Quarantenne con famiglia e lavoro serio cerca di capire cosa ci fosse di così figo nei videogiochi che tanto gli piacevano più di 20 anni fa.
I nuovi articoli sono terminati, ma quelli vecchi restano.
Se avete letto il blog dell'ex videogiocatore a sufficienza, saprete tutti che in un certo periodo della mia vita avevo una certa smania di completismo nei confronti dei videogiochi della Apogee. Beh, il gioco di oggi non fa differenza: in più ha il fatto che è uscito dopo i "vecchi classici", proprio in quel periodo in cui stavo lavorando, retroattivamente, alla mia smania di completismo. Ero più o meno riuscito ad accaparrarmi tutti i vecchi giochi pubblicati dalla casa di Garland, Texas, e quei PaZzErElLiH di giovanotti osavano continuare a fare uscire nuovi giochi, e quindi io che come voi saprete ero un videogiocatore pezzente, dovevo tenermi in pari.
Con quale gioco noi PaZzErElLiH ragazzi Apogee stupiremo l'ex videogiocatore oggi?
Fortunatamente, a mio favore giocavano due cose.
La prima era che i videogiochi della Apogee erano tutti shareware, quindi uscivano in versione "completa" che veniva pubblicata sui canali gratuiti, che potevano essere internet (che non avevo) oppure i CD allegati delle fecali riviste di settore, dove rifornivo.
La seconda cosa che giovava a mio favore era il fatto che a un certo punto, i ragazzi Apogee erano così presi dallo sviluppo infinito di Duke Nukem Forever che avevano smesso di pubblicare qualsiasi altro videogioco. Metteteci anche il fatto che a un certo punto la Apogee era diventata 3D Realms e si era messa a produrre soltanto sparacchini in prima persona (quelli che mi facevano venire la chinetosi, a volte dandomi veri e propri conati di vomito) e quindi a un certo punto ho detto beh, chi me lo fa fare?
Insomma tutte le cose più belle al certo punto finiscono, oppure si evolvono. E magari diventano ancora più belle, chi lo sa! Dobbiamo essere sempre pessimisti? No, dai, proviamo a non esserlo, ecco. Si chiude una porta, si apre un portone, ci sono tanti altri pesci nel mare, e tutte queste cose con cui si cerca di alleviare il dolore da delusioni amorose. Beh, le delusioni amorose a quel momento abbondavano principalmente nella mia testa, perché magari vedevo ragazze che mi piaciucchiavano che scambiavano metri di lingua con gente più aitante di me, ma tecnicamente non erano delusioni vere e proprie. Certo è che il ciclo Apogee si era chiuso. E io stavo assaporandomi gli ultimi sgoccioli.
Con il logo della Apple e la ben nota fanfara, dopo il gioco di oggi sarebbe uscito soltanto "Stargunner": uno sparatutto a scorrimento orizzontale in grafica renderizzata che è talmente insignificante che quando me lo trovai per le mani lo lascerei perdere dopo pochissimo.
YAHWHN
Il gioco di oggi invece mi aveva colpito perché mi pareva proprio fico: era veramente di quelli cattivi, ma di quelli cattivi nel senso buono. Nel senso che aveva la "grinta", per me, era un gioco con le palle, un gioco che spaccava culi, insomma! Per dirla con tale Marco Auletta, pagliaccetto jolly delle varie fecali riviste di settore della Xenia, "rullava". Gli ingredienti c'erano tutti: dall'altra parte delle macchine truzze da elaborare che montavano sopra delle grandi mitragliatrici (sì, lo abbiamo visto pure poco fa con Interstate 76) che servivano a far saltare per aria altre macchine, si potevano prendere sotto i pedoni un po' come in Carmageddon (che però sarebbe arrivato l'anno dopo). La grafica era bella pulita, ma allo stesso tempo molto "edgy", e c'era veramente la sensazione del rapporto qualità/prezzo (prezzo che era 0, ma si sa che per il limite del prezzo che tende a zero il rapporto tendeva asintoticamente a infinito qualunque fosse la qualità, ma questa è un'altra storia).
Insomma, per me è un gioco figo e quando dissi ai miei compagni di classe che avevo questo "Death Rally" tutti mi presero per il culo per come lo pronunciai. Perché avevo effettivamente pronunciato con l'inflessione un po' masticata da inglese americano, con la R in Rally un pochino mangiucchiata qua e là, ma d'altra parte avendo io la R moscia di mio mi sembrava ancora più figo sfruttare questo mio difetto di pronuncia per fare sentire tutto un po' più auanagana. Voglio dire che ero in una situazione di sprofondamento nella sfiga che qualsiasi cosa dicessi per attirare l'attenzione era sorgente di prese per il culo. Il fatto che cercassi l'attenzione con un videogioco shareware appena uscito era chiaramente il problema.
Interessante comunque come anche quello che più mi prese per il culo per il mio difetto di pronuncia fu quell'orgoglioso otaku che successivamente mi implorò di passargli Season of the Sakura. Uno potrebbe dire "ma perché gliel'hai passato se ti prendeva per il culo?" Beh da un lato mi rendo conto di essere molto meno permaloso di quanto pensi. Dall'altro ero comunque sempre a caccia di una forma di approvazione, e ammetto che questa cosa mi deprime un po'. Però vaffanculo, il gioco rullava di brutto e quindi ora ci rigioco. Sigla!
Ah, io devo dire che se c'è una roba che trovo irritante sono queste introduzioni senza capo né coda se non per fare una grandissima autofellatio, che detta così pare un sinonimo di quando si ingolla un fallo trovandosi in macchina, ma insomma, non esageriamo con queste battute molto crude. Che dire? Questa è la versione registrata, distribuita nei negozi su CD, io avevo lo shareware trovato su PC Gamer, che essendo una rivista di settore era abbastanza fecale, ma il fatto che fosse tradotta dall'originale americano la rendeva molto più asettica e sterilizzava tutto il voler essere PaZzErElLiH dei redattori. Ma insomma, chissenefrega, era un gioco Apogee, era nuovo, la mia smania di completismo era appagata, la vita era bella. Quello che pensavo essere la vita sembrava bello, visto che la vita vera mi sfrecciava affianco facendo un bell'effetto Doppler con il clacson.
Poropopp-ah no! Niente fanfara ma colonna sonora rock! Che non è il solito MIDI ma potrebbe essere un modulo tipo quelli dell'Amiga, o peggio ancora colonna sonora da CD. Forse nella versione registrata è colonna sonora sul CD. Importa? Non tanto. Il gioco è sviluppato dalla Remedy, quelli di Max Payne! Quei pazzi pazzerelli finlandesi capeggiati da un tizio che ha stampata in faccia l'espressione di chi ha trangugiato due chili di puré di carote, mele e banane verdi condito con succo di limone e ora sta spingendo con forza seduto sul trono di porcellana.
NNNNNGGGHHHH
Questo è Sami Järvi detto "Sam Lake". Järvi in finlandese significa Lago e la cosa mi fa molto ridere. Beh! Prima di quel catalizzatore di conàti di vomito (per la grafica 3D, intendo, concettualmente aveva il suo perché) di Max Payne, c'era Death Rally, e io non lo sapevo, ma era uno degli ultimi giochi della Apogee marchiati Apogee. Eravamo alla fine di un'era...
...ed ecco la schermata del titolo come me la ricordo dallo shareware. Molto "edgy", senza dubbio (era il 1996, ci dovevano essere le fiamme renderizzate in 3D). Però quel Copperplate Gothic mi ha sempre molto irritato. Non quanto il Papyrus nel film "Avatar", ma l'ho sempre trovato molto irritante. Paradossalmente l'Exocet in Diablo non l'ho mai trovato così fastidioso, ma va anche detto che Diablo è stato il primo gioco in cui ho visto il font Exocet, quindi ok. Ma il Copperplate lo associavo ai miei esperimenti su Microsoft Publisher in cui cercavo di fare stampe che mi davano una certa importanza, e questo font tutto maiuscolo e ben spaziato mi sembrava una cosa molto seria.
Ed ecco qui i crediti: Sami Jarvi (non ancora inglesizzato) è accreditato come autore dei testi, e uno si chiede in un gioco di macchine che si sparano l'una con l'altra che senso possa avere, ma il mondo è bello perché è vario, e soprattutto non dimentichiamo che la Apogee ha questa cosa dell'essere prolissa nei testi, se prendete ad esempio le creazioni di Tom Hall (Vaffanculo, Tom Hall). Ma qui il macrocefalo texano non sembra averci messo la mano, in effetti al tempo dell'uscita del gioco era già andato alla Ion Storm, quindi con tanto affetto vaffanculo, Tom Hall (anche se tutti mi dicono che Anachronox è molto bellino, per quanto non ci abbia mai giocato).
Via, si parte con la corsa! Start Racing, e al di là del font per me stantio bisogna dire che la grafica è molto pulita e molto gradevole, anche con l'estetica brutalista tipica di come era visto il futuro negli anni 90. Non dimentichiamo che questa praticamente è la versione violenta di Slicks 'n Slide.
E via, partiamo con il gioco, e dobbiamo scegliere la nostra faccia (in uno stile pseudo-manga perché era il 1996) e il colore della nostra macchina di partenza. Il nome del nostro pilota è quello di sempre, e la pettinatura è inguardabile, ma come già abbiamo detto è il 1996. La macchina con cui partiamo è inevitabilmente la Vagabond, un ersatz del maggiolone della vosvaghen che è lento, fragile e fa abbastanza cacare. C'era un periodo in cui era ritenuto cool il maggiolone, lo sapevate? E io, che cool non ero per niente, avevo in famiglia una Fiat 1100R del 1969, questo perché il nonno materno che non ho mai conosciuto e da cui ho preso metà del nome non aveva comprato il maggiolone perché essendo la Fiat italiana, sarebbe stato più semplice trovare i pezzi di ricambio.
Andreotti, lei che ne pensa? "Chiudo un occhio sui peccati di gola purché non si consumino con troppi generi d'importazione danneggiando la bilancia commerciale. Almeno per l'attuale periodo perfezionerei un famoso detto popolare: «Moglie, cibi e buoi», comprendendo in questi ultimi soprattutto quelli destinati a bistecche."
Mi chiedo cosa avrebbe detto mio nonno vedendo che gli acquisti più recenti che ho fatto sono tutti su Amazon e mi arrivano in un giorno. Probabilmente direbbe "ODDIO, MIRACOLO!" Eh, era un po' humor nero questo, ma avendo lavorato lui coi militari per tutta la vita mi piace pensare che le battute da caserma non gli fossero estranee. Vabbè! Fiondiamoci subito a iscriverci a una corsa e andiamo in quella facile, che si chiama ... "Holocaust". Ah bene. Corriamo assieme a tale Mori Sato (il ragazzino giapponese super-focalizzato sul suo sport), e due ragazze, Liz Arden (che a tempo perso vende cosmetici) e tale Suzy Stock, suppongo come "Stock car racing" che sono macchine berline come le altre, ma taroccate al massimo con assetto da corsa, un po' come la mitica Ford Puma del mio amico Alessandro C., quello che mi disegnava cazzi sul banco. Senza cazzi disegnati però, e nemmeno fiamme. Ma sulle fiamme non sono sicuro.
Via, si parte! Giulio è primo, perché nella classifica generale è ultimo, e devo dire che la grafica è molto bella, molto pulita proprio. Un 3D a camera fissa che fa sembrare tutto 2D. Da qualche parte avevo letto che avevano usato il Build di KEn Silverman, ma onestamente ci credo poco. In ogni caso, avendo Giulio una misera Vagabond (rossa, ma solo perché non si può scegliere il bianco) viene superato alla prima curva da tutti gli altri, e come se non bastasse si apre il fuoco e si semina mine per strada. Mori Sato, proprio in quanto giapponesino sborone riduce in poltiglia un incauto spettatore a bordo pista, urlandogli"Mòri!" mentre il tergicristallo spazza via le frattaglie. Tra questo gioco, Carmageddon, Quarantine/Road Warrior, Grand Theft Auto e altra roba, in 'sto periodo ci avevano proprio la fissa del veicolo usato come strumento di morte, eh.
Insomma, manco finito il primo giro e scendo subito in quarta posizione, e i controlli sono tali che non riesco manco a raccogliere il simbolo del dollaro per terra. Ma almeno posso sparacchiare un po' contro Liz Arden la rappresentante di rossetti, che per l'occasione ha montato sul suo pickup delle punte con cui speronare quelli che le stanno davanti.
E tra una sparata, una mina e una speronata, Suzy Stock resta a piedi con la macchina che prende fuoco, un po' come la Ford Pinto che appena la toccavi esplodeva. O come la Duna che si cappottava in un parcheggio. Eh beh, la cosa buona è che in tutto questo se Giulio sopravvive non arriva ultimo. "Considero il sopravvivere una grazia di Dio", mi dice Giulio. Oh, beh, sì, Andreotti, non è lei quello che deve guidare 'sto catafalco di macchina.
Con agile mossa prendiamo il fulminino evitando la mina. Il fulminino ci ricarica (di poco) il turbo, che ci permette di superare la signorina che dà lustro all'istituto del restauro...
...ma solo per poco. La corsa finisce, Mori Sato ha vinto da mò e noi siamo terzi, che comunque ci permette di fare qualche punto. Contento, Andreotti? "So di essere di media statura, ma non ci sono giganti attorno a me."
E invece no, con un punto solo siamo all'altezza di Fanfani qui. Peccato! Approfittiamo per vedere nomi come "Jane Honda", "Greg Peck", "Clint West" o persino Duke Nukem che fa un cameone, perché i ragazzi Apogee hanno trovato la gallina dalle uova d'oro. Vabbè: tra una corsa e l'altra c'è il negozio, in cui Giulio si pimpa la macchina con ruote nuove e qualche rinforzino piazzato qua e là. Mi rendo anche conto di come tra una schermata e l'altra ci sia un sacco di testo di un non ben visto "True Tom" che è un po' il fantasma di De Gasperi che consiglia il divo Giulio, fino a un certo punto. Da un certo punto in poi, è il fantasma di Moro che lo insulta. In ogni caso, lo stile hardboiled con cui "True Tom" ci parla da quello che pare essere l'aldilà dandoci consigli non richiesti è lo stesso stile con cui Sam Lake caga il grande flashback che è Max Payne. Ebbene sì, a Max Payne ci ho giocato, dieci minuti, che poi con il bullet time e la telecamera che gira attorno allo stitico mentre lui va al rallentatore mi ha fatto correre in bagno a vomitare la colomba di due pasque precedente.
Ma non c'è solo il mercato, c'è pure il mercato underground! Quello con le modifiche "PaZzEreLlEh come le mine, gli spuntoni sul paraurti, la benza da razzo e la possibilità di sabotare altre macchine. Non abbiamo abbastanza dindi per comprare nulla di tutto ciò, e l'usuraio non ci esce i soldi perché siamo dei poveri sfigati, quindi andiamo a correre alla Snake Alley, mentre True Tom continua a cacarci il cazzo dall'aldilà, in cui non è chiamato a rispondere né di Pecorelli, né della mafia, ma del fatto che una volta raggiunto il top della classifica c'è la gara finale contro il misterioso "The Adversary". Oooooh che paura che mi fa, guardi son qui che tremo. "Guerre puniche a parte, mi hanno accusato di tutto quello che è successo in Italia. Nel corso degli anni mi hanno onorato di numerosi soprannomi: il Divo Giulio, la Prima-lettera-dell'-alfabeto, il Gobbo, la Volpe, il Moloch, la Salamandra, il Papa Nero, l'Eternità, l'Uomo-delle-tenebre, Belzebù. Ma non ho mai sporto querela, per un semplice motivo: possiedo il senso dell'umorismo. Un'altra cosa possiedo: un grande archivio, visto che non ho molta fantasia, e ogni volta che parlo di questo archivio chi deve tacere, come d'incanto, inizia a tacere."
Molto bene Giulio, e a proposito di questo "The Adversary che cos'ha nel suo archivio?"
"Non vuole saperlo, altrimenti ci finirà pure lei".
Ok, taccio.
Snake Alley è una pista molto contorta. Fortunatamente assieme a noi c'è "Farmer Ted", il secondo pilota più sfigato dopo "Bogus Bill", un chiaro clone di Bill Gates, ma combinando i due, subito il pensiero va a
*air guitar*
Gran film, davvero un gran film. Non ho visto il terzo episodio, magari lo farò tra una decina di anni.
Beh, Farmer Ted è con le pezze al culo, ma il primo a perdere la macchina è Diesel Joe. Ted comunque lo segue subito e quindi restano solo Giulio e la venditrice di smalti. Ma questo effetto onde che cos'è? Semplice, qualche stronzo ha lasciato un funghetto allucinogeno sulla pista e Giulio ci è finito contro. Almeno aiuta contro l'emicrania? "No." dice Giulio, giochicchiando con la fede al dito mentre gli occhi fanno una spirale.
Per pochissimo, e grazie alla benzina da V2 nazisti, Liz vince. Oppure era Andreotti che faceva il cavaliere e lasciava passare la signora? "Sinceramente trovo che i gesti di galanteria eccessivamente forzati e cerimoniosi verso le signore, siano un modo per pagare in anticipo una prestazione che ci si aspetta. Molto meglio una sobria cortesia verso tutti, anche i nemici. Nostro Signore Gesù Cristo ci dice che dobbiamo amare i nostri nemici, ma noi potremmo non riuscirci: d'altra parte siamo solo persone umane e medi peccatori. Ma nulla ci impedisce di mostrare gentilezza in occasioni formali, come i loro funerali."
Beh, siamo arrivati secondi, quindi abbiamo fatto un po' di soldini (oltre che due punti): Quindi ci appropriamo di un'imbottitura di metallo a indurirci la carrozzeria...
...e prima di partire per la pista chiamata "Oasis"
1996 vez
dicevamo, un losco figuro ci offre dei soldi se raccogliamo delle pilloline magiche che qualcuno ha fatto cadere in pista. Tedax? No, steroidi, che compaiono anche in Duke 3D e magari sono l'unica droga che conoscono i ragazzi Apogee, per non parlare dei ragazzi Remedy che essendo finlandesi si drogano di vodka al salmiakki (il mio secondo liquore preferito, dopo il Petrus Boonekamp).
Ah, ecco le pilloline! Benissimo, magari non arriverò primo ma mille dollari li intaschiamo senza problemi, no?
Arrivato terzo, sticazzi! Vogliamo il pagamento! Vogliamo il pagamento!
Ehm, niente, il tizio è incazzato nero perché non siamo arrivati primi. Ah beh, ma io mica lo avevo capito dalla prosa autospompinante Sam "Pierfrancesco Spingitore" Lake. E come se non bastasse, ho finito i soldi e quindi la prossima gara la cominciamo con la macchina tutta scassata.
A uno basterebbe stare lontano dall'azione, accettare di arrivare quarto o magari sperare che qualcun altro guidatore venisse fatto fuori, no? Ma Andreotti non è pericoloso, è spericolato, dice la sua segretaria Vincenza Enea Gambogi, e quella stronza di Cher Stone infatti ci fa scoppiare la macchina. Ops!
"End of the road", ci dice quel prolisso rompicazzo di True Tom dall'aldilà. Siamo fuori, senza soldi e senza macchina, ma almeno abbiamo vissuto abbastanza a lungo per raccontare la storia. Non so, il fatto che True Tom da morto ci triti le palle con la sua prosa interminabile ci fa chiedere che cosa significhi esattamente essere vivo nell'universo di questo gioco.
Poco dopo.
Ah beh, secondi! Un po' di soldi da investire...
...e prontamente investiamo in sabotaggio dei nostri avversari. Il che significa che prima della partenza uno degli altri corridori si fa scassare la macchina. In questo caso è Suzy Stock, e apparentemente il gioco sembra avere una preferenza per le pilotesse femmine, quando c'è da fare danni. Mah.
Suzy è fatta fuori, e anche Mic Dair, che a ben pensarci è una scimmiottatura di Ric "Nature Boy" Flair del wrestling e mi scendono le palle. Altra corsa?
Ah ha! Farmer Ted e Suzy Stock sono rapidamente fatti fuori, e per uno strano scherzo del destino Cher Stone si incanocchia sulla carcassa di un'altra macchina e siccome non riesce a fare manovra va avanti avanti e avanti finché pure lei non resta a piedi. Bellissimo!
Bello a tal punto che persino il tristo mietitore dà un bonus a Giulio, molto rispettosamente, perché ha fatto fuori tutte e tre le altre macchine. Bravo Andreotti, un vero e proprio rottamatore! Andreotti mi guarda malissimo. Scommetto che vuole dirmi di come si sente conservatore, no? "No, ma voglio raccontarle un piccolo aneddoto. Una volta arrivai tardi ad un funerale. Incontrai una suora che si preoccupò di farmi sedere. Per ringraziarla della premura le dissi: non si incomodi, madre, in queste tristi occasioni, tranne il più centrale, tutti gli altri posti mi vanno bene." Che cosa avrà voluto dire? Nel dubbio mi tocco i coglioni.
E invece poco dopo il posto centrale lo prende proprio Giulio, che viene crivellato di colpi da Mori Sato e a uno viene da fare battute su Salvo Lima però noi ci tratteniamo, ecco. Che due coglioni!
Eh sì. Lo so che oltre a essere stato fatto a pezzi sono arrivato ultimo e quindi anche tutti i soldi che ho raccolto per strada non finiscono in cassa. Ripariamo tutto, e fortunatamente abbiamo collezionato così tanta moneta corrente da poter riparare il nostro maggiolone. Sfortunatamente, l'upgrade della macchina, con i suoi 2500 dollari resta lì, irraggiungibile. Geloso, Andreotti? "In quanto a gelosia per le... cariche pubbliche, non sono senza peccato". Ma senta un'altra cosa... ha sabotato di nuovo la povera Suzy Stock... c'è qualcosa che ha verso l'altra metà del cielo? È forse una reazione a qualche bramosia che prova nei confronti delle concorrenti femmine? "Mi lasci solo dire che di una ragazza come quella, quando la guardo, non direi che le guardo il fondo degli occhi". Continuo a non capire. È perché le infastidiscono gli occhi spropositatamente grandi del disegno stile manga?
Andreotti non risponde, perché è troppo intento a farsi fare a pezzi alla corsa successiva. Vaffanculo.
Vaffanculo!
"Le sarei grato se la finisse con questo turpiloquio."
Oh, beh, va bene, sapete che c'è? Ho la versione registrata, usiamo le gabole, mannaggia alla miseria.
Più tardi.
Andreotti ha di nuovo cambiato faccia, come Adolfo Celi, e ora ha la "Deliverator", la macchina più fica di tutte, con tutte le modifiche possibili, ed è in cima alla classifica, pronto a combattere contro il temibile Avversario in un testa a testa nell'Arena, l'ovalone finale. Pronti? Via!
Sono così abituato a quel macinino della Vagabond che la Deliverator mi scappa di mano. E niente, che siamo troppo lenti o troppo veloci, i controlli sono veramente molto peggio di quanto non mi ricordassi. Sapete cosa vuol dire questo, vero, amici?
Via, altra cheat per il turbo infinito e andiamo a stravincere! L'Avversario è così imbarazzato che esplode, dopo che è stato doppiato dal Divo Giulio, che vendica così la sconfitta all'elezione da Presidente della Repubblica. Beh, chi semina vento raccoglie tempesta, a buon intenditor poche parole, chi va al mulino s'infarina e tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino e se ci fosse un proverbio che finisce con "l'ex videogiocatore si rompe le palle" ce lo metterei, ma poi dovrei attendere un secolo affinché venga validato dalla C.I.P. (Commissione Internazionale Proverbi). E poi, lungi da me dare ai VdM del futuro un'arma ulteriore con cui rompere le palle ai loro giovani virgulti tramite saggezza popolare. Prossimo gioco!
È merda? Non lo avrei detto proprio quando ci ho rigiocato, anzi ero convinto che fosse uno di quelli buoni: ma non è così. La pulizia della grafica e il fatto che fosse shareware della Apogee (quindi, COMPLETO) mi aveva fatto chiudere gli occhi su tante cose che non meritavano la minima stima. Merda era allora (ma non me ne accorgevo) e merda è oggi (e me ne accorgo molto bene). Spiace. In realtà non spiace affatto.
me lo ricordo molto vagamente, e non sono neanche sicuro di averci giocato. La cosa incredibile è che di questa cacca ne hanno fatto pure un remake, ha un community che ci gira intorno ed è entrato anche in classifica tra i primi 100 giochi "classici" finlandesi, vuol dire che la loro media è davvero pessima. Mica male per un gioco di cacca.
me lo ricordo molto vagamente, e non sono neanche sicuro di averci giocato. La cosa incredibile è che di questa cacca ne hanno fatto pure un remake, ha un community che ci gira intorno ed è entrato anche in classifica tra i primi 100 giochi "classici" finlandesi, vuol dire che la loro media è davvero pessima. Mica male per un gioco di cacca.
RispondiEliminain certe gif va lentissima e in una come se gli avessero messo un cetriolo inc.
RispondiEliminaPurtroppo quando ho aperto a fine 2016 questo blog, l'ho fatto su Blogger inconscio del fatto che
EliminaA) avrei postato un sacco di gif animate
B) con le gif animate blogger fa stracagarissimo.
Chiedo venia. Ma non sono gli screenshot la parte importante qui, no?