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lunedì 26 aprile 2021

Indianapolis 500 - The Simulation

La formula Indy penso di averla vista una sola volta in vita mia, molto probabilmente su Telemontecarlo, quel genere di cose che fanno vedere come riempitivo del palinsesto e che magari a me piacerebbero anche, però il pubblico generale vuole cose più mainstream e quindi ciccia, ex videogiocatore! Ero incuriosito perché il seguito del gioco di oggi, Indycar Racing, era uno dei tanto vituperati "GiOcHiParAmETrOh" sulla fecale rivista di settore "K", e chiaramente tutto ciò che poteva essere collegato, anche alla lontana, al mondo dei videogiochi. E avevo scoperto che Paul Newman (l'attore) aveva una scuderia, che c'era Fittipaldi, che era stato in Formula 1 anni prima ed era stato parodiato da Topolino come "Fritticaldi", c'era il figlio di Mario Andretti, che conoscevo perché gli avevano fatto sopra un altro videogioco a cui non avevo mai giocato, c'era finito sopra Nigel Mansell e i suoi meravigliosi baffi...

Questa la capirà solo chi viene dall'appennino modenese, temo

...e c'era persino uno di Castel Maggiore che vinceva un sacco di volte e successivamente è andato in Formula 1 con risultati scarsissimi. Poi ha perso le gambe e mi è dispiaciuto, si è fatto male con la handbike e mi è dispiaciuto ancora di più.

lunedì 19 aprile 2021

Inca

Tra le cose che più mi mettevano tristezza di quando ero più giovane c'era il momento fiere autunnali del Vecchio Paese e del relativo circondario. Questo succedeva perché in genere l'autunno è il periodo in cui ricomincia la scuola, e nonostante a scuola me la cavassi, non ero proprio entusiasta dell'idea di alzarmi presto per andare a rompermi i coglioni in un'aula. Peggio ancora, al momento in cui ero in piena fase REM puntualmente arriva mia nonna che, trasudando odio come sempre, mi diceva di scattare e di muovermi che chi dorme non piglia pesci eccetera eccetera. 

Vaffanculo.


Dicevo: le fiere di paese di per sé sono eventi molto molto deprimente. Io capisco la buona fede delle Proloco dei vari comuni piccoli come il VP per cercare  di interrompere un po' a monotonia di quello che era de facto un dormitorio, però i mezzi erano quello che erano.

giovedì 15 aprile 2021

Salviamo lo schermo, ma da che? L'apoteosi dell'informatica inutile

Tanti anni fa, eravamo ancora tutti i giovani e spensierati pseudo informatici. In realtà, quello che facevamo era semplicemente infilare il dischetto di avvio del DOS, accendere il PC, aspettare che partisse il tutto pregando che non comparissero errori inesplicabili, inserire il dischetto del nostro videogioco preferito, scrivere il nome dell'eseguibile e farlo partire. Ma, per la solita storia per cui una tecnologia sufficientemente avanzata è indistinguibile dalla magia, ci credevamo "esperti di computer" (o almeno così ci etichettavano i vecchi bisognosi di una storia di enfant prodige in famiglia).

gli esperti.


In tutto questo, avevamo di fronte a noi senza saperlo uno strumento estremamente dannoso. E non sto parlando dei nocivi travasi di bile causati dagli inevitabili malfunzionamenti del videogioco del giorno sul nostro computer, che in quegli anni diventava irrimediabilmente obsoleto molto rapidamente, sto parlando dello schermo. 

lunedì 12 aprile 2021

King's Quest VI - Heir Today, Gone Tomorrow

Eccoci di nuovo cari amici! Sembra esserci nei giochi Sierra una costante, dal mio punto di vista: e cioè il fatto che prima ancora di esperirli dal vivo, me li ero sorbiti sorbiti interamente tramite gli screenshot presenti sulla fecale stampa di settore. Che nello stesso numero proponeva sia la recensione (entusiastica, ma col caveat che la Lucasfilm, al cospetto della quale i fecali recensori erano soliti scannare vitelli grassi di ogni natura) che la soluzione. Come ammazzare in poche pagine la longevità di un prodotto, praticamente.

e vissero tutti felici e contenti [/SPOILER]

La differenza principale tra Space Quest IV (ci avete presente, no? Ho persino spezzato l'articolo in due per manifesta orchite) e King's Quest 6 è che per il gioco di oggi non ci ero mai stato così tanto a "sbavare", per usare un termine caro ai cazzari che imbrattavano la carta patinata delle pubblicazioni Xenia. 

lunedì 5 aprile 2021

Jagged Alliance

Una delle cose che mi lasciano sempre un po' perplesso è l'uso di eufemisimi quando si tratta di lavoro, a ogni livello. Quando ci sono dei problemi non si dice mai la problemi ma "challenges" o "opportunità per miglioramento".  Insomma posso essere d'accordo sul fatto che le parole formano la realtà che ci circonda, ma questo è veramente un coprirsi gli occhi di fronte a una realtà oggettiva, e cercare di lucidare la merda con la cera del successo. 

Per i più pigri esiste anche in versione calzanetto

Poi chiaramente ci sono anche cose di un'ipocrisia sconcertante come quando a un certo punto, mi pare alla fine degli anni 80, i netturbini iniziarono a chiamarsi "operatori ecologici", i giardinieri pubblici iniziano a farsi chiamare "manutentori del verde", i bidelli si chiamano "collaboratori scolastici" (nella mia scuola elementare le bidelle si facevano chiamare "dade" per ragioni a me ignote) e via stronzeggiando.