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lunedì 29 aprile 2019

In Vacanza con Sylvia

Ammetto che al gioco di oggi ci ho pensato un bel po' prima di scriverne. Come lo affronto? Ci metto Andreotti per sdrammatizzare nonostante tutto? Mando tutto in vacca? Mi piango un po' addosso e della sfiga totale in cui mi crogiolavo durante gli anni in cui questo gioco uscì? Mento a me stesso e a chi mi legge inventandomi un'adolescenza perfetta in cui conquistavo femmine e vincevo duelli a suon di #stacce? Onestamente, non lo so. L'unica cosa che penso si possa fare di fronte a questo dubbio è fare ciò che ho tentato di fare, senza successo, in diversi altri articoli. Telefonerò al me stesso adolescente, alla fine degli anni 90.

Telefono rigorosamente bianco, stile Rossano Brazzi
In genere trovo occupato per via delle fluttuazioni quantiche nell'attraversamento del continuum, oppure perché al tempo mi collegavo a internet ed era spesso occupato, oppure per ragioni che non riesco a cogliere del tutto, probabilmente il passaggio dal Voice over IP al classico doppino analogic- ehi! Dà libero!

lunedì 22 aprile 2019

The Games - Summer Challenge

Sono nell'informatica da più di tre decenni. Sì, ho 37 anni, ma ho iniziato a smanettare che ne avevo cinque ed il computer per me era come un gioco, ma come ho detto in un articolo di cui non avete capito una fava di niente, per un bambino il gioco è tutto, e quindi l'affare è ancora più serio che se fosse stato un lavoro. Perché qui si trattava di prendere un pc e farlo funzionare per far andare dei giochi che al massimo restituivano una schermata bianca. E nel caso più disperato, il grande sogno era quello di creare un file .EXE che contenesse il videogioco perfetto con cui deliziare noi stessi e gli altri, in cambio di quel riconoscimento di cui avevo così tanto bisogno. 

Insomma, sono nell'informatica da tanto, e come tanta altra gente che è da tanto tempo nell'IT, non sono felice della piega che ha preso. Tutto risale, credo, a quando, nel fecale atelier culturale che è Ingegneria Informatica, fui segato all'esame di "Tecnologie del WEB" (WEB tutto maiuscolo, come se fosse un acronimo) perché per fare il progettino d'esame non avevo riutilizzato i componenti creati dal professore per gli esempi. Ora, io avevo esplicitamente creato da zero l'intero sito perché volevo capire come farlo per bene. No, non andava bene. Non importava che capissi che cosa c'era sotto, semplicemente avrei dovuto riutilizzare le librerie del professore senza fare altre domande. E quindi avevo fatto una roba inenarrabile per il mio prof, cioè usare l'oggetto Session e i cookies contemporaneamente. Una roba che se avete un minimo di conoscenza dei siti internet, fanno più o meno il 100% dei siti che non siano una semplice raccolta di pagine statiche. 

Né cookies né session, perfetto, 30 e lode!

Poi domandatevi perché appena uscite dall'ateneo con una preziosissima laurea in ingegneria al massimo vi offrono uno stage non pagato eh.

giovedì 18 aprile 2019

PC Uomo

Ho già scritto altrove che una delle mie tante vocazioni di bambino ad "alto potenziale" era quella del medico. Un po' perché il medico, assieme all'ingegnere, era l'istanza più calzante dello stereotipo del professionista stimato che faceva un sacco di soldi e ripagava il debito alla famiglia d'origine che lo aveva mantenuto, nutrendola dal punto di vista narcisistico e facendole regali, e visto il bisogno di approvazione che avevo in certi periodi della mia vita, mi sembrava la strada giusta da prendere. In realtà uno dei primissimi libri di cui ho memoria era un set di "Tavole di Anatomia Umana" della Giunti-Marzocco, edizione degli anni 60. Non che fossi chissà quale prodigio, checché ne dicessero, ma quello che mi aveva attirato era il modo in cui erano rilegate, a mò di dispensa universitaria.

Questo qui.
E vedere disegni perfetti di parti del corpo sezionate mi piaceva un casino, perché i disegni erano fatti estremamente bene. Poi non ho idea del perché, successivamente, vedere teschi e scene splatter sul PC mi facesse una paura bestia. Forse era una forma di rifiuto per questa passione iniziale? Boh! In ogni caso, la strada sembrava spianata affinché diventassi il dottor Ex Videogiocatore, M.D.

Poi, come ho detto qui, una persona piena di spocchia che ogni tanto si autoinvitava a casa nostra per cercare un pubblico adorante che la mettesse su un palcoscenico immaginario e la coprisse di ovazioni si sentì minacciata nel suo essere quella "speciale" nella cerchia di conoscenze.

lunedì 15 aprile 2019

Andiamo al cinema con l'ex videogiocatore - Jurassic Park, Terminator 2 e Hunt for Red October

Al Vecchio Paese il cinema non c'è. Una sala un tempo c'era, negli anni settanta, credo, ma è stata convertita in una specie di auditorium in cui facevano i saggi di danza, o in cui facevamo la festa di Natale (credo una delle prime istanze della mia vita in cui ho indossato una cravatta). Quindi niente cinema al Vecchio Paese, e per vedere qualcosa che non fosse la solita Italia 1 bisognava spingersi fino al Paese Vicino/Rivale, che di cinemi ne aveva ben tre. E in tutto questo mia nonna che mi diceva che la rivalità tra il Vecchio Paese e i vicini derivava dal fatto che al Vecchio Paese avevano i soldi mentre al Paese Vicino/Rivale i soldi li ostentavano soltanto. 

In realtà, al Vecchio Paese la festa d'inverno faceva molto più cagare della festa invernale del Paese Vicino/Rivale
Ma questa paranoia mista a superstizione è una cosa piuttosto tipica del Vecchio Paese, se pensiamo a quello che dissi un po' di tempo fa sulla morìa dei suini causa malocchio e sulla maga Pierina.

lunedì 8 aprile 2019

Pinball Dreams 1 & 2

L'ultimo concerto a cui sono andato assieme a mia moglie prima che nascesse nostro figlio e mettessimo in pausa per un po' la vita sociale da coppia (sì, dico volutamente così per smentire tutti coloro che ci hanno detto "ahhh, dite addio alla vita perché per almeno diciotto anni non vivrete più" e per mandarli anche a fare in culo) è stato un concerto solista di Brad Mehldau. Ora, magari non tutti lo conoscono (non vi piglio per il culo se non lo conoscete, 'ste robe le lascio fare agli hipster) ma Mehldau è un pianista jazz a cui piace reinterpretare classici del rock. Insomma durante il bis del concerto, mentre la sua mano destra e la sua mano sinistra sembravano andarsene per i cavoli loro con diverse melodie dai ritmi completamente diversi che in qualche modo stavano benissimo assieme, con una delle due mani parte il do do sol sol sol sol sol sol sol sol fa mi re do di un noto brano degli Who. 


"do do sol sol sol sol sol sol sol sol fa mi re do? Sul serio?"
Sì, lo so, ho trasposto e probabilmente è pure sbagliato, ma il pianoforte è al Vecchio Paese (nell'appartamento qui non ci sta) ed è pure scordato, e l'unica tastiera digitale che abbiamo è la pianola bontempi giocattolo che un cugino di mia moglie ha gentilissimamente regalato a nostro figlio. 

lunedì 1 aprile 2019

Merchant Colony

Raccogli il fardello dell’Uomo Bianco–
Disperdi il fiore della tua progenie–
Obbliga i tuoi figli all’esilio
Per assolvere le necessità dei tuoi prigionieri;
Per vegliare pesantemente bardati
Su gente inquieta e selvaggia–
Popoli da poco sottomessi, riottosi,

Metà demoni e metà bambini.

[...]

Raccogli il fardello dell’Uomo Bianco-
E ricevi la sua antica ricompensa:
Il biasimo di coloro che fai progredire,
L’odio di coloro su cui vigili–
Il pianto delle moltitudini che indirizzi
(Ah, lentamente!) verso la luce:
"Perché ci ha strappato alla schiavitù,
La nostra dolce notte Egiziana?"

R. Kipling, "Il Fardello dell'Uomo Bianco"