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lunedì 7 dicembre 2020

Mega Lo Mania

Da un lato ci sono i fondamentali. I "giochi parametro" li chiamava la fecale rivista di settore K. I totem inviolabili che bisognava venerare salvo essere additati come persone orribili. Uno dice che i nerd sono di mente aperta, progressisti e illuminati nei loro interessi un po' strambi, io penso che il nerd si sia incancrenito nel dare eccessiva importanza a mezzi per lo svago dimenticando il fine di questi mezzi, ovvero lo svago in sé. Se ci si ossessiona su cose che dovrebbero divertirci, dove va a finire il divertimento? Il mezzo diventa il messaggio, ok, ma se il mezzo stesso è una roba nata per spegnere il cervello e non pensare troppo, a forza di ossessionarcisi sopra, che cosa ci resta? Che il messaggio è quello di non stare troppo a pensare perché è così comodo crogiolarci a ricordare quanto erano belli i pomeriggi passati dagvanti alla TV a guardare Bim Bum Bam, e chi non condivide è una merda! Così ci si riduce a una monade completamente isolata in una versione della propria infanzia più artificiosa della faccia di Donatella Versace! Sono trent'anni che lo dico, mannaggia!

Mònade o monàde?
Sto divagando, lo so. Lo so. Ma per colpa di prefiche piagnucolanti che non fanno altro che perpetuare un'immagine sbagliata della mia generazione agli occhi dei Vecchi di Merda, la gerontocrazia imperante viene così rinforzata e gente come Paolo Crepet fa soldi a palate vomitando banalità sui giovani bamboccioni che non vogliono crescere, contribuendo così a una coscienza collettiva grazie alla quale, nel mio vecchio lavoro in Italia, c'erano vecchi di merda che trattavano come bambini gente di trent'anni e l'unico modo per costruirsi un po' di "seniority" era di cambiare azienda (cosa che in effetti ho fatto). 
Poi chiaramente, siccome tra i nerd è pieno di gente di merda (e non per il fatto che non venerino roba che non piace a me)  il trend egoistico e individualista continua e mentre loro si anestetizzano col soma dello svago continuando il tacito accordo tra la generazione precedente e la loro. Noi ci prendiamo cura di tutto, dicono i VdM, tu pensa a spender soldi a comprarti il nintendo mini. Sì, sto facendo una generalizzazione stereotipante, ma è proprio quello il punto! C'è gente che vede i figli degli anni 80 come me proprio così e quando provavo a chiedere un aumento sembrava che stessi facendo uno sgarbo al mio datore di lavoro che mi concedeva il privilegio di essere suo dipendente. Mi rendo conto che ho deragliato il treno dei pensieri partendo dal concetto dei "giochi parametro", ma questo la dice lunga su quanto mi stesse sulle palle questo concetto.

Dicevamo. C'erano i giochi parametro da una parte, e dall'altra c'erano i giochi di merda (e cioè quelli il cui voto si aggirava su un apparentemente onesto 70% delle riviste, perché comunque le software house erano quelle che uscivano i soldi per le pubblicità). E in mezzo c'erano i giochi simpatici.

I giochi simpatici non li chiamavo così in quanto divertenti, ma proprio nel senso più letterale della parola: σύν + πάϑος , ovvero che ci muovono qualcosa dentro in modo che da qualche parte una vocina dica "Oh, 'sto giochino proprio lo sento mio!" È una roba impossibile da descrivere in maniera chiara e deterministica, semplicemente si lancia lì l'esca sperando che abbocchi qualcuno dicendo "Ehi sì! È proprio vero!" che è un po' il business model di blog e pagine facebook nostalgiste che si sono incancrenite nell'immaginario collettivo.

Il gioco di oggi è un gioco simpatico. A suo tempo non ci avevo mai giocato, ma la grafica allegra, il nome un po' pAzZeReLlOh, e quella cosa meravigliosa che è il non prendersi troppo sul serio lo rendevano appetibilissimo. Ma soprattutto me lo rendeva appetibile il fatto di essere la versione dei poveri (cioè io) di quello che era IL GIOCO DEI GIOCHI.

giocando giochéééééééndo
No, ovviamente mi riferisco a Populous 2, che era il gioco col voto (su K) più alto di tutti i tempi e su cui avevo molto "sbavato" pur avendone visto giusto pochi screenshot pixelati male, e che un compagno di classe molto intrallazzato mi aveva passato, ma porca puttana non funzionava neanche a piangere. Ero riuscito con un po' di hacking a far partire le prime due schermate dell'intro, e poi niente,d'altra parte non si recupera mica tanto da un "Errore di dati leggendo da unità A". Che palle! Ma oramai stavo rendendomi conto che era pure il mio povero misero 8086 della Olivetti a tirare gli ultimi, e forse, questo giochino che sembrava meno grosso potevo pure permettermelo, tecnicamente parlando. Economicamente parlando, sticazzi: salvo rare eccezioni il parentame le 99.900 lire del vecchio conio non le tirava fuori. Però era bello sognare, no? Sigla!


Da qualche parte in cima al nostro universo c'è una grande sfera di cristallo, dove i pianeti vengono creati e nutriti pronti ad essere lanciati nello spazio.

Ho sempre apprezzato l'immagine dell'universo bidimensionale che viene mostrata nei libri di astronomia per ragazzi a proposito dell'ipotesi del Big Bang, secondo cui il nostro universo non solo si allarga come ad assumere dell'immagine della sagoma di una tromba, (o ricollassa in un uovo cosmico, se prendiamo in considerazione l'ipotesi del Big Crunch) ma è anche piatto come d'altra parte lo è anche il foglio su cui l'immagine è stampata.

Però la domanda che ci si fa vedendo quelle illustrazioni è "al di fuori dell'universo creato dal Big Bang, che cosa c'è?" Uno dice "non c'è niente". No perché anche il vuoto totale, per come lo concepiamo noi, è pur sempre qualcosa. Insomma sono quelle domande che ci si fa quando si fa il gioco del perché, e ci si spacca il cervello cercando di rispondere a queste domande, e giochi come questo svicolano elegantemente alle grandi domande dicendo "Beh sì, il confini dell'universo arrivano fino a un certo punto e poi c'è sta sfera di cristallo al di fuori del quale nuovi pianeti vengono creati." E per alcuni pianeti più sfigati di altri ...

...c'è anche un colpo di scena finale piuttosto sfortunato nel loro ciclo di planetogenesi, e cioè la comparsa di esseri senzienti che lo popoleranno e l'appuntare un Dio o un signore che governi queste forme di vita. Sì. Ecco, il messaggio è abbastanza scontato, e a tutt'oggi ci ostina a non voler passare di moda: "è l'uomo il virus" e tutte queste cose qua che avete tutti sentito più e più volte di recente. Ma ahimé, immagino che certe cose siano dei topos.



E come se non bastasse, non ci sono solo esseri umani senzienti e dei. Ma ce ne sono anche tanti. Ci sono tanti dei o potenziali dei è da competizione per queste posizioni di Dio e qualcosa paragonabile a un concorso per la pubblica amministrazione italiana, cose tipo domande di logica, comprensione del testo, cosiddetti "Situational Judgement Testing", cultura generale etc.



E invece no ! È un gioco. "Ah, tipo l'assessment center! Quelle finte riunioni in cui ognuno salta alla gola dell'altro in modo da farsi notare agli esaminatori!" No, un gioco che tiene conto dell'evoluzione, della distruzione e del potere. Il gioco di Mega Lo Mania! (Roll Credits!) 

Molto "Meta" questa cosa per cui il gioco a cui stiamo giocando è il gioco a cui stiamo giocando all'interno del gioco, no? Eh. abbastanza scontato. 


 Per chi non lo sapesse, e per chi non lo avesse letto sui tag del post di oggi, Mega lo Mania è un gioco sì pubblicato dalla Ubisoft, ma gli sviluppatori sono i ragazzi della Sensible Software! Ci avreste mai creso? Io sinceramente non me lo ricordavo e questo gioco è del 1991, quindi un anno prima del gioco li rese famosi, ovvero sensible Soccer. Ebbene sì amici! Oggi mi sento un po' hipster.
Voglio presentare un gioco della Sensible Software "before it was cool".


Il gioco è prodotto da Gavin Wade, che non conosco, ma quando si parla della musica e degli effetti sonori il nome di punta è il mitico Richard Joseph! Compianto compositore di canzoncine memorabili come "War has never been so much fun" che accompagnava il celebratissimo "Cannon Fodder" e oddio, mi sto esprimendo come una fecale rivista di settore.  Se inizio a stracciarmi troppo le vesti, fermatemi.


Intanto i crediti continuano. Tra i designer originali c'è Jon Hare, soprannominato "Jops" è che uno dei soldati di default. del sovramenzionato e celebratissimo "Cannon Fodder" (che detto tra noi, ricordo molto più gli elogi delle riviste che il vero divertimento passatoci sopra, ma quella è un'altra storia). Sarà forse questa la prima istanza in cui compaiono gli storici "omini Sensible"?  Può darsi.



Ho voluto mostrarvi i crediti fino in fondo perché alla fine c'è anche il listone dei doppiatori. Perché pur essendo un gioco da pochi floppy disk ci sono pure le voci digitalizzate con il sistema "Realsound", quello famoso che fa parlare il PC speaker gracchiando. Tutto questo, ovviamente me lo ricordo dalle recensioni entusiastiche delle riviste di settore, con il fermo caveat che comunque i giochi della saga di Populous sono sempre i migliori, eh! Ché non sia mai toccare i cosiddetti giochi parametro. Cominciamo?


Cominciamo! E come prima cosa ci è dato da scegliere il nostro personaggio. Possiamo impersonare Scarlet, la semidea delle Pleiadi, Madcap, il mercenario supremo di Andromeda, Oberon il re di Algol e Caesar, il padrino della mafia del Trapezio. Che cosa cambia, a parte la faccia e il colore? Assolutamente niente. Quindi pur essendo tentato per un momento di selezionare Scarlett, non posso non cedere al fascino dei baffi a manubrio di Madcap. Lo so, in tema di baffi erano sempre meglio quelli da sparviero di Caesar,  ma i capelli ingelati nel cosiddetto stile "Soul Glo" me lo rendono estremamente fastidioso. Ho sempre odiato il gel appiccicoso in testa, quando facevo fatica a contenere la mia ipercrescita di capelli, mia nonna che, a stile era rimasta a quando Glenn Miller era ancora vivo, che mi diceva "DATTI MÒ BEN DELL'UNTO IN CÒ , E CIAPA BAIN AL VÉZZI ED FER AAAAAAAAAAAAAAACSÈ". Traducendo: datti dell'unto in testa e prendi il vizzio di fare coooooooooooooosì (mimando il gesto di tirarsi i capelli indietro à la Vittorio Sgarbi). Che a casa mia c'era questa voce ricorrente che io avessi la fronte bassa tipo Bebeto, l'indimenticato centravanti del Brasile del 1994 e che soltanto prendendo il tic di tirarmi su i capelli eventualmente il mio ciuffo ribelle avrebbe imparato a lasciarmi la fronte scoperta. Poi uno si meraviglia che ci ho i traumi legati alla coiffure.

Il gioco si svolge su varie isole e devo dire che quella colorazione mutuata dai 32 colori dell'Amiga (sì, soltanto trentadue, stronzi) è veramente fatta molto bene. Altra cosa che notiamo è che la prima isola si chiama "Aloha". Dove abbiamo già visto questo nome? Avete 5 secondi per rispondere. Cinque! Quattro! Tre! Due! Uno....


Non lo sapevate, eh? Certo, non stavate attenti! Ve lo dico io: "Aloha" è anche la prima isola di Pacific Islands. Le isole presenti erano nominate in ordine alfabetico. Ora, alla seconda isola di Pacific Islands non ci sono mai arrivato, ma in questo gioco la seconda isola, quella con la b, si chiama "Bazooka". La terza invece si chiama Cilla, che anche il nome di un'amica ungherese di mia moglie. Una ragazza un pochino strana secondo i miei standard, ma il mondo è bello perché è vario.



Cominciamo comunque da Aloha perché vogliamo partire dal basso e l'isola è piccola (è divisa in due settori). Quello che possiamo fare è prendere un numero arbitrario di omini sull'isola e piazzali su un solo settore a nostra scelta. Abbiamo 100 uomini in partenza, 100 nuovi uomini ci vengono dati a ogni epoca (cioè ogni tre isole) e dobbiamo gestirceli tra le varie isole di questa epoca, perché quelli che mettiamo in un'isola non li possiamo portare alle altre. Io che sono parsimonioso ce ne metto 15 su Aloha. Basteranno, no?


Dopodiché occupo il settore meridionale. Eccoci! 9500 avanti Cristo? Sì, in questo settore
e anche in questo gioco come in tanti giochi strategici meno simpatici e più seri, c'è anche tutta la parte tecnologica e possiamo ricercare scudi (per riparare gli edifici) armi offensive, e armi da difesa da piazzare nelle quattro rette agli angoli del nostro castello. 

Cominciamo umilmente a mettere più omini possibili (14, il quindicesimo immagino stia a fare la guardia) a ricercare il bastone.



Ad ogni ricerca è assegnato un timer. Siamo partiti con te giri di orologio perché ci avevamo messo 14 persone a studiare come funziona una mazza, e siccome siamo di fretta e decidiamo di fare andare tempo più veloce (l'omino che corre sopra i due scudi) perché sennò qua mi viene l'orchite ad aspettare. 

Insomma, sono qui che sto aspettando che i miei cavernicoli a ricerchino il bastone quando magicamente nel settore compaiono 11 uomini armati di sassi. Eh sì, l'esercito di Scarlet, mannaggia.


Nel frattempo che mi hanno mezzo ammazzato provo a mettere un po' di uomini agli angoli del castello: nel fratempo abbiamo scoperto il bastone che immagino verrà lanciato a mò di boomerang dritto dalle torri. Boh! In ogni caso non credo che lo saprò mai, è troppo tardi: il castello viene distrutto e gli uomini di Scarlet tornano dalla loro regina che peraltro somiglia un casino a una delle facce in mezzo al nulla sulla copertina del 45 giri di Age of Aquarius. Vinile che avevo in casa (era di mia mamma, ovviamente) e la cui musica associavo alla colonna sonora di Utopia: The Creation of a Nation, il quale, quando non avevo nessuno di 'sti due giochi, lo confondevo con Mega Lo Mania. Sarà che Utopia e Mega Lo Mania fanno rima, sarà che la grafica è abbastanza pacioccosa, ma era così. Parlando di Utopia, permettetemi una piccola divagazione: era un gran bell'articolo quello di Utopia (sta qui) e non ve lo siete cagato. Vergognatevi. Fine della divagazione: MadCap viene etichettato come "Loser" (una punizione peggiore della morte in una cultura come quella americana, ma i ragazzi Sensible sono inglesi)



...e non avendo il numero di vite limitato posso riprovare Aloha agevolmente con gli stessi 100 uomini che avevo. Stavolta ce ne mettiamo 30 e stavolta occupiamo l'emisfero nord. È un emisfero? No, direi di no.

Questa volta usiamo un po' di più con la ricerca e anziché dedicarci al bastone che è un'arma di difesa, ci dedichiamo alla fionda che è un'arma di offesa. Ci mettiamo ben 28 ricercatori a studiare come si costruisce una fionda: saranno pure senzienti questi creature, ma tanto sveglie non sono.




Intanto che arrivano 5 cazzari mandati da Scarlet subito decidiamo non tanto di spedire il nostro esercito in difesa nel nostro settore, ma siccome come diceva Arrigo Sacchi, la miglior difesa è l'attécco, mandiamo una trentina di omini Sensible con la keffiah a distruggere il castello della stronza rossa...

...Cosa che vista da nostra superiorità numerica schiacciante accade in un attimo. Peccato che nel frattempo i nostri nemici abbiano fatto fuori il castello nostro. Bah! Poco importa: spostiamo subito il nostro esercito e in 32 contro 5 subito affermiamo la nostra superiorità.
"Congratulation O President of Aloha", dice il gioco. Mi piace, ci sto prendendo la mano. Andiamo avanti...




...a colonizzare l'isola Bazooka, e faremo "whatever it takes" per farla nostra. Capito? Era una battuta sul bazooka questa. La nuova isoletta ha quattro settori. Noi scendiamo quello in basso a sinistra e in alto a destra c'è Oberon dell'armata gialla.
Il fatto che siamo uno opposto all'altro e non su caselle adiacenti aiuta il fatto che non possiamo invadere il territorio nemico direttamente né essere invasi, e quindi possiamo mandare i nostri omini a costruire tranquillamente un castello in una delle sezioni vuote dell'isola. Anche qui, come nella ricerca, c'è un orologio col conto alla rovescia.



La cosa carina qui è che a seconda del livello di tecnologia ogni settore ha la sua epoca storica diversa. In basso a sinistra siamo riusciti ad avanzare al 3000 avanti Cristo e ora i nostri uomini sono vestiti da beduini. Oddìo, beduini, direi piuttosto vestiti come ci immaginiamo il popolo di Israele nella Bibbia. Anche perché abbiamo ricercato le fionde, le quali si prestano bene per le storie di guerra nell'Antico Testamento contro popoli di cui nessuno ha mai sentito parlare altrove.

Che poi ora abbiamo pure scoperto le picche, ma vabbè, fa lo stesso.


Abbiamo conquistato il secondo settore. Adesso attacchiamo il settore originario del nostro nemico Oberon. Taaac! È un attimo, e il castello di Oberdan Biagioni è prontamente fatto fuori.
Peccato però che nel fratempo l'armata gialla abbia edificato sul quarto quadrante e dunque dobbiamo fiondarci pure lì prima che riorganizzino le forze.



Nel frattempo nel primo quadrante originale ci siamo talmente evoluti con la con la tecnologia che siamo arrivati al 100 avanti Cristo. Sì, ci siamo procurati l'arco lungo che renderà famoso Robin Hood, ma apparentemente la somma di tutte le tecnologie che abbiamo non ci arriva all'anno 1200 o in qualsiasi epoca sia realmente esistito l'eroe di Nottingham (e non mi riferisco a Brian Clough). Vabbè, ci accontentiamo del palazzo in stile classico e prontamente andiamo a conquistare l'ultimo settore...

Facilissimo! 30 omini soffiano via la capanna di paglia del nostro nemico con una poderosa scorreggia, e immediatamente Madcap viene dichiarato il re di Bazooka. Ma voi lo sapevate che il Bazooka prima ancora dell'arma anticarro era uno strumento musicale non dissimile dal didgeridoo australiano? Strumento musicale che appunto, per sua forma a tubo allungato, ha anche dato il nome al lanciarazzi da spalla. Ecco, se c'è qualcosa che volete portarvi a casa da questo articolo è questo simpatico pezzo di Trivia che vi renderà veramente l'anima della festa al poligono di tiro.


Via passiamo a Cilla, che in realtà non è un omaggio a una ragazza ungherese che magari era amica di Jon Hare. Il rasoio di Ockhamci suggerisce che il nome derivi da "Chill" perché l'isola è ricoperta di neve, e stavolta gli avversari sono due: Scarlett e Caesar.
Noi ci piacciamo in un settore abbastanza isolato in modo da non poter essere attaccati da due fronti contemporaneamente. Vedete? Volendo, questa potrebbe essere strategia.
Poco dopo.


Subito smarchiamo una ricerca e otteniamo le picche, passando avanti di qualcosa come 6000 anni.
Il fatto di avere tanti uomini nella  nostra isola non solo fa sì che le scoperte scientifiche vadano più rapidamente, ma fa anche sì che questi si riproducano più velocemente. Ora, non chiedetemi come funzioni la biologia degli omini Sensible, ma resta il fatto che più sono e più crescono, e dunque si torna alla storia per cui l'essere umano è una creatura parassita come un virus. Sospiriamo.


Ok fortunatamente saremo pure virus, ma siamo sufficientemente avanzati da spostare le armate nel settore centrale e mentre siamo lì che in 25 stiamo costruendo il castello, arriva un manipolo di cavernicoli sfigati che tentano di prendermi a sassate. Poverini.

Poco dopo.

Avete visto gli scudi in alto a sinistra? Sono tre, ma guardateli bene perché tra poco saranno rimasti due. Infatti ora possiamo agilmente attaccare sia la rossa che il mafioso pettinato come il personaggio del terrunciello che Abatantuono scippò a Giorgio Porcaro.

Con chi andiamo per primo? Prima le Signore, si suol dire e quindi via, mandiamo la nostra armata implacabile di 25 Legionari armati di picche a piallare la combriccola di sfigati posti a difesa del regno della Rossa.


Da qui arrivare al mafioso riccioluto è veramente un attimo. E prontamente Madcap è nominato principe reggente di Cilla nonché dio eterno della prima epoca. Bellissimo, sembra veramente un gioco estremamente pieno di sé, visto il tono altisonante con cui descrive i titoli che ci dà. Ma poi lo guardate bene e al gioco è come se gli scappasse da ridere perché sa di essere un gran cazzaro. Un po' l'equivalente videoludico del mio vecchio amico Alessandro C. (Quello dei cazzi disegnati sul libro di filosofia) che la prima volta che lo incontrai mi si presentò con un poderoso rutto in faccia con cui mi fece annusare l'odore dei suoi succhi gastrici. Fu un modo come un altro per presentarsi e dire "ok, non prendermi troppo sul serio." Storia verissima quest'ultima.



Seconda epoca! La prima isola della seconda epoca inizia con la lettera D: Dracula. Vabbè,
cosa vi aspettavate, Domodossola? Su Dracula oltre a me scendono anche Oberon e Caesar.
Stavolta per dare un po' di pepe alla partita, anziché mettermi nel settore più isolato di tutti, mi metto in basso a sinistra con 40 uomini.


Avete visto?  Non ci avevo fatto caso, ma cliccando sullo scudo verde mi metto a chiacchierare con il capo delle armate verdi, e a seconda di come gli tira, con una vocina digitalizzata male e resa malissimo con il PC Speaker emulato benissimo da dosbox, mi dice sì oppure no.
E in questo caso ci dice sì e quindi abbiamo una specie di alleanza, o pato di non aggressione e si nota dal fatto che i nostri scudi si sono uniti in un unico stemma verde e blu.



Io nel frattempo mi porto così avanti con la tecnologia che arrivo all'epoca medioevale, caspita. A partire dal 900 anno Domini è possibile fare anche altri progetti come quello di costruire una miniera. Il che significa che per ottenere le materie prime con cui costruire armi devo impiegare meno omini Sensible. Eh sì, perché partire della seconda epoca diventa tutto più complesso, senza minerali in stock non si crea nessun'arma. Si può ricercare quello che si vuole, ma senza risorse mandate in campo uomini a mani nude
Poi nessuno sano di mente potrebbe provare pietà per gli omini Sensible che sembrano proprio creati apposta per essere mandati al tritacarne, però è sempre una questione di strategia.



Arriviamo al 1400 dopo Cristo e oltre alla miniera ci evolviamo così tanto che creiamo anche una fabbrica, cosa che ci permette di costruire (a fatica) le catapulte. Bellissimo!  Ne approfitto subito per piallare allegramente i gialliche mi hanno distrutto la miniera. 'Ngulo.

Più tardi.


Congratulazioni o Messia di Dracula! Quindi cosa sono diventato, Vlad l'impalatore? Boh!




Dopo Dracula abbiamo l'isola Etcetera, ecco ora si è fatto tardi e il nome Etcetera mi sembra perfetto per dire che il gioco continua così, con un certo divertimento. Ora cercherei un modo per andare al menù principale e salvare, ma mi pigliasse un bruciaculo se non fanno capire in maniera intuitiva come cazzo si fa a salvare. Bah! Provo a premere ESC e immediatamente vengo bollato come "Quitter", e dunque? Come si fa a salvare la partita? Non lo so, non ne ho idea, ma direi che ho passato abbastanza tempo su questo gioco che detiene  quella qualità veramente quasi ipnotica da tenere lì attaccato il giocatore, rischiando di farlo finire in quella specie di vortice in cui ti rincoglionisci davanti a una cosa così bene che passa un attimo e sono già le 3 di mattina e te ne accorgi giusto perché i tuoi figli si sono svegliati perché hanno avuto un incubo in cui il loro padre si era trasformato in un coglione.
E allora uno si ricorda che è più vicino ai 40 che ai 30 e sarebbe meglio farsi crescere un attimo di dignità e smetterla di giocare a un giochino con grafica, non dico pucciosa, ma scioccherella.
Quest'ultima non è una storia vera e ci tengo a dire che il tempo passato qui sopra è di... porco cazzo
un'ora e venti minuti? Basta così, prossimo gioco!

È merda? No, non lo è. È molto divertente e molto ben fatto. Inizialmente pensavo che l'interfaccia utente fosse un po' macchinosa, invece ci si prende la mano che è un piacere e ci si inizia a giocare e tutto diventa veramente automatico e semplice per quanto la "user experience" sia veramente poco ortodossa. Mi fa un male al culo incredibile dirlo, ma i ragazzi della Sensible sono garanzia di qualità e mi faccio schifo perché paio uno che scimmiotta le fecali riviste di settore. Beh, apprezzate almeno che non faccio il bastian contrario a prescinere, che gli dò merda come ripicca nei confronti dei panegirici per la Sensible sciorinati dalle fecali riviste di settore. Voi direte "Beh, ma quindi questo è un gioco parametro!" Eh no, non è mica un diventato una pietra miliare del nostalgismo di quelle teste di cazzo che imbrattano pixel su internet frignando su quanto fossero belli i giochi di quando s'era guaglioni (con ironia, eh). Quindi no, niente parametro, ma è un gioco molto, molto, molto simpatico.

Ci rigiocheresti? Sì, ma con cautela.

10 commenti:

  1. Ho scoperto da qualche giorno sul faccialibro il progetto Antagamers, una rivista digitale dove un baldo quarantenne recensisce i vecchi giochi con un occhio a come sia rigiocarli oggi (ti ricorda qualcosa?) E con un riquadro apposito dover percula le vecchie recensioni dell'epoca. Da qualche numero la rivista è gratuita (è nata come progetto su Patreon), tj consiglio di sfogliarla, potrebbe piacerti e magari salta fuori anche una collaborazione, vi ci vedo bene insieme :P

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    1. Ho sfogliato, e visti i commenti che i lettori danno su Alone in the Dark (tanto per fare un nome) credo che se provassi a inoltrar loro l'indirizzo di questo umile blog, chiederebbero la mia lapidazione sulla pubblica piazza. Però grazie della segnalazione!

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    2. Ti ho indirizzato alla rivista e non al socialcoso apposta, pensavo avresti apprezzato i riquadri dedicati al perculamento delle vecchie recensioni, ma ad ognuno il suo :) !

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    3. Grazie della sensibilità, apprezzo moltissimo. Sì, ho percepito l'ironia sulla naiveté e sulla malriposta cazzimma dei redattori delle fecali riviste di settore del tempo. Poi però ho visto che sulla rivista, per ogni gioco, ci sono i commenti presi da facebook su di esso ed ecco... mi sono chiesto come potrebbero reagire gli autori di quei commenti a quello che ho tirato fuori su certe pietre miliari. Non benissimo, temo.

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    4. Beh non posso smentirti, di certo il rischio c'è vista la quantità di gente che viaggia sui socialcosi contromano rispetto alla sanità mentale...

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    5. C'è una differenza fondamentale alla radice: AntaGamers è un nostalgico a cui piacciono tuttora le fecali riviste di allora come TGM (quello di una volta, quantomeno). Riporto quanto l'autore scrive sul numero di Dicembre:
      "In tantissimi mi hanno poi segnalato di trovare in queste pagine il sapore
      del “TGM di una volta” e devo dire che anche questa osservazione mi
      rende molto felice, perché è proprio quello che speravo potesse evocare
      la rivista.
      In fondo è esattamente ciò che avrei voluto trovare io in un mensile di
      videogiochi on line" [...]

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    6. Incuriosito dalla segnalazione, anche io mi son trovato a sfogliare di tanto in tanto la rivista AntaGamers, che devo dire trovo piacevole. Sicuramente fatta con immensa passione. Ma, riprendendo l'editoriale del primo numero, le similitudini con l'exvideogiocatore si limitano a "La realtà è che quegli anni erano belli semplicemente perché noi eravamo giovani, pieni di vita e spensierati."; mentre già la dichiarazione "lasciamo la nostalgia ad altri" viene continuamente smentita da quanto già riportato nei commenti precedenti. Ed il presente che "viviamo" ed il futuro che "aspettiamo trepidanti" hanno comunque come fulcro il videogiocare e non certamente quegli altri scopi che ha deciso di darsi l'autore di questo blog.

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  2. Di questo giochino avevo solo una demo sgrausa, solo Aloha, e solo con Caesar, ma mi sembrava un giuoco molto grazioso, e che mi sarebbe piaciuto avere completo. Nella demo si giocava esclusivamente con Caesar, e per altro, essendo io detentore di un glorioso Amiga 1000, mi godevo finanche l'elegante parlato con accento britannico, "The design is ready" e via dicendo. Da ragazzo stavo molto più appresso ai giochi strategici, che assieme a quelli gestionali e alle avventure grafiche erano tra i miei preferiti. Non a caso, per restare in ambito Sensible Software, la mia versione preferita di Sensible Soccer era quella in cui si poteva fare il mister di un'unica squadra di campionati strevezi tipo quello moldavo o egiziano. Parimenti, piuttosto che l'orrido Kick Off, per cui tutti si stracciavano le vesti ma che per me aveva giocabilità nulla, io adoravo Player Manager, di cui apprezzavo l'aspetto, per l'appunto, manageriale. Da ragazzo erano tre le cose che mi sarebbe piaciuto padroneggiare a fondo: la scienza, il calcio e la fregna. Non avevo ancora capito, nella mia ingenuità da rEgazzino, che la padronanza di ciascuna di queste tre cose, ahimè, era spesso mutuamente esclusiva con quella delle altre. Siccome di calcio non ci ho mai capito un cazzo, e con le femmine in generale mi è andata piuttosto male, mi è rimasta la passione per la scienza (sono fisico delle particelle), che però con la "tarda età" (e sono pure più giovane di te, di un paio di anni) si sta lentamente rattrappendo [ne approfitto per dirti che l'ipotesi del Big Crunch non ha più molto seguito: in Cosmologia si parla di una grandezza chiamata "parametro di chiusura", indicata con Ω, che in termini semplici descrive il rapporto tra attrazione gravitazionale e tasso di espansione dell'universo; vari esperimenti sembrano puntare ad un valore Ω = 1, quindi in sostanza un equilibrio tra espansione e contazione, che contraddistingue un universo "piatto", in perenne espansione, ma la cui velocità di espansione tende asintoticamente a 0].
    Un altro gioco della Sensible per cui tutti alluccavano la miracolo, ma che per me aveva ben poco fascino, era Cannon Fodder: carino, grazioso, bellini gli omini che vanno a fare la guerra, la grafica colorosa della Sensible, a cui va dato credito di non essersi mai abbandonata alla fronda del marroncino, ma mi annoiava dopo poche missioni. Questo perchè, con l'età adulta, la mia soglia di attenzione è divenuta pari a quella di un criceto isterico, quindi mi scoccio subito di tutto; e per altro, magari, questo è lo stesso motivo per cui, giocando a Mega-Lo-Mania da adulto, sono arrivato al massimo fino a Cilla e poi ho levato mano.
    Bella recensione, come sempre gradevolissimo leggerti.

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  3. Il datore di lavoro che paga poco i "giovani" (negli anni '90 quelli sotto i 27-28 anni, negli anni 2000 quelli sotto i 35, adesso quelli dai 45 in giù) è soprattutto per convenzienza economica, ovviamente. All'inizio sapevano benissimo che i "giovani" valevano di più, ma finchè si possono sfruttare, perché non farlo? Poi a lungo andare si è sedimentato il concetto che siano davvero inesperti e quindi incapaci fino ai 45, e quindi adesso è diventato realmente parte della cultura italiana (che essendo paternalistica di suo, era predisposta), ma di sicuro è tutto partito per convenienza. Mettici anche che ad ogni livello di management, a partire dal proprietario fino all'ultimo dei capufficio nessuno vuole sentirsi meno capace di qualcuno più giovane (ferirebbe l'idea di sè), ecco spiegato il meccanismo che fa davvero credere che i giovani debbano essere pagati meno e assegnati a ruoli più banali.
    Comunque Mega-lo-mania fu programmata dai Sensible quando erano "giovani", per ricollegare il gioco a questo treno deragliato che tu hai guidato e sul quale sono salito ben volentieri.
    In una loro intervista non-ricordo-dove dissero che Sensible Soccer (gran gioco, io non giocavo mai ai giochi di calcio ma su questo ci giocai tantissimo battendo i miei amici che erano esperti di tutti i giochi di calcio) fu creato come esperimento perchè un giorno si chiesero se sarebbe stato possibile fare un gioco di calcio usando il motore grafico di Mega-lo-mania. Quindi Megalomania ha anche questo merito.
    Io a Megalomania non ci giocai mai, il dischetto pirata che mi arrivò non partiva sulla mia 500plus. Forse anche l'originale non andava? Ma di soldi per giochi originali ne avevo pochi...

    Ti lascio con un pensiero che mi è balenato in testa: tra 15-20 anni, ripensando al passato sorseggiando un buon tè caldo, mi verranno in mente le bellissime mattinate passate a leggere avidamente il blog del videogiocatore, le cose interessantissime che scriveva sul mondo, la sua simpatia mai troppo pazzerellah, e mi scenderà una lacrimuccia nostalgica pensando "bei tempi vecchio mio, bei tempi".

    Il solito anonimo (amighista, burionano, etc.)

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  4. Secondo me è brutto pure questo. Si passa troppo tempo a non far nulla

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