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lunedì 8 giugno 2020

Dune II - The Battle for Arrakis

Se io fossi un attention whore paraculo che punta a massimizzare gli accessi, i click (e ovviamente gli introiti) aspetterei a pubblicare questo articolo per Novembre, quando apparentemente uscirà l'ennesimo remake di Dune girato da Denis Villeneuve dopo l'incasinatissimo (ma visivamente gradevole) pastrocchio di David Lynch nonché la fedelissima al libro (ma visivamente rivoltante) miniserie con Giancarlo Giannini nei panni dell'imperatore dell'universo. Devo dire che questa nuova versione mi intriga abbastanza, se non per Paul interpretato dal tizio mezzo francese che in un film di Guadagnino ha scambiato effusioni col disgustoso Armie Hammer*, almeno per l'onnipresente Oscar Isaac nei panni del Duca Leto Atreides. Oscar Isaac che, a prescindere dall'inutile nuova trilogia di Guerre Stellari (che non ho minimamente cacato), ho molto apprezzato in "Ex Machina", in cui interpretava l'omonimo Oscar Giannino.

Non risulta che per questa interpretazione abbia vinto l'Oscar, però
Peraltro, piccola curiosità: Oscar è anche uno degli infiniti nomi aggiuntivi che risultano all'anagrafe parrocchiale del Vecchio Paese quando si cerca l'Ex Videogiocatore. Inutile che lo cerchiate su google, la mia identità non salta fuori. Divago? Divago. Ah uei ciò!

* Piccola chiarificazione: ritengo Armie Hammer disgustoso in quanto munito di faccia viscidissima, nonché rampollo di una famiglia di milionari che ha raggiunto il successo grazie alle attività criminali di un uomo di merda che gli dà il nome. La domanda fondamentale resta: "Fosse stato il figlio del povero asciugamano (come si suol dire al Vecchio Paese) sarebbe stato comunque attore di Hollywood?"

 Il gioco di oggi, in realtà, con i romanzi di Frank Herbert c'entra il giusto. È quello che in gergo è chiamato un Gaiden Game, ovvero un gioco che dà su un'ambientazione stabilita una prospettiva diversa. Una narrazione differente, un universo parallelo, una di quelle stronzate con cui gli arraffoni della Disney/Marvel allungano un brodo che oramai è più allungato del disgustoso caffé "normale" che servono alla caffetteria del mio ufficio. Per chiedere un caffé decente bisogna chiedere un "espresso", e anche lì è un goccetto di acqua calda con un'infusione di fave sbruciacchiate. Bleah.

La storia del videogioco e del perché due videogiochi tratti da Dune sono usciti nel 1992 ve la ricordate, no? Ho scritto tutto a proposito dell'ottimo primo episodio nell'articolo su questo blog, e quindi vi invito a rileggerlo. Per quelli di voi che soffrissero di analfabetismo funzionale (che, detto tra noi, non vuol dire un cazzo. Se non sei capace di capire un testo che leggi il tuo funzionamento in società non va oltre a "commentatore del blog delle prefiche") riassumo in questa sede. Praticamente la Virgin aveva i diritti su Dune, e li fece fare alla ERE Informatique (quelli di Macadam Bumper e Bubble Ghost) i quali però avevano un difetto bello grosso: erano francesi. 

Chi dimentica è complice
E in quanto francesi fanno un gioco troppo "francese", nel senso che gli americani non lo capiscono. Quelli della Virgin Games, che erano inglesi ma dovevano vendere principalmente sul mercato americano, si cacano addosso. D'altra parte, Woody Allen è un americano che fa i soldi in Francia, ma non è che Truffaut fa i soldi in America! Proprio una questione di costi-benefici. Com'è come non è, la Virgin dice "Grazie amici, come se avessimo accettato" alla Cryo e telefona rapidamente ai ragazzi della Westwood (quelli di qualche conversione di successo di Dungeons&Dragons tra cui non Hillsfar e che avrebbero fatto pure Legend of Kyrandia) e dice "Amici cari siamo nelle feci e abbiamo bisogno di voi. Ce lo fate un gioco tratto da Dune per la stagione di Natale che dobbiamo rifornire il buon vecchio Branson di un po' di sterline con cui evadere creativamente il fisco? Grazie! Ciao eh! Rispondete asap!"

La Westwood, che non è che potesse dire di no visto che dalla Virgin era stata acquisita, si mise a lavorare a Dune, ma poi alla fine com'è come non è la Cryo riuscì a defrancesizzare a sufficienza il loro gioco da far sì che venisse pubblicato pure quello. Arrivarono prima i francesi e taac! Dune II. Il che, in retrospettiva, ha pure senso, visto che dal libro di Frank Herbert qui prendiamo giusto l'ambientazione e poco altro. Tenetelo da parte questo che poi lo riprendiamo, ok? Sigla!


Plin, plon, plan! Che bello. Se c'è una cosa che amo della Westwood è come riescano a usare magistralmente due capisaldi dei primi anni 90, videoludicamente parlando: i 256 colori e la musica in formato MIDI, curata da tale Frank Klepacki che ha la particolarità che ognuna delle sue musiche sembra stare urlando a pieni polmoni "FRANK KLEPACKI!" nel senso che è il suo stile inconfondibile e quando persino un profano che nel 1992 aveva il PC Speaker riconosce lo stile di un musicista, questo è il miglior riconoscimento che gli si possa fare. No?


and Virgin Games present. Quanti giochi pubblicati dalla Virgin Games ho rigiocato finora? Incluso questo, me ne risultano otto. Abbastanza impressionante. Bello anche il font della titolazione, che ho già visto altrove. O era qui che l'avevo visto? Non ricordo. Oh, ok, proseguiamo.


Dune II - The Battle for Arrakis! Altresì noto come "The Building of a Dynasty" nella versione americana, perché chiaramente quegli ignoranti d'oltreoceano che ovviamente non hanno letto il libro né visto il film originale e quindi non hanno idea che Arrakis sia il nome del pianeta Dune. In realtà nemmeno io lo sapevo, quando sbavavo su questo gioco leggendo le fecali riviste di settore, ma ci mettevo poco a comprenderlo tra le righe dei panegirici a favore del gioco. Ma io mi sbattevo, ecco! Tant'è che quando poi Dune l'ho letto sul serio, una certa conoscenza dell'universo ce l'avevo. Ma mi rendo conto ora che non tutti possono avere questo approccio completista, dal punto di vista della conoscenza, che potevo avere io. A volte invidio quelli che l'approccio completista non ce l'avevano, che magari la vita gli è molto più semplice. Oh, non è un tirarsela mascherato da sminuirsi, eh. Tipo quando al colloquio di lavoro ti chiedono di dire alcuni dei tuoi difetti e il 90% delle persone dice "sono troppo metodico, sono un perfezionista, prendo il lavoro troppo a cuore". In quel caso, quando sono dalla parte del datore di lavoro, mi parte il vaffanculo e faccio una grossa X sul curriculum del candidato. L'ultima volta che ho fatto un colloquio in veste di candidato (era una posizione di management più alta della mia attuale) mi hanno fatto questa domanda e ho detto "il mio difetto è che ho solo 37 anni. Se siete dei vecchi di merda terrorizzati dal cambiamento e ogni volta che dovete andare a pisciare erogate milioni di euro a Deloitte per fare un risk assessment e farvi dire quello che volete sentirvi dire, allora andate con il candidato più vecchio." Ovviamente mi sono espresso in termini più garbati, ma non ho avuto comunque la posizione. Pezzi di merda. Spero che il loro candidato risk-averse gli mandi tutto a carte quarantotto.


Ok, un secondo che mi disinacidisco. Il pianeta Arrakis, noto come Dune. E un satellite che passa. In realtà Arrakis di satelliti ne ha due: Krlln e Arvon. Krlln è il satellite la cui superficie sembra avere, in un caso di pareidolia non dissimile da quello del faccione su marte, un topo marsupiale chiamato Muad'Dib, che è anche il soprannome che i Fremen danno a Paul Atreides. Che se ci pensate per un capo rivoluzionario/messia, il nome "Topocanguro" è quello che è. Cioè, in Venezuela c'era Carlos lo Sciacallo che, per quanto deplorevole fosse il personaggio, aveva un soprannome molto più dignitoso. Ma questo, cari amici, è un Gaiden Game, e Paul Atreides non c'è...


Tutto il resto, però, è uguale. Su Dune c'è tutto sabbia, e se non c'è sabbia c'è la Spezia Melange, che allunga la vita, causa capacità di percezione extrasensoriale nonché di previsione del futuro, aiuta a orientarsi nei viaggi interstellari, e abbatte drammaticamente il periodo refrattario. A parte le scontate battute a sfondo sessuale, vorrei cogliere l'occasione per spendere due parole su Chani, la fidanzata di Paul Atreides. Che immagino che qualcuno dei soliti nerd reazionari ci resterà di merda perché nel film di Villeneuve è interpretata una veterana del Disney Club e prodotto di miscegenazione, tale Zendaya. Ecco, a prescindere da tutte le polemiche sul tema, che mi fanno scendere democristianamente i coglioni pari a quelle speculari del whitewashing di Prince of Persia (ricordate?) Magari 'sta Zendaya a recitare è una cagna, ma è infinitamente meglio lei rispetto a Ray Finkle come appariva nel film di David Lynch, specie per interpretare un'abitante di un pianeta deserto discendete da pellegrini di una religione "fusion" tra Buddismo e Islam sunnita. E poi, per qualche ragione a me ignota, a me Sean Young ispira un gran disagio, sarà la storia per cui aveva implorato Tim Burton di farle fare Catwoman in Batman Returns mandandogli un video in cui si rendeva ridicola col costumino della donna gatto. Boh! Nella miniserie, invece, Chani era interpretata da un'attrice esteuropea dal budget ridotto, e la cosa che mi aveva infinitamente colpito di costei era lo strabismo divergente delle sue tette.


Eh, ma sto divagando. Insomma, La Spezia controlla l'impero (e qui le battute sulla Liguria nelle fecali riviste di settore si sprecavano), e chi controlla Dune controlla la spezia. Manca "He who controls the spice controls the Universe" pronunciato dal flamboyant e purulento Vladimir Harkonnen del film di Lynch interpretato da Kenneth McMillan. Ma, abbiamo già detto, gaiden game! Il gioco tratto dal libro è Dune I, stavolta i francesi sono arrivati prima! Sucate, yankees!

freedom to sucer ma bitte
Voi direte: ma nel 1992 c'era Mitterrand! È vero, ma in primo luogo nessuno meglio di Chirac incarna meglio la diatriba che aveva ferito i sentimenti degli endogamici d'oltreoceano culminata in quella cagata delle freedom fries, e soprattutto, quando io misi le mie zozze manacce sul gioco, all'Eliseo c'era Chichi le bulldozer. Era il 1996 (o il 1997? Direi il 1997), ed ero al mare, ed ero stato preso da una furia di acquisti compulsivi da edicola. Sarà che le vecchie edizioni dei Big Games Jackson Libri te le tiravano dietro, ma al ritorno da Gabicce avevo rimpinzato una valigia di scatole piene di dischetti e CD. Voi direte: ma andare a figa no? E che vi devo dire.


Insomma, tanto mi avevano menato il tarello le riviste con quanto era figo Dune 2, e per la mia furia completista (Dune 1 ce l'avevo da qualche anno, sempre preso al mare, ma passatomi da quel pusher che mi rifilò anche il bootleg coreano di Street Fighter 2) volevo accaparrarmelo. Sempre la mia maledetta furia completista. Ma sto divagando: l'imperatore (che non è Shaddam IV, ma si chiama Frederick) un giorno si sveglia che ha male a una palla e decide di proporre una sfida tra le grandi Case del Landsraad. Chi mi porta più spezia avrà la concessione su Dune. Potete mazzuolarvi tra di voi, senza particolari regole d'ingaggio. Basta che mi portate la spezia che il fallo imperiale sono mesi che è in configurazione "testa di oca morta" e non è che le concubine si sbunnano da sole. Oddìo, magari sì, sono certo che possono divertirsi con un po' di lavoro su se stesse.


E insomma, le grandi case ricevono il cortese invito dell'imperatore dell'Universo Conosciuto e si fiondano su Arrakis. Comunque, ragazzi, che graficona, eh? Tra questo e i suo predecessore d'Oltralpe che anno figo doveva essere il 1992 se si era fan dell'opera di Frank Herbert, eh?


E insomma, le grandi case qui sono i nobili Atreides, gli infidi Ordos e i malvagi Harkonnen. Gli Ordos nei libri non esistono, e infatti quando lo lessi e lo finii (era incasinatissimo) mi chiesi "e gli Ordos dove cazzo stanno?" Niente Ix, niente Richese, niente Tleilaxu, niente...boh. Immagino ci siano altre case, ma sticazzi, queste sono beghe tra Atreides e Harkonnen, perché da 'sto punto di vista non c'è molta differenza con Guerre Stellari, alla fine il destino dell'universo si riconduce a incestuose beghe di famiglia, se tenete conto del fatto che [SPOILERONE] Jessica, la madre di Paul Atreides, in realtà è figlia di Vladimir Harkonnen, che è gay ed è stato sedotto con la forza da una reverenda madre Bene Gesserit per incrociare le due famiglie a loro insaputa sperando che tra Jessica e Leto nascesse una figlia che si sarebbe fatta ingravidare da (se ricordo bene) Feyd-Rautha Harkonnen, nipote dello stesso Vladimir. Roba tipo quelle soap opera per gggiovani anni 90 piene di ragazzi coi probbbbblemi. Tipo Beverly Hills 90210, ecco. O quell'altra più impegnata ancora, come si chiamava? Melrose place, ecco! Sì, quella.


Insomma, abbiamo avuto una dimostrazione delle tre forze in guerra: i nobili e leggiadri Atreides con leggeri e fragilissimi ornitotteri armati di sparapiselli, gli infidi Ordos con ... i carri armati lanciamissili? Che hanno di infido? Boh. E infine, i malvagi Harkonnen con la fanteria pesante che però viene annichilita da  un'esplosione. Come a dire che il male perde sempre? Forse, il 1992 non presenta ancora il postmodernismo come corrente di pensiero mainstream. Ci sto leggendo troppo? Ci sto leggendo troppo. Di fatto, solo una casa prevarrà, la nostra battaglia per Dune comincia ORA. Il gioco ci ha mostrato dei mezzi da guerra distrutti, come a dire che in guerra in realtà tutti perdono? Forse, il 1992 inizia a mostrare un po' di postmodernismo nella corrente di pensiero mainstream. Ci sto leggendo troppo? Ci sto leggendo troppo.



Vabbè, sticazzi, scegliamo chi giocare. Partiamo con gli Atreides e una tizia etnicamente non troppo circoscrivibile (una precorritrice della sovramenzionata Zendaya, senza dubbio) ci dà una rapida descrizione di Caladan, il pianeta degli Atreides, che è ricco, bello, soleggiato, e la media voti su tripadvisor è 4,9, perché si sa, Tripadvisor è un contenitore di odio e nessuno è mai soddisfatto al 100%. Comunque, da quello che ricordo, nel film le immagini di Caladan mostrano uno scenario abbastanza deprimente: una scogliera con il mare mosso e un castello a strapiombo, e un cielo meteorologicamente sconfortante. Queste immagini ispiravano un solo sentimento in me, a vederle: De Laurentiis aveva finito i soldi per fare degli esterni decenti (gli interni, però, non erano affatto male, almeno per la prima metà).


Gli infidi e inventati Ordos! Vivono in un ORIGINALISSIMHOTH pianeta di solo ghiaccio (gesto che imita la masturbazione maschile) e no, basta, sono uno stereotipo antisemita traslato nello spazio, infido, commercione, attaccato ai soldi. Immaginate di sostituire i pallosissimi scritti della principessa Irulan (che in questo universo non esiste) con i protocolli dei Savi di Sion e avete gli Ordos. Sticazzi degli Ordos, per quanto numerosi nerd, 10 anni dopo questo gioco, riempiranno di crema i pantaloni per il mentat "Roma Atani" degli Ordos nel seguito Emperor: Battle for Dune. Bah, sticazzi degli Ordos.


Dal mondo oscuro di Giedi Primo arrivano, invece, gli Harkonnen! Di una cattiveria quasi macchiettistica, io vorrei anche tenerli, ma già l'introduzione mi ha scoglionato con il fatto dei cattivi che perdono sempre. Ah, se notate, mi piace fare lo stronzo col puntatore del mouse attorno agli occhi dei personaggi qui presenti, perché con un bellissimo tocco di classe, i suddetti personaggi seguono con gli occhi il mio puntatore. Molto bene. Ma la tipa etnicamente assortita, avete capito chi è? Ve lo dico io: è una Bene Gesserit, una specie di suora con l'hobby della manipolazione politica. Erano le tizie spaventosissime rapate a zero che facevano, nel film, infilare a Paul una mano in una scatola che gli faceva molto dolore. Ecco, assieme al Navigatore che era una specie di patata galleggiante con la bocca a forma di vagina, era la roba più spaventosa del film.

Non devo avere paura la paura uccide la mente
Nella miniserie, invece, le Bene Gesserit apparivano così

ma vaffanculo và
Praticamente i Cesaroni nello spazio. Avanti con gli Atreides?


Avanti con gli atreides! Il nostro Mentat, il nostro computer umano si chiama Cyril e come tutti i Mentat ha la caratteristica delle sopracciglia come le mie (non sono biondo, però). Il che mi faceva sentire fichissimo perché dai, i Mentat sono fichissimi. Poi mi ricordo l'aspetto che aveva Thufir Hawat il Mentat degli Atreides nel film (nonché nel primo episodio) e mi scendono i coglioni. Vabbè, insomma, il nostro genio in realtà non fa altro che farci i briefing e fungere da "Dunepedia" e detto tra noi è completamente inutile. Però è fico, sarà per la dentatura che mi ricorda i personaggi di Wing Commander 1, sarà per la pettinatura che avrei voluto avere al tempo (quando in realtà avevo una specie di Jewfro appena lasciavo crescere un attimo i capelli, ma di tutto questo ho già parlato a proposito di un gioco scopiazzato da questo.)

Dovrei farvi anche vedere i Mentat delle altre due case, no? Cominciamo con Ammon, mentat degli Ordos, che non è né un semi-robot (nei seguiti del gioco diventerà la caratteristica degli Ordos il probabile - e illegale - uso di macchine pensanti) ma è un incrocio tra Duncan McLeod del telefilm "Highlander" che in quegli anni andava un casino e tale "Totem", pornodivo che bazzicava al Vecchio Paese ed è finito al gabbio per una brutta storia di usura. 

Heeere we are / born to be *UNF*

E invece di Radnor, il viscido Mentat degli Harkonnen, che vogliamo dire? Credo sia il più iconico dei tre, e il più simile all'immagine del Mentat che Herbert ha passato a Lynch. Certo, Brad Dourif nei panni di Piter DeVries ha il suo carisma, ma pure Radnor, che con il suo aspetto e la sua posa da stereotipo antisemita in stile Gargamella è piuttosto inquietante, può andare.

Oy vey.
Che poi,.... A ben pensarci....

È col succo di Sapho che i pensieri acquisiscono rapidità, e il declino si ferma
 Brrr. Cominciamo? Cominciamo!


Eccoci! Voi non lo sentite, ma Klepacki in sottofondo sta pompando durissimo (e mi viene male a pensare che aveva 18 anni nel 1992) con una musica di quelle che ti entrano in testa urlando fortissimo "FRAAAAAANK KLEPACKI" sui nostri timpani. Oh beh! Che abbiamo qui? Un gioco strategico in tempo reale, il primo apparso su PC, che a sua volta è la scopiazzatura di tale "Herzog Zwei", un gioco semisconosciuto per Sega Mega Drive. Vediamo se tutto questo, esattamente come in Warcraft, si traduce in una gara a chi clicca più veloce. Come prima cosa, abbiamo prodotto una lastra di cemento tramite il nostro cantiere ambulante e vediamo di piazzare per benino le unità che abbiamo a disposizione.


L'idea qui è di tirare su un tot di Spezia costruendo le strutture necessarie per la mietitura. A cosa servono i lastroni di cemento? Semplice: Dune è un pianeta di sabbia, e ci insegna il Vangelo che è da stolti costruire case sulla sabbia. Il saggio le costruisce sulla roccia, ma pure gli affioramenti rocciosi non sono proprio stabilissimi, e quindi l'edificio costruito senza il cemento sotto parte con metà dei punti vita. Uno dice: ma è una gran rottura di coglioni così! Beh, meno che mandare un villico ad abbattere alberi mentre le palle ci si abbassano di 5 mm a ogni colpo d'ascia. Al tempo, sia chiaro, pure io trovavo 'sta dinamica piuttosto pallosa, ma ora che sono vecchio e maturo ha tutto abbastanza senso e sinceramente non mi infastidisce più di tanto. La paternità mi ha rammollito?


Insomma, abbiamo piazzato il lastrone di cemento e come prima cosa costruiamo una trappola a vento. Che è una trappola a vento? È una roba che cattura la minima parte di umidità dell'aria di Arrakis e la fa condensare in acqua. Ora, come si spieghi che questo sia un impianto che fornisce energia per sostentare nuovi edifici, non ne ho idea. Ma la mia riflessione è tosto interrotta...


...dall'arrivo degli Ordos! Gli infidi stereotipi antisemiti arrivano a piedi, ma coi nostri tricicli li falciamo rapidamente. Uno sparo a me, uno sparo a te, sopravvive chi parte con più punti vita. E alla fine la parte di strategia, stringi stringi, si riduce a chi ha più unità. Ma devo dire che in tutto questo la dinamica è meno irritante di Warcraft. Perché? Non ne ho idea, ammetto.


Hop! La trappola del vento è costruita, e ora l'abbiamo piazzata. Mentre il nostro cantiere viene riparato, continuiamo a creare lastroni...

Poco dopo.

E via con la raffineria di Spezia, che alla fine è quello che ci serve per l'obiettivo di questa missione, e cioè di raccattare un chilo di Spezia. "Altro?" dice Stilgar il pizzicagnolo incartando il pacchetto sulla bilancia. "Altro" risponde la signora Annarosa Atreides con il suo carretto da spesa con il sistema a tre ruotine per montare le scale facilmente. A me sta cosa dell' Altro? Altro ha sempre messo molto più nervoso di quanto non sia razionale farlo, sin da quando ero piccolo e andavo alla Coop del Vecchio Paese che ora è stata rasa al suolo per metterci un parcheggio. Sin da piccolo ero un gran rompicazzo, lo so.


Insomma, con la raffineria ci viene regalato un mietitore (Harvester) che è un mezzo cingolato che setaccia la sabbia arancione per tirare fuori la Spezia, un po' come quegli insulsi giochi da spiaggia in cui si spingeva un setaccio contro la sabbia bagnata per fare "i vermi". Era molto herbertiano, a ben pensarci, come gioco. Di fatto, finito un giro di setacciamento, il mietitore torna alla base...


...e arriviamo a 950 grammi di Spezia. Close, but no cigar. Mandiamo il mietitore a setacciare altra Spezia ed ecco un Ordos che subito va ad attentare alla nostra integrità! Il mietitore non avrebbe armi, ma *SQUISH* bellissimo. Essendo cingolato può allegramente calpestare i nemici riducendoli a poltiglietta. Soddisfacentissimo! Vedete quanto poco basta per farmi soddisfatto?


E hop! 100% pieno, torniamo a casa e la Spezia supera i 1005 grammi. Figata! Oddio, c'erano più di 55 grammi di spezia nel mietitore. Il resto è stato buttato, suppongo, facendo infelice quella scema dell'assistente del mio direttore che anziché lavorare sta a menare il torrone a tutta la direzione per farci diventare più "green" possibile e venderci delle bottigliette di plastica riciclata che fanno odorare l'acqua di piscio di gatto. Non che abbia mai speso troppo tempo a odorare il piscio di gatto.


E via! Cirillo si congratula con noi che in soli 9 minuti abbiamo finito il livello. 9 minuti, e devo dire che mi sono sembrati molto meno lenti dell'intollerabile primo livello di Warcraft. C'è anche quella cosa per cui muovendomi col mouse la schermata non scappa via all'altro capo dell'universo, come in Warcraft. Solo questo basta per farmi ritenere Dune 2 superiore a Warcraft 1, per quanto sia di due anni più vecchio. Ma il popolino imbecille si fa le pippe col fantasy e l'ambientazione herbertiana non viene colta dall'analfabeta funzionale italiota medio e un secondo che mi faccio togliere due costole *SLURP*


CIUNF didididin dididin din! CIUNF CIUNF CIUNF (FRAAAAAANK KLEEEEPAAAAACKI)! Così mi strilla nell'orecchio la colonna sonora di questa schermata, e l'uso del triangolo di Frank è una roba che mi ricorda i saggi di Natale alle scuole medie, in cui io ero quello che pestava sullo xylofono per compensare a tutti gli altri, che si vergognavano e nessuno soffiava nel flauto o tenevano la tastiera Bontempi a volume minimo. L'altro a suonare era il povero B., quello che non si presentava benissimo, ed era stato messo al triangoo perché così avrebbe fatto pochi danni. Chiaro che il suo senso del ritmo era carente quindi gli facevo un cenno io ogni volta che doveva fare "din". A differenza di Klepacki, però, a 18 anni non lavoravo per la Westwood.

Ma a parte questo che dire di questa schermata? È inutile. Scegliamo che parte del pianeta attaccare per il secondo livello, ma la missione è sempre la stessa. Forse potrebbero cambiare le mappe? Forse. Mi sa che questo è il lascito di una vecchia versione in cui doveva esserci una parte strategica a livello più alto.



Altra missione: L'alto comando... l'alto comando di che? ALTO COMANDO DI STOCAZZO? COMANDO DI QUESTO ALTO, ALTISSIMO CAZZO? Ok, niente bla bla bla Base Ordos, ok Cirillo, ricevuto, posso suggerire un rasoietto per sfoltire le sopracciglia eh? Via!



Ah, nuovi edifici, ghesboro! facciamo l'avamposto radar e subito la mappetta in basso a destra si espande mostrandoci il terreno e non più solo le unità. Molto bene...


E ora, possiamo pure costruire nuove unità da battaglia! Subito pronti con la fabbrica di tricicli con cui andare a seccare la base Ordos, che era quello l'obiettivo, no? dico bene?


Noi siamo a sud, gli Ordos vengono da nord, andiamo a nord e troveremo la loro base. Semplice, no? Ci sono pure soldati armati di bazooka, ma contiamo di schiacciarli non coi nostri mietitori ma con la nostra superiorità numerica.


Abbiamo anche un quad, un po' come quei trabiccoli instabilissimi che si vedono ovunque in giro per le isolette greche. Qui ha più senso perché è molto più coriaceo del triciclo di base. Purtroppo non possiamo costruirlo perché non ci è data la fabbrica di mezzi medio-pesanti, teniamo quello di serie alla missione e andiamo a far fuori il Raider Trike (il triciclo potenziato esclusivo degli Ordos) che ha appena fatto fuori il nostro veicolo leggero. Ora nulla ci impedisce di far fuori la base nemica come richiesto da Cirillone!


Eh,  in realtà è molto più difficile di quanto pensassi. Continuiamo a sfornare tricicli ma gli infidi Ordos continuano a difendersi egregiamente...


...e man mano che danneggiamo i loro edifizj, gli stronzi riparano alla stessa velocità con cui ejaculava il mio vicino del piano di sotto di qualche appartamento fa. Una botta e mezzo e fine! Lui avrebbe abbisognato della Spezia, credo. E insomma, qui non si va avanti. Qual era la missione pure?


Ah, ops! Produrre due chili e sette di Spezia, senza distruggere necessariamente la base Ordos! Scusate. Questo insegna che è importante leggere le istruzioni. So che mia moglie appena legge questa frase si mette a ridermi in faccia. Vabbè, andiamo a falciare spezia...


...e costruiamo pure dei silos perché la raffineria tiene un chilo di Spezia e il resto si getta. Fortunatamente la mietitura è rapida.

Poco dopo.


Ehm, sì, 35 minuti, ma perché sono coglione io. Prossima missione?


In realtà, la schermata che ritengo inutile potrebbe essere un utile intermezzo sull'avanzamento del bilanciamento del potere su Arrakis. Immagino ci fosse poco spazio su disco per metterci sopra animazioni di personaggi.


Cyril! Amico mio! Tutto bene vez? Che mi dici di bello? Stavolta devo fare veramente fuori qualcuno, in particolare gli Harkonnen. Bene, confidiamo di non avere i tricicli armati di sparapiselli a 'sto giro...


Beh, di certo gli Harkonnen non stanno a cincischiare. Sono armati di bazooka e notevolmente incazzati. La cosa che devo dire, pero, è che nonostante l'assenza di selezionare più di un'unità alla volta, riesco ad avere molto più controllo della situazione che in Warcraft. Non so perché, ma soprattutto, non so perché tutto questo riesce a essermi stranamente gradevole. Non ho mandato affanculo il gioco manco una volta.


E no niente, sono andato a fare un po' di danni agli Harkonnen, ma pure io me ne prendo. Forse avrei dovuto mettere la caserma che caga nuove unità direttamente sul lato nord in m odo da attivare le difese abbastanza rapidamente. Però, detto tra noi, ora mi sono pure un pochino stufato, sapete? La chiudo qui: d'altra parte non ero mai arrivato così lontano neanche allora. Sì, i giochi nell'edicola al mare te li tiravano proprio dietro. Prossimo gioco!

È merda? Alla fine, nonostante sia il primo esemplare di un genere che non amo affatto, non è merda. È curatissimo, graficamente e dal punto di vista del sonoro, è pure giocabile (niente per cui stracciarsi le vesti eh, ma non è partito nemmeno un vaffanculo) e ammetto di essere polarizzato a favore dell'ambientazione di Dune. Quindi no, non è merda. Ed è infinitamente meglio di Warcraft, pur essendo di due anni precedente. Datemi dell'ipocrita se volete.
Ci rigiocheresti? Mmmmh, no? Forse... No, direi di no.
È uscito nel 1992. Gioco più bello di sempre? No.

9 commenti:

  1. Quanto ho giocato a questo gioco! In quel periodo era uno dei miei preferiti.
    Come hai già detto tu, grafica e sonoro notevoli, ma erano i Westwood studios, per cui era normale.
    Ricordo che gli Atreides erano la casata che mi piaceva di meno (nel gioco), perché erano troppo sfigati dal punto di vista degli armamenti.
    L'ho finito varie volte con tutte e tre le casate, comunque.

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    1. Sei una persona migliore di me: nonostante abbia gradito non credo sarei capace di arrivare alla fine. Però la grafica è veramente top, e almeno non è sprecata come in Legend of Kyrandia.

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    2. Fra l'altro... adesso mi sono venuti in mente due "glitch" che si potevano sfruttare:
      Quando si hanno contro gli Atreides, si può fare in modo che il loro Sonic Tank danneggi le loro stesse strutture: basta posizionare una propria unità molto vicina a un edificio Atreides, dal lato opposto a quello in cui c'è un Sonic Tank.
      Il Sonic Tank, nell'attaccare l'unità nemica (la vostra), colpisce anche l'edificio Atreides. Questa tattica funziona meglio utilizzando un'unità con molta energia (tipo il carro armato degli Harkonnen... il Devastator, mi pare ?).
      Ah poi c'è un glitch sfruttabile quando si usano gli Ordos, col carro "Deviator", che rende temporaneamente alleate le unità nemiche.
      Dopo aver lanciato l'attacco del Deviator, basta selezionare l'unità nemica "deviata", attendere qualche secondo in modo che l'effetto svanisca e l'unità torni in sè, e POI usarla per attaccare una unità nemica. In questo modo continua a eseguire l'ordine fino alla distruzione (propria o dell'unità attaccata), a meno che non riceva un attacco nemico.
      So che l'ho scritto malissimo ma spero si capisca.

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    3. Si capisce, si capisce. Ma vista la mia incapacità ("imbranatisia", avrebbe detto il mio maestro delle elementari) dubito che sarei mai arrivato al sonic tank e al deviatore per applicare questi trucchetti. Però a differenza delle gabole messe apposta sfruttare i glitch un bel modo per sentirsi più fichi.

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  2. I gusti sono gusti... ma dune 2 è e sara il mio gioco preferito per quanto riguarda questo genere. Dopo averlo finito recentemente anche su tablet - Ti linko un mio articolo in merito - http://www.clpblog.net/2014/01/dune-2-sbarca-su-android.html - sto provando anche Dune 2000. Lo stile è quello di Command & Conquer, ma nonostante abbia una grafica più evoluta non riesce a suscitarmi le stesse emozioni di questa pietra miliare (forse perché ci sono cresciuto?). P.s. La prossima volta scegli gli Harkonnen ... decisamente più cazzuti! :P

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    1. Su Dune 2000 sono d'accordo con te, per qualche ragione la grafica "più evoluta" con l'alta risoluzione primo risulta molto più fredda, e secondo copre di meno le imperfezioni ammazzando più facilmente la sospensione dell'incredulità.

      Se mai giocherò a Dune 2000 prometto che tengo gli Harkonnen. O più probabilmente, se rigioco a Command & Conquer prometto che tengo i Nod. Ok?

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  3. Da un decostruzionista come te mi sarei aspettato un commento sulla retorica degli Atreides, i quali iniziano blaterando di “intervento offensivo limitato” e fingendo disdegno per le armi troppo pesanti, per poi conquistare il pianeta come le altre razze, con tanto di truppe pesanti mercenarie, lanciamissili, carri sonici particolarmente devastanti contro la fanteria e quant'altro.

    Chiamare il gioco “scopiazzatura di Herzog Zwei” mi pare forte, ho visto qualche filmato su Youtube e mi pare chiaro che è stato il titolo Westwood a inventare gran parte degli stilemi del genere RTS per come lo conosciamo. Meritati quindi i complimenti agli sviluppatori. Lodi extra per il fatto di avere sistemato alcuni punti deboli (selezione di gruppo mancante, missioni ripetitive) nel successore C&C, ma immagino il blog ci arriverà a suo tempo.

    L'unica grossa delusione che mi ha dato il gioco è arrivata alla fine dei titoli di coda, quando l'inattesa scritta “Dune is © Dino de Laurentiis” mi ha suscitato visioni di Massimo Boldi e Diego Maradona sovrapposte all'immagine del pianeta conquistato. Non si può avere tutto dalla vita.

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    1. Ottime osservazioni: dovrei in effetti menzionare l'ipocrisia dei "buoni", che si vantano di ripudiare la guerra se non per difesa e poi hanno le loro brave armi di distruzione di massa, che però magari non sporcano tanto. Un po' come l'inquisizione che aveva come vincolo quello di non rompere la pelle del torturato, quindi gli infilavano un ferro rovente su per il culo.

      Su Herzog Zwei, il termine "scopiazzatura" è forte, ok, ma ora mi paro il culo e dico che visto lo stato in cui mi trovavo quando ho scritto è già tanto che non ho fatto strafalcioni peggiori. Arriverà comunque l'articolo su C&C, prima o poi.

      Su Dino De Laurentiis, mi fai essere contento di non essere mai riuscito a finire 'sto gioco.

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  4. Ho conosciuto l'universo di Dune tramite il tuo articolo sul primo gioco ed è finita che ho giocato a Dune 2000 e ho scritto la tesi di laurea sul tema ecologico del romanzo. Magari un giorno provo anche questo, anche se sarei più tentato dal leggere il secondo libro della saga.

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