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lunedì 9 settembre 2019

Time Commando (Prima Parte)

Un classico topos del nerdismo è quello in cui si rimpiange il fatto di essere nati nel secolo sbagliato. Ne ho già parlato a proposito della preistoria e del medioevo(incluse versioni fantasiose), e fondamentalmente, applicando il buon vecchio rasoio di Ockham, possiamo attribuire questa malinconia generalizzata alla FOHMO (Fear of Having Missed Out) nei confronti di un periodo storico in cui ottenere il coito, se eri un maschietto eterosessuale socialmente disabile (come gran parte dei nerd con velleità reazionarie di cui abbiamo parlato la scorsa settimana) era estremamente più facile di adesso: bastava essere maschi, non aver fatto voto di castità e con un colpo di mazza o la promessa di un mensile di mantenimento via che si trovava da far bene. Eh, erano altri tempi! E purtroppo non esistono modi per tornare indietro, checché nella finzione letteraria, cinematografica e fumettistica sia estremamente facile.

D'altra parte non esistono prove che Topolino abbia 
mai avuto rapporti sessuali nel presente con Minni

Si insomma, stiamo parlando di quella roba chiamata "bovarismo", concetto ideato da Jules de Gaultier ispirandosi alla Madame Bovary di Flaubert, che sta a dire "la facoltà dell'uomo di concepirsi diverso da ciò che è". 
 Ognuno di noi, secondo de Gaultier, ha un'immagine distorta di sé stesso, che gli serve per fuggire dalla realtà e conseguentemente di accettare il suo destino. Quello che io chiamo "bovarismo storico" è quello che ho descritto prima. Ho un'immagine distorta di me stesso che ovviamente non coincide con l'immagine che gli altri hanno di me. Tipo: vedo in me stesso un grande amatore, eppure nel mondo reale le donne non ci stanno. Quindi che faccio? Semplice, decido che sono loro a essere sbagliate, in tempi migliori ci sarebbero state e avrebbero apprezzato le mie doti di infaticabile copulatore! Ma ahimè, un sacco di fattori esterni (tipo IL FEMMINISMO™) fanno sì che al punto in cui posso dimostrare le mie capacità di copulatore non ci arriverò mai, quindi è evidente che è sbagliata la società e auspichiamo un ritorno ai tempi migliori.

Se volete farvi un po' di male e andate su un qualsiasi reddit popolato dalle peggio sottoculture, noterete che uno dei motivi ricorrenti è appunto questo bovarismo storico, che potremmo chiamare "Chiscianismo" (da Alonso Chisciano, il protagonista di Don Chisciotte) un diffuso voler tornare a tempi passati di cui si ha una visione falsata da un eccesso di romanticismo, perché l'immagine distorta di quei tempi passati è l'ambiente in cui l'immagine distorta di noi stessi avrebbe potuto prosperare.

Almeno non appassisce.
Ecco, il gioco di oggi, pur chiamandosi "Time Commando", col viaggio nel tempo c'entra relativamente, e vedremo anche perché. Ho fatto questa digressione sulla sfiga, piuttosto che parlarvi in generale del topos letterario del viaggio nel tempo per il semplice fatto che in quella sfiga mi ci sono immerso, facendomi avvolgere da essa. Giocai a Time Commando nell'estate del 1996, poco prima di iniziare il liceo. Ero a casa mia e avevo appena preso il cd con il demo, su una fecale rivista di settore (penso fosse PC Game Parade o qualcosa del genere) e c'era un mio amico a casa mia che avrebbe iniziato il liceo con me, avevo interrotto la pausa da sfiga videoludica e stavo mettendomi in pari coi giochi che nel frattempo avevano fatto un salto in avanti incredibile dal punto di vista delle tecnologie, e vedendo il gioco esclamai esaltatissimo di che figata megagalattica fosse questo Time Commando. Poco prima avevo lasciato a metà un discorso di riflessione sul fatto che una volta arrivati al liceo era d'uopo pure trovarsi la morosina, come se la cosa fosse esclusivamente relativa all'età, e che forse si doveva scegliere tra i videogiochi e la vita sociale. Discorso interrotto sul più bello perché oh, con una grafica del genere, chi aveva bisogno di una vita sociale? Sigla!



Adeline Software International! Ci avete presente chi sono, vero? Sì, i reduci della Ohnfongràm Infogrames che avevano creato quella sesquipedale ciofeca di Little Big Adventure, a cui al tempo ancora non avevo giocato e non avevo la più pallida idea di che esperienza frustrante e fecale fosse. e mi fidavo delle riviste di settore, ciecamente, come se quei giochi li avessi veramente provati per interposta persona. Ora scusate la metafora prosaica ma ero un po' come quei tizi a livelli di nerdismo sopra il limite di guardia che, non avendo avuto mai rapporti sessuali, ne disquisiscono basandosi sul porno visto, e inspiegabilmente sono convinti di essere abilissimi nella pratica del cunnilingus. Un tizio che commentava regolarmente su un blog di antibufale era così, e anzi diceva che la barbetta incolta la teneva perché alle donne essere punte là sotto con una specie di carta vetrata grana 80 faceva molto più piacere. 80 erano anche le ore che il tizio passava sui videogiochi alla settimana stando al suo profilo Steam pubblico. Era abbastanza patetico per me, specie perché lo guardavo con orrore e pensavo "io avrei potuto essere così" e quando provai Time Commando ero decisamente sulla strada per diventare così.


Ed ecco la "splash screen!" Alta risoluzione, ragazzi, questo era il futuro. Un bel mischione spaziotemporale, con un tizio vestito con moda futuristica e una specie di tanga ipertecnologico che si scaglia contro un samurai, mentre da un portale temporale stile saloon esce una specie di Billy The Kid, e sullo sfondo un galeone, un cavernicolo, e una skyline futuristica. Ancora più sullo sfondo, un cavaliere medievale ENORME, probabilmente interpretato da Sean Connery, se ricordate la storia che ho detto a propostito di Caccia a Ottobre Rosso che le dimensioni di Sean Connery sono sull'ordine dei decametri e nei film usano un sistema di prospettive per farlo sembrare normale.


Los Angeles, novembre 2019! Ah no, quasi. In effetti è LEGGERISSIMAMENTE ispirato a Blade Runner, non vi pare? In effetti potrei pure rigiocare al Blade Runner della Westwood, che era decisamente bellino, quando arriva novembre, ma ovviamente devo fare i conti col mio tavò. Vedremo! Che a me fa incazzare tantissimo questa espressione, io ci avevo uno che lavorava con me che ogni volta che gli chiedevo qualcosa rispondeva sempre "We'll see!" Eventualmente ho dovuto licenziarlo. Non ne sono felice, eh, ma se uno non fa quello per cui è pagato è giusto che cerchi altre opportunità altrove. (Ora comunque ha trovato un altro lavoro e credo abbia imparato la lezione, quindi tranquilli, non ho mandato nessuno per strada).


Come nella distopica Los Angeles di Blade Runner, un edificio si staglia sugli altri, proprio come la piramide simil-azteca della Tyrrell corporation, ma è una piramide DOPPIA! Ad alcuni ricorderà la forma di una clessidra (e penso sia quella ciò a cui i francesi dell'Adeline volevano far riferimento) ma a me ricorda una storia di Zio Paperone in cui anche Rockerduck si è costruito il suo deposito personale e tra lui e il papero più ricco del mondo parte un'escalation di depositi sempre più originali tra cui un "Deposito a Piramidi Contrapposte" penso costruito dal vecchio spilorcio scozzese. Non ricordo come si chiama quella storia, ma penso che il mio lettore Riccardo, che è un esperto di queste cose, possa venirmi in aiuto.


Entriamo nel doppio deposito e notiamo un'enorme dispersione di spazio. 5 postazioni computer in una stanza da 200 metri quadri? Bah! E poi, non fa un po' "Il Quinto Elemento" questa estetica? Un fornitore che avevamo nella mia ex azienda diversi lavori seri fa lo avevamo ribattezzato "Zorg" per via del suo inguardabile riportino, in onore della pettinatura fantascientifica sfoggiata da Gary Oldman.


Ah-ha! Sexual harassment in the workplace! l'assistente è ovviamente donna e vestita con la gonna corta, si appoggia alla postazione con fare sensuale, e siccome l'uomo ci ha gli ormoni non può resistere a tali provocazioni e quindi lei sta chiaramente chiedendo di essere importunata! Ah, una volta sì, che si poteva mostrare cose del genere, come un manager che tira una pacca sul culo alla segretaria e lei che sghignazza e arrossisce, quelli erano tempi! Caro vecchio 1996, quando ancora il grande nemico dei reazionari nostalgisti moderni, "il perbenista immaginario" ancora non si era svegliato per rovinarci la vita!


Dimenticavo, la tizia ha pure le tette grosse. È il 1996, l'anno del primo Tomb Raider, e mentirei se dicessi che prima del 96 le tette grosse non erano di moda. Però penso anche che a Tomb Raider prima o poi devo rigiocarci e siccome a quel gioco facevo stracagarissimo temo che non sarei in grado di andare oltre la metà del primo livello. Sul serio. Qui comunque l'assistente popputa sta guardando il nerd con la faccia troppo lunga e i capelli tipo corona di Tutankhamon mentre questo sta esaminando una versione in wireframe della tettona stessa. Mah! Cosa vorrà dire? Non ne ho idea, ma mi piace pensare che lui le dica "Ecco vedi, praticamente funziona così, ho fatto un modello 3D che raffigura te, poi prendo un modello 3D che raffigura me e poi li combino tra loro e tac! Mi svolto il sabato sera" e lei che evidentemente non ha capito un tubo finge comprendere facendo l'espressione inquisitoria e dicendo "interessante, interessante".


Intanto, in una specie di ripostiglio pieno di cianfrusaglie entra un  baldo e aitante giovanotto coi pantaloni "chino" neri e una specie di sacco di patate di carta crespa blu a fargli da giacca. Ma oh, in Blade Runner la gente va in giro con gli impermeabili di cellophane quindi perché no? Se pensiamo alla storia di Topolino "Zio Paperone e la moda usa e getta" (questa me la ricordo da solo) nel futuro gli abiti saranno fatti di carta. E infatti è proprio così che il nostro giovanotto si cambia, entra in una cabina e con un lampo il vestito che ha addosso viene disintegrato e il tizio si trova con una tutina gialla aderente sotto. Oppure teneva la tutina sotto al vestito borghese che è stato distrutto. Oppure è nudo e cinese e tiene una maschera da occidentale sulla faccia. Le possibilità sono infinite.


Insomma questo tizio arriva in ufficio, che è pieno di cartacce, ci si svacca sopra e prende in mano un tablet che è grosso e pesante ed è decisamente poco ergonomico. L'equivalente tablet di un "Palm Pilot". Vi ricordate che merda? Cioè, sicuramente era una roba fighissima al tempo, completamente priva di applicazioni, ma un sacco di cazzoni che si atteggiavano a manager ce l'avevano, pagandolo uno sproposito, e non ci facevano un tubo sopra. 

Ricordo durante un esame, un mio professore estremamente pieno di sé e con la testa saldamente piantata su per il culo (era quello dell'Atelier Culturale) stava a ravanarci sopra col pennino, facendo un fastidiosissimo tic tac a tutto volume mentre noialtri poveretti cercavamo di fare il suo esamucolo di merda. Poi con la sua spocchia da fallito in ogni campo al di fuori di quell'orrido casermone che era la facoltà di ingegneria, dopo aver fatto casino ci guardava con aria di sfida come a dire "provate a dirmi qualcosa perché faccio questo rumore idiota, pezzi di merda, dai provateci". Nessuno disse niente, perché quell'omiciattolo era riuscito a introdurre in noi quel malrimosto senso di paura mascherata da rispetto che ci rendeva pronti, volendolo, a implorare un posto da assistente sottopagato e vessato. Da quel punto di vista l'esame lo avevamo passato tutti.

Non so se questo professore, che ora ha ben due blog in cui passa la maggior parte del tempo a inveire contro quelli che lo leggono anonimamente (e cioè non iscrivendosi), ne è al corrente ma era lo zimbello persino di tutti i suoi colleghi e fonti note mi hanno detto che quando ha cambiato dipartimento hanno aperto lo champagne.


Ho divagato. Insomma, dicevamo, il PDA. Il nostro coglionazzo con faccia equina e pettinatura ridicola guarda la pianificazione delle sue attività. Tutto vuoto, tempo di grattarsi i coglioni! Bellissimo. Il nome del nostro protagonista è Stanley Opar, e fa il tecnico della manutenzione all'Historical Tactical Center. HTC. Come la marca taiwanese di smartphone! Magari nel gioco è la marca dei tablet! Allora si viaggia davvero nel tempo! Un po' forzato, eh? Ok, solita tendenza dell'essere umano a cercare la "narrativa" in elementi scorrelati tra loro.


Mentre Tutankhamon con la faccia da Arsenio Hall albino e la sua popputa assistente stanno passando un momento di profondo imbarazzo nella creazione di porno renderizzato situato nella "uncanny valley" almeno tanto quanto questa intro, nella postazione di fianco, un ciccione con la neckbeard si guarda attorno con fare sospetto. Eppure 'sto tizio mi ricorda qualcuno, e non per la configurazione pilifera orribile. Ho capito, lo so! è Frank Thring! Un caratterista australiano dalla carriera lunghissima noto per aver interpretato sia Erode Antipa (in "Il Re dei Re")...

Uguale.
... che Ponzio Pilato (nel già menzionato "Ben Hur")!

Preciso identico.
Visto! Ancora non abbiamo viaggiato nel tempo e già due riferimenti a circa il 30 dopo Cristo! (Mi si fa notare anche una somiglianza del tipo con il compianto mascelluto freak Robert Z'Dar, ma Z'Dar non è mai comparso in alcun peplum, che io sappia) Viene infatti da chiedersi come mai in "Topolino" Zapotec e Marlin non abbiano mai mandato Topolino e Pippo a Gerusalemme nel 33 d.C. per togliersi il dubbio su cosa sia veramente successo. Sarebbe stato quasi più scandaloso di quella volta che Topolino, in sogno, si tromba una strega umana. (Ne avevano parlato pure su "Cuore"). Insomma, esistesse una macchina del tempo, un'applicazione immediata sarebbe quella di mettere le cose in chiaro, no? Cacchio, è stata la prima cosa che ha fatto Padre Pellegrino Ernetti col cronovisore!


E insomma Frank Thring per qualche ragione che non sappiamo è incazzato col mondo. Secondo me ha a che fare con il fatto che Tutankhamon ci ha la fregna a  mano e lui no. "Accidenti - dice tra sé e sé - mi sono pure fatto crescere la barbetta, soffice sotto e punzecchiante sopra il labbro eppure lei sta sempre e solo con quel grissino maledetto e la sua faccia da scimpanzè! Maledetto femminismo, la pagheranno tutti!" E detto questo, estrae dal calzino una specie di Iomega Zip e la infila nel computer della MACCHINA DEL TEMPO (credo)

Comunque mi è appena venuta una "madeleine" proustiana vedendo il dispositivo di memoria di massa tirato fuori dal calzino, l'avevo visto di sfuggita uno di quei telefilm che facevano il verso ai Power Rangers ma che integravano LA REALTÀ VIRTUALE™ che tanto andava di moda in quegli anni. mi sa che si chiamava VR Troopers, credo. Oppure una roba tipo "Super human samurai". Sì, forse erano i samurai, che alla fine sono i cugini meno cool dei ninja, e immagino che nel 1995 o giù di lì mettere in un telefilm realtà virtuale, power rangers e ninja avrebbe causato l'implosione della linea spazio temporale per via dell'eccesso di sboronaggine. O no?

L'arte catafratta e syberitica
  Insomma, in uno di quei fecalissimi telefilm, a un certo punto il capo del team di hacker buoni che combatteva i virus della realtà virtuale diceva "Oh no! Ho finito la memoria! Presto, mi serve un dischetto!" e siccome nessuno aveva un floppy a disposizione, tutto sembrava perduto, fino a quando arrivava l'amico PaZzErElLo del gruppo, quello probabilmente doppiato da Fabrizio "Krusty/Puffo Tontolone" Mazzotta, e tirava fuori un floppy da 3"1/2 (probabilmente a bassa densità) dal calzino. Tutti ridevano e il protagonista figo ringraziava l'amico scemo prendendo il dischetto e baciandolo, per poi restare schifato perché puzzava di piedi. Ok, ora non ho idea perché mi sia rimasto in mente, ma come ho ipotizzato altre volte in questa sede, imprecare aiuta a fissare i ricordi nelle sinapsi. Penso di aver imprecato molto forte perché, cazzo, la sicurezza informatica non funziona così, per ammazzare i virus serve F-Prot, mica menare dei pupazzi di gommapiuma e una volta usciti dalla realtà virtuale darsi il 5 col gomito agli amici!

So 90s it hurts
No, ok, diciamoci la verità, mi giravano le palle che quella specie di nano col mullet, le sopracciglia come le mie e la camicia di flanella sopra la felpa di Decathlon fosse pieno di fregna e io che al computer al massimo creavo qualche EXE in Turbo Pascal non mi si cagava nessuna. Ma di lì a poco sarebbe cominciato tutto, avrei iniziato il liceo! Quanta sfiga, ragazzi.

Vabbè, a mio favore concedetemi di dire che almeno non mi sono ridotto a cercare di fare del male agli altri, con il computer, proprio come il cattivo di quel telefilm o come il Frank Thring di questo gioco, che nel calzino ha uno iomega Zip con un virus a forma di squalo, che inietta all'interno del computer...


...facendolo esplodere in modo che l'esplosione lenta inghiotta la donna alle cui grazie anela ma che non gli cede. Ma in tutto questo che c'entra il viaggio nel tempo? Non ne ho idea. Fatemi cercare.

Poco dopo.

Ah! Ho capito. Praticamente l'HTC è un centro studi tattici che usa la REALTÀ VIRTUALE™ per studiare le tattiche di guerra del passato e applicarle in modo da sfruttare le best practices e le lessons learnt applicandole alla guerra del futuro! Un Think Tank pieno di "esperti di geopolitica". Cazzo, guardate come tutto torna! La Realtà Virtuale, il viaggio nel tempo simulato ciberneticamente, gli esperti di geopolitica che non copulano e per questo odiano il mondo auspicando la terza guerra mondiale e innamorandosi dei dittatori, pardon, degli strongmen perché proiettano su di essi le loro frustrate fantasie di potenza e di vendetta verso un mondo di "gente normale" che non li capisce. Sono anche dei ciccioni con la "neckbeard". Tutto torna. Questo gioco è incredibilmente realistico, ragazzi.



Intanto, Stanley prosegue convinto nel suo intento di grattarsi le palle e gioca sul palmare a un videogioco. Time Commando, per l'esattezza. Stanley praticamente gioca con se stesso. Non nella maniera che era più allettante a chi, come me e i miei amici, nel 1996 era in piena pubertà, ma proprio in Time Commando si gioca a Time Commando. Molto "Meta", ma da quello che ho capito ha tutto un senso.

Tutto d'untratto, all'arme! Il virus squalo è stato individuato e quindi che si fa? Semplice, si chiama lo staff addetto alla manutenzione per un intervento straordinario! Da qualche altra parte ho scritto che la manutenzione è fondamentale anche se in un'ottica di taglio dei costi è la prima cosa che viene fatta fuori, perché non dà visibilità ai dirigenti, se non quando non lasciano a casa operai specializzati che sono lì da sempre chiamando la loro operazione "sinergie" o "efficienza". E infatti in un palazzone "grande come la mia oca" (per usare un'espressione prosaica molto cara al mio amico Ivano) c'è un solo tecnico...


...pure lui con la barba mal fatta. Anche lui è convinto che grattugiando le delicati e sensibili parti basse la partner si diverta di più? Oppure semplicemente sti francesi usano i rasoi solo per depilarsi lo scroto e poi buttano via la lametta? Non ne ho idea! Ma l'espressione stupefatta di Stanley mi mette di buonumore e non so perché. Siamo proprio in fondo all'Uncanny Valley, ma siamo così in fondo che se consideriamo la derivata del grafico è perfettamente piatta, cosa che apparentemente mi dona serenità. Suppongo che il fatto che peggio di così è dura fare ci metta a nostro agio. Non ci avete capito niente, vero? Ok, schemino.

Chiarissimo.

Insomma Stanley si reca al lavoro armato di una cassetta degli attrezzi di marca che non può essere che Stanley: il colore della tuta è pure lo stesso del noto brand di utensili. Si fosse chiamato Bosch la tuta sarebbe stata verde. Fossero stati due i tecnici, di nome Black e Decker, sarebbe stata arancione e via stronzeggiando.


Con una gestualità imbecille degna di quelli che in Prometheus decidono di toccare il pericoloso alieno a forma di vagina dentata, Stanley infila la mano nella finta discontinuità spaziotemporale creata dal computer impazzito e imitando James Spader in Stargate (il film) si lascia risucchiare da questo ersatz di un orizzonte degli eventi, venendo catapultato...


...(fintamente) indietro nel tempo! Come il titolo italiano di Quantum Leap. No, quello era "In viaggio nel tempo". Allora come il film con Boldi e De Sica! Ah no, quello era "a spasso nel tempo". Boh, lasciamo perdere. Non riesco a capire se l'effetto grafico mentre Stanley precipita nel vortice temporale sia meglio o peggio di quello visto in Space Quest IV.  Mentre ci penso, il volo finisce e Stanley si trova in quella che sembra essere la preistoria. Ah, che originalità, ragazzi! Dopo Prehistorik, dopo BC Racers, dopo Time Runners, siamo pronti per un'altra irritante commistione di uomini e dinosauri?



E invece, sorpresona delle sorpresone, non siamo accolti da un T-Rex in finto animatronic, ma questa preistoria è inspiegabilmente realistica! La cosa buffa di tutto ciò è che non viaggiamo realmente nel tempo, ma ci troviamo nella realtà virtuale per ripulire il computer dal virus a suon di sberle! Vi rendete anche conto che si comincia a giocare soltanto al diciassettesimo screenshot? Vi rendete anche conto che essendo io estremamente pigro ho scelto come difficoltà "Molto facile" ? Ma cominciamo a fare quel che si deve. I controlli sono gli stessi stile "carro armato" che abbiamo visto in Alone in the Dark (sospiro) e in Little Big Adventure (doppio sospiro) ma la parte adventure è praticamente inesistente, qui si mena e basta, e forse, riducendo il tutto alle semplici sberle, il risultato finale riesce a esere più apprezzabile. Beh, Avviciniamoci al cavernicolo che sembra incuriosito dalla nostra tutina gialla...


"Ciao, amico cavernicolo! Come va? Spero bene. Sarebbe interessante vedere se anche in una simulazione storica a scopi di studio geopolitico (termine che, converrai con me, fa cacare il cazzo) tirando calci in da la fazza a una persona, per quanto meno evoluta, questa persona subisca danni sufficienti a levarsela dai coglioni. Che dici, ci proviamo? *Spaf* *Spaf* Ebbene, amico cavernicolo, sembra proprio che tu stia soccombendo sotto i miei colpi! Che cosa interessante! Ora, io l'utilità di tutto ciò ai fini di studio di geopolitica non ho idea di che cosa c'entri ma forse è anche questa la ragione per cui negli ultimi anni i post del blog di Uriel Fanelli sono sistematicamente più sensati degli articoli di Limes". 

Detto questo, Stanley affonda il cavernicolo di calci e ceffoni facendolo dissolvere, non in una specie di schiumina come gli zombi di Alone in the Dark ma in una tempesta di triangolini. Intanto, come seconda arma abbiamo raccolto un paio di sassi che il troglodita ci lanciava. Dopodiché tre chip di memoria che servono a qualcosa (presumo). I cubetti gialli più avanti servono a restituire energia a Stanley, ma in questo momento non ci servono perché stiamo scoppiando di salute.

Più tardi.


Oh! Una tigre dai denti a sciabola, che ha ben tre barre di energia, il triplo della mia! Ma nessun problema, anche qui un bel po' di calci e via che andiamo. I perbenisti immaginari di oggi si offendono perché meniamo un micino oversize, ai bei tempi andati i gatti li si mangiava anche senza essere vicentini e nessuno si offendeva, nella realtà non gliene frega un cazzo a nessuno. Comunque, sarebbe interessante capire cosa c'entra con gli studi strategici il menare un macairodonte. Non ne ho idea, ovviamente! Mi vien da dire che l'HTC sia un po' simile a Reddit, in cui chiunque si improvvisa esperto e trova geopolitica in qualsiasi cosa. Ricordo ancora in occasione degli ultimi mondiali di qualche stronzo che blaterava di "geopolitica del calcio". Bah.


A proposito di calcio, ma non vi ricorda tantissimo Pavel Nedved la mossa di Stanley che becca una pietrata sugli stinchi e si porta le mani sulla faccia zompando con una foga incredibile? E proprio come Nedved gioca ai limiti del regolamento tirandoci i sassi in faccia e ovviamente mai un arbitro che gli dica niente perché oh, il calciatore del futuro! Ha tre ossa nella rotula! Fenomeno! Porca merda, Piccinini veniva nei pantaloni ogni volta che quello stronzo col mocio vileda in testa (pronunciato "Niedvied") prendeva palla. E non è antijuventinismo il mio eh, mi stava sulle palle già alla Lazio. E tanto per par condicio, vogliamo parlare delle scorrettezze di Javier Zanetti che venivano sistematicamente ignorate perché si era cucito addosso l'etichetta del giocatore più corretto del mondo. Ogni volta che arava una tibia di qualcuno uno subito l'arbitro andava a controllare che non si fosse spettinato e ammoniva l'altro per simulazione, nonostante le ferite aperte. Un "bladejob", sicuramente. 'Fanculo pure a lui, và.


Intanto prosegue imperterrtia la sassaiola tra Stanley e i cavernicoli. Questo è pure armato di clava, oltre che di cappuccio a forma di testa di giaguaro. Siamo lì che lo stiamo menando allegramente quando alle sue spalle... ecco... UNA DONNA! Siamo matti? Dovremo forse menare anche lei? Forse il sogno di ogni esperto di geopolitica che va in bianco più o meno dal Trattato di Perejaslav si avvera, senza che il perbenista immaginario arrivi e ci stacchi la corrente dal pc?


Ebbene sì, si mena anche la cavernicola. A me si diceva sempre che le donne non si toccano neanche con un fiore, e me lo si diceva ai tempi in cui si supponeva che i perbenisti ancora non fossero arrivati a rovinarci la vita. Qui invece Stanley non solo mena una cavernicola femmina, ma prende a calci Wilma Flintstone anche da dietro. Notare anche il vestitino in pelle stile animalier che se ci schiaffi sopra il marchio Patrizia Pepe costa 500 €. Rendendo l'anima al creatore, la simuloide preistorica lascia in obolo un logo dell'HTC, che scopriamo essere una vita aggiuntiva. Che è quella specie di pozzo con l'effetto speciale così comune all'epoca?


Stanley ci si avvicina e diventa fatto di energia pure lui. In questi pozzi ci riversiamo i chip di memoria che troviamo in giro e l'indicatore di contagio del virus si abbassa. Penso serva anche a salvare la posizione per ricominciare da lì nel caso in cui veniamo fatti fuori. Beh, proseguiamo. Intanto, avete notato che nell'inventario abbiamo una clava?


Proviamola dunque, 'sta clava, sul boss di fine livello: un gorilla! Con la nostra mazzetta fracassiamo il capocollo di Harambe (ve lo ricordate? Paiono passati secoli), e la rete subito si indigna. Potrei provare a estrapolare che cosa lo sfigato reazionario munito di blog nostalgista medio pensa a proposito del buonista che vive nella sua testa, ma i livelli di astrazione sono tali e tanti che onestamente tavò.


Nell'alcova dello scimmione, oltre a una nuova vita troviamo... un movimento di telecamera che si sposta verso l'alto mentre Stanley fa un po' di stretching e il livello si dichiara finito, con il 100% di memoria libera (bene, suppongo) e 0% di bonus nascosti trovati (sticazzi, presumo). Che succede ora?


C'è questa sequenza di intermezzo in cui salviamo la posizione e, immagino, teniamo a bada il virus ulteriormente. Non so, avrete capito che la storia di 'sto gioco è un enorme mischione di cose di moda al tempo, comprese le tette grosse (che io sappia, sono ancora in voga quelle. Anche quelle medie. E anche quelle piccole). E a parte questo la trama è quello che è, apprezziamo l'illusione di avere l'illusione di stare viaggiando nel tempo e tanto facciamoci bastare. Il nome del gioco comunque non è appropriato. Virtual Commando, forse, ma Time Commando? Bah.


Secondo livello della preistoria. Intanto abbiamo trovato una mazza più grande, e visto che i due cavernicoli qui stanno imparando a schivare i nostri colpi, magari usiamola che così li raggiungiamo con maggiore facilità! Che ne dite?


Ah. Ah. Ahaha. non so se quest'arma sia uno scherzo o cosa ma è veramente enorme! Tanto enorme che Stanley fa una fatica bestia a portarla avanti e a brandirla, dando così tutto il tempo del mondo a 'sto cavernicolo armato di lancia per schivare. Cosa che fortunatamente non fa, o meglio fa, ma torna subito al punto di partenza, e con una clavata proprio sulla fossetta occipitale mediana gli esauriamo quasi tutta l'energia. E la lentezza in tutto questo mi ha riportato ad Alone in the Dark (a cui, ricordiamo, ho dato merda). Nostalgia canaglia!



Ciulata la lancia al cavernicolo che abbiamo appena morto, la proviamo subito su una tigre dai denti a sciabola, e proseguiamo canticchiando...


...fino al boss finale della preistoria. Abbiamo fatto fuori Harambe, è ora di menare l'orsa Daniza (anche qui, paiono passati secoli). La rete s'indigna, il gestore di un rifugio del parco Adamello Brenta si incazza ancora di più perché hanno reinserito gli orsi in Trentino prendendoli dalla Slovenia e questi si riproducono e assaltano i turisti, e poi è chiaro che se diventano pericolosi vanno fermati, anche a rischio di ammazzarli! Poi i turisti si indignano e lanciano su facebook arzigogolati accidenti a poveri manutentori come Stanley che è costretto a far fuori il plantigrado, sennò il gioco "nun fernesce", come dicono a Napoli. Stanley riceve l'accidente e cade nel burrone perdendo una vita.



L'unico modo per far contenti tutti è usare la ridicola ed enorme clava. È talmente improbabile che persino i membri del PETA non credono che sia possibile fare del male con una roba che vedresti al Circo Medrano usata da dei clown per fingere di menarsi. L'unica volta che andai al circo ci andai con lo stesso mio amico con cui anni dopo avrei provato Time Commando, e fu chiamato un volontario dal pubblico a fare a botte su un ring in pista con un orso appositamente guantonato e museruolato. Coincidenza volle che il tizio fosse un conoscente del papà del mio amico, che ci accompagnava quel giorno. Noi già ci prefiguravamo il sangue, ma dopo una sberla da parte del plantigrado il povero sfidante fu dichiarato vincitore morale e mandato a casa con una pacca sulla spalla. E questa è l'unica cosa che ricordo di quell'esperienza deprimente che è il circo. Nel nostro caso, la vittoria morale non ci basta, perché un noto detto dell'est dice "A volte sei tu che mangi l'orso, a volte è l'orso che mangia te". Per andare avanti siamo obbligati a mangiare l'orso dopo apposita clavatura, e dunque, che dire? Per questa settimana s'è fatto a sufficienza, lasciandovi in sospeso su questi fondamentali cliffhanger:

In quali altre epoche storiche finirà Stanley a studiare la geopolitica?

In che punto del continuum spaziotempo simulato sarà andata a finire la tizia tettona dell'intro?

Riuscirà l'ex videogiocatore ad estirpare il virus prima che la noia gli estirpi le palle?

E soprattutto, come sempre...
Questo gioco è merda?

Alla prossima settimana.
 


6 commenti:

  1. Questo gioco lo ricordavo con affetto e positivamente, rivedendolo ora mi domando perché.

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    1. Complimenti! Ti sei appena posto la Grande Domanda Fondamentale del Blog dell'Ex Videogiocatore. Se dovessi trovare risposta (e ti prego, niente battute sul numero "42") sentiti libero di condividerla in questa sede, così possiamo chiudere baracca e burattini. (No, ok, scherzo, ma fa piacere sentire altre campane a proposito del perché certe cose di gioventù ci sembrino molto più belle di quanto non lo siano davvero).

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  2. Esattamente, la doppia piramide contrapposta è la prima variazione di deposito che Zio Paperone fa costruire in risposta a Rockerduck, che aveva realizzato un deposito a campana facendo sfigurare lo zione nell'ambiente dei miliardari. Seguono deposito ad anello con foresta tropicale all'interno e niente tetto (!, Rockerduck), deposito palla di bowling attaccata a due catene su arcata rettangolare stile porta (Paperone), deposito stile fungo (Rockerduck). Storiella divertente scritta da Pierpaolo Pelò e disegnata da Julian Jordan, del numero 1816 (settembre 1990).

    Il gioco: mi sembra veramente di una lentezza enorme e i personaggi umani, nella loro legnosità, mi ricordano i calciatori del videogioco Kick Off 97. Poi alla fine una bella grafica giusto per dare due cazzotti? Mah..spero che nella seconda parte ci sia un po' di evoluzione. Altrimenti è merda, dritto per dritto!


    ps
    Ma i perbenisti moderni sono reali, non attuali..non trovi in effetti che spesso ci sia troppo politicamente corretto? O semplicemente sono i tempi che cambiano?
    Per fare una metafora videoludica, non trovi che Duke Nukem 3d oggi potrebbe essere un gioco "proibito" o "malvisto" dai genitori per il sessismo piuttosto che per l'alta dose di violenza?

    Comunque sei tremendo, aahah, hai raso al suolo il tuo professore :D

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    1. Ah, lo sapevo che l'avresti individuata subito. Grazie! Visto che è proprietà intellettuale del mostro di Burbank, per quanto quelle storie abbano veramente ben poco di "disneyano", secondo gli standard statunitensi, suppongo sia illegale anche solo pensare di trovarle online, no? Penso che un archivio di tutto 'sto compendio di storie di Topolino vintage, ovviamente a pagamento, avrebbe un successo enorme.

      Passo al PS: sinceramente 'ste continue lamentele del "troppo politicamente corretto" (ai tempi del gioco "troppo volemosebene") le sento ben da prima dell'uscita di Duke Nukem 3D: nell'articolo su Leisure Suit Larry menziono come già nel 1982 una rivista di settore fosse indignata per il fatto che "A Softporn Adventure", l'antesignano di Larry fosse estremamente immaturo e, udite udite, desse per scontato che il protagonista fosse eterosessuale. E sto parlando degli ANNI OTTANTAH, l'epoca in cui ogni cosa era perfetta, se stai a sentire certi has-been falliti che non si rassegnano all'oblio che gli spetta e continuano a infestare le tv.

      Nell'articolo sulla rivista K 50 riporto la reprimenda dell'orchiclastico Matteo Bittanti (1993) che immagina che eserciti di perbenisti fondamentalisti di lì a poco sarebbero venuti a togliergli i videogiochi (spoiler alert: i videogiochi sono ancora qui, e continuano a essere merda come allora). Quindi non mi si venga a menare il tarello con 'ste vaccate, in parte amplificate da una camera di feci come Twitter, in cui in cambio della polemica del giorno artatamente posta si può avere le luci della ribalta facendo leva su una claque di vecchi di merda che dalla notte dei tempi sono lì che ripetono "Eh, dove andremo a finire! Una volta sì che era meglio!". Quando poi il "troppo politically correct" (o "volemose bene" come si diceva un tempo) diventa una scusa per chiudere un occhio di fronte alle regole più semplici di educazione, allora questa diventa malafede ed è un bello sputo in faccia a chi la censura e la manipolazione la subisce sul serio, anche a livelli più ristretti, meno visibili di qualche sparata sui social media e, purtroppo, molto più effettivi.

      Sulla reazione genitoriale a proposito di Duke Nukem 3D ho un piccolo aneddoto (che ha a che fare con SMARTDRV.EXE) che quando ho voglia di farmi male allo stomaco riporto, promesso.

      E su quel professore, oh, mi limito a riportare.

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    2. Ah, ovviamente, per aver individuato "Zio Paperone e il pugno nell'occhio" vinci un sigaro.

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    3. Il ritratto che hai fatto di Twitter dovrebbe essere scolpito sulla pietra (e vale anche per Facebook).
      Attendo il sigaro e soprattutto l'aneddoto di Duke Nukem 3D :)

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