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lunedì 29 giugno 2020

FIFA 96 Soccer

La puzza di sudore di inizio pubertà che si respira in uno spogliatoio di palestra di scuola media. Se Proust dice che sono gli odori a stimolare maggiormente i ricordi, l'odore di ascella adolescenziale dopo una partita di calcetto i ricordi li stimola con molta più forza. Non sono necessariamente ricordi belli, sia chiaro. Di certo l'odore non lo è. Sta di fatto che io nel 1995 ero in seconda media, in quell'enorme edificio bianco con il tetto rosso e un enorme anfiteatro costruito alla rovescia, che per questa svista dell'insgegnièr (si dice) che teneva il progetto girato dalla parte sbagliata, si è trovato a risuonare dei rumori della provinciale. Che più fatta bambanada! Il ruggito delle Fiat Ritmo e delle Mirafiori (Gli Agnelli, a giustificar la loro genialità imprenditoriale, hanno antenati dall'Insubria) a coprir i timidi tentativi di produrre musica per la gioia e il nutrimento del trito narcisismo dei pori ciòlla, della cui spinta lombare eravamo frutto, in quel rituale pagano noto come "saggio di fine anno". Eh no un attimo. Che succede? Sento una forza dentro che neanch'io so come! Una forza sovrannaturale mi possiede, dannazione! Dimenticavo che il gioco di oggi è un gioco di calcio, porca miser-

"Cerca dentro di te! Tu sai che è vero! Il Vecchio Paese non sfugge alla nebbia del Po!"
PORCO CAZZO NO! IL FANTASMA DI GIANNI BRERA! Via di qui! Esci da questo corpo! Sentenza Bosman! Totaalvoetbal! Gianni Rivera miglior giocatore italiano di sempre! Monte Turchino spianato per eliminare la nebbia in Val Padana!

Ok, forse sono riuscito a scacciarlo, ma non garantisco che questo sopravvalutatissimo scribacchino ubriacone ectoplasmatico se ne stia buono per tutto l'articolo. D'altra parte, come gli spiriti che Ulisse incontra nell'Ade, anche questo fantasma pare essere attirato dal sangue di una carcassa, in questo caso particolarmente puzzolente. Sì, perché si parlava del cattivo odore della palestra delle scuole medie, in un periodo in cui si era deciso di fare il torneo di calcetto tra classi, e io che giocando allo svacco riuscivo persino a divertirmi avevo pensato pure di prendermi di pomeriggio e andare alle scuole a giocare nel torneo. Eh sì, in quel periodo ero decisamente deinformatizzato.

Ora, entrai pochi minuti e feci cagarissimo, perché chi aveva il monopolio del campo erano i pluriripetenti che avevano già fatto quel salto quantico di sviluppo muscolare che io personalmente penso di aver fatto solo attorno ai 35 anni (per pigrizia, più che per questioni ormonali). C'era pure chi giocava nelle giovanili di squadre di serie C, e chiaramente in un postaccio come il Vecchio Paese creature del genere sono semidivine per questo, e non a caso le nostre coetanee (che comunque l'effetto Westermarck ci faceva sembrare inguardabili causa abitudine) si trasformavano in annaffiatoi automatici al cospetto di questi figuri. Chiedo scusa per l'immagine molto prosaica.

Uno di questi pluriripetenti, V.P. (e il fatto che abbia le stesse iniziali di "Vecchio Paese" è puramente casuale), forse preso a compassione mentre mi stavo cambiando tutto giù di morale dopo essere stato più evanescente in campo di Blerim Dzemaili immediatamente dopo il divorzio, inizia a chiacchierare.

"Senti vez visto che con lei hai finito non ti spiace se ci dò una passata io no?"
E in tutto questo mi racconta che lui, possessore di Amiga 500, ha visto da un amico questo gioco di calcio fantastico, perfetto, in cui sembra davvero di stare in mezzo lì al campo. E forse io che avevo il computer potenziato con il lettore CD potevo prendermelo. Devo dire che era stato molto gentile da parte sua tirarmi su parlando di altro quando nessuno mi cacava. Oddìo, ora che ci penso, magari era un velato invito a starmene a casa attaccato ai videogiochi anziché andare a farsi compatire giocando a calcio coi bimbi grandi. Così feci. Ed ecco perché al gioco di oggi ci associo la puzza d'ascella degli spogliatoi della scuola media del Vecchio Paese. Sigla!


TZINNEGGH-No, ancora non lo dice. Ma che barocchismo questo Full Motion Video, con il fondo di pietra che si sfonda e passa la luce attraverso! Che effetto metà anni novanta che abbiamo! Qui gli amici della EA si devono essere fatti asportare chirurgicamente più di due costole per potersi piegare a metà e autosfellaziandosi e dicendo "oh guardateci quanto siamo fichi! Occupiamo un CD-ROM intero eh! 640 megabyte eh! SEICENTO QUARANTA MILIONI DI CARATTERI, RAGAZZI, MICA NERCHIE" Al mio compagno di classe calciatore avevo detto che avevo un disco fisso da un Gigabyte e lui aveva detto "ma che te ne fai, non lo riempirai mai". Ah, beata ingenuità! Ah beata ignoranza della legge di Moore! Ma d'altra parte, chi avrebbe mai detto che col crescere delle disponibilità tecnologiche cresceva anche la pigrizia dei programmatori e produttori di bloatware? Sto divagando. Ed è una cosa che già ho detto più volte in questa sede. Ma ammetto che proprio non la sopporto sta cosa dei primi giochi su CD-Rom che per riempire i 640 mega vanno a pescare dei filler estremamente kitsch, roboanti e inutili quanto gli eufuismi di quello stronzo ectoplasmatico.

Eh no! Il mio vero nome è Giovanni Luigi Brera (fu Carlo), sono nato l'8 settembre 1919 a San Zenone Po, in provincia di Pavia, cresciuto brado (o quasi ) fra boschi rive e mollenti. Padano di riva e di golena, di boschi e di sabbioni. E sono figlio legittimo del Po. E tu, palabratico pirletta, pensi di costringermi al silenzio parlandomi delle tue soporifere fole di gioventù? Hai mai nuotato nelle acque del sacro Padus nel pallido plenilunio? Che lo sport sia dannoso (e per giunta maleolente) l'ho affermato molte volte parlando a gente che era venuta alle mie conferenze per sentir dire il contrario. L'esempio infinitamente più agevole mi veniva offerto delle ore di ginnastica godute o sofferte alla scuola media. E che argomentare di pedata con l'Ex Videogiocatore sia inutile come governare gli italiani secondo Benitone da Predappio non lo dico io, ma Scetticillo, il mio arguto inquilino col nome in capo. Dunque prendo ora io il controllo di questa bizzarra Lettera 22 che non ticchetta a sufficienza (ohimé) quando péstolo con padana veemenza i suoi grigi quadratini.


Virtual Stadium! Una volta chiesero a Franco Sensi, dirigente della AS Roma successivamente diventatone (dopo il mio trapasso, alas) patròn, se avesse voluto comprare la Lazio. Francone rispose "Ma come, io sono qui che sto parlando di una sinergia virtuale, di centomila persone che vengono a odorare in stato di santità un'immagine, e lei mi fa di queste domande? Ma via!" E non c'aveva mica torto, er sor Franco, per lo zeitgeist, s'intende. Erano gli strascichi degli anni in cui il virtuale era più reale del reale, che l'incolore e fredda matematica diventava più interessante delle oche del Po. Si parlava di sostituire gli attori dei film, ahiloro, con pupazzi generati all'ordinateur! Magari ne sarebbe emerso un canone di prestanza più accettabile, per quel che concerne i tespici italiani: si sa, ancor oggi i popoli insufficientemente nutriti sono molti, e fra quelli, purtroppo, figura anche il nostro, e ancor oggi non ci sfuggono, impressi nel nitrato d'argento della settima arte, centurioni dalle ginocchia vaccine e cowboy dal petto miserello e i manubrietti sopra la cintura. La verità è che in Italia si compiono prodigi unicamente nella cucina modesta (petite cusine)che è anche dei cinesi e, in genere, di tutti i poveri non privi di genio. In Italia sappiamo poco o niente di grande cucina. Polenta e spaghetti non fanno cucinaria, fanno gonfie le epe e a lungo andare dilatano i fianchi e accorciano le gambe. Ragion di più per affidarsi, nel sacro rituale domenicale della pallapedata, all'intercessione di Santo Catenaccio (sempre sia lodato!)


Lo stomaco mio deboluccio (o quel che ne resta, che whisky non ne posso più bere, solo del rosso) risente un po' di queste etiliche evoluzioni di telecamera. Che cosa succede, hanno preso Wembley, il tempio della pedatura nella fottuta Albione e lo hanno scaricato su un'isoletta spanata in mezzo al cielo, con uno zeppelìn (lìn lìn) a spargere la nebbia? Pensa te questi bischeri delle praterie usoniane, che vogliono prendono il Fòlber e ne storpiano il nome in Soccer! A Bologna si fan grasse risate di questa ridenominazione, ma è pur vero che per gl'usoniani il foot-ball è soltanto quel derivativo del rugby per bestie semicivilizzate qual'essi sono. Non li sopporto proprio, no! Che vogliono saperne del calcio, quella gente che venera bovinamente l'opulenza. Il calcio è sport per eccellenza plebeo, proibito per secoli in quanto a praticarlo erano gli umili, troppo spesso confusi con i villani! Le plebi hanno preso quota nell' ordine politico-sociale delle nazioni e anche i loro gusti hanno finito per imporsi.


Perdiana, continuano le evoluzioni! Ma lo sanno questi fottuti bastardi senzadio che il gioco si svolge sul rettangolo verde? Mi facciano il favore di studiare un po', di prendere appunti, e di starsene qualche ora dietro la lavagna! E basta con questi sfondoni di camera, che se il centrocampista ha da avere istintivo o quasi il senso geometrico del gioco, pure il cameraman dovrebbe muoversi un po' lineare, diamine! E l'essere virtuale l'è minga na scusa, eh.

Via, il titolo del giuoco scivola nel campo, con la bandiera sventolante della Federazione Internazionale del Fòlber Associativo e noi che pensiamo in dialetto (in quanto popolani) ci chiediamo. Ma qual è il titolo di questo gioco, per l'esattezza? FIFA 96? FIFA 96 Virtual Stadium Soccer? FIFA 96 Soccer?


Ah, vedo dunque che di spazio ce n'era ancora sul disco rilucente, per metterci un altro video di repertorio. Un conto alla rovescia ci mette addosso ansia per un evento incombente. I colori elettrici e un po' shocking ci fan male alle palle degli occhi (ma, mi dice il fantasma di Pepinoeu a cui la carne giovane, fresca e a pagamento è sempre piaciuta, di 'sti tempi ai virgulti piace così), e sotto un'azione del Brasile del Parreira, con un carioca che mi par essere Dunga (maledetto filtro dell'immagine) che salta l'uomo con agilità. Ma che cosa stiamo aspettando sì tanto intensamente?


L'arrivo del colore! Ma è fantastico! Immaginate quanto poteva essere potente l'evocazione di memorie piuttosto fresche, del poco spettacolare mondiale usoniano, per l'ex Videogiocatore, che - che - ARGH!

- che riprende il controllo dell'articolo! Sì, lo stronzo evanescente non ha torto, la cosa che colpiva di più era vedere dei video di cose vere che avevamo visto in televisione uno o due anni prima. Solo che nel 1996 (credo fosse quello l'anno in cui ci giocai, che i giochi di calcio circolavano abbastanza rapidamente)  la memoria dei mondiali di calcio americani era già sfumata da un pochino, e la delusione per i rigori falliti da Baggio, Massaro e Baresi era ancora bruciante, e quindi tutto era stato abbastanza dimenticato. Ma c'è uno dei cinque gol di Salenko fatti al Camerun? Non mi ricordavo avesse segnato di testa.


Sì, insomma, avete capito: NEXT GENERATION GRAPHICS, l'endorsement della FIFA che ci permette, oltre ai giocatori reali, di mettere pure i filmati di repertorio dei Mondiali, e la EA pensava ingenuamente di aver fatto centro. Ahimé, si sa che la realtà è sempre in agguato dietro l'angolo, e dopo questo rivoluzionario episodio della serie di FIFA Soccer non se ne è più saputo niente. No? 

(a parte gli scherzi, ma quanto fa cagare il giocatore virtuale che viene renderizzato in una finta finestra di 3D studio? Con tutto lo sforzo possibile immaginabile faccio veramente fatica a pensare che questo fosse visto come il futuro).


E vogliamo parlare del bullarsi della telecronaca "Play-By-Play"? Questo microfono  che sballonzola felice a ritmo con la musica di ambiente è talmente kitsch che mi ricorda "Osso", l'inguardabile teschio low-poly fluttuante di Solletico.

chi non cambia la natura di un uomo con noi ... non si diverte!
L'orrore, l'orrore. Nessuno ha per caso quegli intriganti giochini della Simulmondo che facevano vedere nella trasmissione con la mascelluta figlia di Mara Venier e il figlio di Agostino "piangeria" Saccà nell'introduzione? Mi si dice che fossero fatti dalla Simulmondo e che spedissero i dischetti (che aveste il PC o meno) come premio di consolazione ai telespettatori giocanti da casa. Confermate?


Ed eccolo, finalmente, il menu! Una musica abbastanza orecchiabile, per quanto né ai livelli del verme solitario auricolare che sono le musiche di PC Calcio 5.0, né ai livelli del ben noto brano "Song 2" che esalterà tutti noi sfigati un paio d'anni dopo questo FIFA. Tutto questo, comunque è inutile, perché il menu principale non ci impressiona, facendo scegliere da un insieme piuttosto scarno di modalità di gioco...



E quindi via di amichevole. Avevamo detto che la sconfitta contro Romario e Bebeto ci bruciava ancora, no? Nonostante il mio amico avesse sparato ai brasiliani inquadrati in tv durante l'inno, con l'archibugio acqistato a Gradara, questi stronzi osano pure vincere il Mondiale! Pentacampeãos di stocazzo, ora sarete finalmente puniti!


Ecco, prima di tutto, vediamo di scegliere la squadra giusta. Teniamo un'Italia a cavallo tra il trionfante Culo di Sacchi mostrato al di là dell'Oceano ed il moscio e flaccido surrogato mostrato due anni dopo al di là della Manica. Tipo partita azione, livello abilità semiprofessionista, falli sì, fuorigioco sì, rimesse laterali? Sapete no, la regola dell'Ex Videogiocatore per cui se in un gioco di calcio la palla non va mai in fallo laterale, allora il gioco è merda, no? Beh, metto subito le mani avanti dicendo che se il pallone va in fallo laterale allora esiste una possibilità che il gioco non sia merda. Che se conoscete un attimo la logica aristotelica ha senso, ma è ben diverso quello che si sarebbe tentati di dire da dire: e cioè che che se il pallone va in fallo laterale il gioco allora è merda.


Via! I nostri Azzurri entrano in campo, con la maglia adornata di quel simbolo di merda che è il parallelogramma con il cerchio blu della FIGC, una roba talmente inguardabile che quasi dispiaceva vincere il mondiale del 94 con quella merda di logo lì. Sì, sicuramente è quella la ragione per cui il Divin Codino dei miei coglioni ha spedito la sfera al secondo anello del Rose Bowl di Pasadena, il suo senso estetico era ferito! Il suo compagno di calcio d'inizio è Beppe Signori, l'alcoolizzato ludopatico di Alzano Lombardo, accomunati dal fatto di essere venuti a Bologna per farsi sistemare alla Isokinetic, e nel caso di Baggio andare all'Inter e farsi coprire di soldi dopo aver fatto Francia 98. Signori, non trovando nessuno che lo acquistasse, continuò a Bologna la sua parabola discendente.

Dottor Naaaanniiii!!!
Cosa abbiano in più questi due rispetto all'alluce disastrato di Dijks che è stao trascurato dal sopravvalutatissimo staff medico rossoblu in modo da star fuori quasi dieci mesi (che sono sembrati di meno a causa della pausa dovuta al covid-19, ma erano comunque quasi dieci mesi) mi sfugge. Sarà l'essere primedonne dei due ex campioni in pieno declino? Sarà una forma di pigrizia selettiva da parte dei medici del BFC che fanno sì che i giocatori più visibili, quelli su cui si può costruire una narrative, sono seguiti con più attenzione mentre con Dijks o, chessò, il povero Mattia Destro (che dopo un pestone pure lui non si è mai più ripreso), il lavoro si fa alla cazzo di cane? Oppure forse da una decina d'anni a questa parte l'Isokinetic è crollata verticalmente in termini di qualità?



Boh! Ma parlando di ex del Bologna, l'ex allenatore Roberto "se non vi piace il mio gioco andate a guardare il Real Madrid" Donadoni intercetta a centrocampo per il divin baggino, che immediatamente la perde. Interviene Albertini con le sue labbra a canotto e no, niente, non riusciamo a passare oltre il muro brasiliano. Bellissimo come Signori corra a nascondersi dietro Jorginho quando sente che la palla gli sta arrivando, e appena la sfera è persa finalmente si smarca imprecando contro chi doveva fargli il passaggio miracoloso. In questo il gioco è PERFETTAMENTE realistico. Bah!


Scazzugliamo la palla nella nostra trequarti, quando finisce ai piedi di Bebeto, noto per la sua fronte bassissima, cerca di ridarla a Dunga, sosia del sopravvalutatissimo (per i tempi) attore Christophe Lambert, ma l'ex fiorentino grazia la porta del Gatto di Casalecchio facendosi trovare in fuorigioco. E in tutto questo devo dire che è passato un minuto scarso e già i controlli mi mandano in bestia. Pigio un tasto e c'è questa latenza insopportabile, che mi pare di essere quando giocavo a Ivan "Ironman" Stewart's Super Off Road! premendo tasti a caso e pensando di riuscire a giocare mentre invece andava il demo non giocabile sullo sfondo. È irritantissimo e sento immediatamente puzza di feci, ma mi faccio forza che gli screenshot sono pochi e non vorrei rischiare di far riemergere dall'Ade quell'ubriacone insopportabile...


...per cui, penso di avervelo promesso tempo fa, ecco la storia di quando mia nonna aggredì fisicamente Pagliuca. In quel periodo della mia vita, dopo il ritorno in A e soprattutto negli anni d'oro della gestione Gazzoni Frascara (bistrattatissimo dagli ipocriti e voltafaccia bolognesi, che solo dopo morto gli hanno dedicato un viscidissimo striscione) la mia famiglia d'origine s'era un po'fissata con il glorioso squadrone che tremare il mondo fa. Mia mamma ci affiliò a un fan club del mangiatore di Buondì Motta fondato da una sua amica (anche quise ho aneddoti che per mancanza di coraggio non riporto). Un'altra sua amica, per non essere da meno, forte del fatto che la mamma di Pagliuca viveva al Vecchio Paese e veniva al suo bar/alimentari ogni giorno, la convinse a far presenziare il figlio a un festino estemporaneo. Ora, il problema è che a sto festino non c'era poi tanta gente, qualche regolare del bar, diversi muratori maghrebini reclutati alla bisogna, amici di sua figlia, e chiaramente la mia famiglia d'origine. Entra il Pagliucone in questa sala illuminata male (è il teatrino parrocchiale adiacente a 'sto bar) e c'è un silenzio imbarazzante che si taglia col coltello. Mia nonna, che sei decenni prima in quel teatrino ci aveva recitato, salta al collo del gatto di Casalecchio urlando "FAM BAIN DER UN BASÉIN, GIANLUCCA!"

DAI CAZZO GIANLUCA GNIGNIGNI

Chiaramente il povero Sanluca, che immagino fosse ancora scioccato dalla partita dei rubinetti, si cagó addosso, ma almeno il ghiaccio era rotto. Certo, un episodio così mette a rischio la stabilità nervosa di un estremo difensore.


Beh, non segneremo, ma almeno il santo catenaccio argina la piena del Rio delle Amazzoni! Fiume infido, con foce ad estuario quello. Quanto più rassicurante il delta del Dio Po, un'infinita diramazione di rivoletti che tante piccole isole creano in un idillio di zanzare e aria bassa, che rinforza i polmoni! Sembra che i nostri oggi, con la loro attenzione al primononprenderle (Sun Tzu, fottuto cagariso, mi sia buon testimone), paiono impregnati dell'acqua santa della parrocchia di Ratenate ! Bravo piscinin Baresi II, pravo Paolo Maldini di Cesare! Bravi tutti, compreso Andrea Fortunato, nomen tragicamente non omen, lavoro di una sibilla (maledetta nunc et semper) antiprofetica, che nel gioco era presente ma nell'anno che sta in cima al titolo di questo videobalocco si era unito a me ed al Pepinoeu nei Campi Elisi. Non ci scherzo oltre, che ho pure io i miei limiti. 


Diceva quel pirla che scrive su questo blog delle rimesse laterali, no? Bene, ci sono e sono anche inizio di azioneda gol! La dea Eupalla guarda triste su di noi (ora pro nobis) mentre Bebeto la schiaffa dentro mentre il peso del lobo frontale così basso gli fa ombra sugli occhi. Cesare Lombroso mi è buon testimone. Uno a zero per os cariocas, poveri nobis.


L'esultanza a far le papere e a strisciare sul campo dei carnevaleschi verdeoro mi è irritante. Peppino Meazza esultava composto, facc soeul el mi travaj, mi diceva. Che avete mai visto un netturbino esultare finito il giro di cassonetti svuotati? La cannonata nel tabellone dello stadio è un arzigogolo moderno, un pleonasmo che mal si presta alla lacedemonicità della pedata, un gioco proletario che è diventato borghese quando tutti hanno pensato di essere borghesi.


Calcio d'inizio, si riparte, il rococò col codino salta malamente Romario e subito si trova in affanno: non sa avanzare, non ha a chi passarla, già a girarsi gli pare di fare un'inversione a U in autostrada, e quindi? E quindi palla lunga, pedalare, e speriamo che la vaga déntar, dice il Baggino. Ma il tiro è telegrafato con il mollime vicentino che il buddismo certo non rinforza (sennò il Tibèt sarebbe bello che indipentende), ché i gatti c'avran pure le proteine, ma se nel rispetto del samsara ti nutri solo di radicchi è chiaro che Taffarel fa sua dama sfera sbadigliando.


E questo punto, vediamo di applicar el verrou a tutto campo, che par l'unica cosa che ci vien bene: catenacciamo nella tre quarti avversaria, qualcuno lo chiamerebbe "pressing alto" e io dico che son tutte fole da chi l'alcol non lo regge bene! Prima di una gara di bevute, el vostro Gioannfucarlo beveva un uovo, mangiava una patata lessa e ingurgitava un cuciàr d'oli d'uliva (del Garda, neh, che a sud dell'appennino mica scendo io). La non-sbronza è garantita. Me l'aveva insegnata Jascin questa tecnica. Non c'è di che.


Ma vaffanculo. La dice lunga sullo stato del giornalismo sportivo italiano se 'sta testa di cazzo ne è ritenuta il decano. In realtà non saprei nemmeno dirvi se è più fecale il giornalismo sportivo o la stampa di settore videoludico. Forse la stampa di settore videoludico, nella sua stupidità, ha una maggiore coerenza con la considerazione del mezzo di comunicazione al tempo in cui la leggevo. Medium immaturo = tono di stampa immaturo. Ha senso, no? Poi non so se al giorno d'oggi il tono sia ancora così o ci si è brerizzati come quel fallito che si fa le seghe su Turrican sul sito nostalgista che ho citato nell'articolo su Rocket Ranger. Importa? No, non credo importi. Finisce il primo tempo e l'animazione sul tabellone mi riconcilia con le ragadi.


Secondo tempo, e cambia poco rispetto al primo. Stiamo perdendo solo uno a zero perché i tempi durano poco e le azioni che si possono fare sono quelle lì. Resta il totale fastidio per il controllo approssimativo, per quanto, senza dubbio, nel 1995 la telecamera mobile fosse qualcosa di molto affascinante. Tenete conto che in quel periodo i giochi parametro (marò che definizione odiosa) erano i vari Sensible Soccer, che a dispetto della maggiore giocabilità (o almeno così ricordo, vi so dire se e quando ci rigioco) avevano la grafica minimalista che avevano.


Bah, eviedentemente non funziona nulla. Per infastidire quell'imbrattacarte semitrasparente decido di passare a un sacchiano "Attacco Totale"...


...ma niente, finiscono i 4 minuti di gioco. Triplice fischio e i brasiliani si lasciano andare a una samba scatenata. Peccato non sia l'Argentina o la Colombia, sennò le battute sullo sniffare le righe del campo si sarebbero sprecate, ai tempi. 🎵 Soy el fuego che arde tu piel... 🎵

Più tardi.


Beh, esiste anche una roba chiamata "Campionato", che mette una cornice di torneo all'italiana le partite nel "Virtual Stadium". Visto che è il 1995 per il 1996, scegliamo i vincitori di quel torneo, ovvero i rossonerogrigi del Milan, quello che, oltre all'ipocrita buddista con l'hobby della caccia e il futuro presidente della Liberia, aveva Marco Simone e Gianluigi Lentini, oltre che Gianluca Sordo, che con Lentini divideva le amiche (non Rita Schillaci, Totò era già in Giappone per ricostruirsi l'onore).


La prima partita è col Padova di Alexi Lalas (credo). L'interfaccia utente dei menu è qualcosa di quel brutto scialbo e moscio che ricorda i cheeseburger a un euro del McDonald's, specie se confrontati all'immagine pubblicitaria o alla foto che vedi sul touchscreen quando fai l'ordinazione. Magari nel 1995 questo era il non plus ultra dell'estetica delle interfacce utente! Beh, è invecchiata molto male. In realtà l'unico tipo di interfaccia che è invecchiata bene è la LCARS di Star Trek . Considerato che è nata nel 1987 ed è ancora gradevole agli occhi, beh, è un'impresa molto impressionante, no?


Vabbè, via che andiamo! Che cazzo ci fa Van Basten di fianco a Simone? Al posto di Weah, poi?  Ma che siamo matti? La linea difensiva resta comunque Maldini-Costacurta-Baresi-Panucci, e almeno qui ci siamo. Costacurta si fa uccellare da Nunziata del Padova perché si è distratto a chiedere a Maldini se gli passa qualcuno dei suoi scarti (nel senso del coito, s'intende). Ma com'è come non è, la differenza tecnica tra le squadre è così abissale che in qualche modo ce la caviamo...


...e no niente, arrivo con Van Basten di fronte alla porta ma non riesco a tirare, proprio come in quegli incubi in cui stai facendo a botte con qualcuno ma quando vorresti sferrargli il colpo di grazia il pugno ti va lento come se tu fossi sott'acqua. Succede pure a voi, no? E soprattutto, sono certo che ci sia un modo per segnare, ma ammetto di essere completamente negato per questo gioco. Pigliatemi pure per il culo se volet-ehi, "Nanu" Galderisi? Ma in che anno siamo, oh?

Più tardi.



Di nuovo Nanu, che la passa a Vlaovic, che spernacchia la leggendaria difesa del Milan e la tira addosso a Sebastiano Rossi che para di coglioni. Il male alle palle che ne consegue fa sì che si cali la leggendaria nebbiolina sugli occhi al sopravvalutato portiere cesenate il quale va a picchiare furiosamente un raccattapalle, non visto. Direi che va a menare un membro del pubblico, ma il pubblico è disegnato in modo da essere spalmato malamente sugli spalti, e in numerose inquadrature si nota, visto che siamo in uno stadio all'inglese. Ecco, finalmente una buona motivazione per la pista d'atletica attorno al rettangolo verde!


I controlli (e l'ex videogiocatore) fanno talemte cacare che riesco a far fare il tikitaka anche al Padova di Vlaovic e Kreek. Rendetevi conto! Più che il Milan supervincente di Capello sembra il Milan di Oscar Washington Tabarez dell'anno dopo, o peggio ancora un Milan qualsiasi successivo ad Allegri. Alla fine negli ultimi 10 anni i ricordi sui rossoneri si accavallano, accomunati dal fatto che fanno stracagarissimo. Sic transit gloria mundi, si dice, no?

Più tardi.


Secondo tempo, siamo ai minuti di recupero (qui chiamati "supplementari") e la partita è stata un palloticissimonulla di fatto. I giocatori si levano dalle palle tornando negli spogliatoi tra i fischi di chi voleva un pochino di spettacolo. In barba a quel testa di cazzo evanescente che sta lì a menarla per ore col primononprenderle, ed è grazie al suo continuo incensare l'attitudine difensiva che il "gioco più bello del mondo", per come è declinato in Italia, fa schifo al cazzo. Ecco, l'ho detto!


Dopodiché c'è il Parma, quello di Nevio Scala che coi debiti Parmalat nascosti sotto la moquette dai Tanzi era tra le grandi del campionato. Inutile dire che lo odiassi, perché nel frattempo noialtri si svernava in serie C. Rivalità, questa, che si traduceva in enormi prese per il culo da parte di chi, tra i miei coetanei, saltava sul carro del tifo per il vincitore, perché farsi belli dicendo "abbiamo vinto a Leffe contro l'Albinoleffe" è molto meno accattivante del dire "Abbiamo vinto Coppa Italia e Coppa Uefa". Poi, per qualche ragione, al Vecchio Paese quelli della mia annata sono stati quasi tutti interisti. Non chiedetemi come mai. Immagino ci fosse qualche personaggio carismatico che tracciava il solco, e tutti a seguirlo. Non mi faccio un vanto, sia chiaro, di aver sempre malsopportato la Beneamata, non tanto per bastiancontrarismo quanto per il fatto che ce l'aveva uno con cui litigavo sempre. Ma sto divagando! Dicevo, il Parma. Ecco, i tifosi dei ducali li incontravo soprattutto al mare, e lì partivano veramente gli insulti pieni di sincero disprezzo nei miei confronti, che per qualche ragione sfociavano sempre in rissa. A posteriori non capisco da cosa venisse fuori tutto quell'odio. I miei mi dicevano che quando qualcuno mi dava addosso era sempre per invidia (invidia di che, poi, non ne ho idea). Ma ripensare ora a quei distillati d'odio che ci tiravamo addosso per una roba superflua come la pedata mi viene un brivido lungo la schiena a pensare a Sinjin e Randy a scuola che si troveranno a che fare con bimbi incattiviti da una situazione familiare malsana che trasuda nel comportamento verso l'esterno. Uno dice "vabbè, poi crescono", e invece no, ora con gli adulti vedo che 'sta cosa si ripete a ogni elezione. Sarà il clima di eterna ansia inculcato dai media (social o no, l'intento di fondo è lo stesso), sarà che con l'ascesa della Netflixpolitik post-Tangentopoli ogni cosa è diventata un noi-contro-di-voi e il rituale di celebrazione richiede l'umiliazione dell'avversario. Viene spontaneo rigirare a queste persone la stessa osservazione che in tempi di adolescenza, queste persone giravano a me perché prendevo troppo sul serio i videogiochi: "Ma pensare un po' alla ciorciola (o al babbacammello) no?"


Vabbè. Anche con il Parma reti inviolate (da parte mia) Non è possibile che non riesca a segnare nemmeno un goal, no? Quindi basta, teniamo l'Italia e stavolta giochiamo contro Hong Kong! Cazzarola, a Hong Kong nel 1995 ci saranno pure dei calciatori scarsi, no? Le statistiche iniziali paiono confermare la mia ipotesi.


Ecco. Perdonate l'animazione lunga, ma credo che questa sia la migliore azione che sono riuscito a realizzare durante questa sessione di gioco. E in ogni caso si è conclusa con un tiro da fuori area del pastore sardo (così chiamato in ispregio da Max Reynaud durante una sua reprimenda contro le formazioni messe in campo da Sacchi nel fallimentare Euro 96) che non impensierisce troppo il portiere Werner Kooistra, che avrete notato non avere il nome troppo hongkongese. E non è nemmeno stato naturalizzato: apparentemente, semplicemente giocava ai tempi nel South China, la Juventus del campionato hongkonghese e hanno pigliato da lì e sticazzi. Oh, il sito Transfermarkt mica c'era nel 1995, in difesa della EA. E Dio solo sa quanto mi sta sulle palle difendere la EA, eh.


Rimessa laterale! Posto che questa non è conditio sine qua non affinché il gioco non sia merda, timidamente assalto la porta dell'hongkongese neerlandofono con un gioco di testa in seguito a rimessa in gioco lunga. Una volta che io e l'amico Rizzo andammo a Sestola a vedere gli allenamenti del Bologna cazziai Pierre Womé dalla tribunetta perché faceva i suoi storici rinvii laterali "a catapulta" invitandolo a non sprecarlo perché sennò gli tornava la pubalgia che lo aveva ossessionato da quando era sbarcato in rossoblu. Non sapevo ovviamente che Womé era noto in serie A per le dimensioni spropositate della sua proboscide, e pare che la causa della pubalgia fosse proprio il peso della suddetta appendice che sforzava i muscoli circostanti.


E niente, triangolazione, anzi quadrangolazione tra Bredbury (Ray?) e Tempest (Joey?) e niente, nulla di fatto, Baresi spazza via con sospetto, e la partita è tanto noiosa da guardare quanto da giocarci. Anzi, la parte meno noiosa è vedere me che impreco contro questi controlli idioti.



E niente, partita finita, e io non ho segnato nessun gol e mi sarei pure rotto i coglioni. Che si fa? Semplice, si trasforma l'amichevole nel trofeo Moretti e si fanno i calci di rigore. Anzi, i tiri di rigore che tutto d'un tratto hanno iniziato a chiamarli così senza ragione. Credo fosse stato Pizzul, che con un'ultima sollevata di testa rispetto alla sua irrimediabile mediocrità, aveva cercato di introdurre i suoi neologismi per scimmiottare il Sopravvalutatissimo. E tiri di rigore siano...


Primo tiro, gol di Baggio che si lascia andare a un'esultanza spropositata imitando le oche a cui ha sparato nella sua personalissima riserva di caccia in Argentina, oche che magari sono la reincarnazione dei suoi antenati, ma ehi, non pensiamoci troppo forte e parliamoci addosso con stronzate new age! Almeno Marco Columbro gioca a carte scoperte e va in piena modalità "I want to believe" con i grigi di zeta reticuli che gli cagano nell'orto biodinamico in toscana mentre lui guarda in camera dicendo "E vabbè ragazzi ma allora ditelo eh".


Tocca a Waiman, che detto così sembra un nome da salumiere dell'appennino emiliano. Pagliuca gli chiede "ma me li fai ben due etti di nostrano? Altro" Waiman (che di cognome fa Sbazzeguti) resta confuso e la tira sulla traversa. Niente oche in salsa agrodolce, ciò!

Poco dopo.


E infine, tocca a Donadoni recuperare il fallimento del penalty contro l'Argentina di Italia 90. Gol! E tutti, capeggiati dal Pagliucone, si mettono a camminare come John Cleese nel sopravvalutato sketch "ministry of silly walks" che, detto tra noi, è uno di quelli che mi piacciono di meno dei Python. Ma tant'è, abbiamo vinto! L'onore post Brasile 1994 e post Argentina 1990 (per inciso, ma Zenga è mai riuscito a pararlo un rigore in vita sua?) è salvo, non ci sono state altre aggressioni del fantasma di Gianni Brera e io direi che abbiamo giocato veramente un calcio disgustoso, sarà la mia incapacità di fare gol ma il primononprenderle mi diverte allo stesso modo di un'emorroide. Non so voi.

Fregnacce! Il cosiddetto "calcio totale" era una illogica fregnaccia anche per giocatori grossi come i batavi. Infatti, li ha sempre portati a perdere i tornei mondiali. Non si pensi comunque ch' io appartenga a un genus maniacale: il bel calcio piace anche a me: tuttavia, m' ingegno di convincere i miei compatrioti che il velleitarismo è infinitamente peggiore della modestia.

Bel calcio un paio di palle. La gente come te lo ha rovinato, 'sto sport. Prossimo gioco!

È merda? A prescindere dalla mia incapacità di segnare sì, è merda. I controlli fanno cagare. Pare di giocare sul ghiaccio dal gran che c'è inerzia. Il "Virtual Stadium" è rivoluzionario per l'epoca, ma diventa così confusionario che le inquadrature di PC Calcio 4.0 e 5.0 sono molto più gradevoli al gioco. Alla fine questo è un tech demo di telecamere virtuali su cui hanno costruito attorno un gioco. Già la EA era arrivata seconda nella gara a fare il primo gioco di calcio tridimensionale (e qui ci tornerò, promesso), nella fretta di arrivarci hanno fatto 'sta roba tirata via che nessuno sapeva come renderla gradevole. Rimandati!
Ci rigiocheresti? No. Che già c'ho la puzza di sudore nel naso, per farmela andare via devo fare i suffumigi.

7 commenti:

  1. Giusto per fare il pignolino della nerchia, Werner Kooistra un paio di partite con la nazionale di Hong Kong nel 1995 le ha fatte :-D

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    1. Beh, siccome questo non è il blog delle prefiche, i pignolini della nerchia qui non solo non vengono bannati con cigolantissime arrampicate sugli specchi da parte del viscido titolare, ma vengono pure premiati con un buon sigaro. Ottimo lavoro, Frank!

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    2. Mi aggiungo: il gol di testa al Camerun è dello svedese Ljung :).

      Pubblicai sul Bazar del Calcio un post con le moviole dei gol di Salenko :)

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    3. Oh beh, sigaro anche per te! (Ma non avevi chiuso il blog "bazar del calcio"?)

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    4. Alla fine sono riuscito, durante il lockdown, a ricaricare le foto di quasi tutti i post.
      Lavoraccio, ma alla fine meglio così..

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  2. Ci credo che non sei riuscito a segnare. Segnare in quel gioco è un'impresa se non si conosce il trucco. Uno dei trucchi era il tiro da fuori con l'effetto, ma ricordo poco, perché a Fifa '96 ho giocato pochissimo (ero già passato da Fifa International Soccer a Fifa '97). Menù carino (infatti in Fifa '97 fu sostanzialmente conservato), le musiche non ricordo, agghiaccianti le maglie a cazzo e le esultanze paperesche. E ricordo quanto ci rimasi male a vedere Van Basten al centro dell'attacco. Non si era ancora ritirato, ma tutti noi milanisti sapevamo che mai sarebbe tornato a giocare.
    Sulle musiche di Pc Calcio invece non sono d'accordo, ma probabilmente mi sono così entrate nella testa che me le son fatte piacere..

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    1. Sì, le rose obsolete sono qualcosa di deprimente (pensa a Fortunato ancora vivo ancora più che Van Basten).
      Sulle musiche di Pc Calcio, beh, non ho detto necessariamente che siano belle. Semplicemente sono un verme solitario auricolare, nel senso che ti entrano in testa e non escono più. Forse per la sovraesposizione, come dici tu. A Fifa 97 ci ho giocato qualcosa tipo un totale di 5 minuti, penso. Fifa 98 è tutta un'altra storia, ma se non mi prende prima il tavò ci arriviamo.

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