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lunedì 24 dicembre 2018

PC Calcio 5.0

Ogni tanto bisogna essere un po' paraculi e fare la captatio benevolentiae. Lo sapete qual è l'articolo più letto del blog dell'Ex Videogiocatore? Presto detto, è The Secret of Monkey Island. Prevedibilissimo. In attesa di fare l'articolo su Monkey Island 2 (arriverà, forse), oggi che è quasi Natale farò il seguito al secondo articolo più letto del blog dell'Ex Videogiocatore, con grande gioia del mio assiduo lettore Riccardo.

E notate anche che ora che finalmente sono riuscito a installare un emulatore decente di Windows 95 e soprattutto a catturare il video senza farmi fondere il PC, il primo gioco che tocco qual è? Un gioco con cui ho rischiato di far fondere il mio PC di allora dal gran che ci ho giocato. Vedete come tutto torna? A dispetto dell'ipotesi dell'universo incompleto che è alla base della mia osservazione che ho chiamato "Aporiomorfismo", si cerca sempre di trovare un po' di simmetria. È un bisogno che abbiamo, quello della simmetria, un bisogno di bello sublime che nella sua potenza immaginifica non può che incuterci timore. Questo non lo dico io, lo dice William Blake. Io, però, sto divagando.

Fearful symmetry.

Siamo nel 1997, io ho iniziato il liceo scientifico e lì per lì ancora ci credo. A cosa credo? Al fatto di poter essere allo stesso tempo primo della classe e popolare, specie con l'altro sesso. D'altra parte si iniziavano le scuole superiori, era d'uopo trovarsi la morosina, visto che il bacino da cui scegliere era ben più ampio di quello presente al Vecchio Paese, che era ben poco interessante, per via di quel fenomeno antropologico chiamato "Effetto Westermarck". Che vuol dire? Semplicissimo, che se vivi a stretto contatto con certe persone nei primi anni di vita, non hai attrazione nei confronti di queste persone. E fino alla terza media le persone con cui ero in classe le conoscevo fin dall'asilo.


Al liceo, invece no, a parte un paio di persone che già conoscevo erano tutte facce nuove. E chissà, anche il fatto di essere distante dal Vecchio Paese, senza i giudizi sputati dalla claque delle vecchie acide piene di odio su tutto e tutti, magari avrei potuto anch'io darmi da fare su quel fronte. Così mi illusi, per un po', ma siccome:

A) non avevo la più pallida idea di come comportari in quei casi
B) ero troppo orgoglioso per ammettere di essere un incapace relazionalmente e chiedere aiuto
C) i consigli non richiesti di mia nonna su come far colpo sulle ragazzine forse potevano andar bene negli anni 30, di certo non negli anni 90.
D) anni di videogiochi adventure mi avevano convinto che fosse tutto un "do ut des".

Per tutte queste ragioni, insomma, l'approccio all'altro sesso latitava. E quindi c'erano le cure palliative, tipo che nel frattempo il mio 486 DX2 era passato a miglior vita ed ero passato al Pentium 133 con 16 mega di ram (o erano 32?) e Windows 95 preinstallato. Unitelo al fatto che in edicola era uscito il seguito di PC Calcio 4.0, unitelo al fatto che la mia squadra del cuore era tornata in Serie A e quindi la passione calcistico-enciclopedica era al top, e voilà! Giù di nuovo nel precipitoso e turbolento vortice della sfiga. Molto bene, ex videogiocatore. 

Potrei anche parlarvi di come cercai di acquisire popolarità in classe creando in Turbo Pascal un videogioco che aveva come protagonista un bidello, ma evito, perché così facendo l'ammontare di sfiga sarebbe così alto da mandare in sovraccarico la piattaforma Blogger, e Google sarebbe così costretta a metterla a pagamento. Sigla!


Spartanamente, virilmente ex abrupto, saltiamo ogni velleità uterina di presentazioni e subito ci fiondiamo alla schermata della minuta, la qual ci presenta la bellezza gladiatoria dai muscoli deflagranti del Christian "Bobo" Vieri, figlio di Vieri Roberto detto Bob, entrambi caratterizzati da una struttura morfologica che seppur tendente alla pinguedine, pare un'invenzione di Madre Natura per completare il tragitto che dal cerchio di centrocampo va sul fondo della porta dell'avversario! Il Vieri II è contrastato da un carneade vicentino con la maglia di riserva. Da questa angolazione non vedo mica bene, vè! Che sia Giacomo Dicara? Non lo so, ma nulla m'importa importa, di 'sto maledetto arraffacalcio mangiagatti, fottuto bastardo rottinc-- oh, ex videogiocatore, buona giornata! Pensavo, vista la tua devianza del poetare ore rotundo sugl'episodi della tua sfiga puberale, che ci volesse un più consono trascrittore dell'ingrata arte del Giuoco Del Calcio qual son'io, Giovanni Luigi Brera Fu Carlo da San Zenone al Po. Che non son mica qui a vendere cultura in una boutique, caro ex videogiocatore, né più la vendo sul "Guerino" o sul "Giorno", ma nella fossa biologica di bitti e di baiti che è la grande eterete, o no?

No. Vaffanculo, fantasma di Gianni Brera.

Se trovo chi lo ha fatto scappare lo meno.

Quando ci vuole, ci vuole. Sì, amici, PC Calcio 5.0 inizia senza troppi frizzi e lazzi, e in copertina c'è un giovanissimo Vieri che nel periodo frequentava le discoteche di Torino a battezzare tutte le ragazze dell'ex capitale sabauda. Il tizio del Vicenza credo ce lo abbiano messo perché al tempo i biancorossi erano la grande rivelazione del campionato, e proprio nella stagione 96-97, che è quella coperta dal gioco, vinsero la Coppa Italia. Nella versione originale spagnola, invece, abbiamo...

Ma ciao!
Eh sì, Michael Robinson, l'ex calciatore di Liverpool, QPR e Osasuna divenuto il Biscardi spagnolo, con delle zampe di gallina bene in vista (cosa che ammiro) e un'inguardabile camicia con collo "button-down" associata a una giacca da completo troppo larga e una cravatta ancora più inguardabile (cose che non tollero). Nel gioco spagnolo, Robinson commenta pure la partita interattiva, e devo essere molto sincero che lo stesso trend non sia stato seguito nella versione italiana, altrimenti in copertina avremmo avuto la faccia di Massimo Tecca.

Ma ciao!
Che per carità, piuttosto che quella specie di coboldo con la voce da venditore di pentole al mercato che è Fabio Caressa, ovvero la saccenza e l'antipatia di Brera ma senza la cultura di Brera, mi tengo Tecca tutta la vita. Ma sia messo agli atti che le uniche telecronache che abbia mai trovato ascoltabili sono quelle di Massimo Caputi e Giacomo Bulgarelli, e quelle di Bruno Pizzul e Eraldo Pecci (abbassando il volume quando parlava Pizzul). In realtà fose per me starei tutto il giorno ad ascoltare Pecci che spara cagate mentre in sottofondo va una partita di calcio. Opinione non condivisibile, lo so. (Peraltro, leggo solo ora di un'uscita recente di Pecci condannata come razzista sull'incapacità dei calciatori africani di concentrarsi, ma penso che una persona dall'ignoranza candida come Pecci possa avere in sé tutto tranne che la cattiveria del razzista vero. Ma quando "LA RETE S'INDIGNA" e il capro espiatorio del giorno è stato trovato, via coi cinque minuti d'odio e poi si va verso un altro scandalo. Boicottate quella merda di Twitter.)


Oh beh. Giusto per farci un po' di cultura, visioniamo la sezione "Storia". Internet era molto poco diffusa, e comunque un archivio così della storia del Calcio mica c'era online. E quindi buttate via l'Almanacco del Calcio Panini, qui è tutto in digitale! Giusto per dire, ecco il tabellino della finale dell'ultima Coppa Dei Campioni prima dell'uscita del gioco, vinta dalla Juventus ai rigori contro l'Ajax. Erano i tempi in cui la Juventus ancora vinceva le finali di Champions League. Ve lo ricordate?


Vabbè, andiamo a vedere lo squadrone che tremare il mondo fa. Il neopromosso Bologna FC, che per la prima stagione in Serie A del nuovo corso Gazzoni Frascara aveva fatto shopping a Bari e Foggia (Kenent Andersson, Amedeo Mangone detto "Il Thuram Bianco", Igor Kolyvanov, Pierpaolo Bresciani) e aveva raccattato scarti dalle grandi (Fontolan, che a Bologna visse una seconda giovinezza, Seno, Marocchi, Cardone). Interessante come Oscar Magoni abbia la faccia di Igor Shalimov. Ma vediamo l'immancabile...


...uh che bello. Il fatto di essere in Serie A fa sì che i giocatori abbiano la scheda completa. Lo stesso PC Calcio ricorda dell'esistenza di un coro presso i tifosi rossoblù che voleva Paramatti in Nazionale. Non ci andò, ma andò alla Juventus, squadra di cui era tifoso fin da bambino, per poi tornare a Bologna per l'ultima stagione in serie A. Molto ironico anche come Paramatti fosse simbolo di iun calcio umile, il cosiddetto calcio "tonno, cipolla e fagioli" di cui l'allenatore Renzo Ulivieri era il profeta. L'estate del 1997, quando il cd di questo gioco lo stavo consumando, al Bologna arrivò Roberto Baggio e Ulivieri si incazzò come una bestia, perché la presenza del buddista montò la testa agli altri comprimari, e così Paramatti firmava gli autografi "Michele Paramatti #3" anziché solo nome e cognome. Nella faida tra Ulivieri e il Divin Codino, il 90% dei bolognesi era a favore del secondo, perché a dispetto di una tradizione "proletaria", ai bolognesi essere fighetti piace. 

Questo Ulivieri lo sapeva, e ci provò ad avvertirci, ma non fu ascoltato. A fine anno se ne andò, e se ne andò anche Baggio, che era venuto a Bologna per giocare, mettersi in forma, farsi sistemare dall'ottima Isokinetic di Casteldebole, andare al Mondiale del 1998 e farsi coprire di soldi dall'adultolescente Massimo Moratti, che con Ronaldo già bollito dopo solo un anno volle comprarsi un nuovo giocattolo con cui sentirsi grande. E noi bolognesi coglioni a crogiolarci nella dissonanza cognitiva che serviva a nascondere il fatto che Baggio ci aveva presi per il culo tutti quanti. Ma questa è un'altra storia. A proposito di Ulivieri...


...c'è la scheda pure su di lui. Bella anche la sezione aneddoti, presente sia per i calciatori che per l'allenatore. Penso di averli letti più o meno tutti a suo tempo, ed erano anche scritti piuttosto bene, e devo dire che non ricordo se ci fosse scritto che Nervo era andato a Stranamore a piangere da Alberto Castagna perché la fidanzata di allora lo aveva lasciato. Non ho nemmeno ricontrollato. In realtà non importa.

Invece Kennet Andersson, nonostante il commento poco lusinghiero dell'autore dell'articolo, fu fondamentale per tutto il tempo in cui giocò a Bologna, visto che la maggior parte degli schemi era di cacciare la palla in alto per la prima punta, che l'avrebbe smistata di testa per la seconda punta. Funzionò, fino a quando la seconda punta designata non iniziò a nascondersi dietro ai difensori per poi uscire a lamentarsi a palla persa. Sto parlando ovviamente di Beppe Signori, ma questo sarebbe arrivato più avanti e se mai dovessi fare un PC Calcio futuro parlerò pure di quello. Forse.


...piccola curiosità: l'età dei calciatori è riportata in base alla data corrente del PC. Ho visualizzato il profilo del calciatore più vecchio della Serie A del tempo per mostrarvi che oggi Vierchowod ha 59 anni. Scommetto che non tutti ricordavano che lo Zar finì pure al Milan per sostituire Baresi che si era rotto per qualche giornata e che si sarebbe ritirato a fine stagione con la festa "Sei per sempre", così chiamata perché per la prima volta, se non sbaglio, in Serie A fu ritirato un numero di maglia, il 6 del Piscinìn.

Peraltro quell'anno il Milan fece stracagarissimo, arrivando undicesimo in seguito a scelte discutibili come l'ingaggio del carneade uruguagio Oscar Tabarez al posto di Capello. A metà stagione ritornò Sacchi e 

ALL'ARMI! 

Eh?

Cos'odono le mie evanescenti orecchie! Il Righetto di Fusignano, apostolo soggiogato da visioni celesti e profeta farneticante di quel logorante aborto podistico che è il siddetto calcio totale? O Ex Videogiocatore, tu proprio tu porti a me l'esempio di quella bestemmia del nome del Dio Catenaccio che è il pelato maledetto? Che stretta al cuore, quando Sua Emittenza Berlusconi non volle ascoltarmi e non volle ingaggiare Schopenhauer Bagnoli, con la scusa che era troppo comunista. Che bambanada ! Al massimo era socialista, come mio padre!

Via di qui, rompiballe ectoplasmico che non sei altro. Iniziamo a giocare, che sennò qui non finisce più.


Ovviamente, come già al tempo del suo predecessore, qui scegliamo campionato Manager-Pro, con la visione su tutte le funzionalità del gioco, e in più anche l'età dei giocatori che avanza, perché a differenza di quello che solleticava la fantasia di James Matthew Barrie, siamo convinti che il tempo che passa sia una cosa buona, e che non sia naturale né sano cristallizzare la vita in un istante immutabile. Ci rassicura, di primo acchito, ma ciò che di primo acchito ci fa star bene in realtà ci dà assuefazione, e questo non va bene.

Ci chiede, il gioco, come chiamarci.

Ma ciao!
Ci chiede anche che squadra di basso livello selezionare per partire la carriera da pro-manager, tra una rosa di poche squadre di basso livello. Ora, chiunque di voi abbia mai giocato a PC Calcio 5 sa che la squadra che potrà scegliere il Divo Giulio non può che essere una soltanto:


Ebbene sì, amici, stiamo parlando del Castel di Sangro, squadra di un paesino abruzzese di 6000 abitanti che miracolosamente approdò in serie B, e la cui impresa risuonò ben oltre i confini italiani, tant'è che il giornalista statunitense Joe McGinniss decise di vivere per un anno intero a Castel di Sangro per raccontare la storia di un miracolo, nel caso si fossero salvati dalla retrocessione. 

In questo universo parallelo, McGinniss non c'è, e non c'è nemmeno l'inesistente Robert Raku Ponnick, protagonista di uno scherzo ai danni del Castello architettato da una trasmissione di Luca Barbareschi, che come prima cosa dichiarò che avrebbe segnato più gol di tutti e nel tempo libero se la sarebbe spassata con tutte le ragazze di Castel di Sangro, grazie alle sue doti fisiche ineguagliate in tutta Italia.

Ma ciao!
Poi durante l'unica amichevole in cui giocò segnò un rigore fingendosi morto per distrarre il portiere, e quando il gol gli fu annullato diede di matto e si fece espellere. Alla fine della partita uscì dallo spogliatoio ad ammettere che era stato un grosso scherzo. Tutto questo scherzo fu un tentativo di stunt mediatico da parte del presidente del Castello Gabriele Gravina, che con la promozione in Serie B aveva iniziato a sognare ad occhi aperti un futuro che lo portava nell'orbita del suo idolo di allora, Berlusconi. In retrospettiva, pensare che questa mossa potesse mettere in luce una squadra che definire provinciale era un eufemismo bello e buono, beh, era una grandissima stronzata.
Ma come accadde a me quando dal Vecchio Paese iniziai le scuole superiori in una cittadina più fighetta, in situazioni in cui ci si sente inferiori, si tende spesso alla sovracompensazione, coprendosi così di ridicolo. Almeno io non millantai dimensioni intime ineguagliate, ecco.


Passando in rassegna l'organico della squadra, il Divo Giulio commenta amaramente che "Gli alberi, per crescere, hanno bisogno del concime". Oltre a non esserci Ponnick, purtroppo, l'infame gioco non presenta né Danilo Di Vincenzo né Filippo Biondi, che sono tragicamente scomparsi in un incidente stradale il 10 dicembre 1996. PC Calcio e in generale tutti i manageriali calcistici glissano discretamente sul tema della morte dei calciatori, che nel peggiore dei casi raggiungono i 36 anni e si ritirano. In alcuni casi, il più realistico Championship Manager / Football Manager fa arrivare infortuni gravissimi che causano il ritiro anticipato. Ma come ogni cosa basata sulla sospensione dell'incredulità, è sempre meglio, con il realismo, fermarsi fino a un certo punto.

Per passare a una nota più lieve, a proposito di altre serie di manageriali: lo sapevate che in Gran Bretagna PC Calcio 5.0 è stato pubblicato come Premier Manager 97? Perché apparentemente gli sviluppatori originali della Gremlin Interactive (quelli di Zool e di Space Crusade) erano stati colpiti da un attacco di tavò e avevano preso il gioco della Dinamic rebrandizzato apposta. Tutto questo per dire che l'outsourcing è merda. Lo so, c'entra poco ma volevo dirlo. È IL MIO BLOG FACCIO IL CAZZO CHE MI PARE OK?

Detto questo, la tattica è un 4-3-1-2, potrei fare qualche modifica cercando la giusta posizione in cui possono stare i giocatori (alcuni sono più adattabili di altri) ma onestamente, tavò.


Ok, una delle cose più divertenti di PC Calcio è il calciomercato. Qui abbiamo la lista dei giocatori in vendita, e il database è semplicemente enorme. Siccome i nostri portieri sono abbastanza delle ciofehe, proviamo a vedere questo ventiduenne mononimo francese, Thomas, che però ho come l'impressione che col cavolo che ci venga a CdS, non prima di aver dimostrato che siamo almeno un po' forti. Niente, non c'è nessun giocatore che mi interessi. Anche perché il Divo Giulio ha la tendenza a reclutare, reclutare e non vendere nessuno: "Contrariamente alla natura, dove nulla si crea e nulla si distrugge, nell'apparato dello Stato nulla si distrugge, ma molto si crea".


Vabbè, arriverà il momento giusto. Intanto facciamo le amichevoli internazionali, così mandiamo i nostri a giocare in posti belli, tipo Cipro, dove non sono mai stato ma tutti mi dicono che sia moto bella. Alexandrou dell'AEK Larnaca segna il gol della vittoria, e io non posso fare a meno di pensare alla bizzarria dei nomi ciprioti, che sono spesso ripetitivi. Sono certo che Alexandrou di nome faccia Alexandros, e so che qui il mio amico Ivano, che il calcio non lo caga minimamente, sorriderà pensando a Eleftheria Eleftheriou con cui copulerebbe volentieri.


Intanto inizia ufficialmente la stagione delle competizioni nazionali e internazionali e niente, non siamo in nessuna di queste. Però se mi perdonate il nostalgismo vorrei far notare quanto era bella nella sua rusticità la Coppa delle Coppe, in cui si vedevano i peggiori casi umani del calcio europeo prima che il ruolo di palcoscenico per squadrette fosse preso dalla Coppa Intertoto. La Coppa delle Coppe stava alla Coppa dei Campioni (non ancora Champions' League) come il Vecchio Paese stava al posto in cui andavo al liceo, e proprio come tutto ciò che veniva dal Vecchio Paese, nei palazzi del potere di una Uefa sempre più orientata allo spettacolo e ai soldi, le squadre di scarpazzoni della Cup Winners' Cup erano sempre accolte con una riastina sarcastica e qualche freciatina. 

Però che bel nome che aveva. Mi ricorda quando l'espressione ricorsiva tipica del cinema americano del tempo, "Fuckin' Motherfucker" fu paragonata come concetto, a "Cup Winners' Cup". Mi fece molto ridere.


L'amichevole successiva la giochiamo contro l'altro scoglio del Mediterraneo in cui si ricicla denaro come manco in Global Effect: sto parlando di Malta, contro lo Sliema. L'attaccante Pistella si è infortunato per una settimana, e noi che non abbiamo ancora ingaggiato un fisioterapista lo mettiamo in tribuna a riposarsi. "Tutti i miei amici che andavano dal fisioterapista sono morti", dice Il Divo. Ma sul lungo termine saremo tutti morti comunque, gli risponde il capoultrà Keynes. Il Divo giochicchia nervoso con la fede al dito...



...ok, ok. Abbiamo ingaggiato un mediocre fisioterapista, W. Crescienzio, e subito mandiamo Pistella a farsi riparare dal sovraccarico muscolare. 3 milioni di lire per la terapia. Sì, forse potevamo risparmiarceli, no?


Vabbè, andiamo a giocare contro i maltesi, e già che ci siamo, il Divo Giulio passa da un'equivoca università a salutarne il presidente, il suo ex ministro dell'Interno Vincenzo Scotti. La presentazione che cerca di ricreare l'effetto epico delle introduzioni delle partite di calcio della prima era Murdoch non mi fa né caldo né freddo, se non che noto come a Malta i cognomi sono ancora meno diversificati che al Vecchio Paese. Forse solo a Pitcairn c'è una distribuzione di cognomi più uniforme.


E anche stavolta si perde, ma sticazzi, ha vinto lo sp

Ah! Lo stadio Ta'Qali, fu lì che quando nel 1992 il vostro gioanfucarlobrera di San Zenone Po ascese al Valhalla, il mio discepolo Gianni Mura si trovava, a sorseggiare disgustosi cabernet maltesi e a scrivermi il necrologio, cercando d'imitarmi (con mesti risultati) la prosa.  Molti che scrivono usano tranquillamente i modi miei ma non se ne accorgono affatto; vedono il calcio con occhi miei ma si guardano bene dall'essermi riconoscenti. O se lo sono... non me lo danno a vedere.

Finito?
Mai! Il vero calcio rientra nell'epica: la sonorità dell'esametro classico si ritrova intatta nel novenario italiano, i cui accenti si prestano ad esaltare la corsa, i salti, i tiri, i voli della palla secondo geometria e labile o costante, e tu vorresti inzozzare questo articolo con le tue bubbole isteroidi da analfacalcio quale sei? Ma andiamo!

Insopportabile.

Dicevo, ha vinto lo sport. Resta il fatto che Malta mi sta un po' sulle palle perché ora ci vive una persona che mi ha causato un sacco di travasi di bile in passato, e non ho voglia di parlarne. Quindi 'fanculo Malta.


Pur con il budget ristretto e limitato vediamo di completare anche la rosa dei collaboratori. Purtroppo, gli allenatori in seconda, suddivisi per specializzazione, non sono un granché, ma non importa: in paradiso non si va in carrozza, diceva sempre la zia Marianna al giovane Andreotti, e assumere un certo Botta come allenatore specializzato nel "Gioco Mani" fa molto ridere. Faceva anche ridere il fatto che quando qualche conoscente avesse la fama di indulgere eccessivamente nelle gioie dell'autoerotismo, ci si chiedesse sempre che valore avesse in "Gioco Mani".


In vista della successiva amichevole con il Constructorul di Chisnau (Moldavia) Il Divo Giulio e i suoi allenatori in seconda studiano un programma per i venti e passa disperati del Castel Di Sangro, seguendo un algoritmo chiamato "a fallo di loppide", anche perché il migliore in squadra è Gionatha Spinesi, che ha una media di soltanto 66. Il Divo Giulio non sembra minimamente preoccupato, speriamo che sappia quello che fa, lui che ha sempre avuto scarsa propensione per il moto, disobbedendo così all'amata madre Rosa Falasca.

Più tardi.


Sticazzi dell'amichevole coi moldavi. L'animazione renderizzata in 3D che fa tanto fine anni 90 introduce i sorteggi di Coppa Italia, in cui andremo a giocarcela con il Cesena. Tifoseria cesenate che con quella del Bologna si odia forte, ma non ho mai capito perché. Forse perché hanno la maglia bianconera e sotto sotto i romagnoli dell'entroterra sono quasi più juventini dei torinesi? Aiutatemi.


Ah, però, nel Cesena ci gioca il "Condor", Massimo Agostini! Protagonista di una storica gabola di questo gioco, in cui si gioca sul valore della cosiddetta "Clausola di rescissione" del contratto (un'invenzione dell'ordinamento giuridico spagnolo). 

Praticamente funzionava così: era necessario comprare Agostini a qualsiasi prezzo, l'importante era mettere una clausola di rescissione alta. Dopodiché lo si metteva in vendita e immediatamente qualche pollo pronto a cacciare fuori i soldi lo si trovava, e voilà! Soldi quasi infiniti.

Un'altra gabola (non so se voluta o meno) era relativa alla possibilità di acquistare calciatori a prezzi irrisori. Con i giocatori all'ultimo anno di contratto era possibile entrare in trattativa direttamente, senza versare nulla alla squadra, e a fine stagione si sarebbero trasferiti da noi a titolo gratuito. In questi casi, versando solo 10 milioni (stiamo parlando di lire eh) anziché 0, il giocatore, indipendentemente dalla clausola di rescissione, veniva subito.

Vabbè, ma tutto questo qui non funziona perché avevo già fatto un'offerta prima e si può fare un'offerta per turno. Che palle.


Però il Castel di Sangro straccia i cesenati! Nella compagine piadinara c'è pure Dario Hubner, che al tempo aveva 30 anni ma era già vecchio, perché Tatanka è nato vecchio (ma non è un vecchio di merda, ci tengo a sottolinearlo). Molto bello anche come in Fifa 98 Hubner fosse mulatto e brasiliano. Molto bello anche come mi ricordi ancora di 'sta roba, mentre spesso e volentieridimentico ben altre cose più importanti. Tipo il fatto che le musiche di PC Calcio siano quanto di più calcistico sia stato prodotto negli ultimi 30 anni, non dico ai livelli di "Stadium" di Oscar Prudente (Viva viva, il goleador!) o "A Taste of Honey" di Herb Alpert & Tijuana Brass (L'intro di "Tutto il calcio...") o nemmeno "Dribbling" o "Discomania" di Piero Umiliani né "Pancho" di Jack Trombey ("90° Minuto") ma di certo più tollerabili di "Tanto c'ha ragione chi fa gol", la sigla di "Goleada" di Telemontecarlo, o la mediocre sigla di "Guida al Campionato" o peggio ancora le robe di Baglioni (chi si ricorda "Siamo l'atletico Van Goof?") che Fabio Fazio metteva nelle prime edizioni di "Quelli che...il calcio" quando ancora andava in onda su Rai 3.



Sta di fatto che quando penso ai tardi anni 90 e al calcio, c'è un'ottima probabilità che la colonna sonora sia questa.


Abbiamo stracciato i cesenati, si diceva, i quali piccati non ci cedono Agostini (sì, la prima offerta che avevo fatto era per la cessione in prestito del Condor). Al turno successivo, comunque, abbiamo la Roma, che al tempo era allenata da un decrepito barone Liedholm. Oh beh, facciamoci un po' umiliare.


Ah dai, solo un onesto due a uno. Gol della bandiera fatto, onore salvo, si poteva fare peggio. E intanto inizia il campionato, con la lista degli obiettivi di ogni squadra di A e di B. Noi abbiamo la salvezza, ma pochi calcoli. Qui si gioca per vincere!


E infatti, come prima cosa, si vince con un ottimo due a zero contro il Cosenza. Bene così, i cosentini si lamentano, principalmente perché devono spostarsi dall'amata Calabria a Castel di Sangro, e per tutta la durata della partita piangono perché gli manca il mare migliore del mondo. Il pubblico applaude riconoscente per lo spettacolo, ma viene gelato da Giulio, che dice "La riconoscenza è solo speranza di favori futuri". Purtroppo per lui, la TV lo inquadra, i tifosi leggono il labiale e prendono Il Divo Giulio malissimo e per tutta la durata della stagione diventerà abitudine di tutti parlarne male, a prescindere dai risultati positivi. "Se uno fa politica pare che essere ignorato sia peggio che essere criticato. Dunque..."


Memori dell'esperienza di PC Calcio 4.0 proviamo a comprare Massimo Lombardini. Avevo preso Lombardini, no? Tavò di controllare. Zanchetta me lo ricordo, ma Lombardini no. Nel Torino di Serie B giocano anche Paolo Cristallini, che è uno dei giocatori più forti di tutto il gioco, e Matjaz Florjancic che all'Empoli verrà soprannominato "lo zingaro" da Daniele Baldini durante un fuori onda, ma che nel gioco è ancora più forte di Cristallini. È però meno appetibile, perché nel 1996 gli sloveni erano ancora extracomunitari, assieme a tante altre nazionalità. Detto fra noi, alcune nazionalità avrebbero fatto bene a restare extracomunitarie ma si sa, l'attrazione per il mordere la mano che ci dà tanto da mangiare è estremamente forte.


Due a zero al Foggia, e Lombardini continua a snobbarci. La pressa di far shopping è alta, fare calciomercato era una delle cose più belle di PC Calcio per me, al tempo. Quando (col campionato Manager, non Manager-Pro) tenevo il mio povero bolognino, ero talmente fissato da pigliare giocatori sopra l'86 di media (che allo stato di forma massimo superavano il 90) che ci pensavo giorno e notte, persino al mare quando, con infinita goffaggine intortavo una turista teutonica: non se ne fece niente, ovviamente. Fu forse in quel momento che mi resi conto del vortice di sfiga che mi stava risucchiando. La turista, giocatrice della squadra teutonica (o mitteleuropea austriaca? Non ricordo), ha rifiutato la tua offerta di contratto ed
 io, povero ciolla, sento gli occhi miei bovini baluginare di ricordi mentre, ahiloro, le lunghe ciglia a coronare palpebre pesanti cercano di sfuggire allo sguardo giudicatorio di voialtri italiani, ché è l'intelligenza degl'italiani, ancora più che qualsivoglia novella di fantascienza del Mantegazza, l'acme del lavoro d'immaginazione degl'italiani stessi! Era altresì vero che l'ex videogiocatore del tempo era un perfetto esemplare del nostro entozoo disastrato e allo stesso tempo, anche perché tutt'altro che lombardo, privo di quel nerbo che lascia basito chiunque sia lì pronto a sottovalutarlo. Refrattario alla pedata e alla podistica, l'ex videogiocatore era un perfetto video-atleta (ahilui), dalle ginocchia vaccine facenti chiasmo tra di loro, in quanto cedevoli sotto al peso di una flaccida ziggurat di carne non usa a fatiche che non fossero quelle che zeri e e gl'uni impongono a quelle che Ercole Poirot chiamava le "piccole cellule grigie"...

Foera da questo corpo!
Ma pensa te se il fantasma di Brera deve pure impossessarsi del vostro Ex Videogiocatore nei momenti più alti di confessione della propria sfiga. Dicevamo, calciomercato?


Calciomercato. Purtroppo non ho preso lo screenshot di un giovanissimo Massimo Oddo messo in vendita dal Monza, il quale aveva una media davvero patetica (sul 40, ma il Monza allora era in C1). Quindi mi butto su Djibril Diawara, che successivamente sarà una meteora al Torino e diventerà famoso per aver fatto un labbro leporino a Filippo Inzaghi.


Oh, bellissimo, Davide Dionigi, capocannoniere della B con la Reggina, è in vendita! Al tempo era uno di quei giocatori pallino di noi tecnici in erba, e ricordo che ci fu anche chi si svenò per comprarlo al fantacalcio (magari ero io? Boh!) e che rimase ovviamente deluso perché il buon Dionigi fu un "one-hit wonder", purtroppo. Comunque offriamo ottocento milioni alla squadra, 7 miliardi e passa di clausola di rescissione, e si spera una caterva di gol per il glorioso Castello.


Urrà! Dionigi ha accettato la nostra offerta, ma è vergognosamente fuori forma, apparentemente a Reggio Calabria ha mangiato chili di 'nduja. E come se non bastasse, il resto dei giocatori ha un calo di morale. Prete viene anche indagato per traffico di cocaina. Il Divo Giulio chiama i depressi calciatori del Castello nello spogliatoio e dice loro soltanto "siamo tutti illustri davanti a Dio". E tanto gli basti, Dionigi o no.

Più tardi.


Venezia stracciato per due a uno fuori casa. Per essere la presunta squadra materasso del campionato non ce la caviamo malissimo, no?


Ah già, diamo un'occhiata all'organico della squadra: la parte più rompente del gioco è quella di rinnovare i contratti in scadenza, perché rischiano di andarsene privandoci pure della magra clausola di rescissione. Già che ci siamo, mettiamo in vendita il difensore Pietro Fusco, futuro perno dell'Empoli spallettiano, quello in cui militava anche il suo compatriota Carmine Esposito, preso a lungo per i fondelli dai Gialappa's per via della sua scarsa avvenenza, ma che avrà una carriera dignitosissima in Serie A passando alla Fiorentina e alla Sampdoria, per poi concludere la carriera nella squadra di calcio del Vecchio Paese.


Per Fusco ci offre 90 milioni la Lucchese, circa 66.000€ di oggi. Beh, non male, ma rifiutiamo, vogliamo i 100 milioni completi (che non arriveranno mai, sia chiaro).

Più tardi.


Siamo a metà stagione, con Dionigi che ha segnato un bel po' di pappine e dopo aver perso contro l'odiata Salernitana (odiata perché spesso e volentieri batteva il Bologna), appare un sinistro messaggio: Dionigi è in trattative con la Roma. [...] Dionigi ha firmato per la Roma. Ebbene sì, non possiamo metterci di traverso, persino lo stesso Dionigi a Castel Di Sangro si rompeva le palle, e se n'è andato senza chiederci nulla, e pagando l'indennizzo di cessione. Di tasca sua? No, da parte della Roma. Quindi restiamo senza bomber, ma abbiamo risanato le casse con 7 miliardi e 300 milioni, ovvero circa 5 milioni e 400 mila euro di oggi. Ci lamentiamo?



No, il sogno di Giuseppe Gazzoni Frascara è finalmente realizzato: si sono fatte le plusvalenze per vincere lo scudetto dei bilanci ed essere l'unica squadra di serie A a pagare l'IRPEF. Peccato che a tutte le altre verrà fatta una sanatoria e il povero Bologna si troverà fregato, con i tifosi bolognesi, col naso arricciato, a dare a Gazzoni del povero coglione. A Salerno per una cosa del genere bloccarono i treni per protesta, mi sembra di ricordare, ma non sono sicuro. Confermate? E sapreste anche dirmi a proposito di cosa? Grazie.


I dirigenti però non sembrano gradire il risanamento del bilancio da parte del Divo Giulio. Non so, forse in pura tradizione democristiana si attendevano un massiccio indebitamento per creare pensioni baby e impieghi nel corpo forestale e più in generale voti di scambio? Non lo sappiamo. Da notare che il pubblico non ha ancora mandato giù le osservazioni lapidarie del Divo fatte a inizio stagione sulla riconoscenza. Anzi, ogni volta che c'è un allenamento a porte chiuse, gli ultrà fuori dal campetto urlano "Andreotti, venga fuori che la picchiamo!" e il Divo: "Motivo in più per restare dentro".


E sì che l'obiettivo salvezza è pienamente raggiunto. Siamo in zona tranquillità alla 23esima giornata, che cosa volete di più ? Una bella cavalcata finale e centrare la serie A?


Intanto possiamo ampliare lo stadio Teofilo Patini (4000 spettatori, praticamente ci sta quasi tutto il paese). Andreotti potrebbe intascarsi i sette miliardi di Dionigi con un bell'appalto truccato e farla così vedere ai manager così irriconoscenti. Ma il Divo non ragiona così, e sempre per la storia delle convergenze parallele con la sinistra, abbassa il prezzo del biglietto e alza il prezzo dei cartelloni pubblicitari.


Intanto, il nostro osservatore di giovani (che detta così pare anche molto molto brutta) scopre Luca Silva, un centravanti diciannovenne che di media ha solo 38. Mi piace molto anche come il titolo della schermata sia "Giovani promesse", che mi ricorda il coro sarcastico "Piacentini giovane promessa" cantato dai tifosi del Bologna, solo che Giovanni Piacentini approdò al Bologna che di anni ne aveva 31, e sapere che a 5 anni meno di me un calciatore era considerato vecchio, beh, mi fa sentire vecchio. Ma Piacentini (che stimo molto, specie per il gol da 30 metri al 90° che segnò al Milan nella stagione 2000-2001) è il classico calciatore nato vecchio. Ma sto divagando, torniamo a Silva. Che dire di 'sto Silva?

Bah, pessimo per i miei standard abituali, ma lo ingaggiamo comunque perché siamo comunque senza Dionigi e c'e spazio per il miglioramento. Alcuni erano fortissimi, tipo il portiere Ruiz che diventava veramente un fenomeno. 'Sto Silva, insomma, boh.


Guardiamo la clasifica, e man mano che ci mettiamo a ridosso della zona promozione, notiamo anche che c'è un errore di mancata traduzione dallo spagnolo. Dove? Lo si lascia per esercizio al lettore, ovviamente. Ma ora che abbiamo un'ottima combo punteggio / media inglese, magari si può andare a vedere se la dirigenza è soddisfatta, no?


No. La valutazione del manager è 5, la fiducia dei dirigenti è sempre 4, e i tifosi, beh, quelli odiano il Divo perché è un continuo promemoria della loro irrimediabile mediocrità. Che ci vogliamo fare? Niente. Oggetto di scherno da parte del pubblico ingrato, mai come ora il Divo si sente vicino al pubblicano della parabola.


Intanto siamo alla 34esima giornata, di nuovo contro il Torino e proviamo a fregargli di nuovo Cristallini, senza convinzione, perché molto probabilmente non se ne farà niente. Guardando nella lista dei cedibili ritroviamo Dionigi, che è stato messo in vendita dalla stessa Roma che ce l'ha ciulato! Ah ahah! AHahahah! Stecca (agitando il dito per far rumore)! Il Divo Giulio mi guarda con disprezzo nei confronti della mia reazione inconsulta.

Più tardi.


Finito il campionato, promossi Padova, Bari, Cosenza e ℂ𝔸𝕊𝕋𝔼𝕃 𝔻𝕀 𝕊𝔸ℕ𝔾ℝ𝕆. Siamo in serie A amici! Il consiglio direttivo è contento del risultato ottenuto, i tifosi continuano a "caragnare", come direbbe quel cagacazzi spettrale che interviene a sproposito in questo post, e quindi sapete che c'è? Castel di Sangro non si merita Andreotti, non Giulio almeno. La chiudiamo qui, soddisfatti del nostro bel risultato, e mostriamo una parte che finora non abbiamo considerato.


Il gioco arcade! Teniamo la squadra più forte del gioco, il Barça, che ha tra le sue fila Ronaldo quando ancora il Ronaldo per cui i calciofili si stracciavano le vesti era brasiliano e non portoghese. Ora il cosiddetto "Fenomeno" a me è sempre stato sui coglioni. Mi iniziò a fare pena quando vennero a galla le sue tare mentali (d'altra parte un uomo che a 22 anni si fa regolarmente la pipì a letto non è perfettamente stabile, secondo me) ma il finto-brerismo piagnucolante con cui i giornalisti sportivi si stracciavano le vesti quando il brasiliano approdò all'Inter. Ricordo Gianni Minà che gli leggeva le poesie su Didì e Vavà, spiegandogli in maniera paterna chi fossero Didì e Vavà, e il povero Ronaldo che non capiva evidentemente un cazzo ma abbozzava un sorrisetto beota.

Ricordo l'ingresso del giornalismo sportivo italiano nel vortice dei morti di figa (non erano ancora i tempi dei puttanoni su Sportmediaset.it, ma si era sulla buona strada) che facevano pigiamini di saliva all'estremamente ordinaria "Ronaldinha", ovvero Suzana Werner, una ragazza senza infamia e senza lode che però veniva venduta come il top dei top delle tope. (Ora se ricordo bene è la moglie dell'ex portiere Julio César, ma col cavolo che vado a controllare).

Ricordo quando Ronaldo, Pagliuca ed altri giocatori (Moriero? Il vizioso Nicola Berti? Non ricordo) parteciparono a una puntata speciale di un telequiz, in cui il Gatto di Casalecchio storpiò il nome di Ernesto "Che" Guevara davanti a un imbarazzato Amadeus, per poi agitare la sciarpa dell'Inter, tutto questo mentre Ronaldo abbozzava un sorrisetto beota e non capiva un cazzo.

"Eh però era difficile questa"
Va da sé che tanto avevano pompato il Fenomeno e l'Inter del bambino viziato Moratti, che a differenza di tutta l'Italia non juventina non mi indispettii troppo (diciamo pure che fu schadenfreude, ma non ne sono fiero) quando la Juve vinse lo scudetto di quell'anno grazie anche a quelle che Umberto Agnelli definì "due o tre sviste arbitrali".
Ma d'altra parte, sì, favori arbitrali ma se ci fate caso, nonostante l'attacco pesante con Ronaldo, l'Inter quell'anno era molto meno completa dei bianconeri: in difesa aveva cessi di caratura di Taribo West, Fresi (che di per sé non era male - ricordo gli otto gol al Bologna - ma all'inter era veramente pessimo) Galante, Milanese e Colonnese, un centrocampo con punti molto deboli (Benoit Cauet? Ze Elias?) e pensate al povero Gigi Simoni che doveva subire la rottura di coglioni continua del presidente che voleva far giocare il sopravvalutatissimo Recoba. Ecco, l'unica persona per cui mi dispiacque il secondo posto dell'Inter fu proprio quella bravissima persona che è Gigi Simoni. Ma sto divagando, e nel 96-97 Ronaldo è ancora al Barca, che in quest'amichevole sfiderà i finlandesi dell'FC Haka, squadra della ridente Valkeakoski.


E via che si comincia! Altissima risoluzione, campo in 3 dimensioni, giocatori bidimensionali, palla attaccata al piede e via. Iniziano i finlandesi e fanno un po' di melina a centrocampo fino a quando Karjalainen, che si chiama quasi come una delle mie birre preferite, viene falciato a metà campo da Luis Felipe Madeira Caeiro dettosi, con grande umiltà, Figo.


Viene calciata la punizione e subito Ronaldo, i cui capelli sono del colore della pelle per simulare la pelata, frega palla e attraversa la metà campo avversaria per tirare la saghella da fuori area, che ovviamente finisce in rete. Gol! Massimo Tecca descrive la situazione senza fare alcun nome ("Il suo tiro...!") e indipendentemente da ovunque la si sbatta, la palla finisce sempre al centro della porta. 

Una particolarità di Ronaldo, oltre alla finta pelata, è anche quella di esultare facendo l'aeroplanino. Eh sì, prima di Montella c'era lui.


Subito il 2 a 0, con Figo che dalla sua metà campo la lancia in avanti, e il Fenomeno ripete lo stesso identico movimento di prima, con in più un bel salto dell'avversario, che viene fatto in automatico usando come base la proprietà "Dribbling" del giocatore.


Ci portiamo sul 3 a 0 con gol su pallonetto di Giovanni Silva de Oliveira detto "Giovanni". Nella realtà, il brasiliano non andrà molto d'accordo con Louis Van Gaal, verso il quale si appellerà alla Legge di Godwin, e nel 1999 andrà all'Olympiakos. Ma qui segna, e segna molto bene. Ma c'era uno schema in particolare che in PC Calcio 5 adottavo sempre...


...eccolo qui. Calcio d'inizio, passaggio indietro, e prima che arrivasse la palla al mediano (in questo caso Popescu), tenevo premuto Invio, e così facendo partiva un pallonettone che usciva dallo stadio e rientrava rimbalzando davanti al portiere che si faceva regolarmente uccellare dal rimbalzo. Gol! Poche cose davano soddisfazione al tempo come questa. Vi ho detto che ero sfigato, no?


Calcio d'inizio per i finnici, triangolazione sbagliata e *fiiit* fallo laterale! Benissimo, non è detto che la parte arcade sia automaticamente merda, secondo la regola dell'ex videogiocatore, che tutti dovreste conoscere oramai.


È ora del gol della bandiera per i nordici e vi dirò che non è manco brutto: discesa sulla fascia di Kaasalainen, cross al centro che uccella completamente il portiere blaugrana e Kangaskorpi batte in rete a porta vuota. Eh, non male, diciamo che puo capitare: è un'amichevole estiva d'altra parte, no?


E basta, finita la partita. Pensate che al tempo ogni partita del campionato Manager me la giocavo  in modalità interattiva. Tutte ore rubate alla mia vita che avrei potuto impiegare nel contrastare la discesa nel vortice della sfiga, ma che dire?

Così funziona padre tempo, e indietro non si torna. Sempre avanti, o balabiotti, e bando alla malinconia, che quando è dolce è come un'intima gratitudine di fronte a un lago sereno (e solo gli spiriti banali si trovano a disagio sui laghi). Ma questa, è malinconia amara come un'ondata che rimbomba contro la riva a guisa di sonoro sberleffo del mio sonno. A presto, amici miei, e ricordate sempre che Quaant se gh’a fam, la puleenta la paar salama! O no, ex videogiocatore?

No. Vaffanculo, fantasma di Gianni Brera. Prossimo gioco!
È merda? Allora, ammetto che me lo ricordavo molto più appassionante, e ci sono stati alcuni momenti in cui mi annoiavo. Ma in generale, nonostante tutto, mi sono ancora divertito. Forse il fatto è che ci ho giocato così tanto che certi passaggi ripetitivi mi sono tornati alla mente e mi hanno fatto dire "che palle, ancora?" anche se la volta precedente era stata nel..uhm... 1998? Sì dai, facciamo 1998. Ma nonostante tutto, non posso dire che sia merda.
Ci rigiocheresti? Proprio in virtù di quello che ho detto sopra, no, non credo ci rigiocherei. Forse non mi sono ancora disintossicato.

10 commenti:

  1. Grazie di cuore per il post e per la citazione, ti devo una birra :). Ero sicurissimo del tuo voto positivo su Pc Calcio (se non altro per quello positivo al 4.0).
    Parto facendo il pignoletto della Frigia (si dice così? Non ho citato il dizionario) dicendo che quello nella schermata iniziale non é Dicara, bensì dovrebbe essere Giovanni Lopez.
    Ho una curiosità sulla partita che hai giocato: ma quando hai preso Dionigi, non hai rovinato i conti (anche se 800 milioni non era un costo insostenibile). Io di calciomercato andavo pochissimo quando iniziavo il Pro Manager, cercavo soprattutto giocatori in prestito e sostenibili di ingaggio. Spendevo soprattutto negli allenatori, perché più hai la squadra in forma e con i valori che crescono, più vinci al simulatore...
    Ma per arrivare quarto avevi acquistato altri giocatori?
    Il Castel Di Sangro era davvero la più scarsa della Serie B.
    Il Torino era fortissimo, oltre ai big Florjancic e Cristallini c'erano anche Cravero (88) e appunto Lombardini (88). Trovavo coerente che giocatori di Serie A, spostati in Serie B, mantenessero la loro forza originale, ma in questo caso c'era stata un'esagerazione (forse voluta?).
    Per ciò che concerne lo scippo di Dionigi da parte della Roma, come sempre il trucco era mettere una clausola rescissoria altina. O meglio: ingaggiavi il giocatore. Poi gli facevi un ritocchino dell'ingaggio con rinnovo. In quel modo bloccavi ogni possibile offerta; una strategia infallibile.
    Acquistare i giocatori a parametro zero con i 10 milioni di lire non me la ricordavo, come possibilità.
    Diciamo che è plausibile ingaggiare sei mesi prima il giocatore con un conguaglio al club proprietario del cartellino, ovviamente però 10 milioni di lire non era proprio un conguaglio.
    Luca Silva invece era un giovane del vivaio del Parma, non ricordo se diventasse quattro stelle e mezza.
    Veniamo al simulatore.
    Concludiamo con quello che per me era un ottimo simulatore. Il gol che hai preso riproduce - benché in modo imperfetto - il classico gol con l'esterno che mette al centro per il tocco vincente dell'attaccante, con il portiere messo fuori causa perché costretto a chiudere lo specchio all'esterno. In certi casi il portiere blocca il pallone sul cross. Sembrano più situazioni da Holly&Benji, ma ripeto, nell'imperfezione, cerca di riprodurre azioni del calcio reale. E infatti il simulatore computer vs computer metteva in scena partite divertenti. C'era quella con pochissime occasioni e quella con molte occasioni. Il problema erano i gol in slalom, ma anche qui dipendeva dalle squadre. Fare un Milan - Piacenza significava vedere il Milan vincere al 99,9% con reti di Weah che partiva da metà campo e dribblava tutti.
    Però un Piacenza Milan diventava più tirato, perché il simulatore spingeva sempre per la partita di casa.
    Ma per il 1997 e per i mezzi che aveva la Dynamic, quel simulatore è divertentissimo.
    Ah il trucco del pallonetto: vero, se tiravi e poi alzavi la traiettoria con il tasto del passaggio, realizzavi dei gol capolavoro, sfruttando anche i rimbalzi. Ma attento: se fai il trucco del pallonetto contro i portieri forti, molte volte non fai gol, il portiere riesce a smanacciare e a bloccare il pallone in due tempi.
    I portieri per me erano fatti molto bene, anche se a volte facevano cose pazzesche (tre-quattro parate di fila).

    Grazie di cuore per questo post e tanti auguri di buone feste

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    1. Perdonami ma mi ero dimenticato di rispondere a due tue domande:
      - la rivalità tra Cesena e Bologna nasce dal fatto che i tifosi del Cesena sono spesso anche tifosi della Juventus, la squadra più odiata dai bolognesi (che a differenza dei "provincialotti" tengono solo per una squadra, quella della loro città);
      - l'episodio della Salernitana credo fosse una protesta per un mancata iscrizione della squadra campana in B negli anni in cui i Tar decidevano le promozioni

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    2. Porca miseria, Giovanni Lopez! Ennesima dimostrazione che il fantasma di Gianni Brera non capisce un cazzo di calcio.

      Allora, rispondo per punti:

      - gli 800 milioni di Dionigi, no, mi pare di avere avuto poco più di un miliardo in cassa. Forse avevo dovuto licenziare qualche collaboratore inutile. Oppure Andreotti aveva chiamato Cirino Pomicino a taroccare il bilancio, non so.

      - Nessun altro acquisto oltre al Dionigi, semplicemente brillantezza e acume tattico (e culo)

      - Si, è vero, c'era anche Cravero in PC Calcio 5 ma arrivava a 88 al top della forma, e io mi interessavo solo a quelli che avevano 86 o più di media senza contare morale e stato di forma, in modo che al top superassero tutti il 90: Cristallini aveva 86 di partenza e Florijancic un tremendo 88. Il migliore di tutti comunque è Mario Solimeno di PC Calcio 6.0 e forse un giorno ci arriverò.

      - Sulla clausola di rescissione alta non sono sicurissimo: a volte la stupidità artificiale del gioco faceva sì che le altre società cacciassero miliardi e miliardi per giocatori che ovviamente non ne valevano. Penso, almeno.

      Sul simulatore, che dire: è divertente, ma era facile da padroneggiare e dopo un po' la vera sfida diventava vincere con le partite istantanee, anche perché così la stagione diventava LUNGA. Ma mi rendo conto che avevo molto più tempo libero, allora. Non era necessariamente una bella cosa.

      Grazie per il ragguaglio sulla Salernitana. Avrei un aneddoto personale su Aniello Aliberti ma temo di non poterlo pubblicare per non assalire la privacy delle persone coinvolte.

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    3. Guarda, il discorso della clausola di rescissione è così:
      tu ingaggi Dionigi dalla Reggina e lo paghi 800.000.000 lire, mettendogli clausola di rescissione, toh, di 3.000.000.000 lire.
      Il rischio è che arrivi la Roma di turno che te lo porta via per 3.000.000.001 lire.
      Allora i casi sono due:
      o mettevi subito una clausola rescissoria iperbolica (così almeno guadagnavi un sacco di soldi);
      oppure, appena acquistato il giocatore, gli rinnovavi il contratto aumentando la clausola in modo iperbolico, facendo il ritocchino dell'ingaggio di una decina di milioni di lire.
      Funziona, garantito.

      Le squadre avversarie ti comprano sempre i giocatori che metti in lista di cessione, anche se a cifre leggermente più basse della clausola (ma ciò vale anche quando sei tu a comprare i giocatori trasferibili).

      Il problema sono i cessi della rosa, che in tutti i pc calcio sono invendibili e devi aspettare che vadano in scadenza per liberarti della loro inutile presenza.

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  2. "Il pallone è entrato a mezza altezza."

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  3. PC CALCIO RINASCE: versioni originali, aggiornamenti, patch e molto altro grazie a un progetto che si propone di restituire dignità a una serie indimenticabile.
    Sito: https://pccalciorinasce.forumcommunity.net/
    Gruppo: https://www.facebook.com/groups/1737025066626094/

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    1. Ok, restituirete pure dignità a PC Calcio, ma con questo spam copia-e-incollato a tappeto su tutti i siti che compaiono quando cerchi PC Calcio su google non è che di dignità ve ne diate molta, eh...

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    2. E poi per avere quegli aggiornamenti devi dare un rene come minimo...

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    3. Peraltro scusami, ma cancellando la vecchia e-mail, ti ho lasciato il blog pieno di commenti anonimi 🙄 (però intanto ho avuto la certezza che il vecchio account non rimane come anonimo tra i lettori fissi. Va beh, una sciocchezza, ma mi era stata posta questa domanda da terzi).

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