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lunedì 31 maggio 2021

Strike Commander (Seconda Parte)

Nella scorsa puntata del blog dell'ex videogiocatore!

Virtual Cockpit!

Gouraud Shading!


Fregna!

Sfiga!

...Ed ora, la conclusione!

Cari amici! E bentornati a questo eccitantissimo gioco di acrobazie aeree e combattimentYAHWHN eh non so, sinceramente non lo so, devo dire che me lo immaginavo molto più cazzuto 'sto gioco, almeno basandomi sulle recensioni della fecale stampa di settore. Cioè, boh! Una squadra di mercenari che vola sull'F16? Sulla carta è una roba sboronissima (così si diceva ai tempi) ma che cosa abbiamo, onestamente? Una combriccola di sfigati che cerca di parlare con l'accento americano, cioè masticato e nasale, in contrapposizione al birignao britannico? Tutti capeggiati da un middle manager statale prestato alla guerra mercenaria, più interessato a seguire le procedure che a ottenere i risultati? Maronn' che due coglioni! Si intuisce la tensione di Roberts tra il voler essere uno sborone e voler seguire le regole. Uno psicologo bravo, e non un dilettante come me, ci troverebbe sicuramente qualche spiegazione, probabilmente legata a un'educazione al vasino eccessivamente rigida. Chi lo sa! Sinceramente non ricordo come ho imparato a cagare nel water, ho vaghi flash di quando i miei foderavano il bidet di giornali vecchi e lì sopra depositavo stronzi di dimensioni ragguardevoli che poi venivano buttati nel cesso. Ora non avendo io il bidet dove abito (ma ho installato personalmente un comodissimo doccino) ai bimbi faccio fare tutto nel vasino componibile dell'ikea. Però l'idea di cagare su un giornale esercita su di me una certa risonanza, vista l'opinione che ho della stampa di settore e non. 

Scusate! Non so come ci sia finito a parlare di 'sta roba. Quello che voglio dire è che già nel canone di Wing Commander, il protagonista Blair ha come soprannome "Maverick" in senso ironico, perché è talmente ligio alle regole che lo pigliano tutti per il culo chiamandolo "battitore libero". Quindi, facciamo una saga sugli eroi di ogni giorno, quelli che non si fanno notare per darsi un tono, dice Roberts. Benissimo! E poi lui stesso fa giochi su dozzine di dischetti per farsi notare. Lo so, non dovrei insistere sulla coerenza, ma lo faccio. Vaffanculo, torniamo a Istanbul.


E tornati negli spogliatoi, Stern deve fare una reprimenda a Janet la fatalona, perché ha distrutto qualche edificio che non doveva. Ma allora lo ha fatto? Mi sono perso qualcosa? Pensavo avesse solo detto che voleva farlo! Non so, non sono stato attento. A Janet girano un po' i coglioni e Giulio si inzerbinisce tantissimo perché è chiaro che almeno un paio di pugnette pensando a lei Giulio se l'è fatte. Ma Stern non vuole sentire ragioni. I wildcats hanno una reputazione...


...ed è proprio per quello che potrebbero esserci altri problemi. Lyle, il nostro commilitone dalla significanza di un ragionierino, ci dice che per mantenere la reputazione stiamo dicendo di no a soldi facili e questo ci mette a rischio. E come se non bastass, in Turchia hanno pure alzato le tasse, cosa che ci rende la vita più difficile.

başa çıkmak

Ma Giulio non cambia idea, perché fortunatamente abbiamo fatto un po' di soldi con l'hardware che abbiamo rubato in Mauritania, un sacco di computer che, rivenduti, faranno un po' di soldi. Andare a rubare dei computer in Mauritania fa un po' strano ma ehi, è un 2011 alternativo. Magari con quei computer così potenti Strike Commander riesce a girare decentemente.


Parlando di soldi, andiamo da Selim, il bar più malfamato di Istanbul, in cui possiamo incontrare dei mediatori, che sono dei figuri poco affidabili che ci mettono in contatto con potenziali clienti. C'è anche una nicchia di un certo Prideaux, che sono sicuro non sarà assolutamente importante. Ora, io a Istanbul ci sono stato col mio amico Ivano nel 2008, credo, e al di là del fatto che tutti credevano che io e lui fossimo una coppia, l'esterno del bar di Selim è quanto di meno credibile possa esserci per uno stabile a Istanbul, e in effetti questo strano mélange arabo-caraibico è esattamente quello che si ottiene quando si chiede a un americano di immaginare com'è un posto in cui non hanno mai messo piede. E il primo stronzo che mi parla di citazioni estetiche lo meno.


Il primo mediatore e uno stereotipo abbastanza razzista. Si chiama Mohammed ed èil classico arabo con lo straccio in testa, i baffi che coprono la totale assenza di labbro superiore e le gengive alte, e sta tutto il giorno col Corano in mano (ma non ad altezza uccello, che quello sarebbe haram) a citare sure a destra a manca. Giulio si presenta come il luogotenente di Stern, senza dimenticare di aggiungere che se fosse nato in un campo profughi del Libano sarebbe come Mohammed pure lui. E che non trova giusto che se Mohammed non beve alcolici è un bravo musulmano, mentre se giulio non beve alcolici allora è semlicemente un bacchettone. Di fatto, Mimmo ci introduce un importante aspetto del background del 2011 alternativo in cui viviamo, che delle corporazioni in stile cyberpunk sono le vere dominatrici del mondo. nel 2021 reale sono i cosiddetti GAFAM, nell'universo di Strike Commander sono la Transworld Petrochemical e la Global Oil, perché da bravo esperto di geopolitica; Roberts deve dire con sprezzo "gira tutto attorno al petrolio" mantenendo il tono di chi pensa di aver rivelato una verità fondamentale al popolo. Bah! Comunque la missione è facile: la Global Oil vuole che impediamo a un jet privato della Transworld di atterrare a Istanbul per fargli saltare una riunione degli azionisti: Semplice no? 


Eh sisisi, sembra facile fare un buon caffé turco, dice Giulio uscendo da Selim con ancora la sabbia in bocca. siamo di nuovo alla base e facciamo il lavoretto per i petrolieri, ok?


Quello stronzone di Stern ci avvisa che sta arrivando il Learjet che dobbiamo sabotare, e mi raccomando, non facciamo del malke a quei poveri miliardari, che anche le corporazioni hanno un'anima! Aiutiamole, poverine! Ma non i veri poveri, che senno è socialismo.


Ops! Non facciamo in tempo ad arrivare che l'impulsiva Janet ha abbattuto il Learjet. Ci aspettiamo, vista la sua verve anticorporativa, che Janet prima o poi si tolga la maschera e riveli di essere Occhetto. Sarebbe una cosa divertente, no?  No eh? Ok.


Quindi insomma, appena arrivati è già finita la festa grazie a Janet. Possiamo fare un po' di acrobazie facendoci venire un blackout per eccesso di G applicati alla gobba...


...o fare come Icaro e andare verso il sole finché lo stesso oggetto astrale non ci abbaglia. Che è un po' come la vecchia battuta in cui si dice a una donna brutta "Sei come il sole per me, nel senso che nun te se po' guardà". 


Giulio pensa a tutte queste cose meditandoci nel suo cuore mentre Janet lo avvisa che sono arrivati altri nemici. Oramai ammetto che ho perso il controllo della trama e di tutte le accoltellate alle spalle tra varie fazioni e semplicemente se mi dicono di sparare a qualcuno lo faccio.


O meglio, ci provo, perché nel frattempo ci pensa Janet a spedire i cattivi nei libri di storia. No ok, dai, qualcosa faccio pure io.


Tant'è che una volta atterrati aggiungo un paio di stencil alla fusoliera. Devo dire che la definizione (o mancanza della quale) del terreno non adibito a strade è qualcosa di veramente irritante, che da 'sto punto di vista EPIC della Ocean è infinitamente meglio. Eh oh, la DID, quelli di Epic, F29 Retaliator, TFX e altra robaccia sono sempre stati snobbati dalle fecali riviste di settore nonostante si presentassero come i rivali dei giochi Origin, anni prima di Strike Commander venivano fuori con roba che aveva meno l'aspetto di uno dei collage che fa mio figlio all'asilo (che sono bellissimi, peraltro, ma non si suppone che rappresentino la realtà)


E vai, altra reprimenda in arrivo per Frangetta! Stern è incazzatissimo perché Janet ha tradotto il learjet pieno di executives in una palla di fuoco e lamiere sparse. Cioè 'sta donna ha abbattuto un aereo con sopra Jeff Bezos, Mark Zuckerberg, Tim Cook e quello stronzo di google che di cognome fa "Pisciai?" Si tratta di antitrust livello hardcore, questo, praticamente il sogno bagnato di Uriel Fanelli! Ovviamente Stern, essendo un idiota dal teschio traboccante di merda, non è d'accordo e dice a Janet che la scelta è chiara: i Wildcats o il Socialismo. Janet avrebbe potuto benissimo pararsi il culo dicendo che queste corporazioni stavano diventando troppo "woke", ma questo è il 2011, non il 2021, quindi Janet se ne va col pugno chiuso alzato e Giulio tacitamente inizia a capire il significato delle convergenze parallele. "Credevo che il centrosinistra fosse auello di Fanfani e Moro, ma non avevo ancora conosciuto quello della Fatalona Frangettata" e sospirando mette una mano in tasca e si sfiora i pendagli pensando a Janet. Lo so,  poco credibile, ma questa è un'ucronia! 


Insomma Janet ha lasciato i Wildcats e subito Gwen va a tirare pizzicotti sul perineo di Giulio (Questo è uno shout-out al mio amico Ivano per una storia che mi piace ricordargli a intervalli regolari come monito a non fare troppe amicizie online) dicendogli che se vuole il premio di consolazione, lei c'è. Ma per favore! Non è mica l'elezione del Presidente della Repubblica del 1992 questa. 


Nemmeno Virgil Cirino Pomicino è contento che Janet se ne sia andata, primo perché comunque di riffa o di raffa le missioni le portava a termine. Poi perché comunque ai coca party di Istanbul a Virgil piaceva andare a braccetto con l'appariscente pilotessa. Bah! Andiamo a ubriacarci.


Arriviamo da Selim e al bancone del bar c'è un nostro collega. "Miguel son mi! Carmencita abita qui?"


Il nostro pseudocatalano ci dice che Stern è andato a parlare con il già menzionato Prideaux, quello che ha l'angolino del bar dei mediatori tutto per sé, perché se gli altri vanno a cercare il lavoro, a Prideaux è il lavoro che va a cercare lui. Arrogantissimo. So già cosa state dicendo voialtri stronzi: "GIANFRANSUAAAAHHH" no apparentemente sul manuale Prideaux ha fatto l'accademia militare americana assieme a Stern (quando ancora gli USA avevano un esercito e un'aviazione, s'intende) quindi a dispetto del nome, è americano, ma sono certo che qualcuno pensa che la puzza sotto il naso sia una questione genetica.


Di certo la configurazione pilifera è molto arrogante. Perché negli anni 90 tutti i cattivi avevano il pizzetto e i capelli tirati indietro? In ogni caso, lo pseudofrancese ci annuncia che Janet ha fatto il salto della quaglia ed è passata al suo squadrone, i Jackals, che sono nati da una costola dei Wildcats perché Stern si faceva troppe pippe mentali sull'etica. "Meglio cosi, dice Stern, con una costola in meno riesco a succhiarmelo meglio da solo forte della mia superiorità morale. Un secondo che ho un fortissimo bisogno di andare a fare uno schizzetto contro uno specchio. Con permesso, signori". Prideaux chiede a Selim un secchio per vomitare.


Basta cazzate, la prossima missione è in un paese del sudamerica chiamato "Andes Mallorca". Andes Mallorca? Che nome del cazzo, Roberts! Sei americano nato in Inghilterra, dovresti saperlo che Mallorca è un'isola in cui i figli dell'endogamia residenti in Albione andavano a sfondarsi di alcol prima che introducessero il visto per far entrare quella palta umana nei paesi del Continente! Bah. Roberts, che è un cinefilo, ha perso un'ottima occasione per menzionare Val Verde.


Il nostro committente di Andes Mallorca si chiama "Generalissimo Mendez" e con quel nome è chiaro che quella merda umana di Stern si è fatto venire gli occhi a cuoricino perché poverone il mio generalone, tutto solo soletto a dover combattere la sua personale guerra contro il socialismo in difesa della famiglia tradizionale! E dire che ci paga pure con venti milioni di dollari in gettoni d'oro, come nei vecchi quiz condotti da Claudio Lippi. BRUSCHETTE NEGLI OCCHI! Andreotti fiuta l'inculata, ma ehi, a dare gli ordini qui non è lui, non ancora almeno. 


Andes Mallorca è in guerra con i peruviani, che hanno cercato di assassinarlo. E d'altra parte non essendoci più la CIA a sostenere dittatori militari in Sudamerica, uno deve fare come puo'. Non ci è dato sapere se in questo 2011 alternativo il combattente Luciano Loscalzo c'è o se magari è rimasto nel Nuovo Regno delle Due Sicilie a infilare la sua artiglieria pesante nei buchi sbagliati delle figlie dei mezzadri locali.


 Andes Mallorca, un paradiso terrestre in cui sei fortunato se non ti sparano dopo cinque minuti! "Stern, perché sei venuto in questo cacatoio di posto allora?" "Perché io credo in Mendez, Giulio: lui vuole unificare il Sudamerica, vuole domare questi selvaggi senzadio imbarbariti dalla loro quasi-negritudine ed ergersi come ultimo bastione contro il socialismo, e Buon Dio, non saro' certo io a fermarlo, anzi!" E Giulio sospira e non dice nulla, perché per tenere la maggioranza solida si necessita anche la non sfiducia del MSI e dei monarchici. Tutto si tiene.


Per farla breve, Mendez ci dice che le incursioni dei malvagi peruviani sono aumentate ultimamente, e se lo dice un uomo di dimostrata fiducia quale è Mendez, allora noi ci crediamo, no? Stern va con il blando Lyle detto Baseline, noi andiamo con il peperino Gwen... 


Ammetto che non ho seguito niente del briefing, ma tanto alla fine, importa? Mi si dice di sparare, ed io sparo. Tutto questo è abbastanza noioso, devo dire: le sequenze di volo diventano per me un fastidioso riempitivo tra una sequenza cinematica e l'altra, e se non sto attento durante le sovramenzionate sequenze, che gusto c'è?  


Andes Mallorca si chiama così perché si trova sulle Ande, e infatti eccoci qui, e siccome siamo in alto e ci sono le nubi e le nebbie, la visuale è ravvicinatissima facendo l'effetto "Geom. Filini". Ciò non ci impedice di abbattere qualche suonatore di flauto di pan aviomunito...


...il quale però ci scassa l'aeroplano al punto che ci eiettiamo sulla cordigliera andina, in quanto non riusciamo più a manovrare come si deve. L'effetto dei pixelloni sul buco lasciato dal nostro ex F16 non è dei migliori, e già mi immagino una scena macabra tipo "Alive" in cui Giulio deve mangiare Gwen, ma cosi non è, semplicemente Miguel ci fa la reprimenda che abbiamo solo 16 aerei da buttare prima che l'assicurazione ci tagli il contratto e ci mandi a culo per terra. La guerra a volte è una cosa noiosa, la banalità del male e tutto quanto.


Ma fortunatamente pure eiettandoci la trama prosegue. Meno male! Odio quando mi si dice "eh no! Ora la rifai finché non ti viene bene!" Non ho tempo per 'ste stronzate. Comunque, Lyle, essendo un mollaccione, è stato quasi fatto fuori, e Mendez non ci ha ancora pagati. Ma io trasecolo! Chi l'avrebbe mai detto che un uomo di spechiata onestà e lealtà come il Generalissimo facesse un po' la figadiparigi sui pagamenti? Non di certo Stern, che è già li che sta facendo delle contorsioni mentali degne della nota sequenza del "Rigatino" per giustificare il panzone plurimedagliato. Nel frattempo la nostra base viene attaccata...


...e a Giulio, che non dimentichiamo essere il delfino di Stern, viene dato l'incarico di difenderla mentre il nostro capo va a implorare Mendez di darci il contentino. Con noi vola Miguel, il cui nome di battaglia, avevo dimenticato di dire, è "Zorro". Traete voi le vostre conclusioni.


Zorro... Zorro! 
Lui ha una vita segreta! 
Zorro...Zorro! 
Girava voce che il motore di Strike Commander fosse cosi esigente che facendolo girare con un defrag in contemporanea le luci di casa si abbassassero per via di un consumo energetico che avrebbe fatto piangere (se fosse già nata nel 1993) la sig.na Thunberg Greta!

Se la cantate abbastanza velocemente ci sta nel ritmo della canzone, veramente. Uno dei jet che abbattiamo difendendo la base dei Wildcats si chiama "Pato". Fate voi le battute su Barbara Berlusconi se vi va.


Finito! Torniamo a casa, segniamo cinque tacche al cannone, e Tex ci cazzia perché avremmo dovuto accompagnare Stern dal suo amichetto. Giulio si giustifica con un classicone: "Stavo seguendo gli ordini".


...e ovviamente Tex sottolinea come non sopporti quelli che sanno solo eseguire gli ordini, e sta per partire un'estremamente omoerotica bagarre, quando sull'attrezzatura radio dei wildcats, un accrocchio pesantissimo degno della stazione "I0FCG", arriva un messaggio. 


"Qui è Stern, ho poco tempo, quei maledetti marxisti dei peruviani mi hanno preso, questo cazzo di C130 si manovra come una scrofa! Sto perdendo il controllo, non riesco a eiettarmi, ma lasciate che vi dica una cosa... siete il miglior dannato squadrone ... Ricordate..." Crash. Ops! Stern era andato da solo dal suo amichetto e ora si meraviglia che i peruviani lo abbattono? No, in realtà non si meraviglia tanto, perché è morto.


E per aggiungere la mazziata alla cornificata, Mendez col suo sorrisino fecale, dice che stava tornando alla base con l'oro quando è stato abbattuto. Il pagamento è stato fatto quindi non è che posso pagarvi di nuovo, no? Lo ssssiento! Ma se volete vendetta ci sarebbe un'altra cosina che potreste fare, ovviamente a-gratis. Siccome per Giulio, Stern era come un padre, ovviamente accettiamo.


"Volevo solo dirti che contiamo tutti su di te. Buona fortuna. La vita dei Wildcats è nelle tue mani." ci dice Miguel. "Oh, per la miseria, non me lo dire un'altra..." "Il signor Stern mi ha detto di ripetertelo. La vita dei Wildcats è nelle tue mani." "Oh, cazzo, per favore!" "La vita dei Wildcats è nelle tue mani. Fatti vivo a operazioni concluse. Buona fortuna."


Per vendicarci di Stern come prima cosa andiamo a far saltare una centrale nucleare peruviana. Nella vita reale il Perù non ha capacità nucleare, ma a dispetto della noia instillataci dal solito ragionierino Lyle, non ce ne frega più di tanto e andiamo ad abbattere i reattori. Pronti?


Pem pem! Ci aspetteremmo una roba tipo Chernobyl ma il reattore peruviano esplode come se fosse un magazzeno qualsiasi. Puah! Questo gioco è veramente poco realistico. 

Più tardi.


Siamo lì, io e Tex, che stiamo girando attorno all'impianto per "sfabbricarlo", che all'improvviso Il Divo Giulio ha un meeting imprevisto con il suolo. Puttanazza della miseriazza, 'sto cazzo di gouraud shading non mi favorisce la percezione di profondità! Che dire? Niente, mi sono rotto le scatole di giocare, quindi direi che la chiudiamo qui. Sulla tomba del Divo Giulio c'è scritto nome, cognome, nome di battaglia, nemmeno data di nascita né di morte. Nel 2011 Giulio aveva comunque 92 anni, e a dispetto degli occhi troppo ravvicinati, li portava bene, no? Ora il capo dei Wildcats è quel coglione di Tex e vi confesso che i personaggi sono stati caratterizzati così bene che non me ne frega una fava di niente. Prossimo gioco!

È merda? Che dire? Immagino che giocarci nel 1993 fosse tanto impressionante quanto era leggerne le recensioni sbavanti. Era veramente un salto quantico in avanti e con tutto quello che ho detto a Chris Roberts non posso non riconoscerne il coraggio. E sinceramente, un ritardo nelle consegne di un anno e mezzo sarà stato inaudito nel 1993 ma oggettivamente non è proprio nulla. Tecnologicamente è veramente un gioiellino, rispetto ai contemporanei. A giocarci ora, beh, è tutto abbastanza noioso. Cerca di sboroneggiare ma non ci riesce mai del tutto, vuole fare il Top Gun interattivo degli anni 90, ma non è altro che un prodotto derivativo. Non lo so. Ho una sensazione di amaro in bocca. Ma sentite, ho dato merda a roba molto migliore, quindi nel dubbio, è merda. Quindi sì, Strike Commander, rigiocato ora, è merda. Ma al di là della sfiga di Roberts, veramente, gran rispetto per il lavorone fatto all'epoca. Cerchiamo di essere giusti.
Ci rigiocheresti? No, ci sono le sequenze di intermezzo su youtube.

 

2 commenti:

  1. sembra una specie di ace combat malcagato, tfx che ho avuto nel 95, ma era gia vecchio, era immensamente meglio di questo

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    1. Sono d'accordo. Da un punto di vista squisitamente grafico e pure di simulazione, TFX era decisamente meglio, però la velina di partito diceva che bisognava stracciarsi le vesti con la Origin, e la trinariciuta stampa di settore eseguiva senza far domande.

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