Potrebbe esservi utile leggere (per contestualizzare)

lunedì 10 dicembre 2018

Warcraft: Orcs & Humans

Se c'è una cosa che odio con tutto il cuore, è andare dal barbiere. "Che c'entra?" chiederete voi, che ovviamente avete visto il titolo del gioco di oggi, il tag "merda" e siete già tutti in fermento (ma se leggete questo blog da un po' sapete che è un mio guilty pleasure bollare come merda i giochi che hanno segnato la nostra infanzia, specie se sono veramente merda). Comunque c'entra, perché io quando penso a Warcraft, penso a quanto mi rompevo i coglioni quando andavo dal barbiere.

Mi sa che a sto giro la prende da MOLTO lontano.


Premessa: una caratteristica dell'ex videogiocatore è che ha i capelli che gli crescono a velocità maggiore rispetto alla media, ed essendo anche estremamente folti ha la tendenza ad avere un taglio stile afro che lo fa sembrare spesso e volentieri un deficiente, costringendolo a doverseli tagliare ogni due settimane. Ora che sono più vecchio il problema è più contenuto, ma non per via di un diradamento (che non c'è) quanto per il fatto che:

1 - I capelli ora me li taglia mia moglie a macchinetta e fa un lavoro meraviglioso pur non essendo una professionista della coiffure. Il che significa che :
  1.1 - non spendo più niente
  1.2 - non perdo tempo a uscire di casa e aspettare che arrivi il mio turno
  1.3 - non devo sforzarmi a fare conversazione con un estraneo il quale, siccome mi mette le mani in testa, allora pensa di avere la confidenza per parlarmi del più e del meno e aspettarsi che io gli risponda.

2 - Non devo tornare a casa dei miei a sorbirmi le reprimende di mia nonna su come, qualsiasi taglio avessi deciso per me, non era mai "quello giusto". A tutt'ora non ho idea di quale fosse il taglio "giusto", ma dai dati che ho raccolto e che riesco a ricordare doveva essere:
  2.1 - Un po' accorciato sopra
  2.2 - Più corto ai lati
  2.3 - Sfumato attorno senza "gradino"
  2.4 - Sfilato sopra (che vuol dire "sfilato"? Sfoltito? Boh).
  2.5 - Tirato indietro sopra
  2.5 - Con un po' di gel a fare un po' di punte sopra ma non troppo.

Così il barbiere avrebbe capito, forse
"Ok" direte voi "ma tutto questo con Warcraft che c'entra?" Presto detto: ogni volta che mi appropriavo di un nuovo gioco della saga, il caso voleva che quello stesso giorno dovessi perdere il pomeriggio dal barbiere a sorbirmi le stronzate che si diceva gente che non aveva un cazzo da fare se non parlare di quanto il mondo, visto dalla prospettiva del Vecchio Paese, andasse in merda. (Sì, al Vecchio Paese è piuttosto diffuso parlare delle misere sorti del mondo). E io a rompermi le palle a pensare che potevo essere a casa a giocare con 'sto gioco per cui tutte le deplorevoli riviste di settore si stracciavano le vesti.

Successivamente trovai un tosatore con cui parlavo volentieri di calciomercato, ma i capelli li 'tagliava di merda  e ogni volta che uscivo mi trovavo con una pettinatura in stile Ezio Greggio al Drive In, o al più agli anni in cui conduceva Striscia La Notizia con Raffaele Pisu.

Però almeno si parlava di calcio.
Sì, sto ancora divagando. Warcraft! Il primo episodio lo trovai sul CD allegato alla pessima rivista di settore "The Games Machine", sulla cui copertina si millantava che fosse il demo di Warcraft 2, ma in realtà era il demo dell'uno. Poco importa, non avevo giocato a nessuno dei due, lo avevo provato, e sembrava fichissimo. Dopodiché mi toccò di andare a tagliarmi i capelli perché "il bulbo" era ingestibile. Quando un mio amico me lo regalò successivamente, in edizione economica, per il mio compleanno, fu la stessa cosa. Prima ti tagli i capelli che stai malissimo! "Magari me li faccio cortissimi così tra due settimane non sono al punto di partenza?" No! Lunghi sopra e corti ai lati, sfumatura alta ma non troppo e insomma scemo io che mi lasciavo mandare in confusione. 

Cosa simile accadde con Warcraft 2, e pure diversi anni dopo, una volta che stavo in fila, ovviamente indispettito, dal barbiere, mi scrisse un SMS un mio amico dicendo che uno della nostra compagnia di allora si era accaparrato il terzo episodio. Il senso di déjà vu che ne venne fuori fu ovviamente la molla a ricordarmi l'associazione tra Warcraft e questa sesquipedale rottura di palle. Sigla!


Blizzard entertainment! Già noti come "Silicon & Synapse", autori di The Lost Vikings (di cui prima o poi parlerò).  I ragazzi Blizzard al tempo erano inconsapevoli del fatto che con questo gioco e i suoi derivati avrebbero fatto il jackpot lanciando una droga globale che avrebbe portato in una spirale di disagio un'intera generazione (partendo dalla Corea del Sud con Starcraft, a cui non ho mai giocato).


La versione di Warcraft a cui sto giocando è quella per CD-ROM, che si differenzia dalla versione per floppy per la risibile traccia audio parlata (in cui gli sviluppatori americani parlano con il ridicolo birignao inglese per darsi un tono medievale) e l'animazione renderizzata in 3D, che rende il glorioso castello di (controlla gli appunti) Roccavento un tutorial di 3D studio con una texture estremamente grossolana.

Grossolana è anche la trama: nell'Era del Caos due fazioni combattevano per il dominio.



Il regno di Azeroth era un regno prospero. Gli umani che abitavano là trasformarono la terrra in un paradiso. I Cavalieri di Roccavento e i clerici di Northshire Abbey si  spostavano in lungo e in largo servendo la gente del Re con onore e giustizia. Se la cosa vi sembra semplice e stereotipata non preoccupatevi, lo è. D'altra parte la premessa doveva essere un po' tirata via per quello che avrebbe dovuto essere un gioco senza seguiti: Warcraft, infatti, era prevista come una serie antologica di giochi di guerra ispirati al coevo Dune 2 (di cui non ho parlato ancora se non in riferimento al primo episodio) ambientati in diverse epoche. Orcs&Humans arebbe dovuto essere il primo capitolo fantasy, poi ci sarebbe stato qualcosa sul Vietnam, poi sulla Seconda Guerra Mondiale, e poi nello spazio, come effettivamente accadde con Starcraft, che era iniziato come un "palette swap" di Warcraft 2.


"Per intere generazioni, le ben addestrate truppe del Re mantennero una pace duratura. Poi arrivarono le orde degli Orchi..."
Interessante come qui le orde siano più d'una mentre nei capitoli successivi si parla dell'Orda. Un classico caso di "Early installment weirdness", ma non ce ne crucciamo troppo. Quello che infastidisce è come, nelle opere del cosiddetto "High Fantasy", i regni umani rappresentino sempre il top della civiltà, in cui tutto è pulito, ordinato e ha le armature scintillanti.

Scindilland'

No dai.
Dicevo: le armature scintillanti e il senso di pulizia. Beh, è parte di un medioevo romanticizzato dai poemi cavallereschi che a partire dal Don Chisciotte hanno contribuito a creare quello che Jules de Gaultier chiama "Bovarismo":
il dizionario Treccani definisce il bovarismo come Insoddisfazione spirituale; tendenza psicologica a costruirsi una personalità fittizia, a sostenere un ruolo non corrispondente alla propria condizione sociale; desiderio smanioso di evasione dalla realtà, soprattutto in riferimento a particolari situazioni ambientali, sociologiche e simili.

Io mi rendo conto di esserci cascato in pieno, in passato (ne ho già parlato). Il fantasy medievale dei videogiochi e dei fumetti è molto diverso dal medioevo vero in cui tra una pestilenza e una carestia la gente mangiava i pezzi di terra. Ma noi saremmo stati i cavalieri senza macchia e senza paura, possiamo stare tranquilli. Perché noi figli degli anni 80 siamo cresciuti talmente viziati e convinti di essere parte della classe agiata che i poveri che non riuscivano ad approvigionarsi cibo sufficiente alla sopravvivenza erano solo cose da telegiornale o da spot della FAO.

Vabbè, comunque arrivano gli orchi...


Nessuno sapeva da dove venissero (nel manuale c'è scritto che hanno preso un portale da un'altra dimensione) e nessuno era preparato per il terrore a cui avrebbero dato vita. Hanno anche un senso architettonico abbastanza fastidioso, non tanto per il muretto tra due sassi, quanto per la scelta dei sassi che sembrano essere stati disegnati con Bryce 3D. Beh, magari sono stati disegnati con Bryce 3D.


Vabbè, sticazzi, non ho voglia di trascrivere la descrizione ampollosa e fintamente epica di quello che fanno gli Orchi perché abbiamo capito l'antifona. Quello invece che trovo piuttosto antipatico è il contrasto tra l'ambientazione seriosa e oscura dell'introduzione e la grafica luminosa, cartonosa e pucciosa del gioco in sé. A 'sto punto potevano fare pucciosa anche l'intro, no?


Entrando nella roccaforte orchesca, dopo un breve tunnel, abbiamo una sala ben simmetrica e ordinata, roba che ci aspetteremmo dai nani più che dagli orchi, oppure dagli esseri umani nel medioevo reale. Devo dire che per quanto voglia essere epica questa presentazione mi sta annoiando quasi quanto l'uso dell'aggettivo "Epico" per qualsiasi cosa. Lo so, sono un rompipalle di proporzioni epiche.


"Welcome to the World of Warcraft". Oh porco cazzo no! NO! Già nel 1994 si preannunciava il flagello che avrebbe messo in ginocchio la civiltà occidentale! Eravamo stati preavvisati e non abbiamo fatto nulla per prevenire la conversione di tanti giovani virgulti in amebe senza spina dorsale e senza alcuna speranza di perdere la verginità, che sfogheranno le loro frustrazioni aggregandosi in disgustose sottoculture per dare un senso alla loro patetica vita! Ora sono depresso.


Vabbè, cominciamo. Single player, e giochiamo con gli umani. Via!


Ah, ecco le armature scintillanti che sono state riprese paro paro nel film di Warcraft, che per fare questo articolo ho dovuto guardare in versione bignami (ovvero saltando qua e là ogni volta che mi rompevo i coglioni, il che ha reso la visione lunga 15 minuti in totale). Le armature e le spade sembrano costumi di carnevale in plastica cromata che mio figlio sicuramente mi chiederà quando sarà più grande. E io che farò, gli dirò di no? Ovvio che no, ma almeno spero di tenerlo lontano dal bovarismo cavalleresco che attira i giovani maschietti al concetto del cavaliere medievale ipermuscolato con armatura scintillante e taglio di capelli a "Mullet". 

Ma non "Mullet" alla tedesca, con i capelli a spazzola sopra e lunghi sulla nuca (Business on the front, party in the back), un mullet più gestibile, con i capelli un po' più lunghi sopra, con sfumatura bassa e senza gradino, e magari un po' di cera sopra per fare la riga da una parte, che le punte non fanno tanto medioevo.


Una mappa di Azeroth molto inutile ci introduce alla prima missione, che è di una noia mortale. Dobbiamo fare i palazzinari e costruire sei fattorie e una caserma.


Ed eccoci qui nel primo livello e - CAZZO MA DOVE STAI ANDANDO? Ebbene sì amici, lo scrolling schizza via come niente e io sono profondamente irritato.


Vi ricordate quando ho detto che i Real-Time Strategy sono giochi in cui la gara è a chi clicca più veloce? Ecco, mi ero sbagliato. È una gara a chi clicca più veloce E chi ha la pazienza di non rompersi i coglioni con una modalità di gioco lenta come la malannata.


Ed ecco che mandiamo un villico a pigliare oro dentro una miniera, che immagino essere un magazzeno pieno di scaffali con pepite d'oro con cui riempire un sacchettone da riportare nelle casse del comune...


...oro che usiamo per addestrare un nuovo villico. Come si fa ad addestrare un villico? Si fa un corso per il taglio della legna? Colloqui motivazionali sulle gioie dell'estrarre oro da una miniera? Oppure... oooh! Ho capito, è un ΛTΞLIΞR CULTURΛLΞ!


Intanto mandiamo il nuovo villico ad abbattere alberi per prendere materia prima e conservarla nel municipio. Ci pensate a che palle devono essere i consigli comunali con tutti quei tronchi in aula?


Ah che bello, pigiando F1 c'è pure l'help in linea. Ovviamente non devo spiegarvi come funziona Warcraft, no? Dai, siete tutti sufficientemente scafati per sapere come funziona, e soprattutto non siete qui per una recensione dettagliata ma per sentire quanto mi rompo i coglioni con questo tipo di giochi e per sentirvi feriti nei sentimenti per il fatto che ho dato merda a uno dei vostri giochi preferiti.


E vi confesso una cosa, per un certo periodo è piaciuto un casino anche a me. Sarà che quando si hanno pochi giochi a disposizione l'ultimo arrivato, che ti piaccia davvero o meno, è sempre una cosa fighissima. Ascrivetelo pure al bovarismo cavalleresco tipico di quasi ogni preadolescente maschio nato nel 1982, e al fatto che ero un coglione.


Ma ora sono un uomo serio, e tritarmi i coglioni guardando la caricatura di una fortezza fatta in una pixel art molto tirata via, beh, che dire, non è che mi esalti tanto. Piccolo trivia sul gioco che non leggerete su Mobygames: apparentemente qualcuno alla Blizzard insistette per avere la grafica ipercolorata perché era convinto che la gente ci avrebbe giocato alla luce del giorno e non si sarebbe rintanata nella cameretta tirando giù le tende per AHAHA AH AHAHAHAH AHHAHA scusate non riesco a finire la frase.


Ma attenzione! Dopo cinque minuti che mi sono sembrati un'eternità, finalmente arriva il primo orco. Una voce non definita con il birignao inglese dice "We are under attack!". Ah già, non vi ho detto che mi esaltava anche come quando cliccavi sopra le unità dicevano "Yes, my lord!" per poi incazzarsi se ci cliccavi sopra tante volte. Sì, ma lo sapevate, no? Comunque, provo a mandare un fante contro il grunt nemico, e 'sto coglione fa il giro delle sette chiese, mentre il nostro povero villico viene inseguito...


Tanto che quando l'orco è raggiunto dai miei fanti, è quasi riuscito a far fuori il povero paisà. Ovviamente la scena mi scappa per via dello scrolling che scivola via come una saponetta. Nel frattempo, ho perso il conto dei vaffanculi che ho lanciato all'interfaccia utente.


Il bifolco muore, e muore anche l'orco. L'algoritmo con cui le mie unità si muovono verso il punto in cui ho cliccato non solo fa stracagare, ma se il concetto del far cagare potesse cagare, questo algoritmo sarebbe in grado di far cagare il concetto del far cagare, e il prodotto di questa defecazione cagherebbe ulteriormente. 


Intanto finiamo di costruire la sesta fattoria con l'unico villico rimastomi, e passiamo il livello con un certo senso di sollievo.


Oooh, l'animazione della vittoria ci porta in una stanza traboccante d'oro, con le insegne dell'Orda orchesca (credo) appese ai muri fuori. Mi piace pensare che l'interno delle miniere sia così, con anche la sedia così il paesano può riempire il suo sacco da seduto.


Secondo livello, dobbiamo difendere una città e mazzuolare tutti gli orchi nella mappa. Facile?


Abbastanza facile, ora abbiamo anche gli arcieri, che magari sarebbe anche intelligente se facessero quello che si suppone faccia un cazzo di arciere, cioè sparare da lontano ai nemici anziché porgere le natiche alla loro ascia in modo che si servano di una fetta di culo come farebbe il salumiere della Coop del Vecchio Paese. Vaffanculo, gioco.


Altro orco, altro regalo. Se c'è una cosa che non mi dispiace di questo gioco è l'effetto delle sberle, che si sente bene. E il fatto che avessi messo un fante a guardia della miniera è una parvenza di strategia. Forse.

Più tardi.


Avete visto quanto legname e quanto oro? Beh, amici, che sarà mai successo? Mi sarò rotto le palle drenando risorse dall'ambiente oppure ho usato la cheat in modo da salvaguardarmi, prima ancora che dagli orchi, dall'orchite? La risposta è lasciata come esercizio allo studente.


Oooh! Questa sì che è strategia!  È possibile selezionare quattro unità contemporaneamente e mandarli in giro assieme, senza uno straccio di formazione o tattica! Vi siete mai chiesti perché i tornei di questi giochi vengono chiamati electronic-Sports? Semplice, perché sono sport, in cui forse c'è un po' di tattica in generale, ma alla fine ci si riduce a chi clicca più rapidamente. Più cliccare, meno pensare! 


Ecco, mandiamo avanti i fanti e teniamo indietro i santi gli arcieri, che automaticamente erano andati a mettersi in faccia al giavellottaro orchesco. L'intelligenza artificiale del 1994 non aveva uno straccio di istinto di sopravvivenza?

Molto più tardi.


Ah, alla fine troviamo l'ultimo orco solitario e lo facciamo fuori. Visto così sembra tutto facile, ma la mia orchite ora è tale che se avessi i dreadlock potrei andare in piazza verdi a suonarmi lo scroto come dei bonghi. Se ci fate caso, in questo articolo faccio spesso riferimenti alla coiffure. È pavloviano.


Blah blah blah blah. Qui scopriamo che il capo degli orchi si chiama Manonera, e dobbiamo distruggere l'avamposto orchesco di Kyross che si trova nelle Paludi del Dolore, e devo dire che la toponomastica fantasy di Warcraft è pessima se paragonata a quella dell'Iveonte di Luigi Orabona. (Comunque, lasciate che dica che non è educato che il comandante umano mastichi mentre quella specie di mago merlino gli sta facendo il briefing).


Nelle Paludi del Dolore abbiamo anche noi un piccolo avamposto, e ci costruiamo una chiesa. Ogni volta che clicchiamo una chiesa parte il coretto "De-o-gra-ti-aaaaaaaas" che con l'ambientazione fantasy di Warcraft ci sta a dire poco, visto che sul pianeta Azeroth non mi pare ci sia il cristianesimo. Ma non importa, non importa: in chiesa possiamo addestrare i chierici guerrieri, che oltre ad essere l'unica unità che può curare le ferite di altre unità, sono un po' come noi cattolici secondo il mio coinquilino nerd di quando andai a vivere nel Nord Europa: "Voi Cattolici siete gli Space Marines del cristianesimo!".  Ve ne ho già parlato nell'articolo su Space Crusade, pubblicato tipo due ere geologiche fa. E Space Crusade, dal punto di vista della strategia, è un ordine di grandezza superiore a questo gioco. Dal punto di vista della strategia.


Mentre cerchiamo l'avamposto di Kyross, incontriamo qualche orco, ma non sono gli orchi i principali nemici dei miei soldati, quanto l'incapacità dei miei soldati di muoversi in maniera decente. O meglio, si muovono autonomamente, ma sembrano essere attratti dall'andare in braccio agli stronzi verdi. L'irritazione monta a un livello tale...


...che uso le cheat per autoinfliggermi una sconfitta. La versione bignami dell'intro di Diablo (o almeno di quello che mi ricordo dell'intro di Diablo, a cui non gioco almeno da 15 anni) viene mostrata nella finestrella. Bah, proviamo a giocare con gli orchi?


Gli orchi saranno pure delle bestie, ma almeno non mangiano durante il briefing. Ennesima dimostrazione che gli umani sono incredibilmente razzisti.


Iniziamo dall'altro lato della terra di Azeroth, con la solita missione: costruire sei fattorie e una caserma. Sospiro...

Molto tempo dopo.


Ecco fatto. You are victorious! Mi accontento di questo e la chiudo qui, ragazzi, sennò devo comprarmi mutande di una taglia più grande e non posso più accavallare le gambe quando mi siedo. Tanto sto gioco lo conoscete tutti, no? Prossimo gioco!

È merda? Sì, senza dubbio. Ora che ho superato il trauma del barbiere e tagliarmi i capelli è anche qualcosa di gradevole posso prescindere Warcraft da questa pratica che fu tanto pesante per me. E che dire? Il gioco è merda. È estremamente noioso e macchinoso nell'interfaccia. A questo punto mi chiedo se non ho fatto una grandissima inversione causa-effetto, e cioè mi chiedo se andare dal barbiere non mi fosse noioso perché lo associavo a Warcraft! Bah. 
Ci rigiocheresti? Mancosemipagate. Tutt'attaccato, che dà forza al discorso.

4 commenti:

  1. A Warcraft non ho mai giocato, a Warcraft II sì. Gioco che mi appassionò (facile, usavo i codici), ma che ora mi fa letteralmente schifo. Ah, il film ho provato a guardarlo, usando il tuo metodo; ho mandato avanti alcune scene, ma poi a un certo punto mi son rotto veramente le scatole, era più noioso del gioco.
    Credo che tu abbia colto il difetto principale di Warcraft: devi essere solamente veloce nei click, per costruire più cose possibili (ovviamente dopo aver accolto più alberi\oro possibile). Anche perché ovviamente, se tu hai 6 uomini da battaglia e gli avversari 5, come finisce? Semplice. Rimane in piedi uno degli avversari e tu a secco di uomini.
    Ma francamente - ecco perché almeno un codice (quello che velocizzava la costruzione degli oggetti\addestramento uomini) è indispensabile - io ho sempre fatto fatica a costruire tutto secondo piano, senza essere "disturbato" dall'avversario.
    Mi fa sorridere il primo livello, che è una sorta di allenamento per l'inferno che ti aspetta poi..

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma infatti non ho proprio idea del perché 'sto genere abbia fatto tanto successo. Limite mio (nostro, a 'sto punto) certamente. Sospetto che l'ambientazione bovaristico-fantasy abbia contribuito non poco al successo, dopo Dune 2 che comunque aveva un'ambientazione molto evocativa, una grafica fichissima e la musica di un ancora imberbe Frank Klepacki. Ma a parte questo, la dinamica di gioco, dù palle veramente. Secondo me c'entra anche il fatto che non essendoci né internet né i sistemi operativi multitasking quando ti mettevi li sopra non avevi altro da fare e tavò di chiudere tutto e fare altro, quindi continuavi per inerzia finché il gioco non ti piaceva, come probabilmente è successo a me quando questo gioco mi esaltava.

      Elimina
  2. Anch'io ho sposato il mio barbiere.

    C'è un altro vantaggio, oltre al tempo e denaro risparmiato: mentre sei seduto e vieni tosato, se palpeggi le natiche del barbiere nessuno/a ti denunzia.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Beh, se avessi denunziato le natiche del barbiere che avevo al Vecchio Paese mi sarei denunziato da solo per offesa al buon gusto prima ancora che harassment a un vecchio rincoglionito che commenta gli articoli sul calciomercato di Corriere dello Sport - Stadio.

      Elimina

Sicuro di aver letto bene il post? Prima di postare, rileggi.