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giovedì 21 novembre 2019

L'enciclopedia Peruzzo-Larousse, VCHEM.EXE e CHEMVIEW.COM

"Per la legge di Gay-Lussac, cazz'inculo fa cic-ciac", così pensavo di cominciare un articolo "atelier culturale" a tema chimica. Poi mi sono detto: primo, è volgare. Secondo, 'sta freddura sul cigolìo prodotto dall'atto fisico della sodomia, tirato in ballo con una legge sul comportamento dei gas scoperta da un chimico del diciannovesimo secolo che ha "Gay" nel nome (comedy gold!), non l'ho usata a proposito di Atomino, datemi una buona ragione per cui dovrei metterla ora! Quindi niente di tutto questo, dai. Cerchiamo di essere un attimo superiori a tutto ciò, vi va?

"Sì, a scuola me ne hanno dette un sacco, grazie"
Quindi parlerò dell'eterna chimera dei genitori di un figlio computermunito nei primi anni novanta: far sì che il figlio usi quel coso misterioso per STUDIARE. Ah! Ah! Ah! Scusate, mi viene da ridere.

 Anche qui, un'infinita sbrodolata di panegirici piagnucolanti è stata scritta da gente che ha più seguaci di me (il che non significa che sia migliore di me, sia chiaro). A proposito, di solito, dei più triti e stereotipati prodotti di casa Commodore. Che non ci ho mica nulla contro il C64 e l'Amiga eh, quello che mi sta sulle palle è l'appiattimento, il consolidamento delle memorie di una generazione intera in un unico set standard di ricordi che serve principalmente come veicolo per pubblicizzare prodotti di intrattenimento che fanno leva sull'effetto nostalgia. Siete un solo un prodotto, care prefiche, fatevene una ragione. E, detto tra noi...


Bazingatemi questo, stronzi
Sto divagando! Lo so. Dicevo, studiare sul computer. Risate tra il pubblico. Ora, se uno vuole apprendere oggi, si attacca a internet, inizia a vagare senza meta per wikipedia e qualcosa di sommario gli resta in testa (si spera). Ma al tempo, se non avevi il dischetto con la roba giusta, non imparavi un beneamato cazzo. Eri tu e il prompt di MS-DOS e nient'altro. Il giovane uomo a cospetto dello schermo nero. Così tante potenzialità, così pochi sbocchi. Uno dice "imparo a programmare"! Col cazzo! Salvo un pulciosissimo GW-BASIC senza esempi (Il DOS 5.0 compenserà mettendo un QBASIC con l'immortale Gorillas) non c'era una beneamata fava. Che differenza col C64 o comunque con gli 8 bit in generale, che col manuale del computer andavi subito a scrivere programmini che andavano a martellare dati direttamente nei registri di memoria! Ah beh, da grandi poteri derivano grandi regolamentazioni. Quindi, che si faceva per trasformare il proprio simul-luogo di perdizione in un atelier culturale? Semplice, fuori la grana! Chiaro che da un lato i giochi educativi della Coktel Vision (non ne ho ancora trovato uno, mannaggiammè, mi aiutate?) che i miei prendevano all'Olivetti di Cittadina Elitarista e Fighetta (MO) costavano e duravano il giusto (e soprattutto, divertivano il giusto). E quindi ci si rifugiava presso l'Edicola del Biondo, che aveva sempre il periodico giusto con il dischetto allegato! Uno di questi periodici era la Grande Enciclopedia Peruzzo-Larousse. Alberto Peruzzo, grande conoscitore di tecniche di marketing, vendeva un'enciclopedia intera (una decina di volumi) in edicola, un fascicoletto alla volta, e quando dico fascicoletto intendo dire 10 pagine alla volta. Ora, mettiamo che ci siano in totale 4000 pagine in quest'enciclopedia. Dieci pagine alla volta, un fascicoletto alla settimana, un rapido calcolo, più di 7 anni per completarla. Beh, dai! Pensavo peggio, tipo quelle cagate della Hobby&Work tipo "costruisci il Cutty Sark in scala 1:1, con la prima uscita un piolo del timone". Il fatto è tutta 'sta roba non me la sarei mai cacata se Peruzzo non avesse incluso coi capitoli un dischetto pieno di roba shareware/public domain a tema educativo pescate da BBS (a cui ovviamente noi comuni mortali non avevamo accesso). La prima uscita, se ricordo bene, era un programma per disegnare funzioni algebriche (non ricordo il nome) e un rozzissimo atlante (manco quello). Poi la memoria si fa vaga e ricordo alcuni altri software, sempre molto "agé" (stiamo parlando di programmi degli anni 80 nel 1990 o massimo del 1991) ma oh, tutto fa brodo, no? Sigla!

VCHEM.EXE (1984, Andy Schloat/Compu-teach)




Oh, che meraviglia! CGA a tutto andare qui! Un bimbo e un computer che fanno l'altalena e in sottofondo una musichetta in glorioso PC Speaker! Questa sì che è MULTIMEDIALITÀ, motherfuckers! O almeno così mi parve quando, smaronando con il PC, riuscii finalmente a farlo partire, perché per qualche ragione a me ignota il programma dava un messaggio d'errore. Credo, ma non sono sicuro, che fosse dovuto al fatto che non avevo il monitor a colori, e a forza di cazzugliare con "mode co80" (un trucco che mi fu insegnato dal figlio del fornaio di fronte a casa, che si era fatto le ossa alla Radio Elettra) magicamente partì. Ma era quella cosa non deterministica e non riproducibile che mi metteva un sacco di ansia addosso. Ne ho parlato poco tempo fa,  e in realtà pure tanto tempo fa. Oh beh! Potrei stare a guardare per ore quest'animazione...



...ma no, dai. Partiamo coi titoli di testa. VCHEM.EXE sta per VIDEO CHEM, una lezione di chimica e di laboratorio elementare. Interessante, perché io nel 1990 facevo le scuole elementari! E una delle mie personalissime sfide era quella di riuscire a fare qualcosa che deviasse dalla seguente routine: 

- Lunedì: tema
- Martedì, mercoledì, giovedì, venerdì: problema di matematica, lezione di storia recitata in cui i popoli parlano come un sol uomo, lezione di geometria, poco altro
- Sabato palestra (quando facevamo i bravi) e problema di matematica.

Capirete che del problema di matematica, che veniva fatto costantemente e sempre più difficile per metterci tranquilli e concedere al maestro l'opportunità di farsi i cazzi suoi, io e tutti gli altri ci eravamo rotti i coglioni. Quindi ogni tanto portavo il giornale sperando che il maestro ci facesse la lezione di educazione civica (risultato: leggeva il giornale mentre ci faceva fare i problemi) ogni tanto portavo i dischetti della Peruzzo sperando di fare lezione in aula di informatica, che avevamo, ma tanto chi se la incula l'informatica! Prima imparate a fare di conto e se vi dimenticate l'unità di misura io vi guarderò con odio sibilando "300 COSA? BANANE?". Mi confida il mio amico Ivano che molti dei suoi traumi nascono da lì.


Insomma, niente lezione di informatica, né di chimica (e ci sta anche) però un bello slideshow in CGA che ci una bella visione dello spazio e ci spiega che gli atomi sono il mattone fondamentale di tutte le cose che esitono nell'universo. Questo computer, tu e ogni altra cosa è fatta di piccoli atomi invisibili. Ok! Fin qui tutto chiaro. Chiaro anche che sapevamo che l'atomo era una cosa pericolosa perché esplodeva e qualcosa avevamo colto dalle storie di Atomino Bip Bip, e in realtà per noi l'atomo era una specie di sistema solare in piccolo con delle palle in centro e degli ovali che giravano attorno. E questo era tutto quello che al tempo sapevo, grazie al fatto che mi rincoglionivo molto sui libri. Ma non ritengo che sia stato tutto tempo buttato via.


"LEMONCINOGRANITAGELATTI" urlava a squarciagola l'indimenticato gelataio Ernesto mentre macinava chilometri a piedi sulla rovente spiaggia di Gabicce Mare (PS) con un frigo portatile in spalla che sembrava pesare cento chili (fatto di atomi pure quello, s'intende). Ecco, qui invece abbiamo un tizio autocompiaciutissimo e pieno di sé che sembra star inebriandosi dell'odore delle proprie scorregge. Ogni gusto del gelato qui prende il nome da un atomo, e se da un lato lo slideshow vuole farci capire che ci sono un casino di atomi (103 nel 1984, oggi ne conosciamo 118). (Oserei anche dire che è lievemente profetico, perché non mi meraviglierei se qualche gelataio hipster odierno desse nomi di elementi chimici ai gusti dei gelati). Il programma prende il tempo di dirci che il nome del pianeta natìo di Superman prende il nome dall'atomo di krypton, che è un gas nobile, e che vuol dire "nascosto". Cosa c'entra questo con Superman, non ne ho idea. Suonava fico, immagino. Ecco, un bravo slideshow ora avrebbe puntualizzato che il gas Krypton non ha nulla a che vedere con l'elemento "kryptonite", che notoriamente fa perdere l'erezione a Clark Kent. Vorrei anche sottolineare come il giornalismo internazionale ha una qualità di merda quando si tratta di notizie scientifiche, perché sono vecchio abbastanza da ricordarmi che nel 2007 merda varia tipo Studio Aperto si stracciava le vesti perché era stata scoperta la "Jadarite", un minerale che aveva la composizione simile a quella della kryptonite come veniva descritta nel film "Superman Returns" dell'anno precedente. Tutto questo per poi lanciare il pitch di una nuova rete Mediaset per digitale terrestre che conteneva, tra le varie cose, fantascienza. Nel 2007 avevo lasciato il Vecchio Paese e non mi partì in diretta il vaffanculo (e spesso a pranzo mi toccava sorbirmi un mix di quelle merde chiamate "telegiornali", per poi sentirmi dire che mangiavo troppo in fretta, come se volessi scappare via dal tavolo). Ma mi fu riportato da un mio conoscente che mi disse "peccato che non sei più in Italia, ti sarebbe piaciuta sta pagliacciata". Ovviamente aveva ragione.


Alcuni atomi, prosegue il programma, hanno nomi più strani. Hai mai sentito nominare lo Xenon? Sì, è merda. Yttrio? Meh. Cromo? Lo sapevi che il cromo è la roba che fa risplendere i paraurti delle macchine? Beh, grazie, VCHEM.EXE. Si vede che sei un programma del 1984 perché non nomini il browser di Google (merda pure quella).


Gli atomi sono molto, molto piccoli. Un ditale pieno d'aria contiene circa dodici mila miliardi di miliardi di atomi. "Eh sì! Eh sì già!" Dicevano dei comici che facevano lievemente meno cagare della media ma che oltre il "seven show" su Italia 7 non erano riusciti ad andare. Peccato. Ma perché proprio dodici? Secondo Paolo Villaggio il numero dell'esagerazione è il diciotto (i famosi diciottomila gradi fahrenheit dei pomodorini giapponesi al forno). Non capisco però da dove derivino allora i 92 minuti di applausi della corazzata Potëmkin, che non sono un multiplo di 18 (e nemmeno di 12 se è per questo).


Ah, ed ecco il modello atomico "planetario" di Rutherford, da contrapporsi al modello atomico a "panettone" di Thomson. Nessuna menzione agli orbitali, nessuna menzione al principio di indeterminazione di Heisenberg, niente. Roba da primi '900, ma primissimi del '900, perché il modello di Bohr non viene manco considerato. Capisco semplificare, ma si va oltre le semplificazioni qui e si sfocia nell'errore.


Però il modo testo in bassa risoluzione (40 colonne) mi mette sempre di buonumore, quindi glielo perdono. Anche perché non sono un chimico. In chimica (quella inorganica) me la sono sempre cavata benino (quella organica mi ha sempre fatto stracagarissimo). Ciò non spiega come mai l'esame di chimica inorganica, facoltativo, sia stato uno degli ultimi 4 su cui mi ero bloccato all'Atelier Culturale di stocazzo che è ingegneria. Boh! Forse perché avevo avuto un imprinting obsoleto? Chi lo sa?



Vabbè, lo slideshow procede senza troppa interattività. Abbiamo il  cloro da una parte, e dall'altra abbiamo il sodio (per quanto possa sembrare strano, Na è l'abbreviazione di Sodio). Li combiniamo e voilà! Ecco il sale da tavola. Figata eh? Vi sentite già pronti al Nobel eh? Io peraltro avevo da piccolissimo il kit del piccolo chimico, ed era una delle pochissime cose con cui ero riuscito a giocare assieme a mio papà (che tornava sempre a casa stordito da un lavoro massacrante). Avevamo distillato l'acqua col mattraccio e un fornelletto a caso, avevamo separato la limatura di ferro dallo zolfo, poi avevamo tentato di fare una pioggia di scintille e avevamo fatto scoppiare un posacenere di vetro. Nessuno si fece male, ma il kit del piccolo chimico fu tirato fuori raramente. (Della stessa marca avevo un più innocuo microscopio, e quello invece fu più utilizzato. Ma poi arrivò il PC e la mia attenzione si focalizzò principalmente su quello).


Basta! dice il programma. È ora di colazione! Sì, ok, questo articolo esce alle 7 di mattina, ma mentre scrivo sono le tre di pomeriggio! Non è un po' tardi? Bah, ogni scusa è buona per vedere gli ingredienti dei cereali che ci dicono essere buoni e nutrienti. Quindi c'è sale, carbonato di CALCIO, ascorbato di SODIO, FERRO e pure piridoxina-HCL che è acido muriatico! Ah bene! Idraulico liquido nei cereali, eh? Poi uno dice che sono le fibre che ci fanno andare di corpo!


Eh sì, VCHEM.EXE, Combinando H e CL otteniamo il sovramenzionato acido cloridrico. Non faccio la battuta "ce l'ho sulla punta della lingua" "allora lo sputi" perché siamo migliori di così. No? Proviamo a combinare invece Idrogeno e Sodio... BEEP. Sodio e idrogeno non si combinano. Ah no? E l'idruro di sodio che fine ha fatto? Va bene che è un composto cristallino e se vogliamo non è propriamente una molecola, ma proprio sto esempio allora dovevamo pigliare? Voglio immaginare che l'NaH sia stato scoperto prima del 1984, no?


Dopo la lezioncina su cosa si combina e cosa no, il gioco ci spiega che gli atomi sono come dei magneti, alcuni sono positivi, altri no, e i simili si respingono e gli opposti si attraggono, come dicevamo a noi stessi per mantenere viva la speranza che potessimo andare a segno con delle ragazze completamente fuori dalle nostre aspirazioni. Ora che sono un bel trentasettenne con tutti i capelli al loro posto, gli addominali piuttosto definiti e che sa pure cucinare, costruire una mensola e riparare un WC, mi chiedo se quelle che al liceo erano al di là delle mie aspirazioni avrebbero potuto cambiare idea. Ma purtroppo per loro ora sono sposato con una persona che da ragazza aveva il mio stesso problemino di scarsa popolarità dovuto all'essere una testa piuttosto calda e non sopportare le stronzate di facciata. La conclusione è che "gli opposti si attraggono", come tante frasi fatte e proverbi, è una gargantuesca e fumante cacata.


Dicevamo! Gli opposti si attraggono, ma in che maniera si attraggono? All'azoto (tradotto letteralmente in "Nitrogeno" al tempo) si attaccano tre molecole d'ossigeno, facendo così l'ammoniaca. E a questo punto VCHEM.EXE tira fuori il concetto di valenza. "VALENZA! CHE C'HA LA PANZA TÒTA GRÉNZA LA SI SPÈRA I SULFANÉIN!" si cantava così al Vecchio Paese. Perché? Non ne ho idea. La traduzione è lasciata come esercizio allo studente, anche perché quando arrivai al liceo la prof. di scienze G.P. (che mi si dice essere ancora allo stesso liceo) disse che la valenza era un concetto obsoleto e per combinare gli atomi noi i ragazzi di oggi usiamo il numero di ossidazione.


E la seconda parte del programma consiste nel trovare le valenze di alcuni atomi. Ossigeno, Azoto, Alluminio, Calcio, Litio, Iodio, e Zolfo. Per farlo li combiniamo con elementi di cui abbiamo la valenza nota: Idrogeno, Sodio, Fluoro (elemento dalla reputazione distrutta da un comico di Zelig che faceva stracagarissimo) e Cloro.


Quindi dobbiamo trovare l'ossigeno. Proviamo ad attaccarci a oltranza atomi di sodio, che hanno valenza +1. Ne riusciamo ad attaccare due (immagino prendendoli con le pinzette e incollandoli con l'attak) e non di più, dunque l'ossigeno ha valenza -2, perché la sommatoria delle valenze deve essere zero. Vogliamo parlare anche del principio di Le Châtelier? Sticazzi, di Le Châtelier, non ci si riesce nemmeno a fare una battuta sulle onomatopee dell'inculata.


Quindi abbiamo trovato la valenza dell'ossigeno, facciamo lo stesso col nitrogeno con l'azoto. E proviamo a combinarlo con il sodio, creando NaN, ovvero un messaggio di errore di javascript. Non mi aspetto che VCHEM.EXE capisca la battuta. L'informatica senza javascript era un mondo molto migliore, secondo me.


Na3N è il risultato! Nitruro di sodio. Peccato che non sia venuto il "nitrito", ma in quello c'è pure l'ossigeno e qui si combinano al massimo due atomi. Dico peccato perché così non posso fare quella battuta per cui se versi l'acido nitrico sulla coscia del cavallo, ottieni nitrito di cavallo e precipitato di calcio. Battuta che peraltro a me non ha mai fatto ridere. Sono un musone, lo so. Muso lungo, come un cavallo. Comunque quello che otteniamo è che l'azoto ha valenza -3. Fatene quello che volete.

Più tardi.


Evviva! L'immagine di un alchimista col cappello da somaro ci premia del fatto che abbiamo trovato tutte le valenze. La palette 0 della CGA (giallo, rosso, verde, blu) è usata piuttosto bene per essere un programma edutainment. Bene così, finito?



No, c'è il messaggio di congedo da parte del programma che però sparisce subito. Sticazzi, è un coacervo di banalità aggiuntive e tirate via. Insomma, immagino possa essere qualcosa di grandioso per una scuola elementare del 1984, ma io nel 1984 ci avevo due anni e già nel 1990 mi aspettavo qualcosa di più (ma non lo ammettevo a me stesso perché avevo questa spinta a farmi piacere ogni cosa che mi arrivava dall'edicola).

CHEMVIEW.COM (1987, Larry Puhl)


Il secondo programma incluso a quel dischetto era Chemview, descritto come un VISUALIZZATORE TRIDIMENSIONALE DI ATOMI. Porca miseriaccia, figatissima! Già leggere tridimensionale come prima cosa mi immaginavo che saltassero fuori gli atomi dallo schermo del PC. Oh! Lo schermo, da che mondo è mondo è bidimensionale, no? Avrebbe senso dire che è una rappresentazione simil-3D di una molecola, ma no, niente, TRIDIMENSIONALE. Un po' come Blockout, passatomi dal Colonnello, che era TETRIS TRIDIMENSIONALE. Che con la mia pronuncia leniniana della lettera R diventava problematico. Insomma, prometteva benissimo anche perché non avevo idea di come fosse. Anche qui, come VCHEM.EXE, senza monitor a colori, ciaone. Il che è ridicolo se ci pensate, visto che un sacco di roba in VGA la vedevo con 256 tonalità di grigio, e qui oltre la EGA non si andava. Ma oh, il programma si atteggiava un casino, e dire che non era neppure un programma completo. CHEMVIEW.COM è un'estensione di "Chemical", un programma per disegnare atomi. Chemview è praticamente il visualizzatore, tipo il visualizzatore di documenti Microsoft Office che era distribuito gratis qualche anno fa per i pezzenti (presente) che non avevano una versione originale (o col crack funzionante) di Office. Il che spesso era un casino per me quando formattavo il PC e non avevo il CD di Office a portata di mano, il 90% delle volte la prof di fisica ci faceva fare una relazione. E hai voglia a spiegare a casa che avevo dovuto formattare perché Windows ha l'obsolescenza programmata, ero sempre io che usavo il computer per i giochi e facevo casino e quindi dovevo formattare e non avevo gli strumenti per usare il computer per studiare. Gira e rigira, si torna sempre lì.


Chemview si presenta con 'sto menu spartanissimo in modalità testo 640x350 (tipico della EGA, senza cursore lampeggiante) con un gradevolissimo giallo su nero, la combinazione che io chiamavo "colori da benzinaio" quando comparivano sui sottotitoli di Televideo (che in quanto a esaltazione per la grafica erano quasi alla pari di TREE.COM).



Vabbè, scegliamo l'adenina, e prepariamoci a vedere il vetro del monitor che si scioglie e si trasforma in atomi tridimensionali, che posso toccare. Pronti? Pre-computing rotation value ********


Uh che figata! È veramente tridimensionale! Peraltro mi sa che c'è un bug, nel senso che un atomo di idrogeno è staccato dal resto. E d'altra parte, andando a vedere i file con estensione .D scopriamo che sono file di testo in cui viene menzionata la posizione, in coordinate spaziali, di ogni atomo. È un attimo che con un errore di battitura l'atomo di idrogeno sia andato a putane (con una sola t). Bene! Abbiamo visto una base azotata del DNA, ora?


TNT.D ! Vediamo una bella molecola di tritolo! Ricordo il timore che mi esplodesse il pc, dato che evocavo la molecola di un esplosivo. Quindi, essendo riuscito a far andare CHEMVIEW con il solito trucchetto dell'inganno dei colori supportati dal mio monitor (trucchetto che peraltro manco funzionava sempre) provai tutte quante le molecole, tranne il TNT. Perché la paura di sbagliare era enorme, e la paura che i miei sbagli venissero rinfacciati ancora di più. Alla fine imparavo com'erano fatte le molecole ma non imparavo che il miglior modo di imparare era quello di giocare facendo anche cazzate.


Beh, abbiamo fatto esplodere il PC con il tritolo, ora spegnamo l'incendio con l'acqua! Bah, deludente, ragazzi. E comunque, perché l'atomo di ossigeno è marroncino?


Dopodiché abbiamo la niacina. State tranquilli, non apro tutti quanti, promesso. Ma che cos'è la niacina? Altresì detta vitamina PP o vitamina B3, è nota anche come acido nicotinico, e senza di essa viene la malattia nota come pellagra. Ora, il nome "acido nicotinico" mi fa pensare che fumandosi una paglia si possa prevenire la pellagra? No, l'acido nicotinico è il prodotto dell'ossidazione della nicotina tramite acido nitrico. Quindi se facciamo fumare un cavallo preveniamo la pellagra? Eh, un po' stiracchiata. Comunque, questa visualizzazione mi faceva sentire molto scientifico. Tant'è che in quel periodo, grazie alla disponibilità degli autori di palinsesti (ne ho parlato poco fa) avevo visto il mio primo film di Star Trek, il bellissimo quarto episodio, altresì noto come "quello delle balene", in cui c'era questa scena qui:


Ah che meraviglia. Anch'io mi mettevo lì a fare tic tic tic pigiando a caso come James Doohan, e magicamente mi compariva la formula dell'Alluminio Trasparente. La battutina "Salve, computer?" non la facevo perché non avevo il mouse. Una vita difficile.


Fruttosio! Ah, questo sì che è molto tridimensionale. Questo lo dedico al giovane Sinjin che a differenza di tanti suoi coetanei va pazzo per la frutta, spingendosi a gusti hardcore come il pompelmo rosa, che mangio con moderazione pure io che di anni ne ho 37 e si suppone che mi sia abituato a gusti meno dolci.


E questo che cos'è? Non ne ho idea, il nome del file è Cyclopen.d e mi chiedo se sia il Ciclopentolato, che è un farmaco fatto apposta per dilatare le pupille. Poi guardo lo schemino su wikipedia e no, è completamente diverso. Sticazzi comunque: sembrano due bruchi rampanti.


E infine che abbiamo? Uh, l'adenosintrifosfato! Un mio compagno di classe piuttosto antipatico che si atteggiava a essere sempre stanco, si appoggiava a ogni muro che trovava e quando gli si diceva di alzare il culo lui si lamentava dicendo "Oh no, alzandomi ho appena consumato 3 ATP!" e c'era gente che rideva. Io per altre ragioni tirai un pugno a lui (ero una testa calda, l'ho detto) ma a ben pensarci avrei dovuto menare principalmente chi dava corda a queste battute di merda. Oh beh! Alla fine abbiamo trovato un'utile lezione di vita pure qui, visto? 

Beh, ma non voglio credere che l'unica cosa che hai appreso da questo atelier culturale doppio sia di prendere a sberle la gente che ride per le freddure che a confronto Sergio Paoletti di Topolino è P.G. Wodehouse.

A parte che Wodehouse (lo dice Andreotti, non io) non fa affatto ridere, perché no scusa? Non posso forse trarre gli insegnamenti che voglio io da quello che faccio?

Vabbè, ma almeno un po' di chimica te l'ha insegnata?

Bah, proprio poca. VCHEM.EXE ci ha sta storia delle valenze che insomma, mi è parsa estremamente tirata via. Almeno una visualizzazione intera della Tavola Periodica aggiornata al 1984, che diamine! Invece, CHEMVIEW.COM, sì carino, abbastanza informativo: ma che cosa posso dire di avere imparato? Che l'ATP è grande e l'acqua è piccola? Forse con un po' più di spiegazione allegata avrebbe potuto avere il suo perché, ma così è solo un modo per sboroneggiare con una visualizzazione pseudo-3D sul proprio computer

Ma quindi perché bolli come "Atelier culturale" un set di programmi che non ti ha insegnato niente?

Perché a volte è importante capire che non tutto ha un ritorno immediato e checché il bisogno di dimostrare che il PC non fosse stato un investimento a perdere è sempre forte, tutto è un'esperienza di crescita. E poi ho imparato a far credere a un computer con il monitor in bianco e nero che ce l'avesse a colori, dici poco?

7 commenti:

  1. Ah però, pensavo fosse l'astronomia ad avere il monopolio nell'atelier culturale in Ms-Dos (aldilà di Pc-Uomo, che potrei definire tranquillamente la cosa più spaventosa mai provata in vita mia causa simulatore di schiattamento, o di un Pcglobe). Comunque grazie per aver raccontato da dove spuntassero fuori questi misteriosi software che giustificassero il fatto del computer per "studiare", anche se qualche anno dopo con le enciclopedie dell'età di quicktime, queste ultime potevano essere giustificate per utili ammennicoli come le schede grafiche 3d (che non servivano ad una mazza nel contesto, però era una bella scusa per giustificare qualcosa che servisse per usufruire di futili videogiochi). Tornando però all'epoca dos/Win 3.1 mi ritrovo perlopiù con robe come Orbits, Dance of Stars e roba simile, in cui il "gioco" era mettere dati a caso e vedere le stelle fare cose.

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    1. Beh, anche di astronomia ne ho avuti non pochi (oltre che l'immancabile PC Globe). E la roba che elenchi tu è abbastanza recente rispetto a certe muffe che mi trovai allegato a questi fascicoli. Prima o poi racconterò come pensai, con uno di questi programmi, di essere invitato a Quark (o, in retrospettiva, su "A sua immagine").

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  2. Ciao ex-vid, quando ti sento parlare del passaggio di giochi e programmi pezzotti mi lasci un po' perplesso, a dire la verita'.
    Posso capire che magari ottenere giochi da compagni vari possa non essere sempre facile, ma mi sembra di capire (correggimi se sbaglio) che addirittura non ti passassero la copia di Office! Insomma, in tutta la classe davvero non c'era nessuno che poteva passare Office per motivi di studio?

    Rispettosamente parlando, in generale mi sembra di capire che il traffico di giochi e programmi copiati non fosse pratica diffusa. Da me gli unici che si facevano gli splendidi erano i pochi eletti che avessero accesso alle Twilight, roba pirata per davvero, guarda qua per un sunto: http://twilight-cd.com/

    Questo e' un aspetto della tua storia che diverge dalla mia e mi chiedo se sia tu ad aver avuto sfortuna o se erano fattori ambientali.
    Cio' detto, non intendo inneggiare alla pirateria, da cui me ne dissocio in toto, ma meramente descrivere ed indicare un aspetto piu' sociale connesso al passaggio dei giochi tra persone negli anni 90 in cui Steam non esisteva (oggigiorno questo metodo non e' da tollerare)

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    1. Sì, beh, in effetti questa mia affermazione merita un chiarimento. Sto riferendomi al periodo che va da fine 1996 a metà 1998, in cui i masterizzatori o non ci sono o sono rarissimi. Il traffico di giochi avviene tramite originali prestati e installati su hard disk sperando che non ci sia bisogno del CD originale inserito per farlo andare (visto che Internet é ancora poco diffusa, i crack NO-CD sono rari pure quelli). Per questa stessa ragione, i pochi eletti che avevano una copia masterizzata (da amici "trafficoni", perché io mi ero perso di vista con il figlio del fornaio del Vecchio Paese) di Office non ce l'avevano sempre a disposizione ma spesso era in giro, un po' tipo i librigame in biblioteca, che non c'erano mai. Tieni conto che a inizio del liceo (Autunno 96) avevo ancora DOS+Win3.1 e Office ce l'avevo sotto forma di una decina di floppy, in cui il sinistro suono dell'errore di dati era perennemente in agguato. Poi le cose diventarono molto più lisce, arrivarono i Twilight, i masterizzatori (che ora non esistono praticamente più), internet di massa e fu festa per tutti. Ma in quel periodo a cavallo dei mondiali di calcio francesi era veramente carestia, attorno al Vecchio Paese.

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    2. Grazie per avermi riordinato le idee. In effetti, se ti rivolgi al periodo in cui i masterizzatori erano troppo cari da comprare anche in colletta, i CD cominciano la loro diffusione e l'unico modo pratico di procurarsi software e' tramite copia floppy, prestito o acquisto dal negozio pirata / ambulante di turno (rivenditori che per fortuna sono scomparsi).
      Sara' che in quel periodo ancora sono fermo al mio 386 DX senza lettore CD, sara' che forse ho le idee confuse (essendo un periodo relativamente felice incastonato in due periodi sfigatissimi), questo dettaglio me lo ero dimenticato.

      In verita' il mio commento era di carattere un po' piu' generale. E mi scuso se mi sono azzardato a farlo, ma a giudicare dai tuoi post in generale, l'impressione e' che, a parte poche persone, sembra che la gente "se la tiri" a passare il software. Volevo piu' che altro creare uno spunto per riflettere in base anche al mio esempio: io personalemnte mi sono procurato molti giochi con il do ut des convalidato dalla fiducia nel fatto che il gioco prestato sarebbe tornato altrimenti non avrei restituito quello ricevuto. Questo mi ha aiutato a sentirmi meno pezzente. Poi oggi capita che ti compri un lettore cd esterno e ti danno il Nero in omaggio (magari fosse stato cosi' all'epoca).

      Perdonami ancora per il giudizio ma era un po' un riflettere insieme sull'argomento.

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    3. No ma hai ragione, era una richiesta di chiarimento necessaria (e per favore non chiedere scusa per i commenti che fai!) Però sì, almeno per il V.P. in un certo periodo, è corretta la tua impressione che ci fosse un po' un tirarsela da parte di chi il software ce l'aveva, come se avere un gioco ti facesse sentire speciale. Ne ho parlato a proposito di Populous e di Civilization. Fino al...mmmh... 1994, Il tizio che aveva gli agganci li passava solo a pochissimi eletti, e nel suo caso il "do ut des" usava l'amicizia dei più carismatici (cosa che io non ero) come merce di scambio. Successivamente, nei primi anni di superiori (il suddetto 1996-1998) il vuoto pneumatico, a parte i demo sulle riviste e altra roba con l'aiuto dell'edicola: i miei compagni di classe erano un'accozzaglia di fighetti che vedevano i videogiochi (a ragione, direi col senno di poi) una "roba da sfigati".

      Dopodiché sant'uomini come il mio amico Alessandro C. (quello che era solito disegnarmi cazzi sul libro di filosofia) iniziarono a far circolare twilight e roba varia.

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  3. Io per fortuna gli individui che descrivi (fighetti e chi se la tira ad avere videogiochi) sono riuscito o a tenerli a distanza, e questa e' forse una delle poche differenze nella tua storia che racconti su questo blog da quello che ho passato io.

    Quanto alle scuse, saro' diventato un po' troppo British, ma credo sia opportuno farle essendo molti di questi post strettamente autobiografici, e comunicando solo via testo, si potrebbero fraintendere le parole ed apparire inopportuni.

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Sicuro di aver letto bene il post? Prima di postare, rileggi.