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lunedì 12 ottobre 2020

Sid Meier's Colonization

Buon Columbus Day! Magari al giorno d'oggi la celebrazione del 12 ottobre è piuttosto controversa. È di qualche mese fa la solita sterile polemica sulle statue di Colombo tirate giù che ha fatto ribollire il sangue di tanti nerd reazionari con il quoziente intellettivo di una tanica di piscio. Personalmente, che le statue del genovese stiano lì o vengano tirate giù mi cambia poco: certo trovo ridicolo erigere statue a un navigatore talmente incapace che scoprì un continente per sbaglio e non si rese mai conto di aver sbagliato strada. Ma è altresì vero che il giorno di Colombo marca un punto d'inizio, quello della colonizzazione sregolata che comportava anche lo sterminio dei cosiddetti cattivi selvaggi, quelli che non volevano sottomettersi ai portatori di civiltà venuti dal Vecchio Continente. Questa è una lettura un po' un po' semplicistica, oserei dire "precotta" ad uso di certi vecchi reazionari che vivono costantemente sulla narrativa del vittimismo, la quale va un pochino a cozzare contro l'immagine macho-ista e quasi epica che vogliono dare alla loro vita. Ci passiamo tutti, eh. C'è chi ne esce, e chi ci mette più tempo. (Non sfugge ai più attenti la dissonanza cognitiva, nonché l'ipocrisia, dell'indignarsi con la rimozione di statue di Colombo e immedesimarsi negli sconfitti della colonizzazione iniziata da Colombo. Ma si sa, smontare le persone mostrandogli la loro ipocrisia è una cosa che funziona solo nelle fantasie masturbatorie di Aaron Sorkin.)

Me ne vengono in mente almeno altri due di poster simili, ma per restare neutrale ho scelto quello svizzero.

Viene anche da chiedersi come reagirebbe chi è al 100% d'accordo con questi poster di fronte alla notizia che i nativi americani ricevono dalla tribù pensioni spesso molto ricche. Sareste disposti a vedere la terra dei vostri antenati colonizzata da qualcun altro, in cambio di qualche migliaio di dollari al mese per tutta la vita? Non è in questa sede che voglio affrontare questa discussione, sia chiaro, ma di fronte all'opportunità di avere soldi senza lavorare ho visto molte persone che facevano vacillare anche le convinzioni più forti.




Poi se vogliamo dirla tutta, oramai chi prende sul serio il messaggio del poster del genere traslandolo in un vittimismo sulla propria situazione, sono principalmente giovani del fenotipo "Sì, la mia waifu dimostra 10 anni, ma in realtà è un demone plurimillenario! Scacco matto, perbenisti!" e quindi sì, in fondo che differenza c'è tra il vivere in una riserva e vivere in casa con la mamma che ci elargisce la paghetta da sputtanarsi in gigiate, e che in cambio può entrarci in cameretta a buttare nel cesto della roba da lavare i calzini incrostati di ok, passiamo avanti.

Fortunatamente sono abbastanza vecchio da ricordarmi che nel 1992, ovvero nel cinquecentesimo anniversario della scoperta dell'America, c'era una cosa ridicola come la "Columbus Mania". Se ricordo bene, credo di avere già raccontato in questa sede di quella volta che mi è stato regalato un bellissimo orologio "scuba" dedicato ai 500 anni delle imprese del navigatore genovese. Un'altra cosa che ricordo (e che pure ho già menzionato) era che quell'anno uscirono ben due film su Cristoforo Colombo, che facevano a gara tra di loro su chi avesse il protagonista meno credibile.

Perché se già avere Depardieu a vestire i panni di Cristoforo Colombo è di per sé ridicolo, immaginatevi averci Magnum P.I. a fare Ferdinando d'Aragona.

Le piace la mia parrucca, Higgins?

Che vi devo dire? Era il 1992 e immagino queste cose fossero tollerabili! 1992! L'anno in cui è uscito il gioco più bello di sempre (secondo me) e il senso del ridicolo era un po' traslato rispetto ad oggi, e dunque queste cose ce le facevamo scivolare abbastanza addosso, esattamente come due film sullo stesso argomento usciti più o meno nella stessa settimana. Cosa che fu anche presa in giro dal film "Una pallottola spuntata 33 e 1/3", in cui i premi Oscar prevedevano l'improbabile categoria "miglior film su Cristoforo Colombo". Ma sto divagando: un'altra cosa che ricordo del trend dell'epoca era grande libro a fumetti che parlava dell'impresa (una graphic novel si direbbe oggi) che vedeva protagonista tale Leo O'Pard, un personaggio molto in voga negli anni 90 usato principalmente come veicolo di promozione di oggetti di cartoleria.  Lo avevo consumato a furia di leggerlo, perché a dispetto della vocazione commerciale, lo ricordavo fatto molto bene. Poi sono anche contento che sia rimasto al Vecchio Paese, probabilmente smarrito sotto pile di altri libri vecchi, perché se lo rileggessi ora temo che rimarrei tremendamente deluso.  Mai contento, lo so.

Penso, ma magari ci leggo troppo io, che la Columbus-mania del cinquecentenario sia stata anche la molla che ha spinto lo zio che avrei sempre voluto avere, Sid Meier, a fare qualcosa a tema. Non lo sapremo mai con certezza, ma è abbastanza credibile che due anni prima dell'uscita di questo gioco, Sid abbia capitalizzato sul successo di Civilization (di cui ho parlato qui ) e abbia accantonato un attimo "Civilization in Space!" (Arriverà anche qui quello vero, tranquilli) per dedicarsi a un progetto "satellite". Che ne direste, dice zio Sid, se facessi Civilization... ma con Cristoforo Colombo? Sigla!
 

Che è il 1994 si vede perché abbiamo il logo dei ragazzi MPS Labs su un cubo rotante! Molto pacchiano. Mi spiace molto anche che sia sparita la schermata testuale all'inizio in cui si sceglie scheda grafica, scheda audio, e uso di joystick e simili. Oh beh ! I tempi cambiano e il mondo si evolve, che ci faccia piacere o no. E poi, penso di essere stato soltanto io quello a cui si scaldava il cuore di fronte a un menu in ASCII colorato, non posso mica pretendere che il mondo si fermi per me. No?


Introduzione! Molto meno epica, se vogliamo, dell '"In The Beginning" di Civilization, e una cosa salta subito all'occhio, e cioè che la grafica è, come dire... sporca. Nel senso che non è molto pulita. Insomma guardate quel legno di sotto a fare da cornice, com'è pixelato male! Praticamente hanno usato uno scanner scadente e hanno stiracchiato le immagini. Guardate anche la caravella che attraversa il mare, con quella schiuma attaccata alla chiglia! Boh! Lo trovo molto approssimativo.


Mentre la nostra navicella procede disturbando gli elementi decorativi della mappa, non posso fare a meno di osservare i dettagli proprio tirati via. Barbara Bents Miller, Charlie Stentont, Stacey Clark e tutti gli altri, siete artisti, siete tanti, imparate a pulire quei cavolo di pixel, uno a uno, diamine!

Questa animazione, per quanto particolarmente cruda, mi fa tornare alla mente un altro artefatto culturale dell'epoca: il cartone animato giapponese sulla scoperta dell'America. Con la sigla in cui Cristina d'Avena faceva da cheerleader al genovese. Ricordate, no? "Cristoforo Colombo l'uomo dl nuovo mondo / Cristoforo Colombo siamo tutti con te". Una sequela di banalità sciorinate con il pacato autocompiacimento del peggior gramellinismo in cui si esalta IL BUONSENSO DELL'ITALIA DEI NOSTRI NONNI. Vaffanculo.

Poi c'è un punto della sigla con il classico salto vocalico della Cristina che sembrava che avesse un momento di degenero in cui credeva di essere un uccello e si metteva a toccare note più alte e sembrava che stesse cinguettando. Una cosa che io personalmente non sopportavo. Ma si sa che sono tante le cose che io non sopporto. Ma sono abbastanza vecchio da ricordarmi quando la Cri aveva una considerazione piuttosto bassa, in quanto manovale delle classiche instant song prodotte a macchinetta della vituperatissima A.Valeri Manera per vendere un sacco di cassette "Fivelandia". Ovviamente, il solito guaglionismo d'accatto di certi personaggi patetici che si trovano su internet ha fatto sì che questa mediocrità così commerciale fosse rivalutata in maniera incomprensibile, al punto che colei che cantava il valzer del moscerino allo Zecchino D'Oro ha avuto una seconda giovinezza in cui veniva bollata come milfone ed è diventata pure un catalizzatore di pugnette presso gli adultolescenti.

#puffale
In conclusione: 'fanculo a questo blog che mi fa riscoprire in anfratti dimenticati della mia mente stronzate del genere.


"Non svegliare il leviatan che dorme" dice il proverbio, e superate tutte le peripezie della navigazione del Mare Oceano, doppiamo la Terra Incognita (Antartide? Atlantide?). "Terra!" Urla Rodrigo de Triana. Siamo arrivati... "In Asia!" dice Colombo tutto esaltato. Il navigatore in seconda Cisco adocchia la cartina e poi dice "No! Siamo andati affanculo noi!" E i marinai, che si guardano attorno e vedono solo giungla, poco oro e zero fregna, fanno il coro: "sciallallá". Per poi chiedersi "Uh? Che abbiamo appena detto?" Certi riflessi pavloviani c'erano anche nel 1492.


Tac! Con le movenze di una macchinina dell'autoscontro la Santa Maria rimbalza contro la costa. Via a scendere e a piantare una bandiera rossa (e quindi COMUNISTA, avrebbe detto anni fa un comico che non faceva minimamente ridere) sulla terraferma. La musica epica che riprende l'intro del primo Civilization si ferma d'improvviso e si parte con una musichetta bluegrass suonata al banjo da redneck figli dell'endogamia. Interessante come alla fine in tutta la cultura anglosassone, gira e rigira, arrivi sempre a un certo punto in cui c'è l'endogamia, no? Non solo in quella, eh? Ok.


Ma a parte tutte queste considerazioni un po' trite, ecco la prima scelta da compiere: usiamo la mappa del continente americano reale, e poi pure il livello di difficoltà. Scegliamo "Discoverer", non tanto perché è il più facile quanto deve essere stato figo per Paolo Emilio Taviani vivere nel 1992? Sì, la DC era sul viale del tramonto, ma vuoi mettere con tutte le celebrazioni del suo idolo Colombo? Chissà, magari il Ministro del Bilancio e della Programmazione Economica dell'Andreotti I e II a Colonization ci ha giocato, quando uscì. Con quella faccia pacioccona mi dava l'idea di essere un collezionista di gadget, ma di quelli che non mi irritano. Sì, dai, mi piace pensarlo, dunque è vero.


Scegliete la potenza europea! Inglesi? Puah! Abbiamo detto che l'endogamia non ci piace. Francesi...mmmh... forse? No, per quanto il disprezzo caricaturale per i francesi lo lasci al blog delle prefiche. Gli spagnoli in questo gioco si sono appropriati del Genovese chiamandolo Cristobàl Colòn, cosa che non solo fa piangere Taviani, ma rinominare un uomo con una parte del corpo umano che termina col buco del culo non è proprio carino. Vero è anche che l'eseguibile del gioco di oggi è COLON.EXE, quindi Quindi oggi seguiremo le avventure di un astuto mercante olandese che cerca il profitto al di là del mare oceano. "Michiel De Ruyter?" chiede il gioco. No no no no no. "Monique De Sluyter?" chiederà il giocatore arrapato. No no no no no. Stiamo parlando di un prozio protestante della cattolicissima mascotte del nostro blog, stiamo parlando di Julius Van Drijot!

Una certa somiglianza è innegabile
D'altra parte, se di Colombo hanno cercato di appropriarsene gli Spagnoli, i Portoghesi, i Francesi e persino gli Scozzesi, mi sembra più adatta agli oculatissimi Olandesi una scelta meno eclatante ma più redditizia sul medio-lungo termine, no?


Allora, se vogliamo essere stronzini la veridicità storica qui è un pochino falsata: nel 1492 gli attuali Paesi Bassi sono ancora raggruppati nelle diciassette province unite, dipendenti ancora dall'impero spagnolo. La bandiera odierna che compare nel gioco, ispirata allo stemma della casa degli Orange così come deciso da Guglielmo il Taciturno non sarà usata ancora per un centinaio d'anni e insomma il buon vecchio zio Sid, con tutta la sua buona volontà, soffre dell'anglocentrismo che colpisce inevitabilmente tutti i creatori di contenuto americani o britannici. Con tutto che Sid è canadese, eh.

Comunque, per far fede alla proverbiale tirchieria degli olandesi, il bonus per questa nazionalità è il commercio: in caso di crollo del mercato, i prezzi delle commodity che rivenderemo ad Amsterdam non collasseranno. A parte i tulipani, si intende, che quelli erano i bitcoin del 1500. Julius commenta che non sono mille fiorini che non valgono un cavolo. È un cavolo che vale mille fiorini: e per cavolo intendiamo il cavoletto di Bruxelles che ai tempi è ancora sotto gli olandesi.


La nostra missione, ci dice lo Statolder, è diretta all'esplorazione di strani, nuovi mondi, alla ricerca di altre forme di vita e di civiltà, fino ad arrivare là dove nessun democristiano olandese è mai giunto prima. Peccato che lo Statolder del 1492 sia vestito alla moda dei reali britannici settecenteschi, e sopratutto di regale non ha niente, visto che è l'equivalente del primo ministro di uno stato federato prima parte dell'impero spagnolo, successivamente indipendente, ma eletto in ogni caso dagli Stati Generali. Julius, che è stato eletto agli Stati Generali da quando aveva 27 anni ininterrottamente a suon di comizi sui carciofi, gioca nervosamente con la fede al dito.

"Julius" dice lo Statolder Frans Koessig, "Per la gloria dei Paesi Bassi, viceré del Nuovo Mondo io ti faccio. Ora levati dai coglioni e ad esplorare la nuova terra vai. Capito mi hai?"


E noi non possiamo che adeguarci. Al porto di Amsterdam il primo ufficiale Paul Cyrillus-Poomicijn, osservando i marinai che stivano le scorte si accende un cannone. Julius, che la puzza di maria gli dà emicrania, subito accende la sua candela speciale che mangia gli odori e si avvicina al suo fido vice:

"Mi scusi, Paul, ma che cosa sono quei cilindri di bambù intrecciato che sta caricando in stiva?"
"Quali? Ah, ma Andreotti, chista è la novità assoluta presso i navigatori della Batavia e del Cipango, trattasi di quella che nel resto del mondo è nota come una moglie olandese, lo sa? Praticamente noi marinai ci sdraiamo e al posto del cuscino abbracciamo 'sta struttura, così l'aria passa attraverso i buchi del bambù e dormiamo al fresco. Geniale, no?"

scacco matto, perbenisti
"Paul, lei non me la conta giusta: Siamo a ottobre, sta per arrivare l'inverno, sarà mica che userà i buchi di quel cuscino improvvisato per infilarci il suo attrezzo a scopo di piacere?" chiede Julius, che resta comunque calvinista.
"Ah! Andreotti, mi permetta, ma lei è politicamente un ingenuo. Intendiamoci, ingenuità e intelligenza vanno sempre a braccetto."
"Mi stai forse dando dello stronzo?"

Cyrillus-Poomicijn tira una boccata fortissima dal cannone, lo butta in mare e con un imbarazzo che si taglia col coltello dice "Beh, mò vado a veder' che chilli fetenti nun facesser'ammuina." ma siccome parla in stretto accento del Limburgo, nessuno lo capisce.


Ed è ora di salpare! La caravella (che nel nostro caso è un mercantile) è renderizzata malissimo e non è neppure animato il movimento. Male, molto male, ragazzi! Uno dice "ok; ma questo è un gioco di strategia": vero, ma accidenti se non era meglio la grafica del primo Civilization.  L'ho già detto, vero? Sì, l'ho detto. Beh, mi irrita molto.


"A New World!" Così finisce lo slideshow e la pelle d'oca non è manco un decimo del suo predecessore. Diamogli comunque una chance, così come lo statolder Koessig detto De Zwijger Kangoeroe ha dato una chance a Julius in modo da ingigantire la gloria dell'Olanda, nonché di levarsi Andreotti dai coglioni per un po'. Cominciamo?


"Terra!" urla il mozzo di vedetta Franciscus Evangelisten. "Abbiamo visto tutti, Franco" dice Julius, sciogliendo un tedax in compresse nell'acqua per via del mal di testa. "Ju, perché mi tratti così? -  Urla Evangelisti dalla cima del trinchetto - io ti sono sempre stato vicino, ti son sempre stato amico, ho persino dato il nome De Lente alla nostra corrente! Quanto me fai faticà a fatte voler bene!" "Fràààà - gli urla Cyrillus-Poomicijn - Che te serve?"

"Franco scendi, abbiamo preso uno scoglio dieci minuti fa. Lo sappiamo che siamo arrivati".


Siamo arrivati in quella che sembra essere Haiti, ma sta a noi darci un bel nome. Christendemocratie, che alla fine è un concetto che unisce tutti, cattolici e calvinisti, ma soprattutto funzionari di partito, galoppini, sottopanza e spicciafaccende, che sticazzi dell'iconoclastia, del filioque e della presenza reale di Cristo nell'eucarestia: quando c'è da spartirsi una torta siamo tutti amici, e qui c'è una torta da spartire bella grossa! E se non ci sono fette per tutti, ebbene le stamperemo! Perdincibacco! (Ma che ci fa un ufficiale di cavalleria prussiano nel mio equipaggio?)


Ora però vediamo di evitare l'errore di Colombo e di isolarci in un'isoletta a monculi di mezzo e andiamo a cercare quello che lo Statolder chiama, con un po' di disprezzo, il Continente (lui viene da Terschelling). Ci metteremo di più, ma almeno avremo un accesso alle risorse un po' meno tribolato. No?


Ecco, arriviamo all'estuario di un fiume e il giovane e barbuto esploratore Johan Van Goorija (si riconosce dalla barba) con il costume da Gran Mogol delle Giovani Marmotte ci fa notare che non possiamo risalire il fiume come i salmoni. Kyriacus de Mijt, l'interprete nonché addetto al diario di bordo, da dietro la gobba di Julius lo spernacchia facendogli il verso. Ma è una presa per il culo che dura poco, perché appena sbarcati subito gli indiani irochesi vengono ad accogliere la delegazione democristiana tutti pronti a fare la tessera al partito in cambio di posti nel pubblico impiego. Subito Cyrillus-Poomicijn sussurra a Julius :

"Andreotti, chist' nun son uomin', chis't so' mezz' scimmie, fossimo sicur' che facimm' bbuon' a metterli nell'amministrazione? Che capisco che un bbuon' trequarti degli statali passa tutt'o juorn' a grattarsi i coglioni, ma non pensa di stare esagerando?"
"Paul, ricordati che in politica si altera la legge del Lavoisier, perché molto (e non nulla) si crea e nulla si distrugge." 
"Andreotti mi perdoni, ma nun agg' capit' nu cazz'. Che facimm' co' chisti negri dunque?"
"Gi barlo io gon guelli" dice De Mijt, che parla la lingua universale del buon selvaggio, il dialetto sviluppatosi nel polder di Noesk, dove lui è nato e di cui è diventato burgemeester. Purtroppo, per un peculiare errore di traduzione, De Mijt promette una pletora di baby pensioni agli indigeni, che il governo di Amsterdam dovrà mantenere (per tenere alto il consenso) operando rischiose speculazioni sui tulipani. Ma intanto tra gli olandesi e gli Irochesi è scoppiata l'amicizia e possiamo iniziare ad esplorare... il Nuovo Mondo. Intermezzo!


Ora so che sono ben poche le cose più patetiche dei metallari che commentano i video di youtube di musica classica dicendo "VEDETE? SIAMO MOLTO PIÙ SENSIBILI DI VOI CHE ASCOLTATE A WAREM A BEN BEN O CAGATE VARIE, IO ASCOLTANDO L'ESTATE DI VIVALDI MI SON FATTO UNA PUGNETTA". Però col terzo movimento della nona di Dvorak un po' di headbanging e di "Air conducting" viene da farlo. Niente pugnette però (almeno per me).


Van Goorjia trova un bel posto per fare la prima colonia "There are lots of furs here!"

Aaaaaaaaah!
La barba più sexy della Prima Repubblica scappa terrorizzato e fa per tornare alla nave...


...non fosse che intanto il nostro meracantile è tornato ad Amsterdam, dove a causa di insurrezioni di carattere religioso, degli scout a cavallo si sono fatti volontari per colonizzare il nuovo mondo. Così ci comunica il cardinale Floris Engelijn detto "Sua Sanità", che nel frattempo sembra essere passato ai Gesuiti. Transfermarkt c'era anche nel quindicesimo secolo e ha registrato il cambio di casacca alterando il valore di mercato del Cardinale a 15 milioni di fiorini, e subito Mino Raiola (che ricordiamo essere olandese pure lui) lo accoglie nella sua scuderia.


Vabbè, ragazzi, poche pugnette, che non c'è in sottofondo Vivaldi né Dvorak ma c'è un gradevolissimo e orecchiabilissimo mix di bluegrass e di canzoni tradizionali inglesi (Ancora l'anglocentrismo, sì) In effetti, la musica fa molto più atmosfera della grafica trasferita sul legno con una specie di colla chiamata "modpodge". Che praticamente era la cocaina di quella tizia su quel canale TV di merda che prendeva i mobili Luigi XIV e ci spruzzava sopra della vernice di colori orribili facendoli diventare roba "shabby chic", che è un po' un eufemismo per dire che fa cagare. Piuttosto stampate con la stampante laser a rovescio e usate l'acetone per trasferire il toner su legno. Molto meglio.

Intanto, dopo un lungo temporeggiare molto democristiano, Julius decide che è ora di fondare la prima colonia. "Andreotti, come la chiamiamo questa città?" Chiede la fidata segretaria Vincenza Enea Gambogi. "Come un posto familiare." Risponde Julius. Il nome scelto è Jezusplatz, indirizzo della sede della segreteria DC a Den Haag. Una lacrimuccia impercettibile solca la guancia di Julius.


E qui iniziamo a vedere una certa divergenza con Civilization: le città hanno di serie un set di edifici a cui assegnare i coloni, che sono allo stesso tempo le unità che girano per la mappa. Se li teniamo in città possiamo fargli procacciare cibo o altre risorse che venderemo per trarne sostentamento. Oppure che raffineremo e venderemo. Insomma, avendo un bilancio legato a un vincolo esterno, dobbiamo cercare di essere in pareggio il più possibile. Cyrillus-Poomicijn, a queste parole, sbuffa, china la testa e brontola, minacciando di andae a casa portandosi il pallone dietro.


Intanto, il mercantile è arrivato nel Nuovo Mondo, e il gioco mi propone l'equivalente di quelle che erano le Meraviglie del Mondo nel vecchio Civilization: un membro dell'Assemblea Costituente del Congresso Continentale, la prima forma di parlamento nelle Americhe! Fermo restando che il suo posto fisso sulla poltrona Julius ce l'ha, chi scegliamo? Paul Revere? Hernando de Soto? Pocahontas? No, Jan de Witt, perché siamo olandesi, siamo commercianti, questo è quello di cui necessitiamo. Credo. Comunque, ognuna di queste figure storiche porta con sé un bonus:  possiamo mercanteggiare con gli altri europei in America. Che c'entra tutto questo con il De Witt originale? Nulla! De Witt era Gran Pensionario delle repubbliche neerlandesi, che era la carica più alta, mentre lo Statolder era il vero detentore del potere interno. Dunque, il De Witt originale cercò di abolire la carica di statolder e di accentrare il potere nelle sue mani, restando comunque repubblicano, anche perché al tempo c'era una fazione di persone che volevano ridare tutto in mano alla dinastia degli Orange, ripristinando una specie di monarchia. Peccato che il De Witt mise delle righe piccole nel trattato che regolamentava la navigazione con gli inglesi di Cromwell, e la clausola capestro impediva a Guglielmo III d'Orange (che era imparentato coi deposti Stuart d'Inghilterra da parte di madre) di assumere la carica di Statolder. Sticazzi! Dopo che De Witt col fratello Cornelis fu linciato e squartato sulla pubblica piazza, alla fine del periodo di vacanza della carica di statolder, non solo Guglielmo divenne statolder delle sette province, ma pure re d'Inghilterra, Scozia e Irlanda. Zuigen mijn ballen! Tutto questo per dire che il gioco di oggi è estremamente anglocentrico e malissimo si incastra sul colonialismo olandese, dichiarando così nuovamente fallita la missione dell'usare i videogiochi del computer per studiare.

Che poi, studiare cosa? La storia che importa è quella del programma ministeriale, con le date della Lega di Smalcalda e della Dieta di Magonza da imparare a memoria! Con nazioni e imperi che parlano tra loro come un sol uomo, causando così il più grande inibitore di chiavate della storia recente, ovvero il concetto di geopolitica! Benone, ragazzi! Giocate a Colonization piuttosto, e magari non imparerete la storia esatta proprio così com'è andata, ma almeno non avrete una visione della storia da ritardati mentali (e soprattutto avrete rapporti sessuali).

Più tardi.
 

Il nostro scout esperto arrivato direttamente dall'Olanda, Amijnt Van Phanij, come prima cosa si fionda a visitare il villagio di irochesi. "Cari amici - dice il nostro scout dalla statura poco imponente e quindi rassicurante - nessuno è morto per aver mangiato insalata, mentre la politica ha mietuto fior di vittime". "Augh. Io no capisce quello che tu dice, nano. Tu parla complicato come mia ex moglie. Ho detto." gli risponde il capo. "Ex moglie?" gli chiede Amijnt scandalizzato. "Sì, viso pallido. Io ripudiata. Culo troppo cresciuto. Donna va bene con curve ma senza esagerare. Augh. Tocciava speculoos in mascarpone e scofanava secchielli interi di haagen-dasz guardando Amici di Minnehaha de Filippi. Ho detto.". A 'sto punto il brevi nanu si incazza e sbotta "Cioè voi senzadio c'avete il divorzio? Allora dovete sapere che dopo verrà l'aborto. E dopo ancora, il matrimonio tra omosessuali. E magari vostra moglie vi lascerà per scappare con la serva!" E subito scappa dal villaggio e va a cercare un missionario da mandargli. "Strano viso pallido. Noi gli compravamo utensili, rum e tabacco e questo viene a farsi cazzi nostri".


Intanto, a Jesusplatz, mettiamo il maestro carpentiere a lavorare il legname, che non c'è però. Ah mannaggia! Temporaneamente mandiamolo alla casa del fabbro a costruire utensili (non martelli, che quelli vengono fatti col legname e sono tipo gli scudi di produzione del vecchio Civilization). Intanto, abbiamo scoperto che lì vicino c'è una miniera d'argento e abbiamo già sette lingotti. Contento, Julius? "L'importante è non diventare quel pericoloso genere di numismatici che sono i collezionisti di moneta corrente."


Continuando a esplorare, Amijnt fa un salto presso gli Apache, che gli insegnano a configurare un webserver, e spingendosi più a sud arriva all'impero azteco. Dove fanno sacrifici umani sì, ma il divorzio non ce l'hanno, quindi è A-OK! Cari amici aztechi, voi sì che siete bravi cattolici! Così dice Amijnt starnutendo in faccia a Montezuma, che in cambio dei bacilli ricevuti offre al Nano un po' di cioccolato al peperoncino e acqua sporca da bere.


A Van Phanij, come conseguenza, arriva un attacco improrogabile di sciolta, e così gira per tutto l'attuale Messico alla ricerca di un cesso, finché non giunge a un'enorme massa d'acqua. "Qui andrà bene" dice il Rieccolo calandosi i calzoni e imbrattando di marrone l'oceano. Il resto della spedizione rinomminata "Iniziativa Democratica" lo guarda inorridito e battezza il nuovo mare "L'Oceano di Merda". "Cari amici - dice Amijnt mellifluo pulendosi il culo con un calendario maya - questo termine mi sembra un po' forte, ci vuole qualcosa di più pacifico". "Oceano ... Pacifico?" Suggerisce il giovane luogotenente Marianus Roemoor. "Ottima idea!" E così fu.


Intanto, Jan de Witt si unisce al Congresso Continentale in qualità di Padre Fondatore. Julius lo guarda con diffidenza, che nel referendum del '48 lui ha votato per il Re.


A proposito di Re, andiamo a vendere alla Madrepatria pellicce e argento, mentre non possiamo non notare che il sentimento indipendentista, a Jesusplatz, è solo il 3%. Il tempo è galantuomo, ma procede molto lentamente, spesso. E comunque, in molti sensi, e sia pure in termini di preoccupazione democratica, Julius si definisce un conservatore. "Infatti mi accorgo che, quando si vogliono cambiare le cose, si finisce quasi sempre per cambiarle in peggio. Quindi è meglio tenersele così come sono."


Anche perché, con lo 0% di tasse, cosa vuoi cambiare? 570 fiorini, dobloni, marenghi, quel che è. Julius, sarà in grado di mantenere un certo costume di parsimonia nel comportamento e nell'utilizzo dei beni; tanto più meritevole se non imposta e strettamente necessaria? "Sì".


Dopodiché incontriamo gli Spagnoli, che subito chiedono a Julius di sterminare un po' di Irochesi. Gli Spagnoli sono fatti così, gli piace far fuori indigeni e convertirli a fil di spada, dopodiché appropriarsi dei loro averi e arricchirci i loro re che a furia di endogamia, a ogni generazione stanno riducendosi a larve umane dal quoziente intellettivo di un tarzanello. Ma ehi, il mondo è bello perché è vario, no? Julius, che ha fatto aderire l'intera nazione irochese alla corrente Primavera, si rifiuta, anche in screzio a Fanfani, che è ancora irritato perché questi pagani senzadio hanno il divorzio. Gli spagnoli propongono inoltre di dividerci il Nuovo Mondo in sfere d'influenza contigue e non sovrapponibili. Già l'uso del termine "sfere di influenza" mi fa molto girare le sfere, ma questo sono solo io. Julius, che preferisce tirare a campare che tirare le cuoia, raggiunge l'accordo con gli iberici.


Intanto, lo Statolder Koessig si è sposato per la quarta volta, e per pagarsi il matrimonio, anziché farsi il mutuo come ha fatto un cugino di mia moglie (idea inconcepibile per noi, ma siamo limitati, suppongo) alza le tasse dell'1% sul cibo. Ora, baciamo l'anello o ci ribelliamo? Stavolta baciamo l'Anello, ma giusto perché l'Anello è giurisdizione di Julius, mentre allo Statolder fa capo Gladio. Lo so, era una battuta un po' convoluta.


Intanto proseguiamo la civilizzaz-ahem, colonizzazione del Nuovo Mondo costruendo infrastrutture rigorosamente a debito. La capa dei Cherokee Elizabeth Warren ci resta male perché stiamo deviando l'A1 per invadere la loro zona, e la soluzione democristiana qual è? Una bella compensazione in danaro e sotto forma di lavori di tutto riposo a vita nel pubblico impiego. Tanto abbiamo appena trovato un tesoro che vale 4000 dobloni in una delle rovine qui vicino. Poi lasciate stare che lo Statolder se ne tiene la metà come tasso di cambio (e su questo, stranamente, non ci possiamo ribellare, è prendere o lasciare) però stiamo ponendo le basi per una nuova nazione. Siete felici?


Ecco, creiamo una seconda colonia. Uno degli originari marinai sbarcati nel Nuovo Mondo, Victorius Sbaardel detto De Haai, crea una seconda città di orientamento politico lievissimamente differente da quello di Julius, ma tanto capire che differenza c'è tra una corrente DC e l'altra non c'è mai riuscito nessuno. Ma i Dorotei sono così simpatici! E quindi fondiamo Sint Dorothee. E la parte politica qui è ridotta alla produzione di "Campane della Libertà" (associando un colono al municipio) che creano sentimento indipendentista.


Intanto, al Parlamento viene eletto Ben Franklin, che come prima cosa acchiappa un fulmine e spinge Julius a fondare l'Enel, dove subito vengono piazzati in posto di quadro dirigenziale ex spicciafaccende ormai troppo compromessi per proseguire l'atvità politica. Inoltre, gli altri europei nel nuovo mondo non romperanno i coglioni e ci offriranno sempre la pace. "E con il tuo spirito", aggiunge automaticamente Julius.

Molto più tardi.


Altre città sono state fondate! De Witte Walvis, la balena bianca, Fanfanij, che è una scrittura errata del nome dello Scout che cagò nell'Oceano Pacifico per primo, e che Julius ricompensa così. Dopodiché c'è ... Vlissingen? Ok, mi ero rotto le palle di tradurre in olandese concetti relativi alla DC. Va bene?

Più tardi.


Aggiungiamo un altro padre fondatore, dopo aver reclutato Paul Revere, santo patrono delle milizie improvvisate. Il nuovo deputato è Adam Smith, economista, quello della "mano invisibile" con cui Confindustria si fa le pugnette. Julius lo recluta più che altro per tenerlo buono, che se quello resta fuori inizia a parlare di deregolamentazione, laissez-faire, meno stato, e via andare. Inconcepibile!

Così come è inconcepibile alzare le tasse al 10% sull'export degli attrezzi! Cioè, non solo la Black&Decker si sposta in Olanda per ragioni fiscali, ma prima delocalizza e poi tassa la manodopera sottopagata! Questo è un oltraggio! A Sint Dorothee, i coloni non ne possono più e organizzano il "Tools Party!" Praticamente Sbardella invita tutti a casa sua e fumandosi cannoni uno dietro l'altro ascoltano Lateralus in loop continuo. Poi qualcuno fa notare che questa azione riecheggia l'episodio del "Boston Tea Party", la protesta contro la tassazione inglese che fece sì che i coloni, pur di non pagare le inique tasse, gettassero nel porto il té che sarebbe andato alla madrepatria.


Alla storia del Tea Party si sono ispirati i fratelli Koch delle Koch Industries per fondare un movimento di "protesta contro le troppe tasse" in cui cittadini americani principalmente appartenenti alla piccola borghesia andavano a urlare contro il malvagio governo che abbassasse le tasse ai super-ricchi, perché con la magia del trickle-down ci sarebbe stata prosperità per tutti, secondo l'interpretazione più decerebrata della deboluccia teoria economica di quel coglione che era ancora vergine a 40 anni ed era andato a Las Vegas a cercare di farsi "battezzare". Come ogni prodotto di "astroturfing" ovviamente non era destinato a durare, e per qualche ragione facilmente intuibile, all'uomo della strada che i miliardari paghino zero tasse gliene frega il giusto. Quindi, come distrarli? Semplice, la guerra culturale! L'americano medio accende la TV e si trova bombardato di messaggi di imminente sciagura da ogni parte. Gli immigrati ci sostituiranno secondo i piani dei soliti noti! Gli immigrati verranno deportati! Il governo ci obbliga ad avere bagni pubblici per i transgender! Tutti i non bianchi cristiani eterosessuali verranno tutti sterminati o riconvertiti a forza! Moriremo tutti! E in tutto questo qualcuno si offende se noialtri lobbisti estremamente locupletati ci facciamo decurtare le tasse come se fossimo nullatenenti, no? D'altra parte siamo noi quelli che creiamo valore, per quanto basti un minimo scossone ai mercati per finire tutti col culo per terra! Insomma, sarebbe scortese nei nostri confronti, poco bipartisan. Allora tagliamo? Certo certo! Tanto i problemi sono sempre BEN ALTRI™. Ho divagato, scusate.



Questo fa sì che il numero di campane della libertà cresca, e il sostegno per la causa indipendentista raggiunga il 20% a Sint Dorothee. Julius è infastidito dalla mancanza di status quo, di questo passo tra un centinaio d'anni le colonie olandesi nel Nuovo Mondo inizieranno la Seconda Repubblica!


L'unica cosa da fare è inviare missionari gesuiti (lasciamo stare che gli olandesi sono protestanti, archiviate tutto sotto Incredulità, sospensione della) presso gli indigeni, che si sa, questi nuovi integrati di prima generazione finiscono sempre per essere più papisti del papa (lasciamo stare che agli olandesi in genere il papa gli sta sulle palle, per quanto papa Adriano VI fosse in realtà olandese). E via, portiamo un po' di Democrazia Cristiana a 'sti pagani col nome da fuoristrada, perdincibacco!

Più tardi.


Ops! Siamo andati a mingere nel seminato degli spagnoli, che ci chiedono 100 sesterzi per il disturbo. Ma noi abbiamo Ben Franklin nel nostro congresso continentale e gli diciamo "levatevi voi dalle palle, maiali senzadio!" Sicuramente ci offriranno la pac-ops! "Preparateve por la guerra!" dice Felipe Gonzalez del PSOE e Julius guarda verso Franklin con fare incazzato. Ben si guarda attorno imbarazzato perché si era distratto a stampare delle xilografie con le donne nude nella stamperia di Jezusplatz.


E a questo punto gli spagnoli, che non saranno i più brillanti ma sono quelli che hanno più potenza di fuoco di tutti, non solo ci ciulano un carro pieno d'oro, ma si impadroniscono di Sint-Dorothee. Il sindaco cambia nome in Vicente Sbardeja e si dichiara essere sempre stato spagnolo. "Andreoti? E qui es?" dice lui in uno spagnolo zoppicante condito con un accento a metà tra il frisone e il romanesco. Io mi sarei stufato. Dichiariamo l'indipendenza?


Ah no! Abbiamo soltanto il 33% dei voti, che è perfettamente in linea col proporzionale, ma qui siamo di fronte a un referendum con domanda sì/no, e a forza di dire agli elettori che in caso di referendum sarebbe meglio andare al mare per mantenere lo status quo, Julius si trova vittima delle sue stesse macchinazioni. Ma siamo sicuri che non fosse tutto voluto, per mantenere l'amato status quo? Probabile! Non so cosa ne pensi Julius, e ritengo che quello che pensa veramente lo sappia soltanto il fidato confessore Mario Canciani, e forse nemmanco lui. Io so però che il gioco soffre di un problema che c'è pure in Civilization, ma qui è in versione amplificata, e cioè che man mano che si avanza diventa un po' dispersivo. Conseguenza naturale al fatto che le possibilità sono davvero sterminate e penso, in questa sede, di averne coperta una frazione davvero minuscola (niente osservazioni su cose che avrei potuto fare e non ho fatto nei commenti, grazie). Però una certa dose di micromanagement che il predecessore non aveva mi fa veramente far fatica. Niente su cui sputare, eh, però io sono rincoglionito e ho poco tempo a disposizione, e non è mica facile giocare a giochi del genere con due bimbi che giustamente richiedono attenzioni e hanno priorità su tutto (figuriamoci dunque su un  noiosissimo blog come il mio)...


...e dunque mando Julius Van Drijot in pensione anticipata, dopo soltanto 103 anni di amministrazione. Ma sarà veramente la fine per lui? "L'erba cattiva non muore mai" commentano i cittadini di Christendemocratie, e infatti danno a una pianta velenosa il nome di edera Van Drijot. Giulio si stringe nelle già strettissime spalle e sentenzia "bah, a parte le Guerre Puniche mi è stato attribuito di tutto. Una cosa in più, una in meno..." e io lo guardo e imparo come si fa a stare al mondo. Prossimo gioco!

È merda? Nonostante gli evidenti difetti (grafica mediocre, micromanagement), è comunque estremamente divertente. È un Civilization con una visione un po' più bassa di livello, e che ha come enorme pregio, quello di non prendersi eccessivamente sul serio. Infatti, per tutto il gioco, c'è questa pervasiva sensazione di allegria. Penso che la musica aiuti molto, o il fatto che la conquista di un nuovo mondo, la costruzione da zero prima dell'arrivo dell'Eterno Settembre sono qualcosa che stimolano naturalmente l'entusiasmo (a meno che non siate Andreotti, nel qual caso vi entusiasma solo la staticità) e non so, nonostante tutto, mi sono divertito. Non me l'aspettavo.
Ci rigiocheresti? Ahimé, sì, e dico ahimé perché vorrei averci il tempo di fare tutto, mannaggia.

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