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lunedì 22 febbraio 2021

Simon the Sorcerer

O Simon mago, o miseri seguaci
che le cose di Dio, che di bontate
deon essere spose, e voi rapaci 
per oro e per argento avolterate, 
or convien che per voi suoni la tromba, 
però che ne la terza bolgia state.

Simon Mago viene menzionato da Dante come riferimento al peccato chiamato, appunto, simonìa. Si tratta, per quelli di voi che non hanno dormito durante le lezioni di italiano, storia e pure religione, di quella pratica per cui si trova la scorciatoia per le cose sacre (che vanno dalla Salvezza alle cariche ecclesiastiche) cacciando fuori i soldi. Simone, infatti, era una specie di prestigiatore che era venuto a sapere che dopo aver ricevuto lo Spirito Santo il giorno della Pentecoste, i 12 Apostoli nel secondo lineup (ovvero gli undici originali più Mattia al posto del defunto Giuda Iscariota) compivano miracoli che davano la puzza ai trucchetti da Tony Binarelli con cui Simone aveva irretito le folle samaritane in passato. Quindi Simone, una volta fattosi battezzare (senza troppa convinzione) dal diacono Filippo, andò dall'omonimo san Pietro con un bel po' di soldi per farsi dare qualche superpotere pure lui, cosa che fece incazzare il primo papa non poco. A quel punto Simone decise di vendicarsi ed entrò nel Guinness dei Primati per essere il primo eretico della storia, cercando di disfare tutto quello che i discepoli di Gesù avevano fatto e continuando coi suoi numeri da prestigiatore, che però gli causarono una brutta fine quando si fece seppellire vivo per "risorgere" dopo tre giorni pure lui, e il numero non riuscì.

Tipo così


Ecco la simpatica abitudine di Simon mago è anche la causa primigenia dell'intera riforma protestante, tutto accadde quando Martin Lutero era profondamente incavolato per il grande merchandising di indulgenze che la Chiesa di Roma al tempo (ora fa il merchandising di annullamento di matrimoni, ma questa è un'altra storia), e per questo appese alla porta di una chiesa le sue 95 tesi sul fatto che non importa quanti soldi esci ai preti, a decidere se ti salvi è Dio e Dio soltanto, tirando una sonora scorreggia sul concetto di libero arbitrio e aprendo così la strada a una serie di gabole teologiche che sono sfociate nel fatto che uno dei principali televangelisti americano fa il moralista a destra e a manca appropriandosi di miliardi di dollari esentasse mentre si pasticcia guardando sua moglie che si fa trombare dal ragazzo che pulisce le piscine. Ecco, il gioco di oggi con tutto questo non c'entra niente.

lunedì 15 febbraio 2021

Slipstream 5000

È vero che spesso scelgo i giochi da riprovare alla fallo di loppide in questo periodo mi va di visitare quella parte della mia giovinezza in cui sono stato poco un videogiocatore, Anzi posso dire di non esserlo stato quasi per niente. La scorsa settimana ho parlato di un gioco che è rimasto sul mio disco fisso per qualche giorno prima di eseguire il DELTREE, mentre invece solo un paio d'anni prima era un sogno irraggiungibile. Il fatto è che in quel periodo (era 1994-1995) ho già detto che usavo il computer per fare un Atelier culturale a conduzione singola. Però non toglie che ogni tanto per qualche ragione che sinceramente non sono in grado di ricostruire, un'occhiata alle fecali riviste di settore io gliela davo.

più a quelle non fecali per la verità


Come mai? Boh! forse come una persona che smette di fumare che si dà un premio?  E fuma una singola sigaretta per celebrare i 100 giorni di astinenza? Oppure si cosiddetto "cheating day" in cui ci si può permettere di mangiare qualcosa che non è previsto dalla dieta?  Forse sì, forse no. Sta di fatto che il gioco di oggi lo associo abilmente a quel periodo di astinenza. Perché l'avevo visto su una rivista di settore e mi ero detto "Accidenti, come si evolvono i giochi! Accidenti com'è bella la grafica. Accidenti che bello sarebbe giocarci." E poi a furia di Accidenti mi sono fermato e ho lasciato stare anche perché ancora più forte della voglia di provare tutti i giochi che uscivano, c'era anche la sensazione di disorientamento dovuta a un'offerta veramente enorme. 

lunedì 8 febbraio 2021

Powermonger

Ho già parlato altrove dell'interazione parasociale che si instaurava tra noi ragazzini bavosi e i redattori della fecale stampa di settore. Così simpatici, così PaZzErELlIh! Quel clima di goliardia sbandierata, quello spirito di cameratismo e tutto perché si è gente pagata per videogiocare! Ah! Quanto avremmo voluto essere loro amici! Insomma, già lo sapete. Già l'abbiamo ripetuto allo sfinimento, quindi non parliamone più. Ora facciamo un salto fuori, una cosa un po' "meta", ok? Qual era l'interazione parasociale che si instaurava presso i nostri adorati fecali redattori? Semplice, amici, quelli che nel ridicolo film della Disney chiamato "TRON" erano chiamati "i creativi"!

"Ah, vede signor MCP, quel programma... dava veramente un tono all'ambiente"

I creativi! I game designer, l'equivalente nerd delle rockstar! Che se per noi era un sogno essere pagati per giocari e fare battute che non facevano ridere, per loro il sogno era quello di essere pagati per creare giochi ed essere venerati dai fecali giornalisti loro pari! Poi chiaro che c'erano persone più idolatrate di altre, fino al punto in cui John Romero imbarazzò tutta la categoria dei game designer facendo una figura di merda atroce con Daikatana (ma quella è un'altra storia). Prima dei ragazzi di Doom, in quella che sembrava un'altra era geologica (pur essendoci solo tre anni di distanza), c'era Peter Molyneux.

giovedì 4 febbraio 2021

Ultima VI - The False Prophet (Appendice)

 Sì, lo so, ho finito l'articolo e ho terminato il gioco, seppur gabolando. Ma mi rendo conto che, al di là del mostrarvi il gioco, volevo ripensare un attimo alla mia sfiga del tempo, e insultare Richard Garriott. Di certo c'è una cosa che penso di aver tralasciato, sia nell'articolo su Ultima 6, che nei precedenti articoli sui precedenti Ultima. Il fatto è che vi ho raccontato come mi identificassi, nel mio mondo interiore, con il protagonista, l'Avatar, l'incarnazione di tutto ciò che è buono e virtuoso e che funge da guida spirituale per una pletora di sfigati che lo adorano. Ok? Ok.

guidatemi STOCAZZO

Beh, è molto facile liquidare questa pulsione di protagonismo come un momento narcisista di un preadolescente sfigato che sta venendo preso a sberle dall'età in crescita (come è normale che sia), mi sembra giusto, nel contesto di un esercizio di autopurificazione come questo blog, cercare di capire che cosa mi avesse spinto a richiudermi in me stesso e proiettare le mie fantasie di potenza su un gioco di 4-5 anni precedente al di là dello stare ad osservare, con distacco e un certo orrore, cosa mi passasse per la testa a metà degli anni 90.

lunedì 1 febbraio 2021

Ultima VI - The False Prophet (Seconda Parte)

Nella scorsa puntata del blog dell'ex videogiocatore!

Escapismo!
Sacrifici umani!
Il signore degli spiriti!

Ed ora, la conclusione!