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lunedì 31 luglio 2017

Legends of Valour

Se uno fa politica pare che essere ignorato sia peggio che essere criticato. Dunque...
 -Andreotti

Legends of Valour è interessante non tanto in quanto videogioco, ma in quanto un bizzarro e semi-dimenticato caso di studio sul marketing. C'è chi dice che il marketing sia una scienza, c'è chi dice che sia intuito. C'è che nei primi anni 90 un videogioco per PC IBM-Compatibile era un prodotto molto di nicchia. I soldi per le pubblicità in tv non erano sufficienti, e il target era troppo ridotto in termini di numero, quindi il mezzo principale per reclamizzare il proprio prodotto era farlo sulle riviste.

E dato che la Synthetic Dimensions era una software house appena formata, senza curriculum precedenti, per far parlare di sé bisognava colpire pesante.

lunedì 24 luglio 2017

Simulman 1 - Simulman!

Era l'estate del 1983 ed ero in una stanza d'albergo al ventesimo piano di un hotel di Londra. Non dormivo perché pensavo ai videogiochi e a come mi suggerissero l'idea di un mondo interattivo, digitale e plastico, videoanimato e intelligente, capace di rispondere ai miei comandi e di reagire. Un mondo per il quale non trovavo una parola. Improvvisamente, come succede in queste cose, il nome di questo mondo mi venne in mente di getto e diventò una parola che, due o tre anni dopo, avrei adottato anche come marchio di fabbrica e, quasi venti anni più tardi, come titolo di un mio libro: Simulmondo
 Francesco Carlà

Il simulmondo è tutto intorno a me.

lunedì 17 luglio 2017

Populous

Qual è il gioco più bello di sempre? Non quello di oggi, perché è del 1989, mentre il gioco più bello di sempre è del 1992. Allora è il seguito di quello di oggi, Populous 2? No, nemmeno quello, secondo me (è del 1991, comunque). Secondo una discutibile rivista di settore, però, lo era.

K 50, maggio 1993.

lunedì 10 luglio 2017

Jordan Vs. Bird - 1 on 1

Vi giuro che ci ho provato. Mi ci sono messo d'impegno. Ho provato a leggere American Superbasket, a guardare la NBA commentata da Dan Peterson, a studiare le regole del gioco, a leggermi la storia da Naismith a oggi, ma niente. Per un periodo avevo pure avuto magliette e felpe con i loghi dell'NBA, e a tutt'oggi sono preso per il culo da mia sorella perché, come tutti i preadolescenti al Vecchio Paese, le mie preferenze erano per i Chicago Bulls di Michael Jordan.

Che ci crediate o no avevo pure la canottiera di Jordan con il numero 45, acquistata in una specie di buco polveroso adibito a negozio di articoli sportivi (e anche cartoleria), che era di proprietà del fratello di Cesare Ragazzi.

Salve! Sono Cesare Ragazzi e al Vecchio Paese mio fratello ha l'esclusiva sul merchandising dell'NBA!

mercoledì 5 luglio 2017

Conàto conàto conàto (così carino così educato) - Wolfenstein 3D

Se questo blog è chiamato il blog dell'ex videogiocatore, è perché io sono stato un videogiocatore per anni, e poi a un certo punto mi sono rotto le palle. Se il nome completo del blog è "un ex videogiocatore ci riprova" significa che sto ripercorrendo i videogiochi che tanto mi erano piaciuti e anche qua e là qualche videogioco a cui avevo sempre sognato di giocare. Qualcuno ha pure detto che non è possibile essere ex videogiocatori, perché una volta videogiocatori lo si resta per tutta la vita. Può essere, come può non essere. Di fatto, c'è una ragione per cui ho tagliato sui videogiochi. In realtà sono tante le ragioni, ma la causa scatenante che ha fatto partire il mio disinteresse per i videogame è stata la mia totale incapacità di tollerare i videogiochi in 3D in prima persona.

Non vedo l'icona raffigurante Doom, però

lunedì 3 luglio 2017

Commander Keen 1 - Marooned on Mars

Suppongo che molti di voi si chiedano con quale criterio io scelga quale gioco recensire ogni settimana. Molti di voi avranno pure intuito che un vero e proprio criterio non c'è. Bene, avete ragione. Ci avete presente quando qualcosa ti salta in testa e non sai perché? Ecco. Per ragioni che alcuni intuiranno, con questo blog ho deciso di concentrarmi sulla mia infanzia da videogiocatore, e i ricordi non fluiscono in maniera ordinata.

Ed è anche per questo che in questo blog non parlerò di Doom. Non perché voglia fare l'alternativo perché tutti ne parlano e lo ricordano con la lacrimuccia di nostalgia, quanto per il fatto che a Doom non ci ho giocato, e quando l'ho fatto, mi veniva da vomitare perché soffro tantissimo di motion-sickness, e quindi perché farmi del male? Il gioco è un'occasione per rilassarsi, non per farsi venire i conati di vomito.

Prima che venisse Doom, comunque, ci fu Wolfenstein 3D. Quello, dal punto di vista del vomito, era pure peggio. Quindi saltiamo pure lui. Prima di Wolfenstein 3D, venne il gioco di oggi, che fu il primo gioco della id Software ad avere un discreto successo di pubblico. E a livelli di violenza era l'esatto opposto. Sigla!