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lunedì 17 agosto 2020

Un piatto di pasta e fagioli con l'ex videogiocatore - Grand Prix Unlimited e Overdrive

Fosse per me da qui alla fine dei tempi potrei mangiare esclusivamente pasta e fagioli. È quanto più si avvicini al concetto di mio piatto preferito, per quanto non mi senta di dire che ho un piatto preferito. Forse è per il fatto che se mi chiedono qual è il mio piatto preferito e io rispondo "pasta e fagioli" vengo inevitabilmente preso per il culo. Almeno, avevo una ex morosa che faceva così e che voleva che mi "raffinassi" un po' di più sul modello della realtà patinata e artefatta che ci propinava quella fregatura di Real Time TV, nella fattispecie il sopravvalutatissimo figlio di Barbara Bouchet, il cuoco televisivo Alessandro Borghese. Sti cazzi di quel ciccione di merda che fa le faccette, datemi la mia cazzo di pasta e fagioli porca miseria!

commozione
 Ecco. Ora voi vi direte: che c'entra la pasta e fagioli? Semplicissimo, è un enorme giro di parole per dire "A tutto gas"! Non male come battuta eh? Sono fico eh?


my face when l'ex videogiocatore does convoluted jokes
E dunque sì, oggi ci dedichiamo a un paio di giochini di automobiline, rigorosamente con propulsione "a scureggetta". Uno dice: perché non li hai presi singolarmente? Beh! questa è un'ottima domanda, cari amici! La risposta ha a che fare un colore marrone e un odore particolare, e purtroppo non è quello della pasta e fagioli. Sono diventato prosaico, scusate. Sigla!

Grand Prix Unlimited (Accolade, 1992)

Vi ho parlato diverse volte della prima fecalissima rivista di settore che acquistai all'edicola del Biondo, no? Trattavasi del numero 4 di PC Action, quello con la copertina arancione e lo screenshot con la tettona bionda tratta da Space Quest IV e con Cool Croc Twins nel dischetto allegato. Quello di cui non vi ho parlato è la seconda fecalissima rivista di settore, ovvero il numero 5 di PC Action, che aveva la copertina viola e lo screenshot di una commilitona del protagonista di Wing Commander 2 (non la tizia belga francofona di cui mi ero preso una mezza cotta, sia chiaro). Anche lì, le aspettative erano esagerate: trovare quella figata di Wing Commander II, che non era stato battuto da Epic della Ocean nella recensione pubblicata sul numero precedente, all'interno del dischetto mi avrebbe mandato in sollucchero! (Mi piace la parola "Sollucchero"). Invece no, niente di tutto questo, un gioco di automobili. Vaffanculo, và! Io di Formula 1 avevo già Grand Prix Circuit e praticamente mi rifilavano un doppione! Così pensavo, leggendo la rivista mentre attendevo che mio papà finisse i suoi infiniti discorsi con un tizio della filiale locale della Banca di San Geminiano e San Prospero della Cittadina Fighetta ed Elitarista (MO). Di fronte alla banca ci stava un'edicola, e preso da pietà, l'Ex Videogiocatore Senior mi prese PC Action cosicché potessi leggerlo mentre lui dilatava lo spaziotempo. E se da un lato guardavo la grafica di Wing Commander 2 lasciandomi spaventare dai ben 14 megabyte di spazio occupato sul disco fisso, dall'altro guardavo la descrizione del gioco allegato e sì, amici, mi scendevano un po' le palle.


L'introduzione, però, è bella, con il solito logo dell'Accolade tagliato a metà dal proiettile e una bellissima McLaren fotografata con il casco del pilota che si muove avanti e indietro. Figatissima! Lascito di un tempo in cui il roll-bar non era presente sopra le macchie da Formula Uno e soprattutto avevano un design che non sembrava ancora "strano". Ma sono io che ho ripreso a guardare i Gran Premi assieme a Sinjin dopo anni che me ne fregavo completamente. L'ho già detto che l'ultimo campionato che ho visto Schumacher si era spaccato una gamba ed era stato rimpiazzato da Mika Salo, no? L'ho già detto che tutto quello che i giornalisti sapevano descrivere erano le tette della moglie giapponese di Salo, giusto? Sì, sì, l'ho detto.


Diciamo che il menu principale, per quanto munito di foto, ispira molto meno del precedente Grand Prix Circuit. In effetti, si può dire che Grand Prix Unlimited stia a Grand Prix Circuit come Test Drive 3 (a cui non ho rigiocato, ma ricordo vagamente l'impressione) sta a Test Drive 2. Il fatto è che la Accolade ha interrotto la collaborazione con la mitica Distinctive Software Inc. (DSI) e il risultato si vede. L'impressione è che sia una roba completamente tirata via ma - ehi un istante! La funzione "Architect"! Figatissima, posso fare le piste come in Stunts! Fiondiamoci...


...anche perché nel demo in allegato a PC Action, l'unica funzione allettante non era attivata. Quindi creiamo un nuovo circuìto (con l'accento sulla i) e chiamiamolo "Vecchio Paese", perché insomma, chi non vorrebbe vedere una pista di Formula 1 al V.P.? Pensate che la piazza centrale con la chiesa e la pizzeria "Lele" non era sufficientemente grande per ospitare il karaoke di Fiorello! (Ci provarono, sì). Quindi fanculo, rombino i motori!


Via! Si parte con un bel rettilineo. Devo dire che è molto meno intuitivo dell'editor di Stunts, questo qui. O sarà che la musichetta di sottofondo è così ripetitiva e blanda che mi sta scoglionando di mio? Non che la musichetta di sottofondo di Stunts con il riff di chitarra fatto al PC speaker da bucare le orecchie fosse più gradevole. Però, non so, sarà che è in MIDI, ma questa è più una musichetta da ascensore. Che peraltro è riciclata da Test Drive 3. Insomma, è tutto molto tirato via.


Ohh, ho fatto il curvone "a ricciolo" à la Stunts. Un'espressione tipica del Vecchio Paese per una curva di stretta misura è "la curva a radicchio", : espressione che, come tutta la neolingua dei VDM del VP, manda in bestia mia moglie, e detto tra noi non mi sento di darle torto.


Siccome vogliamo riempire un buco, mettiamo una chicane in mezzo al nulla, anche se la cosa non mi convince per nulla. Direi anche di mettere una curva- ah no! È proprio una curva a radicchio! Che fastidio, ragazzi. Uno dei miei primissimi ricordi era quando ero in macchina con la migliore amica di mia nonna e suo marito, un ex celerotto che mio padre aveva soprannominato "Rambo" (uno dei pochissimi vecchi non di merda che ho conosciuto) fa con la sua Lancia Thema (credo) una curva che ci porta un po' fuori. "CHE CURVA A RADICCHIO!" esclama mia nonna. "Che curva da mentecatto!" dico io, causandole grande imbarazzo. Non so perché ricordo tutto questo, però a "Rambo" gli volevo molto bene.


Vabbè, tolta la curva da mentecatto facciamo un bel rettilineo perché lo spazio al Vecchio Paese è quello che è quindi, così come la piazza è piccola, la pista va fatta ristretta, cavolo! Che sennò subito arrivano i classici NIMBY che sono gli stessi stronzi che hanno sempre impedito la costruzione di una piscina perché le esigenze sono BEN ALTRE (ovvero, i campi da tennis: al centro sportivo del Vecchio Paese ce ne saranno più di una decina).


E voilà! La pistina è bella che chiusa, e state tranquilli cari compaesani che lo spazio per spammare l'urbanismo con saloni di coiffure c'è. Molto bella, devo ammettere, la possibilità di visualizzare l'anteprima tridimensionale di ogni tratto di pista. Si vada avanti!


Bene! Fatto! Ora possiamo fare il tour tridimensional- "Track or route incomplete!" Porca miseria, la stessa sensazione di fastidio di quando partivi con Stunts su un tracciato da te disegnato e senza dire niente ti riportava all'editor. Aspettate eh.

Più tardi.


Ah ecco! Bisognava specificare che giro faceva la pista. Benissimo! Ora però c'è l'ennesima lamentela del gioco: manca il pit stop. E facciamo 'sto pistòp...


Ecco fatto! Abbiamo il pit stop, abbiamo la nostra chicane, abbiamo il nostro rettilineo (rettifìlo, si diceva ai tempi perdendo anni su Stunts, e non chiedetemi perché), e direi che siamo pronti per il tour del tracciato. O mi sbaglio?


Ah, eccolo! Bellissimo, 3D reale, ragazzi! Grand Prix Circuit 'sta roba non ce l'aveva ma montava il circuito con dei pezzi di percorso man mano che avanzavi. Anzi, penso anche che fosse impossibile fare retromarcia, no? Non ricordo. Tavò di verificare. Comunque, facendo il tour da una specie di elicottero, vediamo il nostro pit stop, benissimo...


...e pure la curva, e il rettifilo in fondo che è troppo largo per i miei gusti, cioè, ogni tranche del rettifilo ha un'area di servizio. Non mi piace! Sistemiamo...


...mettendo un tracciato semplice senza aree di servizio. Sono proprio soddisfatto! Volete vedere che questo gioco, che a suo tempo in versione demo mi aveva fatto scendere i coglioni sotto il livello del mare, alla fine si salva dalla zona marrone?


Beh, vediamo! Corsa singola, scegliamo il Vecchio Paese, 3 auto in totale... 3? Beh, sì ricordo che più di tante non parevano esserci e pure in modalità world championship ne abbiamo pochissime. Forse dovrei andare a pasticciare con le opzioni, ma detto tra noi, il fatto che di default siano così poche non mi fa pensare che possano crescere più di tanto. E soprattutto, tavò.


Scegliamo la macchina, ovviamente andiamo sulla Rossa di Maranello che al tempo faceva stracagarissimo. Abbiamo anche la classica McLaren bianca e rossa, la Williams gialla, la Benetton verde! Bellissima! Cazzarola, ci avevo pure il modello Bburago della Benetton verde, quella di Alessandro Nannini, che era un po' l'idolo di un mio amico (che si chiamava Alessandro pure lui) e ci rimase piuttosto male quando il pilota senese si tranciò di netto un braccio con una pala di elicottero. Ahia. Peraltro a proposito di questa storiaccia, al Nannini è associata la prima volta in cui ho trovato una battuta di cattivo gusto. A Striscia La Notizia fecero vedere che durante un concerto, Gianna Nannini (sorella di Alessandro) si spaccò il naso pestando un supporto da microfono che le andò dritto in faccia. Il vile Ezio Greggio commentò che il fratello le aveva detto "Tranquilla Gianna, te la do' io una ... mano!". E insomma mi diede pure fastidio. Vabbè sticazzi, prendiamo la Ferrari e via, con il Gran Premio del Vecchio Paese!


In un giorno di pioggia, perché siccome quando c'è l'orribile sfilata di Carnevale o l'insopportabile fiera di paese al V.P. c'è sempre il sole, e quindi mettiamo in pratica un po' di pensiero magico. Che cosa notiamo in questo giro di qualificazione? Semplice, che i controlli sono una merda. Ora, c'è lo sterzo facilitato di default, volendo potremmo disattivarli, ok. Però la sensazione qui è che, sterzo o non sterzo, pare di viaggiare su cuscino d'aria.


Tipo che, insomma, prendo la curva troppo veloce e manco me ne accorgo. Ops! You crashed! Ma detto tra noi, non fa cagarissimo la striscia grigia sopra che contiene una finestrella con il cronometro e la velocità? Cosa dovrebbe raffigurare? La parte sopra del casco? Il rollbar? Il fallimento della sospensione dell'incredulità? Buona la terza.


Possiamo anche rivedere il replay, ed è interessante come la Rossa di Maranello sia evidentemente in EGA su un fondo VGA.  Perché? Boh. Ci sono delle buone idee qui, senza dubbio, ma:

A) è tutto tirato molto via.
B) poco prima di Grand Prix Unlimited è uscito un giochino di cui forse avete sentito parlare:

hashtagmachenesanno
Sì, amici, Formula One Grand Prix, il capolavoro di Geoff Crammond, un game designer rockstar inglese specializzato nei simulatori di guida! Roba che è stata per secoli inchiodata nella listona dei "GIOCHI PARAMETRO" della fecale rivista di settore "K" (marò che stronzata il concetto di "Gioco parametro", ragazzi) e che al di là dell'assenza di editor di piste, straccia sto gioco dieci a zero. Ora pensate a quanta sfiga deve avere essersi sentito addosso l'occasionale ragazzino appassionato di giochi di macchine il cui papà, ovviamente ignorante in materia, compra Grand Prix Unlimited anziché F1GP. Potrebbero essere traumi. O potrebbe essere l'unica ragione per essere affezionati a questo gioco per la solita storia della fallacia dei costi sommersi. Ok, buona la seconda.


Essendo crashato, inizio il gran premio all'ultimo posto, ovvero il terzo. Con una McLaren e un'altra Ferrari. Insomma, un po' tipo la formula uno di quest'anno che tra epidemie e robe simili, la partecipazione diventa facoltativa. Meglio così, mal che vada si arriva terzi, e immediatamente faccio un bello slalom, sempre sul mio bravo cuscino d'aria, tra le altre due macchine. Il dettaglio grafico degli specchietti, però, non è male, dai.


Ed ecco la "curva da mentecatto!" Con un po' di rallentamento e lo sterzo aiutato, la Rossa è sempre prima e le McLaren mi mangiano la polvere. Visto cosa succede quando a guidare una Ferrari del 1992 non ci si mette quello sfigato di Alesi? Sfigato nel senso buono del termine eh, che la moglie giapponese del pilota siculofrancese era un'altra per cui sbavava abbondantemente il viscidissimo otaku Leo Turrini. Intendo dire sfigato nel senso di sfortunato, che ogni volta che era lì lì per vincere qualcosa gli capitava sempre un evento di forza maggiore che lo costringeva a ritirarsi. Almeno ha finito la carriera di F1 tutto intero, e insomma se è vero che l'importante è la salute, allora così sfigato non è. Bisogna sempre relativizzare.


Ups! Era una chicane questa? Mannaggia, la McLaren di uno tra Senna e Berger mi ha appena superato, ma sul rettifilone che passa da Via Verdi del Vecchio Paese riguadagnamo il primo posto...


...e voilà! Abbiamo vinto con uno scarto di una ventina di secondi scarsi e... oh, ma noi siamo Andreotti! Ah già, è vero, il gioco chiede il nome all'inizio e io me n'ero ben dimenticato. Che roba! Al terzo posto, ovviamente, Alesi, per dire che questo gioco alla fine è molto più realistico di quanto sembri. Dunque, che facciamo? La chiudiamo qui, direi. Prossimo gioco!

È merda? Beh, che dire, è completamente insulso, blando, senza grande infamia ma senza alcuna lode. È veramente un gelato Valsoia al gusto vaniglia. I controlli sono mediocri, la grafica è mediocre, la musica è mediocre, e riesce ad essere mediocre persino la parte più allettante, ovvero la possibilità di disegnare delle piste. Non essendoci qui alcun involtino col prosciutto, i risultati sono, come dire... mediocri. Nel dubbio, è merda, dunque. (E poi diciamocelo, tre concorrenti soltanto? Ma andiamo).
Ci rigiocheresti? No.
1992? Gioco migliore di sempre? No.

Overdrive (Team 17, 1993)

A volte si parte sempre con dei pregiudizi ed è segno di intelligenza spogliarsene e giudicare qualcosa nel modo più obiettivo possibile. Io non so se ritenermi particolarmente intelligente, di certo almeno in questa sede voglio cercare di spogliarmi di ogni pregiudizio, positivo e negativo, che mi sono costruito nell'infanzia su un po' tutto. Né voglio smentire ogni cosa per puro spirito di bastiancontrarismo (oggi si dice "trolling", ma avete capito il concetto). Di fatto, io quando ho tirato fuori Ovedrive dalla lista dei giochi da farsi mi è venuta addosso l'incazzatura di un tempo. Si sa, l'incazzatura aiuta a fissare la memoria, dico spesso, ma in questo caso perché mi viene in mente il settembre del 1994. Che accadde nel settembre 1994, a parte che avevo iniziato la seconda media e stavo ancora rosicando per la sconfitta a USA 94, a dispetto dei gesti apotropaici? Semplice, nel settembre del 94 uscì il numero post-estivo della fecale rivista di settore PC Acrion, che da numerosi mesi stava pubblicando, al posto dei soliti insoddisfacenti demo giocabili, giochi e programmi shareware (e quindi completi) molto interessanti. E insomma, riprendo la scuola, piglio PC Action all'edicola non del Biondo (che nel frattempo è andato in pensione) ma quella vicina alla scuola media, e nel dischetto allegato c'è... un demo. Uno solo! Di un gioco che manco conosco, per di più! E che nemmeno funziona sul mio 386sx a 25 mhz, con soltanto due mega di ram! Maledizione! Con quel cazzo di DOS4GW, non funziona nulla sul mio Olivetti!

in realtà manco ci si arrivava a quel punto


Di lì a 3 mesi sarei passato al 486, promettendo però a me stesso che avrei soltanto fatto cose serie (e in effetti per un poco fu così). Ma nel frattempo restavano le 9.900 lire spese per una rivista e un dischetto non funzionante. Per la solita storia dell'avversione agli errori,mi sentivo una merda. Poi, il mese dopo, il riscatto morale:con il demo di Overdrive, in alcune copie del dischetto, c'era un virus. La storia finì pure sui giornali, che diedero sfoggio di un'ignoranza informatica tale da farmi convergere col pensiero di Uriel Fanelli, e nell'editoriale del mese successivo, un piccatissimo Roberto Ferri (successore del Gallarini) disse che i problemi erano BEN ALTRI, e che comunque to', tenete, stronzi, ecco un antivirus. Credo fosse il PC-Cillin, ma sticazzi, io avevo il fidato F-Prot, legittimato dal nome che ricordava il suono di una scorreggia (alimentata, senza dubbio, a pasta e fagioli), e quindi stavo rapidamente perdendo interesse. Di lì a poco smisi di comprare Pc Action, e iniziò il periodo di buio informatico-ludico della mia adolescenza, che coincise con un picco di popolarità mai più ripetuto. Purtroppo finì e non riuscii a capire che il riprendere coi giochi e il ripiombare nella sfiga andavano a braccetto. Oh beh! Che dite, accendiamo la luce? Sigla!


TEAM DICIASSETTE, CHE FA RIMA CON BRUSCHETTE! Abbiamo già parlato in questa sede di Arcade Pool, ma voi ora chiederete come mai non tocco i vari Alien Breed o Worms o le cose più note. Perché son cazzi miei, risponderò io.


Ah, di nuovo loro! Gli specialisti delle conversioni. Pensate che palle doveva essere fare un gioco in un sistema e poi rifarlo uguale per un altro sistema senza avere layer di astrazione che garantisse una certa portabilità. Che incubo, ragazzi. Per non parlare delle scatole dei giochi che sul retro avevano gli screenshot della versione più figa (di solito amiga o atari st). Era una vita difficile per noi pcisti.


Overdrive! Eccolo qui. Bell'effetto, fa molto demoscene, cosa che a me non fa né caldo né freddo, sarà che trovavo la demoscene un'enorme gara di autofellatio informatica estremamente fine a se stessa. Le cose fini a se stesse le aborro abbastanza.


E come potete vedere dai crediti intermezzati dalle istruzioni, il gioco è estremamente basilare. Ci sono dei bonus sparsi per la pista, noi corriamo sulla pista e non abbiamo manco il tasto della scorreggetta che avevamo in IronmanStewart's super off road! Gira e rigira si parla sempre di bronze qui. Il termine "bronza" per definire un peto mi ha sempre fatto sorridere. Sono certo che se lo dico a mia moglie scuote la testa esasperata dal fastidio che prova per la neolingua del V.P.


Vabbeh, iniziamo con... le opzioni. Oh, voglio vincere facile, ok? La cosa bella qui è che si può giocare pure testa a testa con due pc collegati via null modem seriale. Tipo Global Effect, ci avete presente? Ma io, ben sapete, non ho né un cavo null modem né amici con cui sfidarmi (e mia moglie non è interessata a sto gioco, e di certo non la biasimo) quindi gioco da solo. 


Allora, è tutto piuttosto semplice concettualmente. Ci sono varie piste, vari tipi di veicoli e il gioco propone una combinazione a caso. Ok diciamocelo: è un clone di MicroMachines dei Codemasters, in cui corriamo contro due imbecilli disegnati da un occidentale che scimmiotta lo stile manga (fastidiosissimo). Se si vince si fanno punti, ma sticazzi dei punti. E comunque, perché quella bocca aperta?


Via! Pista desertica con una Dune Buggy, e se vi aspettate la canzoncina di "altrimenti ci arrabbiamo" in questa sede, preparatevi a una grande delusione. Parto bene, accatto soldi e un po' di turbo...


E spinto dal secondo riesco a - Cazzo, mancato altro turbo, è fondamentale pigliarlo qui, che gli altri sono veloci come noi, ma a differenza nostra guidano bene.e sanno com'è fatta la pista. Io ho solo una visione zoomata sotto, che serve a poco se non ad autofellaziarsi per la velocità dello scrolling.


Ecco, finisco il primo giro e la mia posizione si aggiorna: secondo! Beh, poteva andare peggio, vediamo di non finire ultimi. Però accidenti, otto giri? Sono tanti.


Qualcuno dovrà spiegarmi come mai ho sempre la sensazione di andare più piano
Deg altri. Sarà un modo per invogliarmi a prendere il bonus turbo? Non posso nemmeno lanciarlo quando mi pare, il turbo. Che dinamica di gioco del cavolo.

Finisco il quarto giro e sono... ultimo. Basta, mi son rotto, usciamo...


...ah, ma era la qualificazione! Ora c'è la gara vera! Beh, diamogli una chance...

Otto giri dopo.


Secondo! Bellissimo. Mi sento molto soddisfatto. Che cosa ho vinto? 


Ho fatto il giro record, ho completato la gara, e ho fatto punti (sticazzi), nonché completato il 10% del gioco. Il che significa che non devo arrivare terzo per altre tre corse e sono apposto, no?


Sì, dai, teniamoci buona questa ipotesi. Prossimo circuito, la città, con le auto sportive. Bene! Benissimo! Vaffanculo! Taglio una curva prima del previsto (molto ben prima) e finisco terzo. Uffa. Tenete conto che a sto giro ho saltato la qualificazione, e quindi non è che abbia chissà quale rete di sicurezza.


E quindi niente, il gioco non perdona, posso prendere tutti i turbo che voglio ma sono stato seminato all'inizio e quindi nulla da fare oramai. Trasciniamoci stancamente alla fine...


...e voilà, DISQUALIFIED, ma almeno non vengo doppiato e faccio il giro record. Bah! Ultimo tentativo?


Via con la pista innevat-VAFFANCULO. E no niente. Se ne va così ogni speranza di proseguire nel gioco. Non piango per questo, eh.


Squalificato pure qui! Me ne sono fatto una ragione tipo dieci screenshot fa. Che dire amici? Di bello c'è che funziona e non ha malware. Anche la grafica è abbastanza pulita, dai. Ma a parte questo, posso dire dopo 26 anni che allora non mi ero perso niente. Ecco, dai! Questa è una nota positiva con cui chiuderla qui. Prossimo gioco!

È merda? Sì. Non mi sono divertito per niente. È un esercizio di stile in cui la giocabilità è piuttosto ignorata. Valeva la pena riprovarlo per togliersi sto dente, ma dopodiché basta così.
Ci rigiocheresti? Manco se la redazione di PC Action in blocco viene a chiedermelo in ginocchio.

2 commenti:

  1. Non insultare la demoscene se non l'hai compresa. E' una forma d'arte. L'autofellatio fa parte di essa come di qualsiasi altra forma d'arte.

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    1. Beh, diciamo che al tempo la demoscene non la comprendevo. Diciamo che vedevo 'ste gare di misurazione del pene informatico e mi giravano le palle perché tutti sti effetti speciali e trucchetti e figate varie, non potevano usarle per un videogioco, e magari farlo pure agratis? Eh lo so, sono incontentabile.

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