Quarantenne con famiglia e lavoro serio cerca di capire cosa ci fosse di così figo nei videogiochi che tanto gli piacevano più di 20 anni fa.
I nuovi articoli sono terminati, ma quelli vecchi restano.
Pur nel mio essere molto critico nei confronti della scarsa apertura mentale del mio entourage ai tempi in cui ero bloccato al Vecchio Paese, una cosa gli riconosco, non sono mai cascati nella stronzata che i videogiochi con cui mi rincoglionivo mi portassero sulla strada del satanismo. E sì che i media ci provavano a fare il collegamento, loro, così vogliosi di inseguire l'audience dando credito alle più stupide stronzate, per poi meravigliarsi anni dopo che a forza di martellare la gente ci crede e impazzisce. Qual bizzarro accadimento!
Report è "le iene" per quelli che si fanno meno di tre seghe alla settimana
Ed è stato anche per quello che quando la Blizzard ha detto "ok amici, Warcraft è bello e tutto quanto (opinabile) ma vediamo di fare anche qualcos'altro!" producendo così un gioco chiamato (glom) Diablo, le fecali riviste di settore subito immaginarono eserciti di madri preoccupate che avrebbero chiesto a gran voce la censura del gioco. In realtà il consenso collettivo dei cosiddetti "normies" fu un gargantuesco "chissenincula", anche perché i media italiani del 1997 secondo voi si sbattono a fare ricerca? Bella cazzata! Hahaha!
No, si poteva dire che nel 1997 il videogioco fosse ancora un mezzo di comunicazione molto Cenerentola, molto ignorato da i mezzi di comunicazione "mainstream" (ma questo l'ho già scritto altrove). D'altra parte, in quel periodo, la televisione generalista legava il discorso sui videogiochi a personaggi abbastanza improbabili come il futuro complottista Ivo Mej, soprannominato da un nostro lettore come "Ivo Mecojoni". Capite che un personaggio di tale spessore lascia il tempo che trova anche dal punto di vista della generazione di panichi morali.
Quindi, niente di tutto quello che era stato previsto dalle fecali riviste di settore con la sicumera tipica di "esperti di geopolitica". Però a Diablo associo altri ricordi. Tipo che la prima volta che lo vidi, lo provai a casa di quel mio compagno di classe del liceo che si autodefiniva "fiero otaku al 100%", e a cui anni dopo avrei passato Season of the Sakura.
Ancora più tardi, per mantenere l'immagine di "io-non-sono-come-voi" con cui si rendeva speciale agli occhi degli altri, si sarebbe autodefinito satanista perché ascoltava "Marilyn Manson" (Uuuh che paura che mi fa Warner, guardi son qui che tremo).
ma non minacci, và
Ora, quando questo mio compagno di classe aveva impostato il suo personaggio di facciata all'insegna della presunta venerazione del maligno, io ci avevo già litigato da mò, non tanto per differenze religioso-ideologiche, quanto per il fatto che mi pareva che si stesse atteggiando e non avevo particolare simpatia per quelli che si costruivano una maschera con cui autodefinirsi, e che li avrebbe resi speciali, un po' tipo le "gimmick" del wrestling di una volta.
Per la verità, questa gente mi sta sui coglioni pure adesso. E per una strana beffa del destino sono finito a lavorare in un posto che pullula di queste persone (ma oh, pagano bene). Oramai credevo di averci fatto il callo, ma poi a un certo punto è arrivata una pandemia con annesso lavoro da casa. Il problema è che con questa gente non ci sono più a contatto, che da un lato sembra una cosa bellissima (e in effetti lo è), dall'altro lato ora che ho perso l'abitudine a fare una proiezione astrale altrove mentre li sento che si parlano addosso, quando inevitabilmente mi tocca di mettere piede in ufficio vedo 'ste persone e mi sale un giramento di coglioni che mi fa ritornare ai tempi in cui, al liceo, questo mio compagno di classe volevo gonfiarlo come una zampogna a suon di sberle.
vieniti a pigliare un po' di spirito natalizio
Ma questa non è la storia di oggi: quando uscì Diablo eravamo ancora abbastanza in buoni rapporti, se non altro per il fatto che, essendo entrambi del Vecchio Paese, pigliavamo l'autobus assieme. Insomma io e un altro compagno di classe del V.P. eravamo andati a casa sua a fare una ricerca perché in prima liceo, che ci crediate o no, facevamo ancora le ricerche. Pittoresco! Sembrava veramente la coda lunga delle scuole medie. Quel giorno, di ricerche ne facemmo ben poche perché uno dei tanti suoi amici con le giuste connessioni di cui questo mio compagno di classe si vantava, gli aveva appena passato Diablo.
E quindi oh, un gioco della Blizzard? Porca miseria, ci ficchiamo subito! Noi che ci siamo stracciati le vesti fino all'altro ieri con Warcraft 2! (Credeteci che ci rigioco, eh) cosa facciamo, lo ignoriamo? Bella cazzata, hahaha!
un tempo questa era la grafica perfetta
Che poi Warcraft 2 è merda esattamente come l'1 (ma in alta risoluzione). E mica per la storia che li associavo al dover andare dal barbiere (maggiori informazioni qui), eh. No, il fatto è sempre che gli strategici in tempo reale sono una semplice gara a chi clicca più veloce su azioni ripetitive, e la cosa mi tedia non poco.
Diablo, però, non era un RTS, ma un gioco di ruolo, pure con la componente d'azione. Fino a qualche tempo prima il gioco su cui mi ero più rincoglionito era stato Ultima VI, che ora avevo finito, quindi questo poteva essere un ottimo ersatz.
L'altra cosa che ricordo di quel giorno era che questo mio compagno di classe, come suono di Windows al posto del classico "Dling" o "Blong" aveva messo uno spezzone della versione americana di Sailor Moon che durava almeno 45 secondi ogni volta. E quindi ogni volta che cercavamo di aprire Word e magari premevamo la freccia in giù quando il cursore era alla fine del documento, partiva 'sto gran casino che faceva tipo "Cristallo di Luna, azione!", ma in inglese. Anzi, per dirla con le sue parole, lui che era rampollo di una famiglia iscritta al movimento umanista perché il PDS post Bolognina non era abbastanza a sinistra, chiamava "La lingua imperialista".
Con tutto questo cosa voglio dire? Non di certo facili stereotipi di "comunisti con il rolex" che mi paiono principalmente frutto dell'invidia sociale di ambienti dominati dal provincialismo No, no, direi che quello che voglio sottolineare è che, come dichiarò il già menzionato Marilyn Manson in seguito alla strage di Columbine,, l'adolescenza è una cosa schifosa è che ci fa comportare in maniera veramente reprensibile. Sigla!
Blizzard Entertainment, con anche il piccolo lens flare! Ah, i Lens Flare, ragazzi, che, gran paraculata che erano! Una roba che la mettevi lì e subito acquisivi coolness come se piovesse. Poi fortunatamente diventarono inflazionati e venivano tutti presi per il culo. Poi ora non so. Si usano ancora i lens flare? Non lo so.
Blizzard North! Che non è la Blizzard che ha fatto i Warcraft, ecco, questo sia chiaro, e lo avevo già capito pure nel 1997 e la cosa mi aveva fatto sentire abbastanza bene. Quello invece che mi aveva fatto girare i coglioni era quella specie di barra in basso a sinistra, che io mi aspettavo si riempisse per mostrare il livello di caricamento degli asset del gioco, e invece no, questa è un'animazione in full motion video! A distanza di più di vent'anni 'sta cosa continua a infastidirmi più del dovuto.
Però la schermata del titolo è bella pulita, guardate quel fuoco così ben animato! Guardate anche l'uso del font "Exocet", che uno poi vede la scena del museo di Demolition Man e dice "Cazzo! Ma quello è il font di Diablo!"
No sul serio eh
E uno ci resta male però il font in questione è del 1991. Lo studio grafico che lo ha creato, Barnbrook Fonts, afferma che il nome Exocet deriva da un missile anti-navi francese perché vuole indicare il fatto che con le parole si può esercitare violenza. Amici, ne so quanto voi.
L'intro, invece, è roba tipica della Blizzard del tempo, con un filmatone fullmotionvideo che faceva eiaculare copiosamente la fecale stampa di settore. Pensate che esisteva un periodo in cui le scene d'intermezzo renderizzate in 3D di Warcraft 2 erano il non plus ultra, ma proprio che non ci era possibile immaginare qualcosa di meglio! Già qui siamo meglio di quella farsa di armature scintillanti ed animate in piena "uncanny valley", ma per il semplice fatto che persone non si vedono quasi. Ah, beh, molto furba questa cosa! Invece, che ne direste di un corvo che spilucca l'occhio di un cadavere in decomposizione? Bleah! Quando il gioco uscì ero già abbastanza indifferente al cosiddetto "Body Horror", fosse uscito solo 3 o 4 anni prima mi sarei coperto gli occhi e avrei disinstallato tutto. O forse no. Il fatto che sia tutto così movimentato e non ci si capisca un cazzo non lo apprezzo molto. Nemmeno allora, in realtà: non osavo ammetterlo a me stesso ma preferivo animazioni bidimensionali fatte pixel per pixel piuttosto che roba renderizzata. Ora lo ammetto senza problemi.
Vabbè, iniziamo a giocare, vi va? È un gioco di ruolo, quantunque a peso leggero, e ci sono tre classi di personaggi tagliate per bene con l'accetta. Guerriero, Ladra e Stregone. Bello che lo stregone è Shaquille O'Neal perché l'anno prima era uscito Kazaam - Il Gigante Rap, e quindi via dello stereotipo che Spike Lee nel 2001 chiamava "Magical Negro", ovvero l'uomo di colore a cui non è stata inoltrata la circolare che lo schiavismo non esiste più e vive in funzione del mettere a posto la vita di un uomo bianco grazie ai suoi poteri magici.
Shaquille O'Neal - Kazaam (1996)
Bah! Ogni sbandato del mondo è responsabile della propria vita, indipendentemente da chi ha scelto di incolpare o da chi cerca l'aiutino soprannaturale. Eh, eh, eh! Il negro magico non può risolvere i suoi problemi, signore, solo lei può!
E niente, lasciamo perdere sia la ladra che il negro magico, e facciamoci guerrieri, perché Andreotti, a differenza di Moro, è un uomo forte. Chiaro, una certa sua intervistatrice non vede al di là della propria testa saltamente infilata nel buho del hulo e scrive "A chi fa paura un malatino, a chi fa paura una tartaruga? A chi fanno male? Solo più tardi, molto tardi, realizzai che la paura mi veniva proprio da queste cose: dalla forza che si nascondeva dietro queste cose. Il vero potere non ha bisogno di tracotanza, barba lunga, vocione che abbaia. Il vero potere ti strozza con nastri di seta, garbo, intelligenza." Che uno dice "beh, non ha torto", ma poi legge il resto dell'intervista e si rende conto che quella vecchia di merda narcisista era troppo intenta a fare idealmente tribadismo con se stessa per capire quello che stava scrivendo. Dico bene, Andreotti?
"In realtà, quella signora un po' troppo presa dall'immagine di sé che cercava di proiettare al mondo, non aveva capito una cosa fondamentale. Per lei, tracotanza, vocione, o no, la forza era equivalente a un esercizio di potere. Quella cosa che in un precedente articolo in questa sede abbiamo definito come cattiveria, come il male*. Forza = Cattiveria, dunque, un'equazione che riteniamo sbagliata: abbiamo anche detto che la cattiveria è l'idea che i deboli hanno di chi è forte.
Non ci meravigliamo del fatto che questa signora, dopo essersi vantata per decenni di aver fatto l'antifascismo (come se fosse un passaporto per una classe superiore, un po' come certi spiantati studenti universitari di cui si dice ha fatto il classico) abbia abbracciato idee sempre più reazionarie col passare degli anni. E non credo che questa accresciuta passione per l'autoritarismo sia dovuta a un indurimento dell'animo dovuto a esperienze personali, semplicemente man mano che si va avanti nella vita si buttano via i fronzoli e ci si lascia andare al proprio vero sé. Si può mantenere una maschera per un po', ma la faccia inizia a fare male e si sta tanto comodi senza."
E dunque, Andreotti, per lei che cos'è la forza?
"Beh, non escludiamo certo che possa essere legata all'esercizio del potere: d'altra parte ci vuol forza per governare, io lo dico sempre. Ma una suocera che rende la vita impossibile a un marito mettendogli contro la moglie e i figli, questa esercita un potere pure lei. È una persona forte? Oppure è la reazione di una vedova insicura che è terrorizzata dall'idea di essere spedita in un ospizio e cerca di fingere di essere indispensabile attaccando il genero? Io credo alla forza che ha il ruolo benefico della gente senza grinta ma capace di sorridere. Questo lo sapeva anche Gesù Cristo, che quando seppe che Pietro lo aveva rinnegato tre volte, gli guarì la suocera morente."
* Lo avevamo detto nell'articolo su Grand Theft Auto: Il male è l'esercizio di un potere politico - nel senso dell'imposizione della propria volontà sugli altri tramite coercizione implicita o esplicita - allo scopo di evitare la propria crescita spirituale. (Peck, 1978)
Beh, che dire? Grazie, Divo Giulio, ma lei lo sa che oggi le è stato dato il compito poco impegnativo di far fuori il Signore delle Tenebre? "Come Simone di Cirene, prendo volentieri la croce" dice Giulio "ma non si illuda, Ex Videogiocatore: il male non sparirà una volta che avremo chiesto l'adempimento a Diablo di tagliarsi le palle, ma finché ci sarà qualcuno troppo pigro e troppo superbo per farsi delle domande difficili, il male sarà lì"
A Tristram.
"A Tristram, a Segni, ovunque. Certo, una città che si chiama Tristano è inusuale, ma è anche vero che in Austria esiste un paese che nella lingua inglese ha un significato piuttosto prosaico."
Ha cambiato nome, lo sapeva? Ora si chiama Fugging.
"Peccato."
Gironzoliamo per Tristram e Giulio raccoglie un po' di storia passata della cittadella: apparentemente il pettegolezzo non è quello che ci aspetteremmo su Novella 2000 con tanto di gratta e vinci sulle foto di peni paparazzati, ma parla di gente torturata, fatta a pezzi, e brutalmente seviziata da bestie sadiche uscite dall'inferno che infestano la cattedrale.
"Non sono sicuro di aver capito bene la storia del gratta e vinci, però."
Ah niente, qualche anno prima che uscisse 'sto gioco, era stato infranto il tabù dei genitali maschili sulla stampa non hard-core come, appunto, Novella 2000. Insomma, i paparazzi si sbizzarrivano nel fotografare minchie e però non stava proprio bene tenerle in bella vista sulla copertina. Così gli editori si inventarono la soluzione del gratta e vinci, con la pellicola dorata a censurare cotonni che, se al lettore (o alla lettrice) fossero interessati, avrebbe potuto rivelare con l'ausilio di una monetina. Il mio amico Marco V. detto Enzimo (con la O, sì, storia lunga) ne aveva diverse di novelle duemile, ma non grattava mai e si concentrava sulle foto rubate all'altra metà del cielo. "In realtà - mi disse una volta - una volta ho grattato, era Mike Tyson e volevo vedere quanto ce l'aveva grosso".
Mike Tyson, the Magical Negro
"Ah, mi fa venire in mente la battuta che aveva fatto Benigni sul fatto che io ce l'avevo così piccolo che mi era venuta la gobba a furia di cercarmelo."
E lei come ha risposto a Benigni?
"Ho lasciato che fosse il mio archivio a parlare per me."
E a proposito di compensare le dimensioni falliche non soddisfacenti, abbiamo appena scambiato due parole con il fabbro, il quale esaltatissimo ci ha decantato le doti dell'ascia, che però non abbiamo abbastanza soldi per comprare. E dunque armiamoci un minimo e partiamo. O meglio, parte Andreotti. "Lei poteva spingermi di più, però."
Un allegro giro turistico per Tristram ci fa notare come il tempo sia quello che nel nord della Francia e nel Benelux chiamano "Plafond Bas", il classico tempo di merda di quando si perde la percezione dello spazio perché sopra di noi c'è un mischione di nuvole grigette, che ti causano una sensazione di discesa di coglioni ben al di sotto del livello del mare.
"È anche questa la ragione per la quale in vacanza vado sempre in montagna. Oltre per il fatto che dalle montagne viene Degasperi."
E insomma, Giulio non sarebbe Giulio se come ogni mattina si recasse in chiesa. Un tizio abbastanza tendente al morto coglie l'attenzione del Divo, che subito inizia a ravanarsi in tasca per cercare qualche spicciolo (esiste la possibilità che voti pure un senzatetto) ma subito il moribondo ci attacca la pezza. Praticamente in chiesa a Tristram si è perso un giovane principe che frequentava sempre di più i piani bassi sotto la chiesa. Qualcuno gli aveva detto che sotto la chiesa si radunano i neocatecumenali e il principe, che era il classico sfigatone che aveva ormai rinunciato a vedere una fregna dal vivo, sperava che Kiko gli trovasse la fidanzatina. Poi più niente. Quindi il moribondo e altra gente erano stati mandati a cercare il giovane rampollo, ma ci stava un demone chiamato "il macellaio", che ha fatto a tutto il gruppo una rapida estrazione del girello, lasciando un po' vivo solo il tizio che ci fa dono della sua esposizione. Evviva! Entriamo?
Giulio si fa il segno della croce ed entra in chiesa, andando subito a cercare il prete, perché si sa, se Dio non vota, il prete sì. L'arcivescovo Lazarus è introvabile, e pare averci un po' di responsabilità nei casini satanici che si sono svolti qui sotto. Oh beh! Attiviamo l'automap che sennò con sto buio ci si perde, e iniziamo ad esplorare. Tutto bene, Andreotti?
"Fondamentalmente, mi annoio."
In effetti con questo buio è tutto molto ripetitivo, ma dopo i colori allegri che aveva Warcraft alla fine i ragazzi della Blizzard hanno fatto il loro cazzo di gioco tutto buio da giocarci la notte con le tende ben tirate. E con tanto grigetto/marroncino, perché si sa che la realtà è grigetta/marroncina, no?
Mentre Giulio apre casse a caso facendo zompare fuori i soldi in esse contenuti, viene attaccato da un "fallen one", una specie di goblin più morto che vivo che viene sistemato con un ben assestato colpo di spada. Ah, mica male, Andreotti, e lei che non ha la fama di essere molto fisico! "Dipende dalla fisicità, l'educazione fisica fine a se stessa non la trovo particolarmente utile, ma quando si tratta di tirare a campare, divento un vero olimpionico."
Comunque che i dungeon sono generati a caso è stato detto? Probabilmente no, e probabilmente era questa la cosa che faceva venire nei calzoni collettivamente la fecale stampa di settore, ignorando il fatto che Rogue lo faceva già nel 1980. Ma certo, non avveva la grafica grigettina in alta risoluzione ma solo caratteri ASCII! Beh cazzo,sostituendo un carattere ASCII con un pezzo di muro grigettino non si ottiene la stessa cosa? Boh! Sarà che io non so un cazzo, ma molto probabilmente la fecale stampa di settore non sa un cazzo molto peggio di me, e magari direi che hanno anche il teschio pieno di merda.
"Ehm, linguaggio" dice Giulio mentre fa a pezzi uno scheletro, il cui teschio potrebbe essere pieno di merda pure quello.
Ah, vedete? C'è pure uno "Skeleton Captain" che possiamo fare fuori. Bello. Ora, apro una piccola digressione, io a giocare sono solo e anche trovando qualche amico a distanza che vuole giocare con me via la versione legacy del ben noto servizio "Battle.net" che esordì assieme a Diablo, non riusciremmo a trovare il tempo per metterci d'accordo. Quindi capisco, mi perdo un sacco dell'esperienza che avevano molti giocatori di Diablo del tempo. È altresì vero che nel 1997 essere connessi a internet era un privilegio veramente per pochi, e certe leggende metropolitane secondo cui staccando e riattaccando il cavetto del modem quando ci si collegava a Battle.net per diventare invincibili le prendevamo pure per buone.
Comunque a Diablo in multiplayer ci ho giocato, ma non come pensate voi: quando anni dopo ebbi la connessione ADSL, una cosa che trovai fu la ISO di Diablo per Playstation 1, e che ci crediate o no ce l'avevo. E insomma mi pareva talmente tanto fico riuscire a giocare a qualcosa per la PSX senza spendere miliardi, che feci il mio primo acquisto online di sempre: un modchip, che feci installare al figlio dell'elettricista del Vecchio Paese (con mille paure) e finalmente riuscii a giocarci su un televisore Mivar a 14 pollici assieme all'amico Alessandro L. il Vagamente Monotematico, che spesso e volentieri veniva a rincoglionirsi a casa mia con giochi vari, e ci divertivamo anche, solo che a un certo punto entrò in una compagnia (la "balotta", si dice al V.P.) e quando c'era da uscire e fare vita sociale, usciva con loro e non mi chiamava, per poi presentarsi nell'infrasettimanale a rincoglionirci. Inutile dire che la cosa non mi faceva sentire benissimo. Sì, è una storia triste. Vero, Andreotti?
"In realtà, chi viene a chiedermi conferma di qualcosa si aspetta fondamentalmente una risposta affermativa. Vuole che le dia ragione, come si fa a quelli che credono di essere Napoleone o risanare le Ferrovie di Stato?"
No, no, per carità, la lascio uccidere qualche zombi (di nuovo).
"Grazie."
Insomma man mano che ci aggiriamo per i sotterranei bui della chiesa, continuiamo a razziare tombe e a prendere gli spiccioli che troviamo qua e là. Una cosa non abbiamo trovato, le scale che scendono al livello inferiore...
...ma nel frattempo, Giulio sale di livello ammazzando l'ennesimo caduto. Benissimo! La cosa che ci rincuora, della salita di livello, è che ogni male viene curato, e non riesco a capire come la cosa rappresenti la vita reale. "Forse è un modo per dire che l'esperienza fa bene, ma non la prenderei come scusa per aggrapparci senza dubitare minimamente a sua maestà il precedente: troppe volte in Italia, il progresso è stato fermato dalla trita frase si è sempre fatto così, il che può avere pure senso, se vogliamo, visto che personalmente mi ritengo un conservatore. Ma se è vero che non amo le riforme fatte tanto per fare, nemmmeno posso dirmi interessato all'idea di non fare riforme tanto per non fare. Diciamo che trovare la giusta motivazione per fare riforme è molto difficile. Per questo dico che è meglio tirare a campare che tirare le cuoia: se fare ammuina correndo su e giù e senza fare niente nel concreto è, per qualcuno, un modo di mostrarsi attivi e produttivi, io in questo tranello non ci cado."
"Anzi - dice Giulio - ne approfitto per fare un inventario". Abbiamo trovato degli stracci, che comunque donano al Divo un minimo di protezione, anche se non sono molto gradevoli, dal punto di vista del "fashion". "Sono un po' come i cardigan che indosso in casa: non bellissimi, ma molto comodi. Mia moglie Livia e i miei figli le chiamano le giacche da pervertito, e se la cosa li fa sorridere le indosso ancor più volentieri".
Giulio non è un mago, ma una piccola magia ce l'ha, che è più uno skill, ma ok. La possibilità di riparare gli oggetti, cosa che apprezziamo, ma che li rende meno durevoli. Eh, vabbè, sticazzi.
Ma poi mi chiedo, non era in Diablo che le armi da taglio non andavano bene contro gli scheletri? Oppure mi confondo con Iter Vehemens Ad Necem? Sì, forse mi confondo con Iter Vehemens Ad Necem, penso proprio di sì. Ecco, Iter Vehemens Ad Necem con la grafica di Diablo, quello sarebbe un gran giocone. Poi penso che ci siano stati dei mod grafici su I.V.A.N. che lo rendono graficamente migliore, ma non ne sono sicuro.
Tra i resti dei cadaveri nuovamente fatti fuori, Giulio trova la "Scroll of Inferno", che se in paradiso non si va in carrozza, come diceva una vecchia zia di Andreotti, all'inferno come ci si va? Eh, Andreotti?
Giulio non risponde e giochicchia con la fede al dito mentre fa a pezzi uno skeleton captain uscito da un barile, tipo il vecchio giocattolo chiamato "Il pirata pop pop" (BRUSCHETTE, EX VIDEOGIOCATORE!)
Ah beh, in tutto questo non ho ancora trovato la strada per scendere al secondo livello. Sapete che c'è? Ho raccattato abbastanza roba, torniamo a Tristram a vendere le spoglie di guerra...
...ma prima Giulio si ferma a chiacchierare con Gillian, la taverniera, che tutto sommato lascia intuire che per un po' di soldi si concede volentieri, un po' come Jamie Lee Curtis in "Una poltrona per due" (che sfoggiava due tette mica da ridere in quel film), tutto questo perché vuole aprire un grand hotel con vista sul portale per l'inferno. Beh, immagino che su una certa fetta di pubblico abbia il suo perché. Giulio non paga per sbunnare, quindi andiamo a fare un po' di Shopping.
Purtroppo, la roba che abbiamo raccolto vale due soldi in croce, colpa dell'inflazione, forse? "Il fatto è che non è un cavolo che vale 20 pezzi d'oro, ma sono 20 pezzi d'oro che non valgono un cavolo". Ma qui non andiamo a combattere armati di vegetali, Andreotti.
"È un peccato, a quei ragazzacci là sotto una dieta più equilibrata farebbe bene."
Quello però che possiamo comprare è un falcione, che è l'arma da taglio più potente che possiamo permetterci. Potrei anche identificare la bacchetta che ho trovato, ma spenderei un sacco di soldi e quindi niente, armiamoci di falcione e partiamo. Giusto?
"No, c'è un altro potenziale elettore a cui potremmo fare la tessera della DC, ed è l'ubriacone dietro una capanna." Eh, vabbè. Ci sorbiamo i vagheggiamenti sul macellaio, che è armato di una gran mannaia con cui ha fatto a pezzi gli amici dell'ubriacone. Non posso non pensare alla storia del mio conoscente Luca B., che quando si ubriacò credeva di essere Goku e andò fuori da una discoteca a minacciare un gruppo di napoletani che gli avrebbe fatto l'onda energetica. Ma di questo ho già parlato.
Intanto, finalmente abbiamo trovato le scale e Giulio ci scende, perché il mondo è fatto a scale, chi le scende e chi le sale.
Il secondo livello, ça va sans dire, è più difficile del primo, gli zombi vengono rimpiazzati dagli "Hidden", i nascosti, che uno dice che sono tipo dei membri di Gladio, ma ricordiamo che quella era sotto la giurisdizione di Cossiga: ad Andreotti riportava il "Noto Servizio", detto anche "l'Anello", a cui
Giulio aveva comprato un calciobalilla per la loro sede in Sardegna, una volta.
Fortunatamente, mostri più difficili significa più esperienza, e quindi Giulio sale di livello più in fretta. Poi è vero che sono sceso al secondo piano sotterraneo senza aver fatto abbastanza grinding, ma oh, c'ho mica più tempo per 'ste cose, io. Dovendo scegliere dove mettere i punti guadagnati investiamo su forza e vitalità, perché se si può posporre la morte, Giulio, che a morire non è pronto, è disposto a tutto.
Fortunatamente, troviamo pure pozioni che ci curano (rosse) oltre che pozioni che ci ripristinano il mana (blu), tutte cose che se possono dare una sberla al tasto snooze quando si tratta di andare a rispondere di tutto tranne che di Pecorelli e della Mafia, Giulio c'è.
Altro livello! Stiamo spaccando culi qui. Sapete che c'è? Mi sento pronto...
...ad entrare in un'alcova piena di cadaveri spiaccicati in maniera truculenta. Avvicinandosi alla porta, si odono le immortali parole del Macellaio: "Signò, so dù etti de quello bbono, lascio?"
"Chiudo un occhio sui peccati di gola purché non si consumino con troppi generi d'importazione danneggiando la bilancia commerciale. Almeno per l'attuale periodo perfezionerei un famoso detto popolare: Moglie, cibi e buoi..., comprendendo in questi ultimi soprattutto quelli destinati a bistecche." dice Giulio sperando di fare una captatio benevolentiae al Macellaio, che però lo riduce a macinato fresco lievemente speziato, pronto per un ottimo chili con carne. Oh beh! A me è venuta fame, anche se il chili con carne alle 7 di mattina converrete che non è proprio leggerino. Ma come ho detto una volta in questa sede, fosse per me io potrei nutrirmi solo di pasta e fagioli. Oh beh, vado a vedere che c'è in frigo. Prossimo gioco!
È merda? No, non è merda, molto meglio di Warcraft, gradevole la randomizzazione, colonna sonora veramente indimenticabile, il grigetto fa abbastanza cacare ma sorvoliamo perché nonostante tutto è in 3D isometrico, quindi compensa. È pure divertente, in tutto questo: che volete di più? Non è merda.
Io questo gioco lo associo a un periodo di merda della mia vita, quando adolescente ero vittima di bullismo a scuola. Avevo la demo di Diablo e mi ispirava una Fifa blu è un senso di claustrofobia (in quanto, al contrario di molti altri gdr, non si poteva lasciare Tristan e c’erano poche persone con cui parlare. Il griferò marroncino come colori base rifletteva la mia visione di quel momento.
Poi il periodo di merda è finito, sono cresciuto e ho trovato il tempo di finire Diablo. La cosa mi rende tuttora molto orgoglioso in quanto sento di aver superato quel momento di merda, come se(spoiler) uccidendo Diablo alla fine del gioco avessi definitivamente messo una pietra sopra quel periodo
Io questo gioco lo associo a un periodo di merda della mia vita, quando adolescente ero vittima di bullismo a scuola. Avevo la demo di Diablo e mi ispirava una Fifa blu è un senso di claustrofobia (in quanto, al contrario di molti altri gdr, non si poteva lasciare Tristan e c’erano poche persone con cui parlare. Il griferò marroncino come colori base rifletteva la mia visione di quel momento.
RispondiEliminaPoi il periodo di merda è finito, sono cresciuto e ho trovato il tempo di finire Diablo. La cosa mi rende tuttora molto orgoglioso in quanto sento di aver superato quel momento di merda, come se(spoiler) uccidendo Diablo alla fine del gioco avessi definitivamente messo una pietra sopra quel periodo