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lunedì 29 marzo 2021

Scatta la viulenza con l'ex videogiocatore (Seconda Parte)

 Nella precedente puntata del blog dell'ex videgiocatore!

Violenza!

Splatter!

La misteriosa anima russa!

...ed ora, la conclusione!

Cari amici! Bentornati al blog dell'ex videogiocatore, in cui i vostri istinti violenti preadolescenziali vengono sfogati in qualche innocuo videogioco di pessimo gusto! Che poi, diciamocelo: in questa rassegna avrei potuto metterci qualsiasi cosa, compreso Doom (so che avevo promesso un tempo che non ci avrei mai rigiocato, ma sto seriamente ripensandoci perché comunque ha fatto parte della mia storia videoludica e non). Però insomma, Doom ha dalla sua il fatto che si tratta di uno sparacchino con un significato dietro: ci sono i mostri dell'inferno che invadono Tei Tenga Marte, e sta a noi farli fuori. Capito? Violenza sì, ma per una ragione. Qui invece sono più concentrato su una violenza più fine a se stessa. Ok, va bene, la scorsa settimana abbiamo eradicato denti agli abitanti dei ghetti post-sovietici perché avevano osato toccarci la nostra mail-order-bride, e vabbé. Però abbiamo anche osservato Bill Clinton e Jeffrey Dahmer che si scambiavano proiettili, e abbiamo visto due ragazzini delle superiori giocare a pong con una testa decapitata. Quindi dai, ci sta. Quello di cui mi sentivo di parlare oggi, invece, è la logica conclusione della domanda che probabilmente ci è sorta leggendo il mio commento su Noggin Knockers: ma il gioco che dovevamo attendere da Icer Addis ed Ethan Petty mentre giocavamo a pong con la testa tagliata, è poi uscito? Ed era bello? Ecco, oggi risponderemo a questa domanda, e siccome ho pure voglia di farmi molto male continuiamo con la violenza insensata, ma stavolta nei confronti dei coglioni dell'ex videogiocatore. Sigla!

Timeslaughter (Bloodlust Software, 1996)

Sì, è uscito con tre anni di ritardo rispetto al previsto, ma ehi, diamogli un po' tregua ai due ragazzini, dovevano pure andare a scuola! Oddio, nel 1996 Addis e Petty avevano quasi una venitna d'anni, quindi il problema forse non era tanto il dover andare a scuola quanto il fatto che in quel periodo si sta crescendo e mantenere la concentrazione su un progetto è qualcosa di quasi impossibile. Hanno comunque fatto meglio della 3D Realms con Duke Nukem Forever, e quelli si suppone che siano professionisti! Mi piace sempre tirare una stoccatina a quei cazzari della Apogee. No, qui il problema fondamentale è molto più complesso della semplice cazaraggine di George Broussard. Qui abbiamo a che fare con due giovani che si sono rotti le palle delle guerre culturali del tempo, di Joe Lieberman che si scandalizza di fronte a Mortal Kombat e a quella cagata di Night Trap, di Jack Thompson che sosteneva che gli sparacchini in prima persona rendessero i giovani virgulti abili uccisori, ancora più del fatto che in America il regalo medio per il quattordicesimo compleanno è un fucile. E insomma, vogliamo dare loro torto? Per ammissione dello stesso Petty, la Bloodlust è un incrocio tra i film della Troma, i concerti dei GWAR, e le gimmick del wrestling professionale, tutto studiato ad arte per scioccare il più possibile, senza prendersi troppo sul serio. Ora, vorrei essere in grado di dirvi qual è la formula segreta per distinguere chi non si prende troppo sul serio da adultolescenti che rivendicano il loro diritto a dire CAZZOFIGACULOTETTENEGRIMAROCCHINIVUCUMPRA in mezzo a gente cpon una sensibilità più adulta convinti che questo li faccia piangere. Ma non ce l'ho questa formula segreta, e quindi devo basarmi sull'intuizione (e spesso e volentieri l'intuizione la dice giusta, ma è sempre meglio verificare) e (con la dovuta moderazione) fidarmi delle sensazioni "di pancia". Poi ripenso allo storico emulatore programmato da Icer Addis, che si chiama NESticle, e come icona per Windows ha una sacca maronaia, apro la schermata dell'about e vedo questo:

Grazie, signor merdonaccio!

E allora che cosa possiamo dire? Niente, assolutamente niente. Questi sono bravissimi ragazzi. Evviva la merda!
 

Ecco, io devo dire che quando a queto gioco ci giocai (scaricato da Internet con grande fatica in versione shareware, perché figurarsi se la fecale stampa di settore metteva certa roba nei CD) mi fece schifissimo. Sarà che lo stile grafico era qualcosa di rivoltante, sarà che ancora un po' di cacasottismo ereditato da un'etç più giovane mi era rimasto addosso, sarà questo zombi con la faccia tutta pulsante fatto da Ethan Petty in Deluxe Paint 2, sarà lo zoom con pixel sgranati che mi metteva a disagio, non lo so. Però "Bloodlust software - we have risen!" e te credo, erano tre anni in ritardo. Il nome dello zombi blu è Ed Bujone, e una rapida ricerca mi fa scoprire che si trattava del boss dfinale del primo gioco della Bloodlust, il picchiarduro a scorrimento chiamato Executioners. Voi direte :" ma perché non ci giochi?" ah, presto detto, non ci giocai al tempo e non desiderai di averlo. Non si qualifica per questo blog, cari amici. Sono certo che su archive.org si trovi, però.


Ed ecco i due avatar di Addis e Petty! Un negromante e un macellaio pazzo che parlano pure in rima! Tutto rigorosamente doppiato dai due autori, e tutto molto ben animato. Certo, il disegno è estremamente puerile, ma le animazioni, accidenti, c'è andato un discreto sforzo. Chiaramente questa dissonanza tra la evidente cura dei dettagli e lo stile grafico bambinesco crea ulteriore senso di disagio. Non come Outlaw 1997, no, ma simile.


"Slashing and slicing in the midst of discgust, we spawn a new beast in the name of bloodlust!" Questo verso me lo ricordo pure, eh. Non che ci abbia pensato per tutti questi anni, sia chiaro! Ma risentendolo mi è suonata la campanella in mente, e non era una campanella molto bella, anzi: quasi pavlovianamente, ho risentito lo schifo che avevo provato al tempo. Era veramente schifo, in realtà? Oppure era il fatto che  nella camera dove stava il PC davo le spalle alla porta e qualcuno poteva entrare da un momento all'altro senza bussare, e "involontariamente" avrebbe guardato lo schermo dicendo "mo cus'el càl schif lé?" Sì, buona la seconda, la teniamo.


Smegma&Hellbent? Sono questi i soprannomi di Petty e Addis? Non so, ma durante i crediti i due fanno a pezzi dei nani ipermuscolati e la cosa la trovfo molto più divertente ora che al tempo. Sarà che ora ho il senso dell'umorismo di un diciassettenne e al tempo dovevo essere di più l'adulto nella stanza? D'altra parte non potevo guardare Mai Dire Gol senza sentirmi fare degli sbuffi pieni di fastidio, perché il registro non era sufficientemente elevato. Willy il principe di Bel-Air invece riceveva il commento opposto: "S'lè zinièl càl nàigar, prendi mo ben esempio per essere più loquace con le ragazzine" che Will Smith era sì nero (con la g) ma parlava un italiano senza accento. Che non penso che mia nonna al tempo fosse particolarmente razzista (di certo la condizione è peggiorata in seguito a un costante lavaggio del cervello da parte di Studio Aperto e simili) ma se c'era una cosa che la mandava in bestia erano i regionalismi della tv comica all'italiana, il cosiddetto A.C.M.U. (Accento Capitolino-Meridionale Unificato) era (ed è tuttora, suppongo) una roba che le faceva "salire il nazismo" come dicono i giovani d'oggi. Non chiedo di essere compatito per i discorsi che sentivo nell'ambiente in cui sono cresciuto, sia chiaro.


Intanto la strage di nani continua, e il fatto che Addis (o Petty?) raccolga i brandelli dei cadaveri naneschi con una ruspa con su scritto "badass" mi fa pesare a quanto, in quegli anni, fosse di successo "The Best Site in the Universe" della ur-celebrità di internet George "Maddox" Ozounian, che a quanto pare scrive ancora ma non posso fare a meno di pensare che sia diventato lievemente trito nei contenuti. Forse è anche per questo che non voglio far durare 'sto blog fino alla fine dei tempi. 


A nessun nano è stato fatto male durante la produzione di questo gioco, dice il disclaimer mentre uno dei due auvatar degli autori si butta di panza su un nano schiacciandoselo addosso. Molto bello, un eccesso di affetto degno di Lennie di Uomini e Topi, forse.


Ah, c'è pure la colonna sonora su cd, degli Anal Kitties! Che bello, estremamente autoprodotto, estremamente "Biba Records", per chi fosse a conoscenza della label. Una persona seria come me in teoria dovrebbe essere completamente ignorante a proposito dell'etichetta indie di Piombino Dese, ma tant'è.


Ed ecco la vera intro, ragazzi! Una storia, ci credereste? E pure più sensata della stratificazione di roba fatta per Mortal Kombat, che si è trasformato da torneo in cui ci si mena alla morte fino a tutta la minchiata degli dei antichi che usano il Mortal Kombat come lasciapassare per invadere dimensioni parallele. Beh, qui la storia dell'interdimensionalità c'è pure, con la differenza che qui abbiamo uno scienziato pazzo che ha creato un portale spaziotemporale, il quale però, come se la lezione di "Punto di non ritorno" e simili non fosse servita a nulla, fa un gran casino, e quindi esseri extradimensionali chiamati "Takar", praticamente la GdF interdimensionale, vengono a requisire la macchina del tempo. 


NEL NOME DI FRATM INCIUSTAMEND CARCERAT' LA MIA MACCHINA NON L'AVRANNO MAI (eh sì, ci sono cascato pure io nell'ACMU). Così dice tra sé e sé il pelato mentre appare un tizio con la faccia probabilmente metallica che ingiunge la cessione del congegno. La fascia che tiene attorno al petto ben definito è un chiaro segno del fatto che sono gli anni 90 e lo stile di Rob Liefeld nel disegno dei fumetti è considerato fighissimo e non ancora una merda. Va anche detto che per quanto il buon Ethan Petty al giorno d'oggi ammetta che lo stile artistico dei giochi Bloodlust non fosse un granché, è anni luce avanti al sovramenzionato (ed eccessivamente pagato) Liefeld. Un esempio:

il superpotere di dare l'emicrania a chi legge

Mamma mia. Mamma mia.


Insomma o' zelluso, con un primissimo piano molto intenso (pensate che bello se Ethan avesse saputo disegnare meglio)  fa resistenza a pubblico ufficiale interplanetario, il quale decide di impiegare i Dreg. Che cos'è un Dreg?


Il Dreg è una roba che pare una scimmia biomeccanica e che si esprime soltanto a "DREG!" Un po' come i pokemon, insomma. Ah, dimenticavo, sputa anche acido, cosa che inizia la degenerazione del nostro pelato in qualcosa di ... differente. Ora che il Dreg ha fatto l'antipasto, tocca al chirurgo e al macellaio completare il lavoro.


Questi qua. Roba che li vedi benissimo disegnati sul bordo di un quaderno di un annoiatissimo Petty. No, dico, guardate tutti gli ammennicoli! È il classico atteggiamento "di più, più grande, più meglio" che esalta chi ha appena scoperto quello che Dejours chiama "il corpo erotico". Abbondanza = qualità! Porca miseria, quando fantasticavo su Rocket Ranger alle elementari e disegnavo lo zainetto a razzo che avrebbe fatto per me, mica lo disegnavo con la linea minimal! Razzetti, ali, alette, torrette, qualche cannoncino che fa sempre bene, insomma chi più ne ha più ne metta! La mania di completismo pure nel fantasticare. Poi uno cresce, si fa irretire da Marie Kondo, dice "Less is More" e compra tutti i mobili da IKEA.


AAAAAAAAH ODDIO AAAAAAAAAAAAAAAAH


Scusate. Non paghi di aver trapanato l'occhio allo scienziato (ehi, almeno è sul lato della faccia già sciolto!), i due figuri gli amputano pure un braccio. Perché? Semplice, perché ha parlato da solo e si è detto che deve premere il pulsantone per rispedirli a casa loro.  Un braccio solo? Manteniamo l'asimmetria? Starebbe male...


E infatti il macellaio lo sbraccia definitivamente. Potrei dire "come il cavaliere nero dei monty Python " ma insomma, possiamo fare citazioni meno trite di queste, no? Fatto sta che l'ho fatto, mannaggia. Ma fortunatamente anche senza mani il nostro scienziato può usare altre appendici per premere il pulsantone. "Il cotonno?" chiederete voi. No! Il naso, che effettivamente era una soluzione che usavo pure io quando avevo i guanti e dovevo usare il touchscreen del telefono per vedere che ore erano. Ora con la FFP2 non si può usare più quello. Quindi? Il cotonno.


Due giorni dopo, William Spade (il pelato)  usa le sue macchine per ricostruirsi il corpo. Ora, il flusso temporale è andato a puttane, e quindi dal portale escono elementi provenienti da tutte le epoche, e Spade (che a seguito delle torture è impazzito e incazzato nero) decide di difendere il portale temporale, assumendo il nome di Portal, forse per meglio sottolineare il concetto. Non ha molto senso, lo so, ma onestamente, importa?


Mamma mia. Non so dirvi sinceramente se considero quest'immagine come bella o brutta o tutte e due. Non lo so. È naif, di certo, ha quel non so che di Franco Mora come già ne parlai a proposito di Heroes of Might and Magic e i suoi mostriciattoli che parevano usciti da un affresco sul muro dell'hotel Tre Ville (ora Grand Hotel Michelacci) di Gabicce Mare (PU).


Onde evitare figure di merda, però, vediamo di abbassare la difficoltà al minimo. E Onde soddisfare il bisogno infantile di visualizzazionei splatter molto "edgy", usiamo il livello di sangue massimo. Onde, infine, irritare chi ci legge, decidiamo di usare l'antipatico arcaismo "Onde +verbo all'infinito" che è proprio una cosa che ricorda i vecchi di merda perché  questo uso indiscriminato di "Onde" evoca Luciano Onder di Medicina 33.


E via col primo combattimento! Abbiamo scelto il pittore francese nonché incarnazione del più tito degli stereotipi, Pierre! Lo sentite il rumorino in sottofondo? Si tratta del titolare del blog delle prefiche che ha appena chiamato Pierre "Gianfransuà" e si autocompiace! Poi c'è chi gli fa notare che magari questo nazionalismo calcistico d'accatto non è proprio carino e subito partono gli "ah ma io scherzavo fatti una risata" e il coro greco di supporter che va a lapidare chi osa esprimere un minimo dissenso. Bellissimo ambiente, bellissima gente i nerd, bravi tutti.


Intanto abbiamo fatto una moquette di sangue sul pavimento e Pierre prende sberle da Chi. Chi? Un altro stereotipo culturale, ovviamente! Si vede che sono gli anni 90 perché non ci sono battute di cattivo gusto sul fatto che Chi il cinese non ha attaccato un virus zoonotico al suo avversario, magari ottenuto mangiando l'anatra che vola sullo sfondo, cruda.


UATATATATA....UATTÀ dice Chi in segno di vittoria scimmiottando tutti i falliti della mia classe del liceo che si stracciavano le vesti per un coglione che si stracciava le vesti a ogni puntata palpeggiando i suoi nemici finché non esplodevano. Un cartone di merda, e questa non è una trollata perché è completamente vero.


E niente, lasciamo perdere il francese e giochiamo con Asylum, il residuato di ospediale spsichiatrico con le braccia legate nella camicia di forza. Non che questo lo impedisca di tirare craniate, culate o calci.


Taac! Pigiando a caso, con la solita mezzaluna avanti e pugno che fa una mossa speciale, Asylum fa fuori il cinese a colpi di nuca. E , paradossalmente, a mo di esultanza si strappa la camicia di forza come Houdini o come immaginavamo facese Chun Li col doppio perfect. Tette!

Poco dopo.


Kill! Kill! Kill! dice il gioco che è molto più "edgy" del "finish him!" di Mortal Kombat! Io provo a pigire tasti a caso e Asylum si sdoppia tirando una mite craniata a Chi. Niente fatality, ma il tappeto di sangue che c'è per terra sarebbe stato sufficiente a far morire chiunque. Prossimo avversario?


Savage! Se è possibile, ancora più brutto della media dei personaggi disegnati da Petty, ma non si suppone che sia bello il personaggio, ecco. 

Più tardi.

Ah ha! Alla fine si vede che sto giocando a livello più facile. Con una mossa ripetuta, Savage viene fatto fuori nonostante il vantaggio iniziale. Notare però come, ripetendo sempre la stessa mossa, l'energia tolta sia sempre di meno. Notare anche come i danni subiti si riflettano sugli sprite dei combattenti! Roba che su Mortal Kombat era cominciata con quello del 2011, credo. Non ho idea a proposito di quelli tridimensionali che ci sono stati in mezzo prima del reboot, perché facevano tutti cagare, nessuno escluso. Forse ho giocato al 4, ricordo qualcosa di veramente inguardabile.

Più tardi.


Mojumbo! Altro stereotipo etnico che - ehi!, per la miseria! A forza di prenderlo a sberle gli ho staccato la testa. Questo è veramente encomiabile, poter far fuori il proprio nemico senza dover imparare una sequenza balzana di mosse. Bravi ragazzi della Bloodlust. Cioè, uno vede la grafica di sto gioco e pensa "che merda" e invece è qualcosa di estremamente curato, per quanto la scelta stilistica sia discutibile. "Questo era divertente - dice Asylum - ora vado a pisciare". E che gli volete dire a una cosa del genere? Molto meglio di Sheng Long.


Dopodiché c'è Ug, il cavernicolo. Non è molto intelligente, e per questo fa che sia la sua clava a parlare per sé. Bellissima e veramente appagante la raffica di gomitate che Asylum gli tira fino a fargli saltare la crapa. Cosa dicevo a proposito della discriminante che fa un picchiaduro bello? Semplice! I colpi si devono "sentire", e qui le sberle si sentono che è un piacere. Bene così.


Dopodiché abbiamo Jinsoku, che è un samurai giapponese cieco. Sì, sì, lo so. Stereotipatissimo, ma riusciamo ad avere rapidamente la meglio: Kill! Kill! Kill! dice il gioco, e i due ragazzi della bloodlust raccontano che a una fiera di software c'era pure timeslaughter, con di fianco altri stand dedicati all'edutainment. Ovviamente i vicini non apprezzavano il "Kill!Kill!Kill!". Chissà perché.



Spice! La famigerata Girl Band simbolo della Cool Britannia blairiana, debole foglia di fico di fronte a un disfacimento sociale in corso già da decenni (sì, gli inglesi mi stanno abbastanza sulle palle) si era formata nel 1994 col nome di "Touch" e al tempo dell'uscita di Timeslaughter aveva pubblicato Wannabe. Ora, i ragazzi Bloodlust avranno cambiato il nome della combattente donna all'ultimo momento per seguire la moda (o meglio, per parodiarla) oppure si tratta di una coincidenza? Boh! Certo però, l'immagine family friendly delle cinque di Maidenhead ben va d'accordo con il fatto che Spice è una mignotta da strada, e dopo aver fatto fuori Asylum a calci, e dopo essersi sistemata con ben poca grazia il collant, osserva che il suo mezzano la picchia più forte. Che cattivo gusto, ragazzi! In tutto questo lo stile grafico approssimativo trova veramente il suo senso (per quanto le animazioni siano veramente superdettagliate, e i livelli di parallasse diano la puzza alle conversioni ufficiali di Street Fighter II/ Ma non essendo io un amighista, certamente non mi faccio le pugnette sul numero di livelli di parallasse). Ecco, sì, è veramente l'equivalente videoludico di un film Troma questo, è talmente over-the-top  e talmente, volutamente brutto che trova veramente il suo perché. Se in Outlaw 97 ci potevo percepire (erroneamente o no) una vena di sincera voglia di far male da parte dell'autore, qui ci vedo due ragazzetti che sublimano così il loro umorismo puerile non del tutto sviluppato. E devo dire, è molto rinfrescante. Un'altra cosa che ammiro tantissimo di Petty e Addis (principalmente di Petty, dato che Addis è estremamente riluttante a farsi intervistare) è che parlando del loro passato nella Bloodlust ammettono sì che i giochi non fossero tanto belli, ma si guardano bene dal cominciare il solito pippone vittimista per cui al giorno d'oggi un gioco del genere, con tutto il politically correct che c'è, non lo farebbero mai fare, e tutte le frignate tipiche da fecale nerd che non accetta il tempo che passa. Grazie, ragazzi. Va da sé che se questa frignata non la fanno loro, di certo non dovete farla voi, per questo chiunque lo farà nei commenti sarà cordialmente mandato a fare in culo. Uomo avvisato, mezzo salvato (e Dio sa quanto odio fare uso di proverbi). Prossimo gioco!

È merda? No. Lo stile grafico è aberrante e fastidioso all'inizio, ma il gioco è incredibilmente giocabile, con un sacco di stupidaggini divertenti, e soprattutto dei controlli che rispondono esattamente a quello che vuoi fargli fare. È come se gli autori avessero effettivamente giocato al loro stesso gioco! Ci credereste?
Ci rigiocheresti? Sì, ma non troppo, che poi mi viene l'acne giovanile che non ho mai avuto.

Xenophage - Alien Bloodsport (Apogee, 1995)

Evviva, ragazzi! Questo gioco l'ho menzionato un eone fa quando avevo sfidato mia moglie a Hexxagon. Ecco, una cosa che non ho menzionato in quella occasione è il fatto che questo gioco faceva cagare. "Eh beh, che gci giochi a fare allora" direte voi. Sì, è un'ottima domanda questa: altrove (non ricordo dove) avevo scritto che ci avrei giocato il giorno in cui avessi voluto farmi molto male. E quando faccio un articolo chiamato "Scatta la viulenza con l'ex videogiocatore" (al di là della sua banalità) mi sembra anche giusto includere la violenza su me stesso, no? E sì, che questo gioco aveva tutte le carte in regola per essere un mio favorito, in un certo periodo della mia vita: è un gioco della Apogee, è shareware (quindi non demo ma completo) è un picchiaduro con grafica 3D renderizzata e soprattutto va a completare la "collezione" di giochi Apogee, che volere di più? Un calcio nelle palle? Ebbene sì amici, questo è l'equivalente videoludico di un calcio nelle palle! E lo dico con estremo pregiudizio anche prima di rigiocarci perché ci sono cose, cari amici, ci sono cose che ti restano dentro per anni, e mi mangio il cappello se rigiocare a Xenophage mi fa cambiare idea. 


Parapappapppappappappappa! La fanfara Apogee, nonostante tutto, mi fa sentire sempre a casa, a casa dei miei al Vecchio Paese, in un tardo pomeriggio di inverno, dopo che ho infilato nel lettore il CD di demo giocabili in allegato con PC Gamer (la fecale stampa italiana questa roba non ce la mette nei  "silver disk"), con fuori che è già buio (e le persiane sono già serrate ermeticamente perché non sia mai che i vicini ci guardano in casa) e io sto al PC con di fianco un'abat-jour senza copertura e con una lampadina a incandescenza da mezza candela, perché di più consuma troppa elettricità. Ho due maglioni uno sopra l'altro perché alzare il riscaldamento si consuma troppo gas, e l'unico modo che ho di scaldarmi è tentare di fare headbanging con la chitarrina MIDI sfondata di Bobby Prince, che cerca di fare musica dura ma con gli strumenti MIDI il risultato è molto sottofondo ti televendita con Giorgio Mastrota.


Ah, ci abbiamo l'intro pure qui! Ora, tecnicamente la grafica è molto più curata che in Timeslaughter, ma da un punto di vista meramente estetico, è più bella? Non lo so ragazzi, non so nemmeno dirvi se questo uomo così blocchettoso è parte della cosiddetta Uncanny Valley, ma poco ci importa, perché dopo poco viene rapito dagli alieni in maniera non troppo dissimile da quella di Steve, il protagonista di Aliens Colony - Colpo di Coda, il cui articolo non avete minimamente cacato, e me ne dispiaccio.


E dopo il boscaiolo (che si chiama Nick) abbiamo la spietata donna d'affari con il vestito che non si capisce se è bodypainting o semplicemente molto aderente, che si aggira per una via poco illuminata e uno si aspetta che arrivi il balordo a importunarla, e infatti arriva, ma è alieno. Zap! Un lampo e Selena (così si chiama la spietata donna d'affari) è sparita, ponendo così le basi di un simpatico twist fantascientifico al trito e ritrito modello dei film di natale della Hallmark, in cui una giovane donna in carriera torna per le feste a casa dai genitori rimasti nella pancia pulsante dell'America che colleziona fucili e mette adesivi col teschio del Punitore sugli Hummer che usa esclusivamente per fare quei duecento metri per andare da Wal-Mart. Si comincia con il momento di grande imbarazzo per il padre che indossa maglioni idioti e la madre preoccupata perché la figliola, in mezzo a quei coglioncelli col risvoltino e il bicchiere di Starbucks sempre in mano, non troverà mai il principe azzurra. Lei è schifata da tutto finché non conosce il boscaiolo che inevitabilmente si chiama Logan e indossa qualcosa flanella da quando stava nella pancia di sua madre. Piano piano il cuore della fredda manager indurita dalla città si scioglierà e la notte di natale sotto il vischio (non prima di un'incomprensione tra il secondo e il terzo atto che rischia di sputtanare la relazione) i due coroneranno il loro sogno d'amore. Io tutto questo lo so perché c'era un periodo in cui sotto Natale tornavo al V.P. e mia sorella (che al tempo era single) e mia mamma guardavano 'sti film di merda nel pomeriggio per poi spegnere e dire con tono depresso "MBAH". E ALLORA CHE CAZZO LO GUARDI PORCACCIA LA MISERIA SU DAI 


Insomma questo gioco aveva il potenziale per essere un film di Natale della Hallmark, ma CON GLI ALIENI, e invece no, Nick e Selena non si incontrano sull'astronave ma ognuno viene messo in una stanza infinita di fronte a uno schermo con una specie di creatura vagamente gigeriana ma che sembra più un vecchietto con qualche applique biomeccanica.


Il vecchietto dice che il Gran Consiglio dei Dieci Alieni Assenti ha deciso di indire un torneo di sberle tra le specie della galassia più aggressive. Uno dice "fatevi i cazzi vostri", no? Non gli bastava venire qui a mutilarci le vacche e piantarci sonde su per il buco del culo? Ci sarà pure vita nell'universo, ma vitalità proprio zero.


Questo "Failure to fight" che implica automatica deprivazione del proprio di ritto alla sopravvivenza, significa che ci fanno esplodere il pianeta (vacca esclusa sennò poi chi mutiliamo? E immagino che nella casa lì vicina ci sia un contadino da imbottire di sonde anali) se ci rifiutiamo di combattere? Oppure se perdiamo? Perché sia Nick che Selena vengono dalla Terra, ed è chiaro che se vince Nick, allora Selena muore e quindi la terra comunque esplode. È un comma 22 questo, a meno che i due non facciano come nel finale di Hunger Games (il primo) in cui la tizia con gli zigomi pacioccosi e il tizio che quando è nato gli hanno messo la testa dentro una scatola decidono di morire assieme e così si salvano entrambi. Un film un po' del cazzo, ma molto più gradevole dei film TV natalizi della Hallmark.


"OH NO".


Bah. Scegliamo il nostro personaggio per lo story mode e facciamoci un po' di male. Ora, devo dire, che i personaggi disponibili, al di là di Nick e Selena, sono anche abbastanza originali. Alcuni. I nomi, invece, sono qualcosa di deprimente. Mouth? Bat? Spike? Toad? Nella versione shareware che avevo c'erano solo Bat Spike e Toad, e vedevo le tette marmoree di Selena e dicevo che sarebbe tato bello avere la versione completa.


Versione completa che fu poi pubblicata come freeware nel 2005, credo, e nessuno se n'è accorto. Vabbè, scegliamo Selena e facciamo a sberle con "Squid"...


...ed ecco quello che mi fa scendere i coglioni. Sarà che il gioco è ambientato in un'arena olografica (Che vuol dire? Boh.) ma i colpi proprio non si sentono minimamente. Sembra che facciano finta di combattere. E poi è lento, è scattoso, e il fatto che ci sia lo zoom dinamico, cosa di cui il gioco si vanta molto, non aiuta per niente. 


Però viene da chiedersi come sia possibile che una executive come Selena abbia ste mosse qui. Che ad appoggiarsi sulle braccia in quel modo per scalciare come un mulo l'avversario ci vuole una discreta muscolatura. Chissà le battute che fanno su di lei al lavoro. O meglio, che pensano ma non fanno perché hanno paura delle sberle.

Più tardi.


Ah, quando lo schermo diventa tutto rosso si può fare la fatality, ma siccome Selena è lenta come la malannata non ci arriviamo. Buono a sapersi.


Il combattente successivo è Spike, che ha il nome da cane e si comporta come un cane, ma è una specie di insetto a due teste che usa i pungiglioni per succhiare il sangue a Selena, la quale diventa grigia come Optimus Prime quando è morto nel film dei Transformers, causando uno choc a un'intera generazione di bambini americani.

Più tardi.


Sono andato al cesso a cagare (prosaico, lo so) e ho lasciato andare il gioco. Saranno passati una decina di minuti, credo, e finalmente con calma Spike ha fatto il suo lavoro e ha ammazzato Selena facendo il perfect. "Pathetic!" dice il gioco. A chi lo dici, gioco, a chi lo dici.


Beh, insomma, la schermata del continue tiene Selena ancora vestita e con la messa in piega in ordine su un cassettone da obitorio, che a conteggio finito si chiude e iberna il cadavere ad uso collezionistico del gran consiglio dei dieci assenti alieni, che la tireranno fuori a piacimento per fare... chi lo sa! Lo so, penso sempre male io, ma a pensar male si fa peccato, ma ci si prende. Game over, man! L'unico punto positivo del gioco è che dopo "Game over, man!" non mette (cit.). Si cerca il buono ovunque, no? Prossimo gioco!

È merda? Sì, è un'esperienza pari a quella di prendere un calcio nelle palle. La cosa bella di tutto questo è che dopo quello che ho promesso non devo mangiarmi il cappello, perché è veramente un gioco pessimo, non divertente, che punta tutto su una feature (lo zoom dinamico) e pensa di essere all'avanguardia perché ha i personaggi e gli sfondi renderizzati in maniera freddissima, quasi come l'OH NO monocorde esalato da Nick il Boscaiolo all'inizio. MBAH! Da cestinare.
Ci rigiocheresti? No.

6 commenti:

  1. a executioners ci giocai un po', si vedeva la buona volonta' ma il risultato era mediocre.
    a nesticle un po' di più, finalmente potevo giocare a supermario!
    un altro gioco del genere è "stick fighters", era una spevie di clobe di street fighter (anche i nomi e le mosse erano le stesse), ma i
    personaggi erano disegnati come semplici linee.
    sarà che avevo anche quel letamaio che era il porting pc di street fighter 2, ma ho giocato molto più a stick fighters, e ho abbandonato quella pallina di cacca di sf2.
    poi è arrivato one must fall, e lì ho perso la testa

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    1. Puttanezza la miseriezza, mi hai ricordato che devo pure rigiocare a stick fighter! Il porting PC di Street Fighter 2 invece non ci gioco neanche se mi paghi, anche perché ho già dato col bootleg coreano che trovi qui.

      One Must Fall è una di quelle istanze in cui nell'eterna gara Apogee/Epic Megagames, la seconda stravince ma di brutto brutto brutto.

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  2. Questi bellissimi giochi ai tempi non li provai ma mi ricordano molto super fighter per PC che aveva un mio amico sul suo scrauso 286 ma che suscitava un invidia totale perché, nonostante fosse na ciofeca, io su Amiga non avevo niente del genere (e c'era pure l'Indiano Joe che sparava le onde di energia come il boss finale di fatale Fury 2, si lanciava come Blanka addosso agli avversari e aveva pure i denti a punta... Il nostro eroe!)

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    1. Super Fighter era il gioco cinese o mi sbaglio? O mi confondo con Sango Fighter? Uno dei due era cinese e l'altro era taiwanese, e mi facevano abbastanza cacare entrambi. Ma su Amiga c'erano robe tipo body blows che noi PCisti sotto sotto invidiavamo.

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  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  4. Mi ha incuriosito time slaughter e l'ho pure provato, e giocandoci a difficoltà media è praticamente ingiocabile, la grafica la definirei orribile ma con gusto. Effetti sonori orribili, ma è decisamente singolare. Se fosse uscito nel 1992 su un 286 avrebbe pure avuto successo.

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Sicuro di aver letto bene il post? Prima di postare, rileggi.