o la prima comparsa della fregna, fate voi |
Quarantenne con famiglia e lavoro serio cerca di capire cosa ci fosse di così figo nei videogiochi che tanto gli piacevano più di 20 anni fa. I nuovi articoli sono terminati, ma quelli vecchi restano.
Potrebbe esservi utile leggere (per contestualizzare)
lunedì 25 ottobre 2021
The Dig
lunedì 18 ottobre 2021
Heimdall 2
L'avevo promesso? Onestamente non ricordo di averlo promesso. Un secondo che controllo. No, in realtà non l'ho promesso che ci avrei rigiocato, ma tant'è. Mi sembra giusto rigiocare al gioco di oggi, pur essendomi dovuto sorbire il prequel. Un trattamento del genere (fare almeno due giochi uno il seguito dell'altro nel giusto ordine) l'ho riservato soltanto a saghe ben più note, ma si sa, questo blog non è un'osservazione completamente acritica e priva di polarizzazione da parte mia.
Che cosa sto dicendo? Ah semplice. Dopo aver giocato per la prima volta al primo Heimdall in questa sede, ora tratto il seguito. Chi di voi ha una memoria eidetica per le puttanate noterà che ho scritto nell'articolo su Litil Divil che a Heimdall 2 non ci ho giocato. Ebbene, era un errore, ovviamente, a Heimdall 2 ci ho giocato un po', in un periodo non tanto distante da quello in cui mi intristivo coi giochi "lenitivi" delle ultime settimane. In realtà, non usavo Heimdall 2 per lenire la sensazione di sfiga, ma era una fase precedente: un semplice passatempo da sorbirmi quando i compiti a casa erano pochi, nel freddo della camera in cui stava il PC, nella casa del Vecchio Paese scarsamente illuminata dal malaticcio sole invernale della bassa padana. Ad alzare il riscaldamento si davano più soldi ad Acoser (di lì a poco Seabo) e quindi un maglione di lana in più e via andare, con il naso che potrebbe staccarsi da un momento all'altro perché è praticamente congelato.
Raffreddamento del pc alla maniera della Misteriosa Anima Russa™ |
E dunque, quando penso a Heimdall 2 mi viene in mente il freddo nelle ossa.
giovedì 14 ottobre 2021
The Ultimate Tabboz Simulator
Per la rubrica "Atelier culturale" di oggi, cari amici, impariamo qualcosa che il mondo accademico non sempre insegna. Oggi impariamo a stare al mondo. Sotto questo unico "ombrello", imparare a stare al mondo, erano raggruppati tutti quelli che adesso vengono chiamati gli soft-skill, ovvero tutto ciò che non è strettamente necessario allo svolgimento di un lavoro o che non può essere perfettamente valutato con un voto a scuola. Eh sì, perché come già detto più volte in questa sede, a un certo punto della mia pre-adolescenza mi sono scoperto essere un grandissimo sfigato, totalmente incapace di rapportarsi agli altri. Oddio, non è che io sia mai stato particolarmente popolare, per carità. In qualche modo, prima di quella che io chiamo la grande biforcazione, e che lo psicologo francese Christophe Dejours chiama la sovversione libidinale, diciamo che un minimo simpatico anche per la semplice ammirazione che il mio essere un enfant prodige suscitava negli altri miei coetanei.
Molto libidinale anche la pettinatura |
Esistevano logiche quasi calcistiche, per cui certi miei compagni si vantavano che io fossi in classe con loro e non nelle insopportabili classi degli altri. Questo accadeva di solito ai saggi di Natale o di fine anno quando davo sfoggio delle mie capacità musicali coltivate, grazie anche a PIANOMAN.COM
lunedì 11 ottobre 2021
TFX
"Giochi a cui avevo giocato e a cui avrei voluto giocare" è il requisito per essere, ogni lunedì mattina, oggetto di un'articolessa prolissa, autoreferenziale e un po' autocommiserante sul blog dell'Ex Videogiocatore. E poi sono giochi come questo qui di oggi. Ci ho giocato, ma cascasse il mondo se non mi ricordo dove caspita lo avevo reperito. L'articolo su TFX avrei voluto scriverlo da un bel pezzo. Anzi, forse volevo scriverlo ancora dai tempi in cui ai miei articoli mi riferivo chiamandoli "recensioni" (cosa che non sono).
Insomma, non mi ricordavo proprio dove lo avessi trovato e quindi lo rimandavo, e rimandavo, e quindi ora cosa è cambiato? Beh, semplice, ho fatto un lavoro di regressione entrando in uno stato di trance che mi ha fatto riscoprire come mai fossi certo di averci giocato e come mai non ricordavo altro.
tipo così? |
No, in realtà vi sto prendendo per il culo: non ho fatto nessuna regressione, nessun trip acido con flashback incluso.
lunedì 4 ottobre 2021
Afterlife
Visto il nome e il contenuto del videogioco di oggi, magari molti di voi si aspettano che parta con un pippone infinito di riflessioni sulla vita, sull'aldilà, e sul perché in realtà La Divina Commedia è un'opera politica il cui autore snocciola tutti i suoi sentimenti di vendetta mai sopiti. Beh, in realtà questa è una scelta che avevo ponderato per tipo 2 secondi, ma poi ho lasciato perdere, sopraffatto dal tavò. In realtà, commenti danteschi a parte, che non essendo io sufficientemente toscano non posso permettermi, è sempre andare a infilarsi in un ginepraio quando si toccano certi argomenti legati alla religione e alla politica. Lo avevo già detto tipo un'era geologica fa, nell'articolo su Space Crusade (ve lo ricordate?)
una pacata discussione di religione e politica |
Quindi, di andare a toccare temi come la teologia sinceramente non me la sento, anche perché si rischia sempre di fare la figura del ragazzino di prima liceo che scrive sul diario qualcosa che crede incredibilmente profondo, e una ventina d'anni dopo lo ritrova, lo legge e dice "Mamma mia, che coglione." Quindi no, niente di tutto questo.