vecchio Paese quando si cerca l'Ex Videogiocatore. Inutile che lo cerchiate su google, la mia identità non salta fuori. Divago? Divago. Ah uei ciò!

* Piccola chiarificazione: ritengo Armie Hammer disgustoso in quanto munito di faccia viscidissima, nonché rampollo di una famiglia di milionari che ha raggiunto il successo grazie alle attività criminali di un uomo di merda che gli dà il nome. La domanda fondamentale resta: "Fosse stato il figlio del povero asciugamano (come si suol dire al Vecchio Paese) sarebbe stato comunque attore di Hollywood?"

sabato 6 giugno 2020

PIANOMAN.COM, PLAYRPNO.COM e il rapporto tra l'ex videogiocatore e il pianoforte

Recentemente mi è capitato un piccolo incidente. 

Stavo tagliando il pane con l'affettatrice, quella che di solito si usa per fare delle fettine di prosciutto. Solo che al posto della lama liscia per gli affettati ho usato la lama seghettata fatta apposta per affettare il pane. L'affettapane al supermercato, non funzionava, quindi mi sono messo a tagliarlo a casa: sfiga ha voluto che sarà che mi ero deconcentrato, sarà che ero un un po' pensieroso in quel momento, com'è come non è mi trovo con il dito indice della mano destra che sta venendo diviso in due fino alla radice dell'unghia da una specie di sega circolare.

Don't try this at home

Uno spettacolo non molto edificante: ovviamente la conseguenza è stata che Sinjin, che ha due anni e mezzo, ogni sera mi chiede di raccontargli la storia di quando papà si è quasi asportato un bel pezzo di falange.

lunedì 1 giugno 2020

Microcosm

Per introdurre il gioco di oggi, devo mettere in chiaro tre cose che personalmente trovo abbastanza scontate, ma che non tutti sono in grado di accettare, e ipocritamente negheranno. Ma siamo qui per fare autoanalisi collettiva e quindi dobbiamo dirci anche verità che di primo acchito possono sembrare scomode e che però è necessario evidenziare.

La prima: so che siamo in mezzo a un'emergenza sanitaria e vista la natura del gioco di oggi potrei fare un sacco di battutine e riferimenti alla situazione in corso per una facile captatio benevolentiae da comico di Zelig diretto a un'audience che trova il tg di Mentana troppo difficile da capire. Ma non lo farò, non tanto perché ho scritto questo articolo quando l'emergenza sanitaria ancora non c'era, ma per il fatto che voglio rendere questi articoli atemporali, fruibili anche in futuro, senza che dobbiate ricordarvi di quello che succedeva quando è stato pubblicato. E poi magari voi ci siete stati molto male, fisicamente o psicologicamente, e non mi va in questo periodo di infastidire il pubblico con battutine superflue che peraltro, gira e rigira, sarebbero sempre le stesse.

e non hanno mai fatto ridere

 Quindi dai, possiamo essere meglio di così.


lunedì 25 maggio 2020

Duke Nukem 3D

Nella precedente puntata del blog dell'ex videogiocatore!


ops
 
E infatti, puntuale come lo smottamento intestinale 30 minuti dopo la focaccia salsiccia&fontina di "Al mi furnèr" di Porta San Felice, ecco qui Duke Nukem 3D. Ha ha! Beccàti, stronzacchioni! Ok, datemi qualche minuto per autocompiacermi. Scommetto che mi avevate creduto, vero? D'altra parte, avrete pensato, soltanto un coglione avrebbe deciso di farsi venire il vomito da solo pur di fare uno scherzo ai suoi lettori, no? Dico bene? Beh. Non è una cosa che giova alla mia immagine, questa. Ok, passiamo oltre.

lunedì 18 maggio 2020

Duke Nukem II (+ bonus cugino sfigato!)

Continuiamo pure così, facciamoci del male! Mi sono rotto le palle la scorsa settimana a giocare a Duke Nukeum 1, non perché smetterla e lasciar perdere questa settimana il suo seguito. È come mangiarsi le unghie: sai che fa schifo, sai che ti fai male, però lo fai, quando sei nervoso. E ammetto che mentre scrivo (ere geologiche prima dell'uscita dell'articolo, perché mi piace prepararmi per tempo) sono un po' nervoso. Di fatto ho parlato di Duke Nukem la scorsa settimana, ho già tirato fuori la solita palta sull'accavallamento dei nomi con quella cagata che era Captain Planet, che altro volete che aggiunga? Niente! E infatti non aggiungo niente e salto direttamente al gioco, che tanto per prendere una boccata d'aria fresca decido che non vi faccio il solito pippone introduttivo e salto direttamente al gioco in questione, facendovi vedere la pacchianità della copertina, che ancora una volta sottolinea il modo di muoversi ad mentula canis dei ragazzi Apogee.

*Rob Liefeld intensifies*

Comunque, per dire come già nel 1993 Replogle e soci fossero culturalmente indietro, quanto sono anni 80 le fasce metalliche che Duke tiene al braccio? Eh? Non so, questo per me è sintomo di un'incapacità di mettere in discussione ciò che si conosce e guardare al di fuori della propria bolla di conoscenze e preconcetti. Poi parlo io che gioco solo a giochi del secolo scorso, eh. Lo so, sono un gran ipocrita. Sigla!


lunedì 11 maggio 2020

Duke Nukum

Beh, alla fine lo sapevo che sta storia la dovevo scrivere. "A che ti riferisci?" chiederete voi. All'ennesimo, trito e ripetitivo pezzetto di trivia che emerge ogni maledettissima volta che si parla di Duke Nukem. Non so, sarà che sono sempre più insofferente nei confronti degli articoli a lista con le 20 cose che non sapevate su Duke Nukem. Che poi tutti sapevano e per la solita ipocrisia del non far vedere troppo che si è nerd allora si abbozza. Ma chiunque legge il blog dell'ex videogiocatore perché è interessato ai videogiochi più che ai pipponi mentali (ne ho scritto pure qui) sa che Duke Nukem è uno dei cattivi di quel cartone animato ambientalista che spopolava negli anni 90, Capitan Planet. 

Cazzo c'hai da ridere, imbecille
Ve lo ricordate tutti, no? Se non altro per la pettinatura da sempre associata ai tedeschi in Riviera Romagnola prima che la mucillaggine li facesse scappare via, questo supereroe incarnazione dell'ecosistema era evocato da cinque sfigatelli etnicamente ben assortiti (Maschio WASP, Femmina Slava, Maschio Africano, Femmina Asiatica, Bambino indio, "buon" selvaggio) per combattere contro pagliacceschi nemici da operetta che rappresentavano un'allegoria di ogni diversa minaccia per l'ambiente.

lunedì 4 maggio 2020

Star Wars: X-Wing (Seconda Parte)

Tanto tempo fa, in un blog dell'ex videogiocatore lontano lonta-ah, vaffanculo.

Space opera!
George Lucas!

Giulio AndreoBRRRIIIIBUDIBUIDUIDIBIDUBUDIIBUPBUP


Ed ora, la conclusione!