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lunedì 28 settembre 2020

Transport Tycoon

Onestamente non me lo ricordo se l'ho già scritto in questa sede (in realtà cambia poco) ma ho una leggerissima miopia, mi manca meno di un grado e mezzo per occhio. Il che fa sì che la maggior parte dei casi riesca a stare benissimo anche senza occhiali, ma di fatto quando c'è da leggere qualcosa da lontano (in genere trattasi di una presentazione Powerpoint con le slide strapiene di testo, cosa che stravolge l'intero scopo delle  powerpoint) dovrei infilarmeli o in alternativa strizzare gli occhi come faceva Bud Spencer. Dico "dovrei" al condizionale perché nel caso delle presentazioni Powerpoint bado ai cazzi miei e non perdo nulla. In realtà il 90% delle presentazioni powerpoint a cui assisto passo il tempo a rimpiangere altre cose che potrei fare, o meglio ancora mi tengo il portatile sotto e fingo di prendere appunti annuendo e guardando in faccia il relatore, quando in realtà faccio cose molto più utili (ovverossia, lavorare). Ma come al solito, divago: resta il fatto che sono miope e per quanto sono certo che sia cosa piuttosto diffusa (si parla di un circa 30% degli italiani) io la mia condizione la vivevo con un certo senso di colpa, dovuto alla probabile causa della suddetta miopia. Quale?

prevedibile

No, ovviamente no. Peraltro, ebbi a leggere su una rivistaccia tipo GQ dal mio barbiere che l'orgasmo maschile in realtà produce endorfine che aiutano a migliorare la vista. Beh, fosse vero, Luxottica perderebbe una buona metà dei clienti, perché noi maschietti saremmo tutti tipo il tizio di X-Men che spara i laser potentissimi dagli occhi.


No, ovviamente no: la causa del senso di colpa (uno dei tanti, in realtà) per quanto riguarda la mia vista affaticata era l'arrivo dell'alta risoluzione, magari con grafica 3D isometrica. Per qualche ragione, come già detto a proposito di SimCity 2000, quando terminavo una sessione di gioco (nemmeno troppo lunga, per quanto potessero essere corte sessioni di gioco a giochi del genere) avevo gli occhi iniettati di sangue, con alcune venuzze che attraversavano la sclera fino ad arrivare all'iride. Una roba spaventosa. Non mi aiutava a farmi sentire meglio il fatto che, ogni volta che mia nonna entrava, senza amnunciarsi, nella fortezza della solitudine che era la stanza dove c'era il mio PC (ogni tanto cambiava) una delle sue reazioni era quella di fare la voce tremolante da attrice drammatica mancata quale era, dicendo ch'i ucc, ch'i povri ucc! (Quegli occhi, quei poveri occhi!)

C'hi ucc!

Ovviamente non escludo che l'uso intenso di un aggeggio col tubo catodico mi abbia un po' abbassata la vista, ma la scienza moderna ci dice che la miopia ha più di una causa, non ultima la poca esposizione all'aria aperta. Insomma,  quando dicevo "beh io esco" e mi si rispondeva "perché?" Con fare scandalizzato, non ho avuto la prontezza di dire ch'i ucc e me ne tornavo al pc a giocare a Transport Tycoon. Sigla!



Microprose presents! Qui non siamo al solito gioco degli MPS Labs con la rassicurante schermata iniziale in ASCII. Già questa è un'epoca diversa, e poi la Microprose qui pubblica e basta, che il gioco qui presente è stato sviluppato da...


Chris Sawyer! Uno scozzese tuttofare mago dell'assembly per architettura Intel, fattosi le ossa con un sacco di conversioni per PC (consideriamo Elite Plus una conversione, dai) e qui al suo primo gioco originale. Si sa, ci sono manici della programmazione che col game design fanno cagare (tipo Ken Silverman, o se vogliamo spostarci in Italia, l'insopportabile quanto meritevole di applausi Nicola Salmoria). Sarà pure il caso di Sawyer? Lo scopriamolo!


Che stile, però, questa schermata introduttiva. C'era un periodo in cui diversi giochi del genere avevano tutti questo stile minimalista/retrò. Mi viene in mente A-Train, che non ho mai cacato, o SimTower, tutti di questo periodo qui. Più o meno.


Fine della intro, via col menu principale. Minimalista, bello così. Come immaginavo io i giochi ai tempi, dovevano essere qualcosa di quasi barocco tra grafica fighissima e intro pompose. Già quando giocai a TT in questa versione originale, 3 anni dopo l'uscita, avevo iniziato ad apprezzare la bellezza del minimalismo. Si badi, questa era la versione liscia di Transport Tycoon, non quella Deluxe. Quella arrivò più avanti sul pc del vostro ex videogiocatore, e ci lasciai sopra diverse altre frazioni di diottrie che a fine partita parevo Tommy Chong.


Veh che dovizia di opzioni, eh? A che serve una intro pomposa senpoi puoi customizzare tutto, dal numero di concorrenti alla loro intelligenza financo alla probabilità di rottura di veicoli? Questo sì che è simulare, ragazzi, meglio dei quattro capitalisti al tavolo da poker del suo antesignano Railroad Tycoon, che chi ha più carte nascoste è più incasinato.


E tanto per customizzare tutto il customizzabile, scegliamo pure la guida a destra, che noi non pratichiamo l'endogamia come in quell'isoletta di merda e scegliamo come valuta i Deutsche Mark, che magari ci avviciniamo sentimentalmente a quei tempi in cui di Germanie ce n'erano due. A proposito di Elite Plus, abbiamo visto come Sawyer sia affine alla procedural generation, e infatti pure i nomi delle città sono generate. Per uniformarci alla valuta scegliamo nomi "europei", che qui sono germanofoni. Ci sta: la prima lingua più parlata in Europa è il tedesco, semplicemente perché tra tedeschi e austriaci sono in di più. Spiace per i francesi, ma includere la Romania nella Francophonie perché Ceausescu aveva messo il francese nelle scuole al posto dell'inglese come prima lingua straniera non aiuta. No, in realtà la ragione è un'altra: Sawyer è inglese ed è almeno dal 1972 che per gli inglesi europeo = tedesco. Infatti chiunque pensi che il "sorprendente" risultato del referendum sulla brexit del 2016 sia stato deciso soltanto durante la campagna elettorale referendaria è stupido come un sedicente "esperto di geopolitica". Su questo tema sono perfettamente allineato con il generale De Gaulle, come già ho scritto qui. Ma sto divagando, come spesso succede.

Dopodiché scegliamo nome della nostra compagnia nonché il nostro nome e... potevamo scegliere altrimenti?

Ma ciao!
Ovviamente si sta parlando di Andreotti e non di Fanfani, sennò il "Rieccolo!" sarebbe d'uopo, non trovate? Si sa, i pazzi si dividono in due categorie, quelli che credono di essere Napoleone e quelli che credono di risanare le Ferrovie. Qui non siamo in nessuna delle due categorie, perché in questo universo parallelo, Andreotti salta la barricata pubblico/privato e privatizza come se non ci fosse un domani!


La faccia del Divo Giulio può essere soltanto generata a caso scegliendo da un set enorme di occhi, nasi e capelli. Credo che La versione deluxe possa effettivamente farci scegliere il pezzo ennon pescarlo a caso dal mucchio, ma non ne sono sicuro. Pigiamo genera finché non sono soddisfatto. "Sono fortunato - dice il divo cambiando faccia come in a scanner darkly - nemmeno Forattini riesce a rendermi più brutto".


Alla fine ci adattiamo tenendo uno strano incrocio tra Andreotti e Kissinger.

Fu-sio-neee!

È il 1930 e dobbiamo scegliere dove piazzare una sede della DC. Non esiste nel mondo qui generato un villaggio di nome Jezusplatz, quindi andiamo su...


...Wertgen! È grande, ciò vuol dire più tessere della DC. La sede viene piazzata subito fuori (per dimostrare di essere un partito sia rurale che cittadino), e il colore sociale è scelto: bianco! Ovviamente.


Ora, possiamo focalizzarci su vari mezzi di trasporto: su gomma, su rotaia, navale ed aereo. Siccome sono pigro comincio con la gomma, e subito la DC Interviene con concretezza creando infrastrutture nella ridente cittadina di Wertgen. Giulio convince gli immancabili NIMBY mediante un ardito paragone coi carciofi. Nel frattempo, un articolo di giornale ci conferma che una miniera di una cittadina dal nome ignorabile ha aumentato la produzione. Figata! Figata anche come i giornali contengano una foto che è in realtà una finestra in bianco e nero, animata in tempo reale, su un'altra zona della mappa. Una programmazione così ottimizzata che al tempo, atteggiandomi, dissi "eeeh, si vede che è fatto in àssembler" con l'accento sulla prima A. Ero un còglione.


Vicino alla sede DC costruiamo la stazione degli autobus e il deposito lì vicino. Quel periodo della mia vita coincideva con i miei primi litigi coi mezzi pubblici ogni giorno per andare al liceo, e quando trovai questo gioco su una compilation di abandonware chiamata "Citofono Disk" ne gioii, che in questo modo avevo una certa illusione di controllo sulle stramaledettissime corriere, che avevo imparato a odiare.


Una cosa macchinosa (non nel senso di relativa alle automobili) è la creazione di tracciati di strade. Ogni quadratino ha quattro sottozone, quattro quadranti invisibili in cui è suddiviso.questo fa sì che per fare una curva ad angolo retto sua necessari cliccare due volte. Non è immediato, ci si aspetterebbe che col mouse si facessero i percorsi con un solo trascinamento. Ma è meno peggio di quanto si pensi, in realtà. Una volta che chi si fa la mano diventa tutto più ordinato. Chiaro che la versione deluxe risolve questa mancanza, ma sinceramente non è che la trovi poi così una mancanza. Per me limita gli errori umani. L'eccessivo affidarsi al mouse non è per me il massimo del determinismo. Le azioni in informatica devono essere perfettamente ripetibili, non trova Andreotti?
"L’Italia un paese dove si parla tanto di novità e persino di rivoluzioni, ma dove è difficile trattare e soprattutto decidere qualsiasi cosa quando manchi sua maestà il precedente". Eh no, però, lei si è sempre fatto garante dello status quo e ora lamenta una mancanza di iniziativa? "Preferisco tirare a campare, io. A tirare le cuoia siano altri."


Ok, qui nessuno tira le cuoia ma quello che facciamo è collegare Wertgen a Brunburg, che a Brunburg c'è pure lo stadio e magari i Wertgeniani vogliono conceersi un po' di svago la domenica. Franco Evangelisti subito organizza per mandare la Roma in ritiro precampionato a Brunburg, e poco importa se si trova in una vallata, praticamente sul livello del mare.


Oh beh, costruiamo il nostro primo autobus. Notare l'interfaccia a finestre come è solida. Cioè, se Transport Tycoon fosse un sistema operativo avrebbe perfettamente senso. Che diamine, ha l'aspetto infinitamente più stabile di Windows 3.1! E pure del 95, dai. Pare quasi una roba tipo uno dei vecchi Linux con le primissime KDE, che mettevano in allegato a PC Action (con il CD, non con il dischetto) in modo che la gente la mettesse su una partizione per sentirsi smanettona e poi non ci facesse un cazzo, specie perché la maggior parte di noi sfigati, a cavallo del secondo e terzo millennio, avevamo i cosiddetti WinModem, che (dice il nome) funzionava solo sotto Windows. Quindi ci si trovava con un sistema operativo poco user friendly per i tempi, poco documentato, e soprattutto senza accesso a internet, e va da sé, senza porno. E a che serve un computer senza accesso al porno?


Beh, dicevamo: il primo bus è stato costruito, e dalla finestra verde degli ordini il Divo Giulio intima all'autista Paolo Emilio Taviani di andare a Werten Central e poi a Brunburg Central, e poi ripetere tutto dacapo. Taviani fa per andare in direzione opposta, che tanto Buscar el levante por el ponente, ma il Divo gli fa notare che la strada finisce, e prima della DC tutti questi villaggetti erano isolatissimi l'uno dall'altro. Beh, è pur sempre il 1930 e in Germania, no? Si suppone che siamo in piena repubblica di Weimar, senza però la mostruosa inflazione.


Aggiungiamo nella nostra rete pure Westerburg, in modo che su ogni autobus del circondario ci sia un bello scudo crociato con su scritto "LIBERTAS". Riprendiamo un attimo un argomento precedentemente sfiorato. Che nome del cazzo è "Citofono Disk" per un cd di roba che era ritenuta abandonware (a torto o a ragione) nel 1997? Mi era stato passato da un amico di quel mio compagno di classe che si definiva fiero otaku al 100% (ci parlavamo ancora in quel periodo) e io che ancora non avevo internet e quindi non bazzicavo i siti in cui si scarivavano giochi vecchi, lo trovai una miniera d'oro! Non ricordo, onestamente, quanti soldi cacciai per farmelo masterizzare, ma c'erano circa 140 giochi vecchi, di cui molti in italiano (presi paro paro dalla compilation pirata "Dutch Flyer" ho scoperto in seguito), con un'interfaccia a menu testuale programmata in Turbo Pascal da 'sto tizio! Che era soprannominato "Citofono" per via delle orecchie un po' a sventola, ma visto che egli stesso si autodefiniva così, immagino l'avesse presa bene, no? Avrei voluto avere lo stesso senso dell'umorismo quando mi si tiravano fuori soprannomi per i miei difetti fisici.

"Nel corso degli anni mi hanno onorato di numerosi soprannomi: il Divo Giulio, la Prima-lettera-dell'-alfabeto, il Gobbo, la Volpe, il Moloch, la Salamandra, il Papa Nero, l'Eternità, l'Uomo-delle-tenebre, Belzebù; ma non ho mai sporto querela, per un semplice motivo, possiedo il senso dell'umorismo. Un'altra cosa possiedo: un grande archivio, visto che non ho molta fantasia, e ogni volta che parlo di questo archivio chi deve tacere, come d'incanto, inizia a tacere."dice Andreotti.

L'archivio! Cazzo, ecco cosa mi mancava.


E così facendo ora creiamo la rotta Wertgen-Westerburg, con un nuovo autobus dalla mirabolante velocità massima di 56 chilometri l'ora e 31 passeggeri. Eh! In Paradiso non si va in carrozza, era solita dire un'amata zia di Giulio.



Ma non di soli passeggeri vive l'uomo! Vicino a Wertgen ci sono delle segherie, ma che cosa mai segheranno se il legno non c'è? Io ogni volta che passo da un cantiere vorrei ciulare uno o due pallet per smontarli e farci cose. Poi mi ricordo che non ho lo spazio e soprattutto non ho la giornata di 36 ore. Quindi, il legno a Wertgen lo prendiamo alla foresta di Cloppenstadt.

ja, das ist meine stadt
Cloppenstadt con la C. Scusi eh. Proseguiamo.


Il primo camion (e scopriamo che questo è un gioco albionico e non usoniano per il fatto che viene chiamato "Lorry" e non "Truck") arriva ai boschi di Cloppenstadt, che hanno scaricato spontaneamente il loro legname nella stazione. Una volta riempito il cassone di tronchi...


...via che si arriva a Wertgen! Un carico = 3.744 marchi tedeschi. Beh, non male! Soprattutto per le segherie che inizieranno finalmente a lavorare ora che hanno un po' di materia prima. Se c'è una cosa che mi infastidisce è vedere attrezzi nuovi che non sono stati ancora utilizzati. L'arte si deve incarnare nell'attrezzo, e meno i propri atrezzi sembrano essere stati usati da Noé in persona per costruire l'Arca, meno si è credibili come falegnami. Ma anche come idraulici o fabbri o qualsiasi cosa, ecco. Io che ho gli atrezzi ancora in buono stato sono infatti poco credibile come falegname, per quanto ci provi. Ho costruito un letto e un banco e varie librerie più diversi ammenicoli, ma non mi considero bravo. Per azzerarmi l'autostima ci sono i tutorial su youtube.


Intanto, cambia l'anno e siamo al 1931! Tenete conto che il tempo è galantuomo e cammina molto lentamente, quindi non si può accelerare come si faceva in Simcity 2000. Ad esempio, in un momento di lucidità, Andreotti decide di ripagare 40.000 marchi dei 400.000 di prestito con cui era partito. È una buona mossa visto e considerato che nel 1930 abbiamo avuto un passivo di 178.788? Andreotti indica Cirino Pomicino che sta dietro di lui e si nasconde.


Già che c'eravamo, a Cloppenstadt abbiamo pure messo una stazione di autobus, che subito usiamo per collegare alla vicina Frankmund. Devo dire che gli occhi stanno iniziando a farmi un po' male, ma tanto ormai sono vecchio e la miopia è già arrivata, e gli occhiali ce li ho (sono peraltro molto carini) ma li uso poco. Credo sia dovuto al fatto che a suo tempo, per non dare la soddisfazione dell'iolavevodetto a quella che sospirava con voce tremante "ch'i ucc", facevo esattamente come il buon Carlo Pedersoli e mi rifiutavo categoricamente di andare a farmi misurare la vista. Poi lo feci, e arrivarono gli occhiali: le prestazioni scolastiche rischiavano di calare e meglio sentire gli iolavevodetti che subire rotture di coglioni per i voti peggiorati. Ma il vizietto rimase. Tant'è che per la patente (presa nel 2000, quando ancora stavo sotto il tetto parentale) imparai a memoria le lettere del tabellone e voilà! Niente guida con lenti. La cosa stronza fu dover fare la prova pratica senza occhiali, ma anticipando tutto quanto, ogni guida l'avevo fatta senza occhiali, con l'espressione alla Bud Spencer. Nel 2010 mi ero rotto i coglioni di sta farsa e rinnovando la patente ho detto che ho gli occhiali e mi hanno messo guida con lenti. Questo mi ricorda che quest'anno dovrei farmi rinnovare la patente.


Allora, prima che mi veda costretto a fare come mia nonna che per purificarsi gli occhi usava come collirio il succo di limone (storia vera) mi dedico ai treni. Eh sì, che Transport Tycoon va a pisciare pure nell'orticello di Sid Meier! Ma nel 1994 il canadese zio Sid si occupa di storia statunitense con Colonization in vista della sua secessione dalla Microprose erodendo alla Firaxis con Sid Meier's Gettysburg! (A cui non ho mai giocato). Ergo sticazzi.


Insomma, via coi treni! Le ferrovie occupano un casino di spazio sulla mappa, ma temo non ci sia alternativa, no? Notate come creare una ferrovia diagonale richieda un certo savoir faire e non sia proprio immediato. Fattoci il callo, devo dire che si sopporta bene. No?


La  stazione di destinazione è Westerhaven, che come è venuto fa molto quella fumante cacata de "Il Trono di Spade". Che se lo avessi detto durante la quarta/quinta stagione tutti mi avrebbero lapidato, lo dico ora dopo il deludentissimo finale ed è tutto un tripudio di "bella vez". Tipo quelli a cui voglio demolire la casa qui, prima non ci stanno, poi gli dico "Game of Thrones è una merda" e loro tutti felici "Bella vez" e si lasciano radere al suolo l'abitazione. Non male come arte di convincimento eh Andreotti? Giulio alza impercettibilmente un sopracciglio.


E intanto, ora che abbiamo fatto la prima linea ferroviaria, un po' la Napoli-Portici di questo immaginario universo coi nomi che paiono tratti da un villaggio dei Playmobil, costruiamo il nostro primo treno, che ha come terminal la stazione di Cloppenford!

Ja, das ist mein Ford
Lo so, lo so. Temo di essere parte di quel mainstream che non riesce a provare alcuna antipatia per quel geniale deficiente che è l'allenatore del Liverpool. Mica bisogna essere sempre contro, no?  Ma poi, esiste davvero qualcuno che preferisce Mourinho a Klopp? A parte Mourinho, s'intende. (Non parliamo poi dell'attuale allenatore della squadra per cui io faccio il tifo, troppo intento a coltivare la propria immagine di "guerriero" per fare il suo lavoro decentemente. E sarò io ad essere particolarmente stronzo, ma pensavo che i "guerrieri" o i "condottieri" come il coglione si fa chiamare da un'azzerbinita stampa locale, non si crogiolassero nei piagnistei come è solito fare)


Finisce un altro anno e arriva pure l'offerta di un sussidio: un servizio passeggeri da Pfungwald a Wertfeld verrà pagato dalle autorità locali per un anno! Bah! Dobbiamo per forza costruire cattedrali nel deserto per sifonare soldi dello Stato? In questo universo, Andreotti non è preoccupato per la rielezione e quindi dei sussidi se ne sbatte. E soprattutto, sta dall'altra parte della barricata rispetto allo Stato. Qualcuno forse direbbe  che contro lo Stato Andreotti lo è da sempre. Di fronte a questo qualcuno, Andreotti giochicchia con la fede al dito e aggiunge quest'uscita incongrua nel suo archivio.


Sticazzi del sussidio. Al di là del fiume Kohlfluß, ci sta Freistadt, che dal nome si direbbe una specie di San Marino, ma si sa, tutte le città tedesche sono un po' libere, ognuna col suo principe e con la capitale federale che tende un po' a farsi i cazzi suoi. Un professore di tedesco del mio liceo (sezioni linguistiche, che non frequentavo) che ci fece supplenza durante un'ora buca sosteneva la sua tesi per cui il nazismo aveva attechito in Germania per via del fatto che i tedeschi erano abituati a eseguire gli ordini, visto che sotto il Sacro Romano Impero in ogni città c'era un principe che li teneva d'occhio da vicino e l'imperatore era eletto da alcuni di questi principi. Insomma, l'espressione cuius regio, eius religio nasce proprio in Germania, e già il fatto che i sudditi debbano credere in quello che crede il loro boss fa capire che sì, le città erano libere dalla giurisdizione diretta dell'imperatore ma di frei, a livello individuale, ai tempi non c'era poi tanto. "Io sono solito dire che di Germanie ne preferivo due, ma qui è come se ce ne fossero migliaia", dice Giulio. E non ha torto. In ogni caso, quello che facciamo ora è collegare Cloppenford a Freistadt con un ponte sospeso in acciaio lunghissimo e costosissimo. La popolazione lo chiama "La follia di Andreotti", e tutti i NIMBY si scatenano...


...ma la linea diretta Cloppenford-Freistadt non dispiace e fa un bel po' di soldini, anche perché al di là del fiume, a Freistadt, ci sta un bar che poi bar non è, con gli appartamenti al piano di sopra in cui certe ragazze che si aggirano per i tavoli portano su gli avventori, e insomma ecco finalmente spiegato perché Freistadt è tanto Frei. Si parla di un punto di vista morale, libero dalle bacchettonerie della sponda est del fiume! Andreotti sbuffa educatamente, perché trattasi proprio di quei "matrimoni consumati e non rati" di cui egli disapprova.


Noi che intanto stendiamo ferrovie come se piovesse, veniamo beffati dai nostri avversari di colore grigio, che sia a Westerburg che alla nostra città di registro Wertgen, hanno piazzato un cavolo di aeroporto! Beh, andare da Westerburg a Wertgen in aeroplano mi pare una sesquipedale cacata, visto che poi ci sono già gli autobus e i treni, no?


Beh, vediamo! Creiamo il collegamento tra Westerburg e Wertgen e stabiliamo il servizio posta e passeggeri. Ad Andreotti sanguina debolmente un occhio e subito ingerisce un Tedax. Fortunatamente, al male alle palle degli occhi compensa una musica che ridefinisce il concetto di easy-listening: una roba così orecchiabile non s'era mai sentita prima in un videogioco. Alcuni brani (tutti di genere smooth jazz) hanno la capacità di restare incuneati nella testa per anni. Non me ne lamento, eh.


Ah no? Un sacco di gente e di posta si affida al servizio ferroviario tra Wertgen e Westerburg. Certo, siccome c'è per ora un solo treno il giudizio degli utenti è bassino (24% e 26%) ma insomma, ci arriviamo pure lì.


E già che ci siamo, Giulio si mette in pari anche con gli aerei. Spianata un'intera area, piantamo un aeroportino su quella che è sempre più la capitale economica della DC: Cloppenford! Certo, l'autorità locale non è felice del nostro uso liberale di bulldozer, ma oh. Qui si cerca di far girare il marco, no?


Il secondo aeroporto (non possiamo utilizzare quelli delle altre compagnie come destinazione di una rotta) è a Freihaven, che è piuttosto distante da Cloppenford, ma non troppo. Specie ora vogliamo concentrarci su voli a corto raggio, che sennò il ritorno sugli investimenti lo vediamo col binocolo.


E a tal proposito abbiamo finito i liquidi per comprarci un aereo. Ops! Chiediamo un presstitino, confidando sulla finanza creativa di 'o ministro del bilancio Cirino Pomicino e costruiamo uno Junkers JU-52, un trimotore che fu usato pure come bombardiere (con esiti più che mediocri).


Ed ecco qua: guardando il mondo dall'alto, vediamo pure di lanciare la rotta Cloppenford-Freihaven. La domanda di passeggeri e posta c'è, cosa potrebbe andare storto? "La pubblicità, Andreotti, quella manca. Promettere molto, mantenere col contagocce, farlo sapere a tutti". Suggerisce PCP a Giulio mentre quest'ultimo si sta radendo. "Lei politicamente è un ingenuo, Andreotti: intendiamoci, ingenuità e intelligenza in politica vanno a braccetto, ma a che serve raggiungere i risultati se nessuno lo sa?" "Paolo, tu mi stai dando dello stronzo". "Assolutamente no, Andreotti, ma le ricordo che in questo universo noi siamo nel privato, e nel privato ci si attendono i risultati! Noi i risultati li raggiungiamo anche, ma non è che abbiamo la TV di stato che ci incensa ad ogni pié sospinto, no?"


Cirino Pomicino ha ragione, e Giulio decide di comprare il consenso a Cloppenford indebitandosi di brutto e pagando 442,400 marchi per finanziare sua sponte la chiusura delle buche nelle strade. Le buche nelle strade! Certo, quello è un problema di tutti i giorni, visibile e concreto, proprio come piace a Giulio. Concretezza. Quello è un bello slogan.


Ma, ahimé, Cloppenford è popolata di teste di cazzo, e la bonifica delle strade della città causa terribili emicranie agli automobilisti, che non ne vogliono sapere dei disagi causati dai cantieri. Sono solo sei mesi, eh! "Bah! Queste persone non mi meritano, e se lo dico io che sono un medio peccatore." Dopodiché Giulio si dimette e lascia la DC a Martinazzoli, che ne eredita gli asset più un trascurabile milione e mezzo di debiti, vedendosi così costretto a metterla in amministrazione controllata. D'altra parte anche le più grandi balene bianche possono avere i piedi d'argilla no? Sì, questo ipotizzando per assurdo che le balene abbiano i piedi. Insomma, avete capito che la tronco qui sennò vado avanti tutta notte e dopo ch'i ucc, ch'i puvri ucc. Prossimo gioco!

È merda? Per niente. È semplice concettualmente, molto pulito, e persino con la macchinosità del posare le strade giuro che faccio fatica a trovare qualcosa che non va. Ripetitivo, forse? Magari il fatto che non si può variare la velocità di gioco? Ecco, forse quello. Ma intuirete che non è sufficiente per farlo scendere nella zona marrone.
Ci rigiocheresti? Sì, ma per salvaguardarmi la vista rispondo no.

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