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lunedì 8 febbraio 2021

Powermonger

Ho già parlato altrove dell'interazione parasociale che si instaurava tra noi ragazzini bavosi e i redattori della fecale stampa di settore. Così simpatici, così PaZzErELlIh! Quel clima di goliardia sbandierata, quello spirito di cameratismo e tutto perché si è gente pagata per videogiocare! Ah! Quanto avremmo voluto essere loro amici! Insomma, già lo sapete. Già l'abbiamo ripetuto allo sfinimento, quindi non parliamone più. Ora facciamo un salto fuori, una cosa un po' "meta", ok? Qual era l'interazione parasociale che si instaurava presso i nostri adorati fecali redattori? Semplice, amici, quelli che nel ridicolo film della Disney chiamato "TRON" erano chiamati "i creativi"!

"Ah, vede signor MCP, quel programma... dava veramente un tono all'ambiente"

I creativi! I game designer, l'equivalente nerd delle rockstar! Che se per noi era un sogno essere pagati per giocari e fare battute che non facevano ridere, per loro il sogno era quello di essere pagati per creare giochi ed essere venerati dai fecali giornalisti loro pari! Poi chiaro che c'erano persone più idolatrate di altre, fino al punto in cui John Romero imbarazzò tutta la categoria dei game designer facendo una figura di merda atroce con Daikatana (ma quella è un'altra storia). Prima dei ragazzi di Doom, in quella che sembrava un'altra era geologica (pur essendoci solo tre anni di distanza), c'era Peter Molyneux.



Ora, Peter Molyneux non è un programmatore, ed è diventato game designer pure per caso. Il suo primo sforzo creativo fu un gioco testuale chiamato "Entrepreneur", un simulatore di affari. Era talmente carico per la sua creazione che aveva pure comprato una cassetta delle lettere più grande per contenere tutti gli ordini postali che gli sarebbero arrivati. Alla fine, ad acquistare Entrepreneur furono due persone, e una era sua madre. Ops! Vabbè. Non particolarmente felice di questa evoluzione della situazione, Peter si dedicò all'export di fagioli stufati in Medio Oriente. (storia vera, forse) Siccome la compagnia che aveva creato si chiamava Taurus, e siccome esisteva una compagnia chiamata Torus che si occupava di gestione di reti per Amiga, la Commodore si sbagliò e andò da Peter a dargli 10 Amiga per sviluppare un'applicazione di database. Ora, a 10 amiga gratis mica gli si dice di no, quindi Peter fece finta di niente e creò un database. Dopodiché, siccome il pallino dei videogame ce l'aveva ancora, fece Populous e fu un successone. Per caso, eh! Perché era un esperimento di gioco che Peter non aveva idea di dove lo avrebbe portato, ma siccome era rilassante spianare dei terreni generati a caso, aveva quel non so che di giardino zen che qualche fecale giornalista di settore battezzò come "gioco in cui si interpreta un dio" e Moulinex improvvisò da lì facendo un sacco di soldi. Lo vedi che serviva quella cassetta delle lettere più grande!

E così nasce anche una storia d'amore, quella tra la fecale stampa di settore di ogni dove e la Bullfrog. D'altra parte, ho scritto nell'articolo su Syndicate che Moulineux avrebbe potuto cagare in una scatola con la rana disegnata sopra, e la stampa di settore non gli avrebbe mai dato meno di 95%, no? Ecco! Un po' i giochi erano molto curati e molto belli graficamente, per quanto abbastanza ripetitivi, ma prima ancora, per un redattore di una rivista di settore, che spesso era un ragazzino insicuro paracadutato su un lavoro da sogno, non si poteva dare un voto basso ai giochi creati da una persona così interessante.


Peter Moulyneux + Giappone = nerdgasmo

Alcuni di voi che hanno fatto il mio stesso, ahem, percorso culturale, si ricorderanno di aver letto su TGM il diario di sviluppo di Black&White, il gioco della Lionhead Studios che fu l'opera prima di Molyneux post-Bullfrog. E come erano tutti PaZzErElLIh! E come si scherzava in quegli uffici, e come sarebbe stato bello essere parte di quell'atmosfera goliardica che per inciso stava sviluppando il videogioco più promettente della storia (promesse che, come da tradizione di Molyneux, in gran parte non sono state mantenute). Ecco, negli anni 90 era uguale. Sopra vediamo una pagina della rivista di settore britannica Zero, con uno speciale dedicato a Peter Molyneux in Giappone. Ora, Peter non è un programmatore, come game designer è abbastanza approssimativo, lui è un po' quello che ha la grande idea, la visione d'insieme e lascia tutti i dettagli agli altri. Poi guardi meglio e vedi che non è che sia poi anche così chiaro nella sua visione d'insieme, se pensiamo a come è stato sviluppato il primo Populous. Però, cazzo, è veramente così simpatico! È il tizio che tutti vorremmo avere nella nostra balotta, tranne me, che nella mia balotta avevo il mitico Alessandro C., quello dei cazzi disegnati sul mio libro di filosofia, il quale allietava le nostre giornate con uscite del genere:

(Guardando rapito nel cielo) "La vedi quella, lassù? È la mia minchia." 
(a McDonald's, mescolando ketchup, salsa barbecue e maionese) "Ora vi faccio una salsina che vi leccate financo il buco del culo."

Ma sto divagando.

Molyneux, dicevamo! Molyneux prima di essere un game designer è un tipo simpatico. Un compagnone, uno con cui andare al pub e prendersi una birra, ed è quello sempre a cui succedono cose FuOrIdItEsTaH!1! Voi lo sapevate che Peter Molyneux in giapponese significa "Tetta di legno" e che per far scoppiare a ridere una stanza piena di giapponesi Peter Molyneux dice il suo nome? No? Infatti traducendo "tetta di legno" in giapponese con Google Translate viene qualcosa che a Peter Molyneux somiglia come "Ex Videogiocatore" somiglia a "Giulio Andreotti". E poi, insomma, un'intervista dal Giappone fatta in un ipertecnologico cesso? Comedy gold! Col cazzo che scendiamo sotto il 95%! E infatti, al gioco di oggi la famosa classificona dei top 50 di K che cosa aveva dato pure?

*facepalm*
Puttana miseria, 973! Il secondo gioco più bello di tutti, dopo Populous II!  Ricordavo del primo in classifica, ma il secondo lo avevo completamente dimenticato! "Ma come" direte voi "sei veramente il solito cazzaro pieno di pregiudizi, chi ti dice che effettivamente il gioco non fosse strabellissimerrimo? Sei solo invidioso perché Molyneux ce l'ha fatta e tu no!" Poi uno vede com'è andato a finire Molyneux a furia di promettere mari e monti e dare al popolo solo un 25% di quello che, nei suoi momenti di massima compagnoneria aveva promesso (ahem-godus-ahem). Quindi no, me ne guardo bene dall'invidiare Molyneux. Ma la domanda che ponete è giusta. Ha senso questo voto spropositatamente alto? Vediamolo. Sigla!


Oh, un'intro renderizzata in 3D! Una roba estremamente blanda peraltro, un tempio dorico posto in mezzo al nulla. Mi chiedo se queste colonne con stile greco non siano asset scartati di lavorazione di Populous II, visto che la versione per MS-DOS di Powermonger è uscita nel 1992, un anno dopo Populous II che era a tema greco. Sì, penso proprio di sì. 


Molto poco ispirato, comunque. Ah uau, c'è il terreno tridimensionale come in Populous. Mecojoni! la scritta che  sfuma! Sticazzi! Volete sapere la cosa bizzarra di cui al tempo non mi accorsi minimamente? Ve la dico subito: lanciamo il gioco in modalità 16 colori...


...ah, molto meglio. VGA a 16 colori, nel senso che prendiamo dalla palette originale VGA 16 colori alla volta. Questo è molto stile Amiga / Atari ST, e infatti questa intro è stata presa paro paro dall'originale. Notate anche come l'aspetto medieval-looking sia stato conservato e l'estetica pseudo-classica, che non c'entra niente, sia stata tolta. Eh sì, ragazzi, visto così mi sento molto più a casa. Ha un non so che di Lure of the Temptress (a cui ho dato merda, ma ok).


E insomma, non è propriamente narrativa questa intro: semplicemente noi siamo un generale assetato di potere (il titolare Powermonger), guardiamo la mappa del continente da conquistare, lanciamo un sogghigno e via che parte l'esercito! Tutto qui. Nessuno scenario, nessun background, ma insomma è molto consono alla modalità Bullfrog. L'idea è quella di dare al giocatore il gioco allo stato più puro, poi Peter Molyneux si perde sul cesso a dire ai fecali redattori delle riviste di settore cose tipo "ehi amici! Non sarebbe fighissimo se per ogni soldatino dessimo la possibilità di entrarci in visualizzazione prima persona, e se ogni soldatino avesse un indicatore di quanto piscio ha in vescica?" e tutti a spellarsi le mani urlando "BRUAVOH" come faceva il capoclaque di ogni trasmissione di Gerry Scotti. Quanto detesto Gerry Scotti, ragazzi.


E vabbè, cosa interessante: i crediti si vedono soltanto nella versione a 16 colori!  Ha! Ma tanto la Bullfrog è Peter Molyneux, quello che si fa le foto con Peter Molyneux, Coso lì, quello che ogni tanto dà un passaggio a Peter Molyneux, Pinco Pallino che fa tanto ridere ma non sarà mai figo come Peter Molyneux eccetera eccetera. Bah! Torniamo ai 256 colori, vi va?


E d'altra parte, con un gioco che si chiama "Mercante di potere" o una cosa del genere, come altro potevamo chiamarci se non colui che ha detto che il potere logora chi non ce l'ha, e quindi è meglio non perderlo? Signore e signori, Andreotti!


Ed ecco la mappa del mondo, divisa in un centinaio di settori perché sappiamo tutti quanto a Molyneux piaccia allungare il brodo pisciandoci dentro dopo aver bevuto litri e litri di Asahi. Piscia che ti piscia, viene una roba annacquatissima e disgustosa, con un mozzicone di sigaretta che ci galleggia dentro, e i redattori delle fecali riviste di settore la trangugiano felici come Ciro l'Immortale quando Gomorra era ancora guardabile. Sì, lo so, questa metafora fa schifo, ma ripenso a Syndicate quanto era incompleto concettualmente e mi parte il vaffanculo. Via, passiamo la pallosissima protezione antipirateria...


... e via col gioco. Senza dubbio è impressionante la grafica, ma la prima cosa che notiamo è che non ci si capisce un cazzo. Sì, al tavolo del potere c'è il nostro generale, che in realtà siamo noi, e in realtà è Giulio, i comandi sono abbastanza simili a quelli di Populous, la schermata gira su se stessa! Ah che meraviglia. E la rotazione è pure fluida! Posso solo immaginare le copiose polluzioni della fecale stampa di settore. Ok, detto questo, gli omini sono molto più minuscoli degli omini Sensible e sono estremamente più anonimi degli omini di Populous.


Insomma, dei grumetti di pixel pure un po' sfocati, ci vuole una bella immaginazione a figurarseli come tanti piccoli Cirini Pomicini, e non venite a dirmi il mantra del mio ex collega Franco G. che diceva "a farsi quelle belle son capaci tutti". Sì, ok! Magari non ho tanta fantasia, sarà per questo che ho sposato la donna più bella del mondo (secondo me), ma non è questione di sospensione dell'incredulità qui, qui è proprio questione che non ci si capisce un cazzo! E devo anche dire una cosa...


...che 'sto gioco ce lo avevo pure quasi originale! Porca miseria, verissimo. Dico "Quasi" perché lo avevo installato sul mio disco duro a partire dai dischetti originali passatimi da un mio amico, che in quell'occasione mi aveva passato pure Space Quest IV. E non so se fu Powermonger o Space Quest IV che mi aveva fatto casini sul CONFIG.SYS, ma fu uno di 'sti due giochi qui a farmi dire "ops! Ora che ho un 486DX2 magari divento una persona seria nonché un ex videogiocatore!" E infatti. Dunque questo gioco rimase sul mio disco rigido per meno di una settimana. Alla faccia del secondo gioco più bello di sempre secondo K.


In tutto questo, Il Divo Giulio ha mandato i suoi omarini a farsi massacrare presso un villaggetto della campagna ciociara o qualcosa del genere. Troppo tardi per parlare di carciofi, perché i villici sono incazzati "Presidente, venga fuori che picchiamo i deputati!" urlano i burini. "Motivo in più per restare dentro", dice Giulio, ma dentro dove? In realtà si trova su una collina a tirare frecciate da lontano e dunque Belzebù viene raggiunto dalla folla inferocita e ammazzato in maniera piuttosto cruenta. You have been DEFEATED, dice il gioco, mentre Giulio, passato da parte a parte, giochicchia nervosamente con la fede al dito. Lo stile grafico, rispetto al resto del gioco, ci sta come un calcio nelle palle. Ci avete fatto caso?


Dai, riproviamo! Postura aggressiva (le tre spadine sulla sinistra) e poi mandiamo i nostri spicciafaccende a fare una campagna di volantinaggio presso il villaggetto. Peccato che nel frattempo mi perda a pasticciare con l'interfaccia e non selezioni la spada (sulla destra, in basso) con cui far fuori il villaggio, e dunque i nostri funzionari di P.zza del Gesù restano lì impalati...


...ops! Defeated di nuovo. Adesso ci prendo la mano, promesso, eh.


Ah, eccoli lì. Andiamo a massacrare il villagio nemico e gli omini, già indistinguibili, diventano grumetti di pixel immobili e si capisce che sono morti solo perché si vedono le loro anime che salgono al cielo. Immagine molto inquietante per me, ma ne ho già parlato in precedenza. Notare anche che quando arriva l'esercito democristiano in questa città marittima subito si alza in volo uno stormo di gabbiani disturbato dalla marcia della corrente Primavera. Il fatto è che Molyneux si è focalizzato tantissimo sul "simulatore di ecosistema", in cui animali, piante e persone hanno la loro reazione al tempo, agli agenti atmosferici e altre cose, ma in tutto questo la parte di gioco è un po' tirata via.


Insomma, io personalmente sono contrario all'assunzione di psicofarmaci tipo il Ritalin per aumentare la concentrazione, però, cazzarola, in un modo o nell'altro Molyneux doveva essere tenuto "sul pezzo". Odio dire queste cose che sembro un middle manager che si dà più importanza del dovuto e idolatra la silicon valley. Una cosa su tre su di me è vera.


Però, è sicuramente rinfrescante (oltre che la pioggia) vedere che ogni singola persona non è soltanto uno sprite maol definito, ma cliccandoci sopra c'è una descrizione più o meno accurata, frutto della generazione procedrale. Il che è bellissimo, ma pensare che la generazione procedurale compensi a una caratterizzazione del gioco approssimativa, beh, bisogna essere ottenebrati dall'idea di essere amici di Peter Molyneux per crederci sul serio. Giulio dice che "la politica non può mai esaurirsi nella tecnica. Essa è innanzi tutto un moto ideale, umano e sociale", e siccome tutto è politica, anche i videogiochi non possono esaurirsi solo nella misurazione virtuale del pistolino, altrimenti gli autori della demoscene farebbero pure i videogiochi migliori.

Ad esempio, ora non ci sono più nemici da conquistare, quindi che facciamo? Populous ci mostra la schermata di vittoria non appena l'ultimo dei nemici tira le cuoia, qui andiamo avanti a oltranza finché non decidiamo di ritirarci. Proprio così, per passare di livello bisogna scegliere il comando "Retreat" che di solito si associa alla resa. Ha senso se ci pensate, ritirarsi quando non c'è più nessun nemico, ma quanti fra voi sono rimasti bloccati al primo livello in eterno perché non sapevano come passare al secondo? Io non so manco se l'ho finito, il primo livello.


Vabbé. Qui mi pare tutto molto caotico, ma siamo nel secondo livello. Gli omini sono gialli e non blu, e noi però ce ne freghiamo e facciamo quello che sappiamo fare: mandiamo Andreotti in giro per l'isola a massacrare, conquistare, e iscrivere la gente alla DC a fil di spada!


Ebbene sì, mentre rimpolpiamo le armate angeliche riempiendoli di nuove anime, magicamente di fianco a Giulio uno strano figuro munito di corona in testa e con la barba bianca appare così dal nulla. Che succede? Apparentemente abbiamo convertito alla DC un esercito nemico, e improvvisamente Sbardella detto "Lo Squalo" con le vesti sobrie che lo contraddistinguono, si unisce alla nostra causa...


...per poi, poco dopo, di fronte a poche sberle, tornarsene dai dorotei. Posso dire, amici, che non ci capisco un cazzo? Lo dico? Ok!


Cioè, sì, io capisco il concetto di fondo, ma veramente mi sento in quella situazione in cui devo gestire tante, troppe piccole cose che vanno in tutte le direzioni. I miei incubi sui criceti di mia sorella, Lemmings, quando organizzavo e allo stesso tempo impartivo dei corsi di SAP a gente che di informatica capiva meno di zero (e i miei superiori chiedevano solo i risultati senza muovere un dito), quando dovevo gestire l'ingresso negli uffici di una pletora di consulenti spaesatissimi e nessuno mi aiutava, queste situazioni qui. Io voglio giocare per divertirmi, non per rivivere quest'ansia.


Fortunatamente, però com'è come non è, dopo che Sbardella è tornato nelle file della DC, anche quest'isola è conquistata. L'isola è la sicilia e in questo universo a Salvo Lima non è successo niente. Andreotti, con il suo unico occhio, osserva impassibile la schermata che ruota, e io immagino le copiose polluzioni dei fecali redattori delle riviste di settore mentre fanno roteare la schermata, e poi penso a che schifo di immagine mentale ho evocato pensando ai minions di Riccardo Albini che fanno crema nei pantaloni. Yech.


Altra isola, altro massacro! O meglio, altra gitarella alla spicciolata in cui putacaso i nostri democrisitni piallano al suolo un villaggio nemico. Questo gioco, secondo me, sarebbe veramente un ceccellente screensaver di quelli super-arzigogolati che andavano tanto di moda anni fa, che servivano pittusto a fare gli sboroni con gli amici. Ecco, sì. Come il tanto osannato Shadow of The Beast, una merda in giocabile con dodici livelli di parallasse. Se è blasfemo ditelo eh.


Vedete, ecco? C'è pure il passare delle stagioni, insomma. Lasciato andare così, senza stare lì a interagire, che non si capisce veramente un cazzo, sarebbe pure molto bello, magari anche senza l'ingestibile interfaccia utente con i pulsanti che strabordano dalla schermata. Si percepisce che sono molto irritato? Sì, vero? Ecco.


La randomizzazione del gioco non mi fa demordere (non ancora almeno) e ora andiamo a conquistare un bel villaggetto e - Ops! Niente, Giulio viene di nuovo trapassato. "Ahia" dice lui impassibile mentre una spada gli attraversa la gobba da parte a parte. Riproviamo...


...con un'altra isola più grande. I nostri democristiani sono in cerchio tra di loro che si stanno dando la carica come giocatori di football americano e via! Tutti addosso agli inequivocabili extraparlamentari vestiti di rosso. Essendo atei, però, uno si aspetterebbe che anziché volare in cielo andassero sottoterrà "giù giù giù da quell'omaccio che si chiama diavolaccio".


Che poi, per riprendere quella filastrocca che dava addosso ai delatori, c'è anche la possibilità di mandare le spie qui in Powermonger, ma mi rendo conto della mia totale incapacità di giocare e quindi non ci riesco. Ci ho provato, vi giuro. Anzi, sapete che vi dico? Provo a leggere il manuale...



Solo che mentre leggo il manuale non ho messo in pausa e quando mi sveglio dal torpore, Giulio è stato fatto fuori. Mannaggia! Riproviamo.


Allora, non di sole spade vive l'uomo: forte della sua diplomazia democristianissima, Giulio si allea con il capo di un villaggetto, tale Jos XVIII. Bene! Credo.

Poco dopo.


Ops, cliccando a caso ho scatenato le mie armate contro quelle di Jos XVIII, il quale subito si infuoca

aaaaaaah

Dicevo, si infuoca (era un modo di dire dei tempi) e rompe l'alleanza, auspicando un milione di pulci invada le mie mutande, cosa che immediatamente accade, se consideriamo le pulci che invadono le mutande come una metafora del decesso tramite spada. Tutto bene, Andreotti? "In termini romaneschi, si può dire che me la sia andata a cercare", dice Giulio dandosi una grattata all'occhio sotto la benda. Ma come, non era guercio in questo universo? "No, ho due occhi bellissimi io, specialmente uno."


Riproviamo. Lo sapevate che cliccando sul medaglione del Giulio ai bordi del tavolo del potere si visualizzano le statistiche ? Lo sapevate anche che dobbiamo sfamare le nostre truppe scannando pecore nelle vicinanze? Lo sapevate che il micromanagement fa schifo alla merda, specie se si associa a un'interfaccia confusionaria? E sì che io sono un fan dello scheumorfismo!


Obbeh. Questo non ci impedisce di andare a massacrare le truppe, con la maggiore consapevolezza che Giulio è armato di arco, le truppe sono sfamate e in forma. Bene così!


La velocità è scesa da 40 a 32. Perché? Non ne ho idea. Sarà la storia del fatto che la mandria di bufali si muove sempre alla velocità del più lento? Forse! Sarà il fatto che - ah no cazzo sono rimasti solo in 4! Sono loro che stanno massacrando noi! Vaffan-- niente, sconfitti di nuovo. Riproviamo, ultima volta promesso.


La neve scende bella pittoresca e con grande disinvoltura la corrente Primavera fa sfracelli anche in inverno! Ma d'altra parte si sa, al caldo torrido del mare, il Divo preferisce di gran lunga l'aria frizzantina dei monti tanto cari a Degasperi. Dai mi sento carico, almeno questa cavolo di isoletta ce la pigliamo, no?

Più tardi.


Ultimo villaggetto rimasto (credo) ed è strapieno di extraparlamentari. Non va bene! Almeno l'esercito andreottiano è arrivato fino qui intonso. La bilancia del potere, però, pende verso sinistra (nessun doppio senso) e lo scudo crociato (di blu) è più leggero, ma di poco...


...beh! Però dai, forse ce la possiamo fare, no? No? dico bene? Dico ben- Vaffanculo, basta così. Chiudiamo?


No, prima di chiudere giochiamo in uno scenario generato a caso e l'isola creata è tanto interessante a vedersi quanto noiosa in prospettiva di gioco. Sì, amici, un tech demo bellissimo e pensate a quante cose meravigliose ci si potrebbe fare, e invece niente, quello che facciamo è far gironzolare degli omini sfocati cliccando a caso sperando che prima o poi ammazzino qualcosa o qualcuno. Bello eh?


"Fondamentalmente, mi annoio" dice Andreotti poco prima di essere trapassato per l'ennesima volta. Ma che bell'efetto la mappetta che gira, però, eh? Vero amici? A che serve la giocabilità quando potete partecipare a gare ideali di misurazione del pene coi vostri amici mostrando loro che avete il SECONDO GIOCO PIÙ BELLO DEL MONDO (dopo K) fatto da quel Genio di Peter Molyneux che vorrei tanto fosse mio amico perché è così simpatico e PaZzErElLOh! Se lo dite con una convinzione sufficientemente alta, forse pure loro ci cascheranno. D'altra parte, il modo migliore per dire una bugia è essere i primi a crederci, no? Prossimo gioco! 

È merda? Sì, cari amici, è merda! È una grandissima autofellatio estremamente autocompiaciuta da parte di un uomo che ama farsi intervistare seduto sul cesso. E ok, per un po' ha pure ragione ad autofellatiarsi: ci sono trovate veramente fortissime. Però, come è solito fare Molyneux, fatta la trovata geniale si autocompiace, si siede, e dice "ok, finite pure voi" e va a farsi i selfie mentre caga facendo la "duckface". Giusto per dire, avete mai notato una particolare somiglianza tra Peter Molyneux e Alfonso Signorini? E giusto per dire, avete mai visto una foto che ritrae Peter Molyneux e Alfonso Signorini assieme? Io la butto lì.
Ci rigiocheresti? No.

8 commenti:

  1. Gradisco assai quando tratti l'argomento dei redattori pazzerellih e la carta stercata, ehm stampata, di settore! Nota stilistica: hai usato 9 volte l'aggetivo "fecale" in riferimento a redattori o riviste, e nessuna delle volte era superflua. Già ai tempi delle preview di Magic Carpet del 1993 era chiaro al me 16enne che Peter Molyneux fosse osannato senza motivo. Mi chiedevo: sono io che non capisco ? E' solo un tizio che usa un po' di fantasia, è facile così, il lavoro lo fanno i programmatori. Doveva solo progettare gameplay divertenti e coerenti...nemmeno quello riusciva a fare! Incredibile che in quel periodo grazie anche a tale pubblicità delle riviste deiette, quel tizio per tanti anni ha avuto grandissime disponibilità di capitale e credibilità per trasformare i suoi capricci in giochini mal realizzati. Ricordo che per sviluppare Black&White aveva affittato un locale in cui esisteva una stanza "a forma di pera in cui gli sviluppatori potevano sdraiarsi su dei lettini per rilassarsi", cosa acclamata dai geotrupi redattori come indizio della genialità del Molyneux.

    Perchè poi odi Gerry Scotti ? Non si può detestare un pacioccone così, lo sanno tutti che i grassotteli pelati col sorriso sono buontemponi, soprattutto quando sono sempre felici ed entusiasti di qualsiasi cosa/paese/città/cibo/lavoro si parli.

    Anonimo Amighista (il solito)

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    1. L'antipatia per Scotti deriva dall'invidia perché lui palpava il culo alle letterine di Passaparola e io no, inizialmente. Poi boh, io che non amo l'uso a sproposito del termine "buonista" non posso non descrivere il suo entusiasmo forzato per qualsiasi cosa, il suo "Dio ti benedica" mutuato da Zucchero, il fare inevitabilmente la parlata del Gabibbo quando un concorrente viene da Genova come, appunto, buonista. Anche per come faceva girare tutto su di sé quando conduceva la corrida, molto meglio il garbato cinismo di Corrado (un gigante, rispetto all'ex europarlamentare del PSI) che aveva la decenza di starsene in disparte e dire molto di più con uno sguardo di compatimento che facendo il pagliaccetto. Gerry Scotti è il Peter Molyneux della televisione, o Peter Molyneux è il Gerry Scotti dei videogiochi (fermo restando che non sono ancora convinto del fatto che Molyneux non sia Alfonso Signorini, di cui è il sosia)

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    2. Sì, sono d'accordo sulla tua analisi di Gerry. Però non lo odio, diciamo che quando penso a lui penso a un ipocrita che ha due facce, uno con poco talento che si è fatto strada chissà in quale modo. Ma non provo sentimenti negativi, forse sono neutralizzati dal suo buonismo. Gerry e Peter hanno però una cosa diversa: Peter di autoosannava, Gerry invece è un finto modesto. (nel caso di Peter, siamo davanti ad un caso di Donning-Krueger, e la gente gli credeva perché così sicuro di sé ?).

      Anonimo Amighista

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  2. Una dubbio che mi sono portato appresso tutti questi anni e che ancora non ho risolto: nella "k lista" dei migliori giochi di tutti i tempi compariva "thunderforce 3". Ma non era un gioco per megadrive? Non aveva nulla a che fare col PC. Si tratta di un mega errore?

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    1. No, in effetti la fecale K recensiva pure i giochi per console, che erano valutati allo stesso modo di quelli per altre piattaforme. Tutto mescolato, nessun "consolemania corner" o cose simili. Va però detto che ai tempi in cui la leggevo io (1993-1994 con continuità, prima a scrocco e poi saltuariamente) i giochi per console erano nettamente in minoranza.

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  3. Ricordo anch'io delle interviste a Molyneux, ma non giocai praticamente a nulla della bullfrog, popolous, powermonger o black and white. Giocai ad una demo di magic carpet, ma non mi disse un granché. Certo che hai riassunto esattamente quello che penso di scotty in maniera concisa, anch'io come te non ho mai potuto sopportarlo per gli stessi identici motivi

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  4. Theme Hospital e Dungeon Keeper si trovano certamente nel mio olimpo dei videogiochi. Anche Populous quando uscì all'epoca fu come un rito di passaggio che inaugurò la mia passione spasmodica per la grafica
    Questi titoli mi hanno sempre fatto provare una sincera ammirazione per la Bullfrog ma il nome Molyneux me lo ricordo solamente come associato alla pagina giallo sbiadito dedicata alla Lionhead su TGM. Credo fosse praticamente l'unica pagina che non leggessi della rivista; per qualche motivo trovavo tutto estremamente noioso.
    Nonostante ciò, per la passione per i tre giochi sopracitati ma soprattutto per questa esagerata promozione da parte dei nostri amici PazZereLLiH, mi precipitai a comprare Black & White il giorno stesso della sua uscita nei negozi. E niente, credo sia l'unico gioco per cui abbia scucito il prezzo pieno che non solo non portai a termine, ma non riuscii nemmeno a finire il primo livello. Con non indifferenti sensi di colpa e di autocommiserazione annessi.
    Vaffanculo Molyneux.

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