lunedì 14 agosto 2017

Guida ai giochi di (vedi sopra) - DONKEY.BAS, Turbo e Racer 1.9

Lo so che molti di voi mi aspettano al varco. "Ex Videogiocatore - mi dite - fai degli articoli così prolissi, ma come te la caverai con i giochini più semplici? Eh ? Eh?" Beh, è presto detto: ne farò più di uno assieme, che problema c'è? A scopo di garantire la rima, i giochi di oggi sono ben tre. Singolarmente non ci sarebbe molto da dire su ognuno di loro, ma mettendoli assieme possiamo fare un post speciale, e sfruttare l'occasione per fare un calembour stupendo. Sigla!


DONKEY.BAS (Microsoft, 1981)

A coloro che tra voi sono informatici pongo una domanda. Qual è stato il primo programma che avete fatto? Non rispondete "Hello World", perché non conta. E non ci crede nessuno. E se per primo avete fatto un "Hello World", vuol dire che avete iniziato a programmare a scuola, possibilmente all'università. Agli altri che hanno iniziato da autodidatti faccio una seconda domanda. Qual è stato il primo videogioco che avete creato? Io ovviamente ricordo entrambi, ma non ho screenshot da postarvi, quindi vi parlerò del primo ed unico videogioco creato da un informatico di cui magari avete sentito parlare.

Ma ciao.
Se mi permettete un po' di nostalgia per gli anni 90 (e prometto che la faccio subito finita) ammetto che rimpiango un poco i tempi in cui i magnati dell'informatica si limitavano a monopolizzare il mercato, senza dover per forza manipolare le menti degli utenti, come fanno ora. Il fatto è che a Bill Gates hanno detto le peggio cose, e al giorno d'oggi realizziamo che acquisire ogni potenziale concorrente è sì qualcosa di deplorevole, ma almeno non cercava di plasmare la realtà a sua immagine e somiglianza, andando ben oltre alla dominazione del mercato.

Ma ciao.
Ma non disegnamo scenari distopici e cominciamo con le recensioni. Il primo gioco di oggi può essere descritto in due screenshot, e pur impegnandomi non credo che sarei in grado di scrivere molta roba sul gioco. Quindi torniamo nel 1981 e infiliamoci in uno sgabuzzino chiuso a chiave con quasi 40°, in cui Bill Gates e Neil Konzen stanno sperimentando con un prototipo dell'IBM Personal Computer, basato sull'architettura x86 della Intel e realizzato assemblando componenti non proprietari. A causa di questa flessibilità, nasceranno un sacco di cloni (i cosiddetti IBM PC Compatibili) che un decennio dopo avranno conquistato il mercato dell'informatica domestica.


Ma questo arriverà più tardi. Noi siamo nel 1981 e Bill e Neil stanno sperimentando programmi sviluppati con il BASICA di Microsoft, che sarebbe stato incluso col nuovo computer. In particolare, si stava cercando un modo di dimostrare le potenzialità della CGA, la prima scheda grafica a colori dei PC IBM compatibili. La risoluzione più gettonata della CGA era 320x200 per 4 colori da scegliere su una palette possibile di 16. 

Per studiare la concorrenza, alla Apple comprarono un IBM PC e rimasero tutti imbarazzati vedendo quanto faceva cagare questo gioco. Nessuno riuscì a capire come mai Gates e Konzen fossero orgogliosi di questo orribile prodotto al punto di mettere i loro nomi all'inizio del listato. A questo punto, non possiamo fare altro che provare.


La trama del gioco è molto semplice: impersoniamo un'auto da corsa che viaggia su un rettilineo infinito a due corsie. L'unico disturbo è un asino che sta immobile sulla strada. Da autisti giudiziosi e rispettosi del codice della strada quali siamo, nonché rispettosi delle altre forme di vita, è nostro compito cambiare corsia in modo da non prendere contro al somaro. Tutto qui, ragazzi. Devo comunque dire che come trama è molto più gradevole di quella del film di Warcraft. Ovviamente non ho mai visto il film di Warcraft, ma ho letto l'articolo su Wikipedia.


Se avete l'occhio aguzzo, noterete che pian piano la macchina avanza rispetto lo schermo. Questo come possiamo interpretarlo? L'auto è seguita dall'alto da un elicottero che va lievissimamente più lento? Stiamo viaggiando su un enorme tapis roulant? Sto cercando troppi significati dove non ce ne sono?


Boh. Giunti a un certo punto, la macchina, torna al punto di partenza, e nell'eterna sfida tra l'asino e l'autista (Mi pare che ci sia una favola di Fedro a proposito), l'autista guadagna un punto.  Finito il gioco, dunque? No, si ricomincia, in una bella metafora del supplizio di Sisifo.


Segnato il secondo punto, decidiamo che, forse, una vita spesa a evitare gli asini non è una vida degna di essere vissuta. Asino, amico mio! Abbracciamoci e abbandoniamo il reciproco sospetto! Un sinistro "BOOM!" appare sullo schermo e la macchina esplode, i pezzi vengono portati via in direzioni opposte, da un anticiclone generato dall'asino. L'asino segna un punto e si ricomincia, e io la chiudo qui. Scusate ma non ho molto altro da dire.

È merda? Sì. Bill, ti sono grato per quello che la Fondazione Bill&Melinda Gates fa per i poveri ma è merda. In realtà, Bill, ti sono anche grato per non aver continuato con lo sviluppo di videogiochi.
Ci rigiocheresti? Non spontaneamente.


TURBO (Doug Ross, 1987)

Il secondo gioco è un freeware prodotto da un certo Doug Ross. Cercandolo su Google, salta fuori George Clooney, perché il personaggio di E.R. Medici in Prima Linea interpretato dal futuro testimonial della Nespresso si chiama, appunto Douglas Ross. Il che mi fa pensare che i nomi dei personaggi dei film e telefilm americani dovrebbero essere qualcosa che non viene utilizzato nel mondo reale, un po' come i numeri di telefono con il prefisso 555. Di fatto, su questo Turbo non ho trovato molto in giro per la rete, se non che Doug Ross lo ha creato interamente in assembler, con la palette 0 (giallo, rosso, verde, nero) della CGA, e che lo mandava in giro chiedendo una nota di ringraziamento (o anche cinque dollari) se il gioco fosse stato apprezzato. 

Questo si riallaccia alle moderne teorie delle risorse umane (è una scienza, ragazzi) secondo le quali la motivazione principale, ancora più del danaro, è il riconoscimento del proprio lavoro. Sigla!


La schermata introduttiva di Turbo è molto semplice e molto esplicativa. Pare che al giorno d'oggi la parte introduttiva di un gioco duri almeno due ore, con la prima sezione in cui gente che il protagonista conosce da sempre fa una lunga sbrodolata sui concetti base che si suppone che il protagonista sappia. Sto divagando, vero? Premiamo un tasto per cominciare.


Ed ecco il nostro gioco! Un infinito rettilineo, una macchina rossa disegnata con una prospettiva opinabile che si lancia a velocità altissima schivando gli altri veicoli. Che cosa potrebbe andare storto? Dai sedili dietro parte il coro "Se facciamo un incidente muore solo il conducente"...


...ma non è così. In questo universo i veicoli sono fatti di cristallo o qualcosa del genere, e basta che sfioriamo una macchina che arriva nel senso opposto ed entrambe le vetture si polverizzano in inqiuetanti esplosioni.


Va bene, l'auto viene immediatamente ricostruita e subito ripartiamo. Molto bello che scorrano i cartelli pubblicitari che dicono "Mangiate da Joe's". Questo, unito al fatto che la strada è piena di camion frigoriferi chiamati "Joe's" mi fa credere che "Joe's" sia un impero della ristorazione che ha il monopolio in questo universo. Mentre penso a queste cose, una Lancia Thema mi si lancia addosso. Un mio compagno di classe alle elementari i cui genitori avevano una Thema sosteneva che la macchina si  potesse trasformare in un robot come i transformers. Una volta che ero in macchina con loro gli chiesi di premere il pulsante della trasformazione, e disse che ci sarebbe stata troppa aria e veniva freddo, e prima di tre ore la macchina non sarebbe potuta tornare alla configurazione originale. Purtroppo i piloti di robottoni non sono più quelli di una volta.


Ok, ok, ora proviamo a guidare seriamente. L'auto di Turbo non può inchiodare, ma si può rallentare dolcemente. È il concetto di ABS portato all'estremo. Mantenendo una velocità moderata di 111 miglia orarie (solo 178 chilometri all'ora), riusciamo a schivare un prototipo che ci si fionda incontro urlando come un cacciabombardiere Stuka.


Visto? Chi va piano, va sano e va lontano, a parte quando decidiamo di ingranare la seconda marcia che ci spinge fino a 244 miglia orarie (392 Km/h). La strada è libera, e lo possiamo fare. Lo stereo pompa a palla radio M2O e la truzzeria che esce dagli amplificatori causa la combustione spontanea della nostra auto e dell'auto che ci sta incrociando.


A un certo punto compare la scritta "Game Over". Che vuol dire ciò? In alto a sinistra c'è un indicatore di tempo, che evidentemente si estende dopo che abbiamo raggiunto una certa distanza. È il classico sistema dei checkpoint. Quello di Out Run, insomma.


Noto, leggendo un cartello, che il limite di velocità è di 55 miglia orarie (88 km/h). Le solite ingerenze del governo per negare al bravo americano che paga le tasse un po' di adrenalina da velocità! E quindi si va in astinenza e ci droghiamo! Maledetto nanny state. Mi sono rotto le palle, prossimo gioco.

È merda? Tecnicamente, per il 1987 non è affatto male. Purtroppo è orribilmente ripetitivo. Capisco che al tempo si desse più importanza ai punteggi di quanto non lo si dia ora, ma un po' di varietà non fa male, ecco. Io dico "merda", ma con riserva.
Ci rigiocheresti? Io no, ma mi pare il genere di gioco che può tenere buono un bambino senza rincoglionirlo con troppi effetti speciali. Quindi, forse.

Racer 1.9 (PC Solutions, 1994)

Questo è il videogioco più recente finora recensito qui sul blog dell'ex videogiocatore. 1994, praticamente ieri. Non ricordo da dove saltasse fuori questo gioco, ma credo di averlo trovato in qualche cd cosiddetto "Shovelware", quando per riempirlo andavano a pescare ogni possibile shareware / pubblico dominio per riempire i 650 mega del compact disc. Il problema è che spesso questi shareware / pubblico dominio facevano cagare. Sarà il caso anche di questo gioco? Scopriamolo assieme (ma tanto già un sospetto ce l'avete).


La presentazione ci mostra già la modalità grafica di riferimento, la VGA a risoluzione 320x240, opposta alla solita 320x200 delle modalità CGA, EGA, VGA/MCGA, il che consente di evitare deformazioni dalla modalità originale. Questo significa che la grafica sarà...?


...disegnata male, a dispetto della risoluzione più alta e dei 256 colori. Dico, fate caso a quegli alberi. Lo scrolling tenta di porsi come fluido, ma basta un oggetto sulla pista per rallentare un po' lo scorrimento. Il nostro ruolo in questo gioco è quello della macchinina da corsa rossa. Non sterza, non fa inversione, va sempre avanti e si muove sull'asse orizzontale per raccogliere bonus e malus. I quadratini gialli, stando all'introduzione, sono lingotti d'oro e  sinceramente trovo l'idea di raccogliere lingotti d'oro con un'auto da corsa un po' discutibile. Ma proseguiamo.


Man mano che la strada procede, incontriamo altre auto, che dondolano a destra e a sinistra incuranti degli ostacoli, perché loro sono gli ostacoli. Loro e le chiazze d'olio che ci fanno sbandare di poco. Siete ancora svegli?


Ora vi sveglio io, le macchine avversarie presenti sullo schermo sono ben due! Il gioco rallenta fino a ritmi poco sostenibili.


Poco sostenibile è pure la gestione delle collisioni. Un'auto "nemica ci sfiora e quasi ci monta sopra e non succede niente. Ragazzi sono spiacente, sto cercando di pensare a qualcosa di divertente da dirvi ma non ci riesco. Sto gioco è irritante come quelli che salutano dicendo "buona vita" senza citare ironicamente la società distopica di Demolition Man.

So ora cosa vi chiederete: che cos'è quel tondino con il simbolo della croce rossa? Ve lo state chiedendo? No? Vabbè. Lo chiedo io.


E qui mi do risposta beccando il tondino con la croce rossa. Trattasi di una boccetta di medicinali velenosi, che fanno sì che la strada si restringa e compaiano sul tracciato delle mine, quei tondini grigi. Mi chiedo se l'autore di questo gioco voglia lanciare un messaggio cifrato in cui si scaglia contro Big Pharma e le lobby del farmaco e i vaccini che ti fanno diventare autista, e poi finisci che ti trovi a prendere lingotti d'oro inesistenti su una macchina da corsa immaginaria. È tutto un grande circolo vizioso.


Il bonus opposto alla boccetta dei medicinali è la freccia verde. Questo fa sì che la strada si allarghi e si riempia di lingotti d'oro. Ne faccio incetta, mentre mia moglie mi passa davanti e mi fa notare che l'uso di questo software mi sta causando un rapidissimo invecchiamento precoce.

e come se non bastasse, sto pure riempiendo di polvere lo Chateau d'Ax.


Fedele alle immortali parole degli Who, commetto suicidio (videoludicamente parlando, s'intende) prima di poter invecchiare, schiantando la mia macchinina contro una mina. La vettura si trasforma in una palla di fuoco disegnata malissimo, e io medito sulla monodirezionalità del tempo. Prossimo gioco!

È merda? Puoi scommetterci.
Ci rigiocheresti? Ahahah ahahahahah. AHAHAHAHAH!

4 commenti:

  1. Non ne conosco nemmeno uno ma i più "originali" mi sembrano il primo e il terzo.
    L'asino è quasi un qualcosa di onirico, come concetto XD

    Moz-

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    Risposte
    1. Alla faccia di quelli che dicono che Bill Gates sapeva solo copiare e non aveva niente di visionario... qui casca l'asino!

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    2. DONKEY!!! Sono ufficialmente commosso. Spero di non venir bollato come commiserabile nostalgico se esprimo la mia gratitudine al blog per avermi fatto ricordare uno dei primi videogiochi sul quale abbia mai messo mani. Anzi, la mano, o dito, visto che non serviva altro.

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    3. Beh, come ho deto in altre occasioni, questo blog vuole essere un'esperienza proustiana in cui la madeleine della zia Léonie ha l'odore e il sapore della merda.

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Sicuro di aver letto bene il post? Prima di postare, rileggi.

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